Vento Largo 7 - zig zag libri cd

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Vento Largo 7 - zig zag libri cd
Vento largo (sette)
“Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno
del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze,sui gesti e sui volti, sempre uguali e
sempre diversi come in fondo sono i paesaggi”. (Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine, Feltrinelli)
Il viaggio di Vento largo è stato tutto dentro le quattro mura e gli scaffali di Zig Zag, ma siamo andati a
Cuba con Giuseppe Bandirali e abbiamo scoperto un’isola chiamata Nina Simone con Gianni Del Savio e
siamo sicuri che scopriremo un intero mondo con Guido Oldani. Felici soprattutto per la partecipazione,
stiamo pensando di raddoppiare i salti nello spazio e nel tempo. Sabato più, sabato meno, musica, scrittura
o fotografia, i motivi non ci mancheranno.
(eventi) Guido Oldani e poi Evasio Muraro saranno i protagonisti dei prossimi incontri a Zig Zag. Guido
Oldani come già annunciato, sarà nostro (poetico) ospite, il 19 aprile. Evasio Muraro ci presenterà in
anteprima (esclusiva) alcuni brani del suo bellissimo disco, in uscita in autunno, sabato 24 maggio.
L’orario è sempre a partire dalle 17.30 con graditissimo aperitivo a seguire.
(dischi) Chuck Berry, His Complete ’50 Chess Recordings, Universal
Forse non scopriremo mai dove è cominciata la poesia o la scrittura o il pensiero. Però un’idea su
dove è cominciato il rock’n’roll ce l’abbiamo ed è in queste canzoni e in questi riff di Chuck Berry.
Qui ci sono le fondamenta e le travi di quel palazzo che poi dai Rollino Stones a Bruce Springsteen
hanno provveduto ad arredare. E riascoltandoli si capisce anche perché lo scrittore americano Steve
Erickson ha definito Chuck Berry “il più grande storyteller”.
(libri) Charles D’Ambrosio, Il suo vero nome, minimum fax
I racconti dell’esordio di Charles D’Ambrosio (che in Italia invece seguono Il museo dei pesci morti,
sempre minimum fax) colpiscono per il lirismo e la grazia della scrittura, capace di immedesimarsi e di
tradurre le emozioni di bambini e adolescenti troppo “avanti” per il mondo dei loro genitori, di quegli
adulti che spesso sono soltanto ombre all’orizzonte. Sullo sfondo una natura natura bella e disperata
che filtra come acqua tra le pagine. Da scoprire.
(dischi) Luigi Maieron, Une Primavere, Self
Dal Friuli di Pasolini, una voce ed un autore come da anni non se ne sentivano in Italia. La sorpresa
del suo primo disco, Si Vif, diventa una certezza in queste ballate intrise di poesia e di sentimento, ma
sempre con un occhio attento al ritmo e alla musica che avvolge e trascina, come se il dialetto
friulano fosse la lingua più nota e usata al mondo. Scoprite questo disco: il vero NordEst dell’Italia è
quello ospitale, lirico e intenso di Luigi Maieron.
(libri) Charles Simic, Hotel Insonnia, Adelphi
“Questo secolo strano con la sua strage di innocenti e il volo sulla luna ora mi sta aspettando in una
città strana, nella via in cui mi sono perso” scrive Charles Simic in uno dei versi più intensi di Hotel
Insonnia. Poeta di frammenti (“Ho lasciato pezzi di me ovunque”) che “legge la storia” attraverso la
piccola lente delle parole, nelle liriche di Charles Simic è facile scoprire una voce forte, unica e molto
attuale. Indispensabile poesia, come direbbe Guido Oldani.
(dischi) R.E.M., Accelerate, Warner
Accelerate sono i R.E.M. al cento per cento, tornati ai massimi splendori: i riff della chitarra, una batteria
molto in evidenza, la voce di Michael Stipe più ispirata che mai e l’insieme che è la prova vivente di ciò
che scriveva la scrittrice americana Bobbie Ann Mason: ovvero che il rock’n’roll è fatto di canzoni allegre
che parlano di roba triste, una materia di cui purtroppo abbonda il mondo in cui viviamo.
(libri) Aa. Vv., Enciclopedia del ’68, Manifesto Libri
Quasi cinquecento voci per rileggere un anno cruciale nella nostra storia. Dal 1968 al 2008 è passato
quasi mezzo secolo e l’occasione dell’anniversario ribadisce la distanza tra le utopie e la realtà, come
se nulla fosse cambiato, come se nulla dovesse cambiare. Ma in quell’anno fermentarono davvero idee
e pensieri che odoravano di primavera. C’era qualcosa nell’aria, e quest’enciclopedia aiuta a ricordare,
a capire e chissà magari a pensare che certe utopie sono ancora necessarie.
(dischi) Aa. Vv., Wattstax, Columbia
L’ultimo walzer di un caposaldo della cultura afroamericana: si celebrava l’avventura della Stax,
ricordando il settimo anniversario delle rivolte di Watts, Los Angeles e lo zenith, nel 1972,
coincideva anche con l’inizio di una complessa trasformazione, come già era accaduto per il
rock’n’roll con Woodstock ed Altamont nel 1969. Grande e significativo show con gli Staple Singers,
i Bar-Kays, Carla e Rufus Thomas, Albert King e, tra gli altri, Richard Pryor. Un documento storico.
(libri) James Sallis, Vite difficili, Giano
Narratore con una spiccata propensione per la musica e per il paesaggio, James Sallis si dimostra
altrettanto efficace come biografo e saggista. Non deve studiare per presentare con i giusti modi quella che
il sottotitolo definisce "l'anima nera dell'America": Jim Thompson, David Goodis e Chester Himes sono i
tre scrittori che ha scelto per rappresentare "quella pietra angolare della letteratura americana" che è il
romanzo poliziesco (o noir, secondo altri pareri). Consigliatissimo, in attesa dei nuovi romanzi.
(dischi) Counting Crows, Saturday Nights Sunday Mornings, Universal
Un grande ritorno, quello dei Counting Crows, con un disco diviso a metà, come il titolo lascia
intendere: l’esuberanza del rock’n’roll, il sabato sera; la tranquillità delle ballate (sempre in debito con
Van Morrison) la domenica mattina. Poi la separazione non è proprio così netta perché ai Counting
Crows piace mischiare le carte ma in un modo o nell’altro sfoderano uno dei loro migliori dischi di
sempre e tra i più belli usciti quest’anno.
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