Sulla polemica tra don Lino e Magdi Allam

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Sulla polemica tra don Lino e Magdi Allam
Lettere e Rubriche
PAROLE
PAROLE / 104
Demografia
Dal greco antico: “demos” significa
popolazione; “grafia” significa
“scrittura”, descrizione. Demografia,
quindi, significa “descrizione di una
popolazione”, che si ottiene con un
“censimento”, come quello in atto
oggi in Italia. Ma significa anche
“descrizione e studio delle variazioni
passate e stimate per il futuro di una
popolazione”. Il nostro Paese, dal
1970, è in continuo crollo demografico,
quanto ai nati da italiani. Le nascite si
Sabato, 15 ottobre 2011 35
sono gradualmente dimezzate (da un
milione circa a mezzo milione all’anno).
Di questo passo, fra cinquant’anni,
i discendenti di italiani tradizionali
saranno una modesta minoranza. Non
è difficile ipotizzare tra le cause del
fenomeno la mentalità contraccettiva
ed abortista, diffusa dalla cultura
laicista dominante, fondata sul neomaltusianesimo, di cui si sono fatti
banditori circoli culturali mondiali
ed italiani. Come il “Club di Roma”
✎ Padre Giuseppe
◆ Una lettera da Livigno
Affinché
correre sia
solo uno sport!
E
gregio sig. Direttore, le vorrei gentilmente chiedere la possibilità di pubblicare
questa mia lettera sul giornale.
Ogni tanto ci meravigliamo di quanti amici
ricorrono allo psicologo, od a prodotti farmaceutici per risolvere i problemi di stress.
Stress che tante volte è provocato da noi stessi,
vivendo uno stile di vita anormale. Spesso il
risultato di mesi se non anni di solo accanito
lavoro. Ma anche il corpo ha le sue esigenze!!
Io abito in una cittadina che offre possibilità
di un sano riposo a tante persone e si chiama Livigno. Però, stranamente, per i cittadini
del posto, sembra fare l’effetto opposto. Solo
(fondato nel 1969 da Aurelio Peccei,
Giovanni Agnelli, Sartori),che nel 1972
diffuse un libro,contenente fosche
previsioni tipo “bomba demografica”. In
Italia in quegli anni il tasso di natalità
era di 2,2 nati per donna. Tasso appena
sufficiente per rimpiazzare le morti. Oggi
è sceso ad 1,29. Quando poi è stato
legalizzato l’aborto, agli aborti illegali
si sono aggiunti quelli legittimi,che
hanno superato i 6 milioni.
ATTILIO SANGIANI
portatore di fede
C
lavoro. Si diceva che il lavoro è per l’uomo, e non l’uomo per il lavoro. Per la stima e amore verso i miei concittadini, che
lavorano con orari estenuanti, vorrei fare
la proposta che i negozi di Livigno possano avere un diverso orario. Per il sabato
propongo l’orario continuato con la pausa
pranzo di un’ora, per poter poi finire alle
ore 17.00 o 18.00. Sono più che convinta
che la nostra gentile clientela potrebbe organizzarsi diversamente senza problemi
particolari. Ovviamente lasciare libera la
domenica. Lo so che questo richiede un
passo coraggioso ai miei concittadini, ma
credo che sarebbe di grande beneficio alla
propria salute ed alla vita di famiglia che è
ancora un valore solido tra noi.
MARIETTA CUSINI - Livigno
H
o già pubblicato altre volte sue
lettere sul medesimo argomento e
con richieste simili. Sono d’accordo
con lei nella sostanza, sul significato della
domenica cristiana e sul senso del riposo
festivo. Nello specifico non saprei proprio
cosa dire. Credo però che non basti non
lavorare la domenica per santificarla, se poi
la si riempie di tutto, sport compreso...
razie, don Andrea, per
Un grazie
questi sentimenti che nutri
G
nei nostri confronti, grazie
da Palanzo per
averci accompagnato e per
accompagnarci nel cammino
fede, grazie per aver saputo
per i dieci della
cogliere le nostre gioie e le nostre
e per averci sostenuto
anni di don speranze
nei momenti di difficoltà e nel
Spronaci perché ognuno di
Andrea dolore.
noi possa e debba fare qualcosa di
più, aiutaci a riscoprire la gioia di
Straffi
stare insieme, ad essere più aperti
verso il prossimo e soprattutto
ad avere Gesù come riferimento
fondamentale della vita.
Auguri don Andrea per questo
anniversario! Il Signore che ci
vuole partecipi della tua gioia,
ci aiuti e ci renda capaci di
rispondere alle sue e alle tue
attese.
La comunità di Palanzo nel
decimo anniversario della
presenza di don Straffi - 6
ottobre 2011
❚❚ Lettere al direttore. Il direttore risponde.
aro Direttore, anche quest’anno, come un
anno fa, ho avuto il piacere di ricevere
la visita di padre Giuseppe Clerici,
missionario comboniano da cinquanta anni in
Uganda.
La parte più commovente di questo incontro
è stato quando mi ha raccontato come ha
deciso di raggiungere la terra di missione, ossia
quando per varie ragioni venne estromesso
dall’incarico di superiore generale in un
convento della bassa pavese; grazie ad un
suo caro amico che gli parlò dell’esperienza
vissuta nella disagiata terra africana, tanto
bisognosa d’aiuto, padre Giuseppe ne rimase
così entusiasmato che due mesi dopo partì verso
quella missione dove tuttora è protagonista in
primo piano.
Dunque, egli è convinto che la vocazione nasce
proprio da Dio, è Dio stesso che permette alcune
cose affinché una persona decida il suo destino,
un destino duro, di grande difficoltà ma ricco
di grandi soddisfazioni nell’aiutare quella
gente a comportarsi come fratelli che credono
nell’amore. Ossia, dal poco è possibile fare
tanto.
GIANNI NOLI - Fino Mortnasco
Lettere al direttore
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-
di don AGOSTINO CLERICI
Sulla polemica tra don Lino e Magdi Allam
S
ono una vostra abbonata da molti anni e molto affezionata; mi permetto di dirLe che l’articolo di Arcangelo Bagni apparso sul Settimanale n.33 mi ha
molto turbata per due cose: innanzitutto per il tono
molto polemico, non certo di correzione fraterna, con cui è
stato scritto; in secondo luogo perché il signor Bagni (che
stimo molto) si è mostrato ignorante (colui che ignora) nei
confronti di Magdi Cristiano Allam, egiziano, mussulmano, conoscitore dell’Islam, convertito al Cristianesimo che
lo ha educato, come afferma nel suo libro “Viva Israele” a
coniugare fede e ragione. Magdi Cristiano Allam conosce,
senz’altro meglio di noi, i contenuti di quello che fu il suo
credo religioso.
Don Lino Ceruti, prevosto emerito di Cantù, al quale va
tutto il mio rispetto, ha peccato, mi permetta, a dir poco,
di ingenuità. Perché non mostrare con tutta chiarezza la
diversità, abissale, fra l’insegnamento del Vangelo e del
Corano?
Giovanni 3,16 - Corano IX,111; Matteo 5,11-12 - Corano
II, 191; Matteo 5,39 - Corano IX,13; Matteo 5,44 - Corano
VIII,60.
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Perché non fare emergere la differenza enorme fra la
figura di Cristo, pane spezzato per tutti, e Maometto?
Vedi: Corano II, 223, 217 - Corano IV, 34 - Corano IX,
111 - Corano V, 38 - Corano XLVII, 4.
I miei più cordiali saluti.
ANGELA L. - Como
C
oncordo con lei sul fatto che islam e cristianesimo
sono distanti, e, su alcuni argomenti, moltissimo.
Penso all’Incarnazione o alla Croce e mi viene da
dire che sono proprio su due piani religiosi diversi. Del
resto, una lettura del Corano e dei Vangeli rende ragione
di questa differenza di prospettiva che è radicale anche
nel modo di guardare il rapporto tra l’umanità e Dio.
Lei ha citato alcuni brani tratti da sure del Corano e li
ha messi in parallelo con citazioni del Vangelo: non so
quanto possa essere epistemologicamente corretto, ma
è sicuramente efficace. Questa constatazione, però, non
dice granché sul motivo del contendere tra il prevosto
emerito di Cantù ed il più famoso convertito dall’islam
al cristianesimo. è risaputo che i convertiti avvertono
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più degli assuefatti la forza dirompente del Vangelo, ma
corrono anche il rischio di usarla come una clava. Forse, nella
polemica a distanza tra don Lino e Magdi Allam è mancato
un poco di equilibrio da una parte e dall’altra e, inoltre,
proprio questa distanza è stata riempita dalle chiacchiere dei
media. Le espressioni virgolettate di Magdi Allam Cristiano
si riferiscono forse a una presentazione distorta di quanto
effettivamente fatto dal prevosto. Sia chiaro, io - come prete
- non avrei assolutamente pensato di fare quello che ha fatto
don Lino, se non altro per motivi di prudenza e per il rischio
più che fondato di essere frainteso. Ma non me la sento
di giudicare. Suvvia, lasciamo un po’ di libertà di azione
pastorale a questi poveri parroci, che hanno il compito di non
perdere mai di vista i volti e le situazioni concrete. Questa
estate ho incontrato Magdi Allam Cristiano e ho scambiato
due parole con lui, ricordandogli anche l’incontro avuto a
Como con mons. Maggiolini. Mi è sembrato un cristiano
normale, purtroppo costretto a muoversi con una numerosa
scorta, a motivo delle minacce rivolte alla sua persona e
alla sua famiglia. Forse il prevosto emerito di Cantù conosce
alcuni musulmani. Magdi Allam Cristiano conosce l’islam.
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