Web tv, il nuovo sistema di comunicazione

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Web tv, il nuovo sistema di comunicazione
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mercoledì 31.5.2006
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Web tv, il nuovo sistema di comunicazione
Molti i broadcaster hanno realizzato la convergenza delle loro trasmissioni sulla rete, rendendo i programmi disponibili in Internet
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ALLE PICCOLE EMITTENTI A RETI NAZIONALI e colossi americani, molti broadcaster hanno già
realizzato la convergenza delle loro trasmissioni sulla rete, rendendo i programmi disponibili anche in internet, con la ritrasmissione del canale o la semplice distribuzione di singoli contenuti attraverso
concentratori quali iTunes. Da tempo le
emittenti televisive studiano nuovi modi
per raggiungere altri spettatori: in Italia
FASTWEB per prima e poi
TELECOM hanno
sposato il modello di business offrendo un
bouquet di canali terzi via Iptv o anche - nel
caso di ROSSO ALICE - un proprio palinsesto
generalista sul web. Negli Stati Uniti, CBS
e NBC hanno puntato sulla banda larga, aumentando l'offerta e ritagliandola apposta
per un pubblico e una fruizione diversa: i
migliori programmi dei due network sono
infatti disponibili in rete senza inserzioni
pubblicitarie. ABC, che per prima aveva reso disponibili online le sue serie più popolari, nelle ultime due settimane ha contato già 3 milioni di adesioni al nuovo servizio. «Stiamo sperimentando modelli diversi di business», ha affermato l'amministratore delegato di DISNEY, Bob Iger. «Oggi
sul sito di Abc i programmi sono disponibili circa 12 ore dopo il primo passaggio in
tv: ogni episodio è gratuito ma è preceduto da uno stacco pubblicitario di dieci secondi, seguito da altri tre spot durante le
interruzioni del programma. Gli utenti devono vedere la pubblicità per passare ad
ogni segmento successivo del programma».
La web tv, però, non è semplicemente un
altro modo di offrire la classica televisione,
ma un nuovo sistema di comunicazione
multimediale aperto anche e soprattutto
a chi non fa parte del mondo dei broadcaster: con costi minimi, infatti, chiunque
può aprire un proprio canale, senza la necessità di installare ripetitori, lanciare satelliti o chiedere licenze. Le infrastrutture
sono già esistenti, visto che tutto si basa su
internet. E con il peer-to-peer si riesce perfino a fare a meno di una banda troppo ampia. L'idea - quattro anni fa - fu di un programmatore di San Francisco, che creò BitTorrent, un programma capace di genera-
re un meccanismo che fa passare in automatico lo stesso file attraverso moltitudini di computer che lo prelevano in download e allo stesso tempo lo rimettono in rete automaticamente, in upload. Al contrario del broadcasting, il P2P non si affida a un'emittente centrale one-to-many
ma si basa su un sistema diffuso many to
many. È la vera rivoluzione della web tv:
aprendo una connessione per visualizzare
un flusso di immagini, gli utenti mettono
in condivisione il segnale, ritrasmettendolo e partecipando attivamente alle sue
trasmissioni in rete. In Cina da anni il segnale della tv di stato arriva nelle case attraverso la rete, più che con il broadcasting. E visto che alcune emittenti cinesi,
tra cui CCTV, detengono diritti e contratti
per la diretta di eventi sportivi come la Serie A italiana e l’Nba statunitense, la trasmissione via web di questi appuntamenti è del tutto legale.
Feidian, PPlive, PPstream, QQlive, Sop,
Synacast: sono questi i programmi più diffusi per la ricezione del P2P, attraverso i
quali ognuno può diventare un vero ripetitore di segnale digitale. Attraverso la condivisione della banda fra utenti, la tv viene distribuita in rete, ampliando l'offerta
di canali quasi all'infinito. L'evoluzione
della vecchia tv affiancata dalla libertà e
dalle possibilità del web: il valore aggiunto è dato dalla possibilità di guardare un
programma in ogni momento, con la comodità di mettere in pausa la trasmissione, rivedere un servizio o scegliere una rubrica di proprio interesse. Per averne una
prova basta installare un ricevitore della tv
digitale terrestre sul proprio pc e collegare l'antenna di casa: ne verrà fuori un bouquet di canali impensabile con la ricezione attraverso il solo decoder. E se la Bbc sta
studiando da tempo il lancio di un servizio
peer-to-peer, Rupert Murdoch ha già stanziato i primi investimenti e negli ultimi
mesi ha acquisito MySpace, Scout.com,
Propertyfinder.com e IGN Entertainment.
Il primo esperimento italiano si chiamava
Tv Young, ma il primo peer-to-peer oggi è
StreamerOne.
Con un occhio alle tendenze del mercato
Lanciata da Consulmarketing Televisionet vanta ben dieci canali tematici
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IECI CANALI TEMATICI CHE SPAZIANO dal
lifestyle al wellness, dal no profit
allo sport, dal business all'entertainment. Televisionet è la nuova web tv
generalista lanciata da Consulmarketing, società leader nei servizi e nella
consulenza di marketing, dopo il successo di MyMarketing.Net e del canale
dedicato al settore: M-Channel.
«Questo nuovo progetto televisivo web
based nasce da un'attenta osservazione
delle tendenze di mercato e dalla convinzione che il futuro dei media corre
molto più rapidamente su web che sull'etere», afferma Guerino Moffa (nella foto), ideatore e fondatore del progetto. «Il
35% della popolazione italiana, oltre 20
milioni di persone, si collega quotidianamente a internet dedicando mediamente 50 minuti di permanenza superando la Tv tradizionale, l'interesse verso
questo nuovo mezzo è destinato a crescere, grazie anche alla diffusione della
banda larga».
Punti di forza di Televisionet sono l'elevata qualità della definizione dell'immagine, ottenuta con l'utilizzo di 800
kbit/secondo di banda, l'utilizzo di tecniche emergenti di multicast e tecnologie di streaming basate su nuovi algoritmi di compressione. La fruizione dei
contenuti avviene
attraverso trasmissioni con un palinsesto predefinito
ma anche on-demand, per i contenuti già trasmessi,
senza la necessità
di scaricarli sul pc
ma attraverso la visione direttamente sul server. «Il no-
stro obiettivo è quello di cogliere gli
aspetti più interessanti e particolari degli argomenti trattati e di integrare tutte le potenzialità di internet, sia per quan-
to concerne la comunicazione che l'offerta dei servizi», continua Moffa. «Grazie
allo sviluppo della tecnologia e all'allargamento dell'utenza abbiamo deciso di
puntare su una Tv generalista che sia in
grado di coinvolgere un target trasversale ed eterogeneo, motivato a scegliere
e a non subire i palinsesti tradizionali. Attraverso un linguaggio chiaro, semplice
e diretto, Televisionet si propone di essere un efficiente organo di informazione giornalistica, con un palinsesto diversificato, dinamico e multilingua. Da
settembre 2006 saranno attivate le redazioni in lingua spagnola con sede a
Barcellona e in lingua inglese con sede a
Londra. I contenuti dei due palinsesti saranno sviluppati tutti in lingua madre».
Tra i contenuti di Televisionet anche la
diretta del Reality "Vita in Anteprima",
ideato e prodotto da Clic Tv. Televisionet
ha seguito 24 ore su 24 la vita di 5 ragazzi, che hanno vissuto all'interno di
uno Show Room di Milano per una settimana. Venerdì scorso, invece, Televisionet.tv ha coperto in diretta la riapertura, dopo 10 anni di restauri, della Torre dell'Orologio in piazza San Marco a Venezia. «La richiesta di porzioni crescenti
di pubblicità diventa la chiave di svolta di
questo settore», conclude Moffa. Con la
continua crescita di
internet si potrebbe
verificare un'erosione della pubblicità televisiva classica e alcuni cambiamenti
del mercato, che tenderà a passare ai
grandi oligopoli della
rete.
MA. PE.
MAURIZIO PESCE
Coolstreaming, il “concentratore” leader
Un trend rivoluzionario con migliaia di link dietro al portale più conosciuto
EL PANORAMA ITALIANO, Coolstreaming.it è certamente il portale
più conosciuto, con link a oltre
duemila canali tv, centinaia tra radio,
webcam e archivi di filmati e un costante
aggiornamento del bouquet raggiungibile attraverso il sito: seguendo l'esempio
di BitTorrent, anche Coolstreaming utilizza il P2P per far rimbalzare i contenuti
televisivi fra gli utenti connessi. La fama
del sito su cala nazionale è dovuta soprattutto alla nota battaglia legale scatenata da Sky per i link con cui si pubblicizzavano i canali su cui vedere in
chiaro le partite del campionato di calcio; una vicenda che ha finora dato ampiamente ragione allo staff di Coolstreaming, che ha riaperto il sito scegliendo però di non pubblicizzare più i
link alle emittenti che trasmettevano la
Serie A.
Per comprendere appieno il fenomeno su cui si basa questo aggregatore, però, non bisogna fermarsi alle partite, perché il trend che si nasconde dietro a questa vicenda è un momento rivoluzionario.
Sul Mediacenter si trovano infatti mi-
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Sopra e a lato due videate di PPstream,
uno dei programmi più diffusi per la
ricezione del peer-to-peer attraverso il
quale ognuno può diventare un ripetitore
del segnale digitale
gliaia di link a canali generalisti e tematici in chiaro di tutto il mondo, cosa che
permette di accedere a contenuti fino a ieri impensabili: dalla venezuelana RCTV
alla neozelandese Shine TV, lo staff di Coolstreaming setaccia il web a caccia di canali o di semplici archivi on demand. «I
peer-to-peer sono assolutamente legali e
non immettono mai in rete segnali che al-
E anche il Mondiale finì... nella Rete
Codacons.tv: programmi di “denuncia”
C
U
OME GIÀ RADIO E TELEVISIONE - sia ana-
logica, che digitale e satellitare anche il web ha ormai i suoi diritti
specifici e la Fifa non si è fatta sfuggire
l'occasione, decidendo di mettere sul
mercato la cessione in esclusiva dei prossimi Campionati del mondo di calcio in
Germania, accordata a Globo.com, unità online del conglomerato di mezzi di
comunicazione più grande dell'America
Latina: Organizacoes Globo. Il gruppo
media brasiliano sarà dunque l'unico a
diffondere in diretta via Internet tutte le
64 partite del Mondiale attraverso il video straming: «È il più grande evento
della storia trasmesso da Internet», ha
commentato Frederico Monteiro, direttore marketing di Globo.com. Lo streaming sarà accessibile ai soli spettatori
del Brasile, grazie all'accordo con Quova Inc., fornitore leader di dati e servizi
di geolocazione internet, già impegnata
nell'offerta del Tour de France e delle
Olimpiadi e partner del broadcaster brasiliano nell'offerta del primo streaming
online in diretta fuori dagli Stati Uniti
per le partite dell’Nba della stagione in
corso. «Questo accordo tra Globo.com e
Quova segna una nuova fase nella rapida ed ampia espansione del segmento
del contenuto digitale dal vivo», ha affermato Gary Jackson, COO di Quova.
«La soluzione Quova Media ha rivoluzionato il modello di business per la fornitura di streaming video di eventi sportivi dal vivo e le emittenti televisive e le
federazioni sportive nel mondo stanno
riconoscendo l'importanza di garantire
i diritti sul territorio tramite la nostra
tecnologia e non potremmo essere più
soddisfati dell'impatto che la stessa ha
avuto sull'incredibile ascesa di questo
settore».
Nessuna indicazione ufficiale sul costo dell'accordo tra Globo.com e Fifa,
mentre l'intero torneo sarà disponibile
al pubblico a partire da 2,69 euro e fino
a un massimo di 5,02 euro, a seconda della velocità di connessione intenet di chi
si collegherà al sito.
M.P.
LTIMA NATA - SE DI ULTIMA SI PUÒ PARLARE, in
un mercato così vivo - è Codacons.tv,
la web television dell’Associazione
dei Consumatori. Da circa un mese, infatti, è
partita la programmazione incentrata sulle
attività del Coordinamento e sulle denunce
del pubblico. L'offerta su articola su quattro
canali, uno dei quali interamente autoprodotto: “I nostri programmi” è il centro di Codacons.tv, un flusso di trasmissioni originali
realizzate apposta per il web. Si parte dalla
classica rassegna stampa - “Dal profondo”, in
cui il presidente del Codacons, Carlo Rienzi,
affronta i temi del giorno in modo e soprattutto in un luogo irriverente - agli appuntamenti informativi del “Codacons TG”: un telegiornale alternativo, che aggiorna su tutte
le battaglie del Coordinamento. Un format innovativo, che sfrutta appieno la capacità interattiva del web, lasciando la porta aperta ai
contributi dei consumatori. Inchieste e approfondimenti trovano spazio anche in “Codacorsara”, la trasmissione degli avvocati del
Codacons dedicata a smascherare le truffe e
i raggiri che si nascondono nella vita quotidiana del consumatore. Spazio anche ai per-
sonaggi, a cui la tv ha riservato uno spazio
speciale in “Codacons VIP”, un contenitore di
circa tre minuti all'interno del quale un importante esponente del mondo dello spettacolo, della politica o dell'economia nazionale esprime liberamente il proprio punto di vista sul mondo del consumatore. Ad aprire il
ciclo di trasmissioni, ospite della prima puntata, una pietra miliare della televisione italiana: Gianfranco Funari.
I contenuti degli altri canali vanno a pescare nell'archivio del Coordinamento e nelle case del pubblico. “Codacons sui media” è
una selezione degli interventi del Codacons
sui vari mass media nazionali e internazionali, mentre su “I vostri video” vengono pubblicati i filmati amatoriali di denuncia dei
problemi dei consumatori. Non manca però
l'intrattenimento: “Consumer Fiction” è lo
spazio per le opere di fiction, dal cortometraggio in poi. La realizzazione del canale è affidata a videomakers o aspiranti tali che vogliono raccontare la propria storia di consumatore o quella di una persona che conoscono.
M.P.
l'origine sono criptati», precisano nella
redazione di Coolstreaming. «Il sito è nato due anni fa come supporto del programma; poi, visto il successo, lo abbiamo
chiuso e convertito in un portale per fare il P2P». Ma è chiaro che i documentari
non fanno notizia come il calcio e la notorietà è arrivata solo con le partite di Serie A. «Oggi la realizzazione è affidata a 5
persone e il portale si appoggia su due
domini: “.it” e “.us”. Il secondo lo abbiamo dovuto aprire perché avevamo troppi
accessi per un solo dominio. Per gestire i
contatti lavoriamo con quattro server e invece di pagare miliardi per avere banda
continua ci affidiamo al P2P. Il sito viene
aggiornato settimanalmente con i link ai
nuovi streaming che scoviamo in rete;
nessuno finora ci ha mai inviato un abuse per essere tolto dall'elenco». In fondo
essere linkato in un portale garantisce
maggiore visibilità e, quindi, un maggior
numero di contatti. Senza contare che
trasmettere in internet permette di allargare il pubblico: la tv di stato cinese
CCTV - che ha da poco raggiunto un accordo per un canale sul multiplex digitale
terrestre della Rai - è uno dei broadcaster
più grandi del mondo, perché rende disponibile il proprio segnale in rete attraverso il bouquet di PPLive. «È un po’ merito nostro, se in Italia il fenomeno dell'Iptv ha subito un’accelerazione. Siamo
un portale che studia il fenomeno: nessuno dello staff è dotato di parabola e tv
satellitare». Attenti al nuovo che avanza,
quelli di Coolstreaming, a fianco al Mediacenter, stanno lanciando anche il Voip.
Perché a loro la libera fruizione dei contenuti piace sfruttarla al massimo.
M.P.