Il rapporto di Amnesty International

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Americhe
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DUEMILA
Venezuela
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RAPPORTO 2012
VENEZUELA
REPUBBLICA BOLIVARIANA
DEL VENEZUELA
Capo di stato e di governo: Hugo Chávez Frías
Pena di morte: abolizionista per tutti i reati
Popolazione: 29,4 milioni
Aspettativa di vita: 74,4 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 17,5‰
Alfabetizzazione adulti: 95,2%
Difensori dei diritti umani sono stati vittime di minacce e sono state formulate accuse
di matrice politica a carico di persone che avevano criticato il governo. Sono rimasti deboli i meccanismi di individuazione delle responsabilità al fine di assicurare la giustizia
o in funzione di deterrente efficace contro gli abusi della polizia. Gravi episodi di violenza,
avvenuti in un sistema penitenziario caratterizzato da grave sovraffollamento, hanno causato diversi morti.
CONTESTO
Sia la violenza criminale che quella perpetrata dalla polizia sono rimaste un grave problema nelle città venezuelane. A maggio, il governo ha creato la commissione presidenziale per il controllo delle armi, delle munizioni e del disarmo, per combattere la
proliferazione delle armi di piccolo calibro che alimentano la violenza. A novembre, il
presidente Chávez ha ordinato lo schieramento nelle strade delle truppe della guardia
nazionale, per combattere il dilagare della criminalità violenta.
Sono proseguite le proteste sociali. L’Osservatorio venezuelano sulla conflittualità sociale
ha registrato nel solo mese di settembre 497 proteste, relative a una gamma di tematiche
tra cui i diritti dei lavoratori e la pubblica sicurezza.
A ottobre, la situazione dei diritti umani del Venezuela è stata analizzata secondo l’Esame
periodico universale delle Nazioni Unite. Gli stati hanno espresso preoccupazione riguardo a una serie di tematiche tra cui l’indipendenza della magistratura, le minacce e
le vessazioni ai danni di difensori dei diritti umani, le condizioni carcerarie, la libertà di
espressione e l’impunità.
A ottobre, la Corte suprema è contravvenuta a obblighi internazionali vincolanti, ignorando una sentenza della Corte interamericana dei diritti umani che imponeva la revoca
del divieto di candidatura per il politico dell’opposizione Leopoldo López.
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AMERICHE
DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI
Difensori dei diritti umani sono stati vittime di minacce e sono incorsi in accuse infondate
da parte delle autorità di governo e dei mezzi d’informazione statali. Organizzazioni per
i diritti umani hanno temuto che la mancanza di una definizione di “diritti politici” all’interno della legge per la difesa della sovranità politica e dell’autodeterminazione nazionale, approvata dall’assemblea nazionale nel dicembre 2010, potesse ostacolare il
loro lavoro. La legge vieta alle organizzazioni ritenute impegnate nella difesa dei diritti
politici di ricevere finanziamenti internazionali.
A giugno, Humberto Prado Sifontes, direttore dell’Osservatorio venezuelano sulle carceri, è stato vittima
di una campagna di intimidazione ed è stato minacciato di morte, dopo che aveva chiesto al governo di
affrontare pacificamente una rivolta nel carcere di El Rodeo. A seguito delle accuse nei suoi confronti da
parte di ministri del governo e dei mezzi d’informazione ufficiali, un blog ha pubblicato il suo indirizzo con
una nota che diceva: “Dati familiari a seguire […] così che il popolo possa giudicarlo. Pena capitale”.
Sua moglie ha ricevuto una telefonata anonima che affermava che egli “sarebbe stato il prossimo a cadere”.
POLIZIA E FORZE DI SICUREZZA
Sono pervenute continue denunce di violazioni dei diritti umani da parte della polizia,
comprese uccisioni illegali e tortura. La maggior parte di questi abusi non è stata adeguatamente indagata e scarse, se non inesistenti, sono state le azioni giudiziarie intraprese.
A maggio, Juan José Barrios è stato assassinato da due uomini incappucciati a Guanayén, nello stato di
Aragua. Si tratta del settimo membro della famiglia Barrios a essere stato ucciso in circostanze tali da
suggerire un coinvolgimento di membri della polizia dello stato di Aragua. A gennaio, Néstor Caudi Barrios,
che era stato testimone dell’esecuzione extragiudiziale di Narciso Barrios nel 2003, ha riportato lesioni
permanenti dopo che due uomini in motocicletta gli hanno sparato. A fine anno, non si avevano notizie di
progressi nelle indagini su questi attacchi.
A gennaio, Daniel Antonio Núñez e sua figlia di 16 anni, Francis Daniela Núñez Martínez, sono stati percossi
e minacciati da agenti di polizia dell’unità investigativa di Caracas, a quanto pare, nel tentativo di dissuaderli dal deporre come testimoni di una sparatoria avvenuta vicino alla loro abitazione.
A febbraio, l’ex moglie e le giovani figlie dell’agente di polizia Jonny Montoya sono state minacciate di
morte. Jonny Montoya aveva denunciato la crescente corruzione sotto l’ex sovrintendente capo della polizia
municipale di Caracas.
REPRESSIONE DEL DISSENSO
Chi criticava il governo ha continuato a essere colpito da accuse di matrice politica.
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A febbraio, Rubén González, segretario generale del sindacato dei lavoratori della miniera di ferro Orinoco,
è stato condannato a sette anni di carcere per reati tra cui incitamento e cospirazione al fine di organizzare
uno sciopero nel 2009. Tre giorni dopo, la Corte suprema ne ha disposto la libertà condizionata.
A luglio, Oswaldo Álvarez Paz, membro di un partito d’opposizione ed ex governatore dello stato di Zulia, è
stato giudicato colpevole da un tribunale penale di Caracas per aver diffuso “false informazioni”, a seguito
delle critiche che aveva espresso nei confronti del governo, trasmesse da Globovisión, a marzo 2010. È
stato condannato a due anni di carcere; il giudice gli ha successivamente concesso di scontare la sentenza
in libertà condizionata.
INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA
Hanno continuato a destare preoccupazione l’indipendenza e l’imparzialità della magistratura.
A febbraio, la giudice María Lourdes Afiuni, detenuta arbitrariamente nel dicembre 2009, dopo che aveva
concesso la libertà condizionata al banchiere Eligio Cedeño, è stata posta agli arresti domiciliari. La giudice
si trovava in carcere da oltre un anno, dove era stata minacciata e le era stata negata un’adeguata assistenza medica. Afiuni si è rifiutata di entrare nell’aula di tribunale per protestare contro le violazioni delle
debite procedure. I suoi arresti domiciliari a dicembre sono stati prolungati per altri due anni.
CONDIZIONI CARCERARIE
La violenza nelle carceri è rimasta endemica in un sistema caratterizzato da cronico sovraffollamento. A giugno, gli scontri tra bande rivali nel carcere di El Rodeo hanno causato la morte di circa 27 prigionieri.
A luglio, la ministra dei Servizi penitenziari ha annunciato i piani per rilasciare il 40
per cento della popolazione carceraria, al fine di diminuire il sovraffollamento. A novembre, ha minacciato di destituire i giudici che bloccavano i suoi programmi per sveltire i processi dei prigionieri accusati di reati minori. L’Osservatorio venezuelano sulle
carceri ha riferito che nel 2010 soltanto un quarto della popolazione carceraria era stata
condannata; il resto era sotto processo, in attesa di un’udienza preliminare o sotto indagine.
LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
Ci sono state ulteriori limitazioni alla libertà di espressione. A ottobre, la commissione
nazionale per le telecomunicazioni, l’ente di controllo dei mezzi d’informazione di stato,
ha imposto una cospicua multa a Globovisión, per aver violato la legge sulla responsabilità sociale dei mezzi d’informazione radiofonici, televisivi ed elettronici. L’emittente televisiva era accusata di “giustificare il crimine” e di promuovere “l’odio per motivi
politici”, per aver dato copertura della rivolta carceraria a El Rodeo. A novembre, Globovisión, i cui giornalisti erano stati in precedenza minacciati e attaccati e che era stata
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oggetto di altre inchieste amministrative, ha presentato ricorso contro quest’ultimo provvedimento. A fine anno, il ricorso era ancora pendente.
Leocenis García, redattore del periodico settimanale Sexto Poder, è stato arrestato ad agosto con l’accusa
di vilipendio a pubblico ufficiale e di reati per motivi di genere, in relazione alla pubblicazione ad agosto
di un articolo satirico contenente un fotomontaggio di alcune funzionarie di governo. A novembre, è stato
messo in libertà condizionata.
VIOLENZA CONTRO DONNE E RAGAZZE
La violenza contro donne e ragazze è rimasta un fenomeno dilagante. Malgrado le misure
adottate negli ultimi anni, le autorità non avevano ancora emanato un piano d’azione per
affrontare la violenza contro le donne o regolamenti di attuazione della legge organica
del 2007 sul diritto delle donne a una vita libera dalla violenza.
RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Venezuela: Human rights guarantees must be respected – a summary of human rights
concerns (AMR 53/007/2011)
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