26 maggio 2013 – ss

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26 maggio 2013 – ss
26 maggio 2013 – ss.ma trinità anno C / FESTA DELLA PARROCCHIA
ore 18.00 Messa vigiliare del sabato
ore 11.15 Messa per gli anniversari di matrimonio presenti i fidanzati
(Messa vigiliare del sabato: la voce guida prima che inizia la processione all’altare)
Celebriamo la Messa vigiliare della solennità della Santissima Trinità.
Con la solennità della Pentecoste, che abbiamo celebrato domenica
scorsa, si è concluso il tempo felice dei 50 giorni di Pasqua. Oggi la vita
quotidiana della comunità cristiana riprende il suo ritmo settimanale della
Messa festiva con la domenica, dedicata alla contemplazione e alla
adorazione della Ss.ma Trinità. Noi siamo segnati con il segno della Croce
e del Nome di Dio tre volte Santo; siamo uniti nel suo nome; siamo
convocati nel suo nome; siamo benedetti nel suo nome; siamo perdonati
nel suo nome; siamo inviati nel suo nome; soffriamo, moriamo e siamo
sepolti nel suo nome. La Trinità è la nostra Terra promessa e santa, la
nostra Patria e nello stesso tempo siamo abitati come un tempio. La
Trinità è cibo e nutrimento, è più dell’acqua e della nostra stessa vita.
Seguendo l’antica disciplina dell’oriente cristiano, la Chiesa milanese
valorizza, accanto alla domenica, giorno di festa per eccellenza, il
carattere festivo che Dio ha assegnato al sabato. La Messa del sabato sera
inizia con la celebrazione dei vesperi primi della domenica: vesperi che
anche noi celebreremo tra poco.
La Messa del sabato sera ci introduce solennemente nel giorno
santo del Signore, la domenica, memoria del compimento della Pasqua
del Signore con la sua Risurrezione, dalla quale scaturisce ogni luce per il
cammino degli uomini e dei popoli.
Accogliamo la processione in piedi.
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26 maggio 2013 – ss.ma trinità anno C / FESTA DELLA PARROCCHIA
ore 18.00 Messa vigiliare del sabato
ore 11.15 Messa per gli anniversari di matrimonio presenti i fidanzati
S. Messa nella solennità della ss.ma trinità
(all’inizio della S. Messa prima del canto di ingresso): Con la solennità della Pentecoste,
che abbiamo celebrato domenica scorsa, si è concluso il tempo felice dei 50 giorni di
Pasqua. Oggi la vita quotidiana della comunità cristiana riprende il suo ritmo settimanale
della Messa festiva con la domenica dedicata alla contemplazione e alla adorazione della
Ss.ma Trinità. Noi siamo segnati con il segno della Croce e del Nome di Dio tre volte Santo;
siamo uniti nel suo nome; siamo convocati nel suo nome; siamo benedetti nel suo nome;
siamo perdonati nel suo nome; siamo inviati nel suo nome; soffriamo, moriamo e siamo
sepolti nel suo nome. La Trinità è la nostra Terra promessa e santa, la nostra Patria e nello
stesso tempo siamo abitati come un tempio dalla ss.ma Trinità. La Trinità è cibo e
nutrimento, è più dell’acqua e della nostra stessa vita.
Sul foglietto della Messa pag. 2 il canto TE LODIAMO TRINITA’.
(prima del segno di Croce all’inizio): Nel giorno in cui la S. Chiesa contempla e adora il
mistero purissimo e vicino a noi della SS.ma Trinità, iniziamo la S. Messa con il segno della
benedizione e della fede cristiana, il segno della Croce: oggi compiamo questo gesto con
grande attenzione e dignità, lentamente, pensando alle parole che diciamo e al gesto che
facciamo: le parole fanno memoria della SS.ma Trinità, il segno fa memoria della Croce di
Gesù nostro e unico Salvatore. Incominciamo da questo segno a farci riconoscere: noi
siamo quelli che sono di Gesù Cristo e di nessun altro: Nel nome del Padre...
(prima del Gloria): Dio glorioso e santo si manifesta agli uomini di buona volontà come il
solo Santo, il solo Signore, il solo Altissimo. E si manifesta come Trinità SS.ma: Gesù Cristo,
con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Acclamiamo, riflettendo sulle parole che
diciamo: Alla SS.ma Trinità Padre e Figlio e Spirito Santo diamo gloria a Dio nell’alto dei
cieli...
(prima del Credo): Oggi le parole della nostra professione di fede sono particolarmente
vive e solenni: Credo in un solo Dio Padre... Credo in un solo Signore Gesù Cristo... Credo
nello Spirito Santo... Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa. E noi ci
gloriamo di professarla.
(prima della benedizione): Dio Trinità SS.ma vi benedica tutti. E il segno della Croce, segno
della nostra fede e della benedizione di Dio, ci accompagni in ogni momento della nostra
vita.
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26 maggio 2013 – ss.ma trinità anno C / FESTA DELLA PARROCCHIA
ore 18.00 Messa vigiliare del sabato
ore 11.15 Messa per gli anniversari di matrimonio presenti i fidanzati
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Sia lodato Gesù Cristo!
Quando leggo le letture della Messa della domenica, in
settimana, nella preghiera e nella meditazione, succede
sempre che una parola o una frase mi aiutano a
comprendere il messaggio di tutt’e tre le letture. Oggi c’è e
ve lo annuncio perché so che riguarda me, ma riguarda
anche voi, fratelli miei.
• La prima lettura racconta un episodio della vita di Abramo,
un episodio di una commozione indescrivibile. Abramo
riceve la visita di un Signore accompagnato da due amici (è
evidente il riferimento alla solennità di oggi). Abramo si prende cura degli ospiti… e come
premio? La fecondità insperata e inimmaginabile di Sara. Quando noi siamo capaci di costruire
rapporti di ospitalità, di accoglienza, la nostra vita guadagna in fecondità, in fertilità, noi ci
guadagniamo come padri e come madri. All’inizio, il testo riporta le prime parole di Abramo:
Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo
servo. Chi accoglie, chi riceve in casa, chi apre la porta, chi si prende cura di chi non ha lavoro,
casa, dignità, diventa padre e madre e non muore mai né come padre né come madre: la sua
vita sarà sempre feconda. Dietrich Bonhoeffer, uno di più grandi teologi protestanti, nel mezzo
della campagna nazista sulla purezza della razza ariana, ucciso poi da Hitler, diceva: Ogni
comunità cristiana deve sapere che non solo i deboli hanno bisogno dei forti, ma i forti non
possono essere veramente uomini senza i deboli. Nella comunità cristiana –dice Bonhoeffernoi non possiamo “essere veramente uomini” senza i deboli, senza i poveri, senza i piccoli, i
miti, gli umili… La cura del povero ha a che fare con la piena umanità dell’uomo, con ciò che è
degno dell’uomo, con una vita degna di essere vissuta, con il suo essere uomo o donna. Per
questo, dice Abramo: Mio Signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza
fermarti dal tuo servo.
• Apriamo un momento lo sguardo della fede per accogliere lo Spirito Santo che ci aiuta a capire
che cosa è, che cosa significa per noi il mistero della Ss.ma Trinità. Ricordo quel ragazzo, che un
giorno mi disse: ds, a me che sia uno o che siano tre non mi cambia nella vita?! Amico mio, a
me cambia molto. Trinità vuol dire che Dio non è solitudine, la sua identità è di essere un
immenso oceano che vibra di un infinito movimento d’amore. In Dio c’è reciprocità (come
quella che c’è tra due sposi), c’è scambio, c’è incontro, c’è abbraccio (come quello che c’è tra
due innamorati, tra il tuo papà e la tua mamma, tra la tua mamma e te quando non stai bene,
quando sei biricchino, quando ne hai combinata una e le corri incontro piangendo…). Il mistero
della Trinità è fonte di sapienza per vivere bene: se Dio si realizza solo nella comunione dei Tre,
sarà così anche per noi. Per me è importante che Dio sia Uno in tre persone: perché mi ha fatto
come lui e io mi piaccio così come sono. Non vorrei perciò che il mio Dio sia diverso: non vorrei
essere anch’io un altro uomo. Dico: meno male che il mio Dio è Uno e Trino perché io gli
assomiglio.
• Adesso capite, miei cari, perché la solitudine ci pesa tanto e ci fa paura: perché è contro la
nostra natura, noi viviamo solo nella relazione. Adesso capite perché, quando siamo con chi ci
vuol bene, stiamo così bene: perché realizziamo la nostra vocazione.
• Vi voglio racco9ntare un episodio, che mi è successo, forse ve l’ho già raccontato. Nella visita
alle famiglie per la benedizione di Natale, incontrai una mamma con il suo bambino. E la
Mio Signore, se
ho trovato
grazia ai tuoi
occhi, non
passare oltre
senza fermarti
dal tuo servo.
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mamma dice al suo bambino: Marco, c’è qui don Sergio, chiedilo a lui quello che hai chiesto a
me. Che cosa, chiedo al bambino. Il bambino si rivolge non a me, ma alla sua mamma e gli dice:
Mamma, com’è Dio? La mamma lo guarda in silenzio, con i suoi occhi infinitamente materni, gli
si avvicina, lo abbraccia, gli bacia i capelli e, tenendolo stretto sé, gli sussurra: Come ti senti
adesso? Marco non voleva sciogliersi dall’abbraccio della sua mamma, alza gli occhi e risponde:
Bene, mi sento bene. E la mamma: Ecco, Marco, Dio è così. Dio come un abbraccio. Pensateci!
Sabato 25 ore 18.00
S. Messa con la cresima di 7 giovani
Voi, dilettissimi amici, tra poco vi consacrerò con il dono dello
Spirito Santo e dei suoi sette doni. La cresima è la conferma della vostra
fede, ricevuta nel battesimo: per voi la fede ormai non è più una ipotesi,
una possibilità. Per voi la fede è già dono. Vivetela oggi e anche nella
vostra prossima vita famigliare. Ricordatevi che Gesù ama ciascuno di
voi e ama coloro che voi amate. Non deludete Gesù: siate felici di
sentirvi amati.
Domenica 26 ore 11.15
Oggi, festa della nostra parrocchia, attorno all’altare della nostra
Messa festiva siamo in tanti, tanti fratelli che ci regalano la loro
presenza e la loro testimonianza. Ieri sera sette giovani hanno ricevuto il
sacramento della Cresima. Poco fa, alla Messa delle 10.00 i 14enni del
nostro Oratorio hanno fatto la loro professione di fede: il Signore li
conservi fedeli, alla vigilia della stagione più turbolenta e più pericolosa
della loro vita. A questa Messa sono presenti sposi che desiderano
confermarsi reciprocamente il loro amore dopo anni di vita coniugale.
Sono presenti anche tanti fidanzati che quest’anno celebreranno il loro
matrimonio: auguriamo a loro giorni e anni felici. C’è anche una piccola
bambina che oggi riceve la prima Comunione vicina ai suoi nonni. Nel
pomeriggio farò 7 battesimi: la vita vince ancora, la vita nelle nostre
famiglie, così turbate in questi anni da problemi e da povertà. Di tutti
voi faccio preghiera durante questa Messa: sentitevi tutti qui vicini
all’altare. E se volete questa sera troviamoci davanti alla nostra grotta
per dire grazie alla Madonna con il santo Rosario.
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Celebriamo la Messa della solennità della Santissima Trinità.
Con la solennità della Pentecoste, che abbiamo celebrato
domenica scorsa, si è concluso il tempo felice dei 50 giorni di
Pasqua. Oggi la vita quotidiana della comunità cristiana riprende
il suo ritmo settimanale della Messa festiva con la domenica,
dedicata alla contemplazione e alla adorazione della Ss.ma
Trinità. Noi siamo segnati con il segno della Croce e del Nome di
Dio tre volte Santo; siamo uniti nel suo nome; siamo convocati
nel suo nome; siamo benedetti nel suo nome; siamo perdonati
nel suo nome; siamo inviati nel suo nome; soffriamo, moriamo e
siamo sepolti nel suo nome. La Trinità è la nostra Terra promessa
e santa, la nostra Patria e nello stesso tempo siamo abitati come
un tempio. La Trinità è cibo e nutrimento, è più dell’acqua e della
nostra stessa vita.
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Mamma, com’è Dio?
Nella visita alle famiglie per la benedizione di Natale,
incontrai una mamma con il suo bambino. La mamma dice
al suo bambino: Marco, c’è qui don Sergio, chiedilo a lui
quello che hai chiesto a me. Che cosa, chiedo al bambino.
Il bambino si rivolge non a me, ma alla sua mamma e le
dice: Mamma, com’è Dio? La mamma lo guarda in silenzio,
con i suoi occhi infinitamente materni, gli si avvicina, lo
abbraccia, gli bacia i capelli, e, tenendolo stretto a sé gli
sussurra: Come ti senti adesso? Marco non voleva
sciogliersi dall’abbraccio della sua mamma, alza gli occhi e
risponde: Bene, mi sento bene. E la mamma: Ecco, Marco,
Dio è così. Dio come un abbraccio.
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