«Un`idea edonistica Porta verso il nulla e ignora le bellezze»

Transcript

«Un`idea edonistica Porta verso il nulla e ignora le bellezze»
35
L’ECO DI BERGAMO
LUNEDÌ 20 GIUGNO 2016
La turista argentina
«E pensare che il Rio de La Plata
ha rinunciato a quest’opera»
Da Varese ieri in passerella
anche Angelo e Patrizia (nella
foto). Dall’altro lago sono sbarcati sul Sebino dopo un viaggio di
cui non hanno avuto nulla di cui
lamentarsi. «In auto con l’autostrada siamo usciti a Palazzolo
sull’Oglio, lì avevamo il parcheg-
gio prenotato, siamo saliti sullo
shuttle che ci ha portato a Sulzano». Lì l’intoppo: un’ora e 45 di
coda sulla piazza del municipio
in attesa di poter salire sull’opera di Christo. «Ma ci sta, non è
stato così pesante, normale: un
po’ di disagio comprensibile, ma
alla fin fine abbiamo speso 5
euro per il parcheggio e 10 per la
navetta, niente...». Conclude lei:
«Sono originaria dell’Argentina e
se penso che il mio Paese ha
detto no a ospitare quest’opera
sul Rio de La Plata... Un gran
peccato, è stupenda».
«Un’idea edonistica
Porta verso il nulla
e ignora le bellezze»
Il critico. Sgarbi ricoverato a Bergamo per una colica
«Persa grande occasione, così è mero provincialismo»
«Suggestivo camminare sull’acqua, ma è consumismo»
FABIO CONTI
GIUSEPPE ARRIGHETTI
giallo dalia. Per gli invitati, s’è
ripiegato su una barca inviata a
Monte Isola, mentre Antonello e
Maria Francesca - smesso il tacco
12 e indossate le ballerine hanno camminato sull’acqua tra
applausi, flash e interviste. Poco
prima, un gruppo di ragazze
hanno festeggiato l’addio al
nubilato di una dei loro: ragazze
in maglietta verde con scritta
«Domani mi sposo», la futura
sposa in t-shirt bianca e velo
d’ordinanza.
Avvistata anche una neo mamma che, seduta sul nylon (per lei,
eccezione al divieto) che allattava il suo bebè ammirando Monte
Isola. L’amore trionfa in passerella. Anche per chi arriva in
ritardo.
efJfznfTvwGAJ6CPWMj8KljuCbxkmB6KJAA7BKsI0YM=
«Camminare sull’acqua è suggestivo, d’accordo, ma è
puro divertimento edonistico:
un po’ all’americana, di tipo consumistico. Lo dico a Christo, che
fa il socialista e il democratico: è
democratico l’accesso alla passerella, ma non è democratica
l’ignoranza, perché non puoi
portare qualcuno in un luogo e
non fargli capire qual è la caratteristica di quel luogo e non consentirgli di raggiungere pinacoteche, cappelle, collezioni d’arte
che ci sono nella zona del lago
d’Iseo». Dal suo letto del Pronto
soccorso del Papa Giovanni di
Bergamo, dov’è finito ieri mattina – portato in eliambulanza da
Lovere dove era alloggiato – per
una colica renale, Vittorio Sgarbi è un fiume in piena.
Pochi minuti prima che lo dimettano, alle 19,30 di ieri, quando le fitte all’addome della mattina sono un ricordo (e nulla a
che vedere con l’ischemia cardiaca che lo colpì a dicembre,
quando poi fu operato) il critico
d’arte racconta che si trovava
nella Bergamasca per un percorso alternativo – voluto – alla
passerella di Christo, che non ha
– per il momento – visitato: presentato sabato il suo libro a Grumello, «senza alcun sintomo»,
ha visitato, accompagnato da
sindaci e parroci, le terme di
Predore nel cuore della notte,
poi la chiesa di Gargarino a Riva
di Solto. «E lì chi ho trovato? Julián Zugazagoitia, ovvero il direttore del museo di Kansas City. Il quale era sul lago per vedere
la passerella di Christo e nemmeno sapeva che stava dormendo sopra le terme romane di Predore. Così gliele ho fatte visitare,
come la pieve di Santa Maria Assunta a Solto Collina e altre bellezze del luogo. Assieme abbiamo riflettuto sul fatto che il 98%
di chi verrà a vedere la passerella
non vedranno per esempio l’Accademia Tadini di Lovere e tutti
questi luoghi. Significa che è
mancato qualcosa. Di per sé la
passerella è attraente, ma è verso il nulla, perché nulla del lago
viene messo in collegamento
con lei dei territori bergamasco
e bresciano. Lo stesso Zugazagoitia ha nel suo museo dipinti
del Caravaggio, eppure non
avrebbe visto i capolavori di Lorenzo Lotto a Credaro».
A Sgarbi è pesato il suo mancato coinvolgimento nel progetto: «Stavolta la Regione non mi
ha coinvolto come quando sono
stato nominato ambasciatore a
Expo – spiega, mentre il cellulare suona e riceve messaggi in
continuazione – e quindi non
sono riuscito a correggere l’errore di fondo di realizzare una cosa
importante, ma come se fossimo in Arizona. Alla mostra che
c’è sul lago, “Da Giotto a De Chirico” (che lo stesso Sgarbi avrebbe dovuto presentare ieri mattina, ma il programma è saltato
SERVIZI PER LA CASA
FACCHI
GIOVANNI SRL
OFFERTA SPECIALE
Ultimi 10 pezzi
RECUPERATORE
TERMICO
AD ACQUA
€ 150
NEL NOSTRO ANGOLO DELL’USATO
POTETE TROVARE VALIDE OFFERTE:
• STUFE A LEGNA DA € 80,00
• STUFE A PELLET DA € 400,00
• FOCOLARI A LEGNA DA € 400,00
• RIVESTIMENTI IN MARMO DA € 150,00
CLUSONE (BG) Via Ing. Balduzzi, 11 - Tel. 0346.22116 - Fax 0346.22646
www.facchigiovanni.it - [email protected]
per il malore, ndr), anche una sola opera vale tutta l’opera di
Christo. È un’occasione mancata: Christo ha avuto belle idee,
ma mi chiedo perché debba mostrare soltanto sé stesso e non
anche Tiziano o De Chirico».
Ma, alla fine, per Sgarbi la passerella è arte, oppure no? «È irrilevante: è la sua arte, quella di
Christo, che fa conoscere un territorio ma come se fosse l’Arizona. Per questo ieri sera non ho
voluto andare sulla passerella e
sono finito a Lovere, dov’è accaduto il fatto che mi ha portato
qua. Eppure in dieci anni all’Accademia Tadini andranno 40
mila persone, le stesse che vanno in un giorno sulla passerella».
Prosegue Sgarbi: «Christo fine a sé stesso è una forma di provincialismo e di mortificazione,
benché mi stia simpatico e lo conosca da quando ero ragazzo. È
un grave errore che tante persone che vengono qua perdano
l’occasione di vedere le bellezze
artistiche del territorio. Non
c’entrano il bello o il brutto: è
giusto aver realizzato la passerella, è un’ottima idea. Peccato
porti verso il nulla e non verso la
bellezza. Si potevano organizzare 16 notti bianche, tenendo
aperta la Tadini, per esempio, e
magari il 10% dei visitatori della
passerella sarebbero stati attirati verso l’autenticità dei luoghi.
Così tutti, dopo aver camminato
come scimmie, torneranno a casa con una manciata di mosche».
Vittorio Sgarbi nel momento delle dimissioni FOTO YURI COLLEONI
Prima del malore, la visita notturna alle chiese della Collina sul Sebino
La stampa internazionale
L’evento fa il giro del mondo
sulle copertine dei quotidiani
Per il New York Times, ancora ieri
sera, era al sesto posto degli
articoli suggeriti ai propri lettori:
il reportage che racconta l’ultima
installazione di Christo e che
consente a tutto il suo pubblico di
camminare liberamente sull’acqua continua a suggestionare e
ispirare la stampa internazionale.
Il prestigioso quotidiano gli ha
dedicato un ampio servizio che
da quattro giorni continua e
essere letto e cliccato in tutto il
mondo.
Poi, per l’inaugurazione, le maggiori testate europee e americane
hanno mandato sul Sebino i loro
inviati e i loro collaboratori: così
ieri le copertine di El Mundo, Der
Spiegel, Usa Today, Time, The
Telegraph, Le Figaro, Le Monde e
The National (il giornale di Abu
Dhabi) rilucevano del color giallo
oro che Christo ha scelto per
ricoprire i 200 mila cubi galleggianti realizzati in polietilene
bianco. Fotografi e cameraman si
sono sbizzarriti a catturare l’immagine perfetta, giocando con il
moto delle onde e con il movimento dei camminatori, puntando sul contrasto fra il colore forte
della passerella e quello tenue
dell’acqua del lago. Uno dei punti
più fotografati è l’angolo in cui
convergono i due pontili che dalla
località Ere e dalla località Sensole portano verso l’isola di San
Paolo: neppure il New York Times
se l’è fatto scappare. G. AR.
A cura di SPM PUBBLICITÀ