TRINITA` D`AGULTU - Diocesi di Tempio – Ampurias

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TRINITA` D`AGULTU - Diocesi di Tempio – Ampurias
TRINITÀ D’AGULTU
FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
200° ANNIVERSARIO della FONDAZIONE della PARROCCHIA
26 MAGGIO 2013
“Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo!”.
Carissimi fratelli e sorelle. Noi cristiani siamo nati come figli di Dio “nel nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Siamo stati battezzati nell’amore della
Famiglia della Trinità, che il Padre ha effuso sull’umanità e il Figlio è venuto a
manifestare sulla terra, e quando Gesù dopo la sua Pasqua è asceso al cielo, ha inviato
da lassù, insieme con il Padre, lo Spirito Santo, lo Spirito dell’Amore, che è il respiro
della vita dei cristiani.
Grazie, carissimi amici, per avermi convocato a celebrare con voi questo giorno
luminoso del II Centenario della fondazione della vostra Parrocchia della Santissima
Trinità, nel paese di Trinità d’Agultu, attorno alla statua che proviene dall’isola
gemella della Corsica. Molti anni fa con un gruppo di voi e con Don Gianni Sini
andammo in pellegrinaggio in Corsica per celebrare la Santa Messa nella chiesa de
“La Trinité” non lontano da Bonifacio. È la fede nella Famiglia di Dio, la fede delle
nostre famiglie del mondo Mediterraneo, che è risuonata nei nostri cuori e nelle
Chiese nella Diocesi di Ampurias e Tempio, della quale era vescovo 200 anni fa
Monsignor Stanislao Paradiso. E in lui salutiamo tutti i vescovi e i sacerdoti della
nostra storia.
Io ringrazio con cuore commosso Monsignor Sebastiano Sanguinetti che verrà
nel pomeriggio per celebrare la festa con voi, e ringrazio Padre Giampaolo vostro
buon pastore, insieme al quale ricordo con affetto don Gianni Sini, che io inviai come
parroco alla Trinità dopo don Michelino Derosas, il parroco che mi accolse come
vescovo trenta anni fa, nel 1983. Anch’io ho un piccolo anniversario. Grazie alle
nostre autorità civili, al sindaco di Trinità che ho visto brillare nel variopinto
costume sardo. Grazie al sindaco di Tempio, al rappresentante aggese della Provincia,
che ci ricorda che Aggius era la nostra madre sia nel comune che nella Parrocchia, al
rappresentante del Comune di Padru, a tutte le autorità civili, ai nostri benemeriti
carabinieri devoti alla Virgo Fidelis.
Grazie ai confratelli di Trinità che vedo risorgere per ricordare la gloria dei tempi
antichi; e grazie a tutte le Confraternite che qui sono convenute, la Santa Croce di Alà
dei Sardi, le Confraternite del Rosario e della Santa Croce di Aggius, la Santa Croce
di Bulzi, la Santa Croce di Bortigiadas, la Santa Croce gloriosissima di Castelsardo,
Casteddu, Casteddu, eh! “da cand’era minoreddu ispiraba in santidai”, e la Santa
Croce di Luras. Grazie a questa magnifica corale per la quale la Santissima Trinità ha
già compiuto il miracolo di fondere il coro della Trinità con il coro di Tempio, della
Cattedrale, sotto la guida del maestro Ruggero. Grazie a questi giovani e ragazze che
portano i costumi scintillanti, gloria della nostra Sardegna. Grazie anche ai turisti e
agli ospiti che vengono da lontano, e soprattutto ai Galluresi, agli Anglonesi, ai Sardi
ed in particolare a voi popolo di fede, di “La Trinitai”.
Grazie in modo speciale ai confratelli di Trinità, che mi sembrano i cardinali con
le loro vesti rosse e quelli di lassù sembrano quei cardinali che hanno annunziato
l’elezione di Papa Francesco. Al centro non c’è la finestra dove si è affacciato il Papa
per dire: “Fratelli e sorelle, buona sera!”, ma noi lo sentiamo presente con il suo
sorriso. Lo abbiamo incontrato qualche giorno fa a Roma, i pellegrini sardi con i
vescovi della Sardegna nella “Visita ad Limina”, e poi i vescovi di tutta l’Italia. E ci
ha dato la bellissima notizia che verrà in Sardegna per onorare la Madonna di
Bonaria, che ha dato il nome alla città dove Papa Francesco è nato, Buenos Aires.
Grazie infine al glorioso “Comitato della Festa”: gli ultimi saranno i primi!
Hanno preparato questa magnifica festa, insieme al Parroco Don Giampaolo, una
giornata attesa da tanto tempo perché il 13, che porta sempre fortuna, a Trinità
ricorda proprio che nel 1813 è nata la Parrocchia di Trinità, secondo i documenti che
voi stessi avete ritrovato; e mi congratulo perché preparando la festa avete anche
allestito questa bellissima mostra documentaria nella casa dell’eremitano, accanto
all’antica e nuova casa parrocchiale.
Le immagini fotografiche e gli oggetti dell’arte sacra mostrano la storia del
restauro della preziosissima statua della Santissima Trinità, che risplende ora più
bella che mai, e ringraziamo quelli che hanno ideato e realizzato il restauro, che è
anche quello un’arte. Poi nella mostra ho visto dei crocifissi antichi di grande valore
che è artistico, ma che soprattutto ricorda la fede dei nostri padri, delle famiglie del
tempo della umiltà e della povertà, che custodivano la fede e la preghiera, e la
trasmettevano ai figli con serenità. È la serenità che abbiamo visto in Papa Francesco,
che lui ci ha portato dall'America Latina, dalla sua Argentina, dalla città di Buenos
Aires, dove svettano i grattacieli e i grandi monumenti, ma c'è anche la storia della
povertà dei bambini che stanno in fila per ottenere una scodella di brodo per
sopravvivere, ma sono sereni e giocano contenti.
Se posso fare un po' di pubblicità, a Sassari io ho allestito una mostra
sull'Argentina, a fianco della chiesa di San Pietro di Silki, che racconta tutti i viaggi
missionari che ho fatto con alcuni sacerdoti. Queste immagini danno l'idea della
povertà alla quale andava incontro Padre Jorge Mario Bergoglio, di origine italiana
piemontese, arcivescovo di Buenos Aires, che ora ama chiamarsi semplicemente
Vescovo di Roma. È vescovo di tutto il mondo cattolico e cristiano, il Papa
Francesco, che ci ricorda quel che di bello hanno fatto Papa Benedetto e Papa
Giovanni Paolo II.
Dedichiamo un momento di riflessione alla nostra festa e al bicentenario della
Parrocchia, ma soprattutto alla Famiglia di Dio, la Santissima Trinità. Siamo stati
battezzati nel nome della Trinità, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Quelli che hanno celebrato il sacramento del matrimonio hanno consacrato il loro
amore nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E anche noi sacerdoti e
vescovi siamo stati consacrati per il ministero del Vangelo nel nome del Padre, del
Figlio e dello Spirito Santo.
Qualche volta qualcuno dice a noi, sacerdoti e vescovi: sì, la Trinità è un mistero,
ci crediamo, ma riguarda forse la nostra vita? È questo che dobbiamo meditare e
scoprire profondamente. “Dio è uno solo”, ha detto già dai tempi della creazione il
nostro Padre onnipotente, “non c'è altro Dio fuori di me”: è il primo Comandamento,
il primo articolo della fede, come ci hanno raccontato le letture della Liturgia e la
preghiera all'inizio della Messa. Dio Padre ha mandato il suo Figlio per svelare la sua
vita. Dio è Amore: l'Amore è Famiglia. Dio Padre ha dato la vita al Figlio, il Figlio è
venuto a manifestarla nel mondo con i gesti della sua bontà e quando è tornato al
Padre ha mandato lo Spirito Santo. Tutta la famiglia di Dio nello Spirito dell'amore
vuole abitare nel nostro cuore, in ogni famiglia nella casa, nella grande famiglia della
Chiesa e anche della Società. Sì, la società civile può essere specchio della Santissima
Trinità: se c'è la concordia, la pace, l'amore, l'attenzione ai poveri, ai deboli, agli
ammalati, e quella bontà che ci manifesta con la sua tenerezza il Papa Francesco, c'è
Dio presente, c'è la famiglia di Dio.
“Quanto è grande il tuo nome su tutta la terra!”, abbiamo esclamato nel Salmo
responsoriale. Dio è Amore e agli uomini ha affidato nella storia il suo Amore. E
nella prima Lettura abbiamo sentito la bellezza del Creato: il cielo, la terra, il mare, la
luna, il sole, le stelle. Ma il capolavoro di Dio è l'uomo, l'uomo e la donna a sua
immagine e somiglianza, capaci di amare. Se c'è amore nel mondo, c'è Dio. Maria, la
madre di Gesù, ha accolto nella sua carne, nel suo cuore, nel suo grembo, lo Spirito
Santo per far nascere come uomo il Figlio di Dio. Il miracolo della Santissima Trinità
diventa miracolo della presenza di Dio nella carne di una madre. Dante Alighieri la
chiama: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio”. È un mistero bellissimo il miracolo
dell'amore nella nostra vita. L' amore divino nell'amore umano di noi tutti.
Gesù con la sua parola nell'Ultima Cena, prima di spezzare il pane
dell'Eucaristia, ha svelato il mistero della Trinità: “Io e il Padre siamo una cosa sola”:
io e il Padre viviamo nell'Amore e lo comunichiamo a voi.
Il Papa viene in Sardegna per venerare Maria, Nostra Signora di Bonaria, perché i
marinai che portarono nel Rio de La Plata, alla sua città diedero il nome di Bonaria:
Buenos Aires. È un voto che lui scioglie a Maria e noi siamo i privilegiati. Nella
riunione dei vescovi gli altri ci guardavano con un pizzico d'invidia: in Sardegna fa il
suo primo viaggio in Italia… E prima andrà a Rio de Janeiro per abbracciare la
gioventù di tutto il mondo nella “Giornata Mondiale della Gioventù”. Noi
ringraziamo il Papa, ringraziamo la Madonna per questo dono inatteso e quindi
ancora più bello nella sua sorpresa.
Trinità d'Agultu venera la Santissima Trinità, come avviene a Saccargia. La nostra
terra di Sardegna è terra di Dio, è terra di Maria. Anche il Papa Paolo VI, venendo a
Bonaria disse: “Voi siete cristiani perché siete mariani, perché siete devoti a Maria.
Lo hanno ripetuto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI dinanzi al santuario della
Madonna di Bonaria.
Preghiamo e chiediamo a Maria che ci doni il cuore del suo Figlio Gesù, il suo
cuore immacolato. Auguri! Grazie. Buona festa!
Omelia di Mons. Pietro Meloni
Vescovo Emerito di Nuoro