Il bilancio e la contabilità per non addetti

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Il bilancio e la contabilità per non addetti
Tribunale Bologna 24.07.2007, n.7770 - ISSN 2239-7752
Direttore responsabile: Antonio Zama
Il bilancio e la contabilità per non addetti
03 giugno 2014
Angelo Fiori
Sommario
1. Contabilità e bilancio per non addetti - Parte prima
1.1 Premessa
1.2 Patrimonio e reddito
1.3 Il bilancio: stato patrimoniale e conto economico
2 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte seconda
2.1 La contabilità
2.2 Scritture contabili - esempi
3 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte terza
3.1 Le operazioni (registrazioni contabili) di fine anno - Bilancio per cassa e bilancio per competenza
3.2 Aspetti finanziari e aspetti economici
3.3 I criteri di valutazione – Cenni
4 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte quarta
4.1 Il bilancio e la legge
4.2 Il bilancio e gli aspetti fiscali
4.3 Diagramma riepilogativo
1 Contabilità e bilancio per non addetti - Parte prima
1.1 Premessa
Avete problemi quando vi mostrano un bilancio composto da una situazione patrimoniale e da un conto
economico che rappresentano la attività svolta da un negozio, una industria o anche da una ONLUS? Non
siete dei tecnici della materia e forse vi sentite intimiditi. Non temete, i principi base della materia sono in
fondo elementari ed impararli è abbastanza semplice anche per chi non ha una cultura in materie economiche.
Nella mia lunga carriera professionale mi è capitato spesso di incontrare medici, avvocati, ingegneri molto
preparati nella loro professione, i quali tuttavia erano in difficoltà di fronte ad un bilancio o più in generale a
numeri organizzati e strutturati da interpretare.
Tenete anche presente che saper leggere e dare un significato a numeri, sotto forma di bilancio o di
prospetti strutturati, ci fornisce un quadro della situazione che vale mille discorsi.
Ho inoltre notato, anche con ricerche su internet, che esiste una scarsità di pubblicazioni che affrontino il
problema della contabilità del bilancio per non addetti, mentre esiste una vera e propria valanga di
pubblicazioni che si addentrano nei vari filoni tecnici della materia, che penso facciamo scappare la voglia di
addentrasi per chi è alle prime armi.
Vorrei spiegare, in alcune puntate, a chi non conosce la contabilità e il bilancio, i principi base della materia;
cercando di evitare, se ci riesco, formule astruse o termini troppo specialistici. Ciò non significa che le
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complicazioni in questo ramo siano inesistenti, ci sono eccome, ma possono essere lasciate agli specialisti
dell’argomento, senza impedirci di comprendere quanto ci viene sottoposto e essere in grado di fare domande
di approfondimento quando necessario.
1.2 Patrimonio e reddito
Dobbiamo prima di tutto dobbiamo mettere a fuoco i concetti di patrimonio e reddito, ciò ci sarà utile per
comprendere i principali prospetti del bilancio. Queste due grandezze rientrano nella vita quotidiana di tutti
noi e la loro comprensione è intuitiva, spendiamo comunque qualche parola di spiegazione.
Il patrimonio consiste in quanto possediamo, i beni che possediamo vengono chiamati attività. Se siamo
fortunati, le attività che compongono il nostro patrimonio possono essere molto varie e composte di:
immobili, mobilia, autovetture, azioni, titoli dello Stato, fondi comuni d’investimento, quadri d’autore,
l’attività svolta come negoziante o artigiano. Per altri le attività possono essere più modeste, magari costituite
solo dalla mobilia e dalla indennità di anzianità maturata. Il patrimonio può naturalmente aumentare o
diminuire: vendite acquisti, eredità, etc. Se abbiamo debiti, ad esempio un mutuo dell’appartamento di
proprietà, questi vanno conteggiati in detrazione del patrimonio. I debiti vengono chiamati passività.
Le attività meno le passività ci forniscono il cd. Patrimonio netto. In pratica ciò di cui disponiamo, dopo
avere conteggiato le passività esistenti. Se vogliamo ottenere la situazione del nostro Patrimonio netto
dobbiamo fare una istantanea o un inventario ad una certa data, spesso alla fine di ciascun anno.
Il reddito invece è il risultato di quanto produciamo con la nostra attività. Noi otteniamo redditi e
sosteniamo dei costi per ottenerli. Per chi è lavoratore dipendente il conto del reddito è semplice: i redditi
sono esposti nei cedolini paga e i costi (o spese) sono usualmente solo quelli di trasporto. Per chi esercita
attività professionale il conteggio è un po’ più complicato: i redditi sono dati principalmente dalle parcelle
che si emettono; le spese (o costi) possono essere: l’affitto dei locali in cui viene esercitata l’attività, lo
stipendio della segretaria, i costi di trasporto, i costi per aggiornamento professionale, etc. Per chi esercita
un’attività imprenditoriale, ad esempio una officina di carrozziere, si avranno ugualmente redditi, dati
principalmente dalle fatture che si emettono e spese date dai costi che si sostengono: affitto dei locali,
materiale acquistato per le riparazioni, spese di luce e telefono, etc.
I ricavi che si ottengono meno i costi che si sostengono per ottenere questi ricavi, ci forniscono il cd reddito
netto (che potrebbe essere una perdita se i costi superano i ricavi). La situazione reddituale viene sviluppata
normalmente lungo un certo periodo di tempo: redditi netti (ricavi meno costi) ottenuti in un mese, un
trimestre, un anno. Il periodo di tempo più frequentemente usato è l’anno.
Sicuramente ciascuno di noi effettua, più o meno saltuariamente, conteggi sia sul proprio patrimonio che sul
reddito, per gli scopi più diversi: valutare la opportunità di un nuova occasione di lavoro, decidere se aprire
un mutuo sull’immobile di proprietà, aiutare i figli nel matrimonio o nell’aprire una nuova attività. Ebbene
questi conteggi non sono concettualmente molto diversi da quelli che fanno le aziende nel predisporre il
bilancio di esercizio. Certamente i conteggi e le problematiche delle aziende sono molto più complessi, ma i
principi che sono alla base sono sempre gli stessi: seguire l’andamento del patrimonio nel tempo con
periodici inventari, conoscere la situazione dei redditi conseguiti in un certo intervallo di tempo.
Supponiamo di essere alla fine dell’anno: conoscere l’entità del nostro patrimonio netto e l’andamento della
attività dell’anno stesso come ricavi e costi ed il conseguente reddito (o perdita) netto ci fornisce preziose
informazioni sulla nostra situazione economica. Possiamo infatti avere informazioni per meglio decidere se
possiamo spendere di più oppure dobbiamo risparmiare, possiamo valutare una nuova opportunità di lavoro o
di investimento.
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Cosa lega il patrimonio al reddito? L’utile o la perdita conseguita nel periodo di tempo che aumenta, o
diminuisce il patrimonio. Tutto questo è intuitivo, se abbiamo redditi, aumentiamo il patrimonio, se abbiamo
perdite lo diminuiamo.
1.3 Il bilancio: stato patrimoniale e conto economico
Il Bilancio di qualunque attività imprenditoriale (dal negozio dell’angolo alla Fiat), ma anche di una ONLUS
che lavora nel campo del sociale è appunto composto da 2 prospetti:
●
●
Stato patrimoniale, che fotografa la situazione del patrimonio netto (attività meno passività), ad una certa
data, normalmente al 31 dicembre di ogni anno.
Conto economico, che evidenzia l’andamento reddituale della gestione, attraverso ricavi e costi per
arrivare all’utile o alla perdita, normalmente per il periodo dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno
Volendo essere più precisi, esistono altri prospetti che indicano aspetti della realtà aziendale (prospetto delle
variazioni nel patrimonio netto, rendiconto dei flussi di cassa), ma Stato patrimoniale e Conto economico
sono di gran lunga i due principali, gli altri possono essere lasciati agli specialisti della materia.
Evidenziamo ora un semplice bilancio di una piccola attività industriale, ad esempio un’officina
meccanica
Stato patrimoniale al 31-12-20XX
Passività e
Patrimonio netto
Attività
Marchi e brevetti (netto fondi ammto)
Terreni e fabbricati (netto fondi
amm-to)
Macchinari (netto fondi amm-to)
1.000
50.000
32.000
57.000
Magazzino
Debiti fornitori
Banche passive
Mutui passivi
Debiti diversi
Fondo Trattamento
Fine Rapporto (TFR)
Titoli e partecipazioni
Crediti clienti
116.000
115.000
22.000
50.000
8.000
22.000
Totale passività
207.000
Banche attive
5.000
Capitale sociale
25.000
Crediti diversi
6.000
Riserve
23.000
Utile esercizio
12.000
Totale attività
267.000
Patrimonio netto
60.000
Totale passività e patrim. netto
267.000
Conto economico da 1-1 a 31-12-20XX
Costi
Ricavi
Ricavi delle vendite
Acquisti materie prime
Acquisti servizi
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Costi del personale dipendente
Ammortamenti
4.500
Interessi passivi
Risultato economico (Utile esercizio)
Alcune osservazioni per orientarci
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●
●
Lo stato patrimoniale, che abbiamo detto, è la fotografia dei beni materiali e immateriali di proprietà della
officina meccanica al 31-12-20XX; esso è esposto, per convenzione, con attività a sinistra, passività e
patrimonio netto a destra
Il totale attività coincide con il totale passività + il patrimonio netto, cioè 267.000
I blocchi principali di cui si compone lo stato patrimoniale sono sempre attività da un lato e passività e
patrimonio netto dall’altro lato. In questo caso le voci sono abbastanza semplici, potrebbero essere più
complesse, ma i principali blocchi componenti sono sempre: attività, passività, patrimonio netto. All’interno
di queste possono essere effettuate ulteriori suddivisioni, ma anche qui per il momento lasciamo gli
approfondimenti per gli specialisti
Il conto economico evidenzia i risultati dell’attività svolta dall’officina meccanica nel periodo, da 1-1-20XX
a 31-12-20XX. Le varie voci componenti il conto economico sono date dalle transazioni effettuate per
esercitare l’attività: ricavi per vendite di prodotti, pagamento stipendi, acquisto materie, etc
L’unica voce che appare sia sullo stato patrimoniale che sul conto economico è l’utile dell’esercizio di
12.000. Questo utile viene analizzato sotto 2 aspetti: sullo stato patrimoniale come aumento del
patrimonio, sul conto economico come risultato dell’attività svolta.
(Segue)
Articolo pubblicato in: Articoli Aziende, Articoli Privati, Articoli Professionisti
TAG: Bilancio
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