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31 maggio 2015
SS. Trinità (B)
E' la Forza più forte perché è la più
debole
Oggi la chiesa celebra la festa della Trinità. Se noi prendiamo
i vangeli non troviamo questa parola. Solamente molti anni
dopo, verso la fine del II secolo, si iniziò ad usare questo
termine.
Gesù muore. Tutto finito? No, perché risorge. Gli apostoli
nei primi anni annunciavano solo questo: "Quello che è
stato crocifisso, non è morto, ma è vivo. Noi lo abbiamo
veduto, incontrato; noi lo sentiamo". Passano gli anni e la
riflessione si approfondisce. Allora i primi cristiani si
chiedono: "Ma cosa vuol dire che Gesù è Figlio di Dio?". E
poi: "Ma in che modo Gesù è il Figlio di Dio?". E ancora: "E
chi è Dio?".
Fu Sant'Agostino a chiarire bene nel "De Trinitate" la teoria
della Trinità. Il Padre è l'Amore (Amans), il Figlio è l'Amato (Amatus) e lo Spirito è l'Amore (Amor) del Padre
e del Figlio.
In realtà per molti secoli ci furono discussioni; tutt'oggi la chiesa orientale e quella occidentale sono divise
sulla teologia dello Spirito: tutto questo sta a dire la difficoltà di sondare, capire, penetrare il mistero di Dio.
E' molto conosciuto il sogno di quel santo che camminando in riva al mare cerca di comprendere e di
scervellarsi per capire chi è Dio. Ad un tratto il suo andare lungo la riva viene interrotto dall'incontro con un
bambino. Il bambino ha fatto una piccola buca, prende l'acqua del mare e la mette dentro la buca. "Che fai,
bambino?". "Metto tutta l'acqua del mare dentro questa buca". "Ma è impossibile: non vedi che grande e
immenso è il mare!?". "E tu come pensi con la tua piccola mente di comprendere chi è Dio?", rispose quel
bambino al santo.
Ma allora cosa si può dire di questa festa? La festa della Trinità dice: "In Dio ci sono tre persone: Padre,
Figlio e Spirito Santo" e tutte e tre sono Dio. Tipico di queste tre persone non è la solitudine (non sono tre
dei) ma l'essere in relazione con gli altri due.
Tutti noi facciamo questa esperienza: qual è la cosa che più cerchiamo nella vita? L'amore! Ma perché ci sia
l'amore non bastano due persone; non basta un uomo e una donna, non bastano due amici, non basta una
madre e suo figlio. Perché ci sia l'amore servono tre elementi: due persone e una relazione.
Ci sono io, ci sei tu, ma se non c'è il legame fra me e te, se non c'è una relazione, un rapporto forte e
profondo, se non c'è qualcosa che ci unisce, se non c'è l'amore, siamo separati, lontani e non c'è neppure
rapporto.
Ciò che conta in una relazione è che non ci fondiamo (io e te siamo uguali, la stessa cosa), che non siamo
separati (io e te siamo distanti, non c'è rapporto) e che ci amiamo (che ci sia una relazione fra di noi).
Allora la festa di oggi tenta di esprimere una verità inesprimibile: "Dio è Amore; Dio è Relazione. La Trinità è
Vita, Relazione, Danza, Divenire, Amore, Comunicazione, Darsi e Riceversi.
Qualcuno potrebbe dire: "Ok, mettiamo pure che Dio sia così... e allora? Cosa centra con noi?". Centra,
eccome! Perché tutto ciò che esiste è formato ad immagine e somiglianza Sua. Tutto ciò che vive ha
l'impronta, il segno, è creato ad immagine di Dio.
La prima grande verità della festa di oggi è che tutto è in relazione.
Non è vero che ciò che faccio riguarda solo me. Ciò che faccio, nel bene e nel male, si riverbera su ogni cosa
e su tutto ciò che vive.
Se tu diventi più fiducioso della Vita o più coraggioso nelle scelte o più illuminato o più cresciuto nel tuo
essere uomo, tutto il mondo diventa così. E quando odi, non solo tu ma tutto il mondo subisce il tuo odio.
E quando maledici la tua vita, maledici tutta la Vita. Quando hai pensieri omicidi per un uomo, tutto il
mondo ne subisce l'onda. Così come quando ami, tutto il mondo sente l'onda del tuo amore.
E quando prego e il mio cuore è unito a Dio, non lo faccio solo per me ma prego davvero per tutto il
mondo. E tutto il mondo diventa più aperto, spirituale, profondo e vicino al Cuore di Dio. E' che noi non
crediamo alla potenza della preghiera! Ma se pregassimo di più, se i nostri cuori viaggiassero alla frequenza
dell'Amore, tutto il mondo (oltre a noi) sarebbe un mondo migliore.
La festa della Trinità dice: è l'Amore che sostiene ogni cosa.
L'essenza della Trinità è l'Amore; Trinità è un altro modo per dire Amore (Amans, Amatus, Amor). L'amore è
la realtà ultima e più profonda di ogni cosa.
L'amore è la forza debole che sostiene ogni cosa, che è dentro ogni cosa. E' una forza: perché quando sei
amato, tutto si può affrontare, tutto è possibile e nulla ti fa più paura. Ma è debole: non si impone, non si
compra, non si può pretendere, non si può imporre.
Guardo a Gesù Cristo: un amore crocefisso, che non si è difeso, che non ha potuto sottrarsi all'odio dei suoi
persecutori. Ma che c'è di più debole di questo? Ma che c'è di più vulnerabile, indifeso, di questo. Eppure
quest'amore ha salvato il mondo. E' quest'amore che salva il mondo. Gesù amava così, debolmente: non si
imponeva, non faceva paura alle persone e non le terrorizzava; faceva una proposta e se non era accettata
non ne faceva una questione personale; non era aggressivo o manipolativo. Gesù andava da tutti e diceva:
"Sono qui per amarti: ti và di aprire il tuo cuore?". Non forzava e non buttava giù la porta; sapeva
benissimo che a volte la paura di aprire il proprio cuore e di farsi amare per quello che si è era così grande
che le persone preferivano rifiutare. A tutti, in ogni caso, diceva: "Anche se tu non mi ami,
non ti preoccupare perché io non ritiro il mio amore per te".