banca di credito cooperativo trevigiano la banca che vorrei... classe 1
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banca di credito cooperativo trevigiano la banca che vorrei... classe 1
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola Primaria e Secondaria di I grado Distretto Scolastico n. 16 - Via Roma, 30 - 31037 LORIA(Treviso) Tel. 0423/485353 - 755542 e-mail: [email protected] Fax 0423/ 759558 Cod fisc. 81002790269 BANCA DI CREDITO COOPERATIVO TREVIGIANO LA BANCA CHE VORREI... CLASSE 1 Signori e signore, state per guardare la galleria di idee che ognuno di noi propone per descrivere come dovrebbe essere una banca. LA BANCA CHE VORREI...una banca che non fosse solo per adulti, ma anche per bambini. (Marius). La Banca che tutti vorremmo vedere quando vi entriamo, oppure semplicemente qualcosa di bello a cui pensiamo, quando la nominiamo. La banca che vorrei è una banca per tutti, come la pubblicità del vino Ronco San Crispino! Scherzi a parte, la banca dovrebbe essere davvero per tutti, aiutare le imprese che stanno soffrendo per la crisi e di conseguenza anche le famiglie. La banca che vorrei è una banca giusta nel dividere. Vi spiego meglio: sarebbe bello che tutti i soldi che vengono guadagnati e che finiscono in banca alla fine di ogni mese venissero divisi equamente fra tutti quelli che hanno lavorato, a partire da coloro che lavorano in banca, e poi i medici, i muratori, così saremmo tutti uguali e tutti avremmo le stesse possibilità economiche; ma questa è solo una favola, so benissimo che ci sono lavori più faticosi di altri e che meritano di essere pagati di più. La banca che vorrei dovrebbe essere pronta a fare non solo i propri interessi, ma ad aiutare tutte le persone, giovani e anziane. Insomma, dovrebbe essere una banca senza ETÀ!!! Qualche volta mi è capitato di andare in Banca con i miei genitori, quanti uffici, porte, gente che viene e che va, quanta riservatezza! Tutti sono indaffarati nelle loro cose da sbrigare! La Banca che vorrei è strana, ma divertente, la immagino così: vorrei che fosse grande come un centro commerciale e che fosse uno spazio aperto, che le pareti fossero colorate di mille colori diversi e vivaci; che ci fossero poltrone per accomodarsi se magari si è stanchi. In questa struttura particolare ci starebbe bene una macchinetta nella quale inserisci un centesimo e in cambio escono millenovecento euro. Invece...la Banca che io NON vorrei, ma che mi sembra reale è questa. So che per motivi di sicurezza è impossibile realizzarla, però mi piacerebbe vederla così: senza la porta girevole che si trova all ingresso, perché ogni volta che vado in banca tutte quelle telecamere puntate e la voce fredda e metallica che si sente, mi mettono un po di soggezione. A differenza di ciò che tutti potrebbero pensare, però, la Banca che vorremmo non è un parco divertimenti, ma semplicemente una banca che secondo noi sarebbe giusto avere per il benessere di tutti. Per l arredo interno dovrebbero essere usati materiali caldi, come il legno o la pietra e non materiali plastici o il metallo, perché i primi sono ricavati dal petrolio e inquinano l ambiente, mentre i secondi sono freddi e non naturali. Usare materiali provenienti dalla terra aiuta a proteggere l ambiente e inoltre fa capire al cliente che le persone che gestiscono la Banca aiutano a sostenerlo e a rispettarlo. Sarebbe una scelta importante per dare il buon esempio, dato che la Banca è un luogo pubblico e molto frequentato e dovrebbe anche investire in fabbriche che non inquinano l ambiente. Gli spazi all interno di una Banca dovrebbero essere ampi e l atmosfera accogliente e rilassante; dovrebbe esserci una sala d attesa dai colori chiari, non lontani dalla tonalità del bianco, che aiuta a rilassare i clienti, magari anche con l aiuto di un po di musica di sottofondo. Le persone che lavorano in banca dovrebbero essere accoglienti e solidali, verso i clienti, ma anche cooperare fra loro, (fra colleghi), per garantire un buon funzionamento dei servizi; dovrebbero saper donare un sorriso e trasmettere tranquillità, essere simpatici, ma non troppo, precisi e tanto tanto pazienti, perché non sempre le persone capiscono quello che viene detto loro. Dovrebbero anche essere affidabili, ottimisti e convinti del lavoro che svolgono, ma soprattutto professionali, saggi e...portati per la matematica! Nella Banca che vorrei, dunque, gli impiegati dovrebbero essere sempre educati, gentili, disponibili a spiegare le cose in modo chiaro e trasparente; non dovrebbero andare al bar per la pausa caffè, caso mai la Banca dovrebbe provvedere ad installare un distributore automatico, in modo che i clienti possano trovare sempre il loro bancario pronto ad essergli d aiuto. Sarebbe importante anche che quest ultimo rimanesse a lungo nella stessa banca, perché il cliente che effettua dei pagamenti o altre operazioni proprio con quella persona non si trovasse a disagio nel momento in cui viene trasferita. Se ciò dovesse accadere il cliente dovrebbe essere avvertito per tempo. Chi lavora allo sportello dovrebbe essere una persona giovane, pratica nell usare le nuove tecnologie e per questo più veloce; chi invece ha a che fare con affari più seri dovrebbe avere una certa esperienza. Nella Banca ideale, poi, gli impiegati dovrebbero essere vestiti tutti uguali, dalla testa alle scarpe, magari indossando una divisa che si chiude con bottoni a forma di un euro o anche due euro! Il Direttore dovrebbe essere capace nel suo lavoro, ma soprattutto umano nel ruolo che svolge. Io vorrei una banca che mi lasci a bocca aperta. Ecco quello che vorrei: una banca che mi sorprenda e che mi stupisca, una banca che si distingue dalle altre banche con iniziative nuove ed originali. Non dovrebbe avere solo dei profitti personali, ma anche promuovere iniziative e progetti mirati ad aiutare i paesi più poveri. Come? Con investimenti per costruire dei pozzi per l' acqua potabile, scuole, piccoli ospedali e soprattutto promuovere campagne di vaccinazione, perché tanti bambini oggi muoiono perché non assumono le medicine per le malattie più semplici. La banca dovrebbe offrire ai clienti che hanno un handicap, quindi coloro che si trovano in maggiori difficoltà, un sistema semplice che li aiuti quando ne hanno più bisogno. I clienti più anziani e quindi meno esperti dovrebbero essere aiutati con un sistema semplice e veloce che spieghi loro i progressi che faranno i loro soldi una volta investiti in banca . La Banca potrebbe anche dare a noi ragazzi la possibilità di poterla aiutare con manifestazioni e vendite per raccogliere un piccolo contributo per i progetti a sostegno dei Paesi poveri. Una volta all anno si potrebbe fare una gara di solidarietà per i bambini meno fortunati di noi, i soldi raccolti servirebbero per far studiare i ragazzini, facendoli comunque vivere con la loro famiglia. Una bella occasione potrebbe essere il Natale: la Banca potrebbe organizzare dei mercatini di beneficenza, mettendo a disposizione della clientela degli addobbi natalizi a due euro o un euro e successivamente donarli ad un associazione che aiuta i Paesi più poveri. Sarebbe bello anche che la Banca, tramite dei percorsi formativi per noi ragazzi o una visita didattica, ci insegnasse qual è il suo funzionamento e come si risparmia, perché potessimo aiutare le nostre famiglie a superare questo momento di crisi. La Banca potrebbe anche insegnarci come investire i nostri risparmi, così facendo potremmo crearci un futuro e pagare i nostri studi, in modo da agevolare sia noi stessi che i nostri genitori. Anche i più piccoli dovrebbero essere avviati al risparmio, facendo recapitare loro (tramite la scuola o i genitori) dei simpatici salvadanai da riportare in banca. Una cosa che mi piacerebbe capire è: ma come fa la Banca a far crescere i nostri risparmi? I soldi che ci dà di interesse, chi è che ce li rimette?