SIMBOLISMO e DECADENTISMO

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SIMBOLISMO e DECADENTISMO
SIMBOLISMO E
DECADENTISMO
SIMBOLISMO e DECADENTISMO
Simbolismo
Decadentismo
Francia: 1876 - inizi del ‘900
Italia: con Pascoli (1897)
Francia: 1883 – 1890 (confluisce nel simbolismo)
Italia: 1890 – 1905 (Pascoli e D’Annunzio)
n.b.: il Simbolismo può essere definito la poetica del Decadentismo,
che rappresenta invece un movimento più ampio.
NASCE LA POESIA MODERNA!
Momento di rottura che separa la poesia tradizionale dalla poesia novecentesca, sia sul
piano dei contenuti sia su quello della forma
Reazione diversa, alternativa a quella delle tendenze dominanti, rispetto al valore
dell’arte e al rapporto con le masse
SIMBOLISMO e DECADENTISMO
SIMBOLISMO/DECADENTISMO
1. Indagine sugli aspetti più
misteriosi della realtà, ignoti ai
più
2. Ansia metafisica di intuizione
fulminea dell’ignoto
3. Impossibilità di conoscere
attraverso i sensi
4. Linguaggio alogico, evocativo,
che procede per simboli,
analogie, metafore, sinestesie
POESIA TRADIZIONALE
1. Descrizione
(oggettiva
o
soggettiva) di eventi, luoghi o
stati d’animo
2. Bisogno di spiegazione scientifica
della realtà fenomenica
3. Sensismo
4. Linguaggio logico e descrittivo
LA NOVITÀ DEL SIMBOLISMO
ATTENZIONE!!!
Il simbolismo dà inizio alla dissoluzione delle forme poetiche tradizionali
MA
La parola poetica ha sempre avuto una duplice funzione
Da un lato strumento di comunicazione razionale
Dall’altro mezzo per evocare sensazioni
Basti pensare ai poeti romantici, soprattutto in Germania, Inghilterra e
Francia.
Essi, tuttavia, rimanevano comprensibili al lettore.
IDEOLOGIA
Simbolismo e Decadentismo
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Recupero del pensiero di Schopenhauer;
Nietzsche, Bergson, Freud
Critica alla volontà e alla ragione,
esaltazione della noluntas (Schopenhauer)
Opposizione all’ideologia del progresso
Forza della spiritualità, dell’intuizione e
dell’inconscio (irrazionalismo)
Dichiarazione fallimento della scienza
Concezione soggettiva, relativa e
insondabile della verità
Rivalutazione della memoria, durata del
flusso degli stati di coscienza (Bergson)
Filosofia del sospetto (Nietzsche)
Tendenze dominanti
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Comte e Darwin (positivismo,
determinismo ed evoluzionismo)
Esaltazione volontà e ragione
Esaltazione del progresso
Forza della ragione (razionalismo)
Esaltazione della scienza
Concezione oggettiva, quantificabile e
misurabile della verità
Tempo misurato in maniera scientifica
e parcellizzato
Filosofia della conoscenza certa e
indiscutibile
VALORE DELL’ARTE E DELL’ARTISTA
Simbolisti e Decadenti
Naturalisti e Veristi
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Accettazione (in Europa)/rifiuto (in
Italia) della perdita di aura e aureola
Arte come valore assoluto, mezzo per
comprendere la verità al fondo delle
cose
Estetismo
Divismo e mercificazione dell’arte
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Accettazione della perdita di aura e
aureola
Arte senza idillio, non può avere più
funzione ideologica
Realismo
Autoesclusione
N.B.: in Italia, la resistenza alla perdita dell’aura, porta anche ad un
altro tipo di reazione, di stampo CLASSICISTA, rappresentato dal
tentativo di Giosuè Carducci di recuperare al letterato i suoi compiti
tradizionali, filologici ed educativi per le masse, contro la
mercificazione dell’arte e la massificazione.
SIMBOLISMO (1876-inizio ‘900)
• La spinta data dal sentimento di estraneità rispetto alla
realtà contemporanea, produce nei simbolisti una reazione
diversa rispetto ai naturalisti/veristi (con la cui corrente
convive per qualche anno)
a.
Progressiva specializzazione linguistica della poesia (linguaggio
assoluto e separato, incomprensibile ai più)
b. Poeta-veggente che può avvicinarsi ad una verità assoluta, oscura ai più
c. Fine del Positivismo Realtà che cela significati nascosti, inaccessibili
ai più
 1857: C. Baudelaire pubblica la prima versione della raccolta Les fleurs du mal, nella prima sezione della quale
(intitolata Spleen et Idéal) compare quel testo, Correspondances, che già abbiamo visto rappresentare un’anticipazione
della poetica simbolista. LA REALTÀ HA UN SENSO ALTRO, CHE TRASCENDE IL FENOMENO VISIBILE
La Natura è un tempio dove colonne vive
Lasciano a volte uscire confuse parole;
L’uomo vi passa attraverso foreste di simboli
Che l’osservano con sguardi familiari.
Come echi lunghi che da lontano si fondono
In una tenebrosa e profonda unità
Vasta quanto la notte e quanto la luce,
I profumi, i colori e i suoni si rispondono.
Ci sono profumi freschi come carni infantili,
Dolci come oboi, verdi come praterie
- E altri corrotti, ricchi e trionfanti,
Che hanno l’espansione delle cose infinite,
Come l’ambra, il muschio, il benzoino e l’incenso
Che cantano gli abbandoni dello spirito e dei sensi.
LA POETICA SIMBOLISTA
1866: Paul Verlaine, Poemi saturnini (ispirati a Baudelaire)
Poeti affetti da malinconia, conducono una vita infelice e turbata,
dominata da «un’immaginazione inquieta che rende inutile qualsiasi
sforzo della ragione».
-
Rinuncia ad un discorso logico e sintattico
Tendenza al puro valore evocativo e fonosimbolico della parola
Superamento della poesia come sfogo, confessione romantica
Realtà come insieme di segni dal significato altro, oscuro e
misterioso
LA POETICA SIMBOLISTA
1871: Arthur Rimbaud, Lettera del veggente:
«Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa veggente attraverso una
lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi. […] egli cerca sé stesso, esaurisce in
sé tutti i veleni, per non serbarne che la quintessenza. Ineffabile tortura […] nella quale
diventa fra tutti il grande malato, il grande criminale, il grande maledetto, – e il sommo
Sapiente! – Poiché giunge all'ignoto! Avendo coltivato la sua anima, già ricca, più di ogni
altro! Egli giunge all'ignoto, e anche se, sconvolto, dovesse finire per perdere l'intelligenza
delle sue visioni, le avrebbe pur sempre viste! »
- Rinuncia alla ragione e all’uso ordinario dei sensi
- Dalla poesia alla vita: tentativo e fallimento della poesia come mezzo per
cambiare la vita
- Verità oscura e inesprimibile attraverso il valore semantico delle parole
- Espressione della verità attraverso le allusioni di un linguaggio analogico e
musicale (potenziamento evocativo della parola)
LA POETICA SIMBOLISTA
1876: Stéphane Mallarmé pubblica L’après-midi d’un faune,
poemetto che dà inizio alla tendenza del Simbolismo
– Il fauno (protagonista del monologo) non sa se ha davvero amato
una coppia di ninfe o se si tratti solo di un sogno (sceglierà il
sogno, l’ombra)
– Oscillazione tra sogno e realtà, arte e vita
– Mallarmé si propone di “ritrarre non la cosa ma l’effetto che essa
produce”
– Prevale una sfera onirico-estetica (il fauno vuol “perpetuare” le
ninfe), quindi alla realtà oggettiva, alla vita è anteposta la poesia, il
sogno, l’arte come mezzo per eternare
– La poesia non deve comunicare una realtà preesistente ma andare al
di là dell’apparenza delle cose, interpretarne l’essenza, l’anima
LA POETICA SIMBOLISTA
18 settembre 1886: Jean Moréas pubblica su Le Figaro l’articolo Le
Symbolisme, manifesto della nuova poetica, che per la prima volta ne
definisce il nome:
«Nemica della didattica, della declamazione, del falso sensibilismo, della descrizione
oggettiva, la poesia simbolista cerca di: rivestire l’Idea d’una forma sensibile che
però non si porrebbe come scopo a se stessa ma che, pur servendo ad esprimere
l’idea, resterebbe soggetto. L’Idea, dal canto suo, non deve affatto lasciarsi scorgere
priva dei sontuosi paludamenti delle analogie esterne, carattere essenziale dell’arte
simbolista essendo il non andare mai fino alla concezione dell’Idea in sé. Così, in
quest’arte, le immagini della natura, le azioni degli esseri umani, tutti i fenomeni
concreti, non potrebbero trovare manifestazione, trattandosi di apparenze sensibili
destinate a rappresentare, invece, le loro affinità esoteriche con le Idee
primordiali».
LA POETICA SIMBOLISTA
Riassumendo, per i Simbolisti:
− Il poeta cerca un rapporto immediato con il mondo sensuale, senza il filtro
della ragione
− Ne deriva la rinuncia all’uso denotativo della parola, valorizzata al
contrario sul piano evocativo e fonosimbolico (parola= magia, allusione,
musica) attraverso il ricorso ad analogie, metafore e sinestesie
− Il poeta rivendica a sé l’aureola in quanto veggente, capace di avvicinarsi
ad una verità oscura ai più
− La poesia assume un carattere tutto soggettivo e quasi “religioso”,
assoluto, poiché essa non descrive il mondo ma è il mondo (parola= mondo;
poesia=verità)
− Il particolare vale solo come simbolo dell’universale
− L’universale è un mistero insondabile, attingibile solo per approssimazione,
attraverso procedimenti analogici, mai definitivamente dichiarabile
IL DECADENTISMO (1884-inizio ‘900)
• Il termine trae origine da un sonetto, Languore, pubblicato da P.
Verlaine su Le Chat Noir il 26 maggio 1883, in cui l’autore affermava:
«Sono l'Impero alla fine della decadenza,
che guarda passare i grandi Barbari bianchi
componendo acrostici indolenti
in uno stile d'oro dove danza il languore del sole»
interpretando uno stato d’animo diffuso nella cultura della Parigi di
fine ‘800, un senso di disfacimento e di fine di una civiltà, l’idea di
un prossimo crollo, di un cataclisma epocale, analogo a quello
dell’Impero romano, che però poteva produrre frutti sublimi sul
piano dell’arte (raffinatezza e eleganza sarebbero proprie delle epoche
di decadenza)
IL DECADENTISMO
• Lo stato d’animo di stanchezza ed estenuazione deriva dal senso
di saturazione e, quindi, di disfacimento di una civiltà
• Ne scaturisce anche l’ammirazione per le epoche di decadenza
(grecità alessandrina, tarda latinità imperiale, età bizantina), che
avevano prodotto come un ultimo afflato poetico di squisita
raffinatezza
• In queste fasi, la “stanchezza di una fantasia sazia” si traduce in
immagini e fantasie appartenenti alla sfera dell’eccesso
IL DECADENTISMO (1884-inizio ‘900)
• La “decadenza” a cui allude il termine, inizialmente, è quella della
sana borghesia liberale e positivista (quella del boom degli anni
1848-1875) e del Romanticismo, cui si contrappone l’aristocrazia
dello spirito, la superiorità di una vita fondata su stimoli artificiali
• Come movimento letterario, quello dei décadents durerà poco, fino
al 1890, sostituito dal Simbolismo
• Il Decadentismo diventerà poi una forma di cultura e civiltà
letteraria, un atteggiamento diffuso in tutta Europa tra 1890 e
inizio ‘900, che farà propria la poetica simbolista
• Il Simbolismo, quindi, può essere definito la poetica del
Decadentismo
IL DECADENTISMO
Manifesti “decadenti”:
A rebours (it. Controcorrente) di Joris Karl Huysmans esce nel
1884, è la bibbia del Decadentismo, in cui compare per la prima
volta la figura del dandy (Jean Floressas Des Esseints)
 Le Décadent, rivista diretta da Anatole Baju nel 1886
The picture of Dorian Gray di O. Wilde esce nel 1890
Il piacere di Gabriele D’Annunzio esce nel 1889
IL DECADENTISMO
• Tratti fondamentali del Decadentismo come fenomeno culturale sono:
a. Atteggiamenti irrazionalistici, ispirati a sensualismo e misticismo vs.
positivismo e metodo scientifico e razionale
b. Soggettivismo e individualismo vs. oggettivismo (arte= espressione della vita
interiore del soggetto)
c. Artista= soggetto eccezionale, dandy dotato di valori aristocratici e raffinati, che
disprezza la massa in nome di una pretesa superiorità
d. Scoperta dell’inconscio, collegato alla vita dell’universo tutto (panismo magico,
identità tra io e mondo) e sottratto ancora al dominio dell’io cui lo legherà Freud
e. Estetismo e religione dell’arte, autonoma (slegata da criteri di natura morale,
politica o sociale) e superiore (la vita deve ispirarsi all’arte, all’artificio)
f. Poeta= veggente, profeta, vate e artefice supremo
g. Ricorso al Simbolismo come poetica (tecniche principali: metafora, analogia,
sinestesia)
TEMI E MITI DECADENTI
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Ammirazione per epoche di decadenza
Perversione, crudeltà e sadismo
Nevrosi, spesso tematizzata in personaggi di romanzi, drammi o poesie
La malattia (dell’uomo e delle cose), che esprime bene la condizione
dell’intera civiltà, ma è anche segno di nobiltà e distinzione (n.b.: Venezia è
la città decadente per eccellenza). Reazioni possibili:
 La morte e il nichilismo, tema quasi ossessivo (Schopenhauer)
 Il vitalismo e il superomismo (Nietzsche)
Rifiuto della normalità e atteggiamento anti-borghese e anti-democratico
(orrore della vita comune)
Eroi maledetti, esteti (Des Esseints, Dorian Gray, Andrea Sperelli), inetti
(Giorgio Aurispa nel Trionfo della morte di D’Annunzio; il Fanciullino di
Pascoli), superuomini (Claudio Cantelmo nelle Vergini delle rocce di
D’Annunzio)
Donne fatali, dominatrici e temute, crudeli torturatrici, Nemiche (Salomé di
Wilde, Ippolita in D’Annunzio), oggettivazione della parte perduta dell’uomo
DECADENTISMO/ROMANTICISMO
 Decadentismo (europeo)
 Romanticismo europeo
1. Individualismo, simbolismo e
irrazionalismo
1. Individualismo, simbolismo e
irrazionalismo
2. Opposizione io-società e fuga dalla
realtà
2. Opposizione io-società e fuga
dalla realtà
3. Materia preferita: inconscio e
presentimenti (nasce ora la psicanalisi)
3. Materia preferita: sentimenti e
passioni
4. Artista= dandy eccentrico, ammalato di
civiltà, stanco ed eccentrico,
disimpegnato (salvo eccezioni!)
4. Artista= eroe e ribelle, aspetti
titanici e costruttivi
IL DECADENTISMO ITALIAN0
La condizione storica, politica e sociale dell’Italia di fine ‘800 –
inizio ‘900 (destra e sinistra storiche) non consente la nascita di
un pensiero “socialista” (come con Baudelaire, Verlaine e
Rimbaud in Francia)
I gruppi dirigenti sono ancora costituiti da un’élite ristretta in cui
non riesce a formarsi una opinione pubblica in senso moderno
Ciò fornisce i margini per il tentativo di “riscatto” di autori come
Pascoli e D’Annunzio, che ancora rivendicano la propria aureola!
IL DECADENTISMO ITALIANO
• Fiorisce negli anni 1890-1905 (gli anni del passaggio da Depretis a Crispi,
quindi a Giolitti)
Prime opere decadenti: Il piacere di D’Annunzio (1889) e Myricae
di Pascoli (1891)
Ultime opere decadenti: Alcyone di D’Annunzio (1903) e i I Canti
di Castelvecchio di Pascoli (1904)
• Presenta tratti spiccatamente umanistici per il legame ancora forte con la
tradizione classica
• Torna ancora l’immagine del poeta-vate risorgimentale, con un ruolo
protagonistico sul piano ideologico