Anno 3 - n° 18 - Il Santuario del Miracolo Eucaristico
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Anno 3 - n° 18 - Il Santuario del Miracolo Eucaristico
10B0017 La Lampada_18 ANNO III 12-01-2010 9:51 Pagina 1 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE N. 18 - 2010 BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI) L’ADORAZIONE EUCARISTICA La fede della Chiesa nella presenza eucaristica, porta necessariamente all’adorazione. La fede senza l’adorazione sarebbe soltanto l’assenso intellettuale ad una verità teologica con nessuno riferimento alla vita. L’adorazione è l’atto supremo di culto dovuto solo a Dio. Adorare è riconoscere la signoria di Dio su ogni realtà creata. Lui è la fonte dell’essere, il principio della redenzione e della salvezza. Si adora solo Dio Padre, il Figlio Gesù Cristo e lo Spirito Santo. Dio è Trinità. Adorando Gesù, implicitamente si adora il Padre e lo Spirito Santo. L’Eucaristia è un dono della Trinità. Ogni sacramento è trinitario. L’adorazione è tutto: fede, speranza, carità, preghiera, lode, benedizione, ringraziamento, riconoscenza. E’ l’atto di culto più solenne che raccoglie tutte le energie psichiche e spirituali della persona adorante. Adorare l’Eucaristia è un atto di fede pura. Se guardi, vedi solo i segni del pane: la forma, il colore; se mangi senti il sapore del pane e niente più. L’adorazione è un atto sublime ed umile. É affidamento totale alle parole di Gesù: “questo è il mio Corpo”. L’adorazione è pace, gioia, fervore; fa crescere la fede, la speranza, la carità. Essere dinanzi a Gesù Eucaristia in adorazione è come se lui si vedesse, si sentisse parlare, si avvertisse la sua presenza. L’adorazione infonde luce alla mente; ispira pensieri e propositi; comunica al cuore la beatitudine della gloria di Dio; dona alla volontà l’ardore del bene, la comunione con Dio. L’adorazione induce a guardarsi dentro, a vedersi alla luce di Dio che fa emergere i limiti e le infedeltà del credente e lo invita alla santità. I Santi in adorazione trascorrevano lunghe ore del giorno e della notte. La Chiesa fin dall’inizio ha predicato l’adorazione dell’Eucaristia, nei secoli l’ha sempre raccomandata fino ai nostri giorni. A Lanciano dinanzi al Miracolo eucaristico, l’adorazione è più immediata e spontanea. La Carne e il Sangue del Signore attualizzano in modo vivo e visibile la sua presenza. La mente si immerge nel mistero, la memoria riporta al Cenacolo – Calvario, il cuore è più incline ad amare, la volontà più decisa a resistere alla dissipazione. Signore, grazie per questo segno mirabile e permanente che ci aiuta a credere alle tue parole, a vedere realmente la tua Carne e il tuo Sangue, ad adorare la tua presenza, a rivivere il memoriale della tua passione – morte, a ricevere il pane di vita. Nel dono eucaristico, Gesù Cristo ci comunica la stessa vita divina. Si tratta di un dono assolutamente gratuito, che corrisponde soltanto alle promesse di Dio, compiute oltre misura. La Chiesa accoglie, celebra, adora, questo dono in fedele obbedienza. (Sacramentum Caritatis, 8) 10B0017 La Lampada_18 12-01-2010 9:51 Pagina 2 L’EUCARISTIA rendimento di grazie E’ una definizione eminentemente biblica reperibile sia nella prima che nella seconda Alleanza. Il termine greco eucharistein è usato da Lc 22.19; da 1Cor 11.24. C’è un’altra parola quasi simile eugolein (Mt 26,26 e 27; Mc 14.22 e 23) ricorda le benedizioni ebraiche, specialmente durante il pasto pasquale dove si proclamano le opere di Dio: la creazione, la redenzione, la santificazione. S. Paolo (Ebr 13.15) chiama l’Eucaristia anche sacrificio di lode. La definizione più immediata di Euca- ristia è: riconoscenza, gratitudine, ringraziamento. Essa è principio di ogni bene, manifestazione di tutti i doni di Dio. Rendimento di grazie, perché? Gesù morendo sulla croce rivela che Dio è amore. Immolandosi rende lode, benedice, ringrazia il Padre perché attraverso quella morte Gesù manifesta la bontà, la misericordia di Dio. Il Padre non è punizione, vendetta, condanna, ma perdono per i nemici e i crocifissori del suo Figlio:“Padre perdona loro…” Non c’è atto di culto più solenne e gradito a Dio che l’offerta della vita del suo Figlio. Lui solo è la Rivelazione, l’identità di Dio, l’Essere uguale al Padre. Nessuno più di Gesù può dare pienezza di lode a Lui. Gesù mandato dal Padre è venuto come buona notizia, speranza per l’umanità peccatrice, liberazione da tutte le schiavitù, annunzio di un regno di gloria senza fine. Lui solo è al vertice del creato, primogenito di ogni creatura, ideale di perfezione. Lui è tutto. L’Eucaristia fa rivivere Gesù, riattualizza la sua presenza, continua la sua missione, guarisce e salva oggi. Essa è benedizione, glorificazione della bontà del Padre. L’Eucaristia è lode, grazia, benedizione, fonte di santità per la Chiesa. A Lanciano dinanzi al grande Miracolo eucaristico si ricorda, si rivive tutto il mistero di amore rivelato dal Padre nel suo Figlio Gesù Cristo. Il Miracolo aiuta a credere di più, a sperare, a ringraziare perché nell’Eucaristia è tempo ed eternità, mistero e redenzione, progetto e salvezza per tutti quelli che crederanno alle sue parole:“questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”. s.d.g. IL RICHIAMO dei pellegrini Perché tanti pellegrini a Lanciano? La risposta è chiara e scontata: perché solo a Lanciano si può vedere, contemplare il Miracolo eucaristico che ha segnato i secoli e la storia della Chiesa. Vedere un miracolo che perdura nel tempo dall’ VIII secolo ad oggi è un evento incredibile. E’ un vero mistero che va al di là della ragione e dell’esperienza umana. E’ una verità acclarata da riconoscere e accettare inevitabilmente. A parte la storia, la fede della Chiesa verificata attraverso varie ricognizioni canoniche, ma chi può negare i risultati della scienza? Le ricognizioni scientifiche sono state ripetute per ben tre volte con i medesimi risultati: Linoli 1971, l’OMS – ONU 1976, Linoli 1981. Il Miracolo ha certezza scientifica assoluta, innegabile. Questo è il motivo fontale per cui tanti pellegrini arrivano da ogni punto del nostro pianeta a Lanciano. Affrontano viaggi intercontinentali, rischi, disagi, stanchezza, costi, per vedere ciò che Dio ha compiuto per aiutarci a credere al grande mistero dell’Eucaristia. E’ un segno straordinario, soprannaturale. I pellegrini arrivano perché animati dalla fede, dalla speranza, desiderosi di vedere con i propri occhi l’evento avvenuto in questa città. I pellegrini pregano, celebrano, cantano, molti pieni di commozione piangono. Quanti problemi e drammi portano con sé! Tanti, a fatica si allontano dal Miracolo. Prostrati, assorti, in silenzio sono lì fino all’ultimo momento per lodare, benedire, per chiedere una grazia, un miracolo. Venire a Lanciano è incontrare il Signore. Il tempo, la distanza di secoli dall’ultima Cena: tutto si riduce e diventa attuale, vivo. La Cena, la Passione – Morte – Risurrezione: tutto è qui nella Carne, nel Sangue, nel Corpo, nella Presenza del Signore. Pellegrini di tutto il mondo, grazie per la vostra testimonianza di fede, di speranza. Grazie per il vostro pellegrinaggio. Le migliaia di chilometri percorsi edificano e spronano noi che siamo qui a Lanciano. Voi ci aiutate a capire che siamo privilegiati per stare vicino al Signore, per vedere continuamente questo segno memorabile che induce a credere di più. Il Signore è vicino, è in mezzo a noi, ci invita continuamente ad amare, a vivere con più fedeltà e coraggio gli insegnamenti della sua Parola. 10B0017 La Lampada_18 12-01-2010 9:51 Pagina 3 TESTIMONIANZE eucaristiche i nostri perchè Il santo curato D’Ars rimase colpito da un contadino che ogni giorno, tornando dal lavoro, deponeva i suoi attrezzi alla porta della chiesa, poi entrava e si fermava a lungo in preghiera. Un giorno gli si avvicinò e gli chiese: “la vedo passare tanto tempo in preghiera, anche se stanco del lavoro. Che cosa dice al Signore? Com’è la sua preghiera?” In modo molto semplice, quel contadino rispose: “ io non ho cultura, non dico niente. Io guardo Gesù e Gesù guarda me!” E indicò il tabernacolo. Signore, l’oscurità sembra prevalere sulla luce, il deserto sull’oasi, i sentieri contorti sulla strada maestra, l’anelito del bene sull’assurdo del male. Siamo confusi. Folate di malinconia attraversano lo spazio oceanico del nostro spirito. Non vogliamo essere soli e perderci tra le strade nebbiose del nostro andare verso il domani. Perché tanto silenzio e buio? Le stelle in cielo sono spente, la luna appannata da nuvole erranti non illumina più le strade del mondo. Il cammino è lungo, la meta lontana. I binari del tempo si sfaldano alla violenza del vento, il pendolo della vita si logora sempre più per la ruggine degli anni. Signore, occorre luce, speranza, energie nuove: il dono della tua grazia, l’alito del tuo Spirito, il sole dell’ Eucaristia.Tu sei in mezzo a noi, vivi con noi. Desideriamo vedere le orme dei tuoi passi, ascoltare l’eco della tua voce divina. Tu parli ancora: la tua Parola d’amore è traccia necessaria per camminare verso il sogno della felicità. Signore, vera Carne, vero Sangue splendenti dall’Ostensorio, effondi ancora su noi la potenza del tuo Spirito come novella Pentecoste. Quel monaco dubbioso è ancora vivente in noi. Come lui dopo il miracolo, speriamo di vedere sepolti per sempre i nostri risorgenti perché sotto la cenere del nostro vano indagare, oltre la cortina delle nostre giustificate ricerche.Così le tue parole divine, fissate dentro l’ordito dei nostri pensieri ci apriranno alla verità delle tue parole:“questo è il mio Corpo, questo è il mio Sangue”. F. Giusy Federico Ozanam fondatore della Conferenza s. Vincenzo (Associazione con il compito di aiutare i poveri), stava attraversando una forte crisi religiosa, quando, una sera entrò come d’istinto in una chiesetta di Parigi. Pensava di essere solo e, invece, nella penombra vide la figura di un vecchio che stava pregando, in silenzio, davanti all’altare. Era nientemeno che il grande fisico e matematico André Marie Ampère. Federico non voleva credere ai suoi occhi. Attese che Ampère finisse di pregare e lo seguì sulla via. Aveva da fargli una domanda: “ mi dica, professore, è possibile essere così grande e pregare ancora?” Ampère gli diede una risposta degna del genio che era: “ragazzo, io sono grande solo quando prego”. Per Ampère la preghiera davanti al SS. Sacramento dell’altare era la sua grandezza. (da esempi eucaristici) Preghiere di pellegrini Foto di pellegrini provenienti dalla Russia - a destra Suore ortodosse 10B0017 La Lampada_18 12-01-2010 9:51 Pagina 4 L’OSTENSORIO del Miracolo eucaristico NOTIZIE UTILI Chiunque arriva al Miracolo di Lanciano vede immediatamente che la Carne è custodita in un artistico Ostensorio e il Sangue in un prezioso calice di cristallo. L’Ostensorio, tutto in argento è un dono di Domenico Coli di Norcia datato 1713, cesellato a mano da orafi di scuola napoletana. L’opera che contiene il Miracolo è di una perfezione straordinaria. Due angeli in ginocchio sul basamento sono rivolti verso il visitatore con gli occhi tesi in l’alto, con un braccio alzato sotengono la raggiera dell’Ostensorio in atteggiamento di invito a venerare le sacre reliquie. Sulla mano di ciascun angelo c’ è un nastro svolazzante che porta incise le parole:“Tantun ergo Sacramentum – veneremur cernui”. Il calice di cristallo Rocca (sec.XVI) contiene il Sangue raggrumato. E’ sistemato sotto l’Ostensorio tra due angeli. Nel basamento è la scritta: “tanto fidei misterio incredulo Sacerdoti quondam patefacto - Dominicus Coli, aere suo – MDCCXIII”. Inoltre dentro una delicatissima cornice a merletto sono finemente cesellati tutti gli strumenti della passione così come è riferito dagli Evangelisti. Il sigillo è del 13 di ottobre del 1999 apposto dall’Arcivescovo emerito mons. Enzio D’Anto- nio. Quell’Ostensorio e quel calice del 1713 contengono la vera Carne e il vero Sangue del Figlio di Dio che pellegrini e fedeli contemplano e venerano. Un manufatto preziosissimo, di pregio artistico incalcolabile che rende onore al Miracolo eucaristico. Quelle persone sconosciute, dalle mani magiche nel costruire simile opera d’arte sono non solo da lodare, ma soprattutto da ringraziare per aver dato alla Carne e al Sangue del Signore un piccolo trono di rara bellezza e preziosità. Grazie, sconosciuti e benemeriti artisti. Sono certo che insieme ai ceselli in argento avete impresso con devoto ardore la vostra fede e il vostro amore a Gesù Eucarestia. MIRACOLO EUCARISTICO Corrispondenza menti della Parola di Dio. Questo richiamo all’approfondimento della Parola da parte degli Organismi ecclesiali è continuo. 2. L’altro problema per noi Sacerdoti e per voi laici è l’oscurità della Parola di Dio, specie il V.T. La Parola è progetto, pensiero di Dio, mistero. Essa va collocata al suo tempo, al contesto culturale, alla storia, alle tradizioni del popolo di Israele. Tutto ciò crea problemi esegetici: ossia la ricerca del significato delle parole e del contesto del brano. Questo procedimento non è semplice. Occorre il confronto con testi adatti e commentari liturgici che illuminano sul quel brano biblico. Non è sempre facile trovare testi validi ed esaurienti. Le difficoltà sorgono anche nell’attualizzazione della Parola alla vita dell’assemblea. Caro Ciro, i problemi sono tanti. Il dibattito sulle omelie dei Sacerdoti è ancora aperto. Il mio consiglio è questo: cerca di trovare buoni commentari liturgici della Parola domenicale. Lo Spirito santo ti aiuterà non solo a capire, ma anche a vivere la Parola ascoltata. CON I LETTORI Reverendo Padre Direttore, sono un cattolico praticante di una città molto grande. Nei giorni festivi per motivi di orario frequento diverse chiese e ascolto le omelie dei Sacerdoti. Con sincerità devo dire che quasi tutte sono poco comprensibili e farraginose. Ci si accorge della impreparazione immediata di chi parla. Occorre più chiarezza, incisività ed attualizzazione della Parola alla vita. (Ciro Di C.) Carissimo Ciro, la tua lamentela è la stessa di tanti fedeli. Quello che dici, forse, corrisponde a verità.Ti presento due risposte brevi ed essenziali. 1. Parlare non è facile per nessuno. Molti di noi Sacerdoti trovano difficoltà nell’impatto con un’assemblea eterogenea(bambini, giovani, anziani, persone dotte e semplici).Adeguare il linguaggio a tutti è un’impresa. Da parte nostra, forse, manca una solida preparazione immediata. Ci si abbandona all’improvvisazione, all’emotività, quando invece la Parola va capita, contemplata e poi comunicata. Da parte nostra occorre più impegno e fervore nell’annunciare gli insegna- Autorizzazione Tribunale di Lanciano n. 28 - dicembre 1953 Direttore Responsabile: P. Ernesto Piacentini o.f.m. conv. Grafica e stampa: Litografia Botolini srl - tel. 0872.714641 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2005 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, Roma Aut. 2008 Santuario del Corso Roma – 66034 – Lanciano (Ch) Tel 0872.713189 www.miracoloeucaristico.eu [email protected] INFORMAZIONI Orario Santuario invernale - estivo: mattino: 06.45 - 12.30 pomeriggio: 15.00 - 19.30 Orario Sante Messe Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 18.30 Feriale : 08.00 - 09.00 - 18.30 Sacramento della Riconciliazione: Festivo: 06.45 - 12.15 - 15.00 - 19.30 Feriale : 08.00 - 12.15 - 15.00 - 19.30 Accoglienza pellegrini: ❖ Frate disponibile per la spiegazione ❖ Proiezione video storia del Miracolo ❖ Possibilità di celebrare Santa Messa ❖ Adorazione Eucaristica ❖ Confessioni ❖ Sale per giornate di ritiro spirituale ❖ Sala mostra sul Miracolo ❖ Cappella San Legonziano e Battistero ❖ Percorso archeologico Attività del Santuario Ospitalità: “Casa San Francesco” tel. 0872.40432 cell. 339.1612495 www.casasanfrancesco.com [email protected] Casa Editrice SMEL: ❖ Pubblicazioni sul Miracolo Eucaristico in varie lingue ❖ VHS e DVD in varie lingue ❖ Bollettino di collegamento La Lampada UFFICIO ACCOGLIENZA PELLEGRINI Tel. 0872.40670 - Tel 0872.713189 e-mail: [email protected] www.vptabruzzo.com Da visitare oltre il Santuario: ❖ Cattedrale Madonna del Ponte ❖ Chiesa Santa Maria Maggiore ❖ Museo Diocesano Conto Corrente Postale n.14119663