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DIPENDENZE E nato il nuovo sistema integrato socio-sanitario per affrontare le problematiche legate allabuso di alcol 14 La dipendenza si impiglia nella Rete di Raffaele Ceravolo M artedì 9 marzo a Bussolengo nella Sala conferenze della Sede polifunzionale dell’Azienda Ulss 22, il Direttore Generale Dottor Renato Piccoli, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Veneto Antonio de Poli, di Michele Benamati Direttore dei Servizi Sociali, di Ennio Cardone Direttore Sanitario e di Michele Romano Direttore Amministrativo, ha aperto i lavori della Tavola Rotonda “l’abuso alcolico e le Patologie Alcol Correlate nel Territorio”. Appuntamento, questo, sorretto dall’attivazione della “Rete Alcologica “ istituita dall’Azienda ULSS 22 in linea con le indicazioni regionali allo scopo di garantire agli utenti e ai loro famigliari un sistema integrato, nell’ambito funzionale del Dipartimento delle Dipendenze; struttura composta dalla sinergia operativa tra Servizi pubblici, del privato sociale e del volontariato. La Rete Alcologica, per il numero dei componenti (servizi dell’Azienda ed extra aziendali) e per la diversità delle competenze richieste e per le offerte d’intervento lungo tutto l’iter del percorso terapeutico, si presenta oggettivamente tra quelle più complesse ed innovative in campo regionale e nazionale. La peculiarità del territorio dei 37 comuni dell’Azienda ULSS 22 ha storicamente espresso una costante progressione della presenza di Gruppi di Auto Aiuto: Alcolisti Anonimi con i gruppi dei famigliari (Al-anon e Alateen) e i Club degli Alcolisti in Trattamento che, sia pure con modalità d’approccio diverse, sono stati in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di supporto e risoluzione dei pro- La sala conferenze gremita di pubblico OBIETTIVO SANITÀ blemi degli alcoldipendenti. Ad essi si affianca la capacità dei Medici di famiglia di recepire le prime istanze d’aiuto e di supportare la persona agli eventuali approfondimenti sanitari specifici. L’attività delle neoformate Unità Alcologiche dei Ser.T.(Servizi delle Tossicodipendenze) di Bussolengo e Villafranca, in collaborazione particolare con i Gruppi sopraccitati, i Medici di famiglia, le Comunità Terapeutiche ed i sanitari ospedalieri, evidenziano l’apertura avvenuta da qualche anno all’operatività in questo settore con: non solo interventi per i tossicodipendenti di eroina (numericamente a livelli elevati), di cocaina, di cannabinoidi e delle nuove dipendenze ma anche per gli alcoldipendenti e, grazie alla disponibilità della amministrazione dell’Az. ULSS 22, con l’acquisizione in atto di nuovo personale, permetteranno di garantire alla Rete Alcologica il supporto indispensabile di èquipe multiprofessionali. E’ da segnalare inoltre la costituzione di un Osservatorio dipartimentale delle Tossicodipendenze e dell’Alcolismo che raccoglierà tutti i dati relativi alla diffusione dell’abuso di sostanze nel territorio dell’Azienda ULSS 22 per favorire lo studio del fenomeno, l’adeguamento della programmazione degli interventi e la diffusione al territorio stesso delle risultanze emergenti. In tal senso il Dipartimento delle Dipendenze ha annunciato l’avvio di una Campagna Informativa denominata “Un sorriso…per pensare” che, con una serie di poster originali, cercherà di sensibilizzare la popolazione ad un impegno personale nella modifica critica di comportamenti a rischio di dipendenza. Alla Tavola Rotonda hanno partecipato anche Vincenzo Diaferia comandante della Polizia Stradale di Verona, Silvia Beltrame Vice presidente della Commissione Patenti di Verona, Salvatore Adamo dell’U.O. autonoma di Gastroenterologia con attività alcologica dell’Ospedale di Bussolengo,Antonio Tomba e Masotto del reparto di Gastroenterologia con attività L'alcolismo, e più in generale, i problemi connessi all'uso di bevande alcoliche, costituiscono uno dei principali problemi sociali e sanitari in Italia. Nel nostro paese si registrano circa 30.000 decessi causati dall'uso di alcolici. Nel Veneto si calcola che almeno il 6% della popolazione ha nel corso della vita un problema alcol correlato grave. La coscienza che l'uso improprio di alcol è portatore di gravi problemi sta sempre più diffondendosi tra la popolazione e tra gli operatori del settore. Tale coscienza ha trovato un importante strumento di diffusione nelle iniziative preventive e terapeutiche promosse dalla Regione, iniziative che hanno avuto negli ultimi anni una notevole implementazione". L'Assessore ha inoltre sottolineato la strategica e costante collaborazione con le Comunità Terapeutiche e con le Associazioni di volontariato ed autoaiuto. "Tali associazioni - ha detto diffuse su tutto il territorio nazionale, svolgono una fondamentale azione nella riabilitazione, nel mantenimento dell’astinenza e nell'acquisizione di stili di vita sani costituendo spesso, punti di riferimento importanti nelle comunità locali". Nel 2002 gli utenti Alcoldipendenti in carico alle Unità di Alcologia dei SerT del Veneto sono stati 8.028, per circa i 2/3 rappresentati da maschi (77.3%) e da soggetti di età superiore ai 40 anni (73.5%). La bevanda alcolica d’abuso preferita è il vino (72% degli alcoldipendenti abusano di questa sostanza), seguita dalla birra (15.8%). alcologica dell’Ospedale di Negrar, Guglielmo Frapporti Medico di Medicina Generale, Massimo Cordioli e Roberto quali rappresentanti dei Gruppi di Auto Aiuto, Margherita Residori del Ser.T. di Villafranca e Giovanni Barin della Comunità dei Giovani di Albarè. Per diffondere presso la popolazione generale e gli utenti e le loro famiglie la co- DIPENDENZE Lassessore regionale De Poli durante la relazione Cosa ne pensa lassessore regionale De Poli noscenza dei percorsi d’aiuto offerti dalla Rete Alcologica sono stati elaborati depliants illustrativi che si potranno trovare anche negli ambulatori dei Medici di famiglia, nei distretti socio-sanitari , nei pronto soccorso e nei reparti ospedalieri. OBIETTIVO SANITÀ 15 Il top dellassistenza stretta in un patto OBIETTIVI COMUNI I 16 n febbraio è stato rinnovato il “Patto Aziendale” tra l’Azienda Sanitaria ULSS 22 e i Medici di Famiglia. Questo accordo, che mira a rinsaldare un rapporto di collaborazione già configurato con il precedente patto, prevede una serie di azioni in vari settori quali l’assistenza diretta a malati gravi, la prevenzione e la ricerca di sinergie con le parti aziendali per una corretta programmazione. Sono stati elaborati dei protocolli condivisi per importanti e frequenti patologie croniche quali il diabete mellito e lo scompenso cardiaco. Si tratta ora di rinforzare la “rete assistenziale” tra la Medicina di Famiglia e tutte le componenti socio-sanitarie dell’Azienda, poiché per garantire un’adeguata assistenza a questi malati si impone un approccio sistemico e una corretta integrazione tra le specializzazioni e le diverse forme di assistenza. L’accordo riserva poi un’attenzione particolare al malato terminale ed ai suoi familiari. OBIETTIVO SANITÀ Potrà infatti essere il medico di fiducia, correttamente supportato da strutture, specialisti e vari operatori, a garantire una adeguata assistenza a questi malati ai quali sarà così consentito di trascorrere con i propri cari e nella propria abitazione l’ultimo periodo della vita. Quella del Medico di Famiglia si rivela essere la figura chiave in quanto ha la possibilità, mediante un corretto intervento di counseling di accompagnare e sostenere il suo assistito verso un miglioramento dello stato di salute La Sanità Pubblica non si dedica soltanto agli “ammalati”, ma a tutta la popolazione e deve pertanto proporre efficaci attività preventive, atte a raggiungere quegli obiettivi di salute attualmente auspicabili. Ecco quindi che il Patto prevede attività di prevenzione che si concretizzano particolarmente in campagne di screenings, di Monica Digiacomantonio vaccinali e altre iniziative volte al raggiungimento di corretti stili di vita. Quella del Medico di Famiglia si rivela essere, a questo punto, la figura chiave in quanto ha la possibilità, mediante un corretto intervento di “counseling” di accompagnare e sostenere il suo assistito verso un miglioramento dello stato di salute, rendendolo consapevole e responsabile dei processi decisionali. “Se l’obiettivo di partenza del Patto era coinvolgere e interessare il maggior numero di Medici di Famiglia” –ha osservato il direttore sanitario dottor Ennio Cardone- “pare essere di buon auspicio il raggiungimento di oltre il 93% di adesioni, percentuale che ben depone anche a favore di una “unità di intenti e di vedute” da parte degli interessati”. Il medico di famiglia è ora chiamato a farsi organizzatore di un vero lavoro di equipe, non solo, ma anche ricercatore e docente, comprimendo sempre più la sua dimensione strettamente “privata”. Dall’altra parte tutte le componenti aziendali coinvolte nell’accordo dovranno porre la persona al centro dei servizi per prendersi cura dell’uomo e poterlo curare, superando i limiti dovuti all’eccesso di particolarismo specialistico e di carenze relazionali che spesso costituiscono il maggior freno ad un’ottimizzazione dei risultati misurabili in termini di salute. Formare per qualificarsi I di Luciano Pasqualotto LAzienda Ulss 22 polo deccellenza per le attività formative La nuova aula didattica di informatica riali ed ospedalieri, il sostegno della motivazione del personale. Grande attenzione è stata prestata inoltre all’educazione alla salute, alla prevenzione delle malattie e degli infortuni. Infine, spazio anche alle conoscenze di carattere trasversale, come la lingua inglese, che permette di servire al meglio i diversi utenti stranieri che accedono alle strutture dell’ULSS 22. Il 2004 si è aperto in continuità con la programmazione precedente, con alcune novità di rilievo. Il 3 marzo scorso è stata inaugurata l'aula didattica di informatica, presso la Sede Polifunzionale di Bussolengo. Realizzata grazie alla sinergia tra l'Ufficio Formazione, il Servizio Informatica e Telecomunicazioni e l'Ufficio Organizzazione e Comunicazione, l'aula è dotata oggi di 12 postazioni discenti ed una postazione docente, collegate tra loro attraverso una rete didattica che permette all’insegnante di vedere, correggere, guidare, dare dimostrazioni dalla propria postazione a ciascuno dei singoli discenti o al gruppo intero. Tutti i computer sono dotati di accesso internet veloce. L’aula didattica permetterà la realizzazione di una serie di iniziative di aggiornamento, finalizzate all’informatizzazione di quelle procedure che assicurano qualità e sicurezza: il trattamento dei dati, l’archiviazione delle informazioni e la comunicazione intraziendale. Al personale sarà offerta la possibilità di certificare le conoscenze e le competenze acquisite conseguendo la Patente Europea del Computer. Nelle prossime settimane verrà poi istallata una ulteriore tecnologia che permette la formazione a distanza, mediante videolezioni in diretta ricevute via satellite. Si tratta di una novità assoluta per il territorio veronese, nel quale l’ULSS 22 si conferma come polo di eccellenza nell’organizzazione delle attività formative. OBIETTIVO SANITÀ FORMAZIONE l miglioramento continuo dei propri servizi, per l’ULSS 22, è una priorità assoluta. Lo chiedono i cittadini, lo impone la ristrettezza di risorse con la quale tutto il Sistema Sanitario si misura e che richiede una g e n e r a l e razionalizzazione. Nella ricerca della qualità è indubbio che la formazione permanente degli operatori rappresenti una dimensione fondamentale, in grado di innescare e sostentere circoli virtuosi di miglioramento dei servizi - soddisfazione degli utenti e degli stessi professionisti della salute. Ne consegue un forte impegno di programmazione e di investimento economico, che viene rinnovato ogni anno sulla base dei fabbisogni rilevati e delle strategie aziendali. Nel corso del 2003 sono state organizzate 51 diverse iniziative di formazione, per un totale di più di 100 edizioni ed oltre 1.600 ore d’aula. Ogni dipendente dell’ULSS 22 ha avuto la possibilità, in media, di partecipare a 2 azioni formative; stessa opportunità per i Medici di base convenzionati. Si è trattato di corsi, seminari e convegni su temi molto vari, come sono diversificate le professioni che operano nel sistema sanitario. Tutte le programmazioni sono state guidate dallo sforzo di migliorare la qualità dei servizi erogati, attraverso l’affinamento di tecniche e procedure, la comunicazione con i cittadini, l’umanizzazione delle cure, l’interscambio tra servizi territo- 17 Isola 2002: questioni di cuore! Attivato un progetto di prevenzione cardiovascolare primaria di Renzo Girelli MEDICINA INTERNA A CHI E RIVOLTO IL PROGETTO 18 Il gruppo di soggetti che più adeguatamente può rispondere a questo target è rappresentato dai quarantenni; popolazione nella quale, secondo i dati della mortalità cardiovascolare nel Veneto negli scorsi anni, dimostrava come in questo gruppo di soggetti iniziassero a manifestarsi le morti per cause cardiovascolari. LAMBITO Il progetto è nato a Isola della Scala estendendosi poi ai comuni di Trevenzuolo, Erbè in ambiti misti (rurale e industriale) rappresentando tre realtà che possono essere tra di loro confrontate. Ma non solo, questa interconnessione di confronto, può, in un futuro, essere attivata anche con altre realtà. Quando eravamo povera gente” parafrasando il best-seller del compianto scrittore-giornalista villafranchese Cesare Marchi, la morte fulminea che colpiva inaspettatamente veniva definita, nell’idioma locale, colpo. “L’ha fato un colpo”, per la gente de ‘na olta, rappresentava verosimilmente una locuzione per identificare un dato di fatto più che per indicare una causa ben precisa del decesso. Oggi , fatto salvo qualche vegliardo, non ci si esprime più così; anzi il più delle volte, assodato l’acculturamento medio generale, si parla di ictus, embolia, infarto. Ed è proprio di quest’ultimo che ci occuperemo perché esso ha a che fare con il cuore e quando c’è di mezOBIETTIVO SANITÀ zo lui non si scherza. Sulla falsariga di questa premessa la Medicina Interna del nosocomio di Isola della Scala già da due anni si è messa in evidenza per l’organizzazione di un progetto di prevenzione cardiovascolare primaria targato “Isola 2002”. In pratica il direttore dell’Unità Operativa dottor Francesco Bonfanti ha attivato il programma allo scopo di individuare l’eventuale esistenza di fattori modificabili di rischio cardiovascolare per cercare di correggerli e arrivare così ad una auspicata diminuzione della morbilità e mortalità cardiovascolare che è la maggior causa di decessi nei paesi più industrializzati. Il progetto è stato approvato nell’ambito della lotta alle malattie cardiovascolari dalla Regione Veneto che ha corrisposto un contributo per la prosecuzione del progetto stesso. L’Azienda, dal canto suo, ha recepito l’iniziativa approvandola come progetto obiettivo per il comparto per l’anno 2003. I PRIMI RISULTATI ? UNA VITA SALVATA Nel corso del 2002 è stato inviato ad un campione di 1.357 cittadini residenti a Isola della Scala un questionario di orientamento. Coloro che lo restituirono compilato (400 circa) sono stati, di seguito, invitati ad uno screening ospedaliero finalizzato ad oggettivare i parametri di rischio cardiovascolare. L’evento che è balzato all’attenzione e che da solo ha giustificato il lavoro sin qui svolto dall’équipe medica, è stato l’aver individuato precocemente un soggetto, sicuro candidato ad avvenimento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio, aritmia maligna, morte improvvisa). L’uomo è stato rapidamente inviato in una struttura adeguata per i trattamenti del caso che hanno efficacemente risolto il problema. 1.375 SITUAZIONE CONTROLLI Inviti spediti Questionari restituiti al 31/12/2003 Pazienti visti 525 409 320 245 109 TREVENZUOLO 90 0 ERBÈ IL FUTURO Il progetto continua nel 2004 con le fasi 04a (controllo dei pazienti già visti o coloro i quali hanno già restituito, correttamente compilato, il questionario) e una fase 04b (coloro che compiranno 41 anni nel 2004). Di rilevanza, poi, i cosiddetti sottoprogetti; approfondimenti specifici sviluppati grazie all’aggregazione di branche mediche operanti nella medesima struttura dell’Ulss. 22 che riguardano comunque i fattori di rischio cardiovascolare. Ne citiamo alcuni: la diagnosi precoce per coloro che “non riescono” a modificare i fattori di rischio (cellulare attivo tutti i giorni dalla ore 8 alle 20); la familiarità precoce per soggetti che hanno un famigliare, genitore o fratello, incappati in un evento cardiovascolare maggiore prima dei 60 anni); la disassuefazione dal fumo di sigaretta in collaborazione con il Sert di Villafranca; l’educazione alimentare per soggetti in soprappeso e dislipemici, in collaborazione con il servizio di Dietetica; la disfunzione erettile nel maschio, segnale precoce di malattie cardiovascolari, in collaborazione con l’Urologia. LO STAFF Responsabile del Progetto “Isola 2002”: Dottor Francesco Bonfanti. Collaboratori i medici: Daniele Bonato, Giampaolo Gironda, Aldo Morea, Gianni Muraro, Paola Zanni. Unitamente a tutto il personale infermieristico. MEDICINA INTERNA ISOLA DELLA SCALA 0 ULTIMISSIME Nel 2005 un ulteriore sottoprogetto, in riferimento all’attivazione della Rete Alcologica istituita dalll’Azienda Ulss. 22, sarà rappresentato dall’educazione al consumo delle bevande alcoliche previa verifica dell’eventuale abuso tramite questionario, analisi mediche e anamnesi. OBIETTIVO SANITÀ 19 Massaggio, nutrimento per lanima È PEDIATRIA di Tiziana Torri 20 nell’uso della parola, pronunciata o scritta, che gli esseri umani hanno trovato il modo migliore per comunicare con gli altri esseri viventi. Ma, pur nell’evoluzione tecnologica dei nostri tempi, in cui possiamo comunicare in tempo reale anche con chi sta dall’altra parte del mondo, spesso sentiamo la mancanza della gestualità, la mancanza del contatto visivo. Sentiamo, insomma, la mancanza del rapporto fisico con chi ci sta ad ascoltare. Ciò lo avvertiamo maggiormente nelle situazioni che ci mettono in difficoltà o, comunque, ci portano disagio. E ci accorgiamo proprio nei momenti in cui cerchiamo la solidarietà o un appoggio che le parole non sempre bastano. Anzi, nella necessità di comunicare un nostro sentimento o nel momento in cui si vorrebbe essere pronti a cogliere il sentimento altrui, le parole sembrano quasi un ostacolo alla trasmissione, come un muro di gomma che ci ritorna insoddisfatto il nostro desiderio di comunicare. Ed è allora che dobbiamo tornare indietro nella nostra storia sia come persone che come esseri che, comunque, appartengono alla natura, e questo non può essere che un ritorno ad un linguaggio comprensibile a tutti e che non necessita delle parole: il contatto fisico. Un caldo abbraccio o una stretta affettuosa possono esprimere mol- OBIETTIVO SANITÀ to di più di qualsiasi discorso. Se per gli adulti il contatto fisico è importante e piacevole, per i neonati è addirittura vitale. Gli effetti terapeutici del massaggio sugli adulti sono noti sin dalla antichità, ma solo nel corso degli ultimi trent’anni si è affermata l’idea che anche i bambini possono trarne giovamento. In Africa, in Asia, in America Centrale e Meridionale, le donne massaggiano i loro bambini da sempre, così come, da sempre, anche nel mondo animale le madri esprimono così l’attaccamento ai loro piccoli. Oggi la validità di questa pratica è ormai riconosciuta anche nel mondo occidentale, tanto che in alcuni paesi Europei il massaggio fa parte delle cure previste dal Servizio Sanitario Pubblico. Il massaggio può offrire una soluzione a molti problemi: ai genitori, che con questa pratica acquistano fiducia nella propria capacità di accudire i loro piccoli; ai bimbi che con la trasmissione della carezza riescono a comprendere l’amore che i genitori nutrono per loro. saggio migliora la circolazione e aiuta a stimolare il sistema immunitario mediante l’attivazione di neuromodulatori. Il massaggio è, così, anche in grado di alleviare il dolore, favorisce il rilassamento e può essere d’aiuto per calmare una crisi di pianto: in definitiva favorisce anche il riposo del bimbo. Influenza sullo sviluppo: Il massaggio aumenta nel bambino la presa di coscienza della propria corporeità, tonifica i muscoli e rende le giunture più flessibili. Per questo è indicato per i neonati prematuri. Capacità di relazione: Il massaggio vi aiuta a stabilire con il vostro bambino una comunicazione non verbale che rafforza il legame reciproco e lo predispone ad un migliore rapporto con gli altri, perché fa crescere in lui l’autostima e la socialità. In un mondo dove i rapporti tendono a diventare sempre più impersonali anche tra i giovani, si sviluppa sempre di più l’isolamento e l’incapacità a comunicare se non per iscritto. I mezzi consueti (telefonia cellulare - informatica) nell’esaltazione della comunicazione veloce e concisa, finiscono per escludere l’espressione dei sentimenti e di conseguenza non fornire al vostro bambino l’esperienza irripetibile del contatto fisico. Il massaggio diventa, quindi, il veicolo più consono affinchè, già da questi primi momenti, si creino i presupposti per una persona più aperta, disponibile, creativa e fattiva. In soldoni, avremo operato sul bene a noi più caro per creare un adulto felice, fiducioso ed emotivamente equilibrato. Il massaggio può offrire una soluzione a molti problemi, sia a genitori che bimbi I benefici per il bambino Il senso di sicurezza: L’abbraccio fa sentire il bimbo con un riparo da ogni cosa lo spaventi. Il contatto fisico lo fa sentire amato e preso in considerazione, creando i presupposti dell’autostima e della fiducia in se stesso ed in chi gli sta vicino. Senso di benessere: È ormai accertato che i bambini che vengono spesso toccati e accarezzati si ammalano meno e piangono meno. Il mas- Sicurezza alimentare: una scuola per rafforzare i controlli OBIETTIVO SANITÀ VETERINARIA È stata siglata giorni fa a Caprino una convenzione tra l’Azienda Ulss. 22 , l’Università degli Studi di Padova (Facoltà di Medicina Veterinaria) e la Comunità Montana del Garda-Baldo per l’istituzione di una Scuola di specializzazione post lauream della durata di anni 3 in “Ispezione degli alimenti di origine animale”. Parte delle lezioni teoriche e teorico–pratiche si terranno proprio a Caprino presso la sede della Comunità Montana. Questi i commenti a caldo dei firmatari: Il Direttore Generale dell’AUlss. 22 Dottor Renato Piccoli: “ Si tratta di un’iniziativa pilota a livello veneto, di una sinergia stretta tra enti pubblici che intendono stimolare la nostra collettività . E’ sicuramente un’iniziativa da benedire in quanto per la nostra Azienda si tratta di lavorare a stretto gomito con l’Università che, in tal senso, ci può fornire le conoscenze tecniche utili al nostro territorio. La convenzione, difatti, prevede tutta una serie di studi imperniati sulla scienza dell’alimentazione e come produrre alimenti igienicamente”. Il Presidente della Comunità Montana Dottor Luigi Castelli: “La convenzione fornisce di fatto un servizio all’Università; riporta sul Baldo la sintesi fra scienza della tradizione e Università. E’ inoltre un modo per rivalutare, in questa zona, la figura dell’allevatore e la sua professionalità commisurata alla caratterizzazione dei prodotti locali attraverso la loro tipicità ”. Il Capo Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss. 22 Dottor Ferdinando Sbizzera: “La sicurezza alimentare è una delle preoccupazioni maggiori che assillano i nostri cittadini. Notiamo gli effetti quando essa viene messa a rischio con notevoli danni economici per tutta la filiera del lavoro. Non c’è inoltre sufficiente conoscenza delle strutture che lo Stato mette a disposizione. L’Ulss 22 dispone di un apposito dipartimento di prevenzione nel quale operano 37 veterinari che quotidianamente controllano gli alimenti. Ciò comporta specifiche conoscenze e aggiornamenti che, oltre alla laurea, abbisognano di corsi specifici sulle materie trattate. Da qui l’idea di costituire questa scuola soprattutto perché stiamo parlando del centro logistico più importante d’Italia. Tutto passa da Verona, quindi, esiste una grande richiesta di controlli”. 21 UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO 22 Assistenza domiciliare integrata: il punto di vista degli assistiti di Daniela Fasoli Ancora un’indagine statistica e conoscitiva nell’ambito del progetto “Analisi della soddisfazione dell’utente”, che ha preso le mosse nella nostra Azienda già dal 2002. Questa volta la ricerca è stata focalizzata su un servizio delicato e importante che l’Ulss di Bussolengo intende non solo continuare a garantire per il futuro ma anche valorizzare e potenziare: l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Si tratta, così come si desume dal nome, di fornire una gamma articolata e talvolta assai complessa di interventi assistenziali e supporti socio-sanitari, spesso in alternativa all’ospedalizzazione, direttamente a domicilio e in favore di una fascia di utenti in particolare difficoltà, svantaggi o gravati da patologie particolarmente invalidanti. Oggetto specifico dell’indagine sono stati tutti gli utenti assistiti in ADI nel profilo ADIMED. Si tratta del profilo caratterizzato dalla maggiore intensità assistenziale, nel quale confluiscono gli utenti con bisogni socio-sanitari complessi che, nel caso della nostra Azienda, comprendono anche casi altrove identificati nel profilo dell’ospedalizzazione domiciliare (con necessità quindi di supporti tecnici complessi quali, ad esempio, ventilatori meccanici). Lo strumento, la raccolta e l’analisi dei dati Lo strumento adottato per la rilevazione è stato elaborato da un gruppo di lavoro appositamente costruito, che ha coinvolto tutte le varie figure professionali che si occupano dell’assistenza alle persone in ADI (Medici di Medicina Generale, Direttori dei Distretti, coordinatori infermieristici, Responsabili del Servizio Sociale di Base, rappresentanti della ditta Medicasa) e rappresentanti dei cittadini (Centro per i Diritti del Malato). OBIETTIVO SANITÀ Un forte e significativo contributo è stato dato preliminarmente da un focus group costituito con alcuni familiari dei pazienti assistiti. Ne è sortito un questionario, anonimo, spedito a domicilio e rivolto a tutti gli assistiti in ADIMED che risultavano in carico nella nostra Azienda alla data del 1 ottobre 2003 e composto da 33 item ritenuti in grado di indagare i principali processi in cui l’utente è direttamente coinvolto, e allo stesso tempo adatti a fornire elementi utili per poter attivare eventuali azioni di miglioramento mirate. Sono stati individuati 4 processi fondamentali sui quali è stato modellato il questionario: • l’accesso al servizio; • la sua organizzazione; • l’efficacia; • la qualità dell’assistenza. Si è lasciato un mese di tempo (ottobre 2003) per la compilazione dei questionari, che sono stati fatti pervenire all’URP attraverso la busta pre-indirizzata e preaffrancata spedita insieme al questionario stesso. I questionari compilati e pervenuti all’URP sono stati 185, con un tasso di adesione del 60.26%, da ritenersi assolutamente positivo. Va sottolineato che il servizio di ADI viene gestito dall’Azienda ULSS, in collaborazione con i Comuni, attraverso i Distretti socio-sanitari e la società Medicasa spa in outsourcing. sia quelli gestiti direttamente dagli operatori che quelli affidati agli utenti ed ai familiari preceduti da un intervento di tipo educativo/formativo. Uno dei risultati attesi dagli utenti nei confronti del servizio ADI è quello di ridurre il senso di solitudine, risultato raggiunto nell’80% dei casi. Questo input è la dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di come la “domanda” dell’utenza , per quanto riguarda in particolare l’ADI, travalichi la dimensione sanitaria-assistenziale per investire aspetti emotivi e psicologici importanti. Ben presidiata appare la trasmissione di informazioni in merito all’assunzione di farmaci (3 persone su 4 non hanno mai avuto difficoltà), alla modalità di esecuzione delle visite ed al mantenimento di abitudini corrette; più carente risulta l’informazione ricevuta in merito alle proprie condizioni di salute. 3.9 3.7 3.5 3.3 3.1 2.9 2.7 2.5 IN FO R Z MA IO NI DI SP O B NI ILI FR medico base TÀ U EQ EN ZA VI SI TE À DI TA IT À SI IT TO AL VI D U I N P E TA NT RA ERV RA PU T DU N I medico specialistico infermiere fisioterapista Come si può inferire da questo istogramma, molto positivo è il giudizio che viene formulato in merito all’assistenza garantita dal MMG e dall’infermiere. Le figure professionali la cui attività viene percepita con difficoltà maggiore sono l’assistente sociale e il medico specialista, soprattutto in relazione alla frequenza ed alla durata dei rispettivi accessi. AI O UT I PR C VA Y AF ass. sociale FI B DA ILI TÀ operatore domiciliare CONCLUSIONI Il gruppo di lavoro che ha realizzato il progetto ritiene di aver raggiunto l’obiettivo che si era posto: fotografare il livello di soddisfazione degli utenti assistiti in ADI, evidenziando in particolare sia i punti forza che gli aspetti ritenuti più critici. Spetta ora alle figure professionali coinvolte prendere atto dei risultati ed intraprendere eventuali azioni di miglioramento, ognuno nel livello organizzativogestionale di competenza. Si tratta di vedere il servizio offerto dalle diverse figure professionali da un nuovo punto di vista, quello degli utenti a cui si rivolge, di capire quali sono le esigenze e le aspettative che questi utenti rappresentano e di pensare ad un servizio che sappia garantire quelle azioni delle quali i destinatari hanno maggiore bisogno. Partendo da questi presupposti è possibile attuare concrete azioni di miglioramento nei diversi livelli organizzativi e pratici di cui un servizio complesso come quello dell’Assistenza Domiciliare Integrata si compone. L’impegno che il gruppo di lavoro si assume fin d’ora è quello di ripetere nel tempo le rilevazioni in modo da valutare la ricaduta delle azioni migliorative intraprese a partire da questi primi dati. OBIETTIVO SANITÀ UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO LA QUALITÀ PERCEPITA Nel 58% dei casi è il Medico di Medicina Generale o il Pediatra che consiglia l’inserimento nel programma ADI, seguito dal Medico ospedaliero nel 16% dei casi. Il dato ribadisce la centralità ed il ruolo strategico della figura del MMG in questo tipo di assistenza: in realtà il MMG è allo stesso tempo sia il promotore dell’ADI che il fulcro che garantisce la buona riuscita del programma assistenziale. Nell’11% dei casi gli utenti dicono di aver riscontrato dei problemi nella fase di attivazione del servizio. Il dato è tutto sommato positivo in quanto difficile immaginare che questo passaggio delicato venga percepito da pazienti e familiari come del tutto privo di difficoltà. Nell’ambito delle prestazioni di ordine sanitario il livello di soddisfazione risulta accettabile, mentre difficoltà maggiori emergono nell’affrontare i problemi quotidiani, 23 ADASS SINDACATO AUTONOMO SANITÀ Amministrativi più rappresentati di Giampaolo Corso particolare. Come ricorderete l’ultimo rinnovo del biennio economico del nostro CCNL ha di fatto sancito la divisione del comparto in lavoratori di serie A, lavoratori di serie B, e lavoratori di serie C. Noi crediamo che a tutti i lavoratori debba essere riconosciuta pari dignità professionale: tutti dobbiamo essere trattati come lavoratori di serie A. Adass è un sindacato in continua crescita, aperto ad ogni prospettiva e suggerimento e come tale è sempre in cerca di nuovi collaboratori per poter perseguire i propri fini. Per tale motivo e per tali obiettivi stiamo lanciando una campagna di informazione in tutte le Aziende Sanitarie per farci conoscere ed ottenere la collaborazione di un numero sempre maggiore di colleghi iscritti ed attivisti. A tal fine stiamo predisponendo una serie di conferenze di presentazione della nostra organizzazione nelle principali regioni in cui siamo presenti. In preparazione di tali incontri ti invitiamo quindi, se anche tu – come noi già dal 1990 - senti il bisogno di uscire da questa insensibilità che soprattutto i sindacati confederali da sempre stanno dimostrando verso gli operatori del ruolo amministrativo e tecnico, a contattare la nostra sede nazionale e/o regionale. Ricordati: se il personale del ruolo amministrativo e tecnico si trova in questo non riconoscimento della propria professionalità questo è dovuto anche all’apatia e al progressivo disinteresse verso i tradizionali sindacati che, se non accompagnati dalla costruzione di una alternativa come noi vogliamo essere, non potrà vederci cambiare lo stato delle cose. Insieme a te possiamo farcela. Ricordati: se tu vuoi l’alternativa c’è. VITA SINDACALE Caro collega, forse non sai che la Nostra Associazione denominata ADASS, Associazione Dipendenti Amministrativi e Tecnico Amministrativi Servizio Sanitario, è nata il 12 maggio 1990, subito dopo la firma del CCNL ad opera delle sigle confederali. Tale contratto, ancora una volta, non riconosceva sia dal punto di vista economico che giuridico la giusta professionalità che anche gli operatori del ruolo amministrativo e tecnico possedevano. L’ADASS è nata quindi per dare voce e peso alla categoria dei dipendenti amministrativi e tecnico amministrativi del Servizio Sanitario Nazionale, da sempre “dimenticati” ed “emarginati” nonché “esclusi” da ogni adeguato riconoscimento economico e giuridico. La nostra Associazione è un’Organizzazione Sindacale autonoma ed apartitica della Sanità che, in forza dell’accordo di adesione alla FSI – Federazione Sindacati Indipendenti, gode del diritto di rappresentatività e quindi presiede, al pari degli altri Sindacati maggiormente conosciuti, alla contrattazione nazionale e regionale collettiva. L’ADASS è quindi anche un sindacato presente in tutte le regioni italiane, conta al suo attivo circa 4000 iscritti e, proprio grazie ai propri iscritti e ai circa 105 colleghi eletti nelle RSU di tutta Italia, partecipa alle trattazioni aziendali, esercitando e perseguendo il rispetto dei diritti dei propri iscritti e dei lavoratori tutti, in un clima di completa trasparenza e lontano da ogni condizionamento politico, tenendo sempre ben presente che il nostro imperativo è la tutela economica dei salari e lo sviluppo professionale di tutti i lavoratori del comparto sanità, ruolo amministrativo e tecnico in ADASS VENETO Nuova sede di Verona Via Zenatello, 4 Tel. 045 917629 Fax 045 8303220 OBIETTIVO SANITÀ 25 Sabato 15 m aggi la sala conferen o 2004 si svolgerà presso ze del Grand H otel Montreso di Bussoleng r o un seminar io dal titolo: “A g re ss iv it à ge vi o le n za : psicopatolog as p et ti ici, giuridici ed uso dell’in formazione”. Interverranno il Verona Padre Flavio Carraro Vescovo di , il Questore di Ver on a dr . L. M er ol la , il si nd ac o Bussolengo A di . Mazzi, il dire ttore generale dell’Asl 22 dr. R. Piccoli, il di rettore ammin strativo Asl 22 idr. M. Roman sanitario Asl o, il direttore 22 dr. E. Car do ne, il direttore dei servizi soci ali Asl 22 dr. M . Benamati, pe l’Ass. Arcobal r eno il dr. G. P etterlini. ltà e d e f ia la ianco m e r a p ngelo b orazione d2e.lleE d n e i LAz ultimo a la lunga colllai bdell’Ulssi.o2ne inidell si concludeegli ospedaCollaborazano 1903, Il Serviz io da Ulss Telefonia dell ’Azien22 di B uss de noto che, pe olengo rendine tec r motiv i nico, è stato att di orTeleco m, a pa uato da rtir le alle o re 15.0 e dal 19 apri0 , il cam la num era bio quanto zione telefon delica per riguard a di Buss olengo la Rete Ulss . Il cam mero r bio nuigu tro cifre arda le prim e quat: 6712 a l posto Le rim di 6769 an . gono in enti tre cifre rimanvariate . ilia rolont oria! lia n ucem a Famig zzo di st esine nel 93; ma p rL r o 9 c su Sacr r Infe un pe i Mal 23-1 Con della ramente Toblini” d lengo 19 scuola pe ta nel e r o icu so Su izia le “ lla lla in ssa s ne a i Bus peda concon e on l’ex os pedale d anto attie ione que cesine e z c l’ a b al ra qu ’os ziata oi all 998 per a collabo dico di M anno con u o r p a estes i fino al 1 ali. Ultim o Ortope orrente co: S c c b i a n roso da s i n l a g o t o i r e l t s u d e a ir g e tr o fes to Ch o an Marz . Dov i Pro nato mier on l’Istitu iorno di d e l l ’ u l t i m re 1994) ttor Re e c g o b m , 1949 i l’ultimo appunto 9 settem s. 22 D ento co s m ’ s 1 l i l l a c s con ll’U clus n o , p e r vizio da e de un ricono prestato al r a o r e d e s da, (in ban Gen vizio nti dei p , Azien milia tore o il ser Luce del Diret ell’intera nto per nei confr del dono il e d o e m e t a n g e se ci re par i, a nom ingrazia impe . A benefi ilia anch one di l r d o i e c d Pic azi em ne nza lcesine greg rale pete r Luc essio a espr one, com mio di M tata Suo tta la con ra sul lito i o s u o dediz el nosoc edica, è lmente t tiva dim i d La a s d i e e t tto d d g n n e i l g e o l res o c u e zi t t s n a s u a g i a r n g a C T u t g r a s ponsab ra in di a l a una t h e fu a u o q ton ier e m z i o n a ile del pens se, incas s a n o i n a Se le to e o Ulss l o g i a e I m rvizio religi a l e g a r d mu de t 2 o r i e n one. A l l a n a 2 dott l l ’ A z i n o en .ss z Ma Bren gna del ri che r t i n e l l a L o r e d a e o s t i d n ès con tato a n n u n a c i m e rte N s o u n c me attiv ia pa co ato reso 800 r o i h a p il diretto l 3 e pre 1011 0 Ve r d e anch l s e t t o r e n per otaz e fo r e d Dott. Mi ni d niche ioni te le e l . i ip d s le socia enamat don ede di lasma i donaz B e l i a o e B p z h re us c io “Ma gali ni di sa soleng sso la ni” d n o i Vil gue pr e di lafra ess o il nca . 26 OBIETTIVO SANITÀ - NUMERI UTILI DIREZIONE GENERALE SEDE POLIFUNZIONALE Bussolengo - Villa Spinola - Via Citella, 50 Bussolengo - Via C.A. Dalla Chiesa Tel. 045 6769300 • www.ulss22.ven.it CENTRALINI OSPEDALI BUSSOLENGO CAPRINO V.se ISOLA D/SCALA MALCESINE VILLAFRANCA 045 6769111 045 6207111 045 6648411 045 6589311 045 6338111 CENTRO UNIFICATO PRENOTAZIONI (CUP) 045 633 81 81 dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 16.30 per prenotare e ricevere informazioni sulle prestazioni sanitarie UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO 045 6769666 667 668 fax 045 6769675 informazioni servizi dellULSS, segnalazioni, suggerimenti e reclami SERVIZI DI PREVENZIONE SERVIZIO DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA (SISP) Villafranca, via Ospedale, 5 Segreteria 045 6338333 / 045 6338349 Fax 045 6338341 SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE (SIAN) Bussolengo, via C.A. Dalla Chiesa Segreteria 045 6712420 / 045 6712424 Fax 045 6712401 Ispettorato Micologico Coordinatore Tecnici della Prevenzione 045 6712428 045 6712452 SERVIZIO DI MEDICINA DEL LAVORO (SPISAL) Bussolengo, via C.A. Dalla Chiesa Segreteria 045 6712408 Ambulatorio 045 6712418 Fax 045 6712457 SERVIZIO DI MEDICINA LEGALE Bussolengo via C.A. Dalla Chiesa Segreteria e Invalidi civili 045 6712414 / 045 6712405 Segreteria 045 6712457 Fax Villafranca Segreteria e Invalidi civili 045 6338329 / 045 6338348 Segreteria 045 6338341 Fax Benefici economici agli invalidi 045 6338370 SERVIZIO VETERINARIO Villafranca, via Ospedale, 5 Segreteria Fax DISTRETTO N. 1 Sede di Bussolengo via C.A. Dalla Chiesa Bardolino via Gardesana dell’Acqua Sommacampagna piazza Repubblica DISTRETTO N. 2 Caprino Veronese Via S. Pancrazio, 29 San Pietro in Cariano via Beethoven DISTRETTO N. 3 Sede di Villafranca corso V. Emanuele, 169 Valeggio sul Mincio presso l’ospedale Isola della Scala Piazzale Kennedy, 1 EMERGENZE - PRONTO SOCCORSO 045 6338398 045 6338309 045 6712413 045 6213112 045 510528 045 6230166 045 6801484 045 6338453 045 6338500 045 6648530 118 GUARDIE MEDICHE Il servizio funziona dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefestivo alle ore 8 del giorno postfestivo. Bussolengo via Ospedale, 28 Caprino Veronese presso l’ospedale Castelnuovo del Garda 045 6769606 045 7241285 presso casa di riposo 045 6450712 045 6589342 045 7702558 045 510300 Sommacampagna presso il distretto Valeggio sul Mincio presso l’ospedale 045 6338111 Villafranca presso sede Ulss (provvisorio) 045 6338111 presso casa di riposo Isola della Scala presso l’ospedale Malcesine presso l’ospedale S. Pietro in Cariano 045 6648472 ATTENZIONE: a partire dal 19 aprile 2004 per le sedi ULSS 22 facenti capo all’area di Bussolengo avverrà il cambio numerazione da 045 6769XXX a 045 6712XXX