Relazione sulla Conferenza di Parigi "Women in

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Relazione sulla Conferenza di Parigi "Women in
Relazione sulla Conferenza di Parigi "Women in Physics"
Dal 7 al 9 marzo di quest'anno, presso la sede dell'Unesco di Parigi si e' svolto il I
Congresso Internazionale "Women in Physics", promosso dall’ International Union on
Pure and Applied Physics (IUPAP).
Erano presenti delegazioni da ben 65 paesi (prevalentemente composte da donne ma non
solo). Per l'Italia, la delegazione era formata da Elisa Molinari (INFM-Universita' di
Modena), Maria Luigia Paciello (INFN, Roma), Maria Grazia Betti (INFM-Universita' di
Roma "La Sapienza"), Anna Grazia Mignani (CNR-IROE Firenze) e Annalisa Bonfiglio
(INFM-Universita' di Cagliari), le quali hanno presentato un contributo sotto forma di
poster riguardante, in breve, la situazione delle carriere nel campo della fisica in Italia, viste
da un punto di vista femminile, dalla laurea in poi. Sebbene con difficolta', a causa della
mancanza di organismi preposti alla raccolta delle informazioni di genere nelle varie
organizzazioni consultate, sono stati raccolti dati significativi sulla presenza femminile nella
fisica, inutile dirlo, abbastanza sconfortanti. Uno per tutti: se le laureate in fisica
costituiscono attualmente circa il 36% del totale, la percentuale di professoresse ordinarie
non arriva al 5%, mentre nessuna donna occupa una posizione dirigenziale all'interno dei
maggiori istituti di ricerca nazionale (INFN, INFM) e una sola al CNR.
Alla conferenza hanno partecipato, grazie a un contributo speciale della IUPAP e della
Comunità Europea, anche altre giovani ricercatrici italiane, in alcuni casi attualmente
impiegate in strutture di ricerca straniere: Maria Fittipaldi, Daniela Grasso, Maria
Antonietta Loi, Michela Rossi. L'eterogeneita' della provenienza scientifica, delle eta' delle
partecipanti e delle posizioni professionali attualmente ricoperte (Universita' e Istituti
pubblici di ricerca) ha fatto si' che si creasse un'occasione davvero fruttuosa di scambio e di
definizione di problemi e strategie comuni che ci auguriamo possano dare il via ad una serie
di iniziative concrete per la nostra comunita' scientifica.
La conferenza ha compreso interventi invitati di delegate di diversi paesi (con un'attenzione
a rappresentare diverse provenienze geografiche e culturali), alcune "case-stories" di
ricercatrici di successo e infine, la costituzione di gruppi di lavoro ristretti su alcuni temi di
interesse particolare, precisamente: "Attracting girls into Physics", "Launching a
successful Physics carrier", "Getting women into the Physics leadership structure
nationally and internationally", "Improving the institutional climate for women in
Physics", "Learning from regional differences", "Balancing family and carrier".
Secondo la nostra opinione, i gruppi di lavoro hanno consentito di avere un quadro vero
della situazione vissuta dalle donne dei vari paesi nella costruzione della loro carriera
lavorativa nel campo della fisica. L'eterogeneita' culturale delle delegate ha consentito di
mettere in luce gli aspetti peculiari delle varie realta' ma anche la comune situazione di
inferiorita' numerica vissuta non soltanto (e, nella maggioranza dei casi, non piu') a livello di
formazione al lavoro (scuola superiore, universita', corsi di dottorato di ricerca e di
specializzazione) ma soprattutto nei livelli più avanzati delle carriere e nell'accesso alle sedi
decisionali.
Se e' vero che, attualmente, ovunque nel mondo, l'avere una carriera lavorativa appagante
è ritenuto da molte ricercatrici quasi antitetico alla possibilità di una vita privata
soddisfacente, e' altrettanto vero che questa esigenza e' comune agli uomini e alle donne:
la presa di coscienza dell'inadeguatezza dei modelli sociali esistenti alla soluzione di questo
problema (precarieta' per molti anni dopo la laurea, scarsita' di misure concrete per
l'armonizzazione di lavoro e famiglia) deve stimolare ciascuno a trovare, nel proprio ambito
lavorativo, i mezzi per sollevare il problema e provare a risolverlo, almeno a livello degli
organismi scientifici di cui facciamo parte. E' nostra ferma convinzione che questo sia un
compito che riguarda tutti, che portera' ad un maggior benessere per tutti e tutte e che
potrebbe cominciare, come prima cosa, in modo molto concreto e "scientifico", da una
precisa conoscenza da parte di tutti della situazione attuale, monitorata costantemente nel
tempo e pubblicizzata a livello statistico da organismi preposti negli Istituti, nelle Universita'
e nelle Industrie.
Una condizione irrinunciabile in questa direzione è che uomini e donne decidano insieme su
questi problemi, mentre sono ancora troppo poche le donne presenti negli organismi che
decidono la politica del lavoro e della ricerca in tutti i paesi.
Nella giornata conclusiva della Conferenza sono state votate alcune risoluzioni per
riassumere i risultati concreti della conferenza e le raccomandazioni da rivolgere ai vari
organismi nazionali e internazionali coinvolti nella ricerca nel campo della fisica. Esse sono
elencate nel seguito.
1) Risoluzione diretta alle Scuole e agli Organismi governativi ad esse preposti
Le scuole dovrebbero incoraggiare l'apprendimento della fisica, dando ad alunni ed alunne
pari opportunita' ed incoraggiamenti. L'incoraggiamento fornito da genitori ed insegnanti
rafforza la fiducia in se stesse delle alunne e le aiuta a proseguire con successo. I metodi
usati ed i libri di testo scelti dovrebbero tenere in considerazione le attitudini espresse dalle
studentesse al fine di promuovere il loro successo. E' stato dimostrato che una delle
motivazioni ideali fondamentali espresse dalle studentesse nella scelta della loro carriera e'
la volonta' di migliorare la vita delle persone ed e' percio' importante che le scuole si
impegnino a mostrare l'impatto positivo che lo sviluppo della fisica ha sulla societa' e sulle
attivita' umane.
2) Risoluzioni dirette alle Universita'
2.1) Risoluzione riguardante il mondo studentesco
Le universita' dovrebbero prendere in esame le proprie politiche e procedure per assicurare
che alle studentesse vengano date le stesse opportunita' di successo dei loro colleghi
maschi. Tutte le politiche atte a perpetuare situazioni di discriminazione dovrebbero essere
abolite, mentre dovrebbero essere implementate politiche determinate a promuovere una
maggiore partecipazione femminile. Con cio' si intende ad esempio: usare un approccio
alla fisica che sia maggiormente multidisciplinare; adottare una maggior flessibilita' nei
criteri di ammissione ai corsi di Fisica, laddove questi sussistano, promuovere la
partecipazione degli studenti e delle studentesse alla ricerca fin dai primi anni; illustrare agli
studenti e alle studentesse i contributi importanti dati dalla fisica alle altre scienze, alla
medicina, all'industria, alla qualita' della vita in generale. L'adozione di queste iniziative avra'
un impatto sicuramente positivo sulla promozione di vocazioni femminili al mondo della
fisica, dove per molto tempo le donne si sono sentite isolate e ignorate.
2.2) Risoluzione riguardante il mondo accademico
Recenti studi hanno dimostrato che, anche nelle istituzioni di ricerca piu' prestigiose, le
scienziate non sono state trattate equamente rispetto ai loro colleghi maschi. Questo fatto
non e' solo molto negativo per le donne scienziate ma ha finito con l'influenzare
negativamente la comunita' scientifica nel suo insieme. Le Universita' devono esaminare e
rivedere le loro politiche per verificare che l'equita' di genere sia uno dei loro criteri guida; e'
particolarmente importante che le universita' garantiscano dei sistemi di reclutamento e di
promozione della carriera del personale che siano equi e trasparenti. Ulteriori elementi
determinanti per la realizzazione degli obiettivi lavorativi di ciascuno sono un'equa
possibilita' di accesso ai finanziamenti per la ricerca, adeguati servizi ed attrezzature,
adeguatezza dei tempi da dedicare alla ricerca.
In nessun caso avere una famiglia dovrebbe essere di impedimento alla realizzazione delle
prospettive professionali delle donne. A tale fine sarebbe auspicabile una maggiore
attenzione a problemi quali la disponibilita' di servizi di assistenza all'infanzia nei luoghi di
lavoro, la flessibilita' degli orari e la possibilita' di opportunita' di impiego di coniugi all'interno
della stessa struttura lavorativa.
Il governo delle Universita' e' attualmente di competenza quasi esclusivamente maschile. Le
donne devono essere coinvolte nel governo delle universita' e dei dipartimenti di Fisica e, in
particolare, devono essere incluse nei comitati che ne decidono le politiche. Le donne
devono avere voce in capitolo nelle politiche che ne decidono i destini lavorativi ed e' altresi'
importante che le giovani generazioni abbiano davanti a se' l'esempio di donne attive nella
ricerca, nell'insegnamento e nel coordinamento delle istituzioni in cui lavorano.
3) Risoluzione diretta agli Istituti di Ricerca
Gli istituti di ricerca riceveranno beneficio dall'implementazione di politiche che favoriscano il
successo e la promozione di donne. I dirigenti di tali Istituzioni dovrebbero verificare che le
politiche attuate all'interno degli istituti promuovano e rafforzino l'equita' di genere nel
reclutamento e nella promozione delle carriere. Troppo spesso finora, le donne hanno
sperimentato a proprie spese la presenza di un "soffitto di cristallo" che ne impedisce
l'accesso alle posizioni piu' prestigiose. I dirigenti degli Istituti dovrebbero farsi carico della
promozione di procedure favorevoli alla famiglia, alla cura dei figli, alla flessibilita' degli orari.
E' stato spesso osservato come uno dei principali problemi delle donne sia bilanciare la
propria carriera con la propria vita familiare: in nessun caso avere una famiglia dovrebbe
essere di impedimento per una soddisfacente partecipazione alla ricerca scientifica.
4) Risoluzione diretta ai Laboratori Industriali
I laboratori industriali riceveranno beneficio dall'implementazione di politiche che
favoriscano il successo e la promozione di donne. I direttori di Laboratori e i dirigenti di
ricerca dovrebbero verificare che le politiche attuate all'interno degli istituti promuovano e
rafforzino l'equita' di genere nel reclutamento e nella promozione delle carriere. Anche nei
laboratori industrial, per le donne, esiste un "soffitto di cristallo" che ne impedisce l'accesso
alle posizioni piu' prestigiose. I dirigenti industriali dovrebbero farsi carico della promozione
di procedure favorevoli alla famiglia, alla cura dei figli, alla flessibilita' degli orari. E' stato
spesso osservato che uno dei principali problemi delle donne sia bilanciare la propria
carriera con la propria vita familiare: in nessun caso avere una famiglia dovrebbe essere di
impedimento per una soddisfacente partecipazione alla ricerca scientifica.
5) Risoluzione diretta alle Societa' Scientifiche
Le societa' scientifiche e professionali possono e dovrebbero avere un ruolo fondamentale
nella promozione della presenza e del successo delle donne nel campo della fisica. Ogni
societa' dovrebbe avere un comitato o un gruppo di lavoro responsabile per questi temi e
che prenda i necessari provvedimenti per la societa' nel suo complesso. Come minimo le
societa' dovrebbero farsi carico della raccolta e pubblicazione di dati statistici sulla
partecipazione delle donne a tutti i livelli, dell'individuazione e diffusione a livello di societa'
dei casi di donne che lavorino nel campo della fisica la cui carriera lavorativa possa
costituire un modello; includere donne nei comitati programmatici, nelle conferenze come
relatrici invitate, nei comitati editoriali delle riviste da esse editate.
6) Risoluzione diretta ai Governi
La fisica gioca un ruolo chiave nella comprensione del mondo in cui viviamo e i fisici
contribuiscono fortemente allo sviluppo economico e culturale e al benessere delle nazioni.
E' percio' nell'interesse stesso dei paesi provvedere ad una formazione adeguata alla fisica
per tutti i propri cittadini, e promuovere la formazione avanzata e la ricerca. I governi
dovrebbero garantire che le donne abbiano le stesse possibilita' di accesso e di successo
nel campo della ricerca dei loro colleghi maschi. Le attivita' di formulazione delle politiche
nazionali e i comitati di selezione dovrebbero includere membri di sesso femminile e
l'attribuzione di fondi governativi dovrebbe riguardare solo quelle istituzioni che considerano
espressamente nelle loro politiche l'implementazione dell'equita' di genere.
7) Risoluzione diretta agli organismi di finanziamento
Le agenzie che finanziano la ricerca scientifica giocano un ruolo chiave sia nella
promozione delle individualita' coinvolte che nella promozione della ricerca in generale.
Indagini specifiche hanno dimostrato con evidenza che nel passato non c'e' stata equita' di
genere nei processi di selezione delle attivita' da finanziare. Percio', al fine di assicurare alle
donne le stesse possibilita' di accesso ai fondi degli uomini, tutte le procedure competitive
per l'ottenimento di fondi dovrebbero essere adeguatamente pubblicizzate e rese
trasparenti, i criteri per ottenere i fondi dovrebbero essere chiari ed un adeguato numero di
donne dovrebbe essere incluso nei comitati che prendono le decisioni al riguardo. Tutti i
limiti sull'eta' dei proponenti e sulla struttura e durata dei contratti che svantaggiano
fortemente coloro che abbiano una famiglia dovrebbero essere riconsiderati. Le agenzie di
finanziamento della ricerca dovrebbero raccogliere e rendere disponibili tutti i dati statistici
che le riguardano, rendendo possibile al loro interno la distinzione per genere, e includendo
le informazioni riguardanti ad esempio la proporzione e la adeguatezza oggettiva dei
partecipanti uomini e donne che richiedono ed ottengono fondi per la ricerca.
8) Risoluzione diretta alla IUPAP
La IUPAP e' un’rganizzazione internazionale di fisici e come tale esercita una considerevole
influenza sulla comunita' dei fisici attraverso le risoluzioni adottate e le attivita' promosse. La
IUPAP dovrebbe sia fare proprie le risoluzioni precedenti dirette ad altre comunita' sia
esaminare le proprie azioni per garantire che esse contribuiscano ad aumentare il numero e
il successo delle donne in fisica. Sara' anche importante che la IUPAP comunichi il risultato
di questa conferenza alle altre organizzazioni scientifiche internazionali riguardanti altri
settori. Nell'elezione del Consiglio Esecutivo e dei membri della Commissione della IUPAP
dovrebbero essere istituite procedure atte a garantire la piena partecipazione delle donne.
La IUPAP promuove conferenze internazionali di primaria importanza; un criterio per
decidere la promozione di conferenze, in futuro, dovrebbe essere la verifica della presenza
di donne nei Comitati scientifici internazionali e nei comitati di Programma. La IUPAP
dovrebbe richiedere agli organizzatori dati sulla distribuzione di genere dei relatori invitati.
La IUPAP dovrebbe fortemente incoraggiare l'inclusione di donne tra i membri dei comitati
nazionali, i quali dovrebbero fare proprie queste risoluzioni nei rispettivi stati. La IUPAP
dovrebbe continuare e rafforzare il Gruppo di Lavoro di Donne nella Fisica e stabilire un
comitato internazionale con un membro nel maggior numero possibile di nazioni. Infine,
questo gruppo sara' la base di una rete che continuera' il compito di aumentare il numero e
il successo delle donne nella fisica.
Maggiori informazioni sul congresso e sulle attività successive si possono trovare sul sito:
http://www.if.ufrgs.br/%7Ebarbosa/conference.html