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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
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Sanità
oltre i confini
di Paola Paon
Un team di operatori impegnati
per un unico obiettivo: debellare
povertà e malattia
S
empre più le Aziende Sanitarie
sono coinvolte in azioni a carattere sociale e sanitario a sostegno dei Paesi del Terzo Mondo. I programmi delle Regioni e dell’Unione
Europea spingono decisamente, infatti, perché il ruolo istituzionale affianchi e s’integri con le Organizzazioni
Non Governative (ONG) e con il privato-sociale negli interventi di cooperazione decentrata.
Con un obiettivo prioritario: la lotta alla
povertà, con il suo triste corredo di
malattie e di degrado sociale.
Numerosi sono gli operatori della nostra Azienda impegnati, a titolo personale, in azioni di solidarietà nelle zone disagiate
dell’Africa, dell’America Latina, dell’Asia. Ci sentiamo
partecipi del loro impegno che
vorremmo conoscere meglio,
prossimamente, tramite le pagine di “Obiettivo Sanità”.
La novità che vogliamo oggi condividere con i nostri lettori è che anche
l’Azienda ULSS 22 si configura come
attore attivo, impegnato cioè in
prima persona,
nel settore delle cooperazione internazionale. Con un progetto dal titolo “Programma di formazione e
riqualificazione del personale paramedico del Distretto di
Kwango – Repubblica Democratica
del Congo”, finanziato dalla Regione
Veneto per l’anno 2004.
Un tris vincente per difendere i più deboli
L’AZIENDA ULSS 22
In partenariato con il Movimento Laici per l’America Latina (MLAL), la Diocesi di Kenge e l’Unione Medico Missionaria Italiana (UMMI), l’Azienda ha
ottenuto un duplice finanziamento:
dalla Regione Veneto, per finanziare
la globalità del progetto, e dalla Fondazione Levi Montalcini, specificamente per assegnare borse di studio
a donne africane. In qualità di capofila,
grazie all’interessamento del responsabile del Progetto il Direttore Amministrativo dell’Ulss. 22 Dottor Michele
Romano, la nostra Amministrazione
si è inoltre impegnata a gestire, tramite il proprio personale, le procedure necessarie al recepimento e alla
rendicontazione del progetto agli Uffici regionali, nonché a garantire un’efficace comunicazione e collaborazione tra i partner.
OBIETTIVO SANITÀ
LA FONDAZIONE
LEVI MONTALCINI
Intitolata e presieduta da Rita Levi
Montalcini, Premio Nobel per la medicina del 1986, la Fondazione persegue
l’obiettivo di risollevare la condizione
delle donne africane, un tempo “schiave degli schiavi”, oggi ancora in lotta
per la sopravvivenza. “Le donne africane affrontano ogni giorno” – ha detto Rita Levi Montalcini in occasione del
ricevimento del “Premio Internazionale Bonifacio VIII” ad Anagni – “una realtà drammatica che le costringe
all’emarginazione sociale e ne impedisce l’istruzione. La deprivazione di questi diritti, non solo è inammissibile, ma
va anche considerata come la causa
principale dei problemi che gravano e
si riflettono sull’intera organizzazione
sociale africana”.
IL DISTRETTO DI KWANGO
Situazione
Situazione sanitaria:
IL PROGETTO
economico-politica
le problematiche
Formare e riqualificare
il personale paramedico
Il Distretto di Kwango è uno dei tre Malaria, AIDS, tubercolosi, malattia
Distretti costituenti la Diocesi di Kenge
(34.385 Kmq. di superficie ed una
popolazione di 750.000 persone), situata nella Provincia del Bandundu,
nel sud-ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Pur non essendo oggi colpita dalla
guerra che imperversa in altre zone
della RDC, la Diocesi porta i segni dei
conflitti passati. Nonostante si trovi in
una delle principali regioni agricole del
Paese, la Provincia del Bandundu, lo
sviluppo di un’agricoltura di sussistenza sufficiente è ostacolato tanto dalla
mancanza d’industrie per la trasformazione delle materie prime, quanto
dal degrado delle infrastrutture stradali.
CHIARA CASTELLANI
Una vocazione a sostegno dei più
deboli, quella di Chiara Castellani,
nata a Parma nel 1956, medico chirurgo e volontaria prima in Nicaragua,
dal 1991 nel distretto di Kwango, dove
dirige gli ospedali di Kenge e di
Kimbau e la scuola per infermieri. A
lei, ad un’unica persona, si deve quanto esiste e quanto stiamo per realiz-
del sonno, morbillo sono le gravi malattie endemiche, causa di morte o
d’invalidità permanente, mai debellate
a causa dell’impossibilità di accedere, per il 70% della popolazione della
RDA, ai servizi sanitari di base. Per
un motivo molto semplice: il costo
proibitivo dell’assistenza sanitaria,
che non beneficia di alcun finanziamento statale.
Nella Diocesi di Kenge esistono due
ospedali, l’ospedale di Kenge e quello di Kimbau, i quali ospitano le scuole per il personale paramedico, che
garantiscono una formazione in linea
con gli standard degli Istituti Superiori di Tecniche Mediche. Le difficoltà
sono principalmente legate alla situazione di degrado delle strutture, per
la cui manutenzione non sono previsti finanziamenti governativi, e alla
grave carenza di personale sanitario,
conseguente ad una politica
colonialistica non lungimirante, non
attenta cioè alla formazione del personale tecnico ed amministrativo locale.
zare in Congo. La sua determinazione ha costruito la rete di solidarietà
che oggi amplifica e sostiene la sua
stessa attività. Che è oggi raccolta e
raccontata nel libro “Una lampadina
per Kimbau” (scritto dalla giornalista
Mariapia Bonanate, edito da
Mondadori), dal 9 giugno 2004 disponibile per chi, acquistandolo, volesse
dare il proprio contributo.
GLI OBIETTIVI
• Promozione, sviluppo, sostegno
logistico e finanziario ad attività di formazione del personale infermieristico
dell’area d’intervento (attraverso l’ITM
e l’ISTM di Kenge) per garantire un
buon livello delle prestazioni sanitarie da parte dei quadri delle strutture
centrali e periferiche.
• Garantire l’accesso allo studio a studenti bisognosi e meritevoli, con priorità a candidate donne provenienti
da aree rurali isolate, tramite l’assegnazione di borse di studio.
• Assicurare all’ospedale di Kenge un
supporto formativo e colmarne le lacune più drammatiche in approvvigionamento di farmaci e materiali sanitari, in modo da rispondere ai requisiti minimi indispensabili a fungere da
terreno di pratica professionale per gli
studenti.
“Non tutti siamo chiamati ad esercitare la solidarietà allo stesso modo” –
ha concettualizzato Chiara Castellani
durante la presentazione del libro in
sala Montanari a Verona presso la
Società Letteraria- “ ma siamo moralmente tenuti a trovare un modo per
farlo. Anche perché così potremo sentire di avere realizzato, in qualche luogo, “la nostra Africa”.
OBIETTIVO SANITÀ
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Situata nell’Africa centrale o equatoriale, la Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) ha una superficie
di 2.344.860 Kmq. e una popolazione di circa 50.300.000 abitanti. Ex colonia belga, diventata indipendente nel
luglio del 1960, presenta una situazione politica instabile ed è vessata da una guerra che continua a mietere
vittime, soprattutto civili. Interamente percorsa da uno dei più grandi fiumi dell’Africa, il Congo o Zaire, la RDC
possiede, nella zona di sud-est, enormi ricchezze minerarie. Rame, zinco, oro, diamanti, cobalto e uranio non
hanno, peraltro, affatto incrementato l’economia del Paese, considerato uno dei più poveri al mondo in assoluto; hanno piuttosto favorito gli interessi delle multinazionali e contribuito ad alimentare aspri conflitti, tuttora in
atto lungo il confine nord-orientale.
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Per qualche
centimetro in più
di Renzo Girelli
Si trova a Isola della Scala la Mecca di
allungamenti e protesi
ORTOPEDIA
P
arlare di un’ Ortopedia, come
quella scaligera di Isola, che
può fregiarsi della certificazione
ISO 9001 ricevuta nel 2003, sta a significare per il paziente che può serenamente affidarsi ad un segmento
sanitario dove si attuano procedure
atte a mantenere uno standard
qualitativo ottimale nell’erogazione
delle prestazioni, nel campo chirurgico e nel comfort aziendale. Peculiarità queste che sfociano nella compiacenza da parte dell’utenza da considerarsi come una pietra miliare nella sanità d’oggigiorno.
“Un paziente che viene da noi
segue un percorso mirato e studiato
nei minimi particolari” –premette il primario del reparto Dottor Sandro
Perbellini-. “E poi abbiamo standardizzato alcuni tipi di interventi” –prosegue- “che sono stati monitorati e
che vengono garantiti al paziente
secondo le più moderne procedure
chirurgiche pubblicate sulla letteratura internazionale”. Vediamo quali
sono: artoprotesi d’anca, artroscopia
ginocchio, chirurgia ricostruttiva
legamentosa del ginocchio, allungamento degli arti e correzione deformità.
Il reparto, dall’inizio della fusione, ha avuto un incremento sia
qualitativo che quantitativo. “Gli indici
gestionali sono tutti positivi (DRG
Medio molto alto)” –spiega lo stesso
Perbellini- “in qualità di primario non
posso che essere soddisfatto di questo andamento ricco di spunti e dati
confortanti ma che vanno senz’altro
condivisi con i colleghi. Colleghi che
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OBIETTIVO SANITÀ
non ostante la fusione delle due équipe , che definirei ottimale dal punto di
vista scientifico-professionale-umano,
hanno conservato gli indirizzi per cui
ognuno di loro si era precedentemente caratterizzato.
Va comunque detto per correttezza che ho avuto la fortuna di ereditare una chirurgia specialistica
come quella degli allungamenti iniziata dal professor Aldegheri e brillantemente portata avanti dal Dottor
Agostini che ha implementato e qualificato maggiormente il trend professionale e alberghiero del reparto. Viene seguita, inoltre, l’osteogenesi imperfetta, anche se chirurgicamente
vediamo pochi casi all’anno. Per le
cure e la prevenzione il punto di riferimento rimane sempre il Centro di
Valeggio”.
UNO STAFF
D’ECCEZIONE
PRIMARIO:
Dottor
Perbellini Sandro
DIRIGENTI
MEDICI:
Tavella Enzo,
Spagnol Graziano,
Bonamici Giorgio,
Tessari Giulio,
Bertelé
Ferdinando,
Agostini Saulo.
C
C
erchiamo ora di entrare un po’
di più in questa affascinante
branca della chirurgia ortopedica, che ha fatto senz’altro scuola, che
la sta facendo nella Bassa, e che offre la possibilità a diversi pazienti, con
l’intervento, di sopravanzare di qualche centimetro per poter svolgere le
normali funzioni fisiologiche e poter
“arrivare” a fruire delle strutture senza ostacoli: ad esempio riuscire a
FUNZIONI
DEL FISSATORE
Stabilizzare una frattura creata
in sala operatoria (osteotomia)
e, poi, giornalmente, tirare lentamente con una chiave (1 mm.
al giorno) le viti del fissatore
sfruttando il callo osseo. Esso
può essere utilizzato per tutta la
traumatologia.
sganciare la cornetta in una cabina
telefonica.
Ci fa il punto della situazione il Dottor
Saulo Agostini
Cosa ha rappresentato e cosa rappresenta questa nuova tecnica che
affonda le radici, seppur con risultati dapprima molto incerti, nel lontano 1905? “Senz’altro una rivoluzione rispetto alle tecniche traumatiche
precedenti” –esordisce il medico-
LE
INDICAZIONI
Basse stature disarmoniche
(nanismo acondroplasico, sindrome di Turner ecc..) –
Dismetrie congenite e post traumatiche – Deformità angolari.
“perché non è richiesto il trapianto di
osso ma viene sfruttata l’ osteogenesi
del callo osseo”. Le nuove
acquisizioni strumentali chirurgiche parlano oggi, di mezzi di sintesi sicuramente molto stabili e sicuri, non certo paragonabili a quelli
pionieristici degli anni’50 “Parliamo oggi di un fissatore monolaterale
con viti autofilettanti di presa ossea :
scopriamolo:
ORTOPEDIA
ome accennato dal dottor
Sandro Perbellini primario del
reparto ortopedico dell’ospedale di Isola della Scala, con gli interventi di allungamento degli arti, il reparto ha senz’altro goduto di un indotto lusinghiero. In pratica ciò che si
faceva a Verona dal Professor De
Bastiani ad iniziare dagli anni ’80 oggi
si fa ad Isola della Scala dal Dottor
Saulo Agostini già valente collaboratore del Professor Aldegheri in riva al
Mincio a Valeggio nel reparto di riabilitazione del Centro Clinicizzato:
un’appendice del Policlinico dove si
portano i pazienti per la riabilitazione.
Da quel tempo di acqua sotto i
ponti ne è passata ed ora la
Mecca per l’allungamento degli
arti è diventata Isola della Scala,
crocevia di pazienti che provengono da tutta Italia; ma non solo, pure
da Cipro, Jugoslavia, Germania e Romania.
TEMPO DI
GUARIGIONE
“Da 1 mese a 40 giorni per
ogni centimetro di allungamento. In soldoni, per allungare un paziente di 10 cm.
perché sia in grado di svolgere le normali funzioni fisiologiche si va dai 10 ai 15 mesi
di trattamento”.
OBIETTIVO SANITÀ
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SERVIZI SANITARI TERRITORIALI
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I medici
A. Bortoli
ed E. Cardone
presentano
l’elettrocardiografo portatile
Elettrocardiogramma
in linea
È
partito in questi giorni nella
case di riposo dell’Azienda
Ulss. 22 un progetto nuovo di
zecca di Telecardiologia, quale prima fase di un più vasto piano di dotazione di elettrocardiografi portatili a
équipes infermieristiche dei distretti ,
adibite agli interventi per pazienti in
Assistenza Domiciliare Integrata
(ADI), a medici che prestano servizio
in comuni montani facenti parte della
Comunità Montana del Baldo e della
Lessinia, a Guardie Mediche e Turistiche, particolarmente nelle località
del Lago di Garda. Trattasi di un progetto sperimentale di “Assistenza
Cardiologia al servizio del cittadino”
che prevede la dotazione dello strumento a strutture residenziali per anziani e ai servizi territoriali che permetterà l’esecuzione dell’elettrocardiogramma là dove vive o si trova il
cittadino.
Il progetto in questione, approvato dal
Responsabile dei Servizi Sanitari Territoriali dell’AUlss 22 Dottor Antonio
Bortoli, finanziato dalla Fondazione
Cariverona, fortemente voluto dal DiOBIETTIVO SANITÀ
Decolla il nuovo progetto sperimentale
di Antonio Bortoli
di telecardiologia
rettore generale Dottor Renato Piccoli, è iniziato ufficialmente il 6 maggio
2004.
D’altro canto, chi ogni giorno ha a che
fare con anziani o malati non
autosufficienti sa bene quanto siano
faticosi i trasferimenti verso le strutture ospedaliere, a volte, solo per un
controllo di routine. Iniziativa, questa
della Telecardiologia, all’interno della
quale sarà possibile eseguire l’esame
Holter (Controllo elettrocardiografico
di 24 ore) direttamente a casa del paziente, trasmetterlo per via telefonica
e ricevere immediatamente il parere
dello specialista cardiologo del servizio di Cardiologia della struttura sanitaria. Lo strumento di Telemedicina attivato ben risponde al sempre citato
e spesso irrealizzato detto “muovere
le carte e non le persone”. Di più. Se
ben inserito in un contesto assistenziale ai suoi diversi gradi (tipo di richiesta di intervento della Guardia
Medica, la necessità di eseguire diagnosi o esami strumentali cardiologici
per pazienti difficilmente trasportabili
o nella stessa ambulanza, in assisten-
za domiciliare o presso residenze sanitarie extraospedaliere, le case di riposo appunto, o per il monitoraggio
di pazienti dimessi), esso consente al
medico e al personale infermieristico
di prestare un’assistenza migliore e
di qualità, di realizzare un concreto intervento di primo soccorso tempestivo e di fare filtro al ricovero
ospedaliero.
Quello di portare i servizi il più possibile vicino all’utenza, oltre ad un obiettivo, è una scelta di campo che il Direttore generale ha inteso intraprendere sin dall’inizio del suo mandato e
che ha sin qui caratterizzato lo stile
dell’azienda.
E che ha trovato l’avallo della Direzione Sanitaria nella persona del
Dottor Ennio Cardone. Un esempio è
rappresentato dalle varie campagne
di screening supportate dall’Unità Mobile. E’ una strada che viene battuta
giornalmente, che ha portato, oggi,
alla Telecardiologia, che verrà ampliata, domani, con altri servizi diagnostici
utilizzando i più moderni mezzi della
telecomunicazione.
Il castello
scaligero
di Villafranca
ospiterà il
13 luglio
alle ore 21,00
il concerto di
Pino Daniele,
testimonial
d’eccezione
di un grande
progetto
“La Città della Speranza”
fa tappa a Villafranca
di Renzo Girelli
A.B.E.O.: realtà gemella
Maria Grazia Viapiana
“Siamo certamente solidali verso
questo tipo di iniziative anche
perchè come la Fondazione “La
Città della Speranza”, svolgiamo lo
stesso lavoro assistenziale e conosciamo a fondo il mondo a cui è
rivolto. Un mondo che necessita di
tutta l’attenzione possibile perchè
riguarda principalmente bambini
malati e come tali “speciali”.
Il nuovo sindaco
plaude l’iniziativa
“Raccolgo l’eredità di questa iniziativa con piena
condivisione,
innanzitutto per
gli ideali che la
Fondazione “La
Città della Speranza” porta
avanti da anni,
poi, per la giusta
sensibilizzazione delle problematiche
correlate. Da ultimo per l’aspetto musicale che l’evento è in grado di creare a
favore dell’immagine della nostra città
che da qualche giorno ho l’onore di rappresentare come nuovo sindaco. In
questa sede colgo l’occasione per ribadire quanto il capitolo dedicato al sociale sia un punto fermo del nostro programma elettorale che cercheremo con
tutta la nostra attenzione e dedizione di
sostenere. Va da sè, quindi, come iniziative di questa portata, riscuotano il
nostro plauso perchè, alla fine, accomunano tutti sotto un unico ideale: quello di rendere la vita più facile ai meno
fortunati e di regalare un sorriso in più
specialmente ai bambini, che hanno il
diritto di essere tali in tutte le loro necessità, e noi in obbligo di renderle possibili con tutte le nostre forze”.
OBIETTIVO SANITÀ
EVENTI
N
on vi era ombra di dubbio che il noto cantautore partenopeo Pino
Daniele non raccogliesse l'invito di farsi veicolo solidale per una
grande inizativa.
A gettare l'esca l'oramai famosa Fondazione Città della Speranza di
Malo (VI) che da 10 anni per volere dell'imprenditore Giovanni Franco
Masello supportato da imprenditori vicentini e padovani, finanzia progetti di ricerca scientifici per la cura delle malattie neoplastiche
infantili. Dagli albori dell'iniziativa. grazie al costante e crescente contributo dei cittadini, alla professionalità dei ricercatori, all'aiuto di tutti i
sostenitori della Fondazione sono stati raggiunti risultati scientifici apprezzabili che hanno permesso di innalzare all' 80 per cento la percentuale di guarigione dei bambini affetti da queste patologie. Il concerto
rappresenta l'unica data del Tour dell'artista per Verona e provincia ed è
organizzato, oltre che dalla Fondazione summenzionata, da "Uno Più
Advertising srl (agenzia di pubblicità e comunicazione) con il patrocinio
del Comune di Villafranca.Inutile aggiungere quanto questo
appuntamento faccia perno su una duplice valenza: l'occasione, con
l'acquisto del biglietto, di contribuire alla raccolta di fondi da destinarsi
alla ricerca e l'opportunità, non solo per i fans più agguerriti, ma pure
per le famiglie che conoscono le melodie del bluesman napoletano, di
concedersi una serata magica e ricca d'atmosfera nella splendida cornice delle antiche mura del maniero scaligero. Il concerto di Pino Daniele spazierà dai brani nel nuovo album ai vecchi cavalli di battaglia
che hanno fatto la storia della musica leggera italiana.
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SERVIZI SOCIALI
Istituita la figura
dell’amministratore di sostegno
a protezione delle persone
prive, in tutto o in parte,
di autonomia
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Una vita
tutelata
e protetta
di Michele Benamati
M
ercoledì 26 maggio presso il
Centro Congressi dell’Hotel
Montresor a Bussolengo si è
tenuto un seminario di studio, organizzato dai Servizi Sociali dell’Ulss.
22, incentrato sull’Istituzione dell’Amministratore di Sostegno a protezione delle persone prive, in tutto o in
parte, di autonomia: la principale conquista dell’anno europeo per la
disabilità, che è stato, come tutti sanno, il 2003.
Nel corso del 2003, infatti, è stata
impressa dal Parlamento una forte
accelerazione all’iter di approvazione
di questa legge (la n° 6 del 9 gennaio
2004) che si trascinava da molte legislature. E il merito, oltre che al Parlamento, va riconosciuto alle Regioni, ma, soprattutto, alle Associazioni
di disabili, che hanno chiesto e sollecitato la legge e che hanno contribuito, con proposte, suggerimenti ed indicazioni a renderla veramente idonea
ed adeguata allo scopo.Abbiamo ritenuto di organizzare questo incontro
oltre che per approfondire la nuova
legge, soprattutto per portarla a conoscenza degli operatori e dei cittadini, per imparare a conoscerla e per
valutarne le potenzialità. E’ una legge importantissima alla quale i media,
a dire il vero, hanno riservato scarso
spazio ed attenzione. Ne è stata sottovalutata la portata sia per i contenuti culturali, di civiltà, di rispetto della dignità, di aiuto delle persone, sia
con riferimento al numero di cittadini
OBIETTIVO SANITÀ
che potenzialmente potrebbero
beneficiarne. Ci troviamo di fronte ad
un “istituto di massa” che, secondo
alcuni, potrebbe riguardare in Italia
qualche milione di cittadini privi in tutto o in parte di autonomia. Ovviamente non solo disabili, ma anche i grandi anziani (non necessariamente affetti da demenza senile o Alzheimer),
affetti da ictus, alcolisti gravi, tossicodipendenti, ammalati cronici gravi;
cioè qualunque persona che a causa
di una infermità o di una
menomazione fisica o psichica, si trovi
nella impossibilità, anche parziale o
temporanea, di provvedere alla cura
dei propri interessi.
FINALITÀ DELLA LEGGE
Finalità della legge (art. 1) è quella di
“… tutelare, con la minore limitazione
possibile della capacità di agire, le
persone prive in tutto o in parte di
autonomia nell’espletamento delle
funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo
o permanente”.
E’ significativo il cambiamento della
rubrica del Titolo XII del C.C. che prima trattava “Dell’infermità di mente,
dell’interdizione e dell’inabilitazione”
mentre ora la nuova rubrica si intitola
“Delle misure di protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia”.
Viene abbandonata la distinzione tra
infermi di mente cioè matti e non matti,
tra soggetti da interdire con un provvedimento standardizzato che produce spesso un eccesso di incapacità
non necessario, puntando, invece, su
un provvedimento di tutela
individualizzato, personalizzato, flessibile, proporzionato ai bisogni effet-
ALCUNI DATI
Secondo i dati ISTAT i disabili in Italia, di età superiore ai 6 anni, sono 2,6
milioni di persone (5% della popolazione) e i disabili gravi sono 1,5 milioni (quasi il 3% della popolazione che potremo ridurre un po’ ai nostri fini
tenuto conto che alla fascia tra i 6 e i 18 anni non è applicabile lo strumento di tutela in esame). Per disabili gravi l’ISTAT considera “persone
confinate a letto o su una sedia, ovvero persone che presentano almeno
due tipologie di problemi tra difficoltà nelle funzioni, nel movimento, nella
vista, udito, parola e i confinati a casa che non sono autonomi nella gestione di soldi, nell’uso del telefono, dei mezzi di trasporto e nell’assunzione delle medicine”. Quindi tutti questi, ma non solo, hanno “diritto”
all’Amministratore di Sostegno.
ASPETTATIVE
Si tratta di una legge moderna anche
per il linguaggio: si usano termini inconsueti come “aspirazioni, bisogni,
vita personale e sociale, cura della
persona, ….”.
Già quando era ancora in discussione al Parlamento si era parlato della
costituzione di una Fondazione proprio per dare una risposta, per far intravedere una luce ai genitori, ormai
anziani o che comunque prima o dopo
lo diverranno, e che si pongono
l’angosciante interrogativo: “a chi affiderò mio figlio non autonomo? Chi
si prenderà cura di lui quando non
potrò più farlo io? Chi lo tutelerà, lo
proteggerà?”.
Questa legge pare possa dare una
risposta rassicurante: con eventuali
aiuti e supporti che si possono pensare e studiare insieme all’Azienda
Ulss. Dal canto loro i genitori dovreb-
bero convincersi ad iniziare a progettare e sperimentare il “dopo di noi” già
nel “durante di noi”, ossia ad affrontare subito quel distacco che sarà inevitabile, impostando e verificando le
soluzioni migliori senza attendere che
le decisioni vengano prese e le soluzioni adottate da altri in stato di emergenza. Il genitore sarà così il protagonista di questo progetto, come è
giusto che sia perché è suo compito
provvedere al futuro dei figli “con la
testa e con il cuore”, per usare una
felice espressione che ho sentito recentemente in un convegno, e di prepararli alla vita autonoma massima
possibile.
CONDIVISIONE
& PERPLESSITA’
Principi e finalità della legge sono sicuramente da condividersi. Sarà però
applicabile realmente e potrà concretamente esplicare i propri effetti nei
confronti di tutti coloro che ne hanno i
requisiti e quindi diritto? Perché è un
diritto quello di avere l’Amministratore di Sostegno da parte di chi non è
autonomo, che lo aiuti, lo supporti, lo
completi. A questo punto può sorgere
però qualche perplessità. La legge del
resto non prevede costi di natura
organizzativa, di personale, ma solo
minori introiti dovuti all’esenzione di
tasse di registrazione. Ma come possiamo pensare che il Giudice Tutelare, che prima era il solo controllore
delle relativamente poche tutele e
curatele, possa farsi carico di un “istituto di massa”, cioè numericamente
impegnativo, come abbiamo detto,
(che per Verona e Provincia potrebbe riguardare 20 mila persone), ma
soprattutto possa entrare profondamente nel merito di ogni singolo caso,
di ogni progetto, per confezionare quel
provvedimento
su
misura,
personalizzato, proporzionato di cui
diceva? Il Giudice Tutelare diventa,
secondo la legge, una figura di grande importanza, un garante, un protettore, il curatore di questa ampia
fascia di sofferenza sociale. Potrà,
senza adeguamenti numerici, esplicare appieno tale ruolo? Quanto all’Amministratore di Sostegno sarà compito non facile quello di individuarne in
numero sufficiente con adeguate caratteristiche. Bisognerà pensare ad
iniziative di sensibilizzazione (coinvolgendo le varie amministrazioni e realtà locali, le fondazioni, le associazioni di volontariato, di genitori, ecc.),
di formazione, per avere persone che,
sullo stile dei genitori, si preoccupino
responsabilmente della qualità della
vita del beneficiario, oltreché dei suoi
aspetti patrimoniali.
INCIDENZA SUI SERVIZI
SOCIO SANITARI
Anche per questi il carico di lavoro
ipotizzabile spaventa e le risorse sono
sempre quelle. A questi servizi è fatto
obbligo di proporre al Giudice Tutelare il ricorso per l’istituzione dell’Amministratore di Sostegno in caso di
situazioni particolari. Al ricorso vanno
allegati accertamenti sanitari, documentazione medica approfondita da
cui risultino le condizioni di salute del
beneficiario, con particolare riferimento alle sue capacità di intendere e
volere e di gestire se stesso e il suo
patrimonio, per quali aspetti possa ritenersi autonomo e per quali no, etc.
Serve una relazione documentata
sulla consistenza del patrimonio, redditi, necessità del beneficiario, sulla
esistenza di parenti stretti e verifica
sulla loro adesione al procedimento,
sulle volontà del beneficiario, ecc.
Quindi un importante e dispendioso
lavoro di integrazione – sinergia tra
servizi sanitari e sociali sia nella fase
di eventuale proposta del ricorso, sia
nella fase di istruzione del procedimento e che dovrà proseguire anche
successivamente a sostegno/verifica
dell’andamento del progetto, e a sostegno/supporto del beneficiario e
dello stesso Amministratore di Sostegno.
OBIETTIVO SANITÀ
SERVIZI SOCIALI
tivi del soggetto non autonomo, eventualmente a termine, che favorisce
interventi positivi, di sostegno al soggetto il quale mantiene la capacità di
agire in misura più o meno ampia o
più o meno compressa.
Questo istituto viene ad aggiungersi
formalmente a quelli della tutela e
della curatela, però nella sostanza li
sostituisce tanto che questi ultimi
avrebbero potuto anche essere tranquillamente abrogati. Il nuovo istituto, infatti, è così graduabile da
attagliarsi a tutte le situazioni, dalle
più gravi a quelle lievi, da quelle temporanee a quelle permanenti.
Questa legge rende più effettivi, per
le persone che hanno meno capacità, meno voce, i principi e i diritti fondamentali della Costituzione e può
considerarsi attuativa dello stesso art.
3, 2° comma, che recita: “E’ compito
della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e
l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
umana e l’effettiva partecipazione di
tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” E’ anche importante che la legge
sia stata inserita direttamente nel Codice Civile (e non sia rimasta una delle
tante leggi speciali disperse in Gazzetta), per cui essa non sfuggirà a chi
affronta la materia della capacità di
agire ma dovrà studiarla e conoscerla grazie al suo inserimento nel codice, che lo modifica.
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UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
22
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico è stato costituito e si è via via
sviluppato con il compito di costituire un punto di riferimento per
l’utenza, una cerniera tra l’Ulss,
le sue molteplici articolazioni (uffici, servizi) e il cittadino che intenda esercitare il suo diritto di
conoscere ed essere informato,
ma anche di esprimere le sue valutazioni sulle prestazioni offerte
e fornire i suoi suggerimenti.
Così come diventa sempre più
essenziale che l’utenza, direttamente o tramite le Associazioni
del volontariato, possa partecipare ed essere attivamente coinvolta in tutte le fasi dell’ideazione,
della gestione, dell’erogazione
dei servizi e delle verifiche successive. Si tratta di riscontrare
positivamente gli input che provengono dall’utenza ma anche
nel contempo di farne tesoro per
adottare tutte le azioni di miglioramento che ne possono sortire.
Nello specifico quindi l’Urp:
- garantisce il diritto all’informazione sui servizi, sulle prestazioni
e sugli accessi;
- ascolta suggerimenti, reclami
proposte relative a disservizi;
- si impegna a far giungere al cittadino la risposta dovuta ai reclami, in tempi definiti ( di norma
entro 30 giorni);
- offre ai cittadini tutte le informazioni
necessarie
per
favorire l'accesso alla documentazione amministrativa, salvaguardando il principio di trasparenza;
- facilita l’accesso ai servizi;
- favorisce la partecipazione al
controllo e allo sviluppo dei servizi aziendali da parte dei cittadini in forma associata,
- svolge indagini conoscitive sulla
qualità perecepita dei servizi
aziendali.
A totale servizio
del cittadino
di Daniela Fasoli
C
i stiamo avviando verso la stagione estiva e, per l’Ulss 22 come negli
anni scorsi, la mobilità nei due sensi, cioè dovuta sia ai residenti che
escono che al flusso dei turisti che arrivano, si andrà sicuramente sempre più accentuando. È quindi utile, oltreché all’ordine del giorno, rifare il
punto sulle norme che regolano l’assistenza sanitaria agli stranieri, anche
perché sono intervenute importanti novità e altre si profilano.
- ASSISTERE I TURISTI IN ITALIA -
Per quanto riguarda gli stranieri che giungono in Italia la novità è costituita
dall’adozione della Tessera Europea di Assicurazione Malattia che dal 1° giugno 14 paesi (13 dell’Unione Europea più la Norvegia) hanno rilasciato a tutti
i loro cittadini. Secondo gli accordi altri 15 paesi (i restanti 12 dell’UE tra cui
l’Italia, più Islanda, Svizzera e Liechtenstein) adotteranno fra non molto la
stessa modalità. La tessera, rigorosamente nominativa sostituisce o sostituirà il modulo E111, avrà una durata più lunga nel tempo, non comporterà più
l’indicazione specifica della nazione di arrivo e del periodo ma sarà valida
ovunque nei paesi aderenti. Un passo avanti concreto quindi sulla strada
dell’integrazione europea.
Nei paesi che non hanno ancora adottato la TEAM verranno invece provvisoriamente utilizzati certificati di nuovo tipo, nominativi, che devono essere accuratamente compilati dalla Cassa straniera.
Con la documentazione rilasciata dal paese di provenienza i turisti si recano
al Distretto socio-sanitario ed ottengono il Carnet della Salute (libretto verde
contenente delle ricette e delle prescrizioni che vanno compilate dal medico
interpellato nel momento in cui prescrive farmaci, visite o esami specialistici).
Nel periodo in cui è in vigore la Guardia medica turistica (dal 20 giugno al 19
settembre), si recano solo nelle sedi
di questo servizio, qui consegnano il
Carnet della Salute o la Tessera saResponsabile: Daniela Fasoli
nitaria e pagano le prescrizioni o le
visite secondo tariffe esposte.
Operatori: Dino Marchesini – Miriam Beghini
I turisti si possono rivolgere agli ospedali, alle farmacie, ai poliambulatori
Via Ospedale, 28 – 37012 Bussolengo
distrettuali. Con questa documentaTel. 045 6712666/667/668 - Fax 045 6712675
zione si ha diritto ad accedere alle preE-Mail [email protected]
stazioni con le stesse condizioni dei
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO: dal lunedì al venerdì ore 8.30-12.00
cittadini italiani.
martedì e giovedì anche ore 13.30-17.00
OBIETTIVO SANITÀ
(20 GIUGNO - 19 SETTEMBRE 2004)
BARDOLINO
presso Distretto Sanitario
tel. 045 6213108
dalle ore 14.00 alle 18.30
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 18.30 alle 20.30
per le visite domiciliari nel
Comune di Bardolino
LAZISE
presso ambulatorio
Comunale
tel. 045 6445132
dalle ore 14.00 alle 18.00
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 18.00 alle 20.00
per le visite domiciliari nei
Comuni
di
Lazise,
Castelnuovo e Peschiera
GARDA
presso ambulatorio
Comunale
tel. 348 1000701
dalle ore 8.30 alle 11.30 per
le visite ambulatoriali;
dalle ore 11.30 alle 13.00
per le visite domiciliari nel
Comune di Garda
TORRI DEL BENACO
presso ambulatorio
Comunale
tel. 045 7225548
dalle ore 14.00 alle 18.00
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 18.00 alle 19.30
per le visite domiciliari nel
Comune di Torri del Benaco
SAN ZENO DI MONTAGNA
presso ambulatorio
Comunale
tel. 045 7285017
dalle ore 08.00 alle 12.00
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 12.00 alle 13.30
per le visite domiciliari nel
Comune di S.Zeno
SPIAZZI
presso ambulatorio
Comunale
dalle ore 13.30 alle 15.30
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 15.30 alle 17.00
per le visite domiciliari nella
frazione di Spiazzi
FERRARA DI MONTE
BALDO
presso ambulatorio
Comunale
tel. 335 1098089
dalle ore 17.00 alle 18.30
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 18.30 alle 20.00
per le visite domiciliari nel
Comune di Ferrara di Monte Baldo
MALCESINE
presso Ospedale
tel. 045 7401125
dalle ore 14.00 alle 17.30
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 17.30 alle 19.30
per le visite domiciliari nel
Comune di Malcesine
BRENZONE
presso ambulatorio
Comunale
tel. 045 7420394
dalle ore 08.30 alle 12.00
per le visite ambulatoriali;
dalle ore 12.00 alle 13.30
per le visite domiciliari nel
Comune di Brenzone
Prima della partenza l’interessato si presenta al Distretto per richiedere la
modulistica specifica per
l’assistenza all’estero: per
i paesi dell’Unione Europea il nuovo modello E111,
per gli altri paesi (quelli riportati nella tabella) con i
quali vigono convenzioni bilaterali, la modulistica
prevista di volta in volta.
HANNO D IRITTO
NAZIONE
ALL’ASSISTENZA
• Francia • Belgio • Germania
• Spagna • Svezia • Danimarca
• Irlanda • Grecia • Finlandia
• Lussemburgo • Estonia • Slovenia
• Ungheria • Norvegia • Austria
• Paesi Bassi • Portogallo
• Regno Unito • Repubblica Ceca
• Lettonia • Lituania • Malta • Polonia
• Repubblica Slovacca • Cipro
• Islanda • Svizzera • Liechtenstein
Tutti coloro
in possesso del
nuovo
modello
rilasciato
dal distretto
socio-sanitario
I titolari
di pensione e
rendita e loro
famigliari
• Argentina
• Australia • Croazia • San Marino
• Bosnia • Erzegovina • Brasile
• Federazione Jugoslava (Serbia,
Montenegro, Vojvodina, Kossovo)
• Macedonia • Principato di Monaco
I cittadini
residenti
I cittadini
dipendenti
o pensionati
di ditte private,
artigiani,
commercianti,
coltivatori diretti, coloni, pescatori e loro
familiari
a carico
Nel paese di vacanza si acquisiscono i diritti dei
cittadini residenti (non necessariamente la gratuità) per quanto riguarda tutte le prestazioni sanitarie nell’ambito delle strutture pubbliche.
L’Ufficio Stranieri dell’Ulss 22, con sede a Bardolino,
è disponibile per chiarimenti ulteriori (045 6213117).
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
ASSISTERE
GLI ITALIANI
IN VACANZA
ALL’ESTERO
GUARDIE MEDICHE TURISTICHE
Per quel che riguarda le vaccinazioni necessarie
od opportune per recarsi in paesi e aree geografiche a rischio può essere utile chiedere una consulenza al Servizio Profilassi Internazionale (tel. 045
6213116).
OBIETTIVO SANITÀ
23
Chirurgia refrattiva:
agire sulla cornea per variarne il potere ottico
Una nuova luce
illumina
la vista
OCULISTICA
di Fabio Massa
24
L
a possibilità
di correggere i difetti visivi con il laser ad
eccimeri è divenuta ormai un’alternativa valida ad occhiali e
lenti a contatto.
In Italia è divenuta, per frequenza, il secondo intervento chirurgico
oculare dopo la cataratta.
Dopo un periodo sperimentale l’operazione di chirurgia refrattiva è divenuta
molto sicura, precisa e stabile nel tempo.
Tuttavia non tutti i pazienti con difetti visivi possono essere sottoposti all’intervento: è necessaria una accurata visita
pre-operatoria per accertarne l’idoneità.
Per questo motivo ogni intervento con il
laser viene preceduto da una visita preliminare nel corso della quale il paziente
viene anche informato in modo completo sulle caratteristiche del trattamento,
compresi i rischi che comunque l’operazione comporta.
Il trattamento laser avviene in anestesia
topica, con alcune gocce di collirio anestetico, ha la durata di pochi minuti e permette di tornare, con una protezione,
subito a casa propria.
La visione diviene via via più nitida a
partire dal quinto-settimo giorno dall’intervento e stabile dopo due o tre settimane.
Di regola si tratta un occhio per volta, a
distanza di circa un mese tra un occhio
e l’altro.
OBIETTIVO SANITÀ
Unanimi i pareri dei pazienti intervistati
dopo l’intervento: ottimo, veloce, indolore
E’ senz’altro interessante sentire alcune impressioni di persone sottoposte all’intervento.
Abbiamo quindi posto alcune domande a nostri pazienti:
1. Cosa ricorda dell’intervento?
2. Come è stato il post-operatorio?
3. Com’è cambiata la Sua vita?
4. Lo rifarebbe?
L.B. aa. 25, caposala.
1. L’iter seguito nelle fasi di preparazione, intervento e decorso è avvenuto senza problemi particolari. Tutte le informazioni ricevute hanno
rispecchiato la realtà dei fatti. L’operazione di per sé ha avuto durata breve e complessivamente non è stata
dolorosa (gioca un ruolo più importante la tensione).
2. Le sensazioni di dolore, fastidio e
lacrimazione, presentatesi nelle ore
successive si sono gradualmente attenuate nel corso dei giorni (già miglioramenti dopo 48 ore circa). Nell’arco di tempo di una settimana questi disagi sono spariti.
3. Cambiamento positivo:
- miglioramento della visione dato dalla correzione avvenuta.
- riduzione del disagio dato da una certa intolleranza all’utilizzo delle lenti (occhiali).
- possibilità di togliere questo tipo di obbligatorietà presente
sulla patente di guida.
4. Sì, l’ho consigliato anche ad alcune
persone di mia conoscenza.
F.M. aa. 26, parrucchiere.
1. Ottimo, veloce, indolore.
2. Tollerabile, con i giusti analgesici, il
giorno post-operatorio, nel tempo nessun fastidio.
3. In modo radicale. Adesso vedo benissimo.
4. Sicuramente !
A.G. aa 23, insegnante.
1. Del primo intervento ricordo un leggero fastidio, mentre il secondo è stato completamente indolore. La sensazione è di essere lontanissima da
quello che vedi sta succedendo sulla
superficie degli occhi.
2. Il post-operatorio è stato diverso per
i due occhi: nei due giorni successivi
OCULISTICA
M.Z. aa.40, ex atleta azzurra di atletica leggera, attualmente giocatrice
amatoriale di basket.
1. Non mi aspettavo una velocità tale
nell’eseguire l’intervento e senza dolore alcuno.
2. Fastidioso i primi quattro giorni, poi
sempre in meglio man mano che passavano i giorni.
3. Da ex atleta posso dire che se ci
fosse stato questo intervento nell’ ’84
(dovevo partecipare alle Olimpiadi di
Los Angeles) sarebbe stato sicuramente un vantaggio non poco trascu-
rabile.
4. Assolutamente si, senza pensarci
un attimo.
al primo intervento sentivo solo un leggero e sopportabile fastidio (come se
ci fosse nell’occhio un granello di
sabbia) e un po’ di bruciore. Nei tre
giorni seguenti al secondo intervento
sentivo invece del dolore sotto le palpebre, ma con qualche goccia di
cortisone il dolore si è subito attenuato. Dopo entrambi gli interventi ho
avuto, per qualche giorno, gli occhi
gonfi e un forte fastidio alla luce.
3. E’ difficile spiegare com’è cambiata la mia vita, dato che portavo gli occhiali da sedici anni ed era impensabile per me poter fare le cose che faccio adesso senza lenti. Di sicuro svegliarsi una mattina e accorgersi di
vedere bene senza mettere gli occhiali
è estremamente emozionante.
4. Sì, penso che lo rifarei perché sono
convinta che ne sia valsa la pena.
OBIETTIVO SANITÀ
25
GINECOLOGIA • OSTETRICIA
D
di Gianfranco Blaas
26
OBIETTIVO SANITÀ
a tempi immemorabili vi è un detto: “La
vita nasce dall’acqua”, e ciò giustificato dalla storia stessa dell’umanità, in cui è documentato
che le prime forme di vita
e le successive evoluzioni
della stessa, che hanno
portato alla esistenza degli esseri umani, si sono
sviluppate in questo elemento.
Ma, come tutte le cose che
diamo per acquisite, questo detto ha rischiato di diventare un “luogo comune”, di cui, in fondo, non si
capiva il significato. E ricordo come, con un certo
umorismo, vedemmo, negli anni sessanta, le fotografie che ci giungevano
dall’ “Unione Sovietica”
(questo mondo lontano e
quasi dimenticato) in cui si
vedevano un vecchio
Ostetrico e le sue
Partorienti, immersi in acque gelide di laghetti circondati da neve: immagine assai suggestiva, ma, a
parere nostro, poco credibile. Fu negli anni successivi che, soprattutto con
l’apertura culturale ai popoli del Nord-Europa, ci
riaccostammo alla filosofia
della nostra indivisibilità dal
mondo delle acque. Nacquero allora, preceduti da
esperienze “domiciliari di
assistenza” i primi Centri,
diciamo “Ospedalizzati”,
con termine bruttissimo,
ma che rende ragione di
ciò che avvenne. Con questo termine dobbiamo intendere un primo efficace approccio di tipo “umano” tra
“struttura pubblica” e la cosa più privata che esista, che è quella dell’evento parto. Se ci pensiamo, è
stato un passaggio fondamentale
nella nostra cultura, vorrei definirlo:
un salto generazionale, che ci ha
permesso di riaccostarci con rispetto, e con amore agli attori di quel
Perché ho scelto di partorire in acqua
di Sabina Tommasi
Gobbo Monica
mamma di Arianna nata
in acqua il 23 aprile 2003
Ho deciso di partorire in acqua
perché sapevo comunque che
l’acqua rilassa e fa sentire meno
dolore e soprattutto faceva soffrire meno anche la mia bambina
al momento della nascita.
È stata una bella esperienza anche perché è andato tutto bene,
l’assistenza è stata ottima e mi
sono sentita veramente seguita
e “coccolata” in un momento delicato e nello stesso tempo speciale e soprattutto sono riuscita
a realizzare un mio sogno (partorire in acqua) con la presenza
importante di mio marito.
Se tornassi indietro sinceramente non cambierei nulla di quello
che è successo. Mi ritengo fortunata per questa esperienza, e se
in futuro dovessi avere altri bambini spero di poter ripetere questa esperienza con l’ambiente
molto accogliente della sala parto e di tutto il reparto maternità di
questo ospedale.
Anna Pavesi mamma di due
bambini: il primo nato con parto
naturale su sedia ginecologica,
e il secondo nato in acqua
il 26 maggio 2002
Sono venuta a conoscenza del parto
in acqua durante il corso pre-parto.
Quando nacque la mia prima figlia, gli
Ospedali attrezzati per il parto in acqua erano pochi e lontani.
Fortunatamente l’Ospedale di
Bussolengo, con il rinnovo del reparto di Ostetricia e Ginecologia ha inserito la vasca come ulteriore possibilità di parto naturale.
Durante il corso pre-parto ero già entrata nell’ottica di partorire in acqua,
sapendo comunque che la decisione
definitiva sarebbe stata presa nel
momento stesso del parto.
Quando entrai in Ospedale, dopo essere stata visitata, l’Ostetrica di turno
mi chiese se desideravo partorire in
acqua grazie al fatto che le mie condizioni erano ideali.
Acconsentii e così feci la scelta più
bella della mia vita.
Il parto fu molto veloce. Dopo che mi
si ruppero le “acque” entrai in vasca
e lì iniziò il rapporto mente-corpo più
intenso che si possa avere.
Il travaglio durò molto poco, ma
devo dire che la libertà di
movimento e il massaggio
dell’acqua mi hanno addolcito moltissimo i dolori delle
contrazioni.
E così arrivò il momento dell’espulsione.
Immergermi totalmente nell’acqua mi permise di separarmi completamente
dal resto del mondo e concentrarmi sul mio corpo,
sulla sua forza e potenza.
Maria Vittoria scivolò fuori,
devo dire facendosi notare (il
senso di lacerazione ci fu lo
stesso).
Tenerla nell’acqua con me fu
bellissimo.
La poesia purtroppo finì
quando dovetti uscire dall’acqua e riaprire le gambe
per farmi ricucire.
OBIETTIVO SANITÀ
GINECOLOGIA • OSTETRICIA
meraviglioso momento, che sono la
mamma ed il suo bimbo. Nell’accettare questa esperienza di travaglio di parto, abbiamo permesso
loro di riappropriarsi del loro mondo ed abbiamo permesso a noi di
assistere, esclusivamente con lo
scopo di aiutare, solo se necessario, alla magia di un momento in cui
queste due creature si riconoscono, circondate da un elemento per
loro naturale, dopo che per nove
mesi si sono parlate tra loro in un
linguaggio che noi non potremmo
mai capire.
Se noi siamo riusciti a comprendere tutto ciò, avremo il giusto approccio con questa tecnica di assistenza al parto e capiremmo meglio
come, in quei momenti, il nostro
starsene in disparte, l’assistere in
silenzio a quella specie di
sublimazione della maternità, diverrà anche per noi un momento magico.
Solo se avremmo capito tutto ciò,
potremmo capire pienamente le testimonianze che ci hanno dato queste due Signore e coglierne gli
aspetti essenziali: “Immergermi totalmente nell’acqua, mi permise di
separarmi completamente dal resto
del mondo e concentrarmi sul mio
corpo, sulla sua forza e potenza”,
e: “L’acqua faceva sentire meno
dolore e faceva soffrire meno anche la mia Bambina...”. Non abbiamo creato una scena: bella sin che
si vuole, suggestiva per colori, silenzio e musica, ma tutto si è
illuminato solo quando
sono entrati loro: gli
attori di questa stupenda recita che
è la nascita di
una vita...
27
INCIDENTI
STRADALI
L’Unità di prevenzione del Ser.T di
Bussolengo del Dipartimento delle Dip e n d e n z e
dell’Aulss. 22 diretta dal Dottor Raffaele Ceravolo ha
dato vita, assieme al
GALM (Gruppo Animazione Lesionati
Midollari), alle Scuole del territorio e alla
Polizia Stradale di
Verona, ad una giornata di solidarietà e
sensibilizzazione
alle problematiche
legate agli incidenti
- MAGALINI L’Amministrazione dell’Ulss. 22
ha favorevolmente accolto la richiesta dei donatori di sangue
della Fidas di collocare una statua di marmo, opera dello scultore Matteo Cavaioni, presso
l’Ospedale Magalini in via di ripristino. L’inaugurazione del monumento dedicata al donatore
ha avuto un sapore del tutto particolare perché ha coniugato
sentimenti di solidarietà con l’attaccamento verso la struttura
sanitaria che oggi come non mai
offre garanzie di una prossima
riapertura.
28
OBIETTIVO SANITÀ
stradali.
I momenti clou della manifestazione si sono avuti, la sera
prima, con un prologo incentrato su una conferenza stampa e l’indomani, sabato 15
maggio, con una passeggiata ecologica degli studenti e
con la 9^ edizione del “Trofeo Tommasi”, gara internazionale di Handybike su strada (10 Km.) riservata ai diversamente abili.
Grande successo di pubblico
e di partecipanti alla gara che
hanno dato lustro allo sport e
contribuito a dare alla giornata un risvolto sociale e solidale pregevole.
Nella foto
Graziella
Calimero, per
il terzo anno
consecutivo
campione
d’Italia di
Handybike,
conquistato di
recente nella
gara di San
Rigo di
Romagna.
AGGRESSIVITÀ
Si è tenuta nei giorni scorsi
una giornata seminariale, a
cura del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUlss. 22 presso il Montresor di Bussolengo,
sul tema “Aggressività e Violenza: aspetti psicopatologici,
giuridici ed uso dell’informazione”. Numerose le autorità presenti oltre ad un folto pubblico
di uditori per lo più studenti. Ai
saluti iniziali formulati da S.E.
Monsignor Flavio Roberto
Carraro Vescovo di Verona, si
sono avvicendati interventi da
parte del Questore di Verona
Dottor L.Merolla, dei Direttori
Sanitario ed Amministrativo
dell’Ulss. 22, rispettivamente
Dottor Ennio Cardone e Dottor
Michele Romano, della presidente dell’Associazione “Arcobaleno” Mariangiola Vantini accompagnata dal dottor
Petterlini; mentre a scandagliare la mente umana sezionando l’aggressività nei vari
aspetti ci hanno pensato il
Prof. M. Dogliotti dell’Università di Genova, il Prof. A. Figone
dell’università di Trieste, il Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Verona Dottor M.G.
Schinaia, il prof. Ugo Fornari
illustre psichiatra e criminologo
dell’università di Torino, il
Dottor Cusumano dirigentemedico della Polizia di Stato, il
Dottor Silvio Frazzingaro Coordinatore del Dipartimento di
Salute Mentale dell’AUlss. 22,
nonché organizzatore e moderatore della tavola rotonda e il
E’ APPRODATO IL COMMISSARIO
Direttamente dalla laguna è approdato in quel di
Villafranca il Commissario Straordinario Architetto Antonio Canini nominato direttamente dal premier Silvio Berlusconi per seguire i cantieri relativi la nuova
ristrutturazione del nosocomio villafranchese. L’ingresso ufficiale è avvenuto il 18 maggio scorso ed
ora è già al lavoro con un ruolino di marcia fitto di
appuntamenti e di incontri. Sarà compito del professionista regionale completare i lavori fin qui realizzati
con solerzia, dedizione e caparbietà dal Direttore Generale dell’Ulss. Renato Piccoli, che non sono certamente pochi, e procedere alla ristrutturazione complessiva della struttura.
- FORMAZIONE A DISTANZA Per quanto concerne l’E.C.M. (Educazione
Continua in Medicina) è stato siglato in questi
giorni il protocollo d’intesa tra il Ministero della
Salute e i provider per quanto concerne la
sperimentazione sul campo della Fad (Formazione a distanza). In tal senso L’Ulss. 22 è stata
identificata come capofila del Corso Regionale per RLS (Rappresentanti Lavoratori Sicurezza) delle Aziende Sanitarie Pubbliche). Alla
luce della Legge 626 del ’94 riguardante la sicurezza negli ambienti di lavoro, la figura dei
RLS rappresenta il punto del contatto diretto con tutti gli operatori sanitari. Si
tratta di persone elette in ambito lavorativo (la carica dura 3 anni ed è
rinnovabile) che sono in grado di seguire le problematiche inerenti la sicurezza negli ambienti di lavoro. Per gli RLS, la Legge prevede un corso di
formazione di almeno 32 ore. E’ chiaro che con lo scorrere del tempo queste
conoscenze vanno mantenute e aggiornate. Nell’ambito della Regione Veneto,
gli RLS sono circa 150; alcuni da aggiornare, altri da formare completamente. A questo proposito, la Regione, nello spazio delimitato del Piano Triennale
SPISAL 2002-2004 (Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambiente Lavoro) ha affidato e finanziato, con specifici fondi provenienti dal Piano, all’Azienda
Ulss. 22, l’organizzazione di un corso attraverso una modalità di formazione
innovativa mista (a distanza e con inconDottor Bertolazzi primario di
tri in aule). Capofila del Progetto è stato
Psichiatria a Isola della Scala.
individuato il servizio di Prevenzione e
Protezione dell’Azienda Ulss. 22 di
Bussolengo diretto dalla Dott.ssa Vittoria Cervi . Per la realizzazione del corso,
tale servizio si avvale di due strutture:
per gli incontri introduttivi della formazione a distanza, la nuova aula di informatica ubicata presso il Centro
Polifunzionale dell’Ulss.; mentre per gli
incontri di presenza è a disposizione la
sala del centro Marani presso l’ospedale Maggiore di Borgo Trento a Verona.
La realizzazione del progetto è prevista
in due fasi operative: la prima, che si
esaurirà a fine novembre 2004 e la seconda il prossimo anno.
OBIETTIVO SANITÀ
29
SALUTE
MENTALE
di Michela Saggioro
“Villa San Rocco”
compie dieci anni!
A dieci anni dalla sua nascita il
C e n t r o
Riabilitativo
Psichiatrico
“Villa
San
Rocco” rinnova
il suo impegno
sociale.
Giovedì 10 giugno si è svolta
la festa per il
decennale con la Solenne Messa seguita da una conferenza a cui hanno
partecipato il Dott. Silvio Frazzingaro,
primario e responsabile del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 22,
il Dott. Michele Romano, direttore
amministrativo, e don Roberto
Vesentini, in sostituzione del Vescovo Padre Flavio. I ringraziamenti del
Dott. Romano sono andati agli operatori che, con il loro impegno e competenza, riescono a trasmettere la fiducia nel miglioramento della qualità
della vita. Un ringraziamento particolare è stato dedicato alla psicologa
Chiara Pederzoli e ai coordinatori Giuseppe Prospero e Valeria Ferroni. Villa
San Rocco è nata nel 1994, in collaborazione con la cooperativa Farsi
Prossimo e l’ASL 22, per rispondere
alle esigenze dei pazienti e dei
famigliari dopo l’attuazione della legge 180. Come ha sottolineato il Dott.
Frazzingaro qui è l’individuo, inteso
come persona, che racchiude propri
vissuti e proprie caratteristiche, ad
essere al centro del progetto
riabilitativo, secondo un modello del
tutto innovativo dove la relazione
interpersonale e il raggiungimento
delle autonomie sono il fulcro della
vita quotidiana dei ragazzi.
Bisogna ricordare come in questi dieci anni la percentuale di successi sia
stata alta: su 82 persone accolte ben
62 sono state dimesse, e questo grazie all’amore e all’esperienza degli
operatori e soprattutto alla fiducia e
all’impegno dei pazienti.
Il Dott. Frazzingaro ha inoltre espresso riconoscenza alla Curia e agli abitanti di Valgatara che, nonostante le
perplessità iniziali, a tutt’oggi hanno
accettato con serenità la comunità.
30
OBIETTIVO SANITÀ
RICORRENZE
di Renzo Girelli
Va in pensione
la cortesia!
F
Festeggiati i 40 anni di
servizio di Flavia Casali,
un’istituzione nel campo
previdenziale dell’Ulss 22
lavia Casali fa le valige. Quando è arrivata forse costumavano quelle
di cartone annodate con lo spago: da emigrante, per capirci. Ma non
facciamola poi così tanto vecchia! Si scherza naturalmente. La liceità
ce la prendiamo volentieri certi di non urtare la sua suscettibilità, e poi 40
anni di sevizio meritano un degno festeggiamento farcito con una
buona dose di ironia. Flavia Casali, classe 1946 è nata in quel di
Sant'.Alberto di Romagna ad un tiro di schioppo da Ravenna
dove il Sangiovese e la fragrante piadina rappresentano le propaggini culinarie di un terriotrio che termina l'affinamento delle sue molteplici peculiarità con l'arte musiva. A Villafranca, oltre ad aver rappresentato con il lavoro
affidatole (la previdenza) un segmento di storia che ha portato alla riforma
sanitaria, ha avuto modo inoltre di arricchire il suo abecedario dolciario con
la deliziosa ciambellina con il buco. A questo punto diventa un dovere ed
anche un piacere, direi, ripercorrere a ritroso
le tappe di un'evoluzione sanitaria
che rappresenta per la totalità dei cittadini un
nostalgico amarcord. Ed è appunto in questo
viatico di trasformazione che la festeggiata diventa un po' l'interprete, la protagonista, la
factotum se vogliamo, di un'utenza che negli
anni l'ha inquadrata come dispensatrice di consigli, di indicazioni, munita della proverbiale
cortesia che l'ha sempre caratterizzata. I suoi
passaggi lavorativi hanno seguito un percorso
che per certi versi è diventato, oggi,
archeologia: esordio anni '70, con l'INAM (chi
non ricorda l’ubicazione dell’ufficio a Villafranca
in via Grezzano? Le case Fanfani per i villafranchesi "de soca"?);
prosieguo nel '78 circa con la Riforma Sanitaria che ha partorito le SAUB.
In questo caso la sede dell’ufficio era ubicata in Corso Vittorio Emanuele
presso il Distretto dove, a cominciare dagli anni '80, sono confluite di conseguenza nelle Ulss (Unità locale Socio Sanitaria). E a quel punto qualche
numero Flavia l'ha dovuto dare: 27 (Bovolone), 33 (Villafranca), 22
(Bussolengo). I numeri, assicura Flavia, non li ha ancora giocati al
lotto, aspetta......E come si fa a dargli torto ! Chi ci dice che nello scenario
di una Sanità appesa come non mai al filo degli equiilibri politici a qualcuno
non venga in mente di darne degli altri? Di numeri s'intende. Per Flavia
allora, si profilerebbe la possibilità di una cinquina, rimpolpata non si sa
mai di un sostanzioso Jackpot e quindi di una pensione veramente con i
fiocchi. Ma per ora non le resta che il commiato e, viste le attestazioni di
simpatia giunte puntuali, con un velo di tristezza in più perchè il vuoto non
lo creano i grandi avvenimenti ma le piccole cose della quotidianità specie
quando vengono a mancare.
- NUMERI UTILI DIREZIONE GENERALE
SEDE POLIFUNZIONALE
Bussolengo - Villa Spinola - Via Citella, 50
Bussolengo - Via C.A. Dalla Chiesa
Tel. 045 6712300 • www.ulss22.ven.it
CENTRALINI OSPEDALI
BUSSOLENGO
CAPRINO V.se
ISOLA D/SCALA
MALCESINE
VILLAFRANCA
045 6712111
045 6207111
045 6648411
045 6589311
045 6338111
CENTRO UNIFICATO PRENOTAZIONI (CUP)
045 633 81 81
dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 16.30
per prenotare e ricevere informazioni sulle prestazioni sanitarie
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
045 6712666 – 667 – 668
fax 045 6712675
informazioni servizi dell’ULSS, segnalazioni, suggerimenti e reclami
ASSISTENTI SOCIALI DEI COMUNI DELL’ULSS 22
AFFI
BARDOLINO
BRENTINO BELLUNO
BRENZONE
BUSSOLENGO
CAPRINO VERONESE
CASTELNUOVO DEL GARDA
CAVAION VERONESE
COSTERMANO
DOLCE'
ERBE'
FERRARA DI MONTE BALDO
FUMANE
GARDA
ISOLA DELLA SCALA
Francesco Peroni
Simona Guizzardo
Daniele Venturini
Ilaria Bonafini
Cristina Dall'Ora, Daniela Lupi,
Silvana Monchera
Antonella Zago
Francesca Accordini, Alessia Vedovelli
Francesco Peroni
Francesco Peroni
Daniele Venturini
Nicoletta Cordioli
Antonella Zago
Chiara Giacopuzzi
Serena Magagnotti
Roberta Bertoncini, Luciana Povolo
LAZISE
MALCESINE
MARANO DI VALPOLICELLA
MOZZECANE
Clara Loncrini, Alessia Vedovelli
Ilaria Bonafini
Chiara Giacopuzzi
Maria Grazia Rovaglia, Nicoletta Cordioli
NEGRAR
Alessandra Dall'Ovo, Chiara Sandrini,
Cinzia Zancarli
NOGAROLE ROCCA
PASTRENGO
Sara Rosa
Clara Loncrini
045/7235411
045/6213208
045/6284079
045/7420394
045/6769936-971
045/6230787
045/7570148
045/7235022
045/6208125
045/7290070
045/7925368
045/6230787
045/6832825
045/6208420
045/6648424
045/6631914
045/6445132
045/6589970
045/7755002
045/6305077
045/7925368
045/6011734
045/6011733
045/6000328
045/7925369
045/6770493
PESCANTINA
PESCHIERA DEL GARDA
POVEGLIANO VERONESE
RIVOLI VERONESE
SAN PIETRO IN CARIANO
SAN ZENO DI MONTAGNA
SANT'AMBROGIO DI V.LLA
SANT'ANNA D'ALFAEDO
SOMMACAMPAGNA
SOMMACAMPAGNA-CASELLE
SONA
SONA-LUGAGNANO
TORRI DEL BENACO
TREVENZUOLO
VALEGGIO SUL MINCIO
VIGASIO
VILLAFRANCA DI VERONA
COORDINATRICE
ASSISTENTI SOCIALI
Paola Gagliardi, Alessia Vedovelli,
Annalisa Vinco
Nives Veneri, Laura Ottoboni
Gabriella Tosoni, Andrea Mirandola
Daniele Venturini
Rosanna Poli, Silvana Nicolis
Serena Magagnotti
Francesco Maistri, Cinzia Zancarli
Cinzia Zancarli
Lorenzo Guglielmi, Maurizio Milella,
Enrichetta Bonomo
Maurizio Milella
Michela Ciurletti, Manuela Donatelli,
Anna Maria Righetto
Erika Lerco
Serena Magagnotti
Sara Rosa, Sara De Togni
Maria Grazia Rovaglia,
Fiorenza Bonomi, Laura Ottoboni
Nicoletta Cordioli
Gabriella Tosoni, Maria Grazia
Rovaglia, Monica Quanilli
Cristina Pinamonte
EMERGENZE - PRONTO SOCCORSO
045/6764251-223
045/7553494
045/6337144
045/6334126
045/7281166
045/6832106
045/7285017
045/7731599
045/7532502
045/8971358
045/8971353-354
045/8580863
045/6091239
045/6091239
045/6205888
045/7925369-368
045/6305077
045/6339816
045/7925368
045/6337144
045/6305077
045/6339185
045/6712354
118
GUARDIE MEDICHE
Il servizio funziona dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del giorno postfestivo.
Bussolengo via Ospedale, 28
Caprino Veronese presso l’ospedale
Castelnuovo del Garda
045 6712606
045 7241285
presso casa di riposo
045 6450712
045 6589342
045 7702558
045 510300
Sommacampagna presso il distretto
Valeggio sul Mincio presso l’ospedale 045 6338111
Villafranca presso sede Ulss (provvisorio) 045 6338111
presso casa di riposo
Isola della Scala
presso l’ospedale
Malcesine presso l’ospedale
S. Pietro in Cariano
045 6648472
ATTENZIONE: a partire dal 19 aprile 2004 per le sedi ULSS 22 facenti capo all’area di Bussolengo
è avvenuto il cambio numerazione da 045 6769XXX a 045 6712XXX