I treni pendolari vergogna infinita
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I treni pendolari vergogna infinita
La Provincia www.laprovinciacr.it SPAZIO APERTO Al Maristella un bell’esempio di ‘architettura creativa’ Signor direttore, mi riconduco al fatto dei passanti allibiti alla vista del palazzo ex Cinema Italia. La mia considerazione è che Cremona mostra tanti altri esempi di architettura creativa. Basti pensare al complesso giallo Regione-Provincia di via Dante, alle farfalle di via Manzoni, al nuovo Hotel Continental col suo Roof Garden Restaurant, alla casa Lego di Viale Trento e Trieste, alle 8 ville sospese (e sconsolatamente vuote) sopra il Supermercato di via Vecchia Dogana e così via. Lo scopo della mia lettera non è comunque di esprimere giudizi, che non interesserebbero nessuno, ma di invitare i volonterosi a fare un viaggetto al Maristella per ampliare le proprie conoscenze di architettura ‘d’avanguardia’. Si raggiunge passando dalle forche caudine di due sottopassi in contemporanea costruzione (via Brescia e via Persico) e poi con una bella pista ciclabile. Vi troverete presto alle viste di una grande (veramente grande) chiesa bianca dal tetto verde, dalle linee sinuose davanti alla quale sta un bel parco così almeno doveva essere secondo il piano regolatore. Ma come, direte voi, ma questo è un’enorme parcheggio. Sì però ci hanno piantato anche qualche sofora. Proseguendo troverete, sempre dirimpetto alla Chiesa, un miracolo dell’architettura moderna. Sono riusciti a far stare nell’ex campo di calcio dell’oratorio, un condominio in stile nordico di 4 (quattro piani) in un’altezza di 7 metri (come prescrive il piano regolatore per questa zona). Ma come, direte voi, questo è un palazzo di ameno 12 metri. Non fa niente, vi risponderanno, ci sono le deroghe e poi si sentiva il bisogno di un bel (si fa per dire) palazzone in mezzo a tutte queste villette. Romano Panvini (Cremona) ...................................................................................... . Educazione fisica a scuola/1. Sviluppa l’intelligenza Signor direttore, qualche decennio fa, un importante psicologo professore dell’università di Harvard, tale Howard Gardner, con la sua teoria sulle Intelligenze Multiple ha rivoluzionato il concetto di quoziente intellettivo cancellando l’idea che essere intelligente significhi saper fare due calcoli complessi. L’essere umano possiede diverse tipologie di intelligenze che si sviluppano differentemente ma che sono strettamente connesse tra di loro e interagiscono in modo molto complesso caratterizzando la persona. Tutti possiamo sviluppare le nostre diverse I.I. se siamo messi nelle condizioni appropriate di incoraggiamento, arricchimento e istruzione. L’I. Cinestetica, che riguarda tutte le capacità inerenti alla conoscenza e al corretto utilizzo delle proprie abilità corporee, è una di queste esattamente alla pari delle I.I. Linguistica e Matematica. Il signor Mario Rossi sul quotidiano del 30/08/14 tra i tanti dubbi e critiche pressapochistiche che espone si chiede se oggi l’educazione fisica ha ancora senso a scuola. Per lo sviluppo del soggetto ne ha allo stesso modo della matematica, anzi ne ha anche di più perché è l’unica disciplina che fornisce allo studente la possibilità di imparare a rapportarsi con il proprio corpo e con quello degli altri, oltre a creare un ambiente di socializzazione ideale anche per l’integrazione di quegli alunni con disabilità che lei ha citato. Tutte cose che seduti dietro un banco non c’è possibilità di fare. Probabilmente per come è insegnata oggi a scuola l’educazione fisica per come è fatta ora ha veramente poco senso, e sono d’accordo che andrebbe certamente cambiata, ma non togliendola perché il rischio è di creare uomini ‘poco intelligenti’. Francesco Longhi (Cremona) ...................................................................................... . Educazione fisica a scuola/2. Perché è giusto mantenerla Gentile direttore, in riferimento alla lettera pubblicata sabato 30/08 riguardo l’educazione motoria nelle scuole, mi permetto di esprimere tutto il mio dissenso. In qualità di insegnante della suddetta materia, tengo a precisare che l’educazione fisica nelle scuole, anche se considerata materia ‘minore’, ricopre un ruolo fondamentale per lo sviluppo psico-fisico dei nostri ragazzi. L'educazione fisica non è solo sport di squadra (che comunque allena i ragazzi alla capacità di lavorare in team), ma è anche un mezzo per fare prevenzione primaria, per insegnare a muoversi correttamente e mangiare sano, per insegnare il fair play, il rispetto delle regole e per trasmettere valori che si possono applicare anche al di fuori dell’ambiente scolastico e sportivo. Molti ragazzi, purtroppo, praticano sport solo ed esclusivamente a scuola. Quindi in tempo di crisi economica, toglierla sarebbe deleterio e a lungo termine andrebbe a ripercuotersi sul sistema sanitario nazionale aumentando ulteriormente le spese, perché non può esserci cultura al movimento e al benessere se nessuno te la insegna. Marialucia Ruggeri (Cremona) ...................................................................................... . Figlie S. Camillo, Riabilitazione Qui viene ‘praticato’ il bene Egregio signor direttore, cn questi momenti in cui sembra che nulla funzioni , in cui siamo tutti pronti a sollevare critiche a volte anche molto feroci, sentiamo il bisogno di raccontare un’esperienza estremamente positiva; La nostra mamma è stata ricoverata nel reparto di Riabilitazione neuromotoria presso la Casa di Cura Figlie di S. Camillo in città. Qui abbiamo veramente sperimentato il bene. La professionalità, l’attenzione vera alla persona, la gentilezza, il garbo la tenacia e l’intelligenza di tutti gli addetti, dal personale infiermieristico agli ausiliari, coordinati da professionisti di grande spessore. Noi famigliari siamo stati guidati e supportati nelle decisioni più difficili e in loro abbiamo colto una partecipazione emotiva che non LA POLEMICA DOMENICA 31 AGOSTO 2014 IL CASO Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori I treni pendolari vergogna infinita Caro direttore, il 29/08 si ripete quanto accaduto 10 giorni or sono, non troppo in là il treno delle 20.20 per Mantova arriva a Rogoredo (previsto alle 20.33) con 35’ di ritardo (poi diventati 50 a Ponte Adda). Salire e sentire il capotreno che si giustifica così: «Cos’è successo? Niente, il treno è uscito tardi dal deposito». Ah, meno male, pensavo al peggio. Salire e sentire una signora che non trova niente di meglio di cui lamentarsi, se non di far spegnere l’aria condizionata: è quella, la trave nell’occhio? O ci vedo male io? E mi chiedo: è all’interessamento della classe politica locale ai nostri quotidiani disagi e tragici tragitti, che dobbiamo il deciso miglioramento nella puntualità? Altro che sciopero del biglietto. La vergogna infinita. E io che continuo a pagare al mese centotre euro (sudati, come credo quelli di tanti altri) per meritarmi questo trattamento. Per poi vedere che chi sale da abusivo viene premiato con l’impunità. Vecchia italica abitudine. Come quel vizio di pretendere sempre la puntualità. dimenticheremo. Per questo e per il loro prezioso lavoro vorremmo ringraziarli ufficialmente. La nostra mamma ora proseguirà il suo percorso in un’altra struttura ma anche a nome suo vogliamo far conoscere e rimarcare la qualità e l’eccellenza di questa realtà cittadina. La famiglia di Ernesta Vailati Facchini (Cremona) ...................................................................................... . Piccoli tiranni mettono in croce i genitori e i professori Egregio direttore, cominciano all’asilo a dare giudizi alle maestre, che chiamano rigorosamente per nome, non ho capito perché. Le mamme sono complici e ascoltano i pargoli e giudicano, giudicano pure loro la maestra, chiamandola per nome, come la poveretta gentile del call center. Quando son cresciuti un po’ i maschietti con la complicità del babbo giudicano l’allenatore della squadretta di calcio, Moggi al confronto è un dilettante, tutti ne capiscono di tutto e la mamme zitte portano i borsoni. Le scuole medie sono un disastro, gli uni giudicano gli altri, la confusione imperversa e si creano le prime lobby; ma quando è il momento delle superiori la famigliola borghese dà il meglio e peggio di sè contemporaneamente, in tutte le declinazioni possibili. Si sfogliano le margherite: questo prof va bene e Pendolari in stazione Quanti altri Pilato si interesseranno alle nostre odissee? Nel dubbio, noi porgiamo l’altra (ennesima) guancia. Paolo (Pizzighettone) om’era facilmente prevedibile, C concluso il periodo estivo i problemi dei pendolari sono tornati in tutta la loro crudezza. E’ davvero necessario un cambio di rotta. questo no, questa sezione è meglio ed io in quella non ci vado, perché quello e perché non capiscono che son un aspirante genio. Anche i prof hanno figli e sparpagliano parapiglia, talvolta contribuendo a sparlar di qua e di là. Così si fomenta ed accresce il potere dei piccoli tiranni che, oltre a mettere in croce i genitori, condizioneranno non poco i loro poveri insegnanti (...) Massimo Franzini (Cremona) ...................................................................................... . I permessi con la legge 104 sono una conquista di civiltà Egregio direttore, ho letto con estrema attenzione sia l’articolo pubblicato sulla vicenda della dipendente del Kennedy di Crema sia la lettera del signor Sartori. Premetto che non conoscendo approfonditamente la vicenda cremasca evito di trarre giudizi e valutazioni che sarebbero giocoforza superficiali. Vorrei invece portare un ulteriore spunto di riflessione al dibattito. I permessi legge 104 vengono concessi sia ai lavoratori che sono riconosciuti affetti da handicap grave sia ai lavoratori che assistono familiari riconosciuti portatori di handicap grave ai sensi della sopracitata legge. E’ evidente che una persona affetta da tale handicap ha bisogno quotidianamente di assistenza e non 9 solo per tre giorni al mese (tanti sono i permessi retribuiti a cui ha diritto un lavoratore a tempo pieno). Quindi il lavoratore che assiste un proprio familiare è impegnato ogni giorno, oltre che sul posto di lavoro, anche nel ‘lavoro’ di assistenza più o meno intensiva al proprio caro. (...) Una delle ratio della norma citata sopra è proprio quella di concedere mensilmente tre riposi aggiuntivi al lavoratore per permettergli di recuperare il maggior carico «lavorativo» derivante dalla doppia attività di lavoratore e di «assistente familiare». (...) Quanto sopra non vuol rappresentare una giustificazione per chi, pochissimi per la verità, abusa di una legge tanto importante e fondamentale in un paese civile come ancora oggi reputo l’Italia. La mia è semplicemente un’altra chiave di lettura da portare all’attenzione dei suoi lettori. Per quanto riguarda i certificati di malattia «fasulli» forse servirebbe l’intervento autorevole di chi su questi certificati effettua i doverosi controlli: emergerebbe che i casi segnalati dal lettore e dai mass media sono in realtà pochissimi ed isolati (...). Fulvio Corbari (segreteria provinciale Uil Cremona-Lodi) ...................................................................................... . Museo di Scandolara Ravara Solidarietà a Lia Bellingeri Egregio direttore, in risposta alla lettera di delusione della dottoressa Lia Bellingeri del 22-8-2014 nei confronti della Giunta di Scandolara Ravara, gli abitanti di Castelponzone sono solidali con la dottoressa Lia, infatti la sua competenza è fuori discussione. Contribuendo a dare lustro alla frazione ci ha resi orgogliosi di essere castellini. Ci risponda il nostro sindaco: noi non meritiamo neppure che si spenda una cifra esigua l’anno per il nostro Museo per una persona super competente come Lia? Agnese Raschi e un gruppo di castellini (Castelponzone) ...................................................................................... . Colpe per la crisi non di Renzi ma di chi c’era prima di lui Signor direttore, vorrei ricordare al signor Andrea che siamo in questa situazione non per colpa di Renzi ma per colpa di chi ha governato prima. Non solo, vorrei ricordare al signor Andrea che a volte per ragioni di sicurezza e decoro si devono alloggiare certe figure apicali in luoghi consoni forse non ricorda quel politico che usava il proprio elicottero personale ma faceva la fattura per l’uso? Così poteva portare con sè chi voleva senza storie ma poi faceva fattura di noleggio e noi abbiamo pagato. Volevo ricordare inoltre che anche lei, caro Andrea, sta usando noi lavoratori come un bancomat. Tutti i mesi lei riceve una pensione che economicamente non ha pagato in toto e quello che manca dal 60% all’intero lo stiamo pagando noi lavoratori (...). [email protected] (Cremona) ...................................................................................... . Commenta su www.laprovinciadicremona.it/spazioailettori Egregio direttore, in un articolo apparso durante questa tiepida estate, fra le cose positive attribuite all’attività del Comitato di quartiere vi era anche quella di essere riusciti a stabilizzare la situazione nel parco Sartori. Ora invece si torna a parlare di emergenza e di degrado che da troppo tempo assillano quell’angolo di quartiere. Chi frequenta l’IN’S non può non notare la grande quantità di birra che riempie i carrelli dei tanti stranieri residenti in zona. Alcuni di loro poi, sono gli stessi che passeranno la loro giornata comodamente seduti sulle panchine del parco fra una bevuta ed una chiacchiera. Le lattine o le botti- PARCO SARTORI, È SEMPRE EMERGENZA GLI INCIVILI DEVONO ESSERE CACCIATI gliette di birra ma a volte anche alcuni bottiglioni di vino, invece di finire nei contenitori dei rifiuti verranno lasciati ad ‘abbellire’ il prato, le panchine ed il campo da basket. Da cittadina che ha sempre pagato le tasse vorrei tanto sapere di cosa vive questa gente, perché non fanno altro che bighellonare tutto il giorno. Vengono mantenuti dalle loro mogli che lavorano come badanti nelle case dei nostri vecchietti? Contente loro, io li avrei già sbattuti fuori di casa. Vivono di espedienti? Sappiamo che razzie nelle abitazioni o furti di rame sono all’ordine del giorno e allora occorre che le forze dell’ordine eseguano dei seri controlli. Campano dei buoni spesa e dei sussidi elargiti dal Comune ai più bisognosi? Di questo occorrerà discutere perché ritengo sia una cosa non più tollerabile. Comunque non è solo la zona adiacente il parco ad essere lasciata alla mercé degli incivili ma ogni angolo del quartiere. Per le strade, sulle panchine, sui muretti delle abitazioni viene lasciato di tutto; pensi che recentemente c’è stato chi ha infilato un bicchierino vuoto del gelato in un cespuglio di gelsomino. Un vero e proprio insulto nei riguardi di chi cerca di rendere bello ed accogliente il luogo in cui vive. Non sarò ritenuta politicamente corretta ma credo che o queste persone fanno uno sforzo per cercare di integrarsi o è meglio che facciano ritorno nei loro paesi dove, ne sono certa, i loro governi non saranno così tolleranti davanti ad un tale modo di vivere. (...) Rosa Maria Marchesi (Cremona)