Assegnate ai migranti i molti conventi vuoti

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Assegnate ai migranti i molti conventi vuoti
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GIOVEDÌ
14 AGOSTO 2014
La Provincia
SPAZIO APERTO
Da seguire l’esempio di Soncino
sui contributi consortili
Signor direttore,
forse qualcosa si sta muovendo. Il
sindaco del Comune di Soncino
infatti, ha fatto mappare tutti gli
immobili della zona di competenza
invitando i proprietari ad astenersi
dal pagamento dei contributi
consortili nel caso gli immobili
stessi non traggano beneficio
dall’opera del Consorzio di Bonifica
presente sul territorio. Quanto
sopra uniformandosi alle sentenze
della Cassazione emesse in
materia. Si spera che prima o poi
anche altri Comuni ne seguano
l’esempio ponendo quindi fine a
queste ingiuste tassazioni.
Aldo Maccagnoni
(Monticelli d’Ongina)
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Stanchi di finanziare
i soliti profittatori
Signor direttore,
ma perché gli italiani, si fanno
sfottere così
allegramente? Stiamo
regalando soldi ad
approfittatori che
capita la nostra
situazione, non fanno
che spennarci. Gli
approfittatori, sono le
migliaia di clandestini,
che arrivano da noi,
grazie a un disegno
criminale ben definito e
al nostro buonismo
ideologico. Hanno
migliaia di euro per
pagarsi il viaggio,
telefoni satellitari,
fumano e bevono e noi
gli diamo loro pure la
diaria? Mia nonna
percepisce una pensione
che è poco meno la metà
di quanto diamo agli
approfittatori. Per non
parlare dei romeni, sfrecciano su
fiammanti auto tedesche,
stazionano davanti ai bar tutto il
giorno a bere e fumare e diamo loro
la casa popolare. È ora di finirla, la
gente che ha diritto, sia di pensioni
che consentano di vivere
dignitosamente che di casa, è
veramente stanca.
F.O.
(Cremona)
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Dopo il Poverello di Assisi
abbiamo un altro Francesco
Egregio direttore,
desidero ringraziare il signor Omar
per il suo scritto, che mi ha fatto
ricordare il ‘Cantico delle
Creature’ di San Francesco
d’Assisi. Si, perché anche
Francesco guardava gli alberi, i
fiori, la natura, ma da quando
Francesco sentì la voce del Signore
che lo chiamava a seguirlo, la sua
risposta fu di un sì totale e
radicale, fu la sua adesione al
Vangelo. Da quel momento
«l’assoluto di Dio» riempì tutta la
sua vita; e quell’amore lo liberò da
ogni compromesso e
condizionamento umano: egli si
sentiva libero come gli uccelli del
cielo. Sì, Francesco era veramente
libero, di quella libertà interiore
che va oltre le apparenze e nella
bellezza del volto di Dio e l’Amore
immenso che esso racchiude. Così
nasce la splendida preghiera del
‘Cantico delle Creature’, cantico di
lode e di ringraziamento al suo
Creatore che si tramanderà di
generazione in generazione fino
alla fine. E che dire ora di ciò che
stiamo vedendo? Un altro
Francesco venuto dalla fine del
mondo che sta seguendo le stesse
orme del Poverello di Assisi, e folle
immense accorrono a lui; poiché
un’altra luce si è accesa in questo
povero mondo: povero di fede,
povero di speranza, povero
d’amore. E attraverso papa
Francesco mi sembra di risentire le
parole evangeliche: «Venite a Me
voi tutti che siete affaticati e
stanchi ed Io vi ristorerò». Così
papa Francesco passando tra le
folle vi porta il dono più prezioso:
la gioa e la tenerezza di
quell’amore immenso che Dio ha
per ogni uomo.
Mirella Baratti
(Cremona)
IL CASO
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Assegnate ai migranti
i molti conventi vuoti
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Germanà defenestrato
La giunta spieghi il perché
Egregio direttore,
tra i provvedimenti della giunta
Galimberti, al di là
delle contestate e contrastate onde
blu di corso Garibaldi, vi è il
defenestramento (non saprei
chiamarlo altrimenti) del
comandante della
polizia locale, Fabio Germanà
Ballarino. Ma quali sono le ragioni,
oltre al risparmio economico?
Germanà mi pare abbia bene
operato: ricordo i
controlli al mercato
contro gli abusivi, a cui
il suo giornale ha
sempre dato risalto; la
riorganizzazione dei
vigili di quartiere; i
controlli serali nei
parchi e nei quartieri;
la presenza dei vigili ad
ogni tipo di
manifestazione;
l’educazione stradale
nelle scuole, la centrale
operativa. Certo ci sono
state scelte che hanno
provocato polemiche,
come l’autovelox, il
telelaser, gli speed
check. Mi pare quindi
che Germanà non abbia
demeritato. Sul suo
successore, l’attuale
comandante Pierluigi
Sforza, che era il suo vice, non mi
pronuncio, lo vedremo nei fatti. Ma
su Germanà il Comune dovrebbe
dare spiegazioni.
G. Br.
(Cremona)
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Ringrazio chi ha contribuito
alla mia ripresa
Egregio direttore,
chiedo ospitalità sul suo
quotidiano, per ringraziare le
persone che hanno contribuito alla
mia ripresa. Ringrazio il medico e
gli operatori del 118 che sono
intervenuti prontamente, il medico
e gli infermieri del reparto di Unità
coronarica, il medico , gli
infermieri, e la terapista del
LA REPLICA
www.laprovinciacr.it
Egregio direttore,
mi conceda un piccolo spazio per rivolgermi ai carissimi religiosi e religiose. I
conventi vuoti non servono alla Chiesa
per trasformarli in alberghi e guadagnare i soldi. I conventi vuoti non sono
nostri, sono per la carne di Cristo che
sono i rifugiati. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio la accoglienza nei conventi vuoti. Certo non è
qualcosa di semplice, ci vogliono criterio, responsabilità, ma ci vuole anche
coraggio. Facciamo tanto, forse siamo
chiamati a fare di più, accogliendo e
condividendo con decisione ciò che la
Provvidenza ci ha donato per servire.
Lo ha detto papa Francesco, visitando
il centro Astalli per i rifugiati nel centro di Roma. Da stime recenti, la Chiesa cattolica possiede oltre il 20% di tutto il patrimonio immobiliare italiano.
Un quarto di Roma è del Vaticano. Negli ultimi due anni la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni. Il patrimonio gestito dallo Ior sfiora i sei miliardi.
In Italia si stimano duecentomila posti
letto gestiti da religiosi. Personalmente non sono in grado di garantire la correttezza di queste fonti comparse sui
quotidiani nazionali, ma anche dimezzando gli importi, i valori resterebbero
impressionanti. Leggo sul quotidiano
‘La Provincia’ del 12 agosto di emer-
reparto di Cardiologia riabilitativa.
Tutti quanti mi hanno permesso di
poterli ringraziare.
Armando Cavallieri
(Cremona)
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La Lega delle autonomie
ente tutt’altro che inutile
Signor direttore,
dopo una voluta pausa di
riflessione vorrei commentare
quanto pubblicato dal suo
quotidiano in occasione del recesso
del Comune di Casalmaggiore dalla
adesione ad Associazioni quali la
Lega delle autonomie, l’Istituto
‘Alcide Cervi’, il Consiglio dei
Comuni d’Europa. Naturalmente
non ho personalmente nulla da
obiettare alla legittima scelta di un
Comune che intenda o meno
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TARIFFE INTERNET AGEVOLATE OVER 65
UTILI, LINEA COM CI STA PENSANDO
Caro direttore,
la lettera del signor Luigi Mantovani intitolata «Noi anziani vorremmo ‘navigare’
con lo sconto» solleva un tema molto interessante che merita nell’immediato una risposta e, a seguire, l’impegno per ricercare
soluzioni possibili.
La questione di favorire tra la popolazione
anziana l’uso e l’accesso alle nuove tecnologie è infatti centrale se si vuole fare in
modo che i benefici delle nuove tecnologie
riguardino tutti e, quindi, anche coloro che
magari hanno meno dimestichezza con il
computer e la rete. Questa è la ragione per
la quale da diversi anni Linea Com, d’intesa con diverse istituzioni tra le quali l’Università popolare dell’Auser e il Rotary,
promuove corsi di alfabetizzazione informatica per anziani ai quali partecipano
decine di cremonesi interessati a scoprire il
mondo del web e, più recentemente, anche
quello dei social network. Attualmente Li-
nea Com, così come gli altri principali operatori di tlc, non dispone di una tariffa specifica per i navigatori che hanno superato i
65 anni di età. Questo non significa che non
si possa arrivare a ipotizzare qualche soluzione agevolante. E’, per esempio, accaduto di recente grazie alla proposta dell’Azienda Sociale del Cremonese che ha istituito la family card che prevede sconti tariffari per le famiglie numerose e alla quale
anche Linea Com ha aderito. Allo stesso
modo si potrebbero ricercare soluzioni ad
hoc per i navigatori anziani.
La lettera del signor Mantovani ha sicuramente il merito di aver evidenziato un tema sociale importante che, per quanto ci
riguarda, sarà oggetto di un seria valutazione finalizzata a ricercare una soluzione
positiva possibile.
Gerardo Paloschi
(direttore Generale Linea Com,
Cremona)
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In certi negozi del centro
le commesse non ti ‘vedono’
Un barcone carico di migranti
genza migranti, di summit, di distribuzione sul territorio, di programmazione intelligente, di mappatura di siti per
l’accoglienza. Qualche cosa non torna.
Massimo Franzini
(Cremona)
e strutture alle quali lei fa
L
riferimento sono a tutti gli effetti
private, e dunque la loro destinazione
deve essere una libera scelta di chi ne
ha la titolarità. Premesso questo, mi
pare che dopo una riflessione
pubblica in tal senso di papa
Francesco, alcune di esse siano state
destinate ad ospitare migranti. Mi è
sembrata una buona scelta.
aderire a questa o quella libera e
volontaria associazione di enti
locali. Intendo invece criticare la
qualificazione di enti inutili e non
pertinenti con l’attività
istituzionale, attribuita alle
suddette associazioni. Mi limito a
qualche riga su una sola di esse, la
Lega delle autonomie. Insieme
all’ex sindaco di Corte de’ Frati,
Italo Feraboli, l’ho diretta per
parecchio tempo, sino a qualche
anno fa. Vi erano (e sono) associati
circa i due terzi dei Comuni della
provincia. Ogni anno
organizzavamo alcune decine di
incontri di lavoro e seminari sul
come interpretare e dare concreta
applicazione alle complesse
normative che man mano
amministratori e funzionari erano
chiamati a conoscere ed attuare.
Quelle sui bilanci come
sull’ambiente o i rifiuti, le
innovazioni relative agli Statuti ed
ai regolamenti, l’urbanistica e gli
appalti, il commercio, i corsi
annuali in materia di tributi locali,
come analizzare e mettere insieme
collaborazioni tra Comuni fino alle
Unioni, i compiti relativi al welfare
o il rapporto tra Comuni e Case di
riposo, e così via con molti
eccetera, fino a tempestivi
convegni sulla diffusione della
banda larga in provincia, sulla
firma digitale, sulle antenne dei
ripetitori…. Iniziative ben lontane
dall’accademia bensì tenute da
esperti, segretari comunali, tecnici,
amministratori quasi sempre di
qualche nostro Comune che su un
particolare tema aveva sviluppato
conoscenze ed esperienze
meritevoli di essere messe in
circolo. Nella mia pluriennale
esperienza ho visto numerosa ed
attiva la partecipazione a tutte
queste iniziative. Ad esse si
aggiungeva naturalmente il
sostegno puntuale sui quotidiani
problemi che il nostro ufficio di via
Speciano o quello regionale di
Milano poteva dare a Comuni che
ci interpellavano. Il tutto era
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finanziato esclusivamente con le
quote dei Comuni associati, senza
che venissero chiesti ulteriori
pagamenti nelle singole occasioni,
salvo rare eccezioni per corsi di
particolare impegno. Mi risulta che
Lega autonomie di Cremona
prosegua tuttora su questa strada.
Mi pare pertanto ed a ragion
veduta che essa sia una
associazione, volontaria e poco
costosa, utile e del tutto pertinente
con l’attività dei nostri Comuni.
Giuseppe Azzoni
(Cremona)
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Gentile direttore,
nel centro di Cremona troppi
negozi chiusi. Colpa della crisi, ma
non solo. Entrare in un negozio del
centro storico in qualità di signor
nessuno, agli occhi delle ‘belle’
commesse si diventa trasparenti
perché non si riceve la benché
minima attenzione. Generalizzare è
scorretto, ma succede in molti
negozi. Sono sicura che altri come
me, clienti trasparenti,
preferiscono uscire non
dimenticando un saluto, che non le
disturbi troppo.
E. B., una cliente molto scontenta
(Casalbuttano)
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Noi sempre più poveri
i politici sempre più protervi
Gentile direttore,
sono un figlio del dopoguerra (anno
1947), certe miserie le ho sentite
solo nei racconti. Ma ora ritornano:
ricchi sempre più ricchi, poveri
sempre più poveri, classe politica
ogni giorno più proterva, pensioni e
salari, quando ci sono, insufficienti,
code alla cucine benefiche, anziani
che frugano nei cassonetti o rubano
cibo, carburanti autorazionati a
causa dei prezzi, disperati dediti
alla questua, briganti e malandrini
quasi sempre impuniti. Un grazie ai
nostri politici (tutti, senza
distinzione di schieramento) che
sull’altare della modernità non
hanno sacrificato i ‘pregi’ del buon
tempo antico.
G. Zinoni
(Cremona)
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Centri commerciali, niente cani
ma le scorrettezze umane sì
Caro direttore,
in riferimento alla lettera della
signora Cristina Corcella apparsa
sul suo quotidiano il giorno 8
agosto che diceva di essere entrata
al centro commerciale Cremona
Due con il suo cane e di essere
stata fermata e allontanata da una
guardia, ci sentiamo di fare
un’ulteriore considerazione.
Premesso che i cani sono ben
accetti anche in alcuni ospedali e
che l’ordinanza del ministro
Brambilla è stata fatta il 29
novembre 2010, ci chiediamo se ci
sia un elenco, magari online, di
tutti i Comuni italiani che
l’abbiano approvata, così
potremmo essere certe di avere
ragione. Detto ciò, visto che i nostri
cani non sono graditi, abbiamo
assistito più volte a ‘simpatici’
siparietti familiari di bimbi urlanti
a 100.000 decibel comodamente
posti all’interno dei carrelli della
spesa (con le scarpe, sporche come
tutte le scarpe, naturalmente! Non
sono ‘scarpe sante’…) dove noi
appoggiamo poi i nostri alimenti.
Anche questo è vietato, ma non ci
sembra che la vigilanza si sia mai
affannata per riprendere quei
genitori affinché li togliessero da
dentro i carrelli, o no? (...)
Roberta Panvini e Tata, Cristina
Aroldi e Billie Amèlie
([email protected])
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