la guerra dei mondi

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la guerra dei mondi
Recensione LA GUERRA DEI MONDI #1
Regista: Steven Spielberg
Anno: 2005
Genere: fantascienza
Produzione: agosto 2004 girato in 114 giorni negli Stati Uniti
Durata: 1h e 56’
Presentazione: la Terra viene attaccata da intelligenze aliene. Questi esseri avevano nascosto i
loro tripodi nel sottosuolo della terra, ora emergono distruggendo, ma alla fine risultano indifesi di
fronte ai germi, al sangue infetto e ai virus anche se sono immuni alle armi tecnologiche. Il film è
tratto dal racconto “The war of the worlds” di H. G. Wells.
Incasso: 100.561.000$
Trama: Ray Ferrier (il protagonista) vive nel New Jersey, ha due figli, Rachel e Robbie, ed è
divorziato. La TV avvisa di strani fulmini che inquietano gli abitanti. Ray cerca risposte in giro per la
città, quando dal sottosuolo improvvisamente esce un tripode. Ray ritorna a casa e scappa con i
figli. Una tempesta magnetica intanto rende inutilizzabili le auto, e mentre i tripodi radono al suolo
la borgata, loro si rifugiano nella caldaia di casa. Ray con i figli cerca di raggiungere Boston,
perdono l’auto ma riescono ad attraversare il fiume Hudson. Robbie segue l’esercito, Ray e Rachel
trovano rifugio in una cantina. La figlia viene catturata, ma Ray evita che venga risucchiata dagli
alieni. Gli alieni vengono infine sconfitti dalla natura, e Ray e Rachel si ricongiungono al resto della
famiglia a Boston.
La sceneggiatura utilizza un particolare tipo di programma informatico ed è affidata a David
Koepp. Ci sono effetti speciali quali la tempesta di meteoriti con luci e rumori particolari eseguiti
da Dennis Muren. Le musiche sono di John Williams che ha curato le colonne sonore anche di tanti
altri film tipo Harry Potter.
Il film mi è piaciuto perché suscita tensione e paura, ci sono buoni effetti speciali ed è pieno di
azione. Secondo me il finale poteva essere più combattuto perché gli alieni sono stati sconfitti
troppo velocemente.
Alessandro A. – 3 B
Recensione LA GUERRA DEI MONDI #2
Steven Spielberg, 2005, fantascienza, Stati Uniti, Paramount PIctures.
Il film è basato sull’omonimo romanzo di H. G. Wells e l’adattamento radiofonico di Orson Welles,
e affronta un tema classico della fantascienza, cioè l’invasione aliena del pianeta Terra.
Ray Ferrier è un operaio portuale divorziato, dalla vita disordinata e troppo concentrato su se
stesso, tanto da aver perso persino il rapporto con i propri figli. Durante uno dei rari weekend in
cui questi gli vengono affidati il mondo viene sconvolto da una serie di anomale tempeste
magnetiche e da piogge di fulmini che sembrano concentrarsi su determinate zone. È solo l’inizio.
Una invasione aliena su scala mondiale è ormai in atto e Ray si troverà a combattere da solo per
salvare sé e i suoi figli.
Dopo aver rubato un’auto, attraversato un fiume, essersi trovato nel bel mezzo della linea di
fuoco, aver perso il figlio, essersi nascosto per giorni ed esser stato costretto a uccidere per
sopravvivere, Ray e la piccola Rachel vengono catturati da una navicella spaziale che però riescono
a far esplodere grazie al coraggio di tutti i prigionieri, unitisi per il fine comune. La sorte degli alieni
è però segnata… in pochi giorni l’invasione si arresta per l’immunodeficienza degli extraterrestri, i
quali, impreparati ai batteri e ai virus “nostrani”, iniziano a morire uno dopo l’altro lasciando così
libro il pianeta. La famiglia alla fine si ritrova riunita nella casa dei nonni paterni.
Ray Ferrier, il protagonista, interpretato da un magistrale Tom Cruise, è un operatore portuale
residente in un piccolo borgo del New Jersey. L’ex moglie, Mary Ann (Miranda Otto) si rifà una
nuova vita con il fidanzato Tim. Tra i due figli, Rachel (Dakota Fanning) è disponibile e sveglia,
mentre Robbie (Justin Chatwin) è duro, scontroso, e sembra non sopportare suo padre.
La guerra dei mondi è paura, angoscia, senso di impotenza e soprattutto fuga; riesce a ricreare
perfettamente il panico e il senso di confusione generato da una catastrofe di proporzioni
apocalittiche. La sceneggiatura lavora bene su questa tematica, meno quando dovrebbe farci
interessare alla vicenda personale dei personaggi principali e al loro difficoltoso rapporto. Anche il
finale risulta “anti cinematografico” rispetto al tema trattato e alla suspance precedentemente
creata.
Dal punto di vista tecnico il film si lascia apprezzare per effetti speciali ben realizzati, ottime
scenografie, riprese spettacolari. Suggestiva la colonna sonora affidata alle musiche di John T.
Williams, direttore d’orchestra e compositore statunitense che ha lavorato spesso per Spielberg.
Il film mi è parso inquietante, realistico e perfettamente studiato, in grado di svolgere
perfettamente il suo compito: quello di rendere terrificante e veritiera un’invasione aliena. Il finale
è il punto debole del film, non solo per la fine dell’invasione a causa dei batteri, ma anche per
l’improbabile sopravvivenza del figlio e dell’intera famigliola con nonni annessi. Per un film così
crudo ci sarebbe voluto un finale altrettanto crudo.
La scena più riuscita e toccante dell’intero film non è tanto una di quelle in cui i tripodi distruggono
qualsiasi cosa sul loro cammino, con uso e abuso di effetti speciali strabilianti, ma quella del delirio
omicida che si crea tra la folla per contendersi la macchina su cui viaggiano i protagonisti, dove
l’egoismo animale e l’istinto di sopravvivenza incredibilmente emergono nel momento in cui si
dovrebbe rimanere uniti.
Effetti speciali spettacolari, tensione buona ma non eccessiva; buona l’interpretazione di Cruise. Il
film è da vedere…
Andrea B. (3 B)