IL BILANCIO D`ESERCIZIO E LA CONTABILITA` GENERALE LA

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IL BILANCIO D`ESERCIZIO E LA CONTABILITA` GENERALE LA
IL BILANCIO D'ESERCIZIO E LA
CONTABILITA’ GENERALE
LA LOGICA
Autori: Alberto Bertoni e Massimo Bertoni
Copyright Alberto Bertoni 2013
E’ vietata la riproduzione totale o parziale
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Oggetto del corso:
Il bilancio d’esercizio delle aziende di produzione o imprese.
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L'azienda di produzione è costituita con il fine di produrre
ricchezza, reddito;
di trarre un utile dall'attività economica svolta.
Come si produce ricchezza, reddito?
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Il processo di produzione si realizza nell'ambito dell'unitaria gestione d'impresa
in tre fasi:
Acquisizione
dei fattori di
produzione
Utilizzazione
dei fattori produttivi
nel processo di trasformazione
economica, con il conseguente
ottenimento dei prodotti
operazioni
di
esterna gestione
operazioni
di
interna
gestione
Vendita
dei prodotti
ottenuti
operazioni
di
esterna gestione
i fattori di produzione sono:
 beni strumentali, di utilità
pluriennale o
immobilizzazioni
(es.: impianti, fabbricati,
automezzi)
 beni a breve ciclo di utilizzo
(es.: materie prime, merci)
 servizi (es.: energia elettrica,
consulenze, manutenzioni)
 lavoro (dipendente)
E' evidente che si crea ricchezza vendendo i prodotti ottenuti ad un valore
superiore rispetto al valore dei fattori impiegati per produrli e
commercializzarli.
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Come si misura il valore dei fattori utilizzati e dei prodotti venduti?
Le operazioni esterne di gestione avvengono tra impresa e terze economie
(fornitori, clienti, ecc.) e si sostanziano in operazioni di scambio monetario
nella fase di
nella fase di
acquisizione dei fattori di
produzione
vendita dei prodotti ottenuti
l'azienda riceve beni e servizi e
cede ai fornitori moneta
in contanti (uscite monetarie) o
con regolamento differito (sorgono
debiti v/fornitori)
l'azienda cede prodotti e riceve dai
clienti moneta
in contanti (entrate monetarie) o
con
regolamento
differito
(sorgono: crediti v/clienti)
Le uscite di moneta e gli importi
dei debiti v/fornitori misurano i
costi1 dei fattori produttivi
acquisiti
Le entrate di moneta e gli importi
dei crediti v/clienti misurano i
ricavi dei prodotti venduti
Il Reddito
si determina operando la differenza tra
Costi
e
Ricavi
Se i ricavi risultano maggiori dei costi si determina un reddito positivo o utile;
nel caso contrario un reddito negativo o perdita.
Il costo può quindi essere definito come “la quantità di moneta o di credito ceduta per l’acquisizione di una
determinata condizione di produzione”.
1
Nota (teoria):
I valori dei mezzi di regolamento dello scambio (moneta e credito) sono definiti numerari .
I valori dei beni e servizi oggetto di scambio sono definiti non numerari.
Sono questi i valori originati dallo scambio.
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Esigenze
- di ordine economico-aziendale: apprezzamento da parte del management
dell'andamento della gestione
- civilistiche: obbligo ad informare i terzi sui risultati della gestione
- fiscali: determinazione del reddito imponibile
impongono il calcolo del reddito periodicamente.
Si rende così necessario suddividere:
- la vita continua dell'azienda in unità temporali omogenee dette periodi
amministrativi, che normalmente hanno la durata di un anno e coincidono
con l'anno solare;
l'unitaria gestione d'impresa2 in esercizi, intendendo per esercizio
l'insieme delle operazioni di gestione che per il calcolo del reddito prodotto
sono riferibili ad un dato periodo amministrativo.
La gestione d’impresa è l’insieme coordinato di tutte le operazioni che l’azienda compie tramite i suoi organi, per
mezzo dei beni economici a sua disposizione, per il raggiungimento del fine prestabilito (Mario Bertoni). La gestione è
continua ed unitaria: continua perché si svolge in modo continuo ed interrotto, unitaria perché le operazioni preordinate
sono tra loro complementari ed interdipendenti.
I fenomeni aziendali molteplici e diversi, però sono pure costituiti, nello spazio del tempo, in indissolubile unità (Gino
Zappa).
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2
Per determinare il reddito d'esercizio non si confrontano i ricavi e i costi che
per effetto delle variazioni di moneta o di credito si sono manifestati nel periodo
amministrativo; ma, nel rispetto del principio di competenza economica:
1) si devono porre in rapporto i ricavi derivanti dalle vendite ai costi dei
fattori produttivi utilizzati per realizzare quei ricavi, per associazione di
causa (in) ad effetto (out) tra costi e ricavi
COSTI D'ESERCIZIO
=
COSTI
delle condizioni produttive acquisite e
utilizzate
per ottenere e commercializzare i prodotti
venduti nel periodo amministrativo
RICAVI D'ESERCIZIO
=
RICAVI
dei prodotti (beni e/o servizi)
venduti nel periodo amministrativo
Questa relazione, come si può osservare, riflette la produzione economica d’impresa riferita ad
un determinato periodo amministrativo (esercizio) nelle sue fasi: acquisizione di fattori di
produzione, utilizzazione degli stessi nel processo produttivo, vendita dei prodotti ottenuti3
Ai costi d'esercizio, così definiti, si collega un concetto di consumo di risorse
per ottenere beni e servizi, consumo che, nel caso di operazioni e processi
produttivi in corso alla fine del periodo, comporta la rilevazione di: rimanenze,
ammortamenti, ratei e risconti, capitalizzazione di costi, TFR; questi valori non
sono suscitati dallo scambio, ma si determinano ricorrendo a valutazioni
soggettive a fine esercizio (rinvio).
2) più generalmente, si deve realizzare una correlazione economica tra i ricavi e
i costi di competenza dell’esercizio,
3) nel caso in cui i costi non siano correlabili ai ricavi (né dell’esercizio in
chiusura, ne di esercizi successivi), essi sono di competenza dell'esercizio in cui si
manifestano
La produzione economica d’impresa riferita ad un determinato periodo amministrativo (esercizio) è rappresentata in
un prospetto di sintesi denominato Conto economico.
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3
4) se al termine del periodo amministrativo vi sono operazioni compiute in prossimità
della fine del periodo, si deve considerare quanto segue.
I ricavi, come regola generale, devono essere riconosciuti quando lo scambio è
avvenuto; lo scambio si intende avvenuto, quando:
- per i beni si è verificato il passaggio del titolo di proprietà; il passaggio del titolo
di proprietà si considera solitamente avvenuto:
- per i beni mobili alla data di spedizione o di consegna, secondo le modalità
contrattuali dell’acquisto ed in base al trasferimento dei rischi dal punto di
vista sostanziale;
- per i beni immobili alla data della stipulazione del contratto di
compravendita.
- i servizi sono stati resi, cioè le prestazioni sono effettuate.
Mutatis mutandis, lo scambio con l’azienda in posizione di acquisto si intende
avvenuto in condizioni analoghe.
Se i ricavi d'esercizio risultano maggiori dei costi d'esercizio si determina un
utile d'esercizio; nel caso contrario una perdita d'esercizio.
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La rappresentazione di sintesi dell’esercizio che riassume i costi e i ricavi
d'esercizio si denomina CONTO ECONOMICO che è parte del bilancio
d'esercizio
Si propone un esempio elementare di conto economico come risulta dalla
contabilità generale.
E' relativo ad una impresa commerciale con due dipendenti che ha preso in
affitto uffici e magazzino (canoni dal 1.1 al 31.12) e ha venduto interamente le
merci acquistate nell'esercizio
CONTO ECONOMICO dell'esercizio 2000
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Costi per servizi
Affitti passivi
Costi personale dipendente
(Utile ante imposte
1.500
355)
Imposte sul reddito d’esercizio
totale costi
Utile di esercizio
totale
RICAVI D'ESERCIZIO
900 Vendite di merci
50
110
85
180
1.325
175
1.500 totale ricavi
1.500
Come si è detto, il conto economico rappresenta la produzione economica
d’impresa riferita ad un determinato periodo amministrativo (esercizio).
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Il Capitale o patrimonio
L'impresa, per svolgere l'attività economica che la caratterizza, deve disporre
oltre che di risorse di lavoro, anche di un insieme di mezzi, beni, strumenti che
costituisce il capitale d'impresa.
Quando l'impresa nasce con la costituzione, il capitale è rappresentato dai
finanziamenti effettuati dalla proprietà (proprietario, o soci se l'impresa è
costituita sotto forma di società) con l'apporto di una somma di denaro ed
anche, eventualmente, di beni in natura o di crediti: l'apporto esprime il capitale
di costituzione o di conferimento o iniziale.
Ipotizziamo che si costituisca una società con versamento da parte dei soci di
denaro sul c/c corrente sociale di 1.000; volendo formalizzare i valori che si
originano, si avrà:
Banca c/c
1.000 Finanziamenti della proprietà
Capitale sociale
1.000
E' questa la ricchezza iniziale, all'atto della costituzione, disponibile all'impresa
per produrre nuova ricchezza
Se il denaro della proprietà non fosse sufficiente a realizzare la struttura
patrimoniale compatibile con le combinazioni produttive, l'azienda potrebbe
essere finanziata anche da terzi ricorrendo al prestito a breve (scadenza entro un
anno), medio (da uno a cinque anni) e lungo termine (superiore a cinque anni).
Si ipotizza che la società costituita contragga un mutuo di 400 da rimborsare in
cinque anni; avremo:
Banca c/c
1.400 Finanziamenti di terzi
Mutui passivi
Finanziamenti della proprietà
Capitale sociale
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400
1.000
Il denaro disponibile sarà investito per acquisire quei beni di cui l'azienda si
avvale per svolgere l'attività produttiva che la caratterizza.
Si suppone che la società decida di acquistare un immobile, bene strumentale
destinato ad essere utilizzato nell'attività aziendale per più esercizi, investendo
700.
Banca c/c
Fabbricati4
700 Finanziamenti di terzi
700 Mutui passivi
Finanziamenti della proprietà
Capitale sociale
400
1.000
Messaggio chiave:
Se i costi sono sostenuti per acquisire beni strumentali (o immobilizzazioni)
destinati ad essere utilizzati nell'attività aziendale per più esercizi, si
definiscono costi pluriennali e come tali si rappresentano tra le attività dello
stato patrimoniale;
se i costi si sostengono per acquisire beni a breve ciclo di utilizzo ed altre
condizioni di produzione (servizi e lavoro dipendente) destinate per loro
natura ad essere utilizzate interamente nella produzione del periodo, si
definiscono costi d'esercizio e come tali si rappresentano nel calcolo del
reddito d'esercizio nel conto economico.
4
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Volendo rappresentare schematicamente i finanziamenti nelle diverse origini e
gli investimenti, si può ricorrere al seguente prospetto:
INVESTIMENTI
Banca c/c
Fabbricati
FINANZIAMENTI
700 Finanziamenti di terzi
700 Mutui passivi
Finanziamenti della proprietà
Capitale sociale
400
1.000
Le disponibilità liquide (in Cassa e presso Banche) fungono da mezzo di
collegamento tra le fonti e gli impieghi e le stesse disponibilità liquide
rappresentano una forma di impiego in attesa di utilizzazione.
Risulta evidente che ad un certo ammontare di investimenti corrisponderà un
uguale importo di finanziamenti e viceversa, per cui il prospetto che li
rappresenta avrà forma bilanciante:
INVESTIMENTI
Banca c/c
Fabbricati
FINANZIAMENTI
700 Finanziamenti di terzi
700 Mutui passivi
Finanziamenti della proprietà
Capitale sociale
totale
1.400 totale
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400
1.000
1.400
Gli investimenti e i finanziamenti possono essere riguardati nella seguente
forma:
 gli investimenti, che si concretizzano in beni di proprietà dell'azienda e in
diritti, costituiscono elementi attivi del patrimonio o attività;
 i finanziamenti di terzi determinano dei debiti per l'azienda, degli impegni
(rimborso e interessi), delle aspettative negative, costituendo degli elementi
passivi del patrimonio o passività;
 i finanziamenti della proprietà corrispondono alla differenza tra il totale
dei valori delle attività (capitale o patrimonio lordo) e il totale dei valori
delle passività, differenza che si definisce patrimonio netto,
per cui, il prospetto che rappresenta il patrimonio dell'azienda assume la
seguente forma:
ATTIVITA'
Banca c/c
Fabbricati
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
700 Passività
700 Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
totale
1.400 totale
400
1.000
1.400
Il valore del patrimonio netto assume particolare rilievo perché oltre a
rappresentare i finanziamenti della proprietà in essere in un determinato
momento, rende possibile esprimere in estrema sintesi il patrimonio aziendale e
i valori che ne costituiscono gli elementi attivi e passivi in un determinato
momento. Nel nostro caso, l'azienda ha beni di proprietà, cioè attività, per
1.400, ma ha debiti, o passività, per 400: è facile comprendere che il valore di
sintesi del patrimonio, o patrimonio netto, è 1.000.
Nel suo valore di sintesi, il patrimonio netto evidenzia, inoltre, come il
patrimonio sia un tutto in cui i singoli elementi e i relativi valori che lo
compongono sono legati da profonde relazioni.
La rappresentazione di sintesi del patrimonio aziendale (attività passività e
patrimonio netto) riferita ad un dato momento, si denomina STATO
PATRIMONIALE che è parte del bilancio d'esercizio.
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Nota Definizioni di attività, passività e patrimonio netto secondo i principi contabili
internazionali (framework):
- Attività: risorse controllate dall’impresa, risultato di operazioni svolte in passato, dalle quali
sono attesi benefici economici futuri
- Passività: obbligazioni attuali dell’impresa nascenti da operazioni svolte in passato, il cui
regolamento porterà alla fuoriuscita dalla impresa di risorse economiche che costituiscono
benefici futuri
- Patrimonio netto: valore residuo delle attività dell’impresa dopo avere detratto tutte le
passività.
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Con lo svolgimento della gestione il patrimonio iniziale (di costituzione o di
fine esercizio precedente) varierà nei suoi elementi e nella sua entità: la
variazione che il patrimonio netto subisce nel periodo per effetto della
gestione configura il reddito d'esercizio.
Per comprendere la nozione di reddito d’esercizio, si propone l’esempio che
segue
L’impresa ha all’inizio del periodo amministrativo il seguente capitale iniziale:
STATO PATRIMONIALE al 1.1.2000
ATTIVITA'
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Banca c/c
1.400 Passività:
Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
totale
1.400 totale
400
1.000
1.400
Al termine del periodo amministrativo il reddito d’esercizio è così determinato:
CONTO ECONOMICO dell'esercizio 2000
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Costi per servizi
Affitti passivi
Costi personale dipendente
RICAVI D'ESERCIZIO
900 Vendite di merci
50
110
85
1.500
(Utile ante imposte 355)
Imposte sul reddito d’esercizio
totale costi
Utile di esercizio
totale
180
1.325
175 (1)
1.500 totale ricavi
Copyright Alberto Bertoni
1.500
Nell’ipotesi, in prima approssimazione, che i costi e i ricavi siano stati regolati
interamente nell’esercizio, avremo al termine del periodo amministrativo il
seguente:
STATO PATRIMONIALE al 31.12.2000
ATTIVITA'
Banca c/c
PASSIVITÀ' E PATRIMONIO NETTO
1.575 Passività
Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
Utile di esercizio
totale
1.575 totale
400
1.000
175 (1)
1.575
(1) La produzione economica d’impresa è la produzione di redditi e di capitale d’esercizio (capitale
di funzionamento disponibile per l’esercizio successivo e seguenti)
Considerazioni
Patrimonio e reddito sono due aspetti complementari della ricchezza d'impresa:
 il patrimonio o capitale esprime la ricchezza disponibile in un dato momento
all'impresa e strumentale per la produzione di beni e servizi;
 il reddito è la ricchezza prodotta che va ad incrementare quella iniziale: ne
rappresenta quindi la variazione in un certo periodo.
La ricchezza prodotta non necessariamente corrisponde ad un flusso di cassa5 di uguale
importo. Il flusso di cassa della gestione reddituale corrisponde alla differenza tra
ricavi incassati e costi pagati; solo nel caso puramente teorico in cui tutti i costi e i ricavi
siano stati regolati nell’esercizio, come ipotizzato nel caso precedente, si avrà una
corrispondenza tra reddito d’esercizio e flusso di cassa della gestione reddituale.
La ricchezza prodotta più propriamente si configura in un aumento di attività o in una
diminuzione di passività.
Per “cassa” o “disponibilità monetarie”, in prima approssimazione, intendiamo cassa e c/c attivi a
vista.
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Se consideriamo, un’ipotesi più aderente alla realtà, e precisamente:
- le vendite di merci non sono state interamente incassate nel periodo; a fine
periodo risultano crediti verso clienti per 150 ancora da incassare
- gli acquisti di merci e servizi non sono stati pagati interamente nel periodo,
ma al 31.12 risultano ancora da regolare debiti verso fornitori per un importo
di 100
- le imposte sul reddito di 180 non sono state pagate nel periodo considerato,
ma saranno pagate nel periodo successivo in prossimità della dichiarazione
dei redditi
avremo al 31.12 il seguente stato patrimoniale:
STATO PATRIMONIALE al 31. 12. 2000
ATTIVITA'
Cassa
Crediti v/clienti
totale attività
PASSIVITÀ' E PATRIMONIO NETTO
1.705 Passività:
150 Mutui passivi
Debiti fornitori
Debiti v/Erario
Patrimonio netto finale:
Patrimonio netto iniziale
Utile di esercizio
1.855 totale passività e patrimonio netto
400
100
180
1.000
175
1.855
Nel caso considerato in cui le entrate e le uscite di cassa sono riconducibili solo alla gestione
reddituale (non vi sono state operazioni relative a ad investimenti in immobilizzazioni e
finanziamenti) il flusso di cassa prodotto dalla gestione reddituale è di 305
Incassi da clienti
Vendite 1.500 – aumento crediti verso clienti 150
Pagamenti a fornitori d’esercizio
Acquisti merci e servizi (comprensivi di affitti passivi) 1.060 – aumento debiti verso
fornitori d’esercizio 100
Pagamenti a dipendenti
Salari e stipendi 85 –aumento debiti verso dipendenti per retribuzioni 0
Pagamenti di imposte
Imposte 180 –aumento debiti tributari 180
Flusso di cassa prodotto dalla gestione reddituale (o attività d’esercizio)
1.350
(960)
(85)
305
Nota Il contributo dato dalla gestione reddituale alla formazione di risorse finanziarie
(autofinanziamento) è un elemento fondamentale nell’analisi finanziaria del bilancio per apprezzare
l’attitudine dell’impresa a generare risorse finanziarie sufficienti a mantenere la capacità operativa
della stessa, a effettuare nuovi investimenti, a rimborsare prestiti e a pagare i dividendi senza
ricorrere ai finanziamenti della proprietà o di terzi; il suo importo e la sua determinazione sono
rappresentati nella prima parte di un prospetto denominato Rendiconto finanziario.
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I flussi finanziari
Lo stato patrimoniale fornisce informazioni sulla situazione patrimonialefinanziaria dell’impresa. Le informazioni che si desumono relative ai
finanziamenti e agli investimenti sono fondamentali per apprezzare la
situazione di liquidità e solvibilità di un’impresa, ma hanno un limite: sono
riferite ad un determinato istante; come tali non consentono di comprendere se
l’azienda ha le risorse finanziarie necessarie nella prospettiva della
continuazione dell’attività, in altre parole non consentono di apprezzare la
dinamica finanziaria.
Per valutare la capacita dell’impresa di generare cassa e i fabbisogni
dell’impresa di disponibilità monetarie, è necessario disporre di informazioni
sui flussi finanziari (entrate e uscite monetarie); queste informazioni vengono
rappresentate in un prospetto denominato Rendiconto finanziario che è una
parte del bilancio d’esercizio dalla quale non si può prescindere6
I flussi finanziari possono essere rappresentati nel rendiconto finanziario
secondo modalità diverse; in ogni caso si deve distinguere il flusso di risorse
finanziarie generato dalla gestione reddituale dai flussi di risorse finanziarie
generati dalla gestione degli investimenti (acquisto e vendite di
immobilizzazioni) e dalla gestione dei finanziamenti (finanziamenti della
proprietà e di terzi).
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La pubblicazione del rendiconto finanziario è obbligatoria secondo i principi contabili
internazionali (IAS/IFRS); ne è previsto l’obbligo anche in Italia in un prossimo futuro
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Conclusioni
Composizione del bilancio d'esercizio:
I prospetti quantitativi e sintetici che compongono il bilancio d'esercizio sono lo
stato patrimoniale, il conto economico e il rendiconto finanziario.
Finalità del bilancio d'esercizio:
Fornire informazioni sulla situazione patrimoniale- finanziaria, sul risultato
economico e sui flussi finanziari di un’impresa che siano utili per assumere
decisioni di carattere economico a coloro che hanno interessi rivolti all’impresa.
con il conto economico:
fornire una periodica ed attendibile conoscenza del risultato economico
conseguito nell'esercizio, mediante una sintesi dei componenti positivi e
negativi di reddito che hanno contribuito a determinarlo; gli elementi
rappresentati nel Conto economico sono i COSTI D'ESERCIZIO e i RICAVI
D'ESERCIZIO (rispettivamente componenti negativi e positivi di reddito)

con lo stato patrimoniale:
fornire una periodica ed attendibile conoscenza del patrimonio aziendale al
termine dell'esercizio medesimo; gli elementi rappresentati nello Stato
patrimoniale sono le ATTIVITA', le PASSIVITA' (rispettivamente elementi
attivi e passivi del patrimonio) e il PATRIMONIO NETTO

con il rendiconto finanziario:
indicare la variazione avvenuta nel periodo nelle risorse finanziarie e
riassumere le cause che hanno determinato tale variazione: l’attività di
finanziamento (autofinanziamento e finanziamento esterno) e l’attività di
investimento nel periodo; gli elementi rappresentati nel Rendiconto finanziario
sono i FLUSSI FINANZIARI (ENTRATE e USCITE MONETARIE)

.
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Come si costruisce
IL BILANCIO D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
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STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA'
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
CONTO ECONOMICO
COSTI D'ESERCIZIO
RICAVI D'ESERCIZIO
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Applicazioni
a) Rappresentare le seguenti voci in bilancio:
1. Mutui passivi
2. Acquisti di merci
3. Banche c/c (attivi)
4. Vendite di merci
5. Fabbricati
6. Salari e stipendi
7. Affitti passivi
8. Debiti verso fornitori
9. Spese legali
10. Crediti verso clienti
11. Capitale sociale
12. Imposte sul reddito dell’esercizio
13. Debiti verso l’Erario
14. Cassa
15. Utile d’esercizio
16. Debiti verso i dipendenti
17. Impianti e macchinari
18. Spese di manutenzione e riparazione
19. Brevetti
20. Banche c/c passivi
21. Oneri sociali (contributi a carico dell’impresa relativi ai dipendenti)
22. Debiti verso INPS
23. Crediti verso soci (per versamenti dovuti)
24. Affitti attivi
25. Crediti verso l’Erario (per imposte pagate in acconto)
26. Titoli di Stato (acquistati dall’impresa a titolo di investimento)
27. Interessi attivi su titoli
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b) Rappresentare negli schemi di bilancio le seguenti operazioni:
1. costituzione di società con conferimento di denaro depositato sul c/c sociale
2. acquisto di impianti e macchinari (beni strumentali) in contanti
3. acquisto di materie prime in contanti
4. ottenuto mutuo dalla banca con accredito dell’importo sul c/c bancario
5. salari e stipendi ai dipendenti pagati in contanti
6. vendita di prodotti in contanti
7. spese telefoniche pagate in contanti
8. acquisto di merci a 60 giorni
9. alla scadenza si paga il debito verso il fornitore
10.vendita di merci a 30 giorni
11.alla scadenza riscosso il credito verso il cliente
12.rimborsato mutuo
13.pagato affitto tramite banca
14.acquistati automezzi metà con assegno bancario e metà a quattro mesi
15.liquidati oneri sociali a carico dell’impresa da versarsi all’INPS nel mese
successivo
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Soluzione a)
ATTIVITA'
Banche c/c (attivi)
Fabbricati
Crediti v. clienti
Cassa
Impianti e macchinari
Brevetti
Crediti v. soci
Crediti v. Erario
Titoli
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Mutui passivi
Debiti v/fornitori
Debiti v. Erario
Debiti v. dipendenti
Banche c/c passivi
Debiti v. INPS
Patrimonio netto
Capitale sociale
Utile d’esercizio
CONTO ECONOMICO
COSTI D'ESERCIZIO
RICAVI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Vendite di merci
Salari e stipendi
Affitti attivi
Affitti passivi
Interessi attivi su titoli
Spese legali
Imposte sul reddito dell’esercizio
Spese manutenzione e riparazione
Oneri sociali
Utile d’esercizio
Osservando i debiti tra le passività si può osservarne la diversa natura:
- i debiti di prestito (o di finanziamento) sorgono quando l’impresa ricorre a prestiti
per finanziare con i mezzi propri la produzione economica; esempi sono “Mutui
passivi” e “Banche c/c passivi”
determinano una entrata di moneta
- i debiti di regolamento (o di funzionamento) sorgono quando l’impresa ottiene dai
propri fornitori di differire il regolamento dei beni e servizi acquisiti, o, più
generalmente, quando si differisce l’uscita di moneta correlata al costo; esempi
sono “Debiti v/fornitori” e “Debiti tributari”
consentono di differire una uscita di moneta
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Soluzione b)
1
ATTIVITA'
Banca c/c (aumento)
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto:
Capitale sociale (aumento)
COSTI D'ESERCIZIO
2
ATTIVITA'
Impianti e macchinari (aumento)
Cassa (diminuzione)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
3
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti materie prime (aumento)
4
ATTIVITA'
Banca c/c (aumento)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Mutui passivi (aumento)
Patrimonio netto
CONTO ECONOMICO
COSTI D'ESERCIZIO
RICAVI D'ESERCIZIO
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5
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
Costo del lavoro:
Salari e stipendi (aumento)
6
ATTIVITA'
Cassa (aumento)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
CONTO ECONOMICO
COSTI D'ESERCIZIO
7
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
RICAVI D'ESERCIZIO
Vendite prodotti (aumento)
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
Costi per servizi:
Spese telefoniche (aumento)
8
ATTIVITA'
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Debiti v/fornitori (aumento)
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti merci (aumento)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
Copyright Alberto Bertoni
9
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Debiti v/fornitori (diminuzione)
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
10
ATTIVITA'
Crediti v/clienti (aumento)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
11
ATTIVITA'
Cassa (aumento)
Crediti v/clienti (diminuzione))
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
Vendite merci (aumento)
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
12
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Mutui passivi (diminuzione)
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
Copyright Alberto Bertoni
13
ATTIVITA'
Banca c/c (diminuzione)
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
Affitti passivi (aumento)
14
ATTIVITA'
Automezzi (aumento)
Banca c/c (diminuzione)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Debiti v/fornitori (aumento)
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
15
ATTIVITA'
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
Debiti v. INPS
Patrimonio netto
COSTI D'ESERCIZIO
Costo del lavoro:
Oneri sociali (aumento)
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
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Ciclo di produzione economica
Il ciclo di produzione economica si può suddividere in:
Ciclo reddituale (o economico):
- inizia con l’acquisizione dei fattori produttivi (e la rilevazione dei costi)
- termina con la correlata vendita dei beni e servizi prodotti (e la
rilevazione dei correlati ricavi)
Ciclo tecnico-produttivo:
- inizia con l’utilizzazione dei fattori produttivi
- termina con l’ottenimento dei beni e servizi prodotti
Ciclo monetario:
- inizia con l’uscita di moneta relativa al pagamento del debito v/fornitori
- termina con la riscossione del credito da clienti
Al termine dell’esercizio vi sono cicli reddituali non conclusi che comportano la
rilevazione di valori stimati e congetturati per rispettare il principio di
competenza economica.
Acquisizione
fattori
produttivi
1.1
Inizio
produzione
Vendita
correlata
beni e servizi
Fine
produzione
Pagamento
fornitori
Riscossione
Da clienti
31.12
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IL CICLO DI BILANCIO
Costituzione
Rilevazioni di esercizio
Rilevazioni di fine esercizio
Determinazione del risultato economico e del capitale di funzionamento finale: il bilancio che
risulta dalla contabilità generale
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IL BILANCIO D'ESERCIZIO DI UNA SOCIETA’ COMMERCIALE
IL CASO BISCOTTI
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31
Il sig. Dolci decide di avviare un’attività di commercializzazione di biscotti con il sig. Pasticcini e
versano nelle casse della società che vanno a costituire 150;
Si contrae un mutuo ricevendo l’importo corrispondente in contanti di 50 da rimborsare in cinque
anni;
Si decide, quindi, di acquistare un locale idoneo alla conservazione delle merci destinate alla
vendita, investendo 70 in contanti;
Si acquista una partita di biscotti pagandola 90 in contanti;
Si assume un magazziniere al quale si paga a fine mese lo stipendio per un importo di 30 in
contanti;
Successivamente, si vendono biscotti per 130, incassando l’importo in contanti;
Si decide di ampliare la gamma di articoli trattati acquistando altre marche di biscotti. le nuove
forniture costano 150; il regolamento è differito a scadenze diverse;
Si effettua una successiva vendita per 200 concedendo al cliente un regolamento a dilazione.
Dopo 60 giorni parte del credito verso il cliente viene incassato per 50;
Si paga alla prima scadenza, il debito verso il fornitore per 120;
I costi per servizi relativi all’esercizio per 10 sono pagati in contanti.
A fine esercizio, per rispettare il principio della competenza economica:
a) si congettura l’utilizzazione dei fabbricati nell’esercizio (quota di ammortamento) in 5;
b) in magazzino, le merci acquistate e non vendute (rimanenze di magazzino) sono valutate al
costo di 20;
c) le imposte sul reddito dell’esercizio ammontano a 29.
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32
1. Il sig. Dolci decide di avviare un’attività di commercializzazione di biscotti con il sig.
Pasticcini e versano nelle casse della società che vanno a costituire 150;
ATTIVITA'
Cassa (aumento)
Totale
COSTI D'ESERCIZIO
Totale costi d’esercizio
STATO PATRIMONIALE iniziale (di costituzione)
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
150 Passività:
Patrimonio netto
Capitale sociale (aumento)
150 totale
150
150
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
totale ricavi d'esercizio
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33
2. Si contrae un mutuo ricevendo l’importo corrispondente in contanti di 50 da rimborsare in
cinque anni;
Totale
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
200 Passività:
Mutui passivi (aumento)
Patrimonio netto
Capitale sociale
200 Totale
COSTI D'ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
ATTIVITA'
Cassa (aumento)
Totale costi d'esercizio
50
150
200
totale ricavi d'esercizio
Copyright Alberto Bertoni
34
3. Si decide, quindi, di acquistare un locale idoneo alla conservazione delle merci destinate alla
vendita, investendo 70 in contanti;
Totale
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
130 Passività:
70 Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
200 totale
COSTI D'ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
Fabbricati (aumento)
Totale costi d'esercizio
50
150
200
totale ricavi d'esercizio
Copyright Alberto Bertoni
35
4. Si acquista una partita di biscotti pagandola 90 in contanti;
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
Fabbricati
Totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci (aumento)
Totale costi d'esercizio
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
40 Passività:
70 Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
110 totale
50
150
(90)
110
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
90
90 totale ricavi d'esercizio
saldo economico
Copyright Alberto Bertoni
0
90
36
Si assume un magazziniere al quale si paga a fine mese lo stipendio per un importo di 30 in
contanti;
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
Fabbricati
Totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi (aumento)
Totale costi d'esercizio
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
10 Passività:
70 Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
80 totale
50
150
(120)
80
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
90
30
120 totale ricavi d'esercizio
saldo economico
Copyright Alberto Bertoni
0
120
37
Successivamente, si vendono biscotti per 130, incassando l’importo in contanti;
ATTIVITA'
Cassa (aumento)
Fabbricati
Totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi
totale costi d'esercizio
saldo economico
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
140 Passività:
70 Mutui passivi
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
210 totale
50
150
10
210
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
90 Vendite di merci (aumento)
30
130
120 totale ricavi d'esercizio
10
Copyright Alberto Bertoni
130
38
7. Si decide di ampliare la gamma di articoli trattati acquistando altre marche di biscotti. le nuove
forniture costano 150; il regolamento è differito a scadenze diverse;
ATTIVITA'
Cassa
Fabbricati
Totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci (aumento)
Stipendi
Totale costi d'esercizio
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
140 Passività:
70 Mutui passivi
Debiti v. fornitori (aumento)
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
210 totale
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
240 Vendite di merci
30
270 totale ricavi d'esercizio
saldo economico
Copyright Alberto Bertoni
50
150
150
(140)
210
130
130
140
39
8. Si effettua una successiva vendita per 200 concedendo al cliente un regolamento a dilazione.
ATTIVITA'
Cassa
Fabbricati
Crediti v. clienti
(aumento)
Totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi
Totale costi d'esercizio
saldo economico
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
140 Passività:
70 Mutui passivi
200 Debiti v. fornitori
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
410 totale
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
240 Vendite di merci (aumento)
30
270 totale ricavi d'esercizio
60
Copyright Alberto Bertoni
50
150
150
60
410
330
330
40
9. Dopo 60 giorni parte del credito verso il cliente viene incassato per 50;
ATTIVITA'
Cassa (aumento)
Fabbricati
Crediti v. clienti
(diminuzione)
totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi
totale costi d'esercizio
saldo economico
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
190 Passività:
70 Mutui passivi
150 Debiti v. fornitori
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
410 totale
50
150
150
60
410
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
240 Vendite di merci
30
330
270 totale ricavi d'esercizio
60
Copyright Alberto Bertoni
330
41
10. Si paga, alla prima scadenza, il debito verso il fornitore per 120.
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
Fabbricati
Crediti v. clienti
totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi
totale costi d'esercizio
saldo economico
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
70 Passività:
70 Mutui passivi
150 Debiti v. fornitori (diminuzione)
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
290 totale
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
240 Vendite di merci
30
270 totale ricavi d'esercizio
60
Copyright Alberto Bertoni
50
30
150
60
290
330
330
42
11. I costi per servizi relativi all’esercizio per 10 sono pagati in contanti.
ATTIVITA'
Cassa (diminuzione)
Fabbricati
Crediti v. clienti
totale
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi
Costi per servizi (aumento)
totale costi d'esercizio
saldo economico
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
60 Passività:
70 Mutui passivi
150 Debiti v. fornitori
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
280 totale
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
240 Vendite di merci
30
10
280 totale ricavi d'esercizio
50
50
30
150
50
280
330
330
E' questa l'ultima operazione di gestione compiuta nel primo periodo amministrativo
Copyright Alberto Bertoni
43
Dalla situazione patrimoniale ed economica al bilancio d'esercizio: lo Stato patrimoniale e il Conto
economico. La determinazione del reddito d'esercizio e del capitale.
Se, terminato il periodo amministrativo, consideriamo i prospetti ai quali siamo pervenuti composti solo
dai valori originati dalle operazioni di gestione, possiamo osservare come essi non rispondono alle finalità
del bilancio d'esercizio, tanto che nella prassi contabile non vengono denominati stato patrimoniale e
conto economico, ma situazione patrimoniale e situazione economica (nel loro insieme: situazione
contabile).
La differenza tra ricavi e costi non può essere definita "utile d'esercizio" perché non riflette il principio
della competenza economica; infatti, ad esempio, nel nostro caso non è rappresentato tra i costi d'esercizio
il consumo, l'utilizzazione degli Fabbricati. La differenza che emerge è solo un saldo economico poco
significativo del reddito attribuibile all'esercizio.
Così la situazione patrimoniale non offre una rappresentazione veritiera e corretta del capitale di
funzionamento finale; sempre nel nostro caso, ad esempio, i fabbricati sono rappresentati nelle attività per
un valore corrispondente all'utilità originaria del bene, mentre per effetto della partecipazione alla
produzione il valore originario di acquisto si è ridotto.
Per rispettare il principio della competenza economica è necessario inserire a fine periodo nelle tavole di
sintesi dei nuovi valori stimati e congetturati al fine di correlare ai ricavi dei prodotti venduti i costi dei
fattori produttivi impiegati per produrli e commercializzarli. Questi valori stimati e congetturati non si
desumono da documenti emessi o ricevuti, ma sono il risultato di un complesso giudizio valutativo
Le valutazioni di fine esercizio si fondano su due principi fondamentali:
- principio del costo come criterio base delle valutazioni di bilancio dell'impresa in funzionamento; il
costo, infatti, non rappresenta solo la spesa sostenuta per l’acquisizione del bene, ma esprime anche il
valore che nello scambio si è attribuito alla funzionalità originaria del bene che partecipa al processo
formativo del reddito;
- principio della prudenza, per il quale le perdite presunte devono essere riflesse in bilancio, mentre
gli utili devono essere contabilizzati solo se realizzati (ad esempio, se il valore di mercato del bene alla
data di bilancio è inferiore al costo si deve rilevare la perdita non realizzata, mentre nel caso di valore
di mercato superiore al costo non si rileva alcun utile).
Copyright Alberto Bertoni
44
- I principi contabili internazionali (IAS/IFRS) privilegiano il fair value che comporta la rilevazione in
bilancio anche di utili non realizzati.
Ritornando al nostro caso, a fine esercizio, per rispettare il principio di competenza economica:
a) si determina la quota di ammortamento del fabbricato valutando l’utilizzazione 5.
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA'
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Cassa
60 Passività:
Fabbricati
70 Mutui passivi
Crediti v. clienti
150 Debiti v. fornitori
 Fondo ammortamento fabbricati
Patrimonio netto
Capitale sociale
saldo economico
Totale
280 totale
CONTO ECONOMICO
COSTI D'ESERCIZIO
RICAVI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
240 Vendite di merci
Stipendi
30
Costi per servizi
10
 Ammortamento fabbricati
5
totale costi d'esercizio
285 totale ricavi d'esercizio
saldo economico
45
50
30
5
150
45
280
330
330
L’ammortamento è la ripartizione del costo di un’immobilizzazione tra gli esercizi della sua stimata vita utile.
Ammortamento è la quota di costo che esprime l’utilizzazione, la perdita di funzionalità dell’immobilizzazione nel periodo.
Il Fondo ammortamento è una rettifica indiretta del valore dell’immobilizzazione iscritto nell’attivo (non è una passività);
si rappresenta nella sezione destra della situazione patrimoniale perché contabilmente si applica il metodo della partita
doppia, secondo il quale ad un valore iscritto nella sezione sinistra di un conto deve corrispondere un uguale valore nella
sezione destra di un altro conto.
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45
Nel bilancio pubblico, per il principio della chiarezza, il fondo ammortamento viene portato in diminuzione della voce
dell’attivo a cui si riferisce, rappresentando l’immobilizzazione solo per il valore netto contabile; il valore lordo
dell’immobilizzazione e l’importo del relativo fondo ammortamento si evincono dalla Nota integrativa.
b) in magazzino, le merci acquistate e non vendute (rimanenze di magazzino) sono valutate al
costo di 20
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA'
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Cassa
60
Passività:
Fabbricati
70
Mutui passivi
50
Crediti v. clienti
150 Debiti v. fornitori
30
 Merci in magazzino
20
Fondo ammortamento fabbricati
5
Patrimonio netto
Capitale sociale
150
utile ante imposte
65
totale
300 totale
300
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
Stipendi
Costi per servizi
Ammortamento fabbricati
totale costi d'esercizio
utile ante imposte
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
240 Vendite di merci
30
 Rimanenze finali di merci
10
5
285 totale ricavi d'esercizio
65
330
20
350
Le rimanenze finali di magazzino sono beni -acquistati o prodotti- che nell’esercizio non sono stati venduti: per il principio
di competenza economica, il loro costo deve essere rinviato all’esercizio successivo in cui si avrà il correlativo ricavo.
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46
Rimanenze finali di merci è la rettifica indiretta dei costi di acquisto delle merci; si rappresenta nella sezione destra del
conto economico perché contabilmente si applica il metodo della partita doppia.
Merci in magazzino rappresenta beni di proprietà dell’impresa disponibili per la gestione futura.
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47
c) le imposte sul reddito dell’esercizio ammontano a 29
STATO PATRIMONIALE finale al 31/12
ATTIVITA'
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Cassa
60 Passività:
Fabbricati
70 Mutui passivi
Crediti v. clienti
150 Debiti v. fornitori
Merci in magazzino
20
 Debito v. Erario per imposte
totale
Fondo ammortamento fabbricati
Patrimonio netto
Capitale sociale
Utile d'esercizio
300 totale
CONTO ECONOMICO dell'esercizio
COSTI D'ESERCIZIO
RICAVI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
240 Vendite di merci
Stipendi
30 Rimanenze finali di merci
Costi per servizi
10
Ammortamento fabbricati
5
 Imposte sul reddito dell’esercizio
29
totale costi d'esercizio
314 totale ricavi d'esercizio
Utile d'esercizio
36
50
30
29
5
150
36
300
330
20
350
Imposte sul reddito dell’esercizio è il costo delle imposte corenti di competenza dell’esercizio in cui il reddito è stato
prodotto.
Debito v. Erario per imposte rappresenta il debito verso l’Erario per le imposte liquidate a fine esercizio.
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48
LO STATO PATRIMONIALE ED IL CONTO ECONOMICO A CUI SIAMO PERVENUTI COSTITUISCONO
IL BILANCIO D’ESERCIZIO DELL’AZIENDA DEL SIG. DOLCI COME RISULTA DALLA CONTABILITÀ
GENERALE (O BILANCIO CONTABILE).
Se si confronta lo stato patrimoniale finale con quello iniziale si evince come il patrimonio iniziale
per effetto della gestione rappresentata nel conto economico sia variato nei suoi elementi attivi e
passivi e nel suo valore di sintesi; come si è detto, la variazione che il patrimonio netto ha subito
nel periodo per effetto della gestione costituisce il reddito d'esercizio.
ATTIVITA'
Cassa
Fabbricati
Crediti v. clienti
Merci in magazzino
STATO PATRIMONIALE finale al 31/12
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
60 Passività:
70 Mutui passivi
150 Debiti v. fornitori
20 Debito v. Erario per imposte
50
30
29
Fondo ammortamento fabbricati
totale
5
Patrimonio netto finale:
Capitale sociale
Utile d'esercizio
300 totale
150
36
300
La ricchezza prodotta di 36 risulta investita nell'incremento di attività nette per 145 (da 150 a 295)
rispetto alle maggiori passività di 109 (da zero a 109); essendo il primo periodo di attività
dell'impresa, quello di costituzione, non figuravano inizialmente debiti, per cui la ricchezza
prodotta non poteva concretizzarsi in una diminuzione di indebitamento.
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49
L’I.V.A. E LE IMPLICAZIONI CONTABILI CHE NE DERIVANO
CHE COSA E’ L’I.V.A.
I.V.A. È L'ACRONIMO DI IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO.
E' UN'IMPOSTA SUI CONSUMI CHE SI APPLICA ALLE CESSIONI DI BENI
E ALLE PRESTAZIONI DI SERVIZI EFFETTUATE NELL'ESERCIZIO DI
IMPRESE, DI ARTI E DI PROFESSIONI E SULLE IMPORTAZIONI DA
CHIUNQUE EFFETTUATE.
Per comprendere il meccanismo dell’I.V.A. esaminiamo l’esempio elementare
che segue.
Si tratta di un’azienda mercantile che acquista merci dal produttore per 1000
e le rivende al consumatore a 1500.l’aliquota I.V.A. applicata e’ quella
ordinaria del 20%
Quando acquista, l’impresa e’ obbligata per legge a pagare al fornitore oltre
il prezzo del bene o del servizio acquistato anche l’I.V.A. commisurata al
prezzo stesso; l’imposta non e’ a carico dell’impresa bensi’ del consumatore
finale: sorge, pertanto, un credito dell’impresa verso l’erario per l’I.V.A.
pagata.
Quando vende, l’impresa e’ obbligata per legge a far pagare al cliente oltre il
prezzo del bene o del servizio ceduto anche l’I.V.A. commisurata al prezzo
stesso; l’imposta, naturalmente, non spetta all’impresa, bensi’ all’erario:
sorge, quindi, un debito dell’impresa verso l’erario per l’I.V.A. riscossa.
Periodicamente, l’impresa deve regolare la sua posizione con l’erario
versando allo stesso la differenza dell’I.V.A. riscossa con l’I.V.A. pagata; nel
caso contrario dell’I.V.A. pagata superiore all’I.V.A. riscossa, l’impresa puo’
riservarsi di chiedere all’erario il rimborso della differenza.
Se, nel nostro esempio, ipotizziamo che in un determinato periodo siano state
compiute soltanto queste due operazioni, l’impresa dovra’ versare all’erario
100 che e’ esattamente l’imposta (20%) sul valore aggiunto al valore di
acquisto del bene per formare il prezzo di vendita.
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50
azienda
fornitrice
azienda di produzione
consumatore
(mercantile al dettaglio)
acquisto
1000
IVA
commisurata
al prezzo
vendita
1500
+ 500
200
300
CREDITO
V/ERARIO
DEBITO
V/ERARIO
versamento all'ERARIO
100
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51
DA QUESTO SEMPLICE ESEMPIO SI EVINCE CHE:
1. L'IVA grava totalmente sul consumatore finale; nell’esempio proposto il
cliente ”consuma” merce che ha pagato 1800;
2. L'IVA non grava sull'azienda. l'imposta pagata all'atto dell'acquisto viene
poi recuperata all'atto della vendita (metodo della detrazione di imposta da
imposta): all'erario si versa l'eventuale eccedenza;
3. L'IVA non viene versata dal consumatore finale, ma dall'azienda che
nell'esercizio della sua attività aggiunge un valore all'importo del bene
acquistato per formare il prezzo di vendita.
Se dal semplice esempio ipotizzato, passiamo a considerare una realtà più
complessa, è necessario tenere presente che per attuare la produzione
economica, l'azienda dovrà acquisire oltre le merci anche altri beni e servizi
oggetto di I.V.A., quali: impianti, mobili, macchine d'ufficio, energia elettrica,
trasporti, consulenze, ecc.; poiché tutte queste condizioni di produzione
entrano idealmente a far parte delle merci o prodotti venduti, saranno sempre
i consumatori finali ad essere gravati dell'I.V.A. corrispondente.
Per l’azienda, l'IVA costituisce:
UN
UN
CREDITO QUANDO ACQUISTA
DEBITO QUANDO VENDE
NEI CONFRONTI DELL'ERARIO
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Si rappresentano nello Stato patrimoniale e nel Conto economico le operazioni con
IVA indicate nel precedente esempio.
Acquisto di merci per 1000 con IVA del 20% :
ATTIVITA'
Credito v/ Erario per IVA
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
200 Debiti v. fornitori
1200
Patrimonio netto:
COSTI D'ESERCIZIO
Acquisti di merci
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
1000
Vendita di merci per 1500 con IVA del 20 % :
ATTIVITA'
Crediti v. clienti
STATO PATRIMONIALE
PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO
Passività:
1800 Debito v/ Erario per IVA
300
Patrimonio netto:
COSTI D'ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO
RICAVI D'ESERCIZIO
Vendite di merci
Copyright Alberto Bertoni
1500
La contabilità generale
1.La contabilità 2.Il conto 3.Il metodo della partita doppia 4.Il piano dei conti
5.I libri contabili: il libro Giornale e il libro Mastro 6.I documenti originari.
1. La contabilità
La contabilità è il linguaggio dell'azienda: attraverso essa si elaborano e si
comunicano le informazioni memorizzate relative allo svolgimento dell'attività
aziendale ai soggetti interni all'azienda che vogliono apprezzare le direttive di
gestione seguite al fine di decidere in merito alle azioni da intraprendere in
futuro, ed ai soggetti esterni perché possano esprimere un giudizio sulla
situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'impresa.
2. Il conto
Abbiamo esaminato i riflessi delle operazioni di gestione nei conti di sintesi di
bilancio, ma una gestione consapevole impone la conoscenza delle variazioni
avvenute giorno per giorno, in un dato periodo, con riguardo ad ogni voce dello
stato patrimoniale e del conto economico.
Le variazioni intervenute in ciascuna voce di bilancio (e nelle sottovoci e
dettaglio) per effetto delle operazioni di gestione, si rilevano per mezzo di uno
strumento tecnico denominato conto.
Il conto è un prospetto diviso in due sezioni distinte. Nella sua forma più
elementare si presenta così:
dare
oggetto del conto
avere
I termini "dare" e "avere" non hanno nell'attuale pratica contabile alcun
significato logico; sono segni contabili puramente convenzionali ai quali si
ricorre solo per distinguere la sezione sinistra del conto dalla sezione destra.
Ogni conto viene intestato ad una voce patrimoniale o reddituale (e sottovoce e
dettaglio) che costituisce l'oggetto del conto.
Con riguardo al proprio oggetto (cassa, crediti v/clienti, merci c/acquisti, merci
c/vendite, ecc.), il conto rileva il valore iniziale, le variazioni intervenute in un
determinato periodo, e consente di determinarne in qualunque momento la
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grandezza (saldo, che viene rappresentato nella situazione patrimoniale ed
economica e, al termine del periodo amministrativo nel bilancio d'esercizio).
I conti funzionano secondo regole di registrazione che sono in sintonia con la
rappresentazione delle diverse categorie contabili del bilancio d'esercizio:
 i conti relativi alle attività, posti nella sezione sinistra dello stato
patrimoniale, aumentano nella stessa sezione (dare) e diminuiscono nella
sezione opposta (avere);
 i conti relativi alle passività e al patrimonio netto, posti nella sezione
destra dello stato patrimoniale, aumentano in questa sezione (avere) e
diminuiscono nella sezione opposta (dare);
 i conti accesi ai costi d'esercizio, rappresentati nella sezione sinistra del
conto economico, aumentano nella stessa sezione (dare);
 i conti accesi ai ricavi d'esercizio, rappresentati nella sezione destra del
conto economico, aumentano nella corrispondente sezione (avere)
(eventuali rettifiche ai costi e ricavi si rilevano nelle sezioni opposte a quelle
indicate).
Il funzionamento dei conti è quindi il seguente:
d
Attività
a
aumenti
diminuzioni
d
Passività
a
diminuzioni aumenti
d Costi d'esercizio a
aumenti
d
d Patrimonio netto a
diminuzioni aumenti
Ricavi d'esercizio a
aumenti
Nota Significato di alcuni termini riferiti al conto:
- aprire o accendere un conto: definire l’oggetto del conto ed iscrivervi il primo valore nella
sezione sinistra (dare) o destra (avere)
- addebitare un conto: iscrivere un valore nella sezione sinistra (dare) del conto
- accreditare un conto: iscrivere un valore nella sezione destra (avere) del conto
- saldo di un conto: differenza tra il totale dei valori iscritti nella sezione sinistra (dare) e il totale
dei valori iscritti nella sezione destra (avere); è in pratica la grandezza del conto nel momento in cui
si determina il saldo
- chiudere o spegnere un conto: determinare il saldo del conto che si iscrive nella sezione del conto
dove il totale è minore, così da ottenere il bilanciamento delle due sezioni del conto; il conto si
chiude quando ha esaurito la funzione che gli è stata attribuita, in pratica al termine del periodo
amministrativo quando il conto fornisce la grandezza finale/saldo da rappresentare nel bilancio
d’esercizio (è a tal fine che al termine del periodo amministrativo si rileva la “chiusura dei conti”).
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3. Il metodo della partita doppia
Nella rilevazione contabile si applica il metodo della partita doppia, secondo il
quale per ogni operazione, ad un valore che si rileva nella sezione "dare" di un
conto, corrisponde un uguale valore che si iscrive nella sezione "avere" di un
altro conto; per cui la partita doppia è un metodo di scritture il cui
funzionamento si basa sulla costante uguaglianza fra il totale dei valori iscritti
nella sezione sinistra "dare" dei conti e il totale dei valori iscritti nella sezione
destra "avere".
4. Il piano dei conti
Il piano dei conti è composto da:
 quadro dei conti: è l’elenco dei conti - denominazioni e relativi codici - che
l'impresa prevede di utilizzare per la rilevazione dei fatti di gestione.
 note illustrative: è un manuale di funzionamento dei conti.
5. I libri contabili sono il libro Mastro e il libro Giornale
 Il "libro" mastro comprende tutti i conti che l'impresa sta utilizzando nel
periodo per rilevare la gestione;
 Nel "libro Giornale" si iscrivono giorno per giorno (in ordine quindi
cronologico) e secondo un linguaggio convenzionale (articoli in partita
doppia) le operazioni di gestione compiute dall'azienda.
Si propongono quali esempi di rilevazione delle operazioni di gestione sul libro
Giornale e sul libro Mastro, la rilevazioni delle operazioni 1. e 2. del caso
“Biscotti” .
1. Il sig. Dolci decide di avviare un’attività di commercializzazione di
biscotti con il sig. Pasticcini e versano nelle casse della società che vanno
a costituire 150;
2. Si contrae un mutuo ricevendo l’importo corrispondente in contanti di 50
da rimborsare in cinque anni;
Libro Mastro:
d Cassa
(1) 150
(2) 50
a
d
Capitale sociale a
150 (1)
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d
Mutui passivi a
50 (2)
Libro Giornale:
oggetto
conto variazione dare
Cassa
oggetto
conto variazione avere
a
Capitale sociale
a
Mutui passivi
importo
importo
variazione variazione
dare
avere
150
150
Costituita impresa individuale
Cassa
50
50
Accensione mutuo
Si propone, quale ulteriore esempio, la rilevazione dell’operazione di acquisto
di materie per 1.000, IVA 20%:
Libro Mastro:
d
Acquisti
1.000
a
d
IVA a credito
200
a
d
Fornitori
1.200
Libro Giornale:
oggetto
conto variazione dare
Diversi
Acquisti
IVA a credito
oggetto
conto variazione avere
a
Fornitori
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importo
importo
variazione variazione
dare
avere
1.200
1.000
200
a
La contabilità generale, che ha come scopo primario la misurazione del
reddito d'esercizio e del capitale di funzionamento finale, è costituita
principalmente dal libro mastro e dal libro giornale.
6. I documenti originari
Le rilevazioni contabili sono effettuate sulla base di documenti originari, così
definiti perché determinano l'origine delle scritture contabili; tali documenti
costituiscono la prova delle operazioni compiute e assumono spesso rilevanza
giuridica e fiscale. I documenti utili alla rilevazione delle operazioni di gestione
nella contabilità generale sono i documenti originari esterni compilati da terzi e
inviati all'azienda, oppure compilati dall'azienda e inviati a terzi: esempio tipico
è la fattura, altri esempi sono: gli assegni, le cambiali, ecc..
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