Un muro tutto da dipingere

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Un muro tutto da dipingere
15
settembre2001
GRAFFITI
beneasapersi
t PARRUCCHIERE
Voglia di colore
Oggi il servizio più richiesto dalla
clientela è la colorazione, basta
guardarsi intorno per vedere che
oramai quasi la totalità delle donne
(e non solo) vi ricorre. Farsi il colore e
soprattutto cambiarlo spesso oggi è
naturale e normale come cambiarsi
d’abito e quasi sempre ad un nuovo
look si abbina anche un nuovo colore.
Personalmente sono convinto che
molte signore preferiscono un bel
colore che le valorizzi ad un abito
costoso.
Quante tentazioni...l’amica orgogliosa delle sue chiome bionde, il
parrucchiere che insiste, gli spot
pubblicitari che martellano, supermercati e profumerie straripanti di
prodotti fai da te, riviste di moda...
Tutto invita a provare, ed anche le
più restie finiscono per cedere. In
fondo è così facile... o almeno
sembra e spesso il disastro è dietro
l’angolo, purtroppo i bei colori sono
pochi e i capelli sciupati tanti.
Una colorazione non si può
improvvisare, né dal parrucchiere né
tantomeno col fai da te, servono
esperienza, conoscenze tecniche e
talento artistico, ed ecco allora che i
capelli si illuminano di splendide
nuances in assonanza con i colori
del viso. Sicuramente il colore ideale
non esiste e può, e deve, essere
cambiato più volte, è importante
però che valorizzi sempre la
personalità, rispecchi lo stato
d’animo e esprima il sogno del
momento; questa è la nostra
filosofia. I nostri colori non sono mai
piatti ma sempre arricchiti di
nuances dalle calde tonalità; vi
invitiamo a provare il (due in uno)
un’innovativa colorazione con colpi
di luce dalla veloce realizzazione e
dal risultato perfetto... una delle
tante proposte firmate Art’é.
Il nostro orario è il seguente:
dal martedì al giovedì 10.30–19.30;
venerdì e sabato 9.30-19.30
Alberto e Antonella
t ERBORISTERIA
Come riconquistare
la linea nel dopo
vacanze
Quando si è lontani dal lavoro, e
dalle preoccupazioni di ogni giorno,
è facile (e anche giustificato) “lasciarsi andare” e, magari, dedicare
più tempo alle gioie della tavola.
Così accade spesso di tornare dalle
vacanze con qualche appesantimento in più che, se non sarà eliminato, rischia di insediarsi “in pianta
stabile” nella nostra linea. Che fare
allora? L’autunno, come per altro la
primavera, è un ottimo periodo
dell’anno per depurarci e per eliminare le scorie accumulate: basta affidarci
a
quanto
ci
offre
generosamente la natura, e scegliere le combinazioni migliori per il nostro organismo. Come dimenticare,
ad esempio la “regina” della depurazione, ovvero l’Ortica? Amata da
uno dei più importanti erboristi contemporanei, Maurice Messeguè,
questa pianta, oltre che ad essere
un grande “ripulitore” del sangue,
ha moltissime virtù curative: è un
anti-anemico, aiuta a migliorare la
circolazione, influisce sull’azione dei
reni e sulle capacità sessuali, rinforza i capelli. Vi è poi un’altra pianta
utilissima in questo periodo
dell’anno. Si tratta della Pilosella, un
diuretico naturale “di qualità” che,
tra le sue tante virtù ha anche quella
di eliminare le scorie derivanti dalla
trasformazione di proteine, soprattutto animali. E’, quindi, un prezioso
alleato di molti trattamenti naturali
depurativi e dimagranti. Se durante
le vacanze abbiamo mangiato in
modo molto irregolare, con pasti
abbondanti e ricchi di grassi, è molto probabile che uno dei nostri più
importanti “filtri” interni ovvero il
fegato, non sia nelle condizioni ideali, contribuendo a farci sentire un
po’ “fuori fase”, e ad appesantire il
nostro fisico.
Molte sono le piante che possiamo
utilizzare per “rimettere le cose a
posto”.
Innanzitutto il Tarassaco (o Dente di
Leone), una pianta di cui vi ho parlato più volte e che ha degli effetti
molto positivi, non solo sul fegato,
ma anche sul flusso della bile e sul
nostro stesso metabolismo. Se volete “rimettere a nuovo” un fegato
stressato dalle vacanze, potete ricorrere anche ad una tisana che costituisce uno straordinario cocktail
di piante depuratrici del fegato.
Oltre al Tarassaco, vi troverete il Boldo, il Carciofo, il Cardo Mariano, la
Cicoria. È un po’ amara, ma vi assicuro che gli effetti saranno sorpren-
denti, anche sulla vostra stessa linea. Infine, vi voglio parlare di due
straordinari dimagranti naturali, che
incontrano un crescente successo e
che sono molto indicati, specie nella
fase “post-vacanze”.
Il primo, che si chiama Kiliblock, è
particolarmente indicato per chi
tende ad assumere un eccesso di calorie, non compensate da moto ed
attività fisica. Si tratta di persone
che, di solito, privilegiano i carboidrati (pane, pasta) e i dolci. Il Kiliblock, con il suo contributo di
finocchio, cromo, fucus, isolati proteici e vegetali, ecc, sviluppa
un’ottima azione termogenetica
nello scioglimento dei grassi e in più
riduce
l’assorbimento
calorico
dall’abuso di pane e pasta. Lo potrete prendere giornalmente, in tavolette, con grandi vantaggi anche
nella riduzione della “pancetta” e
dei fianchi arrotondati.
L’altro straordinario prodotto, di cui
vi ho parlato in altri articoli è il F encell, un eccezionale mix di prodotti
naturali che comprende, tra l’altro,
le vitamine C, B6 e la rutina, particolarmente indicata per favorire
l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Altre componenti di questo prodotto sono l’ananas, la betulla, la centella, asiatica (l’erba “delle tigri”),
l’amido di riso fermentato. Tutti
principi naturali che hanno il compito di drenare, mobilitare e ridurre il
grasso localizzato e, soprattutto, la
cellulite. Vedete, allora, che con rimedi naturali è possibile conservare
a lungo il meglio dell’estate, e fare
“piazza pulita” di quei chili in più
che ci rendono meno snelli ed attraenti.
Al lavoro, dunque, e a presto da
Un muro
tutto da dipingere
Un viadotto in cemento armato della superstrada per
Pisa-Livorno può riscattarsi dalla sua intrinseca mediocrità e diventare un “segno” in grado di imprimere personalità e originalità all’ambiente urbano circostante.
Come? Ingredienti: un congruo numero di bombolette
spray, la fantasia e la creatività dei giovani del quartiere.
Questo il senso dell’operazione realizzata in via Bezzuoli da alcuni frequentatori dei centri giovani e da
alcuni gruppi informali del Q.4.
L’iniziativa, coordinata dagli Operatori di Strada della
Cooperativa Cepiss, ha coinvolto complessivamente
oltre 70 ragazzi e non è stata estemporanea o improvvisata.
Mariella
Per prepararla era stato organizzato, nell’inverno, un
corso di graffitismo presso il VideoCentroCinque della
Casella, cui erano seguiti dei contatti con “writers” di
Firenze e Scandicci. D’altronde, il graffitismo rappresenta uno dei linguaggi più innovativi e interessanti
della cultura metropolitana, uno strumento che molti
interpretano come una richiesta di ascolto a città sempre più anonime e sempre meno attente alle esigenze
dei giovani.
Bene, il dado è tratto…e ci sono ancora decine di metri
di muro da dipingere!!!
lettere
Per scrivere al nostro giornale: IN-FORMA Quartiere 4 - Edimedia s.r.l. - via Volturno 10/12a - 50019 Sesto F.no (FI) - fax 055340814 - e-mail: [email protected]
Nuoto libero
alla Micropiscina?
Esprimiamo un semplice e
banale desiderio: un’ora di
nuoto libero almeno una volta
alla settimana nelle ore serali,
senza essere vincolati da corsi, abbonamenti o frequenze
obbligatorie. Perché la validissima Micropiscina Isolotto
non prevede una fascia di
utenti come noi, bisognosi
solo di un po’ di relax? Potremmo suggerire, per esempio, l’ideazione di un tesserino a dieci fori con utilizzo
massimo nell’arco di tre mesi,
ad un costo ragionevole, comunque non superiore alle
100.000 lire (v. Bellariva).
Diana Reitano e
Giancarlo Fontani
Università, lo sponsor
nel bollettino
Con il bollettino delle tasse
universitarie è arrivata nelle
case di migliaia di studenti la
pubblicità di un’azienda che
fa capo al gruppo Fininvest.
L’idea è semplice: per rimpinguare le tasche dell’Università si riempiono gli studenti
di pubblicità; per ripianare il
buco di bilancio si fanno entrare i privati nell’istruzione
pubblica. Poco importa se così facendo si aggirano tutte le
normative sulla privacy che
difendono i dati personali degli studenti. Nessuno aveva
dato l’autorizzazione per ricevere pubblicità dall’Ateneo e
allora si è spacciato la pubblicità per servizio agli studenti.
Se vi preoccupa il futuro di
un’istruzione libera e pubblica chiedo a tutti gli interessati
pagina precedente
di inviare una mail al Rettore
per dimostrare che gli studenti (e non solo loro…) non
vogliono assistere passivamente alla trasformazione
dell’università in un grande
Centro Commerciale.
L’indirizzo elettronico del
Rettore Marinelli è: [email protected]
stata fornita e un grazie in particolare alle docenti per averci saputo coinvolgere pienamente, nonostante l’impegno
richiesto dall’argomento trattato.
I partecipanti al corso
Dall’Amazzonia
F rancesco F abrini È stato ucciso ad Altamira
Elaborazione del
lutto: l’importanza
di aiutare chi resta
Il 14 giugno 2001 si è concluso il corso “Un aiuto per chi
resta”, organizzato dal Q.4 e
tenuto da due docenti di “Metodi Asscom&Aleph”, Ines
Nutini e Patrizia Botazzoli,
con la supervisione scientifica
di Elvio Raffaello Martini.
Il corso, articolato in 17 incontri per oltre 70 ore, si è protratto per più di un anno e si è
posto l’obiettivo di fornire ad
un gruppo di operatori (4 volontari della Rete di Solidarietà e 4 lavoratrici dell’Assistenza Domiciliare Q.4) le
competenze e gli strumenti
necessari per dare sostegno a
chi abbia subito la perdita di
una persona cara.
La conoscenza delle tappe
dell’elaborazione del lutto
consente di dare ascolto al dolore di “chi resta” perché negare il dolore, purtroppo, non
serve a diminuirlo. Sono poche le esperienze di questo
tipo in Italia perché argomenti come la morte, il dolore, la
sofferenza e il lutto sono spesso considerati un tabù.
Una ragione in più per ringraziare dell’opportunità che ci è
(Amazzonia) un leader di associazioni rurali locali (contadini, chiese e studenti) che si
opponeva alla distruzione della foresta. Ademir Alfeu Federicci (detto Dema) era un leader di una coalizione di organizzazioni e rappresentanze
delle popolazioni locali, che si
oppongono alla costruzione
della diga sul fiume Xingu
(Movimento per la sopravvivenza della Transamazzonica). La costruzione della diga
minaccia di distruggere
20.000 ettari di foresta, ma la
manomissione del complesso
e delicato ciclo delle acque in
Amazzonia, rischia di avere
ripercussioni ben più gravi
nel lungo periodo.Dema era
anche uno dei promotori di
un m o de l l o d i s v ilu ppo
ecologicamente e socialmente sostenibile nella regione,
coinvolgendo associazioni
rurali e cittadine nella promozione di progetti di sviluppo in
grado di conservare la foresta. Negli ultimi tempi Dema era stato un implacabile
accusatore dei casi di corruzione e di appropriazione di
fondi pubblici, come il caso
della Sudam (oggi perseguito
dal tribunale federale). In seguito all’annuncio della costruzione della diga sullo Xin-
gu, il clima di intimidazioni e
minacce si è intensificato, in
vista di nuovi potenziali affari
lucrosi nell’area. È stato ucciso da un sicario penetrato
nella sua casa, dove dormiva
con la moglie e un figlio.
L’Amazzonia Brasiliana è
sempre più minacciata da due
fenomeni intrecciati: l’appropriazione illegale di terre
pubbliche e la costruzione di
imponenti sovrastrutture e
impianti industriali sono tra le
maggiori minacce alla sopravvivenza della foresta
amazzonica, insieme allo
sfruttamento del legno.
Invitiamo tutti a spedire una
lettera al Ministro della Giustizia brasiliano (direttamente dalla home page di Greenpeace www.greenpeace.it) .
Luca Antonini
In difesa della
passerella pedonale
dell’Isolotto
Riportiamo qui di seguito uno
stralcio dell’appello, sottoscritto da numerose personalità del
m o nd o d e l l ’ a r c h i t e t t ur a ,
dell’arte, della cultura, dell’ingegneria civile, dell’associazionismo, inviato nel maggio scorso alle Amministrazioni comunale e provinciale,
alla Soprintendenza ai Beni
Architettonici e Ambientali, al
Provveditorato alle Opere Pubbliche per impedire l’intervento sulla passerella pedonale
dell’Isolotto giudicato dai firmatari «inutile sul piano urbanistico, dannoso per quanto
riguarda l’impatto ambientale
sul Parco e irrispettoso verso
un importante documento di
ingegneria civile».
[…] la passerella pedonale di
collegamento fra il quartiere
dell’Isolotto e il parco della
Cascine costituisce una delle
primissime opere realizzate a
Firenze in cemento armato
precompresso. […]
Già quando fu decisa la sua
realizzazione […] venne
avanzata l’ipotesi di un ponte
c he pe r m e tte s s e a n c he
l’attraversamento veicolare
dell’Arno. Giustamente allora
prevalsero le ragioni della salvaguardia dell’importante
contesto ambientale fra il nuovo Quartiere dei fiori e il Parco delle Cascine e, quindi, la
decisione di realizzare un passaggio dell’Arno esclusivamente pedonale, appunto la
passerella attuale, e, in quel
contesto, di affidare al nuovo
pon te – v ia d otto a v a lle
dell’Indiano il compito del collegamento veicolare.
Oggi tutto questo viene messo drasticamente in discussione dalle scelte dell’attuale
Giunta che ha deciso di procedere alla demolizione della
passerella esistente non appena costruita, accanto, la nuova
opera già progettata e costituita da un vero e proprio ponte,
in acciaio, atto a essere percorso oltre che dal traffico di
pedoni e motocicli anche da
minibus e, occorrendo, da automezzi pubblici […].
I firmatari desiderano manifestare la più decisa opposizione alla realizzazione della nuova passerella–ponte e alla demolizione dell’attuale passerella per i seguenti motivi:
1) è un intervento che prevede l’inutile distruzione di un
manufatto di pubblica utilità
ancora validissimo sotto il
profilo dell’efficienza strutturale e funzionale, che necessita solo di opere di manutenzione ordinaria;
2) è un intervento che distrugge un’importante memoria di storia della cultura
tecnica e dell’ingegneria
civile, unica per la nostra città;
3) è un intervento erroneo sul
piano ambientale perché […]
costituisce un attacco gravissimo alla tutela dei valori
storico-ambientali e paesaggistici del Parco delle Cascine,
fin ora preservati dall’invasione dei mezzi veicolari proprio
grazie alla presenza dell’attuale passerella;
4) è un intervento improprio
sotto il profilo della qualità
progettuale perché di contro
alla distruzione di una importante testimonianza realizzerebbe un’opera moderna
che non porterebbe nessun
valore di novità alla città.
È un errore anche sotto il
profilo economico perché
rappresenta un dispendio di
risorse pubbliche […].
Non è infine credibile la
g i ust i f i c a z i o ne del non
rispetto da parte della attuale
passerella del nuovo livello di
massima piena stabilito dalla
Autorità di Bacino, perché il
manufatto essendo a luce
unica, smaltisce l’acqua di
piena certamente meglio di
tutti gli altri ponti fiorentini,
come ha del resto dimostrato
nell’evento della piena del
1966.
seguono 20 firme
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