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29 gennaio 2003 delle ore 06:05
fino al 15.II.2003
Michael Ray Charles - Standard 8
Bruxelles, Cotthem Gallery
Nel suo paese è uno dei giovani artisti più scomodi e discussi. Ironico, pungente ed estremamente
colto l’afro-americano Michael Ray Charles ci racconta i suoi Stati Uniti…
La memoria dell’Africa, il presente dei rapper
e dei campioni sportivi. Michael Ray Charles
(1967 Lafayette, Luisiana) gioca ad avvicinare
e sovrapporre il passato e il contemporaneo
della comunità afro-americana statunitense.
Evidenzia nuove e vecchie schiavitù indagando,
come argutamente ha sottolineato Franceso
Clemente , le mutevoli facce dell’oppressione.
L’utilizzo degli stereotipi fisici e comportamentali
dei neri d’America e la caricatura degli stessi
vuole provocare nello spettatore un riso amaro.
Un umorismo che lascia un profondo senso di
disagio.
In mostra vi sono tele e sculture di recente
produzione il cui allestimento è concepito in
modo da creare un percorso sensoriale.
Il visitatore è invitato ad aggirarsi per lo spazio
labirintico della galleria, a scoprire le opere
disposte nelle numerose nicchie. Al suo
passaggio senza volerlo anima una serie di
dispositivi che fanno muovere meccanicamente
le sculture così che l’ambiente viene pervaso da
un crescente rumore che ricorda i ritmi africani.
Difficile capire di che materiale siano costituite
queste figure che rappresentano dal giocatore
di basket all’aborigeno africano. A creare un
singolare effetto illusorio è la patina che le
ricopre: un sottile strato di lucido da scarpe.
Parte integrante dell’opera è l’atto di lucidatura
che l’artista sarcasticamente vuole sia compiuto
dal collezionista che ne vorrà diventare il
proprietario.
Arrivati al fondo di questa galleria di
personaggi si è catturati da un aspro ma
piacevole odore che invita a scendere e a visitare
la sala sotterranea. Affollano l’ambiente una
cinquantina di sculture di cioccolato, sono delle
figure umane in diverse posizioni. Alcune di
esse sono rotte, alcune inserite in un vaso, luogo
immaginario dove riporre le proprie radici.
Un’istallazione ricca di significati e simbologie
è profonda e ironica come l’intera opera di
questo artista.
Michael Ray Charles afferma che il suo lavoro
non vuol essere altro che un contributo alla
ricerca di una nuova identità/dignità della
comunità afro-americana statunitense. Ma
probabilmente è molto di più, è analisi
impietosa di un’intera società, è il poster, sono
parole di Spike Lee, di quel film che
l’Hollywood system non avrà mai il coraggio
di girare.
link correlati
www.cotthemgallery.com
www.pbs.org/art21/artists/charles
melania gazzotti
mostra visitata il 24 novembre 2002
fino al 15 febbraio 2003
Michael Ray Charles, Standard 8
Cotthem Gallery Grand Place, 16 1000 Bruxel
Belgio.
Dal martedì alla domenica ad orario
continuato.
Per informazioni: Tel: (32) 2 5032875, Fax:
(32) 2 50225650, e-mail: cotthem@cotthemgallery.
com
Ingresso libero
indice dei nomi: Melania Gazzotti, Ray
Charles, Spike Lee, Afro
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