Grande successo per “L`Aia in festa”
Transcript
Grande successo per “L`Aia in festa”
15 ottobre2001 COOPAGRICOLALEGNAIA beneasapersi t ERBORISTERIA Fate il pieno di energia con il Ginseng Alcuni anni fa un contadino coreano trovò la radice, vecchia di 100 anni, di una pianta mitica: il SANSAM (ginseng selvatico), la pianta che gli antichi imperatori cinesi ritenevano fosse lelisir di lunga vita. Se ai giorni nostri il ginseng selvatico è una assoluta rarità, quello coltivato (INSAM) è ormai diffuso in tutto il mondo e sono ormai ben note le sue straordinarie proprietà sullorganismo umano. Proprietà che un medico cinese di 1600 anni fa così descriveva: ..calma lo spirito, stabilizza lanima, dissipa le paure, intensifica la vitalità, migliora la vista, ringiovanisce il corpo e prolunga la vita. Come tutte le radici che hanno dovuto lottare per sopravvivere in terreni freddi e duri, il GINSENG è un fantastico serbatoio naturale di vitamine , sali minerali e principi attivi (saponine e ginsenosidi). Basti pensare che i terreni su cui la radice è stata coltivata devono essere fatti riposare per 5/10 anni prima di una nuova coltivazione. Attenzione però, la radice della vita è veramente efficace solo se di qualità. Per distinguere il vero ginseng dalle contraffazioni (spesso a prezzo basso), vi consiglio di tener conto di almeno tre aspetti. Il primo è dato dallorigine. Il ginseng è coltivato in vari paesi dellEstremo Oriente, ma solo quello coreano ha diritto al nome PANAX GINSENG, il rimedio contro tutti i mali la superiorità del ginseng coreano e dovuto alla concomitanza di vari fattori: terreni, latitudine e clima, segreti di coltivazione tramandati per secoli di padre in figlio. Tutto ciò ha fatto si che oggi il ginseng di questo paese sia il più esportato ed apprezzato nel mondo. Il secondo aspetto riguarda letà della radice. Per essere efficace essa deve aver raggiunto il punto della sua vera maturazione, e ciò avviene tra il quarto ed il sesto anno di vita. Le radici più giovani hanno un minor contenuto di principi attivi e, Grande successo per LAia in festa t PARRUCCHIERE Metodi innovativi per i colpi di luce normalmente, vengono offerte a prezzo più basso. Il terzo aspetto riguarda lesperienza e la serietà dellazienda produttrice. Come erborista, ho imparato ad avere la massima fiducia della ILWA, unazienda coreana leader nella produzione di ginseng e che esporta in Italia da quasi 30 anni. Le coltivazioni sono rigorosamente biologiche, così come sono accuratissimi i metodi di estrazione. E ciò è molto importante perché vi è sempre il rischio che molti attivi vengano alterati nella lavorazione. Oggi potrete trovare in erboristeria il ginseng ILWA con un bollino doro di garanzia che testimonia la sua assoluta qualità. Lo potrete utilizzare sotto forma di estratto puro al 100% (il più efficace dal punto di vista energetico), in soluzione vegetale, in tavolette o in combinazione con altri validissimi energetici naturali (pappa reale, germe di grano ecc). Insomma oggi più che mai è tempo di ginseng, la radice a forma di uomo che può aiutarci a ricaricare le batterie, a costruire una barriera contro lo stress a vivere meglio la vita giorno dopo giorno, approfittiamone quindi con piena fiducia ed ottimismo. A presto Mariella Nello scorso numero abbiamo parlato di colorazione piuttosto in generale, ma un capitolo a parte meritano i colpi di luce anche se chiamarli così è troppo riduttivo. Nellimmaginario collettivo si pensa spesso, infatti, subito e solo a piccole strisce bionde, magari troppo gialle in quanto mal eseguite o con le punte bruciate e spente o - in quanto alla realizzazione con dolori, tempi interminabili delle stagnole. Questo ultimo è stato però lunico metodo per ottenere risultati apprezzabili anche se, ahimè, forse con colpi di luce un po troppo piatti e uguali. Soprattutto poco durevoli dal momento che questo metodo, non partendo dalla radice, evidenzia da subito lodiata ricrescita a chi ha una base un po scura. Altro metodo purtroppo ancora usato è la preistorica cuffia di cui non voglio neanche parlare. Molte persone tuttora inorridiscono al ricordo delle punture di uncinetto sulla cute. Naturalmente nel tempo sono state studiate nuove tecniche, solo che, se non ben conosciute e applicate, possono creare disastri. Il colpo di luce è uno dei servizi più richiesti nei saloni di coiffure: è il sogno e il desiderio di quasi tutte le donne, anche perché indubbiamente, se ben realizzato, è in assoluto il servizio di colorazione più naturale e donante. Si realizza sia su capello naturale sia per rendere più attrattivo e meno piatto un colore. I colpi di luce sono sempre attuali, a qualsiasi età e in qualsiasi stagione; per le ragazzine sono spesso il primo approccio alla colorazione, servono a coprire i primi capelli bianchi, danno la piacevole sensazione di essere bionde quasi naturali, magari solo un po aiutate, in quanto non sono una colorazione vera e propria. Con letà alleggeriscono inoltre i lineamenti e fanno sembrare più giovani; in estate valorizzano la pelle abbronzata; in inverno prolungano il sogno dellestate. Sono insomma quei piccoli grandi lussi, dinamici e sorprendenti, intriganti e personali, quei giochi esclusivi di luce e colore che ogni donna si concede o desidererebbe farlo. Noi Arté, consideriamo i colpi di luce il nostro cavallo di battaglia: abbiamo una tecnica nostra ed esclusiva di realizzazione che, oltre ad essere molto veloce (circa il 50% di tempo in meno rispetto alle stagnole), parte direttamente dallattaccatura del capello e quindi ha circa un mese di durata in più rispetto ad altre tecniche. Ecco... da noi non si chiamano colpi di luce, ma balayages, flashing, t-flash, moving light... perché ogni pettinatura ha la sua personalizzazione. Usiamo i balayages per dare la sensazione del biondo naturale, i flashing e i t-flash per i corti, le punte e per ravvivare con glamour tagli sfilati e asimmetrici. Usiamo i moving light su ciocche larghe, in contrasto, dallimpatto forte e intenso per un sensazionale chiaroscuro che enfatizza i tagli medi e quelli lunghi, i carré e gli scalati. Cosa importante, i nostri colpi di luce sono tutti personalizzati in quanto ognuno ha la sua personale tonalizzazione. Vi aspettiamo per trovare la vostra... Alberto e Antonella Doveva essere lAia in festa e così è stato. Liniziativa organizzata per la prima domenica di ottobre presso la propria sede di via di Sollicciano dalla Cooperativa Agricola di Legnaia, si è risolta in un bagno di folla che è andato ben oltre le aspettative e le speranze degli organizzatori. Circa settemila persone si sono affollate nel corso del pomeriggio, una cifra senza precedenti, per partecipare a questevento. Nel piazzale della sede della Cooperativa si è svolto, a cura di quattordici soci, un mercato degli ortaggi, poi una dimostrazione di giardinaggio con strumenti quali decespugliatori e simili mentre il pezzo forte del pomeriggio erano le degustazioni gastronomiche: dal classico pane e pomodoro allintoccabile ribollita, talmente buona e gustosa da finire nel breve di giro di unora, sino ai salumi e formaggi vari. Cera anche una piccola mostra zootecnica con pecore, capre, anatra con annessi anatroccoli ed anche un asino. Per allietare latmosfera era presente anche un fachiro che ha stupito tutti con i soliti giochi a base di fuoco. Alla manifestazione hanno partecipato anche il presidente del Quartiere 4, Eros Cruccolini e il sindaco di Scandicci Giovanni Doddoli. Qualche difficoltà si è registrata per il traffico andato in tilt ed i relativi parcheggi, di fronte comunque ad unaffluenza che non era immaginabile e che ha confermato la validità delliniziativa che probabilmente sarà ripetuta. A.F. lettere Per scrivere al nostro giornale: IN-FORMA Quartiere 4 - Edimedia s.r.l. - via Volturno 10/12a - 50019 Sesto F.no (FI) - fax 055340814 - e-mail: [email protected] Rettifica e precisazioni sulla passerella A seguito dell’articolo apparso sul numero di Settembre del vostro mensile vi chiediamo cortesemente di pubblicare con lo stesso risalto dato all’articolo le seguenti osservazioni e precisazioni. Con la presente vogliamo protestare vivamente per l’articolo non firmato apparso sul numero di “IN-FORMAQuartiere4" di Settembre a pag. 2 col titolo ”La prima pietra della nuova passerella “ perché esempio di non corretta informazione verso i cittadini con un mezzo a stampa ufficiale dell’amministrazione. Vogliamo che i cittadini del Quartiere 4 sappiano che: 1. Il cinque settembre non sono affatto iniziati i lavori del nuovo ponte, come hanno potuto constatare le centinaia di cittadini che sabato 22 settembre hanno continuato a firmare il nostro appello davanti alla passerella. Chi ha scritto non conosce la differenza fra consegna del cantiere e avvio dei lavori, o ha semplicemente dato voce al comunicato stampa del Comune di Firenze del 4 settembre nel quale l’assessore ai Lavori Pubblici P. Coggiola, l’ing. Comunale P. D’Elia e il presidente del Quartiere 4 E. Cruccolini annunciavano l’avvio dei lavori del progetto oggetto di contestazione. 2. Per quello che riguarda il problema del ”nodo gordiano dell’attuale insostenibile promiscuità" sono altrettanto false le informazioni riportate perché nel nuovo progetto di p o nte appr ov at o NO N ESIST E AFFATTO UNA pagina precedente C O RSI A P E R “C I C L I E MOTOCICLI”. Chi ha scritto l’articolo non conosce il progetto approvato che prevede solo corsie per pedoni, per cicli e per autobus e mezzi pubblici. Le stesse prescrizioni della Soprintendenza impongono che la corsia riservata alle biciclette resti esclusivamente tale. Dove passeranno allora i motocicli 3. Relativamente alla imposizione del Provveditorato delle opere pubbliche sulla non sicurezza della passerella a sostenere il livello della massima piena, dobbiamo precisare che, nonostante le nostre ripetute richieste alle autorità competenti, non ci è mai stata fo rni t a una de l i be ra dell’autorità di bacino che affermi che la passerella esistente debba essere abbattuta per motivi di sicurezza. Inoltre, la documentazione fotografica e le testimonianze degli abitanti dell’Isolotto, che il 4 novembre 1966 erano sulla riva dell’Arno, confermano che, mentre il resto della città era già invaso dall’acqua e molti ponti agivano da spartiacque, sotto l’arcata unica della passerella l’acqua continuava a defluire senza essere trattenuta. 4. Lasciamo perdere le amenità sul conflitto conservazione-innovazione perché richiederebbe un lungo spazio. Comunque ci sentiamo di dire che in questo campo la battaglia per la conservazione della vecchia passerella è anche una battaglia per la modernità, perché essa, pur se progettata nel 1962, ha sicuramente più elementi innovativi del nuovo ponte che si vuole realizzare. 5. Le dimensioni relative all’altezza del nuovo ponte riportate nell’articolo in questione sono sbagliate. Le misure indicate (44 m. sulla riva sinistra e 43 m. sulla riva destra), si riferiscono invece alle quote massime delle rive e non alle misure del ponte, la cui altezza massima supererà al centro la considerevole quota di metri 48 e sulle due rive i metri 46 e 47! Vogliamo infine segnalare che nello stesso numero veniva nuovamente riportato, ma solo in penultima pagina e in posizione defilata, l’appello già da tempo inviato al Sindaco e che nel numero di Agosto era stato pubblicato solo per stralci e non integralmente. È necessario che i lettori sappiano che le 20 firme che seguivano il nostro appello a maggio sono le seguenti: Prof. Francesco Adorno, Presidente dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria” e dell’Accademia delle Arti del Disegno; Don Elio Agostini Parroco Isolotto; Prof. Dott. Ing. Franco Angotti Presidente Ordine Ingegneri; Prof. Dott. A rch . G . B a ttis ta B a s s i Presidente Classe Architettura Accademia delle Arti del Disegno; Prof. Mario Bencivenni Ispettore Onorario So p ri nt e nde n z a a i B e n i Architettonici e Ambientali di Firenze; Prof. Alberto Bus i gnani C ri tic o d ’ A r te ; C o m uni t à d e ll’ I s olotto; Coordinamento S.O.S. Alberi, Firenze; Dott. Ing. Carlo Damerini; Prof. Arch. Ing. Marco Dezzi Bardeschi , Politecnico di Milano; Arch. Massimo de Vico Fallani, Soprintendenza Archeologica di Roma; Dott. Arch. Prof. Paolo Felli, Università di Firenze; Prof. Sergio Givone, docente di E s te tic a , U n iv e r s ità d i Firenze; Associazione di volontariato IDRA, Firenze; Italia Nostra, Firenze; Prof. Arch. Loris Macci, Facoltà di Architettura di Firenze; Dott. Alessandro Olschki, Casa Editrice Leo S. Olschki; Sig. Simone Ortino, Comitato salute e territorio, Impruneta; Dott. Ing. Casimiro Pagano, ex ingegnere capo Comune di Firenze e direttore lavori passerella Isolotto; Dott. Ing. Vittorio Scalesse, Roma; Prof. Franco Scaramuzzi Presid e n te A c c a d e m ia d e i Georgofili; Prof. Dott. Ing. Fabio Selleri, Facoltà di Ingegneria di Firenze; Prof. Dott. Ing. Vittorio Vannucchi Università di Ingegneria Firenze. A fine settembre e con solo due giorni di raccolta questo appello è stato sottoscritto da oltre 2.200 (duemiladuecento) cittadini. Queste firme sono state depositate presso l’archivio di Palazzo Vecchio in data 24 settembre. Per il comitato Prof. Ing. Fernando Vannini Comitato per la difesa delle Cascine e della passerella pedonale tel. 055714596 - 055707153 [email protected] [email protected] L’articolo di settembre è stato redatto in base a dati forniti da fonti ufficiali e su questi ci siamo basati, dopo aver trattato più volte il problema della passerella. Nel numero di luglio-agosto abbiamo dato largo spazio alle motivazioni e all’appello del Comitato cui Lei fa riferimento. Non mi pare ci siano altre testate che tengano in considerazione l’attività del Comitato in difesa della passerella come il nostro. Penso, comunque, che l’argomento non si esaurisca, purtroppo, in tempi brevi. Ci ritorneremo in modo ancora più completo e, insieme agli addetti, interpelleremo il Comitato per l’aggiornamento della situazione. Nel frattempo teneteci al corrente di eventuali sviluppi che prenderemo senz’altro in considerazione. cf. Intorno al tema della globalizzazione Gentile Direttore, poiché il notiziario diretto a tutte le famiglie del Quartiere 4 non vuole avere le caratteristiche di un periodico unilateralmente orientato di fronte ad accadimenti socio-politici che possono dar luogo ad opinioni contrastanti, mi sia consentito esprimere anche il mio convincimento, decisamente contro tendenza rispetto all’analisi fatta dalla sig.ra Grazzini, di cui peraltro, in merito al G8 condivido il bisogno di razionalità, pacatezza, riflessione e riaffermazione della scelta della non violenza. Intorno al tema della globalizzazione, a mio avviso si è consumato un equivoco di fondo, teso a distinguere le opposte fazioni dei favorevoli e dei contrari al fenomeno. Ritengo trattarsi di un fenomeno “da gestire”, non da s pos a r e in c on d iz ion a tam e n te , n é d a a v v e r s a r e aprioristicamente, occorre solo interrogarsi su quali siano le più idonee modalità di approccio. Quanto ai fatti occorsi a Genova, sono dell’idea che la strumentalizzazione non giovi ad un’analisi serena, e la testimonianza pubblicata mi trova largamente dissenziente nella parte in cui vorrebbe accreditare l’idea di forze dell’ordine complici nei confronti di gruppi violenti. Nel nostro Stato di diritto la responsabilità penale personale è giusto sia fatta valere anche nei confronti di chi si sia eventualmente macchiato di reati abusando dei poteri concessigli, ma non si possono demonizzare i tutori dell’ordine facendoli passare per aggressori mentre sono stati aggrediti da pseudo pacifisti muniti di strumenti contundenti incompatibili con una concreta volontà di affermare pacificamente le proprio opinioni. Personalmente deploro la violenza, ritengo che la vita umana sia sacra e pertanto sono affranto dalla morte del giovane dimostrante, ma le parole nobili del sig. Giuliani devono far riflettere, perché la Sua amarezza di padre provato negli affetti che reagisce con serena compostezza e si dissocia da certi elementi che vorrebbero usare strumentalmente la morte del proprio figlio è ben più condivisibile delle esercitazioni verbali provocatorie di Casarini e Agnoletto, cui si sono concesse gratuitamente anche troppe platee. Daniele Bagnai pagina successiva