L`essenziale in un colpo d`occhio
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L`essenziale in un colpo d`occhio
11 luglio 2013 L'essenziale in un colpo d’occhio Obbligazioni Azioni AA - AAPROD - NEW à titre d'information ORDERS ON O NEW 10-YR CAPUB HedgeDONE funds Proiezioni a 6 mesi A pochi giorni dalla fine del semestre la Riserva Federale americana ha esplicitamente confermato ciò che finora aveva solo suggerito sugli sviluppi della sua politica monetaria: se il miglioramento dei dati macroeconomici proseguirà al ritmo degli ultimi mesi, in autunno inizierà progressivamente a ritirare le misure di stimolo monetario introdotte per rilanciare la crescita americana. Questa svolta è la conseguenza di un reale miglioramento della congiuntura americana e quindi, fondamentalmente, è una buona notizia. Tuttavia, ha inevitabilmente provocato delle turbolenze sui mercati finanziari che devono ora adeguarsi al nuovo contesto. Il periodo di liquidità ultra abbondante negli Stati Uniti sembra sul punto di finire. Niente di simile sta succedendo in Europa, dove la situazione economica resta preoccupante nonostante i recenti segnali di miglioramento, oppure in Giappone, dove la dinamica positiva apparsa dall’inizio dell’anno si fonda principalmente sulle importanti iniezioni di liquidità della Bank of Japan e loro ricadute, in particolare valutarie. Il mondo emergente resta per ora una fonte di preoccupazione vista la crescita fiacca in diverse grandi economie e soprattutto per le tensioni apparse di recente in Cina. Tuttavia, sui mercati sembra tornata una certa normalità e l’azionario in particolare sembra ora più disposto a reagire positivamente alle buone notizie economiche. Questo sembra indicare che sta finendo il periodo in cui l’unico sostegno dei mercati era la liquidità, con azioni e obbligazioni che si muovevano in parallelo. Economia Stati Uniti ............................................................................... 2 I dati macroeconomici confermano lo scenario della Fed Questa pubblicazione si basa sulle informazioni raccolte fino al lunedì che precede il giorno di diffusione. Pubblicazione del team Ricerche e Analisi SYZ Asset Management Tel. +41 (0)22 819 09 09 [email protected] Autori: Yasmina Barin Yves Gallati Maurice Harari Adrien Pichoud Fabrizio Quirighetti Europa ..................................................................................... 3 Le banche centrali europee seguono strade diverse rispetto alla Fed Giappone ................................................................................ 4 Primo semestre incoraggiante Economie emergenti ............................................................... 4 Transizione dell’economia cinese sotto pressione Mercati Azionario ................................................................................ 5 Si attenuano i timori degli investitori Obbligazionario........................................................................ 5 I tassi americani ed europei divergono Valutario ................................................................................. 6 Rialzo generalizzato dell’USD La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA 11 luglio 2013 Economia Stati Uniti La probabilità di un inizio imminente del (lungo) processo di normalizzazione della politica monetaria americana si è avvicinata nelle ultime settimane. Riprendendo il concetto annunciato in maggio, Ben Bernanke il 19 giugno ha ripetuto che se il ritmo del miglioramento degli indicatori economici, in particolare dell’occupazione, si manterrà com’è ora, la Riserva Federale potrebbe iniziare a ridurre il programma di acquisto di bond (quantitative easing) già da settembre prossimo, per interromperlo definitivamente a metà 2014. Mentre è opportuno restare cauti sul calendario soggetto a riserve - annunciato dalla Fed, il senso del messaggio è privo di qualsiasi ambiguità: la Fed ritiene che se non ci saranno cattive sorprese l’economia americana potrà fare a meno di una parte delle misure di stimolo della politica monetaria, e che è arrivato il momento di porre fine al programma di iniezioni di liquidità. I dati macroeconomici diffusi dopo queste dichiarazioni non hanno che rinforzato il sentiment positivo riguardo all’economia americana. Gli indici di attività ISM evidenziano un ritmo di crescita annuo intorno al 2%, e questo nonostante il rialzo dei tassi d’interesse di maggio e l’impatto negativo dell’inasprimento della politica fiscale varato a inizio anno. Sul fronte del mercato del lavoro, che nell’attuale quadro non inflazionistico è il bersaglio esplicito della Fed, il miglioramento continua a un ritmo ormai regolare dall’inizio dell’anno di 200.000 posti di lavoro/mese. Una progressione in grado di sostenere l’arretramento della disoccupazione scesa in giugno al 7.6%. Molto probabilmente, la Fed ha messo in agenda una riduzione delle misure di stimolo all’economia alla luce di questa crescita regolare dei posti di lavoro degli ultimi mesi. L’attuale ritmo della creazione di posti di lavoro (circa 2,5 milioni all’anno) dovrebbe consentire il progressivo arretramento della disoccupazione. Le migliorate condizioni del mercato del lavoro si riflettono, come è logico, sugli indici di fiducia delle famiglie, sensibilmente migliorati negli ultimi mesi e risaliti ai livelli di inizio 2008. Le spese di consumo continuano a crescere a ritmo sostenuto a dispetto dell’impatto negativo degli aumenti delle tasse decisi lo scorso gennaio. Ed infine l’aumento delle assunzioni, un fattore che alimenta il principale motore della crescita americana: i consumi privati (70% del PIL). A fianco dell’aumento dell’occupazione, va ricordato un altro elemento che contribuisce al miglioramento dei bilanci familiari: la ripresa del settore immobiliare. Le transazioni sono in aumento ed hanno raggiunto il livello più alto dall’inizio della recessione del 2008. I prezzi salgono più del 10% all’anno e sono ai livelli più alti da fine 2008 (anche se sono ancora del 25% inferiori al picco del 2006). L’attività nel settore delle costruzioni, dopo tre anni di stallo quasi totale, è in ripresa da due anni. Nonostante la leggera flessione osservata all’inizio dell’anno, il deciso aumento dell’indice di attività dei costruttori edili di giugno lascia presagire che la tendenza tornerà favorevole nella seconda metà dell’anno. Per la prima volta dal 2006, l’indice è risalito oltre quota 50, segno che la maggioranza dei costruttori registra un aumento dell’attività. Nuovi cantieri per la costruzione di alloggi e indice NAHB di attività dei costruttori edili 90 2400 2200 80 2000 70 1800 60 1600 50 Tasso di disoccupazione e variazione su 12 mesi del numero di lavoratori 1400 40 -8000 11 1200 30 1000 10 -6000 20 800 9 -4000 8 10 600 400 -2000 7 0 85 87 89 91 93 95 97 99 01 03 US - HO USING ST ART S US - NAHB HO MEBUILDERS ACT IVIT Y INDEX(R.H. SCALE) 05 07 09 11 Source: T homson Reuters Datast ream 0 6 2000 Dopo la leggera flessione a inizio anno, l’estate dovrebbe vedere la ripresa della tendenza positiva nel settore delle costruzioni. 5 4000 4 6000 3 70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 US - UNEMPLO YMENT RAT E US - CHANG E I N NO NF ARM PAYRO LLS (SUM 12M, I NVERT ED)(R.H.SCALE) 08 10 Quindi, sebbene manchi ancora la ripresa degli investimenti societari per completare il quadro, la dinamica di crescita dell’economia americana sembra relativamente solida. Tant’è che la Fed ha deciso che Source: T homson Reuters Datastream La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA . 11 luglio 2013 l’economia può fare a meno del sostegno del quantitative easing. Europa E se la recessione in cui è caduta l’area euro da 18 mesi stesse per finire? E’ quanto suggerisce la recente ripresa di alcuni indici di attività dopo sei trimestri consecutivi di discesa del PIL. Soprattutto per Spagna e Italia la risalita degli indici di attività manifatturiera è stata spettacolare! Il PMI manifatturiero spagnolo è balzato a 50, un livello che indica un’attività stabile nel settore (dopo due anni di severa contrazione); quello italiano è appena al di sotto di questa frontiera. Questi due indici hanno ormai superato il loro corrispettivo tedesco che in giugno per il quarto mese consecutivo si è trovato in territorio di contrazione. Poco ci è mancato perché anche la Francia riuscisse l’exploit grazie al quinto mese consecutivo di rialzo, che conferma la tendenza positiva emersa grazie al forte aumento della produzione industriale di aprile (+2.2%). Indici PMI manifatturieri nell’area euro Questo è il messaggio che la BCE ha implicitamente lanciato dopo la riunione mensile di luglio. Contrariamente agli Stati Uniti, l’Europa non è pronta per una normalizzazione della politica monetaria e l’economia non è in grado di sostenere un rialzo dei tassi d’interesse! Se dopo il taglio di maggio, in luglio la BCE non ha modificato i tassi di riferimento, ha però compiuto un passo significativo nel suo modo di comunicare sul tema della politica monetaria. Mentre finora aveva sempre rifiutato di fornire la benché minima indicazione sull’andamento futuro dei tassi d’interesse (« We never pre-commit »), questa volta ha accennato alle sue anticipazioni (« forward guidance »), secondo una procedura che la Fed ha già instaurato dal 2008. La BCE « prevede che i tassi di riferimento restino ai livelli attuali o più bassi per un periodo esteso ». In altre parole, la BCE fa sapere che non prevede di rialzare i tassi prima di….molto tempo, sicuramente non prima che l’area euro abbia ritrovato la strada di una crescita stabile. Inflazione, tasso refi della BCE e credito alle famiglie e alle aziende nell’area euro (variazione annua) 65 6 12 5 10 4 8 3 6 2 4 1 2 60 55 50 45 ? 0 40 2009 G ER -1 2010 FRA 2011 ITA SPA 2012 IRE 0 -2 2013 -2 So urce: B lo o m berg, SYZ A M La recessione nell’industria potrebbe essere sul punto di finire, stando all’andamento convergente di tutti gli indici di attività verso il punto di equilibrio. Purtroppo la schiarita su questo fronte è controbilanciata dall’andamento meno positivo nei servizi, segno della forte pressione che il mix di austerità+alta disoccupazione+contrazione del credito esercita tuttora sulla domanda interna. Quindi, mentre da un lato s’ipotizza l’uscita dalla recessione già in estate, dall’altro non si vede all’orizzonte nessuna molla capace di far scattare una (vera) ripresa della crescita nei prossimi mesi. Nelle maggiori economie europee Germania esclusa, ossia Francia, Italia, Spagna e Paesi Bassi, i tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse decurteranno la crescita del 2013 di oltre l’1%. In queste stesse economie la disoccupazione ha raggiunto livelli record. Nel sud dell’Europa il credito alle aziende continua a diminuire. Se si conferma la fine della recessione, la fase successiva rischia di essere una stagnazione piuttosto che una reale ripresa dell’attività… 99 00 01 EMU - CPI YoY% ECB REF I RAT E -4 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 CREDIT T O DO MEST IC PRIVAT E SECT O R YoY %(R.H. SCALE) Source: T homson Reuters Datastream In un quadro di debole inflazione e di contrazione del credito, la BCE prevede di mantenere i tassi bassi per un periodo esteso. Lanciando questo messaggio la BCE riconosce che il differenziale congiunturale fra Stati Uniti ed Europa si riflette anche sulla politica monetaria: quella della BCE resterà molto accomodante (forse nei prossimi mesi ancora di più) mentre quella della Fed entrerà forse nella fase di normalizzazione. Lo stesso messaggio è venuto dalla Bank of England al termine della prima riunione di politica monetaria del nuovo presidente, Mark Carney. Secondo la BoE, gli sviluppi economici degli ultimi mesi non giustificano il rialzo dei tassi di interesse avvenuto di recente. Tuttavia, gli indicatori economici sono incoraggianti: indici di attività in rialzo, calo della disoccupazione, aumento delle vendite al dettaglio e rialzo dei prezzi La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA . 11 luglio 2013 dell’immobiliare, miglioramento della fiducia dei consumatori… Ma questa dinamica favorevole è ancora prevalentemente sostenuta dalle condizioni molto accomodanti di finanziamento. In Svizzera la BNS non ha modificato il suo approccio: resta fedele alla politica del tasso zero e al limite di cambio EUR/CHF a 1.20. Anche se negli ultimi tempi gli indici di attività sono leggermente migliorati, l’economia svizzera deve fare i conti con la mediocre congiuntura internazionale che frena il suo potenziale di espansione (per il 2013 la BNS stima una crescita tra l’% e l’1,5%). Giappone La dinamica economica positiva che si osserva in Giappone si è mantenuta anche in primavera: la crescita delle esportazioni accelera sotto lo stimolo dello yen debole, l’inflazione tende a diventare meno negativa (0.3% in maggio) e gli indici di attività continuano a migliorare. L’indagine trimestrale Tankan ha peraltro confermato che il miglioramento non interessa solo le grandi società che beneficiano del calo dello yen. Dall’inizio dell’anno sono nettamente migliorate anche l’attività e le prospettive delle piccole e medie imprese, anche di servizi, che si orientano soprattutto verso il mercato interno. Indagine Tankan sull’attività nelle piccole e medie imprese dei servizi Economie emergenti Sempre più i mercati sembrano preoccupati dalla prospettiva di un atterraggio “movimentato” (nei prossimi mesi o trimestri) della seconda economia mondiale. Le tensioni emerse di recente sul mercato interbancario cinese sembrano dare ragione alle Cassandre. Gli elementi che maggiormente preoccupano e che tornano costantemente al centro dell’attenzione sono l’alto livello di indebitamento dei governi locali, il sistema dello shadow banking, l’accrescimento della leva nel sistema finanziario e - ultimo ma non meno importante – la bolla dell’immobiliare: tutti elementi che generano incertezza riguardo alle prospettive economiche della Cina e mettono in forse il raggiungimento del 7.5% di crescita del PIL. Altro elemento preoccupante è che la domanda di crediti negli ultimi anni tende a crescere molto più rapidamente della crescita del PIL, e questo implica che l’utilizzo di queste liquidità non è ottimale, per non dire inefficiente. Questi fattori di rischio impattano direttamente la crescita che nel primo trimestre appare deludente e probabilmente continuerà ad esserlo stando al nostro indicatore Syz China trend indicator. Il FMI, peraltro, ha corretto al ribasso le sue stime di crescita per il 2013 e 2014 rispettivamente al 7.8% e al 7.7% a fronte dell’8.1% e 8.3% di tre mesi fa. Il governo cinese deve dunque tentare di rassicurare il mercato continuando ad attuare le riforme necessarie. A questo scopo, da un lato dovrà introdurre le misure politiche necessarie per la stabilizzazione della crescita a breve termine (e raggiungere il 7.5% di crescita) e per disciplinare il settore finanziario. Dall’altro, in una prospettiva temporale più lunga, dovrà affrontare e superare i problemi strutturali dell’economia e del sistema finanziario cinese. 10 0 -10 -20 -30 Crescita del PIL cinese e indice tendenziale SYZ -40 30% -50 25% Chinese GDP Syz China GDP trend indicator (SCGTI) 20% -60 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 JAP - T ANKAN MEDIUM-SIZ ED NO N-MANUF ACT URERS CO NDI T IO NS JAP - T ANKAN SMALL NO N-MANUF ACT URERS CO NDIT IO NS 09 10 11 12 13 15% Source: T homson Reuters Datast ream L’attività delle PMI dei servizi si avvicina ai massimi degli ultimi venti anni a conferma del risveglio della domanda interna giapponese. Per l’economia giapponese la strada verso il superamento della deflazione sarà sicuramente ancora lunga e piena di ostacoli, ma nel primo semestre 2013 si sono riuniti tutti gli elementi per imboccare la strada giusta: shock di fiducia per famiglie e imprese, calo dello yen, risveglio della domanda interna, ribaltamento delle stime d’inflazione…Quanto basta per alimentare la speranza e delineare prospettive tutto sommato confortanti in un contesto di debole crescita mondiale. 10% 5% 0% -5% -10% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Il Syz China trend indicator preannuncia un rallentamento della crescita nel secondo trimestre. La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA . 11 luglio 2013 Mercati Azionario La prospettiva di riduzione delle iniezioni di liquidità della Fed e il rallentamento in Cina hanno provocato un’ondata di prese di beneficio a livello globale che in giugno ha azzerato i guadagni della prima parte del trimestre. Per fortuna, i commenti rassicuranti delle banche centrali mondiali hanno rassicurato gli investitori esortando la comunità finanziaria a non interpretare le dichiarazioni di Bernanke nel senso di un imminente rialzo dei tassi. I dati macroeconomici USA positivi e la stabilizzazione economica nell’area Euro hanno anch’essi contribuito a ridare slancio alle borse mondiali. Andamento dei principali indici azionari mondiali 10/7/13 150 140 130 Nelle prossime settimane l’andamento sarà influenzato dalle trimestrali societarie che saranno diffuse da lunedì 8 luglio a cominciare da Alcoa. Sebbene le prime anticipazioni preannuncino una stagione in chiaro scuro, nell’insieme noi restiamo favorevoli a questa asset class. Secondo noi, il mercato azionario non farà le spese della transizione da un contesto dominato dagli aiuti economici a un mercato sostenuto dalla crescita. Obbligazionario Dopo la scossa iniziale successiva alla riunione del 19 giugno che ha dato il via a un nuovo forte aumento dei tassi di interesse, i mercati obbligazionari hanno preso atto delle diverse prospettive di crescita e di politica monetaria fra Stati Uniti e resto del mondo. Il movimento di risalita dei tassi USA è proseguito sull’onda del dato migliore del previsto sul mercato del lavoro: il decennale USA ha superato il 2.7%, il livello più alto dall’estate 2011. In due mesi, l’incremento totale è di +110 pb. Spread sui tassi d’interesse decennali USA/Germania e differenziale di crescita tra Stati Uniti e area euro 120 1.50 4.50 110 4 100 1.00 3 90 2 0.50 1 80 JAN FEB POWERSHARES QQQ TST.SR.1 S&P 500 COMPOSITE - PRICE INDEX TOPIX - PRICE INDEX MAR APR MAY JUN STOXX EUROPE 600 E - PRICE INDEX MSCI EM U$ - PRICE INDEX Source: Thomson Reuters Datastream 0 0 Nelle ultime tre settimane il mercato giapponese è riuscito a recuperare buona parte del terreno perso. Per quanto riguarda l’andamento regionale, nelle ultime tre settimane il Giappone ha in gran parte recuperato la correzione di maggio, grazie al sostegno della politica monetaria accomodante e alla debolezza dello yen. Non è stata da meno la borsa americana che ancora una volta ha sovra-performato gli indici europei, in leggero recupero del ritardo accumulato in fase di rebound. I mercati emergenti stentano invece ad apparite appetibili agli occhi degli investitori divenuti scettici di fronte al rallentamento della crescita e all’instabilità politica. Il quadro attuale giova ai finanziari e ai ciclici che sono stati duramente colpiti dalla caduta dei mercati. In luce anche i difensivi del comparto farmaceutico che beneficiano di fondamentali solidi e dell’attrattivo rendimento del dividendo. Relativamente buono anche il percorso delle tecnologie dell’informazione nonostante i risultati deludenti negli USA (Oracle e Accenture), mentre i prodotti di base sono ancora penalizzati dal rallentamento delle economie emergenti. -1 -0. 50 -2 -1. 00 00 01 02 03 04 05 06 07 08 10Y RAT E DIF F ERENT IAL US / EUR (G ER RAT E) G DP YoY G RO W T H DIF F ERENT IAL US / EUR(R.H. SCALE) -3 09 10 11 12 13 Source: T homson Reuters Datast ream Mentre il differenziale di crescita tra Stati Uniti e area euro da due anni si allarga, le politiche monetarie delle due regioni seguono ormai orientamenti divergenti. Questo si riflette nello spread sui tassi d’interesse a lungo termine salito ai massimi degli ultimi 7 anni. Il movimento sui tassi europei è stato meno pronunciato. Questo è frutto delle prospettive di crescita nettamente meno promettenti in Europa rispetto agli Stati Uniti. Ma sono soprattutto gli interventi della BCE e della Bank of England, riaffermando che le politiche monetarie su questa sponda dell’Atlantico resteranno molto accomodanti per un periodo ancora esteso, che hanno permesso la distensione dei tassi e l’allargamento del differenziale ai La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA . 11 luglio 2013 massimi dal 2006 (>100pb) fra il decennale USA e il suo corrispettivo tedesco. La crisi politica in Portogallo, che ha richiamato lo spettro delle tensioni politiche nell’area euro, ha fatto balzare i tassi governativi portoghesi ai massimi da fine 2012 (oltre 100 pb di rialzo in un giorno per il decennale!). Tuttavia l’accordo prontamente trovato ha permesso al tasso di scendere sotto il 7%. Quanto alla Spagna e all’Italia, la volatilità nelle ultime settimane è scesa e lo spread sui tassi rispetto al bund nel periodo in esame è addirittura diminuito. Valutario Le dichiarazioni rilasciate da Ben Bernanke il 19 giugno – come è logico – hanno avuto ricadute anche sul mercato valutario. Nel complesso, il dollaro si è rafforzato grazie alla prospettiva di andamento favorevole del differenziale sui tassi rispetto alle altre monete. Così, l’indice del tasso di cambio effettivo del dollaro ha guadagnato il 5% circa fra il 19 giugno e l’inizio di luglio, toccando i massimi degli ultimi tre anni. Questo, a catena, ha portato il cambio euro/dollaro a 1.28, l’USD/JPY a 101, l’USD/CHF a 0.97, la sterlina è scesa al suo livello più basso degli ultimi tre anni (sotto quota 1.49 USD/GBP) e il dollaro australiano sotto quota 0.91 AUD/USD (con un calo di circa il 15% rispetto al picco di aprile!). Euro contro dollaro USA e spread sui tassi decennali Germania/USA 1.00 1.60 1.55 0.50 1.50 1.45 0 1.40 1.35 -0.50 1.30 1.25 -1.00 1.20 1.15 2005 2006 2007 2008 2009 EUR/ USD 10Y RAT E DI F F ERENT IAL G ER-US(R. H. SCALE) -1.50 2010 2011 2012 Source: T homson Reuters Datastream La scarto fra tassi d’interesse tedeschi e americani fa presagire il perdurare del rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro. La presente pubblicazione è rivolta esclusivamente ai clienti professionali, ai clienti istituzionali e alle controparti qualificate; non è destinata alla distribuzione o all’uso da parte di clienti al dettaglio o di qualsiasi persona o organismo che sia cittadino, residente o abbia la propria sede in qualsiasi territorio, stato, paese o altra giurisdizione nella quale la distribuzione, pubblicazione, disponibilità o uso di tali informazioni sia contrario alla legge o alla regolamentazione. La presente pubblicazione è rilasciata esclusivamente a scopo informativo e non costituisce in alcun modo un documento contrattuale, un’offerta o una sollecitazione all’acquisto o alla vendita di prodotti d’investimento o di altra natura finanziaria. Le analisi ivi contenute sono fondate su una serie di ipotesi. Differenti ipotesi potrebbero comportare risultati sostanzialmente diversi. Le opinioni espresse sono pertinenti esclusivamente alla data della pubblicazione e possono essere modificate in qualsiasi momento senza preavviso. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Sebbene tutte le informazioni e le opinioni espresse in questo documento siano fornite in buona fede da fonti ritenute attendibili, nessuna garanzia – implicita o esplicita - è fornita in merito alla loro completezza o esattezza. Syz Asset Management SA declina ogni responsabilità in caso di perdite o danni occorsi in conseguenza del loro utilizzo. Si raccomanda a chi prende visione della presente pubblicazione di consultare il proprio consulente legale, finanziario e/o fiscale prima di prendere qualsiasi decisione in merito all’investimento. La presente pubblicazione non può essere riprodotta o distribuita, per intero o in parte, senza previa autorizzazione di Syz Asset Management SA .