Rapporto annuale 2012

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Americhe
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DUEMILA
Bahamas
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RAPPORTO 2012
TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI
A febbraio, sono state diffuse immagini scattate con un telefono cellulare nel 2010, in
cui due prigionieri venivano torturati da guardie carcerarie nella prigione di San Felipe,
nella provincia di Mendoza. I prigionieri Matías Tello e Andrés Yacante, sospettati dalle
autorità carcerarie di essere coinvolti nella diffusione delle immagini, hanno ricevuto minacce e sono stati trasferiti nel carcere di Almafuerte, dove hanno dichiarato di essere
stati torturati. A fine anno nessuno era stato portato davanti alla giustizia.
DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
Le donne hanno continuato a incontrare difficoltà nell’accesso all’aborto legale.
Ad aprile, il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite si è pronunciato contro l’Argentina perché
aveva impedito l’aborto legale a una donna di 19 anni con disabilità mentale, che era stata stuprata da
suo zio nel 2006. Il Comitato ha ritenuto che l’incapacità dello stato di garantire alla donna il diritto di interrompere la gravidanza le aveva causato dolore psicologico e ha ordinato all’Argentina di pagare i danni
e di adottare misure per impedire violazioni analoghe in futuro.
USO ECCESSIVO DELLA FORZA
A luglio, la polizia è ricorsa a un uso eccessivo della forza durante la rimozione di 700
famiglie da una tenuta privata a Libertador San Martín, nella provincia di Jujuy. Quattro
persone, tra cui un poliziotto, sono rimaste uccise e almeno 30 ferite. L’agente responsabile dell’azione è stato rimosso dall’incarico e il ministro di Sicurezza e giustizia del
governo provinciale si è dimesso.
BAHAMAS
COMMONWEALTH DELLE BAHAMAS
Capo di stato: regina Elisabetta II,
rappresentata da Sir Arthur Alexander Foulkes
Capo del governo: Hubert Alexander Ingraham
Pena di morte: mantenitore
Popolazione: 0,3 milioni
Aspettativa di vita: 75,6 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 12,4‰
Ha destato preoccupazione il trattamento riservato ai migranti haitiani. Sono stati segnalati maltrattamenti da parte della polizia. È stata approvata una nuova legge sulla
pena di morte; non ci sono state esecuzioni.
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AMERICHE
CONTESTO
Le Bahamas hanno affrontato un costante aumento della criminalità violenta nel corso
dell’anno, con una cifra record di 127 uccisioni, il 35 per cento in più rispetto al 2010.
A novembre, il parlamento ha approvato nuove leggi con il dichiarato scopo di migliorare
il sistema di giustizia penale. Secondo uno studio ufficiale, soltanto il cinque per cento
delle uccisioni commesse tra il 2005 e il 2009 ha portato a condanne per omicidio od
omicidio colposo.
A giugno, le autorità hanno appoggiato pubblicamente una risoluzione del Consiglio per
i diritti umani delle Nazioni Unite, che condanna la discriminazione basata sull’orientamento sessuale.
POLIZIA E FORZE DI SICUREZZA
Almeno una persona è stata uccisa durante l’anno per mano della polizia in circostanze
controverse.
Sono stati denunciati casi di maltrattamento e uso eccessivo della forza da parte della
polizia nel contesto di arresti e detenzioni.
Il 12 ottobre, Samuel Darling è stato percosso da diversi agenti di polizia davanti casa ed è stato detenuto
arbitrariamente. Quando sua moglie, che era stata testimone del suo pestaggio e dell’arresto, si è recata
assieme al figlio di otto anni presso il commissariato di polizia più vicino per denunciare l’abuso, è stata
arrestata e accusata di disturbo dell’ordine pubblico. La famiglia ha sporto denuncia formale e a fine anno
era in attesa delle conclusioni di un’inchiesta della polizia.
PENA DI MORTE
Almeno cinque persone erano condannate a morte. Quattro erano nel braccio della morte
da più di cinque anni. Le loro condanne potevano essere commutate secondo una decisione risalente al 1993 del comitato giudiziario del Consiglio della corona, con sede nel
Regno Unito, la più alta corte d’appello, che riteneva che l’esecuzione dopo cinque anni
nel braccio della morte costituisce una pena disumana e degradante.
Nel contesto del continuo dibattito sulla sicurezza pubblica, le autorità hanno presentato
il mantenimento della pena capitale quale misura deterrente per il crimine. A novembre,
è stata approvata una legge che prevede la pena di morte obbligatoria e il “carcere per
il resto degli anni della vita di una persona condannata”, per determinate categorie di
omicidio.
VIOLENZA CONTRO LE DONNE
A fine anno non era stato ancora votato un disegno di legge, presentato in parlamento nel
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2009, per rendere reato lo stupro coniugale. A ottobre, il ministro di stato per lo Sviluppo
sociale ha dichiarato pubblicamente che il governo “non ha alcuna intenzione di ripresentare” la bozza legislativa prima delle elezioni politiche, previste per maggio 2012.
Secondo le statistiche della polizia, tra gennaio e agosto sono state assassinate 13 donne.
La cifra più alta registrata in precedenza risale al 2009, con 10 donne vittime di omicidio
nell’arco dell’anno.
RIFUGIATI E MIGRANTI
Le Bahamas non hanno dato attuazione alle richieste di due agenzie delle Nazioni Unite
di interrompere il ritorno non volontario in patria di cittadini haitiani per motivi umanitari,
a seguito del terremoto che colpì Haiti nel 2010.
Secondo i dati del dipartimento per l’immigrazione, 2392 haitiani sono stati rimpatriati durante l’anno; rappresentavano il 72 per cento di tutti i rimpatri realizzati dalle Bahamas nel
2011. Sono giunte denunce di uso della violenza durante l’arresto di migranti irregolari.
BOLIVIA
STATO PLURINAZIONALE DELLA BOLIVIA
Capo di stato e di governo: Evo Morales Ayma
Pena di morte: abolizionista per i reati ordinari
Popolazione: 10,1 milioni
Aspettativa di vita: 66,6 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 51,2‰
Alfabetizzazione adulti: 90,7%
Decine di persone sono rimaste ferite quando la polizia ha sfollato con la violenza un accampamento di manifestanti nativi, in marcia verso La Paz per protestare contro i progetti
di costruzione di una strada in un territorio nativo protetto. Sono state pronunciate le
sentenze di condanna relative al caso dell’Ottobre nero del 2003.
CONTESTO
Durante l’anno sono aumentate le tensioni sociali in un susseguirsi di proteste riguardo
a tematiche economiche e ai diritti delle popolazioni native.
A marzo, il Comitato delle Nazioni Unite sull’eliminazione della discriminazione razziale
ha apprezzato la legislazione approvata dal congresso a gennaio per combattere la di214
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