parte seconda
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LEZIONE: “E-LEARNING E TELEDIDATTICA” QUADRO DI RIFERIMENTO DIDATTICO, TECNOLOGICO E NORMATIVO (CON CONSIDERAZIONI PER APPLICAZIONI NELLA EDUCAZIONE CONTINUA SANITARIA) (PARTE SECONDA) PROF. CARLO MAGRI E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Indice 1 LA COMUNICAZIONE MEDIATA --------------------------------------------------------------------------------------- 3 2 REALIZZARE UN CORSO ONLINE ------------------------------------------------------------------------------------- 6 3 LE COMUNITÀ VIRTUALI DI APPRENDIMENTO --------------------------------------------------------------- 11 4 LA CLASSE VIRTUALE---------------------------------------------------------------------------------------------------- 13 5 LA TECNOLOGIA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17 6 IL CONTRATTO FORMATIVO ------------------------------------------------------------------------------------------ 19 7 LA QUALITÀ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 21 8 LA VALUTAZIONE --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 25 9 QUALITÀ E FATTORI DI SUCCESSO: LE PROBLEMATICHE ---------------------------------------------- 29 10 FATTORI GENERALI ------------------------------------------------------------------------------------------------------ 30 10.1. 10.2. 10.3. STRUTTURA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 30 PROCESSO ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 31 VALUTAZIONE ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 31 11 FATTORI SPECIFICI DELLA FAD ----------------------------------------------------------------------------------- 32 12 FATTORI SPECIFICI DELL'E-LEARNING ------------------------------------------------------------------------- 33 13 GLI STRUMENTI PER VALUTARE I CORSI ---------------------------------------------------------------------- 35 14 E-LEARNING E AGGIORNAMENTO CONTINUO IN CAMPO SANITARIO ------------------------------- 49 15 CONCLUSIONI --------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 54 BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 58 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 2 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 1 La comunicazione mediata La partecipazione attiva all'apprendimento è legata alla possibilità di rielaborare le conoscenze in un rapporto orizzontale con gli altri interlocutori, siano essi studenti, colleghi del corso o docenti; interagire e collaborare significa pensare all'apprendimento come ad un fenomeno sociale: si apprende solo se si ha l'opportunità di comunicare e, in questo senso, la rete telematica diviene il luogo stesso della comunicazione interattiva (G. Trentin, 1999). In tutti i campi della formazione si sente la necessità di avere a disposizione gli strumenti in grado di mettere in comunicazione un elevato numero di persone, consentendo appunto l'approccio ad un'organizzazione dei saperi non gerarchizzata ma reticolare. Nella formazione in rete la comunicazione fra gli utenti avviene attraverso strumenti che, in forma sincrona o asincrona, consentono quello scambio di esperienze, di materiale e informazioni che costituisce il presupposto per l'apprendimento collaborativo: il singolo, servendosi dell'interazione con gli altri partecipanti, costruisce le sue competenze, assimilando le informazioni raccolte da altri e che ristruttura autonomamente (G. Costa, E. Rullani, 2001). La comunicazione mediata dal computer (Computer mediated comunication, CMC) consente di superare alcuni vincoli di tipo logistico e temporale, ampliando le possibilità di interazione, di apprendimento e di lavoro collaborativo (M. T. Cupaiolo, 2002). Tuttavia non sono eludibili alcuni aspetti problematici, correlabili a diversi fattori: i nodi critici possono essere dovuti sia alle esperienze, alle diverse personalità o al comportamento individuale, sia alle dinamiche relazionali che si articolano nel setting particolare di una relazione a distanza, costituita attraverso la non contemporaneità dei tempi (comunicazione asincrona), la varietà degli spazi (la distanza), la visibilità e la permanenza dei messaggi, in virtù della prevalenza o dell'esclusività del linguaggio scritto. Il parlato-scritto della CMC rispetto al parlato-parlato rivela una riduzione di quei fenomeni tipici della comunicazione orale. Per esempio, i discorsi che corrono su binari paralleli senza mai incontrarsi, dove ognuno dei partecipanti segue il suo filo logico senza essere disposto, se non apparentemente, a fare un effettivo confronto fra le diverse opinioni, esistono anche in ambienti di comunicazione mediata: è compito del tutor individuare i punti di contatto fra i diversi interventi per giungere ad una discussione veramente approfondita, e non ad una semplice giustapposizione d'idee; in un ambiente di CMC i corsisti sono posti di fronte all'evidenza di un messaggio che Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 3 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) rimane e che quindi deve possedere una valenza qualitativa (G. Trentin, 1999). Non è affatto scontato saper individuare, soprattutto nella comunicazione asincrona, quali siano gli aspetti fondamentali rispetto a quelli secondari; può così accadere che gli interventi si aggreghino in una sorta di fissità tematica sui contenuti marginali, con l'esito di pervenire ad una frammentazione dei discorsi (M. T. Cupaiolo, 2002). Nell'interazione in CMC appaiono anche altri contenuti tipici del parlato, quali le anticipazioni non giustificate e le analisi retrospettive. Si ha un'anticipazione non giustificata quando il parlante giunge a conclusioni affrettate, che si potrebbero definire anche "inferenze non autorizzate , cioè i casi in cui un attore anticipa giudizi senza sufficienti elementi a disposizione per formularli; il risultato è una critica non costruttiva, in cui il tutor deve intervenire per incanalare la discussione tempestivamente in binari più produttivi. Oppure, è possibile imbattersi in un'analisi retrospettiva, ovvero la fissità di uno dei parlanti su un argomento già sviscerato a sufficienza; ciò blocca la discussione e pone un problema notevole al tutor, che deve formulare risposte in modo innovativo per sedare la curiosità insistente sul determinato argomento, già ritenuto esaurito (G. Trentin, 1999). La comunicazione asincrona acquista efficacia nel momento in cui si eliminano i fattori di dispersività e la discussione viene canalizzata su temi individuali e individuabili: le mailing list e i forum di discussione presentano le sequenze dei messaggi in un ordine temporale, con subject coerenti e il rigoroso utilizzo dei reply (replica ad un messaggio); l'uso metodologicamente corretto degli attachment è funzionale all'efficacia della comunicazione asincrona. La chat viene indicata come una sorta di dialogo "in diretta durante cui i due interlocutori, presenti contemporaneamente alle rispettive postazioni, avviano una discussione; quest'interazione può essere solo testuale, oppure comprendere anche delle componenti video e audio. Questa modalità di scambio informativo può rientrare in un'ambiguità comunicativa: chi scrive sa che una persona è in attesa di un messaggio visibile solo successivamente al suo invio: la comunicazione avviene in realtà in differita, benché la sensazione degli attori in gioco sia quella di un contatto in real time. Si può ovviare al paradosso con l'accortezza di comporre messaggi brevi, che non richiedano un'elaborazione troppo dispendiosa in termini di tempo, per lasciare alla comunicazione la parvenza di uno scambio continuo di battute; l'incertezza nell'attesa della risposta porta il coinvolgimento ad un livello sempre più basso, soprattutto in tutte quelle situazioni in cui non sono state esplicitate le Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 4 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) canoniche forme di conclusione di una comunicazione, e quindi si attende, non essendo sicuri che dall'altra parte la comunicazione sia ancora considerata aperta. Gli attachment (allegati) sono un ulteriore strumento dell'interazione mediata; consentono l'invio di documenti (file di testo, tabelle o altro) che, pur non essendo parte integrante di una discussione, ne divengono oggetto di consultazione (sintesi di lavori di gruppo, relazioni, elaborati finali, file con immagini, software e documentazione varia). Gli strumenti impiegati per comunicare nei gruppi di apprendimento sono rappresentati dalla posta elettronica, dall'ftp, dalla bacheca elettronica e dai newsgroup (G. Costa, E. Rullani, 2001). L'e-mail viene usata per lo scambio di messaggi fra tutor e i membri del gruppo di studio, per ricevere e inviare testi, file inerenti al corso e verifiche periodiche; anche l'ftp viene utilizzato per ricevere e inviare file ai compagni di corso e ai tutor, nonché per reperire e trasferire file da un sito internet all'altro. La bacheca elettronica e il newsgroup, invece, hanno l'obiettivo di rendere possibile una comunicazione multiutenti, consentendo a docenti e discenti di lasciare messaggio visibili a tutti, sui quali discutere. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 5 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 2 Realizzare un corso online Il processo di sviluppo di un corso di formazione online prevede una serie di operazioni successive che non si discostano molto da una progettazione finalizzata alla formazione in presenza, benché alcuni aspetti vengano analizzati più approfonditamente, in relazione alle peculiarità dell'interazione mediata degli attori coinvolti: Analisi dei bisogni: Occorre verificare quale tipo di supporto viene contemplato, il sistema scelto e se questo risulta compatibile con i bisogni formativi riscontrati. Scelta dei materiali: Deve essere effettuata coerentemente con i bisogni individuati e devono essere adeguati alle capacità e potenzialità dei corsisti di riferimento, per il miglior tipo di apprendimento specifico. Scelta dei media di fruizione: Le peculiarità dei singoli media devono corrispondere agli obiettivi formativi e alle capacità dei corsisti; il medium definisce il linguaggio e lo stile di apprendimento che verrà erogato. Sviluppo vero e proprio: La creazione di uno storyboard. Valutazione ex-ante: Se il prodotto pensato "gira” . Rivisitazione dei materiali: I media scelti determinano i linguaggi adottati, e i linguaggi modificano i contenuti da erogare: serve una coerenza di fondo per poter realizzare delle attività d'apprendimento valide. Produzione del corso con i media scelti: Rielaborazione dei contenuti secondo i linguaggi dei media scelti per supportare al meglio l'apprendimento non sequenziale; si possono introdurre simulazioni, casi di studio, grafici e interviste. Distribuzione: Erogazione del corso, con l'attenzione rivolta al grado di coinvolgimento e di motivazione del corsista, che non deve vivere in isolamento la distribuzione del momento formativo. Gestione degli aspetti amministrativi: Si registrano i partecipanti e si opera scandendo le sessioni temporali dei moduli didattici. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 6 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Valutazione ex-post: Si valuta se il processo di formazione erogato ha funzionato in termini di trasmissione. Controllo apprendimenti: Momento di verifica dell'avvenuto apprendimento, a livello di competenze e abilità acquisite, tramite test, questionari e sessioni aperte. Manutenzione generale del corso: Aggiornamenti periodici sia a livello tecnologico, sia contenutistico. Per realizzare in concreto un corso online si costruisce in primis il cosiddetto storyboard, definita come la presentazione di massima del corso, utilizzando le tecniche e i principi derivanti dai linguaggi cinematografici e radiotelevisivi (F. La Noce, 2001). Lo storyboard di un corso online rappresenta in modo visivo gli schermi progettati, così come le sequenze di navigazione e di animazione; si include nello storyboard: Il contesto a cui l'immagine o lo schermo si riferiscono. Un disegno di come l'immagine dovrebbe apparire. Testi o scritte che dovrebbero apparire nella schermata. Istruzioni per la produzione (dissolvenza per testo, connessione schermata n., etc.). L'elemento centrale di uno storyboard di un corso online è l'interfaccia utente, che descrive l'aspetto dello schermo con cui appunto l'utente si relaziona ed interagisce. Una volta impostato il disegno preliminare dell'interfaccia e identificato il materiale didattico da inserire, occorre pensare allo sviluppo dei moduli, i blocchi costitutivi del corso. Ogni modulo didattico deve comprendere il materiale relativo all'apprendimento del determinato modulo, includendo la sintesi, i casi di studio, le esercitazioni e i test di valutazione; quindi si identificano i media da utilizzare per l'erogazione di ogni modulo, tenendo in considerazione i linguaggi specifici dei singolo media per la veicolazione dei contenuti. Lo sviluppo di un corso online è ulteriormente regolato da aspetti specifici, non eludibili per un'azione formativa calibrata e di successo. La componente finanziaria risulta decisamente influente, in quanto un corso online costa maggiormente rispetto ad un corso di Fad di prima e di seconda generazione; per quanto notevoli possano risultare i risparmi relativi alle spese di trasferta e di coordinamento delle persone in luoghi remoti, spesso tutta l'implementazione della piattaforma, la presenza dei tutor e di materiali didattici di qualità rendono comunque un corso online oneroso e non subitamente ammortizzabile. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 7 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) La componente relativa all'accesso alla tecnologia si coniuga al rapporto strettamente personale dei corsisti con la tecnologia: spesso le resistenze di fronte all'uso del personal computer e dell'ICT rendono ostico il primo approccio all'e-learning; il contesto dell'erogazione del corso implica comunque sempre una considerazione relativa alla presenza e alla reale disponibilità per i corsisti di un terminale informatico, per tutta la durata del corso; si devono tener presente gli spazi e i tempi a disposizione e gli eventuali momenti di distrazione degli studenti. L'alfabetizzazione informatica di ogni corsista deve essere resa omogenea prima dell'approccio online, in modo che eventuali carenze non ritardino l'apprendimento mediato; và considerato inoltre l'aspetto delle esperienze pregresse del singolo corsista che si approccia all'elearning, in quanto l'apprendimento degli adulti è sotteso alle esperienze passate che influenzano gli stili e le impressioni successive. . . . . . .. La qualità dei materiali è determinante quando essi diventano l'oggetto e il luogo dell'interazione stessa, mancando di fatto nell'e-learning le componenti prossemiche e relazionali della formazione in presenza: il concetto di qualità in sintesi deve seguire la chiara determinazione delle aspettative suscitate dal corso online, portando l'effetto desiderato il più vicino possibile a quello reale. Per la realizzazione proficua di un corso online non si può prescindere ancora dalla considerazione sulla professionalità e sulla preparazione dello staff operante: raramente una persona sola possiede tutti le skills necessari per produrre un corso online; solitamente il progetto viene elaborato da un team di lavoro, in cui sono presenti i seguenti ruoli e responsabilità (F. La Noce, 2001): Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 8 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) TAB. 4 Completata la produzione del corso, occorrerà sottoporre il progetto alla verifica, per testarne tutte le funzionalità ; si realizzeranno prove di usabilità , verificando se tutti gli studenti del gruppo pilota comprendono tutto ciò che è loro proposto e verificando il tempo impiegato per usufruire di tutte le opzioni del corso. . La navigazione all'interno del corso verrà testata mediante le prove di funzionalità , che tasteranno Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 9 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) la disposizione dei links e la correttezza delle risposte a scelta multipla; le prove di componente, infine, eseguiranno la verifica di tutto il sistema contemporaneamente, mettendo in luce eventuali incompatibilità. Una volta operati tutti gli opportuni controlli si può entrare nel vivo del disegno di un corso online: una sfida, caratterizzata però da grande creatività grazie alle disponibilità di strumenti didattici innovativi, che consentono di superare l'apprendimento sequenziale del libro di testo, unidimensionale per definizione. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 10 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 3 Le comunità virtuali di apprendimento Le comunità rappresentano gli spazi sociali, intesi come luogo di incontro, fisico o virtuale, per la produzione, la gestione e la distribuzione della conoscenza; nel nuovo contesto allargato, il sapere origina e si alimenta dalla condivisione, dallo scambio, dalla partecipazione alle pratiche sociali e culturali in essere nei gruppi di individui (D. Aprea, 2003). L'evoluzione tecnologica amplifica le opportunità di contatto ridefinendo le logiche spaziotemporali che vincolano la comunicazione; l'ambiente virtuale, come quello reale, è il luogo dove prende forma l'interazione, pur nella complessità delle sue forme mediatiche; il cyberspazio connette le menti e prende corpo veicolando e aggregando le informazioni, conoscenza, comportamenti, procedure e stati d'animo. L'espressione in uso nel settore, moodnet, intesa come rete di relazioni attraverso cui le persone attuano la condivisione virtuale di componenti razionali e condizioni emotive, deriva dal termine inglese mood, che si riferisce ad "umore, stato d'animo . Ciò che consente la nascita di una comunità di pratica è l'esigenza di un apprendimento orientato allo svolgimento di un compito e la costruzione, attraverso la condivisione di obiettivi e di pratiche, di un'identità collettiva. Una comunità , costituita da un insieme di individui, diviene comunità di pratica quando tra questi si stabilisce un mutuo impegno per la realizzazione di un'impresa comune: ogni membro negozia all'interno della comunità il proprio ruolo e il modo in cui svolgerlo, e questo sarà il punto di partenza per la costruzione dell'identità del singolo al fine dello svolgimento dell'impresa comune. Il procedimento messo in atto ricalca il mutuo aiuto reciproco che avviene tra colleghi: se viene fornita una soluzione da una persona che ha già affrontato una problematica analoga, è molto probabile che questa soluzione (già verificatasi esatta) sia appresa più velocemente, in quanto legata ad una situazione reale, contingente e importante per la persona che ha richiesto aiuto; la procedura verrà incamerata come il modo per risolvere il problema, rendendo esplicita una conoscenza implicita. Questo tipo di esigenze formativi viene riscontrato in due casi distinti (E. Wenger, 1998): L'esigenza di dare continuità alla stessa comunità attraverso forme di assistenza reciproca fra i neo-formati. L'esigenza di creare comunità professionali ispirate ai modelli della condivisione della conoscenza. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 11 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Il momento di maggior criticità si ha quando, terminata l'azione formativa specifica, il partecipante prova a mettere in pratica ciò che ha precedentemente appreso, basandosi esclusivamente sulle proprie forze e sugli skill acquisiti; per quanto possa essersi impadronito dei contenuti del corso e delle meta-abilità cognitive richieste, spesso non è in grado di tradurle da subito in capacità applicative. E con l'insorgere delle prime difficoltà , il senso di isolamento può indurre a una demotivazione e ad una frustrazione tali da vanificare gli sforzi formativi finora compiuti. Esiste quindi la forte esigenza di creare dei momenti di continuità fra l'attività di formazione e le attività di trasferimento, con azioni di sostegno in rete; tali azioni possono essere già previste all'interno dello stesso percorso formativo o attivate dagli stessi ex-corsisti. Nel primo caso è l'erogatore del corso a farsi carico dell'assistenza via rete della fase di accompagnamento dei corsisti; nel secondo caso, il sostegno fra pari si concretizza nel self-help fra gli stessi partecipanti: si crea autonomamente di una comunità di ex-corsisti che si mantengono in contatto, a valle dell'intervento formativo, per aiutarsi e sostenersi nell'applicazione di quanto appreso, socializzando i problemi e ancor meglio, le strategie e le soluzioni d'impiego delle nuove conoscenze (E. Wenger, 1998). . Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 12 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 4 La classe virtuale Se si accettano le ipotesi sottese alla considerazione della rete come luogo dell'interazione collaborativa fra gli attori coinvolti nel processo formativo, si evidenziano le differenze tra classe virtuale e classe tradizionale; nella classe tradizionale lo schema delle relazioni che si instaurano tra gli attori coinvolti tende a mettere al centro della scena la figura del docente, mentre l'accesso alle risorse si configura prevalentemente come individuale. Nella classe virtuale, per contro, il centro dello scenario è occupato dal gruppo dei discenti e dalla costante interazione interna al gruppo stesso. Si individuano quattro componenti essenziali per un modello ipotetico di classe virtuale: - i docenti o i tutor. - gli studenti. - i contenuti. - il contesto specifico della rete, ovvero lo spazio sociale in cui le prime tre componenti - interagiscono. Le differenze più significative tra classe virtuale e classe reale vanno viste secondo il diverso ruolo assunto da ciascuno degli elementi citati: TAB. 5 Le dinamiche della classe tradizionale non sono del tutto riproducibili in rete: nell'interazione fra le componenti dell'ambiente di apprendimento di una classe virtuale e di una classe reale si evidenziano le seguenti divergenze: Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 13 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) TAB. 6 In virtù di queste differenze legate alla flessibilità dei vincoli spazio-temporali, è inevitabile che in una classe virtuale emergano problematiche specifiche, riguardanti la sostenibilità del processo di apprendimento nel contesto di riferimento. . Si individuano quattro macro aree di abilità e competenze, secondo un crescendo di difficoltà che implica inevitabilmente un'acquisizione dilazionata nel tempo da parte degli studenti: - Abilità tecniche. - Abilità nell'accesso ai contenuti. - Abilità nella gestione dei tempi. - Abilità di interazione. In genere le competenze tecniche sono quelle che si imparano più facilmente e più velocemente: non sono necessari particolari sforzi per prendere confidenza con il browser o con la posta elettronica; gli aspetti relativi al set di competenze tecniche risultano preliminari per poter attuare l'esperienza formativa in rete e per poter conseguire qualsiasi altro obiettivo, tendendo a passare in primo piano e ad essere risolti velocemente. Su un piano di difficoltà relativamente più alto si collocano le abilità necessarie per accedere ai contenuti e per la loro comprensione; le difficoltà degli studenti in questa fase sono specificatamente legate non al contenuto in sé, ma alla modalità di erogazione. Da questo momento le difficoltà aumentano e l'acquisizione delle abilità successive richiede tempi più lunghi: si imparerà a gestire i tempi di lavoro e a interagire con gli altri componenti della comunità virtuale. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 14 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Gli ultimi due obiettivi elencati risultano sottesi alla soggettività dei partecipanti, ai loro personali stili di apprendimento e alle proprie esperienze formative pregresse. La realizzazione di un processo di apprendimento all'interno di una comunità virtuale, oltre alla considerazione delle specifiche abilità da conseguire, deve scontrarsi con una serie di fattori cruciali che rendono sostenibile o meno l'esperienza didattica in rete: il numero dei componenti che collaborano e la possibilità da parte del tutor o dei moderatori di gestire in modo ottimale il gruppo, i ruoli assunti dagli attori, le caratteristiche generali della comunità virtuale e le modalità nel lavoro in rete. L'idea che i gruppi relativamente compatti siano più produttivi di gruppi più ampi è stata più volte affermata: si suggerisce, per impostare gruppi di attività efficaci e produttivi, la suddivisione in gruppi relativamente piccoli, da 3 a 5 componenti; i gruppi più numerosi, da 12 a 20 membri, risultano più stimolanti per comunità virtuali dove sia rilevante la condivisione delle conoscenze fra i membri stessi e la costruzione di un contesto sociale di apprendimento. É invece molto probabile che in percorsi orientati alla produzione di elaborati di una certa ambizione la maggiore ampiezza del gruppo possa agevolare una più equa distribuzione dei carichi di lavoro. Al di là dell'omogeneità o dell'eterogeneità della classe virtuale, si sottolinea come nelle attività di collaborazione in rete i singoli partecipanti tendano a sviluppare una vasta gamma di personalità virtuali, così classificate (G. Trentin 1999): Il lucker, colui che osserva l'operato altrui senza parteciparvi per pigrizia. Il presenzialista, che cerca continuamente di affermare la propria esistenza. Il tuttologo, che ritiene di poter esprimere la sua opinione su qualunque argomento. Il nientologo, che, al contrario, non si sente mai all'altezza di nessuna discussione. Lo spontaneista, che tende ad improvvisare e non rispetta le scadenze. Il prussiano, che si muove solo in base a consegne precise. Il predicatore, che ricerca un ruolo carismatico nei confronti degli altri membri. Il trasgressivo, che elude deliberatamente le regole. L'ansioso, che si sente sempre inadeguato e palesa continuamente il suo senso di inferiorità . Non sono ovviamente comportamenti facili da gestire, specie se il caso vuole che si presentito tutti contemporaneamente; l'aspetto prioritario punta comunque ad impedire che ciascuno si fossilizzi sull'atteggiamento iniziale ed a tentare di modificare gradualmente la sua posizione (G. Trentin 1999). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 15 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) La produttività di un gruppo collaborativo in rete è legata quindi in parte alla sostenibilità del processo, ma si gioca tuttavia anche su un ulteriore complesso intreccio di fattori, dalla capacità di esaltare le competenze presenti, incrementando la motivazione, alla capacità di stabilire un clima di relazioni proficuo; in questo senso, Kearsley indica la necessaria presenza di tre fattori caratterizzanti: un contesto collaborativo, un core di attività orientate allo sviluppo di progetti e l'attenzione posta a esiti realizzabili, ovvero esiti riutilizzabili o con un riscontro pratico (G. Kearsley, in G. Trentin, 1999). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 16 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 5 La tecnologia Una comunità virtuale, proprio in quanto tale, può prosperare solo attraverso i servizi di comunicazione e di produzione resi disponibili da una piattaforma telematica: il ruolo della tecnologia è quello di contribuire e definire i flussi comunicativi e le modalità di produzione; una tecnologia collaborativa per essere tale deve orientarsi alla mutua produzione di nuove pratiche, cioè alla costruzione di nuovi modi comuni di vedere, agire e conoscere. Esiste un nesso non prescindibile tra la tecnologia disponibile e il tipo di ambiente di apprendimento che si può realizzare: una tecnologia collaborativa deve, dunque, sostenere forme autentiche di collaborazione, che poggino su un legame di genuina interdipendenza tra le informazioni condivise, l'attribuzione dei compiti e l'attività di pensare insieme. Si presentano delle esigenze imprescindibili per la realizzazione di una comunità di pratica in rete, secondo la loro doppia dimensione, partecipativa e informativa (S. Manca, L. Sarti, 2002): La comunicazione, rappresentata nella rete dagli impegni, generati attraverso gli atti linguistici, che i membri si scambiano e che assumono prevalentemente la dimensione verbale scritta. La produzione, riferita al processo dinamico e dialogico di generazione e legittimazione di nuova conoscenza, che si traduce nella creazione di nuove pratiche. La memoria, che cattura sia la conoscenza generata localmente, sia i riferimenti esterni fatti propri dalla comunità , che li rende disponibili ai propri membri. I ruoli e l'identità , ovvero la funzione che il singolo assume all'interno della comunità e che si traduce nella costruzione di un'identità personale, oltre che collettiva. Il monitoraggio e la valutazione, con riferimento sia all'analisi dell'efficacia dell'iniziativa formativa nella sua totalità , sia all'apprendimento del singolo. Per quanto riguarda una delle esigenze primarie di una comunità virtuale, quella del comunicare, il sistema di supporto dovrebbe in primis rendere disponibile uno spazio dinamico di discussione e di cooperazione strutturabile a più livelli (per argomenti, per fasi progettuali, per obiettivi); le piattaforme scelte dovrebbero ospitare sistemi per la produzione congiunta di elaborati, modalità di comunicazione basati sul testo sia in maniera sincrona (chat) che asincrona (bullet board), modalità di comunicazione audio e video (audio e video conferencing, grafica Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 17 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) computerizzata, MOO/MUD), e la possibilità di registrare e trasmettere sessioni sincrone, utili a chi non possa parteciparvi in diretta. Nell'ottica della produzione condivisa, strumenti come le lavagne virtuali consentono alla piattaforma scelta a supporto il coordinamento, la reificazione e la messa in relazione dei contributi, attraverso l'uso di metafore spaziali, e il riuso dei risultati del gruppo. A questo proposito si rendono molto utili strumenti come i software per il controllo delle versioni e la sincronizzazione degli accessi (lock, check-in e check-out), gli strumenti per la pianificazione e la gestione dei progetti (calendari di attività condivisi, le carte di Gantt, i diagrammi di Pert), e gli strumenti di supporto alla co-decisione (brainstorming, metaplan, rivelazioni di opinioni e sistemi di voto). La memoria si riferisce alla necessità basilare di mantenere un corpo documentale di riferimento, un sistema per la gestione della memoria di gruppo e una spazio per la condivisione di esperienze, storie, strumenti, soluzioni e procedure. L'ambiente scelto a supporto dovrebbe perciò garantire l'interazione con gli strumenti di produttività in uso tra i partecipanti, la gestione dei dati multimediali e meccanismi di indicizzazione e di ricerca full-text sui documenti prodotti, la consultazione di glossari e antologie; in più, dovrebbe essere previsto l'accesso alle Faq, rappresentante spesso il materiale di consultazione più utile in tutte quelle situazioni che necessitano di conoscenze procedurali da apprendere velocemente. Infine, il sistema dei ruoli di una comunità virtuale (tutor, facilitatore, esperto, corsista) mira a garantire l'integrazione reciproca e l'equilibrio delle dimensioni partecipativa e informativa; questa esigenza si realizza con la possibilità della piattaforma implementata di consentire l'esplicitazione stessa dei ruoli, mantenendone e valorizzandone l'identità e i profili, attraverso diversi strumenti, quali il repertorio dei profili (who's who) e la gestione degli accessi. La valutazione, intesa nel suo carattere progressivo, longitudinale a tutto il processo di apprendimento, porta alla responsabilizzazione del singolo e dei gruppi; il sistema dovrebbe quindi includere delle applicazioni per l'autovalutazione della propria performance, degli strumenti per il controllo della partecipazione, un meccanismo per la somministrazione dei questionari e, in ultimo, delle modalità per la gestione del diario di bordo, in cui si registrano gli indicatori di processo considerati rilevanti alla vita della comunità . Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 18 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 6 Il contratto formativo Il contratto formativo rappresenta l'esito di un processo di chiarimento e di interiorizzazione delle reciproche aspettative tra gli attori coinvolti nella formazione; tale processo ha una valenza di tipo cognitivo, emotivo e motivazionale, facilitando la mobilitazione delle risorse necessarie e orientando in modo costruttivo le dinamiche intra e interpersonali, all'interno del gruppo di apprendimento (G. Costa, E. Rullani, 2001). Questo contratto ha come sede ideale la fase di apertura del corso; sul piano operativo, si svolge un'accurata gestione dell'attività di apertura, magari dal carattere scontato o rituale, ma simbolicamente rilevante ai fini dell'impegno didattico. Si avrà l'esplicitazione di: - Obiettivi didattici. - Articolazione del corso in termini di programmazione. - Metodologie impiegate. - Ruolo e partecipazione dello staff. - Informazioni organizzative. - Presentazione dei partecipanti. Dall'etologia, viene mutato il concetto di imprinting per descrivere il carattere relativamente irreversibile degli effetti di tale accordo; i partecipanti si costituiscono opinioni e impressioni, rispetto a diverse variabili: - Il grado di strutturazione e solidità complessiva dell'impianto formativo. - Le motivazioni e la aspettative collegate al ruolo dello staff. - Il grado di interattività degli allievi attesa e promossa dallo staff. La proposta del contratto formativo viene interpretata e accolta, negoziata o rifiutata; il contratto viene siglato solo successivamente, quando le dinamiche dell'aula si attivano e si approfondiscono, man mano che si chiariscono le metodologie e i contenuti del corso. Risulta fondamentale quindi la strutturazione delle fasi del corso, per renderne chiare le regole e per fornire una corretta rappresentazione dei ruoli da tenere: può infatti generarsi un sentimento di ansia rispetto al grado di supporto fornito dal tutor durante il processo di apprendimento, alla disponibilità del docente, nonché rispetto all'investimento, in termini di risorse, da parte dei discenti. L'ansia dei discenti può essere ridotta attraverso una chiara definizione dei ruoli di tutti i Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 19 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) partecipanti, che può a prima vista sembrare eccessivamente rigida, ma che consente al corsista di concentrarsi, successivamente, sul suo processo di apprendimento. Una posizione troppo flessibile e possibilista, da parte dello staff, genera l'impressione (potenzialmente ansiogena) di una scarsa padronanza dell'impianto del corso; in altri termini, soprattutto per i corsisti che si affacciano per la prima volta ad un'esperienza di formazione in rete, risulta emotivamente più rassicurante ed efficace la presenza di un "contenitore solido e delimitato, in cui le regole siano rivedibili in progress, piuttosto che eccessivamente flessibili e permeabili. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 20 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 7 La Qualità La valutazione della qualità nella Fad (formazione a distanza) resta una questione problematica per molteplici ragioni, prima fra tutte la disputa ancora aperta sullo stesso significato di qualità di intervento formativo, con tutto ciò che questo implica: efficacia didattica, impatto sociale e professionale, ritorno d'investimento, etc. Il problema può giungere a soluzione adottando un'ottica sistemica, integrando due livelli complementari: quello degli elementi che concorrono a definire un processo di formazione online (aspetti formativi, logistici, tecnologici, benefici attesi, etc.), e quello che caratterizza la specificità dei diversi contesti d'intervento (G. Trentin, 1999). Guglielmo Trentin, nelle sue diverse produzioni, rifugge da una definizione di qualità nei sistemi Fad univoca e definitiva, dato il numero elevato di variabili in gioco, preferendo un'accezione sistemica di qualità , non tanto come eccellenza quanto piuttosto "la gestione del processo continuo teso ad avvicinare il più possibile l'effetto desiderato (ciò che si auspica che venga appreso) all'effetto reale (ciò che è stato realmente appreso) . Keegan, (Keegan, 1994, in G. Trentin, 1999), suggerisce di analizzare i processi di Fad con metodologie analoghe a quelle usate nella realtà industriale, metodologie derivate dalla teoria dei sistemi di controllo che offrono un complesso coerente di strategie per arrivare ad un obiettivo prefissato; in questo senso si possono individuare due sistemi possibili di Fad, detti rispettivamente ad anello aperto e ad anello chiuso. I sistemi ad anello aperto si basano sulla verifica della correttezza di quanto viene dato in input al sistema e sulla buona costruzione del sistema stesso: In questa definizione rientrano i sistemi Fad di prima e di seconda generazione, dove l'attenzione viene posta sui materiali didattici da usufruirsi individualmente e sul supporto logistico offerto dall'erogatore del corso. Keegan però suggerisce come sistema di supporto ai modelli di Fad di terza generazione (formazione in rete) i sistemi ad anello chiuso, sistemi cioè in grado di autoregolarsi in itinere, attraverso la misurazione costante degli scostamenti fra ciò che si attende dal processo formativo e Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 21 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) ciò che nella realtà si ottiene. Questa concezione riprende la definizione data di valutazione della qualità come l'avvicinamento dell'effetto desiderato all'effetto reale; l'interazione di tutte le componenti all'interno di un processo di formazione in rete realizza quell'anello di rotazione essenziale per avvicinare l'effetto desiderato all'effetto reale, e quindi, in ultima analisi, la qualità dell'intervento formativo. Nella formazione in rete di terza generazione, incentrata sui modelli dell'apprendimento adulto e collaborativo, il canale di comunicazione è di tipo molti-a-molti, e quindi la valutazione deve concernere anche l'osservazione dell'interazione dei partecipanti, sul loro modo di collaborare e di imparare insieme. Proprio perché l'elemento centrale è l'interazione fra tutti i partecipanti, nella valutazione di attività formative in rete vengono prese in considerazione alcuni degli indicatori tipici della valutazione di attività formative strettamente connesse alla socialità del processo, quali l'interazione fra i corsisti, fra corsisti e docenti, grado di partecipazione e di collaborazione ad attività formative. Si può quindi pensare la valutazione della qualità dei sistemi di e-learning come la sintesi di un processo che, anche secondo questo punto di vista, pone centrale e fondativo nel suo essere la partecipazione attiva e l'interazione fra tutti gli attori coinvolti: A. interazione con i materiali; B. interazione fra corsisti e tutor/docenti; C. i nterazione orizzontale fra gli stessi partecipanti; A. L'interazione con i materiali didattici L'interattività non è una caratteristica delle tecnologie in senso lato, quanto piuttosto del modo in cui si intende usarle: la rete può essere utilizzata parimenti per accedere al materiale didattico o per gestire i lavori di gruppo o le interazioni interpersonali che portano all'apprendimento. Di fatto, parlando di interattività , non si dovrebbe fare riferimento solo all'interazione con i materiali didattici disponibili in rete o su cd-rom, quanto piuttosto all'interazione uomo-macchina governata da un prodotto software; l'evoluzione tecnologica ha permesso di realizzare materiali multimediali Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 22 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) di ottima qualità , almeno dal punto di vista estetico e dal punto di vista ergonomico per la fruizione. Un modo per definire la bontà di un prodotto multimediale può essere quello di misurare la sua capacità nel prevedere il maggior numero possibile di strade che può prendere l'interazione con l'utente finale; per quanto un prodotto possa essere ben progettato, di fatto sarà in grado di gestire soltanto una parte della moltitudine di percorsi in cui potrebbe articolarsi il dialogo con il fruitore. Anche quando l'impegno nella produzione di materiali multimediali fosse elevatissimo, questo sforzo non garantirebbe di per sé il miglioramento qualitativo del processo formativo nel suo complesso: infatti, gli investimenti in progettazione e realizzazione potrebbero essere tali da spostare risorse importanti dalla voce "assistenza ai corsisti a quella "produzione di materiali , e questo sarebbe controproducente e dannoso in un processo formativo in cui l'interazione, la discussione e il confronto sono i reali strumenti per la realizzazione del processo stesso. B. L'interazione verticale fra i corsisti e i tutor Questo aspetto risulta la dimensione più cruciale nell'interazione didattica: il tutor riveste il ruolo di facilitatore, di consigliere, di esperto dei contenuti e della gestione del processo, mai come unico depositario della conoscenza. Il suo ruolo di facilitatore didattico si declina all'interno dell'intero processo formativo in tre momenti distinti, che seguono la stessa evoluzione del corso: Il primo approccio: Il tutor deve incoraggiare i corsisti a familiarizzare con coloro che li guideranno e li assisteranno durante lo svolgimento del processo d'apprendimento. Questa preliminare "conversazione sulla didattica” prende la forma di contratto formativo, in cui si commenta il programma del corso, se ne chiariscono con più rigore i contenuti, gli obiettivi e i metodi, mettendo a fuoco le attese dei partecipanti. Si tratta di un'interazione che ha anche come risultato quello di ridurre il senso di isolamento dei partecipanti, contribuendo concretamente a guidare il processo verso l'effetto desiderato. L'azione di tutoring: Si prevede in questa fase uno spettro di funzioni decisamente superiori alla didattica in presenza; qui la presenza del tutor si deve rendere manifesta . Con il supporto dell'ICT il tutor deve rendere percepibile la sua presenza e la sua disponibilità ai corsisti, rispondendo puntualmente alle richieste, fornendo suggerimenti, supportando il discente in tutti gli aspetti e lungo tutto il percorso Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 23 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) formativo. Incontri in presenza saltuari, o in videoconferencing, possono aiutare a surrogare la presenza sociale degli interlocutori. La riflessione sul processo: Il discente adulto che si approccia ad un corso online sente il bisogno non solo di comprendere i contenuti del corso che vengono proposti, ma anche il perché di certe scelte metodologiche nella gestione dell'azione formativa. Questo spazio "metacomunicativo , che nell'erogazione in rete si traduce con spazio di conferenza permanente fra tutor e corsisti, rende quasi nullo il gap fra chi eroga il corso e chi ne è il beneficiario. C. L'interazione orizzontale fra i partecipanti La semplice attivazione di comunicazioni libere, finalizzate principalmente a consolidare i legami sociali fra i partecipanti (i cui argomenti possono essere i più vari, dagli hobbies ai problemi professionali) o l'organizzazione di gruppi di discussione sugli argomenti trattati, o per finire, l'allestimento di un vero e proprio sistema computer conferencing, creano e supportano quel tipo di interazione che sottende l'apprendimento adulto, attivo e consapevole di conoscenze implicite e conoscenze specialistiche, tipico di un processo formativo in rete. Un elemento che incide sull'interazione di qualità dell'apprendimento è il dimensionamento del gruppo: la comunicazione che ha obiettivi di socializzazione e di condivisione di idee e di esperienze necessita di un gruppo numeroso, mentre una comunicazione finalizzata ad attività di studio collaborativo richiede un gruppo circoscritto (G. Trentin, 1999). La comunicazione orizzontale fra corsisti però non può prescindere nel suo svolgimento, al di là delle sue dimensioni, da un lavoro di tutoraggio costante prima, per dar inizio alle comunicazioni, di coordinamento poi, a processo avviato: le tecnologie telematiche e il lavoro dei tutor devono realmente realizzare l'apprendimento " in rete . Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 24 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 8 La valutazione Un corso a distanza condivide con la formazione in presenza tradizionale gran parte di quelle istanze e quei requisiti che si richiedono alle attività formative in genere, definiti nei criteri di qualità : chiarezza della progettazione didattica, analisi dei bisogni, obiettivi espliciti, definizione delle risorse, tipi di valutazione. Alcune dimensioni assumono tuttavia un maggior risalto, diventando componenti strategiche, come la qualità e la fruibilità dei contenuti didattici, la puntualità del monitoraggio e la valutazione in itinere. É evidente che nella formazione online sono presenti molti più elementi da tenere in considerazione rispetto ai corsi tradizionali, e ciò è dovuto principalmente ad una maggiore flessibilità e ad una più ampia gamma di stimoli e situazioni. La molteplicità degli approcci adottabili trova un comune denominatore nel considerare la valutazione come un'attività di ricerca che permetta l'individuazione, la raccolta e l'uso di informazioni relative ai mutamenti intervenuti nei partecipanti: la collezione, l'analisi e l'interpretazione di tali informazioni possono essere usate per dare un giudizio di merito sull'efficacia del processo formativo nel suo complesso. Si possono indicare tre dimensioni d'analisi, riconducibili anche alla formazione in presenza, che nella progettazione dell'e-learning assumono valenze del tutto specifiche: - Valutazione degli apprendimenti. - Valutazione del progetto didattico. - Valutazione del sistema. 1. La valutazione degli apprendimenti Il primo passo della valutazione consiste nel verificare le conoscenze e le abilità apprese dagli allievi al termine del percorso formativo online. Gli obiettivi finali del corso, come quelli parziali dei singoli moduli, vengono valutati in modo puntuale, in quanto precedentemente stabiliti in sede di progettazione didattica. La flessibilità della metodologie e-learning consente di personalizzare le abilità da conseguire, riuscendo quindi a non rivelarsi troppo discordanti dall'effetto desiderato e meglio corrispondente alle aspettative; risulta agevole quindi la correzione in corsa di eventuali discordanze fra i risultati attesi e quelli effettivi. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 25 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Cosa valutare in un corso online dipende dal grado di strutturazione del percorso didattico e dagli obiettivi fissati in fase di progettazione. In casi in cui il livello di progettazione sia stato particolarmente approfondito risulta piuttosto facile individuare gli specifici comportamenti che l'allievo dovrà manifestare al termine del suo percorso; ovviamente questa situazione riveste corsi impostati sull'acquisizione di abilità pratiche, procedurali, meno strutturate da un punto di vista di apprendimenti complessi. Accanto ad una dimensione contenutistica, è opportuno valutare anche il grado di partecipazione dell'allievo alle discussioni online e ai lavori di gruppo. La partecipazione dell'allievo deve essere valutata sia da un punto di vista quantitativo, sia qualitativo: nel primo caso (aspetto quantitativo) il docente si riferirà al numero di interventi fatti dall'allievo e alla loro frequenza, nel corso delle varie discussioni di gruppo. Alcuni software permettono automaticamente di ottenere un report dettagliato per ogni allievo, con il numero degli interventi, la data, l'area di discussione relativa, etc. Molti corsi prevedono nelle istruzioni iniziali la precisazione riguardante il numero di interventi minimo da eseguire; questa precisazione rende esplicito fin dall'inizio che non è contemplata la passività degli allievi. L'apporto qualitativo degli interventi risulta altresì importante per l'indicazione di partecipazione al corso, benché più complesso da analizzare; Daniele Fedeli illustra un'ipotetica griglia, utile per lo studio qualitativo (Daniele Fedeli, 2002): Abilità di regolazione autonoma del proprio comportamento. Abilità collaborative. Capacità di ricerca di nuove informazioni e conoscenze. Apprendimento di uno stile comportamentale propositivo, fondamentale per la gestione dei possibili conflitti. 2. La valutazione del progetto didattico La seconda area di valutazione riguarda il progetto didattico implementato; nell'articolo di Daniele Fedeli vengono proposte varie dimensioni oggetto di verifica, sia in itinere che al termine del percorso formativo. In primo luogo è essenziale verificare il grado di adattamento reciproco tra obiettivi e metodologie didattiche da un lato e supporto metodologico dall'altro; in altri termini, è opportuno verificare che l'infrastruttura tecnologica adottata sia compatibile con i metodi educativi e gli Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 26 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) obiettivi prefissati e, viceversa, se il progetto didattico è stato declinato in termini fruibili attraverso il sistema online. La seconda dimensione d'indagine riguarda la preparazione di docenti e tutor, con un'attenzione specifica per la competenza tecnologica oltre che contenutistica, per l'esperienza pregressa in corsi di formazione online, per la disponibilità e per la capacità di sopperire con l'interazione alle mancanze paratestuali di un corso in presenza. La significatività e la chiarezza degli obiettivi finali devono essere oggetti d'analisi in sede di progettazione, soprattutto per quanto riguarda la rispondenza alle attese e alle esigenze del singolo allievo. Anche la chiarezza dell'organizzazione modulare deve essere valutata, soprattutto quando si ricorre a una struttura in parallelo; il rischio è il disorientamento e la confusione dei corsisti. La stessa chiarezza e precisione dovrebbe coinvolgere anche le metodologie ed i compito assegnati ai partecipanti; una non perfetta corrispondenza tra le metodologie impiegate, le esigenze e le caratteristiche cognitive dei partecipanti può causare disorientamento e scarsa partecipazione. Un aspetto particolarmente rilevante concerne la personalizzazione del percorso formativo rispetto alle proprie esigenze e ai propri interessi; la personalizzazione può avvenire sia prevedendo diversi moduli opzionali e differenti collegamenti fra gli stessi, oppure personalizzando i contenuti didattici impiegati, elaborando in modo autonomo alcuni materiali o ampliando la bibliografia secondo specifici percorsi. . La qualità dei materiali didattici rappresenta un fattore critico, più di quanto non avvenga in un corso in presenza: infatti, proprio la distanza fisica tra docente e allievo porta in primo piano i materiali educativi impiegati. Un altro elemento critico è dato dalla presenza costante del supporto offerto al partecipante in difficoltà ; molti siti prevedono specificatamente aree di assistenza (help), divise in tecnico (problemi relativi all'implementazione del software), didattico (dubbi sullo svolgimento dei compiti assegnati), psicologico-relazionale (per superare la sensazione di isolamento e di frustrazione date dall'iterazione a distanza). . Questo elemento andrà valutato secondo due dimensioni: la qualità e la disponibilità del supporto verticale (docente-tutor verso l'allievo) in primo luogo, e successivamente la possibilità riservata ai corsisi di supportarsi orizzontalmente, specie a livello emozionale. L'ultimo aspetto da valutare riguarda la presenza di un sistema di monitoraggio continuo dei processi che avvengono nella classe virtuale, i modo da individuare tempestivamente le aree di criticità . Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 27 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 3. La valutazione del sistema L'ultima fase di valutazione riguarda il sistema di formazione nel suo complesso, analizzando gli aspetti più strettamente strutturali e tecnologici; la valutazione del sistema si articola in tre momenti d'analisi: - l'infrastruttura tecnologica adottata, in termini di facilità d'utilizzo, di efficacia didattica e comunicativa, secondo la funzionalità rispetto agli obiettivi e alle attività didattiche progettate, secondo la facilità d'impiego sia per i docenti che per gli allievi e infine secondo la possibilità di personalizzare il supporto tecnologico (creare pagine personali, inserire fotografie, interessi, etc.), nella finalità di sviluppare la dimensione sociale dell'apprendimento in rete. - la chiarezza organizzativa, indicando inequivocabilmente tempi e modi di iscrizione, frequenza, servizi offerti, modalità amministrative, etc. - l'attenzione alle esigenze dell'utente, proprio in funzione della distanza fisica fra docente e discenti: servizi di accoglienza, gestione tempestiva problematiche, supporto continuo, etc. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 28 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 9 Qualità e fattori di successo: le problematiche Quando si parla di qualità è opportuno distinguere tre aspetti: la filosofia complessiva della qualità , TQM, le modalità per realizzare forme di esame della qualità e i riferimenti normativi per la certificazione della qualità (A. Calvani, M. Rotta, 2001). Mentre la filosofia del TQM può anche agire da stimolo sulle organizzazioni per una migliore esplicitazione degli intendimenti, delle procedure e delle valutazioni, non possono essere sottovalutati i rischi connessi ad una frenesia "certificatoria , che sembra ormai propria del settore, a cui si accompagna il proliferare di agenzie e istituzioni specializzate nell'accreditamento, basate spesso sull'illusorio presupposto che possa esistere una metodologia esaustiva tecnicamente capace di misurazioni univoche e obiettive. La valutazione della qualità di un processo di formazione assume per definizione un carattere muliprospettico, per la sua natura intrinsecamente multidimensionale; le difficoltà nella valutazione della qualità sono di tre tipi: - la soddisfazione del cliente più direttamente interessato (il corsista), può non essere del tutto concordante con forme più oggettive di valutazione degli apprendimenti. - i clienti a cui la formazione si rivolge possono essere diversi (istituzioni, amministratori, aziende), e quindi richiedere altri criteri di riferimento. - gli stessi obiettivi da valutare possono rimanere in parte non definibili. Nell'istruzione a distanza, essendo l'educatore separato dall'allievo, il successo dell'intera operazione dipende, ancor più incidentalmente, da fattori come la qualità del materiale d'informazione, il sistema di monitoraggio e la valutazione formativa. Prima che l'attività formativa abbia luogo occorre che tutti gli elementi siano stati adeguatamente predisposti, compresa la prefigurazione delle azioni di monitoraggio e di valutazione: affrontare in modo adeguato la parte strutturale (progettuale e implementativa) significa aver già posto buone condizioni per un esito positivo; gran parte dei problemi infatti si risolvono a tavolino, attraverso un accurato lavoro previsionale. Le ultime due dimensioni possono invece subire maggiori evoluzioni ed essere corrette in itinere. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 29 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 10 Fattori generali 10.1. Struttura Leadership: riguarda il comportamento e l'atteggiamento del gruppo dirigente nell'ispirare, guidare e sostenere il processo di introduzione e di applicazione della Qualità Totale; compartecipazione dello staff alle decisioni organizzative; consapevolezza di ogni attore di essere parte dell'organismo; disponibilità ad un'opera di revisione costante e continua. Risorsa umana: presenza adeguata dei tutor, facilitatori, assistenti tecnici di rete; rapporto tra numero dei corsisti e tutor; flessibilità nel ricambio dei tutor; qualificazione dei tutor. Adeguatezza tecnica: adeguatezza dell'infrastruttura tecnologica alla tipologia dei contenuti, delle finalità didattiche e delle interazioni richieste; supporto tecnico al corso; stima del monitoraggio. Chiarezza della struttura organizzativa: chiarezza dell'organizzazione interna (in unità , fasi); aderenza dei contenuti alla qualità di dominio; pertinenza tipologia obiettivi da acquisire con prove ed esperienze proposte; connotazione chiara dei momenti d'ingresso e di completamento delle fasi ed esperienze; chiarezza dei compiti da svolgere. Efficacia modello didattico: articolazione, fasi di problematizzazione con tempi di discussione, supporto; preparazione preliminare rispetto ai momenti didattici; varietà delle esperienze fornite, raccordo con esperienze individuali, simulazioni, interazioni, etc. Professionalizzazione: definizione univoca della tipologia di finalità e competenza che fanno parte del profilo professionale; valutazione di tali finalità e riconoscimento all'interno della comunità di esperti; presenza di prove ed esercizi autogestiti accanto a prove aperte, più complesse, valutate e discusse con il tutor e gli altri soggetti; qualità di contatti e interrelazioni con più esperti del settore. Attenzione al "cliente : libertà nei tempi di lavoro; esplicitazione degli obiettivi agli utenti; accoglienza; gestione della segreteria, facilità di contatto; gestione reclami; presentazione nella classe. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 30 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 10.2. Processo Integrazione: interazione e integrazione tra segreteria, gestione e tutorship; ottimizzazione delle risorse interne; eliminazione sprechi e ridondanze. Autoregolazione: monitoraggio in tempo reale delle interazioni; tempestività di risposta per problemi tecnici; capacità di rettifica del processo di gestione in base al feedback ricevuto. Valutazione e supporto in itinere: presenza di incoraggiamento e orientamento emotivo (scaffolding); valutazione del corsista sul proprio apprendimento; valutazioni di eventuali difficoltà tecniche del corsista; elaborazione (riflessione) sull'interazioni; supporto e presenza istituzionale. 10.3. Valutazione Valutazione dei partecipanti: soddisfazione dei partecipanti al corso; valutazione del tutorship e sul corso. Valutazione conoscenze apprese. Valutazione sul trasferimento delle conoscenze in altri contesti. Valutazione della ricaduta sulla comunità ed eventuali risultati successivi. Confronto fra costi e ricavi. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 31 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 11 Fattori specifici della fad Qualità dei contenuti d'istruzione: struttura delle informazioni e loro accesso (semplicità di linguaggio, strutturazione per schede e accesso gerarchico, distinzione tra livelli di informazione, modularità , espansibilità delle informazioni, dislocabilità dell'apprendimento). Qualità del monitoraggio: raccolta dati e documentazione; rapidità delle interazioni; visibilità ; efficienza del sistema di elaborazione dati; decisività in tempo reale. Valutazione formativa: frequenza consegne e interazioni allievo-tutor; qualità a livello cognitivo, metacognitivo, affettivo e sociale del feedback inviato al tutor. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 32 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 12 Fattori specifici dell'e-learning Accessibilità dell'interfaccia: accessibilità tecnica, facilità ed ergonomia d'uso; adattabilità della piattaforma tecnologica ad eventuali esigenze del soggetto. Personalizzazione: 1. interazione con il percorso formativo: partecipazione del soggetto alla scelta del percorso didattico e delle finalità d'apprendimento; frequenza del feedback e valutazione formativa (almeno settimanale); negoziazione e valutazione personale dello stato di apprendimento con il tutor (almeno mensile). 2. interazione con il contenuto: apertura e interattività con i materiali didattici; espansione ulteriore del materiale di studio; produzione ed arricchimento del materiale da parte dei corsisti; partecipazione alla definizione degli approfondimenti didattici. Scaffolding relazionale: . 1. interazione verticale: guida, supporto istruttivo. Qualità -quantità interazioni allievotutor; contatti con istituzione erogante; feedback con esperti del settore; mantenimento di una comunità di dialogo anche al termine del corso. 2. interazione orizzontale: grado di condivisione e collaborazione fra pari; costruzione di dialogo sociale e senso di appartenenza; coinvolgimento dei gruppi d'interesse; contatti con altri studenti. Un modello di valutazione generale Tra i vari modelli decisionali adottabili per selezionare la modalità educativa più adeguata, risulta di particolare interesse quello proposto da Bates, noto con l'acronimo ACTIONS, che evidenzia sette fattori critici per la preferenza di una scelta a distanza piuttosto che in presenza (Bates, 1995, in Daniele Fedeli, 2002): Accesso: deve essere valutata la facilità di accesso al sistema formativo, non solo da un punto di vista territoriale (distanza fisica e temporale), ma anche considerando il livello di alfabetizzazione tecnologico necessario per il perseguimento del corso: la tecnologia non deve risultare troppo complessa e creare difficoltà d'accesso ad utenti poco esperti. Costi: i costi vanno divisi in fissi (infrastruttura tecnologica, materiali didattici, gestione amministrativa; sono costi che restano inalterati, indipendentemente dal numero degli allievi), e Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 33 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) variabili (sono quelli che variano al variare del numero di allievi iscritti: remunerazione dei tutor, spese di supporto individualizzato, etc.). Metodologie d'insegnamento e obiettivi d'apprendimento: la scelta del sistema educativo dipende sempre in primo luogo dal tipo di metodologia didattica che si intende adottare, nonché dagli obiettivi educativi individuati. Interattività : la scelta di un sistema in presenza o a distanza dipende anche dal grado di interattività che si vuole promuovere tra gli allievi. Aspetti organizzativi: la committenza del corso determina tutto l'apparato organizzativo, progettuale e burocratico di un'azione formativa in generale, condotta in presenza o a distanza. Novità : l'innovazione determinata dal processo formativo condotto con l'ausilio dell'Information Comunication Technology può comportare un notevole senso di motivazione coinvolgimento e curiosità . Tempestività : in una società che cambia continuamente, è necessario che gli strumenti di formazione possiedano la stessa tempestività ; è necessario un sistema che permetta costantemente l'aggiornamento delle conoscenze. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 34 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 13 Gli strumenti per valutare i corsi La verifica del processo di formazione può essere condotta attraverso l'impiego di strumenti diversi; anzi, l'assenza di tutti i segnali paraverbali tipici della formazione in presenza rende auspicabile l'uso di un ventaglio esteso di metodi valutativi. Robin Mason ha proposto l'uso di diversi strumenti e metodologie per condurre la valutazione dei processi di formazione in rete, sottolineando quanto sia determinante il giusto bilanciamento fra metodologia quantitativa (numero e distribuzione dei messaggi nelle diverse arre di lavoro) e qualitativa (contenuto dei messaggi) (R. Mason, 1992, in G. Trentin, 1999): Il questionario: l'uso esclusivo di questo strumento risulta limitante, poiché le risposte prestrutturate poco si prestano a rappresentare le interazioni di un gruppo complesso; spesso si deve far ricorso a domande aperte, laddove sia interessante illustrare le interazioni fra i corsisti nell'apprendimento collaborativo. L'intervista: le domande sono mirate a esplorare i vantaggi e gli svantaggi della comunicazione molti-a-molti, dell'interazione e della natura asincrona della partecipazione al corso. L'esperimento empirico: difficile strada di ricerca da applicare ad un corso in rete, perché implica un assetto sperimentale di laboratorio difficilmente praticabile e ripetibile. L'analisi statistico-quantitativa dei messaggi: è la metodologia maggiormente usata dai valutatori di attività in rete; consiste nel computare, mediante applicazioni statistiche, la quantità di messaggi letti e generati, i livelli di partecipazione, il numero di coloro che entrano in conferenza, etc. L'analisi dei contenuti delle interazioni in rete: il metodo prevede la lettura completa dei messaggi prodotti dai partecipanti nelle loro interazioni, con l'obiettivo di scoprire cosa e quali abilità hanno sviluppato, in riferimento agli obiettivi formativi prestabiliti. Il diario dei partecipanti: consiste nel far tenere ai partecipanti un diario, dove annotare tutto ciò che essi ritengono rilevante e significativo per la loro partecipazione al corso. Per l'analisi degli apprendimenti Daniele Fedeli indica tre procedure di valutazione ad adottare. La prima consiste nell'analisi dei compiti assegnati ai singoli corsisti o a piccoli gruppi (la stesura di un breve scritto, l'elaborazione di un progetto, la risoluzione di un problema, l'analisi di un caso, etc.); in particolare, nel caso di lavori di gruppo il docente deve valutare, oltre al prodotto Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 35 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) finale, anche la qualità del processo collaborativo. . Una seconda metodologia è individuabile nell'impiego di un questionario a scelta multipla o a domande aperte, compilabili direttamente online. Una terza opzione, tipica della formazione in rete, è l'osservazione delle discussioni online, per verificare la qualità del contributo di ogni corsista. Si possono individuare due diversi tipi di osservazione: osservazione non partecipante, quando il docente si limita ad analizzare gli interventi comunicativi senza intervenirvi, oppure osservazione partecipante, quando il docente interviene direttamente ponendo domande al gruppo, in modo da stimolare le riflessioni al dibattito. Infine, il docente può ricorrere alle classiche interviste, strutturate o semi-strutturate, condotte con il singolo allievo (interviste singole) o con piccoli gruppi (focus group). Accanto a queste metodologie "canoniche “ si può trovare anche un'altra linea d'indagine, l'autovalutazione del singolo corsista, che stimola lo sviluppo di abilità di automonitoraggio e autoriflessione; inoltre, secondo questa procedura, è possibile confrontare il giudizio del corsista della sua percezione con la valutazione condotta dal docente. La valutazione qualitativa La valutazione della qualità di un corso in rete, secondo una delle metodiche maggiormente impiegate, passa quindi attraverso l'analisi dei messaggi elaborati e prodotti nel processo di formazione, considerati secondo la prospettiva di tre categorie d'indagine: - La qualità dell'apprendimento - La qualità dei contenuti - La qualità dell'interazione L'analisi della messaggistica è una tecnica di ricerca oggettiva e sistemica per la descrizione quantitativa del contenuto manifesto della comunicazione (Berelson, 1952, in S. Ruggirei, S. Boca, F. Ballor, 2002). La letteratura in merito risulta piuttosto vasta: quella più interessante ai fini dell'indagine condotta presenta la tendenza a considerare come variabili quantitative degli indici ricavati dalle Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 36 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) tracce lasciate sul sistema informatico del discente, insieme alla valutazione dei parametri qualitativi, derivati dall'interpretazione dei contenuti dell'interazione. MONITORAGGIO QUANTITATIVO La quantificazione delle interazioni non è un'operazione fine a se stessa, piuttosto risulta essere lo strumento con cui si rivela il fluire di una conversazione: questo procedimento dovrebbe quindi permettere l'individualizzazione di eventuali momenti critici o di debolezza, aiutando i tutor, i moderatori e gli altri attori a formulare opportuni correttivi. Simoff suggerisce l'analisi dei threads (dall'inglese trama, tessuto), raffigurati come un albero con ramificazioni e sottoramificazioni, in modo tale da evidenziare le relazioni esistenti tra i messaggi e l'interdipendenza dei vari contributi. MONITORAGGIO QUALITATIVO Gli indici quantitativi dell'interazione sono forniti dal sistema telematico: un qualsiasi indice di qualità è ottenibile invece solo attraverso un'analisi del contenuto dei messaggi, che riguardi il percorso didattico, altri interessi o che rappresenti contributi indipendenti o a sfondo emotivo. Unità d'analisi Sia negli studi qualitativi che in quelli quantitativi assume un ruolo primario l'identificazione dei segmenti della trascrizione registrata e categorizzata; sono stati messi a punto diversi modelli di osservazione che identificano le unità d'analisi dei diversi livelli. La funzionalità di questi strumenti è quella di selezionare l'unità di riferimento più idonea a spiegare il costrutto di ricerca sottostante in modo esaustivo. Si individuano così: - l'unità di frase (che considera le singole proposizioni), - l'unità di paragrafo (che comprende più di un periodo), - le unità di messaggio (che concerne il singolo comunicato), - l'unità tematica (che opera oltre lo spazio di unità per apportare significato), - l'unità di locuzione (che specifica lo scopo di quella particolare espressione per l'autore). In ogni caso l'operazione di suddivisione in unità comporta sempre considerevoli compromessi tra significatività , produttività , efficienza e affidabilità . Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 37 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Lo schema di codifica della comunicazione asincrona più comunemente utilizzato nelle ricerche di valutazione è stato introdotto da Henri (Henri 1992, in S. Ruggirei, S. Boca, F. Ballor, 2002). Henri propone un quadro di ricerca e un modello analitico per meglio comprendere i processi di apprendimento presenti nelle attività formative in ambienti collaborativi telematici. Dall'analisi dei contenuti è possibile ricavare informazioni sui corsisti, sul loro modo di apprendere, sulle strategie che essi mettono in atto nell'affrontare situazioni problematiche, etc. Nella ricerca dell'unità si privilegia un approccio volto alla semantica della costruzione del significato insito nel messaggio; la sua metodologia considera la valutazione di ogni singolo messaggio, metodo basato su tre elementi chiave: - una struttura, che definisce secondo quali e quante dimensioni viene condotta l'analisi; - un modello analitico, per ognuna delle dimensioni; - una tecnica per l'analisi del contenuto del singolo messaggio. La struttura è articolata in modo da mettere in rilievo cinque dimensioni dei processi d'apprendimento, legate sia alla persona che all'obiettivo: - partecipativa; - sociale; - interattiva; - cognitiva; - metacognitiva. L'analisi del contenuto è ulteriormente approfondita in tre livelli: - che cosa è stato detto: riguardo alle discussioni, riferiti ai prodotti dell'apprendimento. - come lo si è detto: riferito al processo di apprendimento. - quali sono stati i processi e le strategie: riferiti ai processi di apprendimento. Dimensione partecipativa: si riferisce a messaggi che, pur trasmettendo contenuti, sono stati scritti con l'apparente intento di segnalare la propria presenza; rientrano tipicamente in questa casistica quei messaggi dove ognuno afferma e sostiene le sue idee senza tener in minima considerazione l'apporto altrui; essi sono la semplice giustapposizione progressiva di idee, caratterizzate da concetti non integrati elaborati. Dimensione interattiva: si analizza il modo in cui il singolo messaggio è legato agli altri e/o a sua volta ne genera altri; questo tipo di contributi non sempre porta ad una reale rielaborazione dei concetti, specie quando i partecipanti si sforzano di dire quanto più sanno sull'argomento, mentre il Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 38 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) contributo dell'altro serve come ancoraggio cui collegare la propria conoscenza pregressa o come elemento di differenziazione fra la propria conoscenza e quella altrui. Dimensione cognitiva: si analizzano le modalità attraverso cui si sviluppano le abilità cognitive durante il processo formativo; riguardano lo scambio di informazioni, dove i concetti risultano più strutturati attraverso l'uso della riflessione critica, in un modo che arricchisce l'informazione. Questi messaggi sono espressione di idee soggettive su particolari aspetti di un tema trattato, affermazioni che spingono ad un più alto livello di conoscenze. Dimensione metacognitiva: si prende in considerazione la capacità di riflettere sul contenuto, sulla pianificazione, sulla valutazione di ciò che è stato fatto e su come si è giunti a quel risultato. Metacognitivo è quell'intervento che ristruttura il modo di vedere e ragionare sulle cose, attraverso affermazioni relative alle conoscenza e all'autogestione del processo di apprendimento. Secondo quanto proposto, le quattro dimensioni delineate e diverse griglie che qui sono state omesse per ragioni di spazio, rappresentano un modello a salire, da modalità superficiali di elaborazione delle informazioni si passa per gradi a interazioni più profonde, attraversando le modalità partecipative e interattive; le dimensioni vengono così intese non isolatamente l'una dall'altra, ma caratterizzate da un'inclusione dei processi superficiali in quelli profondi. L'approccio metodologico consiste nell'analisi dettagliata di ogni singolo messaggio, e delle sue unità minori di significato, considerate come le componenti base del processo di interazione in rete. TAB 7 Si riportano alcune tabelle con esempi di indicatori per l’analisi dei messaggi Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 39 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) TAB 8 TAB 9 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 40 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Si riporta anche lo schema proposto da altri autori secondo i i quali la valutazione di un messaggio non può prescindere dalle sue finalità e dal ruolo specifico che esso ricopre all'interno del processo comunicativo, e questo rende necessaria l'identificazione di una tassonometria che consenta al valutatore la classificazione dei messaggi, secondo categorie funzionali (S. Bocconi, V. Minoro, 1999). TAB 10 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 41 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Il modello scelto si fonda su cinque classi principali: - Stimolo. - Risposta. - Discussione. - Coordinamento. - Interazione sociale. Queste classi si articolano in ulteriori sotto-gruppi; le classi indicate non si escludono vicendevolmente, ma al contrario si rivelano complementari, specie per messaggi che, per la loro lunghezza o varietà di contenuti, possono rientrare a pieno titolo in più di una categorizzazione: Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 42 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Valutazione dell’investimento - Analisi La valutazione della formazione, considerando la sua importanza nel contesto aziendale pubblico e privato, diviene strategica in termini di Costi/Benefici ottenuti: un progetto di formazione infatti, per le risorse umane e strumentali impegnate, per i risultati attesi e per l'orizzonte temporale di riferimento, può essere qualificato come un investimento, ossia "un impiego di capitale per l'acquisizione di beni e servizi suscettibili di fornire nel tempo, attraverso il processo produttivo, un'utilità economica diretta o indiretta (Bierman, 1988, in Didaforum, 1995). Tuttavia, sul piano concreto si può facilmente rivelare quanto sia difficile in termini strettamente aziendali una configurazione del calcolo di redditività degli investimenti formativi, ossia la stesura di un modello di analisi costi/benefici, intendendo con esso un procedimento di valutazione di un progetto attraverso il confronto tra i costi e i benefici del progetto stesso. L'analisi dei costi/benefici è una metodologia o un insieme di procedure che permette di: argomentare i programmi di formazione esistenti; sviluppare una maggiore comprensione del sistema di formazione esistente; determinare la riduzione delle spese di formazione e contemporaneamente di aumentare l'efficienza del sistema; determinare il miglioramento dei risultati della formazione attraverso una maggiore efficacia; valutare la flessibilità e il ritorno di investimento. Lo svolgimento di un'analisi costi/benefici richiede cinque fasi di lavoro: identificare i bisogni e le variabili fondamentali per l'analisi; definire un modello e le sue ipotesi; raccogliere le informazioni (quantitative e qualitative); calcolare i costi e i benefici, dando un significato univoco alle varie voci; usare i risultati dell'analisi come strumento di supporto ad una scelta gestionale. La valutazione della formazione in termini di rapporto costi/benefici diviene quindi uno strumento di supporto alle decisioni in merito all'utilizzazione ottimale delle risorse disponibili: questa prospettiva dovrebbe vedere il coinvolgimento di tutti gli aspetti della formazione, con riferimento ad elementi più propriamente legati alla qualità tecnica, all'erogazione (tempestività dell'intervento) e soprattutto alla percezione, inteso come l'elemento soggettivo che il cliente sperimenta al momento della fornitura del servizio (qualità percepita-qualità attesa). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 43 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Si indicano tre termini per individuare la misura del rapporto costi/benefici: migliorare l'efficienza: significa raggiungere gli stessi risultati a costi minori. migliorare l'efficacia: giungere a risultati migliori mantenendo costanti i costi. migliorare la produttività : significa ottenere migliori risultati produttivi a costi inferiori. Efficacia ed efficienza non vanno assunti come sinonimi: valutare l'efficacia vuol dire concentrarsi sul miglioramento dei benefici attesi, mentre valutare l'efficienza vuol dire focalizzarsi sulla riduzione dei costi (Fit, in Didaforum, 1995). Una buona qualità del processo formativo è individuata da alti livelli di: Efficienza, ovvero i criteri di natura prettamente finanziaria ed economica. Efficacia, data dalla capacità di un corso di raggiungere effettivamente gli obiettivi dichiarati al momento della progettazione-programmazione formativa. Pertinenza, ovvero la capacità di sviluppare azioni formative concordanti con i requisiti strategici, metodologici e tecnici definiti dall'autore della valutazione. Rispondenza, intendendo la capacità del prodotto di corrispondere ai bisogni formativi degli utenti. Rilevanza, data dalla capacità dell'azione formativa di evidenziarsi, rispetto ad altri interventi, per il tono più marcato delle innovazioni. Effetto moltiplicatore, ovvero il realizzarsi di un ciclo positivo nel contesto di riferimento dovuto all'azione formativa stessa, dando vita ad un fenomeno di diffusione di elementi rilevanti o di condizioni di riproducibilità più favorevoli. Lo studio dell’ investimento ‐ Costi/Benefici Il problema dei costi, di come valutarli e di come evitare che sfuggano al controllo degli organizzatori dell'esperienza formativa, assume un significato importante nel momento in cui si parla sempre più estesamente di online learning. Nella valutazione dell'e-learning entrano in gioco un numero molto alto di variabili, legate al modo di ammortizzare gli investimenti necessari per mettere in piedi l'infrastruttura tecnologica a cui appoggiare i corsi in rete e allo scenario macroeconomico in cui si inserisce la formazione. Le conoscenze erogate assumono sempre di più il carattere di "merce , rispondenti quindi all'andamento oscillante del mercato in cui si affrontano apertamente la domanda di Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 44 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) apprendimento e l'offerta di formazione. Il calcolo dei costi è opportuno per valutare se ci sono margini di utile finanziario o per calcolare il punto di break-even degli investimenti in tal senso, esattamente come se si trattasse di un'attività d'impresa. "L'evoluzione delle tecnologie informatiche farà sì che i sistemi di Fad continueranno ad esistere solo se si realizzerà un'ottica di demassificazione della distribuzione del prodotto; nel futuro la Fad, sviluppata secondo criteri industriali e finalizzata al raggiungimento delle masse, decadrà come modello dominante (Garrison D. R., Shale D., 1987, in A. Calvani, M. Rotta, 2001). Questa affermazione ben si coniuga con la personalizzazione dell'apprendimento e con l'elevato grado di interattività richiesto per lo svolgimento del processo stesso, ma comporta uno sconvolgimento del principio economico di economia di scala, che aveva finora retto la realizzazione dei prodotti di formazione a distanza. L'economia di scala suggerisce infatti interventi formativi indirizzati al maggior numero di utenti possibili per poter giustificare investimenti elevati nella produzione di materiali didattici di buona qualità ; materiali, quindi, che devono essere adeguati per il più ampio spettro possibile di fruitori e non essere di rapida obsolescenza. D'altro canto, l'approccio della formazione in rete si rivolge nel modo più personalizzato possibile ai discenti, sviluppando classi virtuali limitate dal punto di vista della composizione numerica: questo innalzamento del livello qualitativo indubbiamente costa (G. Trentin, 1999). Il dibattito su come misurare il Ritorno d'Investimento (RI, o ROI, come Return of Investment) nella formazione è ancora aperto, soprattutto perché sono molto diversificate le ottiche sotto cui si formula il giudizio; chi considera il RI dal punto di vista dell'istruzione ne determina la misura sul lungo periodo; chi investe in formazione a livello aziendale necessita di un riscontro più immediato, considerando il processo di formazione come qualcosa che deve dare i suoi frutti (misurabili in termini di crescita di profitto) nel breve periodo, il più breve possibile. Le Istituzioni Pubbliche basano l'analisi dei costi su un confronto con la formazione tradizionale, considerando parametri comparativi consolidati; i Privati invece valutano la Fad confrontando il processo rispetto all'ingaggio a tempo determinato di un formatore per attività in aula. In entrambi i casi, l'analisi dei costi risulta più agevole rispetto alla definizione dei benefici, Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 45 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) percepiti come soggettivi e relativi, soprattutto se non traducibili in un riscontro economico immediato. Molti studi dimostrano come partendo da differenti definizioni di benefici si arrivi a diverse indicazioni di RI per lo stesso processo formativo. L'idea diffusa della Fad come più economica rispetto alla formazione in presenza non sempre si rivela realistica, in quanto il costo è in funzione della progettazione del corso, dello sviluppo e della sua erogazione: possono esistere dei corsi online anche più costosi degli interventi formativi tradizionali, giustificabili ovviamente solo i virtù del maggior livello qualitativo. Si possono indicare una serie di metodi per individuare i costi di riferimento: si può pensare in termini di costo per unità (costo totale ripartito per il numero di utenti), oppure costo totale (ripartito solo fra gli utenti che portano effettivamente a termine l'iter formativo, escludendo così il tasso d'abbandono, voce non indifferente per il calcolo dei RI); e ancora, il costo totale può essere rapportato ad uno specifico periodo di tempo (anno, mese) oppure si può considerare il costo del corso nella sua intera durata. Un'ulteriore categorizzazione avviene tra costi fissi e costi variabili: esemplificando, i costi fissi coprono tutte quelle voci indipendenti dal numero degli studenti, mentre i costi variabili contemplano invece quelle voci che dipendono dal numero dei discenti (infrastrutture, servizi, tutor, personale tecnico-amministrativo...). Si può dividere ancora fra costi diretti e costi indiretti, quelli cioè relativi alla produzione di un certo materiale o all'erogazione di un certo servizio, e quelli già presenti nel sistema, che non sono correlati unicamente alla specifica produzione di quel materiale o di quel determinato servizio. Dopo questo quadro terminologico di riferimento si può comparare l'andamento dei costi di formazione di un sistema a distanza rispetto alla formazione tradizionale: Trentin parla di costi fissi per la formazione in presenza inferiori alla Fad di prima e seconda generazione: la produzione di materiale ad hoc della Fad condiziona non poco questa ripartizione. I costi variabili si presentano specularmene invertiti: maggior è il numero di studenti nella formazione in presenza, maggiore è il numero di docenti coinvolti (e questo compromette notevolmente il contenimento dei costi); nella Fad si presentano costi variabili (duplicazione del materiale didattico e sua distribuzione) in proporzione di gran lunga inferiori alla formazione tradizionale: il costo medio per studente tende a diminuire di molto all'aumentare del numero dei corsisti. Ponendo la comparazione tra la Fad di prima e di seconda generazione e la Formazione in rete si ha una rivisitazione delle voci stesse da considerare: ritornano la figura del tutor e quella Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 46 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) dell'esperto e cade la convinzione che l'economia di scala del prodotto di tipo estensivo possa portare ad un ammortizzamento del capitale investito. L'andamento dei costi dell'e-learning risulta essere quindi molto più simile ai sistemi di formazione in presenza rispetto alla Fad di prima e seconda generazione, con costi iniziali più bassi, dovuti all'uso di materiale già esistente in rete, che però a regime tendono a mantenersi superiori rispetto alla Fad tradizionale a causa l'azione di tutoring. I benefici di un percorso formativo, per quanto soggettivi e difficilmente traducibili in termini economici in maniera univoca, si possono raggruppare in tre denominazioni: Benefici attesi: sono quelli che rappresentano esplicitamente il fine ultimo dell'azione formativa; non vanno letti esclusivamente nel breve periodo, ma soprattutto nei possibili e successivi "effetti a cascata che possono realizzare. La famializzazione con i servizi telematici, l'acquisizione di metodi di lavoro collaborativo e la gestione dei problemi mediante le metodologie del problem solving portano ad un'apertura mentale che migliora sensibilmente l'aspetto professionale nel suo complesso. (In ambito strettamente aziendale però, l'azione formativa è vista come una crescita conoscitiva tesa a "monetizzare il più rapidamente possibile l'impegno e il tempo speso a parteciparvi). Benefici non tangibili: sono quelli non traducibili in senso economico: la soddisfazione nel lavoro che si sta svolgendo, l'aumento di credibilità dell'organizzazione, il miglioramento del lavoro di gruppo e la riduzione dei reclami della clientela. Anche se i benefici non tangibili non hanno dei riscontri monetari diretti, sono fondamentali perché creano le condizioni di un incremento di profitto. Benefici non previsti: sono trasversali alle due categorie precedenti, e risultano indotti dall'azione formativa senza esser stati previsti a priori; per esempio, l'uso della rete per il processo d'apprendimento può determinare una sensibilizzazione tale nei confronti delle nuove tecnologie da risultare infine un'ulteriore crescita professionale, con nuovi sbocchi e nuovi ruoli, sia per il singolo che per l'azienda. Il problema maggiore resta comunque la stima di quanto si è disposti a impegnare finanziariamente a fronte di un certo beneficio atteso; la tematica si complica ulteriormente se il beneficio non è valutabile in termini di ritorno monetario propriamente detto, e quindi più difficilmente comparabile con i costi d'investimento. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 47 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Il rapporto risulta ancora meno lineare se si pensa alle modalità dell'apprendimento dell'elearning: un'intensa attività collaborativa continuata nel tempo fra tutti i partecipanti non vincolati dalla presenza fisica simultanea nello stesso luogo. La comparazione non può reggere, data la disomogeneità delle condizioni di contesto (formazione docenti-tutor) e della strategia all'approccio formativo (approccio collaborativo). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 48 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 14 E-learning e aggiornamento continuo in campo sanitario L’introduzione del programma ECM (Educazione Continua in Medicina) nel contesto italiano, di alcuni decenni successivo rispetto a quanto avvenuto nel mondo anglosassone e in diversi paesi europei, giunge tuttavia in un momento particolare della rivoluzione delle tecnologie informatiche e telematiche, laddove la digitalizzazione dell’informazione si accompagna a nuove modalità di accesso, rese possibili dallo sviluppo e dalla diffusione della rete Internet. Nel campo del programma ECM, avendo previsto nella legge (seconda fase del programmasecondo semestre 2002 e Circolare del Ministro della Salute del 5 marzo 2002) la possibilità di realizzare corsi on line, si è assistito ad una serie di iniziative nazionali indipendenti ed eterogenee, la maggior parte delle quali promosse da persone preparate più per il mondo sanitario che nella didattica on line. Si è così riciclata spesso didattica normale convertita on-line, con la sensazione di aver compiuto una buona operazione pedagogico/commerciale, intesa quest’ultima soprattutto come risparmio sui costi della tradizionale. Nella discussione sulle potenzialità dell’e- learning ai fini dell’ECM, questo è un aspetto di cui occorre avere piena consapevolezza, così da evitare corto-circuiti concettuali. In altri termini, occorre avere chiaro che la contemporaneità tra introduzione dell’ECM ed applicazione delle nuove tecnologie nel campo dell’educazione e della formazione è un fatto contingente. Se non si ha chiara consapevolezza di ciò, si rischia di vedere l’e-learning come l’unico fattore importante che può sostenere la diffusione dell’ECM e portare ad un rinnovamento della formazione professionale in medicina. I rischi di questo corto-circuito secondo cui l’e-learning è la soluzione ai problemi della formazione professionale (in medicina come in altri campi) sono evidenti ad una rassegna, anche superficiale, delle comunicazioni sull’argomento, in cui si nota chiaramente una scarsa consapevolezza del dibattito, in larga parte estero, sui limiti dei programmi di Continuing Medical Education e sulle innovazioni, metodologiche prima che tecniche, in corso nella formazione professionale e nell’educazione degli adulti di molti paesi. Secondo diversi osservatori, anche in sanità la rivoluzione tecnologica sta in maniera radicale le metodiche modificando di insegnamento e di formazione degli studenti e dei professio- nisti. Oltre alla formazione medica universitaria, anche i programmi di Educazione Continua in Medicina vedono un crescente utilizzo delle tecniche della formazione a distanza e, Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 49 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) tra queste, dell’e-learning. Ciò è vero innanzitutto per gli USA e, secondariamente, per l’ambito anglosassone. Anche l’Europa si sta inserendo in questo trend, sia per quanto riguarda l’elearning nel mondo delle imprese, sia per quanto riguarda il campo medico. Un approccio «realistico» e produttivo all’e-learning in sanità deve interrogarsi sul contributo che le applicazioni telematiche possono dare per la risoluzione dei problemi che affliggono la formazione professionale dei medici e degli altri operatori sanitari. Quanto più si ha consapevolezza di questi aspetti, emersi dalla ricerca scientifica sull’educazione medica negli ultimi decenni, tanto più le applicazioni di e-learning potranno contribuire sostanzialmente ad innovare la pratica ed i risultati dell’Educazione Continua in Medicina. Le applicazioni di e-learning, learning management e CME online sono indubbiamente in una fase iniziale di sviluppo e nei prossimi anni sono destinate a diffondersi ulteriormente. Tra i molteplici fattori che determineranno il processo di sviluppo e diffusione sono certamente rilevanti quelli relativi all’adattabilità ai tempi dei professionisti medici ed alla facilità di accesso consentita da Internet, anche in considerazione dell’ampia diffusione dell’utilizzo della rete da parte dei medici. Più incerte sono le valutazioni sulle possibili economie conseguenti a programmi aziendali di e-learning o all’introduzione di sistemi di learning management. Mancano, ad oggi, studi sistematici sui costi ed i benefici di tali programmi, sulla loro efficacia e sulla soddisfazione dei partecipanti, anche in considerazione del fatto che spesso i programmi di e-learning riguardano segmenti limitati delle organizzazioni sanitarie e dei professionisti che vi lavorano. Vi sono tuttavia argomenti convincenti per sostenere che non si può accreditare l’e-learning in generale di una maggiore efficacia, sia questa intesa in riferimento alla trasmissione di conoscenze o al miglioramento della pratica assistenziale, visto che molti dei corsi online non si differenziano metodologicamente dalla formazione più tradizionale. In effetti molte delle attuali applicazioni di e-learning non sfruttano appieno le potenzialità dischiuse dalla digitalizzazione dei contenuti (multimedialità, ipertestualità, interattività). Solo nella misura in cui l’e-learning saprà valorizzare appieno le potenzialità del mezzo digitale traducendole in dispositivi di accrescimento dell’efficacia formativa, esso potrà superare un ambito di nicchia per divenire uno strumento di formazione «di massa». Il principale valore aggiunto dell’e-learning risiede tuttavia nella possibilità di una più stretta integrazione tra pratica professionale ed educazione continua, con particolare riferimento a due aspetti oggi certamente insoddisfacenti dei programmi di ECM: • il supporto ad una più precisa individuazione del fabbisogno formativo di ciascun medico; Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 50 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) • la possibilità di attivare percorsi di formazione ECM in modo connesso alla ricerca di informazioni cliniche. Uno dei punti deboli dei programmi ECM risiede appunto nell’individuazione del fabbisogno formativo che presiede, per ogni medico, alla selezione dell’offerta formativa a cui indirizzarsi. La valutazione del fabbisogno formativo costituisce in effetti un importante prerequisito per l’appropriatezza della formazione, anche all’interno di programmi ECM. L’affidarsi alla semplice autovalutazione dei professionisti, come normalmente avviene, può risultare non piena- mente soddisfacente, come hanno evidenziato alcuni studi. Tracey et al., ad esempio, hanno rilevato una debole correlazione tra l’autovalutazione delle proprie conoscenze, effettuata da medici di base, e la performance degli stessi nella compilazione di un test oggettivo. Se pertanto la selezione degli obiettivi formativi è lasciata agli stessi professionisti in un contesto privo di strumenti formali di valutazione, il rischio è che tali scelte non risultino interamente congruenti con le reali necessità di miglioramento della pratica clinica Risulta pertanto importante supportare l’autovalutazione del fabbisogno formativo con strumenti di valutazione oggettiva o di segnalazione di eventi che possono testimoniare di deficit conoscitivi, così da promuovere un migliore abbinamento tra il profilo del fabbisogno di conoscenze ed abilità e la partecipazione ad eventi ECM. Senza volere in questa sede addentrarsi nelle problematiche della valutazione dei bisogni formativi e nelle differenti tipologie delle tecniche disponibili, è possibile vedere qui uno degli ambiti più promettenti di integrazione tra i sistemi di learning management e gli strumenti informatici di supporto alla pratica clinica (in primo luogo i sistemi di electronic medical record, specie se integrati con linee-guida informatizzate). Tali applicazioni potrebbero mettere in funzione dei sistemi di alerting per segnalare possibili discrepanze tra la prassi teoricamente ottimale e quella effettivamente realizzata, segnalando al contempo i possibili corsi online di interesse, pur lasciando al medico stesso la valutazione finale. Una seconda sfida per l’evoluzione dell’e-learning concerne poi la più stretta integrazione tra pratica clinica e ricorso alla formazione ECM un’evoluzione del punto precedente. In effetti, come sopra richiamato, lo sviluppo di forme efficaci di e-learning richiede non solo la motivazione del discente (e dunque la piena consapevolezza dei deficit di conoscenza a cui far fronte con la formazione), ma anche la possibilità di innestare nella ricerca di informazioni cliniche, spesso svolta via Internet, una specifica attività «formativa» riconosciuta ai fini dell’Educazione Continua. Questo è certamente uno degli aspetti che, se implementato, potrebbe dare all’e-learning un Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 51 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) importante valore aggiunto rispetto alla tradizionale formazione d’aula. Uno dei nodi centrali della medicina moderna quello della «congiunzione» tra sistema della ricerca scientifica e sistema della prassi clinica e delle cure non è affatto periferico rispetto a questa tematica. In effetti, non può essere considerato un caso il fatto che il «movimento» più importante che ha investito il mondo della medicina nell’ultimo decennio sia quello dell’evidence-based medicine (EBM), volto appunto a promuovere il trasferimento delle risultanze scientifiche acclarate (evidence-based) nella pratica clinica. Su questo nodo tematico andrebbe indirizzata la capacità di innovazione dell’informatica medica e, tra le varie applicazioni, anche dell’e-learning. Come favorire questa trasmissione di sapere scientifico nella prassi clinica? Una prospettiva promettente sta nello sviluppo di sistemi ed applicazioni di knowledge management, di cui i sistemi di learning management costituiscono un sottoinsieme. Occorre infatti avere consapevolezza che la stessa produzione di istruzioni, linee- guida, e simili oggi alimenta il problema, piuttosto che costituirne una chiara soluzione, visto che da tempo i professionisti medici operano in una situazione di information overload, di «sovraccarico informativo», in cui ogni nuova informazione, per quanto rilevante, si trova a competere con molte altre al fine di ottenere accesso ad un bene sempre più scarso: l’attenzione del professionista stesso. Se si segue un approccio problem-driven, anziché technology-driven, ne consegue che ogni innovazione, anche tecnologica, dovrà fare i conti con questo aspetto: l’asimmetria crescente tra tempo disponibile e massa delle informazioni rilevanti. Lo stesso programma dell’Educazione Continua in Medicina si trova a fronteggiare questo nodo problematico, sia sotto forma di scarsità di tempo per la formazione, sia sotto forma di efficienza dei metodi didattici (risultati conseguiti a parità di risorse impiegate), sia in termini di efficacia rispetto all’obiettivo del cambiamento della prassi clinica. Pertanto se le tradizionali lectures non risultano essere particolarmente incisive, come evidenziato da una crescente letteratura, occorrerà promuovere e privilegiare le forme di apprendimento interattive aventi luogo in contesti simili a quello clinico, quando non direttamente nel setting clinico stesso. Come osserva Enrico Coiera, «se il mantenersi aggiornato, in quanto attività separata, non è più a lungo sostenibile e se l’apprendimento funziona meglio quando è focalizzato su temi relativi all’ambito clinico quale luogo di lavoro, allora in futuro la maggior parte dell’attività ECM consisterà nell’utilizzo di tecnologie informatiche online per rispondere a quesiti clinici immediati. Così, l’Educazione Continua in Medicina passa da una concezione in cui essa consiste nell’aggiornamento periodico delle conoscenze del medico, ad un modello «just-inAttenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 52 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) time» dove il medico verifica il proprio sapere potenzialmente ad ogni incontro clinico. (…) Con un sistema di ECM online è possibile riconoscere ai medici i loro comportamenti evidence-based, come il consultare linee-guida cliniche, analizzare una revisione sistematica o effettuare una ricerca bibliografica». È questa prospettiva di una formazione «just-in-time», ovvero interconnessa alla pratica clinica, che costituisce certamente una delle sfide più importanti dell’elearning, specie se questa vuole effettivamente proporsi non come semplice strumento di facilitazione della formazione (superamento delle distanze, flessibilità rispetto ai tempi organizzativi) o di «razionalizzazione» (contenimento dei costi), ma come contributo importante al miglioramento della pratica medica. Sebbene ad oggi queste applicazioni siano ad uno stadio sostanzialmente prototipale e pertanto vi siano incertezze sulla loro praticabilità, non solo tecnologica, è indubbio che questa prospettiva dischiude all’e-learning un’ulteriore valenza strategica. I recenti lavori del convegno internazionale “expo elearning” Ferrara (ediz. 2005, ediz. 2006), cui ho partecipato come moderatore per le comunicazioni di argomento sanitario, mi hanno fornito ulteriori informazioni per esprimere queste considerazioni. ( nel cd allegato sono riportate alcune comunicazioni). In questo capitolo ho voluto prendere in esame solo le problematiche dell’ECM principalmente per 2 motivi: il primo è la grande attualità del problema nel mondo sanitario italiano ed il secondo è rappresentato dallo stretto rapporto tra la figura del nuovo laureato specialista sanitario, che le Università stanno formando, e i compiti che gli saranno attribuiti proprio nella formazione continua per le professioni sanitarie. Più in generale, sarebbe più opportuno parlare, per questi nuovi professionisti, di formazione in medicina comprendendo anche la docenza nelle Facoltà di Medicina, ma tale impegno è ancora riferito ad una quota minima dei nuovi professionisti. In futuro sembra ci saranno spazi maggiori ed è anche per risolvere i problemi legati alle aumentate esigenze della didattica medica che il Ministero ha attivato una specifica iniziativa. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 53 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) 15 Conclusioni La mia storia lavorativa/formativa personale, mi ha portato ad operare prima nel campo della comunicazione audiovisiva multimediale ed oggi ad occuparmi di corsi di laurea delle professioni sanitarie e di teledidattica, consentendomi così una conoscenza diretta della situazione italiana nei principali settori dell’educazione on-line. La filosofia del life long learning realizza quella garanzia di crescita professionale che accompagnerà l’odierna generazione nella Società dell'Informazione, dove risorse informative e allocazione della persona saranno i beni più preziosi. Imparare per essere e per fare è la legge dello sviluppo delle capacità delle risorse umane che il mercato e la qualità della vita richiedono. Alla conoscenza del che cosa e del perché, oggi è indispensabile aggiungere (non sostituire) la conoscenza del come, del chi e del verso dove (F. La Noce, 2001). Le ramificazioni d'indagine continue del percorso professionale e di crescita di una persona, portano alla consapevolezza che la conoscenza cresce e si allarga quanto più la si distribuisce; poco importa se si crea un paradosso, rispetto alla risorsa più preziosa della Società dell'Informazione, la conoscenza, che cresce alla sua diffusione, negando il principio fondamentale della scarsità di risorse su cui si fonda l'economia classica. Il cambiamento per il nuovo sistema formativo è richiesto dalla Nuova Economia, caratterizzata dalla globalizzazione e dalla competitività tra le imprese, scenario che esige un nuovo sistema educativo integrato e un sistema produttivo che punti sulla qualità e su nuove professioni. L'economia digitale impone alle aziende e alle organizzazioni di seguire un modello reticolare, capace di anticipare i cambiamenti con elevata creatività e flessibilità ; i singoli e le organizzazioni devono essere proattivi, saper gestire i bisogni dei singoli interlocutori e dei clienti. Il sistema dei saperi, anche quelli di base, si configura come una rete di nodi e ambienti, la cui fondamentale caratteristica è costituita dalla loro intrinseca contingenza e interconnessione. Il paradigma per diffondere la conoscenza deve adattarsi a queste caratteristiche: allo stesso modo, in questo scenario, saranno necessarie nuove abilità : ragionare anche per libere associazioni anziché solo in modo lineare, sviluppare l'attitudine al lavoro cooperativo, riuscire ad utilizzare in modo efficace gli strumenti che la rete mette a disposizione. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 54 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) La capacità di interconnettersi e l'interazione diventano cruciali: internet, la rete delle reti, grazie ai nuovi possibili modelli di servizio e di business, assume una grande forza propulsiva. Internet non è più solo materia per gli specialisti informatici, ma un fenomeno massivo, non servono più troppe competenze specifiche e i costi sono sempre più accessibili. L'utilizzo dei media elettronici sta cambiando la relazione fra le situazioni sociali e gli ambienti: la rete influenza sempre di più le abitudini quotidiane, la nostra stessa identità , le forme di partecipazione sociale e i modi della conoscenza, offrendo la straordinaria possibilità della rottura dei vincoli spazio-temporali. Il dove è un concetto poco importante per chi usa la rete. Con la formazione in rete ridiventa possibile imparare ad imparare, imparare insieme, imparare dal confronto con gli altri, in modo collaborativo, e superare il tradizionale isolamento di chi apprende a distanza. Il processo di apprendimento così strutturato comporta l'intreccio fra le funzioni di comunicazione dei contenuti (docenza) e di assistenza al processo di apprendimento (tutorship), con l'attenzione alle condizioni logistiche e motivazionali degli utenti. L'e-learning è un percorso di formazione e di apprendimento, caratterizzato da una modalità di rapporto con la conoscenza che richiede all'utente un'interazione diretta e costante: la costruzione della conoscenza è facilitata se gli adulti possono mettere in pratica tutte le loro capacità di ricerca, selezione, interpretazione e giudizio sulle informazioni provenienti dall'ambiente. Il processo dell'apprendimento degli adulti è facilitato se essi sono direttamente coinvolti nella costruzione della conoscenza, invece che riceverla passivamente: al centro del processo formativo non è più il docente, l'istruttore, bensì lo studente, l'allievo, reso partecipante attivo e protagonista del proprio processo di apprendimento continuo. La formazione in rete dimostra una notevole efficacia didattica soprattutto nel creare quella continuità che spesso manca, nella Fad tradizionale, fra i momenti di studio individuale e i momenti di confronto, sia con i tutor, sia con gli altri fruitori del corso: in particolare, l'uso delle tecnologie della comunicazione rende possibile una più veloce revisione ed un adeguamento/aggiornamento ai bisogni formativi dei partecipanti. La telematica amplia le possibilità di comunicazione rimuovendo i vincoli spaziali e temporali, grazie alla flessibilità delle modalità di interazione, che possono realizzarsi in tempo reale o differito (comunicazione sincrona o comunicazione asincrona). . Questa caratteristica puramente tecnica sconvolge tutta la modalità di comunicazione: comunicare per via testuale, con tempi differiti, all'interno dello stesso gruppo di lavoro, richiede a ciascun Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 55 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) membro uno sforzo di sintesi e di chiarificazione maggiore rispetto ad una comunicazione orale. Comunicare in rete significa anche e soprattutto acquisire elementi e restituire oggetti agli altri interlocutori della rete: la formazione online sviluppa la consapevolezza delle possibilità di accesso alle competenze e all'informazione disponibile; soprattutto, ciascun interlocutore scopre di essere una base della conoscenza, coessenziale al processo di apprendimento quanto lo sono gli altri. La didattica basata su internet può ancora apparire come un ambito marginale, destinato a diventare, al limite, un'area di sussidio alla didattica in presenza. Nei riguardi dell'e-learning esiste ancora la generale prevenzione secondo cui la metodologia sviluppata rimanga come un qualcosa di strutturalmente inferiore alla didattica in presenza, considerata il riferimento ottimale. In generale si ricorre alla formazione a distanza prima sostitutivamente, di fronte a carenze oggettive che impediscono l'attuazione della didattica frontale, o al limite per motivi di pura opportunità , come una nicchia di mercato da non lasciarsi sfuggire o per realizzare economie di scala. Il presupposto più o meno tacitamente accettato è che, comunque, ogni tipo di didattica a distanza resta in sé povero e limitativo, sul piano umano, partecipativo e interpersonale. La formazione basata sulla modalità e-learning non può più essere considerata come una realtà educativa secondaria rispetto alla formazione in presenza tradizionale; l'e-learning risulta essere una modalità ideale per portare avanti le cosiddette forme di open learning, in cui lo studente è individualizzato nei tempi, nei modi e nei luoghi, e in cui sono previsti i contratti formativi. L'idea che formazione in modalità di e-learning significhi abbassamento della qualità , e che questa resti appannaggio della didattica in presenza, è una tematica da affrontare sentitamente. La formazione online ha in sé gli elementi che possono costituire un buon antidoto contro il rischio di un abbassamento qualitativo: proprio il carattere dialogico e testuale su cui si basano le metodologie online, offrono teoricamente una buona opportunità per dare origine ad una didattica intesa come costruzione critica, argomentata e pluriprospettica del sapere. Non è la distanza fisica che agisce come fattore intrinsecamente negativo, in quanto può essere sostituita da diverse forme di prossimità virtuale e da interazioni più frequenti e più articolate di quelle che si possono avere in presenza: ciò che in generale decide la soluzione qualitativamente più valida è un'adeguata progettazione, capace di valorizzare i punti di forza che la specifica situazione formativa (in presenza, a distanza, in rete) riesce ad offrire, realizzando le opportune integrazioni di risorse umane e tecniche, in funzione degli obiettivi preposti. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 56 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Il salto qualitativo della formazione in rete deve risiedere non solo nella flessibilità della conduzione del corso, ma anche nella possibilità di instaurare un'efficace comunicazione a più livelli. Attualmente il mercato dell'e-learning è ancora legato ad interventi di formazione finanziaria, e la domanda è comunque trainata dalla Grande Impresa e della Pubblica Amministrazione, mentre il settore dell'Educazione rimane più defilato. . I fattori di crescita del mercato accademico includono la domanda del settore pubblico di un sistema educativo più efficace, che prepari gli studenti ad essere competitivi nell'economia della conoscenza; i fattori chiave dell'e-learning nel mercato corporate includono una domanda crescente per lavori specializzati (particolarmente nei settori tecnologici) e le richieste specifiche da parte dell'Impresa per una rapida flessibilizzazione delle loro attività . Infine, il mercato consumer richiede formazione non solo legata specificatamente all'attività professionale (aggiornamenti o avanzamento di carriera), ma anche a tutta la sfera di interessi personali per l'accrescimento e il miglioramento del proprio stile di vita: questo è considerato il trend più positivo che, grazie alle flessibilità metodologiche dell'e-learning, incontrerà le richieste di educazione continua dei soggetti privati. I casi di successo e il ritorno d'investimento nel breve periodo si riveleranno fattori determinanti per lo sviluppo delle soluzioni di e-learning, mentre a livello strutturale si elencano una serie di fattori migliorativi che potranno determinare lo sviluppo di un vero mercato della formazione in rete a livello europeo: - hardware e software ancora più “amichevoli”; - maggiore facilità d'accesso; - diffusione della banda larga e un corrispondente calo dei prezzi; - domanda crescente di competenze; - maggiore penetrazione degli strumenti dell'ICT nei posti di lavoro, nelle famiglie e opportunità di accesso pubblico. Un settore in piena evoluzione come quello che si prospetta essere il mondo dell'e-learning necessita in primis di una nuova cultura, sempre meno tecnocentrica e sempre più orientata a formare specialisti che rammentino l'importanza della componente umana, anche quando si fa uso delle tecnologie più avanzate. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 57 di 60 E-learning e teledidattica (Parte Seconda) Bibliografia - Andreoni Pierenrico (2003) Tempo e lavoro Bruno Mondadori - Anichini Alessandra (2003) Testo scrittura editoria multimediale Apogeo - Beauchamp IK.G. – Poo G.S. (2000) Comunicazioni fra computer Jackson Libri - Bettettini G. Gasparini B. Vittadini N. (1999) Gli spazi dell’ipertesto Bompiani - Biocca F. e Levy M. R.(1995), Communication in the age of virtual reality, Hillsdale, NJ, Erlbaum. - Block H.e Dobell B. (1999) The e-Bang Theory. Bank of America Securities Education Industry Overview.Illuminismo. - Brown A.L.(1996), I progressi dell’apprendimento, “Cadmo”. - Calvani A. e Rotta M. (2000), Fare formazione in Internet, Trento, Erickson - Calvani A. e Rotta M. 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