Periodico del Codacons

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Periodico del Codacons
IN QUESTO NUMERO:
Pag.2……………
ROMA:
MAXI-CASINO'
A
VIA
VESPASIANO. CODACONS AFFILA LE ARMI LEGALI
Tessera abbonamento € 50,00- n. 42– 14/20 ottobre 2013
Spedizione in abbonamento postale comma 20/c art.2 legge 662/96 Milano - Abbonamento, vaglia postale intestato a Codacons Nazionale Lombardia, Viale Abruzzi, 11 - 20131- Milano
E-mail: mailto:[email protected] - Internet: www.codacons.it
Periodico del Codacons
Ambiente, Consumatori e Utenti
Pag.2………… ALITALIA, LUPI: STATO NON HA MESSO
UN EURO DELLE TASCHE DEI CITTADINI
Pag.2…………… RAI: I TELESPETTATORI CHIEDONO
CHIAREZZA SUI COMPENSI DI FABIO FAZIO E
LUCIANA LITTIZZETTO
Pag.3………… SOLDI AD ALITALIA: COME GETTARLI IN
UN BUCO NERO PER SOPRAVVIVERE ALTRI TRE
MESI
Pag.4…………… IL CODACONS PORNOGRAFICO???
Pag.5…………
ALITALIA:
IL
CODACONS
SCRIVE
ALL’ENAC. GARANZIE PER CHI HA ACQUISTATO
VOLI A LUNGO TERMINE
Pag.5………… AUTO: EUROPA + 5,5%; FIAT -3,4% IN
EUROPA, PENALIZZATA DA -11,7% ITALIA
Pag.6………… AVIARIA: FOCOLAIO NEL BRESCIANO,
REGIONE "NESSUN ALLARME", MA HONG KONG
ANNUNCIA DIVIETO IMPORT
Pag.6……… OMS, LO SMOG TRA LE SOSTANZE PIÙ
CANCEROGENE AL MONDO
Pag.7……… SCIOPERO TRASPORTI: UN FALLIMENTO,
MA FUNZIONA L'EFFETTO ANNUNCIO
Pag.7……… SCUOLA : LA COMMISSIONE EUROPEA
CANCELLA LE DISCRIMINAZIONI A DANNO DEI
PRECARI
LUDOPATIE
COMUNICATI STAMPA
LUNEDÌ, 14 OTTOBRE 2013
ROMA: MAXI-CASINO' A VIA
VESPASIANO. CODACONS AFFILA LE
ARMI LEGALI
DIFFIDA A COMUNE E QUESTURA E
RICORSO AL TAR CONTRO LA NUOVA
SALA GIOCHI NEL QUARTIERE PRATI
ECONOMIA E FINANZA
Il Codacons contesta fortemente quanto
dichiarato oggi dal Ministro dei trasporti,
Maurizio Lupi, secondo cui lo Stato per la
vicenda Alitalia "non ha messo un euro nelle
tasche dei cittadini".
E' vero esattamente il contrario - sostiene il
Codacons - saranno proprio gli utenti,
attraverso la societa' controllata al 100% dal
Tesoro, Poste Italiane, a ripianare i debiti
della compagnia aerea.
L'intera
operazione
Alitalia
spiega
l'associazione - avra' effetti diretti sulla
tasche dei cittadini italiani, e il ministro Lupi
lo sa bene. Questo perche' lo sforzo
economico di Poste andra' inevitabilmente ad
intaccare
i
servizi
universali
gestiti
dall'azienda, a tutto danno degli utenti, specie
le fasce piu' deboli, che indirettamente si
troveranno a pagare il prezzo dell'operazione.
Il Codacons anticipa inoltre il contenuto di un
esposto urgente alla Commissione Europea
che l'associazione presentera' domani e nel
quale si denuncia l'intervento di Poste italiane
come un illegittimo aiuto di Stato.
Si legge nell'esposto:
"L’articolo 107 del Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea (Trattato FUE) precisa i
presupposti che devono essere presenti
affinche' l'intervento costituisca un aiuto di
Stato nel senso comunitario del termine. Tra
le condizioni richieste figura l'origine statale
dell'aiuto (aiuto concesso dallo Stato ovvero
mediante risorse statali). Poste Italiane S.p.a.
e' una societa' per azioni che nel caso di
Alitalia acquista titoli azionari, ma l'assetto
proprietario di Poste vede la partecipazione
totalitaria del Ministero dell'Economia e delle
Finanze, e l'attivita' di controllo contabile
sono affidate a una Società' di Revisione e
soggette al controllo della Corte dei Conti
sulla gestione del bilancio e del patrimonio".
Tale circostanza - afferma il Codacons - non
solo smentisce quanto dichiarato oggi dal
ministro dei trasporti Lupi, ma configura in
vero e proprio aiuto di Stato pagato
dall'intera collettivita'.
COMUNICATI STAMPA
LUNEDÌ, 14 OTTOBRE 2013
OSSERVATORIO TV
Il Codacons affila le armi legali contro la
nuova maxi-sala gioco in via di apertura in
Via Vespasiano a Roma, notizia riportata ieri
dall'edizione romana del Corriere della sera.
"Faremo si tutto per impedire l'apertura di
questa nuova sala da gioco - spiega il
Presidente Carlo Rienzi - Oggi stesso
presenteremo una formale diffida a Sisal,
Questura e Comune di Roma , accogliendo le
proteste di residenti e commercianti della
zona
e
chiedendo
di
bloccare
immediatamente i lavori. Se non otterremo
risposte, ricorreremo al TAR del Lazio
chiedendo la chiusura del nuovo casino'. Tali
strutture, infatti, rappresentano un evidente
pericolo
sociale.
Per
loro
stessa
conformazione (assenza di luce naturale,
macchinette e slot machine sparse ovunque
con musica assordante, presenza di bar e
alcolici, ecc) si prestano a distruggere la
psiche
dei
giocatori,
alimentando
le
dipendenze da gioco e portando alla rovina
economica i singoli e le famiglie. Inoltre prosegue Rienzi - la presenza della sala Vlt in
un
quartiere
residenziale
ha
effetti
pregiudizievoli per il contesto urbano, la
viabilita' e la quiete pubblica".
"Il Campidoglio e la Questura non possono
rimanere indifferenti di fronte alle richieste di
aiuto dei cittadini e di fronte al grave allarme
sociale rappresentato da queste nuove sale
da gioco - prosegue Rienzi - e per questo
devono revocare qualsiasi permesso concesso
per l'apertura del nuovo casino' di via
vespasiano".
ALITALIA, LUPI: STATO NON HA
MESSO UN EURO DELLE TASCHE DEI
CITTADINI
CODACONS: E' FALSO. SARANNO GLI
UTENTI ATTRAVERSO POSTE A
PAGARE IL COSTO
DELL'OPERAZIONE
2
PARTE L'ESPOSTO ALLA
COMMISSIONE EUROPEA PER GLI
AIUTI DI STATO ALLA COMPAGNIA
AEREA
COMUNICATI STAMPA
LUNEDÌ, 14 OTTOBRE 2013
RAI: I TELESPETTATORI CHIEDONO
CHIAREZZA SUI COMPENSI DI FABIO
FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO
ASSOLUTAMENTE ASSURDO QUANTO
AFFERMATO IERI DA FAZIO:
CODACONS NEWS n .42–14/20 ottobre 2013
NESSUNO PUO’ IMPEDIRE DI
RENDERE PUBBLICO UN CACHET
CODACONS E ASSOCIAZIONE UTENTI
RADIOTELEVISIVI HANNO
PRESENTATO QUESTA MATTINA
UN’ISTANZA D’ACCESSO
ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE:
RENDEREMO PUBBLICI I REDDITI DI
FAZIO, BENIGNI E LITTIZZETTO E I
COMPENSI ELARGITI LORO DALLA
RAI
Duro
attacco
del
CODACONS
e
dell’Associazione Utenti Radiotelevisivi al
conduttore di Rai3 Fabio Fazio che ieri, nel
corso della puntata di “Che tempo che fa”, ha
rifiutato di fornire i dati circa il compenso
percepito dalla rete di Stato.
“Quanto
dichiarato
da
Fazio
ieri
è
assolutamente assurdo e falso – spiegano le
due associazioni – nessuno può impedire per
contratto di rendere pubblici i compensi,
soprattutto se chi riceve il cachet decide di
dare comunicazione di quanto percepito.
Inoltre, la segretezza di cui ieri ha parlato
Fazio viene cancellata di netto dal Fisco, dal
momento che le denunce dei redditi sono
pubbliche”.
“Il Dg della Rai Luigi Gubitosi va nella
direzione contraria alla trasparenza che
l’azienda
deve
ai
cittadini,
principali
finanziatori attraverso il canone – proseguono
Codacons
e
Associazione
Utenti
Radiotelevisivi – Se quindi Gubitosi non è in
grado di garantire tale trasparenza, farebbe
meglio a dimettersi”.
E sui compensi di Fazio, Littizzetto e Benigni
le due organizzazioni hanno presentato
questa mattina non solo un esposto alla Corte
dei Conti contro la Rai, ma anche un’istanza
d’accesso all’Agenzia delle Entrate per avere
copia delle denunce dei redditi (che sono
pubbliche) dei tre personaggi televisivi e
risalire ai cachet elargiti loro dalla Rai. “E
nnon appena avremo questi dati – concludono
Codacons
e
Associazione
Utenti
Radiotelevisivi – sarà nostra cura divulgarli
allo scopo di garantire massima trasparenza
ai teleutenti”.
TRASPORTI
COMUNICATI STAMPA
LUNEDÌ, 14 OTTOBRE 2013
SOLDI AD ALITALIA: COME
GETTARLI IN UN BUCO NERO PER
SOPRAVVIVERE ALTRI TRE MESI
DEPOSITATO OGGI ESPOSTO
CODACONS ALLA COMMISSIONE
EUROPEA
E PER LA CORTE EUROPEA SONO
AIUTI DI STATO ANCHE I SOLDI
ELARGITI DA SOCIETA’
CONTROLLATE DALLO STATO
E’ stato inviato oggi l’esposto del Codacons
alla
Commissione
Europea,
nel
quale
l’associazione dei consumatori denuncia il
coinvolgimento di Poste Italiane nella vicenda
Alitalia come un illegittimo aiuto di stato.
Si legge nell’esposto:
“Un "aiuto di Stato", rilevante ai sensi della
normativa
dell’Unione
Europea,
è
un’agevolazione
(sotto
qualsiasi
forma)
concessa senza corrispettivo dallo Stato o
mediante risorse statali, a soggetti, che
svolgono
attività
economica
su
un
determinato mercato, conferendo loro un
vantaggio, in grado di incidere sugli scambi
interni e di falsare o minacciare di falsare la
concorrenza. A tal uopo la scrivente
Associazione
intende
manifestare
gravi
preoccupazioni
alla
luce
del
possibile
intervento
di
Poste
Italiane
S.p.a.
nell’operazione Alitalia attraverso un esborso
di 75 milioni di euro e l’acquisizione di una
quota di Alitalia pari al 25%. Tale acquisizione
azionaria non appare certamente come un
affare per Poste dal momento che Alitalia,
secondo il codice civile e le norme dell’ENAC,
dovrebbe dimostrare continuità aziendale e
quindi prova di non essere insolvente o
illiquida, pertanto tale intervento potrebbe
configurarsi come un aiuto attraverso risorse
statali sotto la veste di acquisto di titoli.
Infatti Poste Italiane s.p.a. è una società per
azioni il cui assetto proprietario vede la
partecipazione
totalitaria
del
Ministero
dell'economia e delle finanze e le attività di
controllo contabile sono affidate a una Società
di Revisione e soggette al controllo della
Corte dei Conti sulla gestione del bilancio e
del patrimonio.
Occorre poi sottolineare come la decisione in
merito all’intervento su Alitalia non sia stata
decisa dal CdA di Poste Italiane, ma
direttamente in ambienti politici, circostanza
che potrebbe in futuro invalidare l’operazione.
In 10 anni l'Alitalia e' costata ai contribuenti
circa 5 miliardi e 187 milioni di euro; ha
chiuso il suo diciannovesimo bilancio in
passivo; il titolo azionario nel 2001 valeva 8,5
euro, oggi vale 0,4 euro.
[…] In materia di
Aiuti di Stato la
Commissione europea ha già in passato
deferito l’Italia alla Corte di giustizia per il
mancato rispetto di una sentenza che impone
il recupero di aiuti illegali. La Commissione
europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte
di giustizia per non aver eseguito una
decisione della Corte di giustizia dell'Unione
europea che ordina il recupero di aiuti di
Stato illegali e incompatibili da imprese di
servizi
pubblici
a
prevalente
capitale
pubblico".
CODACONS NEWS n .42–14/20 ottobre 2013
3
Il
Codacons
ha
dunque
chiesto
alla
Commissione Europea “di svolgere ogni
opportuna indagine in considerazione a
quanto sopra evidenziato, disponendo tutti i
controlli del caso al fine di verificare, nella
fattispecie, se lo stanziamento di risorse
pubbliche a favore del Gruppo ALITALIA da
parte di POSTE ITALIANE S.P.A. di proprietà
del Ministero dell’Economia e delle Finanze sia
avvenuto nel rispetto delle regole in materia
di aiuti di Stato ex artt.107-108-109 trattato
CE, al fine di garantire il funzionamento del
mercato interno, per una migliore allocazione
delle risorse pubbliche e ad una parità di
trattamento delle imprese, siano esse
pubbliche o private”.
L’associazione sottolinea poi come già in
passato la Corte di Giustizia Europea si sia
espressa sugli aiuti concessi da società a
partecipazione
statale.
L’impresa
è
sicuramente pubblica, ai fini della concessione
degli aiuti di stato, quando i pubblici poteri
abbiano il controllo maggioritario dei suoi
organi in ragione della partecipazione
azionaria, del possesso di quote o della
titolarità dei poteri organizzatori loro conferiti.
La Corte di giustizia ha inoltre chiarito che la
distinzione tra aiuti concessi dagli Stati e
mediante risorse statali “è intesa [...] a
ricomprendere nella nozione di aiuto non solo
gli aiuti direttamente concessi dagli Stati ma
anche quelli concessi da enti pubblici o
privati, designati o istituiti
dagli Stati”
(CGCE, Viscido, cit., n. 13 e in precedenza
cfr. CGCE, 24 gennaio 1978, C-82/77, Van
Tiggele, in Racc.1978, I-25, n. 24-25;
CGCE17 marzo 1993, C-72-73/91, Sloman
Neptune, in Racc.1993, I-887, n. 19;
Stardust Marine , cit., n. 23).
OSSERVATORIO TV
COMUNICATI STAMPA
MARTEDÌ, 15 OTTOBRE 2013
IL CODACONS PORNOGRAFICO???
TACCIATO DI INDECENZA LO SPOT
DI PROMOZIONE DELL’AZIONE DEL
CODACONS CONTRO LA TASSA DI
CONCESSIONE GOVERNATIVA
APPLICATA ILLEGITTIMAMENTE AI
CONTRATTI DI TELEFONIA MOBILE.
Pubblichiamo di seguito la lettera che ci è
arrivata venerdì 11 ottobre 2013 da parte di
una consumatrice che si è lamentata del
nostro spot, andato in onda in tv (e
visionabile anche su youtube) di promozione
dell’azione del CODACONS per chiedere il
rimborso
della
tassa
di
concessione
governativa applicata illegittimamente ai
contratti di telefonia mobile.
4
(http://www.codacons.it/articoli/illegittima_la
_tassa_di_concessione_governativa_sui_contr
atti_di_telefonia_mobile_parte_la_class_actio
n_232501.html).
Secondo la Sig.ra Pina XXXXX, della quale
conserviamo l’anonimato come da sua
richiesta, il nostro spot sarebbe schifoso,
indecente e pornografico!
Di seguito la risposta, alla suddetta lettera di
protesta, con i chiarimenti forniti dal nostro
Presidente Marco Ramadori.
LETTERA DELLA SIGNORA PINA:
Spettabile CODACONS,
vi scrivo questa lettera per quanto di seguito.
Ieri giovedì 10 ottobre 2013 alle ore 19.30
circa sul canale del digitale terrestre “Rete
oro”, appena terminato il TgR, andava in
onda uno spot che pubblicizzava una vostra
azione collettiva. Nulla da dire sulle pubblicità
per le campagne sul sociale tra cui sono
comprese anche quelle delle Associazioni dei
consumatori.
Tuttavia
vorrei
esprimere
veramente serie perplessità in merito
all’oggetto dello spot ed al modo utilizzato.
In questo schifoso spot, diffuso in fascia
protetta, c’erano, infatti, scene con due
signorine
che
più
avvocatesse
del
CODACONS, davano l’idea di donne di facili
costumi
che non hanno fatto altro che
evocare allusioni e pensieri pornografici.
Secondo me e secondo la mia famiglia ciò ha
superato ogni limite della decenza. Io mi
chiedo come un’associazione dei consumatori,
conosciuta a livello nazionale, come la Vostra,
che dovrebbe impegnarsi rispettosamente e
decentemente nella difesa dei cittadini, può
abbassarsi ad un tale livello di mal costume.
Della vostra azione collettiva non si è capito
nulla, perché l’attenzione di noi spettatori
(parlo per me e per la mia famiglia) stava
unicamente sulle forme delle due ragazzette
che tra le altre cose si esprimevano quasi
come se stessero nel bel mezzo di un
amplesso. I video porno lasciateli fare a
Rocco Siffredi e pensate, invece, ad occuparvi
di quello che veramente dovreste fare: azioni
a tutela dei consumatori. Io e la mia famiglia
siamo rimasti veramente allibiti e delusi e non
ci saremmo mai aspettati un tale gesto dalla
vostra Associazione. E’ veramente uno schifo
e mi vergogno per voi. Pina XXXXX
Vi prego di non pubblicare il mio cognome.
P.S. Vi avverto che ho inviato la mia protesta
già a tutti i maggiori quotidiani perché è
giusto che tutti lo sappiano.
CHIARIMENTI DEL NOSTRO PRESIDENTE
MARCO RAMADORI:
Cara Sig.ra Pina,
Il nostro spot, volto a pubblicizzare la nostra
azione collettiva per chiedere il rimborso della
tassa
di
concessione
governativa
illegittimamente pagata per i contratti di
telefonia mobile, non è affatto volgare come
lei sostiene! Anzi!
CODACONS NEWS n .42–14/20 ottobre 2013
Il nostro spot costituisce una denuncia sociale
nonché una voluta e studiata provocazione
per tutti i soldi sottratti indebitamente ai
cittadini con questa assurda tassa.
Quello che lei definisce “pornografico”
pornografico in realtà non è. Ciò che è
veramente pornografico e indecente, invece,
è il pretendere il pagamento di una tassa
illegittima. Ad ogni modo, considerato che dal
nostro spot lei sostiene di non aver compreso
nulla in merito alla nostra azione collettiva,
colgo
l’occasione
per
fornire
qualche
delucidazione a riguardo:
La tassa di concessione governativa applicata
ai contratti di telefonia mobile è stata
dichiarata illegittima ed anacronistica da
diverse Commissioni Tributarie italiane e
pertanto non doveva essere pagata. Tutti
coloro che quindi l’hanno illegittimamente
versata hanno diritto al rimborso di quanto
indebitamente corrisposto negli ultimi 3 anni.
Rimborso che per un privato ammonta sino
ad € 185,76 e per una società ammonta sino
ad € 464,76. Per ottenere questo rimborso
con il CODACONS è semplicissimo: come
infatti ben spiegato dalle due protagoniste del
nostro spot, è sufficiente contattarci al
numero telefonico 895 895 9949 e, con una
modica spesa di € 6,00 (iva inclusa), di
iscrizione all’azione, è possibile ottenere la
modulistica e le istruzioni per richiedere il
rimborso.
Si ricordi signora: la vera pornografia è il
sopruso delle lobbies e non uno spot del
CODACONS! Su questa riflessione la saluto.
Marco Ramadori
TRASPORTI
COMUNICATI STAMPA
MARTEDÌ, 15 OTTOBRE 2013
ALITALIA: IL CODACONS SCRIVE
ALL’ENAC. GARANZIE PER CHI HA
ACQUISTATO VOLI A LUNGO
TERMINE
VA EVITATO UN NUOVO CASO
WINDJET. E A POSTE
L’ASSOCIAZIONE CHIEDE UN
PATRIMONIO SEPARATO PER
EVITARE DANNI AGLI UTENTI
Il Codacons si rivolge oggi all’Enac, chiedendo
all’ente di farsi garante dei viaggiatori che
hanno acquistato biglietti Alitalia. In questa
delicata fase di incertezza, è necessario
garantire i collegamenti Alitalia a lungo
termine, e il rispetto dei diritti dei passeggeri
– spiega l’associazione – Se la compagnia
aerea non è in grado di assicurare la
continuità dei collegamenti, l’Enac dovrà
interrompere la vendita dei biglietti a lungo
termine, e disporre il rimborso per chi ha già
acquistato voli per i prossimi mesi. Ciò –
prosegue il Codacons – nella sola ottica di
offrire le necessarie garanzie agli utenti ed
evitare il ripetersi di un nuovo caso Windjet
che, come si ricorderà, coinvolse migliaia di
passeggeri rimasti a terra a causa della
sospensione di tutti i voli.
In merito al salvataggio di Alitalia, poi, il
Codacons chiede a Poste Italiane di creare un
patrimonio separato, in modo da separare
nettamente l’investimento in Alitalia dal
business postale, evitando così ripercussioni
negative per gli utenti dei servizi postali e per
i risparmiatori dell’azienda, i quali potrebbero
subire un peggioramento delle condizioni e
dei servizi resi a seguito dell’operazione
Alitalia.
ECONOMIA E FINANZA
COMUNICATI STAMPA
MERCOLEDÌ, 16 OTTOBRE 2013
AUTO: EUROPA + 5,5%; FIAT -3,4%
IN EUROPA, PENALIZZATA DA 11,7% ITALIA
LEGGE STABILITÀ NON RIDÀ
CAPACITÀ DI SPESA ALLE FAMIGLIE
CONSUMATORI CHIEDONO
CHIARIMENTI ALLO SPORTELLO
CODACONS SU QUANDO SCATTA IVA
AL 22%
A settembre il mercato auto nei 27 Paesi Ue
più Efta ha registrato un aumento del 5,5%
su base annua. Non così per l'Italia, però,
che, in controtendenza, registra un – 2,9%.
Ancora peggio la Fiat che registra addirittura
un -3,4%.
Per il Codacons questi dati sono l'ennesima
conferma del fatto che le imprese italiane
sono in difficoltà non tanto per la crisi
mondiale, ma soprattutto perché le famiglie
italiane sono sull'orlo del fallimento e non
fanno più acquisti.
Non a caso la stessa Fiat registra a settembre
valori positivi in alcuni mercati come Francia
(+14%) e Spagna (+41,4%), mentre
precipita in Italia con un -11,7%.
Insomma anche le imprese italiane che
stanno meglio e hanno la fortuna di essere
trainate dalle esportazioni, non possono non
risentire ed essere penalizzate dalle difficoltà
del mercato interno.
Ecco perché la priorità della legge di stabilità
avrebbe dovuto essere quella di ridare
capacità di spesa alle famiglie italiane, ma,
purtroppo, non è così! La riduzione del cuneo
fiscale, ad esempio, non va tutta in busta
paga ma viene utilizzata anche per ridurre il
costo del lavoro delle imprese, disperdendo
così gli effetti già scarsi di questa misura,
CODACONS NEWS n .42–14/20 ottobre 2013
5
viste le poche risorse finanziarie impiegate dal
Governo.
Come dimostra la vicenda Fiat, che non vende
auto nonostante l'aumento di produttività, le
nuove regole in materia di straordinari,
assenteismo, pause, diritto di sciopero, tutte
cose per fare le quali la Fiat è addirittura
uscita da Confindustria, le imprese non
possono uscire dal tunnel fino a che gli italiani
non hanno soldi per fare acquisti.
In tal senso è vergognoso che il problema
dell'aumento dell'Iva sia stato definitivamente
accantonato. Come dimostrano le continue
richieste di chiarimenti inviate allo Sportello
auto del Codacons (per riceve la consulenza è
sufficiente
inviare
un'email
a:
[email protected]),
tutte
su
quando scatta l'aliquota Iva al 22%, ossia su
quando
si
può
considerare
effettuata
l'operazione e applicata la nuova aliquota,
l'aumento dell'Iva non aiuta certo a rilanciare
i consumi.
ALIMENTAZIONE
COMUNICATI STAMPA
GIOVEDÌ, 17 OTTOBRE 2013
AVIARIA: FOCOLAIO NEL
BRESCIANO, REGIONE "NESSUN
ALLARME", MA HONG KONG
ANNUNCIA DIVIETO IMPORT
CODACONS CHIEDE PROVVEDIMENTI
DRASTICI AL MINISTERO DELLA
SALUTE
MINIMIZZARE NON SERVE A NULLA
Un focolaio di influenza aviaria è stato
individuato in un allevamento di polli del
bresciano. "Nessun allarme" scrive in una
nota la Regione Lombardia che parla di
"focolaio poco patogeno". Nel frattempo,
però, Hong Kong ha decretato ieri il blocco
delle importazioni del pollame da tutta la
Lombardia. Il Codacons chiede chiarezza al
Ministero della Salute e provvedimenti
drastici. "E' perfettamente inutile minimizzare
l'accaduto con i soliti comunicati rassicuranti,
se poi vengono bloccate le importazioni
addirittura dell'intera Lombardia, con danno
economico per tutti gli allevatori. Se questo
divieto venisse decretato anche da altre
nazioni, il danno sarebbe ancora più grande"
ha dichiarato Marco Donzelli, presidente del
Codacons. Insomma per l'associazione di
consumatori, invece di parlare di "allarmismi
fuori luogo", "bassa patogenicità", "questione
che non merita assolutamente di essere
strumentalizzata", la Regione Lombardia
farebbe bene ad incontrarsi con il Ministero
della Salute per circoscrivere il fenomeno e
adottare provvedimenti risolutivi. Quello che
conta in questi casi, infatti, non è fornire
6
dichiarazioni rassicuranti, che appaiono inutili
quanto fuori luogo e che poi, spesso, vengono
smentite dai fatti, quanto adottare con
prontezza misure drastiche per arginare la
diffusione della malattia e tornare al più
presto alla normalità.
AMBIENTE
COMUNICATI STAMPA
GIOVEDÌ, 17 OTTOBRE 2013
OMS, LO SMOG TRA LE SOSTANZE
PIÙ CANCEROGENE AL MONDO
CODACONS: NEI PROSSIMI GIORNI
VERRA’ DEPOSITATA AL TAR DEL
LAZIO L’AZIONE COLLETTIVA PER
CONTO DI 1.400 CITTADINI CHE
HANNO ADERITO ALLA CLASS
ACTION VOLTA AD OTTENERE I
“DANNI DA SMOG”
La decisione dello Iarc, l'agenzia sul cancro
dell'Oms,
di
inserire
gli
inquinanti
dell'atmosfera nel gruppo numero 1, quello
dei sicuri cancerogeni, spiana la strada alla
class action promossa dal Codacons per far
ottenere ai cittadini il risarcimento dei “danni
da smog”.
“La decisione dell’Oms arriva alla vigilia del
deposito al Tar del Lazio di un’azione
collettiva promossa dalla nostra associazione,
alla quale hanno aderito circa 1.400 cittadini
– spiega il presidente Carlo Rienzi – Con
questa azione, che nei prossimi giorni verrà
presentata al Tar, i residenti dei 50 comuni
più inquinati d’Italia, ossia quelli dove il livello
delle
polveri
sottili
dell’aria
supera
sistematicamente i valori limite imposti dalla
Ue, chiedono alle rispettive amministrazioni
comunali un indennizzo di 2,.000 euro
ciascuno per essere stati costretti a vivere in
un ambiente inquinato e respirare aria
malsana. Risarcimento che – spiega Rienzi –
spetta loro anche in assenza di danni fisici
certificati, e solo per il grave rischio subito,
avvalorato oggi anche dall’Oms”.
Il Codacons ricorda infine come ogni anno,
solo in Italia, 8.500 persone muoiono a causa
dello
smog
e
dell’incapacità
delle
amministrazioni di garantire la salubrità
dell’aria.
TRASPORTI
COMUNICATI STAMPA
VENERDÌ, 18 OTTOBRE 2013
SCIOPERO TRASPORTI: UN
FALLIMENTO, MA FUNZIONA
L'EFFETTO ANNUNCIO
CODACONS NEWS n .42–14/20 ottobre 2013
A MILANO ED IN LOMBARDIA
TRASPORTI REGOLARI
CODACONS CHIEDE DI RIVEDERE LA
LEGGE SULLO SCIOPERO
Lo sciopero dei trasporti di oggi è stato un
fallimento dal punto di vista sindacale,
considerato la scarsissima partecipazione dei
lavoratori, salvo in pochissime città come
Torino. In alcune realtà, come ad esempio
Milano e la Lombardia, i trasporti sono stati
finora più che regolari. Ma, come sempre, ha
funzionato
l'effetto
annuncio,
ossia
i
consumatori
hanno
dovuto
comunque
viaggiare con mezzi propri per prevenire il
peggio. Eppure che fosse un fallimento era
nelle premesse, sia per la mancata adesione
delle principali sigle sindacali, sia perché, per
quanto non abbiano ancora avuto il rinnovo
contrattuale, gli autoferrotranvieri avranno
proprio ora, ad ottobre, il secondo acconto
sulla contrattazione, pari a circa 350 euro, sia
perché alcuni, come i lavoratori di Trenord,
hanno avuto proprio quest'anno il rinnovo
contrattuale. Insomma, uno sciopero privo di
senso che però ha finito, comunque, per
danneggiare, come al solito, i consumatori ,
costringendo migliaia di pendolari a viaggiare
con i mezzi propri. L'associazione di
consumatori ricorda che nel 2012 sono stati
proclamati 2.330 scioperi, in crescita circa del
5% rispetto ai 2.229 registrati nel 2011.
Per il Codacons, essendo ormai passati 23
anni dall'introduzione della legge sullo
sciopero, è giunta l'ora di una sua revisione,
ad esempio per inasprire le sanzioni per i
trasgressori, che, essendo troppo basse, oggi
non rappresentano più un efficace deterrente,
oppure per introdurre forme alternative di
protesta, come lo sciopero del biglietto, per
cercare di danneggiare economicamente in
primo luogo il datore di lavoro e non i
consumatori, come invece accade oggi.
Vanno inoltre riveste ed estese tutte le fasce
di rispetto attualmente previste dai codici di
autoregolamentazione
e
dalle
regolamentazioni provvisorie.
SCUOLA
COMUNICATI STAMPA
SABATO, 19 OTTOBRE 2013
SCUOLA : LA COMMISSIONE
EUROPEA CANCELLA LE
DISCRIMINAZIONI A DANNO DEI
PRECARI
LE OSSERVAZIONI DELL’UE
SPIANANO LA STRADA AI
RISARCIMENTI IN FAVORE DEI
DOCENTI A TERMINE
Una recente segnalazione della Commissione
Europea in tema di precariato spiana
definitivamente la strada ai tanti precari della
scuola italiani che attendono di ottenere
giustizia dallo Stato Italiano.
Nello specifico la Commissione Ue ha stabilito
che non deve esserci alcuna discriminazione
tra docenti precari e di ruolo a parità di lavoro
svolto, segnalando come la legislazione
italiana in tema di assunzione dei supplenti
dalle graduatorie ad esaurimento non rispetti
le misure imposte dalla clausola 5, punto n.
1, della direttiva UE, volta a limitare il ricorso
a una successione di contratti a termine e
quindi a impedire un abuso a danno dei
lavoratori della scuola.
Il ricorso continuativo a contratti a tempo
determinato da parte dello Stato italiano
violerebbe la stessa premessa dell’accordo
quadro comunitario, volto a favorire la
costituzione di rapporti di lavoro a tempo
indeterminato. Pertanto, non può ritenersi
obiettivamente giustificata una legislazione
nazionale che consenta il rinnovo di contratti
a tempo determinato non solo per la
sostituzione di personale temporaneamente
assente ma anche per la copertura di vacanze
nell’organico, e spetta al giudice nazionale
pronunciarsi sull’interpretazione del diritto
interno e verificare se tali condizioni
ricorrano. Né nella scuola possono applicarsi
regole diverse da quelle applicate negli altri
settori. Per la Commissione Ue l’esigenza di
trasparenza e imparzialità nel reclutamento
del personale si pone negli stessi termini che
per gli altri impieghi pubblici, dove è
necessario prevedere le stesse misure
effettive e dissuasive che permettano
l’applicazione della normativa comunitaria,
anche di natura risarcitoria.
Se le osservazioni della Commissione
dovessero essere condivise dalla Corte di
Lussemburgo, sarebbe superata la sentenza
della Cassazione e migliaia di precari
potrebbero ottenere o la stabilizzazione o
cospicue sentenze risarcitorie dai tribunali del
lavoro italiani, almeno fino a quando
continueranno a essere assunti su posti
vacanti e disponibili – spiega il Codacons - Il
giudice nazionale ha l’obbligo di applicare
integralmente
il
diritto
dell’Unione
disapplicando le disposizioni eventualmente
contrastanti
della
legge
interna
o
interpretandole in modo da consentire
l’attuazione del diritto dell’Unione.
L’associazione ricorda agli insegnanti precari
del nostro paese che possono chiedere
giustizia, e risarcimenti economici, aderendo
al ricorso promosso dall’associazione sul sito
www.codacons.it
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CODACONS NEWS n .42–14/20 ottobre 2013
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