Naked on the Internet: sesso e cyberspace

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Naked on the Internet: sesso e cyberspace
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Naked on the Internet: sesso e cyberspace
Inviato da Federica Timeto
venerdì 29 giugno 2007
Naked on the Internet: Hookups, Downloads, and Cashing in on Internet Sexploration di Audacia Ray, da poco uscito
negli Stati Uniti per i tipi di Seal Press, è un libro, a metà tra una guida e un’analisi critica, che esplora il rapporto
professionale e personale delle donne con Internet in relazione alla sfera della sessualità.
Per scriverlo, l’autrice è partita dalla propria esperienza personale, iniziata su Craigslist dopo la rottura di una relazione
sentimentale stabile, che l’ha portata a cercare nuove forme di relazione in rete. Ray, che in passato ha lavorato presso il
Museo del Sesso di New York e per una piccola casa di produzione di porno di Manhattan, attualmente è executive
editor della rivista $pread, di e per le lavoratrici sessuali, scrive sul blog porno Fleshbot, e ha appena finito di dirigere il
suo primo film per adulti, The Bi Apple.
Internet, secondo Audacia Ray, è un vero e proprio spazio sessuale, dove le donne sperimentano liberamente la propria
sessualità, tra chat, blog e produzione di porno indipendenti, ma reperiscono anche informazioni utili alla loro salute e
stringono relazioni che, spesso, vanno oltre la dimensione puramente virtuale. Nel libro, Ray alterna le proprie riflessioni
alle testimonianze di una serie di donne che usano il web per lavorare nel mercato del sesso, per produrre film porno, o
semplicemente per incontrare altra gente. Per Ray, l’associazione di tecnofobia e femminilità che dominava ancora negli
anni Ottanta, è andata gradatamente diminuendo, soprattutto a seguito della maggiore disponibilità di Internet negli anni
Novanta. Ma, indipendentemente dall’attenuarsi progressivo del gap che divide uomini e donne, c’è ancora un diverso
modo di usare il computer da parte dei due sessi.
Il bisogno d’interazione e di connessione comunitaria sembra ancora il fattore principale che spinge le donne ad
accostarsi all’uso del computer, come conferma uno studio del 2005 del Pew Internet & American Life Project dal titolo
How Women and Men Use the Internet [come uomini e donne usano Internet]. Con l’entusiasmo delle donne, tuttavia, è
cresciuta anche la paura: “Online, le donne devono continuamente fare una scelta sugli spazi che vogliono abitare”, scrive
Ray, anche perché, in questo campo, il discrimine fra gioco, commercio e sfruttamento è decisamente ambiguo, e molto
sottile. E continua: “Se scelgono degli spazi sessualizzati (o scelgono di restare se uno spazio si sessualizza), devono
decidere come gestire le loro identità e il loro livello di informazione personale, in modo da essere capaci di funzionare
online al meglio delle loro capacità, e muoversi nel modo più sicuro e gratificante possibile”.
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