Il discorso del Consigliere Pierliugi Tirale in occasione della
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Il discorso del Consigliere Pierliugi Tirale in occasione della
La Politica della Qualità per il Consiglio Nazionale Forense di Pierluigi Tirale Consigliere segretario Il nostro Consiglio, negli anni più recenti, grazie soprattutto al dinamismo ed alla capacità progettuale del suo Presidente Guido Alpa, ha incrementato in modo significativo le proprie iniziative, rivolgendosi non solo alle attività che la disciplina normativa e la tradizione assegnano alla nostra istituzione, ma dedicandosi, anche, a settori un tempo professionale e trascurati, quali quello della formazione quello della partecipazione, in ruolo sovente trainante, alle attività che gli Organismi rappresentativi della categoria professionale svolgono in ambito comunitario. Sono evidente risultato di questo maggiore ed assiduo impegno il Congresso nazionale di formazione, che si svolgerà nei prossimi mesi per il quarto anno consecutivo, e il rapporto sempre più stretto, e sempre più intenso, con le Avvocature straniere e, in particolare, con i Consigli nazionali francese e spagnolo, che ci sono vicini per cultura professionale e per sistema normativo; rapporto che ha condotto allo studio, prima, ed alla redazione e all’approvazione, poi, di un codice deontologico comune, i cui principi sono destinati a trovare applicazione non soltanto nell’attività professionale transfrontaliera, ma anche in quella che si compie all’interno di ciascun Paese. Ne è pure significativo risultato il ruolo che il nostro Consiglio ha assunto nella conduzione di progetti promossi in sede comunitaria, quali il progetto “Penalnet”. 1 Sul piano interno il Consiglio, consapevole dell’attenzione che la politica rivolge a questi temi, che hanno grande rilievo per un armonico sviluppo della società, è fortemente impegnato: - a riaffermare il ruolo centrale, nell’amministrazione della giustizia, della funzione difensiva e nella società della consulenza legale, che è strumento essenziale per la conoscenza e l’attuazione della legge e per la tutela dei diritti e degli interessi individuali e collettivi e, in definitiva, per la realizzazione dello Stato di diritto; - a difendere la centralità del sistema ordinistico e la sua natura pubblicistica, quale strumento di garanzia della collettività e dei cittadini che debbano ricorrere alla giustizia; - ad affermare la necessità dell’adozione di una nuova disciplina dell’accesso, che garantisca, insieme alla sua libertà, la verifica della formazione dell’avvocato e ne elevi la preparazione tecnica e la qualità etica; - a salvaguardare il sistema tariffario, che, tutelando la dignità del lavoro professionale e la qualità della prestazione, escluda ogni commistione fra interessi dell’assistito e quelli dell’avvocato, a garanzia dell’integrità dei diritti dei clienti e dell’indipendenza dell’avvocato; - a riaffermare la necessità che l’eventuale riconoscimento di nuove associazioni professionali non comprenda spezzoni di attività già proprie delle professioni ordinistiche e non consenta sovrapposizioni che potrebbero danneggiare la stessa trasparenza del mercato professionale. Il Consiglio ha così assunto, rispetto ai diversi Consigli territoriali, un ruolo di guida e di traino dell’intera avvocatura, che, come è emerso al Congresso di Bologna, tenutosi nello scorso mese di 2 novembre, riconosce al Consiglio nazionale forense un ruolo di leadership autorevole, in un momento in cui, anche per la grave crisi economica che attraversa l’intero Occidente, la nostra professione deve darsi una nuova identità. L’evoluzione e la diffusione delle tecnologie informatiche, che già toccano il processo civile e che sono destinate a rivoluzionare la gestione del processo e l’amministrazione della giustizia, stimolano l’adozione di nuove scelte, che in coerenza con lo sviluppo delle nuove tecnologie, rendono necessario incrementare in modo assai rilevante i rapporti con i Consigli territoriali, che hanno necessità di un solido supporto, per reggere il confronto con l’evoluzione tecnologica che presto accompagnerà il sistema giustizia. La struttura organizzativa del Consiglio nazionale forense ed i suoi collaboratori hanno seguito, con forte impegno, talora con abnegazione e qualche volta un po’ in affanno, gli impulsi e i nuovi impegni che si venivano a creare; e, tuttavia, l’esigenza di incrementare capacità e qualità operativa, nel contesto di forte rinnovamento che attraversa l’intera Pubblica Amministrazione, richiedevano l’adozione di misure intese ad aggiornare il modello organizzativo ed a realizzare un sistema orientato a migliorare la qualità delle funzioni e l’efficacia dell’azione del Consiglio. A questo obiettivo ha puntato l’Ufficio di Presidenza sin dall’avvio di questa Consiliatura, per far fronte al ruolo che il Consiglio si è dato rispetto alle altre istituzioni e alle associazioni forensi e per adeguatamente rispondere alle esigenze che vengono dall’intera avvocatura, che ha ormai superato la soglia dei 200.000 iscritti. Con delibera adottata nello scorso mese di marzo 2008, il Consiglio decideva: 3 • di dare avvio ad una attività intesa a migliorare i procedimenti decisionali e la struttura organizzativa, con l’obiettivo di elevare il livello di trasparenza e di funzionalità della gestione; • di modificare il sistema di gestione amministrativa, anticipando i tempi di approvazione del conto preventivo e consuntivo e introducendone la revisione; • di adottare un regolamento di contabilità; • di adottare apposito regolamento per disciplinare in modo organico la concessione dei patrocini e dei contributi alle attività, prevalentemente formative, svolte dai Consigli degli Ordini territoriali e dalle associazioni; • di avviare il procedimento disciplinare informatizzato; • di individuare i momenti critici della struttura, nella fase di esecuzione delle deliberazioni e nell’adempimento delle funzioni e dei compiti istituzionali e di darne soluzione anche mediante un trasparente procedimento di ricerca, di valutazione e di acquisizione di personale, per i ruoli e le attività in cui si era manifestata qualche criticità. Fra le diverse scelte possibili, quali, ad esempio, quella di dare corso ad una semplice attività di riorganizzazione, con l’ausilio di consulenti esperti, il Consiglio ha inteso ricorrere alla certificazione, perché questa non si esaurisce nel rilascio del certificato che attesta che la gestione delle attività si svolge, soddisfacendo i requisiti della norma UNI EN ISO 9001:2000, ma impone una successiva e costante attività di controllo e una continua azione rivolta a rimuovere e superare le criticità operative, prima che queste si traducano in disservizi o sprechi operativi. 4 In particolare, il Consiglio si attende che la certificazione rappresenti un forte incentivo al miglioramento dell’efficienza e uno strumento di verifica e di controllo della qualità delle attività di servizio, in modo che l’Ufficio di Presidenza e il Consiglio nel loro insieme siano nelle condizioni di governare al meglio il complesso sistema dei servizi e delle attività che ne consentono l’erogazione, prevenendo possibili distorsioni ed evitando, con ciò, attività successive di rimozione di eventuali inefficienze. Infatti, il buon andamento dell’azione amministrativa e la verifica delle modalità di sua esecuzione non può essere fondata su una valutazione autoreferenziale dei processi di attuazione, ma abbisogna di un controllo sistematico dell’attività e dell’adozione di azioni anche preventive volte ad un processo di miglioramento continuo delle attività di gestione. Naturalmente, per concludere in tempi così accelerati il percorso che ha condotto alla certificazione, il Consiglio, ha dovuto avvalersi di professionisti e di strutture esperte, quali, in particolare l’ing. Michele Petrucci e la società Emmeerre di Padova, ma soprattutto ha potuto contare sulla cooperazione e sullo spirito di servizio del personale e di tutti i collaboratori, che, pur soggetti ad un impegno supplementare, hanno attivamente concorso alla realizzazione dell’obiettivo che il Consiglio si è prefisso. Raggiunto il primo traguardo, il Consiglio dovrà affrontare una nuova fase organizzativa, puntando: a) ad un significativo incremento della informatizzazione delle attività e dei procedimenti gestionali; b) ad un adeguamento quantitativo delle risorse anche umane, che tenga conto però della qualità e della delicatezza dei processi di 5 funzionamento del Consiglio, che oltre ad intrattenere rapporti con le Istituzioni al più alto livello, gestisce, tra l’altro, l’albo dei Cassazionisti, si confronta con le altre Giurisdizioni Superiori, gestisce il giudizio di appello dei procedimenti disciplinari, promuove e norma l’etica professionale; c) ad un miglioramento nella funzionalità dei rapporti con tutte le strutture di riferimento, interne ed esterne all’Avvocatura, ed a creare un’attività di supporto agli Ordini, per la migliore erogazione delle attività formative e per favorire l’adeguamento nell’utilizzo degli strumenti e dei sistemi operativi e dell’applicazione della tecnologia informatica. Un modello ci ha ispirato: quello della Procura di Bolzano, che primo tra gli Uffici appartenenti al sistema della giustizia ha fatto ricorso alla certificazione ed ha rappresentato per gli altri Uffici, un modello di efficienza e funzionalità. Perciò ci siamo rivolti ad una società di certificazione, quale DEKRA, che, per la sua struttura, per le sue dimensioni, per l’efficienza mostrata nella fase di attuazione del procedimento di certificazione e per l’esperienza acquisita nella certificazione degli Uffici della Procura di Bolzano ha bene inteso le nostre esigenze e i nostri sistemi operativi. Confidiamo, traguardi ora, che ci di viaggiare siamo più spediti posti, nell’attuazione migliorando il processo dei di comunicazione con la società e con gli enti e le istituzioni, che rappresentano il nostro naturale e necessario riferimento. Siamo solo all’inizio di un nuovo periodo, ma confidiamo che il prezioso impegno e la qualità personale ed intellettuale dei nostri dipendenti e di tutte le persone che collaborano con noi ci consentiranno di progredire rapidamente verso la nostra meta. 6