CS Man Ray. Models - Fondazione Marconi

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CS Man Ray. Models - Fondazione Marconi
La fotografia è un’arte.
Non ci si dovrebbe porre questa domanda.
L’arte è superata. Ci vuole qualcos’altro.
Dobbiamo guardar lavorare la luce.
È la luce che crea. Io mi seggo dinanzi
al mio foglio di carta sensibile e penso.
Man Ray. Carte varie e variabili, Fabbri, 1983
Man Ray. Models
Inaugurazione mostra e presentazione volume: 14 novembre dalle ore 18.00
Durata della mostra dal 15 novembre 2013 all’11 gennaio 2014
La Fondazione Marconi è lieta di presentare al pubblico la mostra Man Ray. Models in occasione
della recente pubblicazione dell’omonimo volume edito insieme a Carlo Cambi Editore, fedele
riproduzione di un Album fotografico realizzato dallo stesso Man Ray.
La mostra presenta le fotografie originali che l’artista ha scattato tra il 1920 e il 1940 alle modelle
che frequentava e che poi ha raccolto in un Album come ricordo delle stesse modelle e della loro
partecipazione al lavoro fotografico da lui svolto in quegli anni.
L’Album contiene 83 fotografie, tutte presenti in mostra nella loro versione originale, in cui l’artista,
alla ricerca dell’attimo fuggente, riunisce i suoi ricordi più preziosi, dando vita ad una specie di
diario o di antologia amorosa. La scelta rigorosa tra i moltissimi scatti realizzati in quegli anni
attribuisce alla raccolta il senso più intimo e autobiografico.
L’obiettivo di Man Ray si sofferma su volti, capigliature, sguardi, dettagli che svelano il corpo e i
suoi segreti, danzatrici africane che allietano le notti di un’esotica Parigi, ballerine anonime con
nomi di vegetali (Cavolo, Porro, Lattuga, Barbabietola, Peperoncino…); donne dal corpo perfetto
divenute celebri, come Kiki (Alice Ernestine Prin), regina di Montparnasse; la pittrice Meret
Elizabeth Oppenheim; l’affascinante modella Natasha, che fu anche assistente dell’artista; la
bellezza convulsiva di Lee (Elizabeth) Miller e ancora, Nusch, moglie del poeta Paul Eluard.
La mostra ripercorre così, attraverso le immagini di Man Ray, una miriade di bellezze eteree o
selvagge, corpi anonimi e fanciulle in fiore, che rappresentano di fatto il ritratto di un’epoca con i
suoi gusti, le sue inclinazioni, la sua atmosfera: il mondo in una scatola.
Sarà presente all’inaugurazione della mostra il critico d’arte Janus, che frequentò l’artista negli
ultimi 15 anni di vita e che con lui strinse un legame d’amicizia tanto da diventarne uno dei più
importanti critici e biografi.
Notizie biografiche
Man Ray (Emmanuel Radnitzsky) nasce a Philadelphia nel 1890 da genitori ebrei di origine russa, emigrati
negli Stati Uniti alcuni anni prima. Dopo gli studi secondari e i primi corsi di disegno industriale, frequenta il
Ferrer Center ed entra in contatto con Alfred Stieglitz e gli ambienti dell’avanguardia newyorkese. Dopo le
prime opere di ispirazione cubista avvia la sperimentazione di varie tecniche – collage, sculture e
assemblaggi, pittura ad aerografo – e inizia a dedicarsi alla fotografia. Insieme a Marcel Duchamp è il
principale animatore del dadaismo newyorkese e promotore di numerose iniziative, dalla fondazione della
Società degli artisti indipendenti (1916) e la “Société Anonyme Inc.” (1920) alla pubblicazione della rivista
“New York Dada” (1921).
Nascono in questa fase i primi “oggetti d’affezione”, tra cui il celebre Enigme d’Isidore Ducasse. Nel 1921 si
trasferisce a Parigi, dove ritrova Marcel Duchamp, e nello stesso anno ha una personale alla Librairie Six.
Realizza i primi Rayographs, che pubblica nel volume Champs délicieux (1922) con prefazione di Tristan
Tzara. Dopo la partecipazione al Salon Dada, che si tiene nel 1922 alla Galerie Montaigne, lavora al film
Retour à la raison e si lega al gruppo dei surrealisti, con i quali espone alla Galerie Pierre nel 1925 e in tutte
le mostre successive. Rimane a Parigi fino al 1940, affermandosi come uno dei migliori interpreti della
poetica surrealista, con dipinti, assemblaggi d’oggetti, film d’artista e sperimentazioni fotografiche,
continuando ad esporre sia in Europa che in America. Dopo lo scoppio della guerra si reca negli Stati Uniti, a
Los Angeles dove rimane fino al 1951. Durante il soggiorno americano conosce e sposa Juliet Browner che
sarà anche sua modella e musa ispiratrice. Si dedica soprattutto alla pittura realizzando la serie Equations
shakespeariennes e Alphabet for Adults. Tornato a Parigi, continua la sperimentazione fotografica, la
creazione di dipinti e oggetti d’affezione. Nel 1959 l’Istitute of Contemporary Art di Londra gli dedica una
grande antologica e due anni dopo gli è conferita la medaglia d’oro per la fotografia alla Biennale di Venezia.
Nel 1966 si tiene la prima grande retrospettiva a Los Angeles al County Museum of Art; nel 1970 ha luogo
una mostra itinerante in varie sedi d’Europa, che si inaugura al Museum Boymans van Beuningen di
Rotterdam.
L’artista muore a Parigi il 18 novembre 1976.
Nel corso degli anni la Fondazione Marconi dedica all’opera di Man Ray diverse mostre tra cui ricordiamo le
più recenti: Man Ray. Fotografie 1920-1950, 2006; Man Ray - Robert Mapplethorpe, 2010; Man Ray. The
Fifty Faces of Juliet, 2011; Man Ray 1944, 2012; Man Ray Museo d’Arte, Lugano, 2011; Man Ray
GlHoltegaard-Breda Foundation Copenhagen, 2013.
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www.fondazionemarconi.org
Presentazione: 14 novembre ore 18.00
Durata della mostra: 15 novembre 2013 - 11 gennaio 2014
Orario: martedì - sabato 10-13, 15-19 (chiuso dal 22 dicembre 2013 al 7 gennaio 2014)
Ingresso gratuito
Ufficio stampa: Cristina Pariset - tel. 02-4812584 - fax 02 4812486
cell. 348-5109589 [email protected]
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