L`essenziale in un colpo d`occhio

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L`essenziale in un colpo d`occhio
11 luglio 2013
L'essenziale in un colpo d’occhio
Obbligazioni
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Azioni

AA - AAPROD - NEW à titre d'information ORDERS
ON O NEW 10-YR CAPUB
HedgeDONE
funds
Proiezioni a 6 mesi
 A pochi giorni dalla fine del semestre la Riserva Federale americana ha
esplicitamente confermato ciò che finora aveva solo suggerito sugli
sviluppi della sua politica monetaria: se il miglioramento dei dati
macroeconomici proseguirà al ritmo degli ultimi mesi, in autunno inizierà
progressivamente a ritirare le misure di stimolo monetario introdotte per
rilanciare la crescita americana.
 Questa svolta è la conseguenza di un reale miglioramento della
congiuntura americana e quindi, fondamentalmente, è una buona
notizia. Tuttavia, ha inevitabilmente provocato delle turbolenze sui
mercati finanziari che devono ora adeguarsi al nuovo contesto. Il periodo
di liquidità ultra abbondante negli Stati Uniti sembra sul punto di finire.
 Niente di simile sta succedendo in Europa, dove la situazione economica
resta preoccupante nonostante i recenti segnali di miglioramento,
oppure in Giappone, dove la dinamica positiva apparsa dall’inizio
dell’anno si fonda principalmente sulle importanti iniezioni di liquidità
della Bank of Japan e loro ricadute, in particolare valutarie. Il mondo
emergente resta per ora una fonte di preoccupazione vista la crescita
fiacca in diverse grandi economie e soprattutto per le tensioni apparse di
recente in Cina.
 Tuttavia, sui mercati sembra tornata una certa normalità e l’azionario in
particolare sembra ora più disposto a reagire positivamente alle buone
notizie economiche. Questo sembra indicare che sta finendo il periodo in
cui l’unico sostegno dei mercati era la liquidità, con azioni e obbligazioni
che si muovevano in parallelo.
Economia
Stati Uniti ............................................................................... 2
I dati macroeconomici confermano lo scenario della Fed
Questa pubblicazione si basa sulle
informazioni raccolte fino al lunedì che
precede il giorno di diffusione.
Pubblicazione del team Ricerche e Analisi
SYZ Asset Management
Tel. +41 (0)22 819 09 09
[email protected]
Autori:
Yasmina Barin
Yves Gallati
Maurice Harari
Adrien Pichoud
Fabrizio Quirighetti
Europa ..................................................................................... 3
Le banche centrali europee seguono strade diverse rispetto alla Fed
Giappone ................................................................................ 4
Primo semestre incoraggiante
Economie emergenti ............................................................... 4
Transizione dell’economia cinese sotto pressione
Mercati
Azionario ................................................................................ 5
Si attenuano i timori degli investitori
Obbligazionario........................................................................ 5
I tassi americani ed europei divergono
Valutario ................................................................................. 6
Rialzo generalizzato dell’USD
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA
11 luglio 2013
Economia
Stati Uniti
La probabilità di un inizio imminente del (lungo)
processo di normalizzazione della politica monetaria
americana si è avvicinata nelle ultime settimane.
Riprendendo il concetto annunciato in maggio, Ben
Bernanke il 19 giugno ha ripetuto che se il ritmo del
miglioramento degli indicatori economici, in particolare
dell’occupazione, si manterrà com’è ora, la Riserva
Federale potrebbe iniziare a ridurre il programma di
acquisto di bond (quantitative easing) già da settembre
prossimo, per interromperlo definitivamente a metà
2014. Mentre è opportuno restare cauti sul calendario soggetto a riserve - annunciato dalla Fed, il senso del
messaggio è privo di qualsiasi ambiguità: la Fed ritiene
che se non ci saranno cattive sorprese l’economia
americana potrà fare a meno di una parte delle misure di
stimolo della politica monetaria, e che è arrivato il
momento di porre fine al programma di iniezioni di
liquidità.
I dati macroeconomici diffusi dopo queste dichiarazioni
non hanno che rinforzato il sentiment positivo riguardo
all’economia americana. Gli indici di attività ISM
evidenziano un ritmo di crescita annuo intorno al 2%, e
questo nonostante il rialzo dei tassi
d’interesse di
maggio e l’impatto negativo dell’inasprimento della
politica fiscale varato a inizio anno.
Sul fronte del mercato del lavoro, che nell’attuale quadro
non inflazionistico è il bersaglio esplicito della Fed, il
miglioramento continua a un ritmo ormai regolare
dall’inizio dell’anno di 200.000 posti di lavoro/mese. Una
progressione in grado di sostenere l’arretramento della
disoccupazione scesa in giugno al 7.6%. Molto
probabilmente, la Fed ha messo in agenda una riduzione
delle misure di stimolo all’economia alla luce di questa
crescita regolare dei posti di lavoro degli ultimi mesi.
L’attuale ritmo della creazione di posti di lavoro (circa 2,5
milioni
all’anno)
dovrebbe
consentire
il
progressivo
arretramento della disoccupazione.
Le migliorate condizioni del mercato del lavoro si
riflettono, come è logico, sugli indici di fiducia delle
famiglie, sensibilmente migliorati negli ultimi mesi e
risaliti ai livelli di inizio 2008. Le spese di consumo
continuano a crescere a ritmo sostenuto a dispetto
dell’impatto negativo degli aumenti delle tasse decisi lo
scorso gennaio. Ed infine l’aumento delle assunzioni, un
fattore che alimenta il principale motore della crescita
americana: i consumi privati (70% del PIL).
A fianco dell’aumento dell’occupazione, va ricordato un
altro elemento che contribuisce al miglioramento dei
bilanci familiari: la ripresa del settore immobiliare. Le
transazioni sono in aumento ed hanno raggiunto il livello
più alto dall’inizio della recessione del 2008. I prezzi
salgono più del 10% all’anno e sono ai livelli più alti da
fine 2008 (anche se sono ancora del 25% inferiori al
picco del 2006). L’attività nel settore delle costruzioni,
dopo tre anni di stallo quasi totale, è in ripresa da due
anni. Nonostante la leggera flessione osservata all’inizio
dell’anno, il deciso aumento dell’indice di attività dei
costruttori edili di giugno lascia presagire che la
tendenza tornerà favorevole nella seconda metà
dell’anno. Per la prima volta dal 2006, l’indice è risalito
oltre quota 50, segno che la maggioranza dei costruttori
registra un aumento dell’attività.
Nuovi cantieri per la costruzione di alloggi e indice NAHB di
attività dei costruttori edili
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Tasso di disoccupazione e variazione su 12 mesi
del numero di lavoratori
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US - HO USING ST ART S
US - NAHB HO MEBUILDERS ACT IVIT Y INDEX(R.H. SCALE)
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Source: T homson Reuters Datast ream
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Dopo la leggera flessione a inizio anno, l’estate dovrebbe vedere
la ripresa della tendenza positiva nel settore delle costruzioni.
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US - CHANG E I N NO NF ARM PAYRO LLS (SUM 12M, I NVERT ED)(R.H.SCALE)
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Quindi, sebbene manchi ancora la ripresa degli
investimenti societari per completare il quadro, la
dinamica di crescita dell’economia americana sembra
relativamente solida. Tant’è che la Fed ha deciso che
Source: T homson Reuters Datastream
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
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11 luglio 2013
l’economia può fare a meno del sostegno del quantitative
easing.
Europa
E se la recessione in cui è caduta l’area euro da 18 mesi
stesse per finire? E’ quanto suggerisce la recente ripresa
di alcuni indici di attività dopo sei trimestri consecutivi di
discesa del PIL. Soprattutto per Spagna e Italia la risalita
degli indici di attività manifatturiera è stata spettacolare!
Il PMI manifatturiero spagnolo è balzato a 50, un livello
che indica un’attività stabile nel settore (dopo due anni
di severa contrazione); quello italiano è appena al di
sotto di questa frontiera. Questi due indici hanno ormai
superato il loro corrispettivo tedesco che in giugno per il
quarto mese consecutivo si è trovato in territorio di
contrazione. Poco ci è mancato perché anche la Francia
riuscisse l’exploit grazie al quinto mese consecutivo di
rialzo, che conferma la tendenza positiva emersa grazie
al forte aumento della produzione industriale di aprile
(+2.2%).
Indici PMI manifatturieri nell’area euro
Questo è il messaggio che la BCE ha implicitamente
lanciato
dopo
la
riunione
mensile
di
luglio.
Contrariamente agli Stati Uniti, l’Europa non è pronta per
una normalizzazione della politica monetaria e
l’economia non è in grado di sostenere un rialzo dei tassi
d’interesse!
Se dopo il taglio di maggio, in luglio la BCE non ha
modificato i tassi di riferimento, ha però compiuto un
passo significativo nel suo modo di comunicare sul tema
della politica monetaria. Mentre finora aveva sempre
rifiutato di fornire la benché minima indicazione
sull’andamento futuro dei tassi d’interesse (« We never
pre-commit »), questa volta ha accennato alle sue
anticipazioni (« forward guidance »), secondo una
procedura che la Fed ha già instaurato dal 2008. La BCE
« prevede che i tassi di riferimento restino ai livelli
attuali o più bassi per un periodo esteso ». In altre
parole, la BCE fa sapere che non prevede di rialzare i
tassi prima di….molto tempo, sicuramente non prima che
l’area euro abbia ritrovato la strada di una crescita
stabile.
Inflazione, tasso refi della BCE e credito alle famiglie e alle
aziende nell’area euro (variazione annua)
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So urce: B lo o m berg, SYZ A M
La recessione nell’industria potrebbe essere sul punto di finire,
stando all’andamento convergente di tutti gli indici di attività
verso il punto di equilibrio.
Purtroppo la schiarita su questo fronte è controbilanciata
dall’andamento meno positivo nei servizi, segno della
forte
pressione
che
il
mix
di
austerità+alta
disoccupazione+contrazione del credito esercita tuttora
sulla domanda interna. Quindi, mentre da un lato
s’ipotizza l’uscita dalla recessione già in estate, dall’altro
non si vede all’orizzonte nessuna molla capace di far
scattare una (vera) ripresa della crescita nei prossimi
mesi. Nelle maggiori economie europee Germania
esclusa, ossia Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi, i
tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse
decurteranno la crescita del 2013 di oltre l’1%. In queste
stesse economie la disoccupazione ha raggiunto livelli
record. Nel sud dell’Europa il credito alle aziende
continua a diminuire. Se si conferma la fine della
recessione, la fase successiva rischia di essere una
stagnazione piuttosto che una reale ripresa dell’attività…
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EMU - CPI YoY%
ECB REF I RAT E
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CREDIT T O DO MEST IC PRIVAT E SECT O R YoY %(R.H. SCALE)
Source: T homson Reuters Datastream
In un quadro di debole inflazione e di contrazione del credito, la
BCE prevede di mantenere i tassi bassi per un periodo esteso.
Lanciando questo messaggio la BCE riconosce che il
differenziale congiunturale fra Stati Uniti ed Europa si
riflette anche sulla politica monetaria: quella della BCE
resterà molto accomodante (forse nei prossimi mesi
ancora di più) mentre quella della Fed entrerà forse nella
fase di normalizzazione.
Lo stesso messaggio è venuto dalla Bank of England al
termine della prima riunione di politica monetaria del
nuovo presidente, Mark Carney. Secondo la BoE, gli
sviluppi economici degli ultimi mesi non giustificano il
rialzo dei tassi di interesse avvenuto di recente. Tuttavia,
gli indicatori economici sono incoraggianti: indici di
attività in rialzo, calo della disoccupazione, aumento
delle vendite al dettaglio e rialzo dei prezzi
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale,
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11 luglio 2013
dell’immobiliare,
miglioramento
della
fiducia
dei
consumatori… Ma questa dinamica favorevole è ancora
prevalentemente sostenuta dalle condizioni molto
accomodanti di finanziamento.
In Svizzera la BNS non ha modificato il suo approccio:
resta fedele alla politica del tasso zero e al limite di
cambio EUR/CHF a 1.20. Anche se negli ultimi tempi gli
indici di attività sono leggermente migliorati, l’economia
svizzera deve fare i conti con la mediocre congiuntura
internazionale che frena il suo potenziale di espansione
(per il 2013 la BNS stima una crescita tra l’% e l’1,5%).
Giappone
La dinamica economica positiva che si osserva in
Giappone si è mantenuta anche in primavera: la crescita
delle esportazioni accelera sotto lo stimolo dello yen
debole, l’inflazione tende a diventare meno negativa (0.3% in maggio) e gli indici di attività continuano a
migliorare. L’indagine trimestrale Tankan ha peraltro
confermato che il miglioramento non interessa solo le
grandi società che beneficiano del calo dello yen.
Dall’inizio dell’anno sono nettamente migliorate anche
l’attività e le prospettive delle piccole e medie imprese,
anche di servizi, che si orientano soprattutto verso il
mercato interno.
Indagine Tankan sull’attività nelle piccole
e medie imprese dei servizi
Economie emergenti
Sempre più i mercati sembrano preoccupati dalla
prospettiva di un atterraggio “movimentato” (nei
prossimi mesi o trimestri) della seconda economia
mondiale. Le tensioni emerse di recente sul mercato
interbancario cinese sembrano dare ragione alle
Cassandre.
Gli elementi che maggiormente preoccupano e che
tornano costantemente al centro dell’attenzione sono
l’alto livello di indebitamento dei governi locali, il sistema
dello shadow banking, l’accrescimento della leva nel
sistema finanziario e - ultimo ma non meno importante –
la bolla dell’immobiliare: tutti elementi che generano
incertezza riguardo alle prospettive economiche della
Cina e mettono in forse il raggiungimento del 7.5% di
crescita del PIL. Altro elemento preoccupante è che la
domanda di crediti negli ultimi anni tende a crescere
molto più rapidamente della crescita del PIL, e questo
implica che l’utilizzo di queste liquidità non è ottimale,
per non dire inefficiente.
Questi fattori di rischio impattano direttamente la
crescita che nel primo trimestre appare deludente e
probabilmente continuerà ad esserlo stando al nostro
indicatore Syz China trend indicator. Il FMI, peraltro, ha
corretto al ribasso le sue stime di crescita per il 2013 e
2014 rispettivamente al 7.8% e al 7.7% a fronte
dell’8.1% e 8.3% di tre mesi fa.
Il governo cinese deve dunque tentare di rassicurare il
mercato continuando ad attuare le riforme necessarie. A
questo scopo, da un lato dovrà introdurre le misure
politiche necessarie per la stabilizzazione della crescita a
breve termine (e raggiungere il 7.5% di crescita) e per
disciplinare il settore finanziario. Dall’altro, in una
prospettiva temporale più lunga, dovrà affrontare e
superare i problemi strutturali dell’economia e del
sistema finanziario cinese.
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Crescita del PIL cinese e indice tendenziale SYZ
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Chinese GDP
Syz China GDP trend indicator (SCGTI)
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Source: T homson Reuters Datast ream
L’attività delle PMI dei servizi si avvicina ai massimi degli ultimi
venti anni a conferma del risveglio della domanda interna
giapponese.
Per l’economia giapponese la strada verso il
superamento della deflazione sarà sicuramente ancora
lunga e piena di ostacoli, ma nel primo semestre 2013 si
sono riuniti tutti gli elementi per imboccare la strada
giusta: shock di fiducia per famiglie e imprese, calo dello
yen, risveglio della domanda interna, ribaltamento delle
stime d’inflazione…Quanto basta per alimentare la
speranza e delineare prospettive tutto sommato
confortanti in un contesto di debole crescita mondiale.
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Il Syz China trend indicator preannuncia un rallentamento della
crescita nel secondo trimestre.
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– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
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Mercati
Azionario
La prospettiva di riduzione delle iniezioni di liquidità
della Fed e il rallentamento in Cina hanno provocato
un’ondata di prese di beneficio a livello globale che in
giugno ha azzerato i guadagni della prima parte del
trimestre. Per fortuna, i commenti rassicuranti delle
banche centrali mondiali hanno rassicurato gli
investitori esortando la comunità finanziaria a non
interpretare le dichiarazioni di Bernanke nel senso di un
imminente rialzo dei tassi. I dati macroeconomici USA
positivi e la stabilizzazione economica nell’area Euro
hanno anch’essi contribuito a ridare slancio alle borse
mondiali.
Andamento dei principali indici azionari mondiali
10/7/13
150
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Nelle prossime settimane l’andamento sarà influenzato
dalle trimestrali societarie che saranno diffuse da lunedì
8 luglio a cominciare da Alcoa. Sebbene le prime
anticipazioni preannuncino una stagione in chiaro scuro,
nell’insieme noi restiamo favorevoli a questa asset
class. Secondo noi, il mercato azionario non farà le
spese della transizione da un contesto dominato dagli
aiuti economici a un mercato sostenuto dalla crescita.
Obbligazionario
Dopo la scossa iniziale successiva alla riunione del 19
giugno che ha dato il via a un nuovo forte aumento dei
tassi di interesse, i mercati obbligazionari hanno preso
atto delle diverse prospettive di crescita e di politica
monetaria fra Stati Uniti e resto del mondo. Il
movimento di risalita dei tassi USA è proseguito
sull’onda del dato migliore del previsto sul mercato del
lavoro: il decennale USA ha superato il 2.7%, il livello
più alto dall’estate 2011. In due mesi, l’incremento
totale è di +110 pb.
Spread sui tassi d’interesse decennali USA/Germania e
differenziale di crescita tra Stati Uniti e area euro
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JAN
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POWERSHARES QQQ TST.SR.1
S&P 500 COMPOSITE - PRICE INDEX
TOPIX - PRICE INDEX
MAR
APR
MAY
JUN
STOXX EUROPE 600 E - PRICE INDEX
MSCI EM U$ - PRICE INDEX
Source: Thomson Reuters Datastream
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Nelle ultime tre settimane il mercato giapponese è riuscito a
recuperare buona parte del terreno perso.
Per quanto riguarda l’andamento regionale, nelle ultime
tre settimane il Giappone ha in gran parte recuperato la
correzione di maggio, grazie al sostegno della politica
monetaria accomodante e alla debolezza dello yen. Non
è stata da meno la borsa americana che ancora una
volta ha sovra-performato gli indici europei, in leggero
recupero del ritardo accumulato in fase di rebound. I
mercati emergenti stentano invece ad apparite
appetibili agli occhi degli investitori divenuti scettici di
fronte al rallentamento della crescita e all’instabilità
politica.
Il quadro attuale giova ai finanziari e ai ciclici che sono
stati duramente colpiti dalla caduta dei mercati. In luce
anche i difensivi del comparto farmaceutico che
beneficiano di fondamentali solidi e dell’attrattivo
rendimento del dividendo. Relativamente buono anche
il percorso delle tecnologie dell’informazione nonostante
i risultati deludenti negli USA (Oracle e Accenture),
mentre i prodotti di base sono ancora penalizzati dal
rallentamento delle economie emergenti.
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-0. 50
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10Y RAT E DIF F ERENT IAL US / EUR (G ER RAT E)
G DP YoY G RO W T H DIF F ERENT IAL US / EUR(R.H. SCALE)
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Source: T homson Reuters Datast ream
Mentre il differenziale di crescita tra Stati Uniti e area euro da
due anni si allarga, le politiche monetarie delle due regioni
seguono ormai orientamenti divergenti. Questo si riflette nello
spread sui tassi d’interesse a lungo termine salito ai massimi
degli ultimi 7 anni.
Il movimento sui tassi europei è stato meno
pronunciato. Questo è frutto delle prospettive di
crescita nettamente meno promettenti in Europa
rispetto agli Stati Uniti. Ma sono soprattutto gli
interventi della BCE e della Bank of England,
riaffermando che le politiche monetarie su questa
sponda dell’Atlantico resteranno molto accomodanti per
un periodo ancora esteso, che hanno permesso la
distensione dei tassi e l’allargamento del differenziale ai
La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio,
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un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla
data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia
– implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale,
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11 luglio 2013
massimi dal 2006 (>100pb) fra il decennale USA e il
suo corrispettivo tedesco.
La crisi politica in Portogallo, che ha richiamato lo
spettro delle tensioni politiche nell’area euro, ha fatto
balzare i tassi governativi portoghesi ai massimi da fine
2012 (oltre 100 pb di rialzo in un giorno per il
decennale!). Tuttavia l’accordo prontamente trovato ha
permesso al tasso di scendere sotto il 7%. Quanto alla
Spagna e all’Italia, la volatilità nelle ultime settimane è
scesa e lo spread sui tassi rispetto al bund nel periodo
in esame è addirittura diminuito.
Valutario
Le dichiarazioni rilasciate da Ben Bernanke il 19 giugno
– come è logico – hanno avuto ricadute anche sul
mercato valutario. Nel complesso, il dollaro si è
rafforzato grazie alla prospettiva di andamento
favorevole del differenziale sui tassi rispetto alle altre
monete. Così, l’indice del tasso di cambio effettivo del
dollaro ha guadagnato il 5% circa fra il 19 giugno e
l’inizio di luglio, toccando i massimi degli ultimi tre anni.
Questo, a catena, ha portato il cambio euro/dollaro a
1.28, l’USD/JPY a 101, l’USD/CHF a 0.97, la sterlina è
scesa al suo livello più basso degli ultimi tre anni (sotto
quota 1.49 USD/GBP) e il dollaro australiano sotto
quota 0.91 AUD/USD (con un calo di circa il 15%
rispetto al picco di aprile!).
Euro contro dollaro USA e
spread sui tassi decennali Germania/USA
1.00
1.60
1.55
0.50
1.50
1.45
0
1.40
1.35
-0.50
1.30
1.25
-1.00
1.20
1.15
2005
2006
2007
2008
2009
EUR/ USD
10Y RAT E DI F F ERENT IAL G ER-US(R. H. SCALE)
-1.50
2010
2011
2012
Source: T homson Reuters Datastream
La scarto fra tassi d’interesse tedeschi e americani fa presagire
il perdurare del rafforzamento del dollaro nei confronti
dell’euro.
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