Khaled Fouad Allam: una voce inascoltata

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Khaled Fouad Allam: una voce inascoltata
RadicalNonviolentNews #75
06/16/2015
Mariano Giustino
Khaled Fouad Allam: una voce inascoltata
«Dopo l’attentato di Parigi alla sede di Charlie
Hebdo l’Occidente non può più stare a
guardare»: è questo l’ultimo ammonimento
di Khaled Fouad Allam, sociologo del mondo
musulmano, di origine algerina, scrittore,
giornalista e già parlamentare. Ci sentiremo
tutti più soli senza di lui. Egli è stato un
intellettuale finissimo, iscritto sin dai primi
anni del 2000 al Partito radicale
transnazionale. È morto a Roma, la mattina
del 10 giugno, stroncato da una malattia che
lo affliggeva da diverso tempo. Fu una voce
inascoltata, quella di Fouad Allam. Invano, in
anni ormai lontani, aveva denunciato, da
intellettuale arabo liberale, l’imminenza del
pericolo jihadista.
L’Occidente ha sottovalutato la minaccia
dell’Isis, la sua capacità di proselitismo e la
radicalizzazione dei giovani musulmani in
Europa, ha denunciato nel suo libro «Il
jihadista della porta accanto». In questo
saggio analizza quella che considera una
nuova forma di totalitarismo che si dispiega
nella globalizzazione e i motivi per i quali essa
sembra essere destinata a fare sempre più
proseliti tra le nuove generazioni nei nostri
Paesi, nel silenzio assordante dei governi
occidentali, con un’Europa che «non sa cosa
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vuole essere».
Allam parla di una «frontiera simbolica tra
l’Europa e il mondo musulmano» nonostante
l’esistenza di relazioni storiche risalenti ai
tempi di Maometto. Denuncia il divorzio tra
Europa e Islam, che è «divorzio tra storia e
memoria». Il mondo musulmano non è
diventato memoria condivisa nel mondo
occidentale, della cui storia è parte.
«Corano segreto», edito da Piemme, che
uscirà postumo, a settembre, è il suo ultimo
libro. In esso interpreta e spiega i versetti del
Corano più controversi. Fouad lascia un vuoto
immenso nel mondo della cultura. In un
momento così difficile per l’umanità, in un
mondo insanguinato da terribili violenze, ci
mancheranno le sue lungimiranti e lucide
analisi, dense di cultura e il suo prezioso
contributo di pace.
@MarianoGiustino