Apprendimento individuale e cambiamento organizzativo (Noe
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Apprendimento individuale e cambiamento organizzativo (Noe
Apprendimento individuale e cambiamento organizzativo (Noe, 1998; Wexley & Latham, 2001) • La formazione nelle organizzazioni può essere concepita come una serie di interventi organizzativi pianificati rivolti alle risorse umane che operano su conoscenze, competenze e comportamenti dei dipendenti. Il fine ultimo è sempre il miglioramento della prestazione; Esiste una relazione tra apprendimento e formazione Cosa significa apprendere nei luoghi di lavoro Come le competenze individuali si incorporano in quelle organizzative Formazione e contesto organizzativo • L’apprendimento nelle organizzazioni è un processo complesso e continuo che va ben oltre l’erogazione di attività di training; • Le persone hanno un ruolo proattivo all’interno di tali processi, poiché costruiscono un proprio percorso personale di crescita professionale al di là dei disegni organizzativi; Formazione e organizzazioni complesse (1) • La formazione intesa come attività pianificata non è l’unico strumento organizzativo che si occupa di apprendimento e acquisizione di competenze nel contesto lavorativo; • Con le attività di sviluppo del personale le organizzazioni valorizzano i dipendenti sul medio-lungo termine attraverso la valutazione e la valorizzazione del potenziale; • Con le attività di gestione delle carriere le organizzazioni cercano di pianificare i percorsi organizzativi nel tempo, prevedendo passaggi di livello, acquisizioni di nuove posizioni, inserimenti, ecc. Formazione e organizzazioni complesse (2) • La formazione non è l’unico strumento di gestione delle risorse umane; • Attraverso la selezione ed il reclutamento, la definizione di un sistema premiante, le tattiche di inserimento e di socializzazione l’organizzazione definisce le sue linee strategiche di relazione con le risorse umane; • Il successo della formazione nelle organizzazioni dipende in larga misura anche dalla capacità di associare un sistema premiante all’acquisizione di nuove competenze ed all’assunzione di nuovi ruoli organizzativi; Formazione e organizzazioni complesse (3) • Vista la complessità degli scenari e dei contesti organizzativi la formazione non può più essere intesa come un evento episodico isolato e relativo a specifiche esigenze di cambiamento; • La formazione necessita di diventare un elemento permanente dell’esperienza organizzativa e delle politiche di gestione delle risorse umane, in quanto strumento strategico per garantire competitività e innovazione; • La formazione è prima di tutto un’esperienza di cambiamento individuale (long life learning) e solo in secondo luogo un’architettura pedagogica; Formazione e gestione delle risorse umane • La quantità e qualità della formazione è funzione della capacità di reclutare e selezionare personale già in possesso di una serie di requisiti professionali; • La formazione è uno strumento strategico si sul versante della qualificazione professionale sia su quello della socializzazione organizzativa; • Le attività formative di un’organizzazione sono inoltre funzione delle strategie di staffing, ossia delle decisioni aziendali che riguardano come e dove acquisire risorse umane (es. mobilità interna ed esterna); Formazione e strategie aziendali • Le attività formative in un’organizzazione divengono elementi di pianificazione aziendale, una forma di investimento per realizzare macro-obiettivi organizzativi; • Esiste una stretta relazione tra attività formative e caratteristiche dell’azienda (es. modello organizzativo, stadio di sviluppo dell’organizzazione, caratteristiche strutturali, ecc.); • La formazione può essere intesa come una strategie di espansione o di difesa dell’organizzazione; Formazione e sviluppo organizzativo (Noe, 1998) • Le linee strategiche di sviluppo dell’organizzazione possono giungere a condizionare anche aspetti specifici dei programmi formativi: – La quantità di formazione prevista per l’incremento delle competenze attuali e future; – Il livello di analisi del fabbisogno formativo (individuale, di team, di reparto, ecc.) – Il target di riferimento della formazione (se rivolta a figure strategiche o a settori più ampi) – L’attivazione di iniziative formative (pianificazione o emergenza) – L’importanza relativa attribuita alla formazione rispetto ad altri strumenti di gestione delle risorse umane; Strategie aziendali e implicazioni per la formazione Strategia aziendale Tratti caratteristici Implicazioni per la formazione Concentrazione Riduzione dei costi Mantenimento di una nicchia di mercato Aumento produttività Miglioramento della qualità prodotti-servizi Sviluppo delle forze lavoro esistenti Programmi di specializzazione Training on the job Training su diverse mansioni interne all’azienda Crescita interna Sviluppo dei prodotti Innovazione Accordi con altre aziende Espansione di mercato Sviluppo distribuzione Creare nuovi compiti e mansioni Promuovere la cultura dell’innovazione e della qualità Formare il management nella negoziazione, comunicazione, motivazione del personale Acquisizioni Integrazione con altre organizzazioni Acquisizione di business Integrazione tra i diversi sistemi formativi Formazione sul team building Favorire processi di integrazione tra culture disinvestimento Riduzione delle attività Ridefinizione degli obiettivi Ricerca di efficienza su core business Assistenza all’outplacement Formazione sulle competenze di occupabilità Formazione alla gestione dello stress Rotazione delle mansioni e formazione on the job Formazione e comportamento organizzativo “L’attività formativa è definita come un intervento pianificato, progettato per migliorare le determinanti della prestazione di lavoro di un individuo, quando un individuo opera in modo indipendente o come membro di un gruppo” (Campbell & Kuncel, 2001: 278) Formazione e prestazione di lavoro (Campbell & Kuncel, 2001) Determinanti secondarie della prestazione di lavoro Determinanti dirette della prestazione di lavoro Abilità di base dell’operatore Conoscenze Attività formative Competenze (skills) Politiche di gestione delle risorse umane Scelte comportame ntali Qualità della prestazione di lavoro Formazione e sviluppo (Sonnentag, Niessen, Ohly, 2004) Training Sviluppo Formale Partecipazione ad attività formative (seminari, workshop, corsi, ecc.) Programmi di sviluppo di carriera (counseling, mentoring, coaching, rotazione di compiti, feedback) informale Socializzazione Apprendimento organizzativa e continuo adattamento a nuovi ruoli Socializzazione organizzativa e formazione informale • Attraverso le pratiche di socializzazione organizzativa il neofita: – Apprende quali sono i comportamenti, gli atteggiamenti ed i valori accettati nell’organizzazione (apprendimento come acculturazione); – Adatta la propria condotta rispetto al sistema di attese che ritiene siano nutrite nei suoi confronti (apprendimento come chiarificazione del proprio ruolo); – Giunge progressivamente a padroneggiare le relazioni sociali all’interno del gruppo di lavoro e i rapporti gerarchici (apprendimento come integrazione sociale); Interventi di sviluppo professionale • Tra queste pratiche formative figurano quelle volte alla crescita complessiva dei lavoratori e dunque al cambiamento individuale; • Attività formative quali il mentoring o il coaching hanno esito una ristrutturazione cognitiva in termini di acquisizione di una nuova conoscenza dichiarativa, organizzazione della conoscenza e strategie di soluzione dei problemi; Autoformazione continua • In questa categoria rientrano le attività intellettuali svolte nel ruolo extralavorativo che possono avere implicazioni dirette sul piano del comportamento lavorativo; • Secondo il principio di serendipità si trovano cose non cercate, si ottengono risultati non attesi e si valorizzano esiti imprevisti (es. lavoro volontario); In sintesi… • Nelle organizzazioni vi sono varie opportunità di apprendimento oltre le formali attività pianificate di formazione; • La formazione rappresenta un elemento integrante delle strategie di un’organizzazione; • La formazione è una componente essenziale del più ampio processo di gestione delle risorse umane: • La formazione è un’attività fortemente condizionata dai vincoli e dalle risorse, dal clima e dalla cultura, dalla struttura e dal sistema socio-tecnico dell’organizzazione; Individuo, gruppo, organizzazione: una prospettiva multi-livello (Kozlowski & Salas, 1997) Fattori tecnostrutturali Processi umani Obiettivi, strategie, tecnologie, struttura Clima organizzativo, cultura, leadership Livello di gruppo Grado di interdipendenza Task technology Clima di gruppo, forme di coordinamento, teamwork e leadership Livello individuale Conoscenze e competenze tecniche Abilità e competenze nelle relazioni umane e sociali Livello organizzativo High performance team (Salas & Cannon-Bowers, 1997) • • • • • • • • Rappresentazione comune degli scopi Sistemi di comunicazione efficienti Forte centratura sul compito Capacità di adattamento della prestazione agli imprevisti Capacità di assunzione del rischio Elevato grado di autonomia operativa Condivisione dei valori generali che guidano l’azione collettiva Forme di leadership partecipativa Formazione nei team (1) • Necessità di considerare il team come unità d’analisi nelle fasi di analisi del bisogno, progettazione ed erogazione della formazione > competenze collettive quali: – Competenze di coordinamento degli sforzi individuali nel gruppo (bilanciare il lavoro, riconoscere sovraccarico, ecc.); – Competenze di monitoraggio del gruppo (valutare vincoli e risorse); – Competenze relative alla presa di decisione ed al problem solving collettivo (valutare ipotesi di soluzione, ipotizzare scenari futuri); – Competenze relative alla conduzione del gruppo (definire scopi e priorità, fornire supporto, ecc.); Formazione nei team (2) • Necessità di integrare le competenze tecniche-specialistiche con quelle di gestione dei processi umani (fare e saper come fare); Formazione nei team (3) • Necessità di stimolare la costruzione di modelli mentali condivisi; • Tali strutture di conoscenza riguardano: – L’interpretazione consensuale del contesto (conoscenze relative agli obiettivi del gruppo, ai valori fondanti l’azione); – La rappresentazione condivisa del sistema tecnologico (conoscenze tecnico-specialistiche); – Le modalità di coordinamento ed esecuzione del compito costruite e ricostruite grazie alle pratiche lavorative e formative (conoscenze relative alle possibili situazioni che il gruppo potrebbe incontrare); – Il sistema di attese reciproche su ruoli attribuiti a ciascun membro del gruppo (conoscenze relative alla propria e altrui responsabilità all’interno del gruppo) I contenuti della formazione dei team • Condurre simulazioni fedeli alla prestazione, finalizzate a costruire routine comportamentali di gruppo per creare automatismi utili ad affrontare le urgenze; • Affinare le modalità comunicative tra i membri del team, contribuire alla costruzione di un linguaggio condiviso; • Costruire una visione condivisa dei valori, della missione e degli obiettivi del team, operando sul senso di appartenenza al gruppo ed all’organizzazione; • Rendere consapevoli i membri dell’importanza dell’interdipendenza, della fiducia reciproca e della responsabilità che ciascuno si assume nel mette in atto un ruolo; Apprendimento e conoscenza organizzativa (Blackler, 1995) • La conoscenza organizzativa può essere: – Oggettivata: radicata nella tecnologia, nelle procedure e nelle norme; – Incorporata: insita nelle competenze dei membri dell’organizzazione; – Assimilata: generata e conservata nei processi di generazione di senso (simboli, credenze e valori); – Mentalizzata: le competenze degli attori chiave (strategie e modelli di gestione); L’apprendimento organizzativo … … è un processo continuo che caratterizza in misura variabile tutte le organizzazioni o alcune parti di esse; • Tale processo prevede: – L’acquisizione di conoscenza (come è ottenuta); – La distribuzione di informazioni (come sono diffuse e condivise); – L’interpretazione delle informazioni (come sono attribuiti significati più o meno condivisi); – La memoria organizzativa (come la conoscenza è immagazzinata per utilizzi futuri); L’acquisizione della conoscenza • Essa deriva da varie fonti: – Dai sistemi di conoscenze importati dai vari membri (apprendimento congenito) e trasmessi ai nuovi; – Dalla sperimentazione diretta (apprendimento sperimentale); – Dalle esperienza di terzi, siano essi consulenti o altre organizzazioni (apprendimento vicario); – Dall’innesto di nuovi elementi, selezionando e incorporando individui o gruppi esterni all’organizzazione e dotati di competenze sino ad ora non possedute; – Dalla continua ricerca di informazioni che può essere più o meno mirata, rivolta all’interno o all’esterno dell’organizzazione, riferita a monitoraggi sul passato o a definizione di scenari sul futuro con gradi di intenzionalità variabili; La distribuzione delle informazioni • Per questo processo risultano determinanti le tattiche di socializzazione così come le comunità di pratiche, fondate entrambe sulla esperienza diretta e sulla sperimentazione di soluzioni al di là delle prescrizioni formali e di quanto appreso nell’attività di training ; L’interpretazione delle informazioni • Questo processo implica pratiche di disapprendimento e messa in discussione di vecchi modelli mentali non più funzionali agli scopi del gruppo; • La letteratura evidenzia risultati controversi circa la necessità di omologazione o piuttosto di differenziazione dei modelli mentali ai fini dell’apprendimento organizzativo;