Jobs Act alla francese, i sindacati contro i

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Jobs Act alla francese, i sindacati contro i
Jobs Act alla francese, i sindacati contro i
licenziamenti flessibili
Decine di migliaia di manifestanti contro la riforma delle 35 ore. Le parti sociali chiedono maggiori
garanzie salariali per il lavoro extra, no ai licenziamenti facili
Migliaia di persone tra studenti, sindacalisti e lavoratori hanno sfilato a Parigi e in tante altre città di Francia
contro la contestata riforma del lavoro attualmente allo studio del governo. Il corteo parigino, partito da
Place de la République, si è diretto a Place de la Nation, seguendo il più classico degli itinerari per i
manifestanti della capitale. Secondo un messaggio lanciato da William Martinet, presidente dell'Unef,
l'Unione nazionale degli studenti francesi che ha anche indetto una nuova giornata di azione per giovedì 17
marzo, sono scese in piazza circa 500mila persone, di cui 100mila giovani. Altre quarantamila si sarebbero
aggiunte in provincia. A Lione, la protesta è degenerata in scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine.
La manifestazione ha chiesto il ritiro immediato del progetto di riforma del ministro del lavoro, Myriam El
Khomri, che alcuni hanno ribattezzato il 'Jobs Act francese'. La protesta è contro l'ampliamento dei
licenziamenti, che la nuova legge vorrebbe classificare nella categoria "economici": ovvero la possibilità per
le imprese di interrompere il rapporto di lavoro, quando il settore in cui operano entra in crisi. A rischio
anche le 35 ore, alle quali i sindacati non vogliono rinunciare. Se si lavora di più, le ore devono essere
conteggiate come straordinari.
Per il presidente Francois Hollande e il premier Manuel Valls si tratta di un test decisivo, a quattordici mesi
dalla corsa all'Eliseo del 2017. Mentre si allunga l'ombra del 2006, quando la rivolta degli studenti costrinse
il governo all'epoca guidato da Dominique de Villepin a ritirare il Cpe, il contratto di primo impiego che
doveva consentire licenziamenti più flessibili. Ieri, da Venezia, Hollande ha cercato di placare gli spiriti
dicendo che si tratta solo di una bozza di legge. Alla mobilitazione di giovani e sindacati si è aggiunto anche
lo sciopero dei dipendenti di treni (Sncf) e metro (Ratp).