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DIPENDENZE
E’ nato il nuovo sistema integrato socio-sanitario
per affrontare le problematiche
legate all’abuso di alcol
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La dipendenza
si impiglia
nella Rete
di Raffaele Ceravolo
M
artedì 9 marzo a
Bussolengo nella Sala
conferenze della Sede
polifunzionale dell’Azienda
Ulss 22, il Direttore Generale
Dottor Renato Piccoli, alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione
Veneto Antonio de Poli, di Michele Benamati Direttore dei
Servizi Sociali, di Ennio
Cardone Direttore Sanitario e
di Michele Romano Direttore
Amministrativo, ha aperto i lavori della Tavola Rotonda
“l’abuso alcolico e le Patologie
Alcol Correlate nel Territorio”.
Appuntamento, questo, sorretto dall’attivazione della
“Rete Alcologica “ istituita dall’Azienda ULSS 22 in linea con
le indicazioni regionali allo
scopo di garantire agli utenti
e ai loro famigliari un sistema
integrato, nell’ambito funzionale del Dipartimento delle
Dipendenze; struttura composta dalla sinergia operativa tra
Servizi pubblici, del privato
sociale e del volontariato.
La Rete Alcologica, per il numero dei componenti (servizi
dell’Azienda ed extra
aziendali) e per la diversità
delle competenze richieste e per le offerte d’intervento lungo tutto l’iter del percorso terapeutico, si presenta oggettivamente tra quelle più complesse ed
innovative in campo regionale e nazionale.
La peculiarità del territorio dei 37 comuni
dell’Azienda ULSS 22 ha storicamente
espresso una costante progressione della presenza di Gruppi di Auto Aiuto:
Alcolisti Anonimi con i gruppi dei famigliari
(Al-anon e Alateen) e i Club degli Alcolisti
in Trattamento che, sia pure con modalità d’approccio diverse, sono stati in grado di rispondere adeguatamente alle richieste di supporto e risoluzione dei pro-
La sala conferenze gremita di pubblico
OBIETTIVO SANITÀ
blemi degli alcoldipendenti.
Ad essi si affianca la capacità dei Medici
di famiglia di recepire le prime istanze
d’aiuto e di supportare la persona agli
eventuali approfondimenti sanitari specifici. L’attività delle neoformate Unità
Alcologiche dei Ser.T.(Servizi delle
Tossicodipendenze) di Bussolengo e
Villafranca, in collaborazione particolare
con i Gruppi sopraccitati, i Medici di famiglia, le Comunità Terapeutiche ed i sanitari ospedalieri, evidenziano l’apertura
avvenuta da qualche anno all’operatività
in questo settore con: non solo interventi
per i tossicodipendenti di eroina (numericamente a livelli elevati), di cocaina, di
cannabinoidi e delle nuove dipendenze
ma anche per gli alcoldipendenti e, grazie alla disponibilità della amministrazione dell’Az. ULSS 22, con l’acquisizione
in atto di nuovo personale, permetteranno di garantire alla Rete Alcologica il supporto indispensabile di èquipe
multiprofessionali.
E’ da segnalare inoltre la costituzione di
un Osservatorio dipartimentale delle
Tossicodipendenze e dell’Alcolismo che
raccoglierà tutti i dati relativi alla diffusione dell’abuso di sostanze nel territorio dell’Azienda ULSS 22 per favorire lo studio
del fenomeno, l’adeguamento della programmazione degli interventi e la diffusione al territorio stesso delle risultanze
emergenti. In tal senso il Dipartimento delle Dipendenze ha annunciato l’avvio di
una Campagna Informativa denominata
“Un sorriso…per pensare” che, con una
serie di poster originali, cercherà di
sensibilizzare la popolazione ad un impegno personale nella modifica critica di
comportamenti a rischio di dipendenza.
Alla Tavola Rotonda hanno partecipato
anche Vincenzo Diaferia comandante
della Polizia Stradale di Verona, Silvia
Beltrame Vice presidente della Commissione Patenti di Verona, Salvatore Adamo
dell’U.O. autonoma di Gastroenterologia
con attività alcologica dell’Ospedale di
Bussolengo,Antonio Tomba e Masotto del
reparto di Gastroenterologia con attività
“
L'alcolismo, e più in generale, i problemi connessi all'uso
di bevande alcoliche, costituiscono uno dei principali problemi sociali e sanitari in Italia. Nel nostro paese si registrano circa 30.000 decessi causati dall'uso di alcolici. Nel
Veneto si calcola che almeno il 6% della popolazione ha nel
corso della vita un problema alcol correlato grave. La coscienza che l'uso improprio di alcol è portatore di gravi problemi sta
sempre più diffondendosi tra la popolazione e tra gli operatori
del settore. Tale coscienza ha trovato un importante strumento
di diffusione nelle iniziative preventive e terapeutiche promosse dalla Regione, iniziative che hanno avuto negli ultimi anni
una notevole implementazione".
L'Assessore ha inoltre sottolineato la strategica e costante collaborazione con le Comunità Terapeutiche e con le Associazioni di volontariato ed autoaiuto. "Tali associazioni - ha detto diffuse su tutto il territorio nazionale, svolgono una fondamentale azione nella riabilitazione, nel mantenimento dell’astinenza e nell'acquisizione di stili di vita sani costituendo spesso,
punti di riferimento importanti nelle comunità locali".
Nel 2002 gli utenti Alcoldipendenti in carico alle Unità di Alcologia
dei SerT del Veneto sono stati 8.028, per circa i 2/3 rappresentati da maschi (77.3%) e da soggetti di età superiore ai 40 anni
(73.5%). La bevanda alcolica d’abuso preferita è il vino (72%
degli alcoldipendenti abusano di questa sostanza), seguita dalla birra (15.8%).
alcologica dell’Ospedale di Negrar,
Guglielmo Frapporti Medico di Medicina
Generale, Massimo Cordioli e Roberto
quali rappresentanti dei Gruppi di Auto
Aiuto, Margherita Residori del Ser.T. di
Villafranca e Giovanni Barin della Comunità dei Giovani di Albarè.
Per diffondere presso la popolazione generale e gli utenti e le loro famiglie la co-
DIPENDENZE
L’assessore regionale De Poli durante la relazione
Cosa ne
pensa
l’assessore
regionale
De Poli
noscenza dei percorsi d’aiuto
offerti dalla Rete Alcologica
sono stati elaborati depliants
illustrativi che si potranno trovare anche negli ambulatori
dei Medici di famiglia, nei distretti socio-sanitari , nei pronto soccorso e nei reparti
ospedalieri.
OBIETTIVO SANITÀ
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Il top dell’assistenza
stretta in un patto
OBIETTIVI COMUNI
I
16
n febbraio è stato rinnovato il “Patto Aziendale” tra
l’Azienda Sanitaria ULSS
22 e i Medici di Famiglia.
Questo accordo, che mira a
rinsaldare un rapporto di collaborazione già configurato
con il precedente patto, prevede una serie di azioni in vari
settori quali l’assistenza diretta a malati gravi, la prevenzione e la ricerca di sinergie con
le parti aziendali per una corretta programmazione.
Sono stati elaborati dei protocolli condivisi per importanti e
frequenti patologie croniche
quali il diabete mellito e lo
scompenso cardiaco. Si tratta ora di rinforzare la “rete assistenziale” tra la Medicina di
Famiglia e tutte le componenti socio-sanitarie dell’Azienda,
poiché per garantire un’adeguata assistenza a questi
malati si impone un approccio
sistemico e una corretta integrazione tra le specializzazioni
e le diverse forme di assistenza.
L’accordo riserva poi un’attenzione particolare al malato terminale ed ai suoi familiari.
OBIETTIVO SANITÀ
Potrà infatti essere il medico di fiducia,
correttamente supportato da strutture,
specialisti e vari operatori, a garantire una
adeguata assistenza a questi malati ai
quali sarà così consentito di trascorrere
con i propri cari e nella propria abitazione
l’ultimo periodo della vita.
Quella del Medico
di Famiglia si rivela essere
la figura chiave in quanto
ha la possibilità,
mediante un corretto
intervento di “counseling”
di accompagnare e sostenere
il suo assistito
verso un miglioramento
dello stato di salute
La Sanità Pubblica non si dedica soltanto agli “ammalati”, ma a tutta la popolazione e deve pertanto proporre efficaci
attività preventive, atte a raggiungere
quegli obiettivi di salute attualmente
auspicabili.
Ecco quindi che il Patto prevede attività
di prevenzione che si concretizzano particolarmente in campagne di screenings,
di Monica Digiacomantonio
vaccinali e altre iniziative volte al
raggiungimento di corretti stili di vita.
Quella del Medico di Famiglia si rivela
essere, a questo punto, la figura chiave
in quanto ha la possibilità, mediante un
corretto intervento di “counseling” di accompagnare e sostenere il suo assistito
verso un miglioramento dello stato di salute, rendendolo consapevole e responsabile dei processi decisionali.
“Se l’obiettivo di partenza del Patto era
coinvolgere e interessare il maggior numero di Medici di Famiglia” –ha osservato il direttore sanitario dottor Ennio
Cardone- “pare essere di buon auspicio
il raggiungimento di oltre il 93% di adesioni, percentuale che ben depone anche
a favore di una “unità di intenti e di vedute” da parte degli interessati”.
Il medico di famiglia è ora chiamato a farsi organizzatore di un vero lavoro di
equipe, non solo, ma anche ricercatore e
docente, comprimendo sempre più la sua
dimensione strettamente “privata”.
Dall’altra parte tutte le componenti
aziendali coinvolte nell’accordo dovranno porre la persona al centro dei servizi
per prendersi cura dell’uomo e poterlo
curare, superando i limiti dovuti all’eccesso di particolarismo specialistico e di carenze relazionali che spesso costituiscono il maggior freno ad un’ottimizzazione
dei risultati misurabili in termini di salute.
Formare per qualificarsi
I
di Luciano Pasqualotto
L’Azienda Ulss 22
polo d’eccellenza per le attività formative
La nuova aula didattica di informatica
riali ed ospedalieri, il sostegno della motivazione del personale.
Grande attenzione è stata prestata inoltre all’educazione alla salute, alla prevenzione delle malattie e degli infortuni.
Infine, spazio anche alle conoscenze di
carattere trasversale, come la lingua inglese, che permette di servire al meglio i
diversi utenti stranieri che accedono alle
strutture dell’ULSS 22.
Il 2004 si è aperto in continuità con la programmazione precedente, con alcune novità di rilievo.
Il 3 marzo scorso è stata inaugurata l'aula didattica di informatica, presso la Sede
Polifunzionale di Bussolengo. Realizzata grazie alla sinergia tra l'Ufficio Formazione, il Servizio Informatica e Telecomunicazioni e l'Ufficio Organizzazione e Comunicazione, l'aula è dotata oggi di 12
postazioni discenti ed una postazione
docente, collegate tra loro attraverso una
rete didattica che permette all’insegnante di vedere, correggere, guidare, dare dimostrazioni dalla propria postazione a ciascuno dei singoli discenti o al gruppo intero.
Tutti i computer sono dotati di
accesso internet veloce.
L’aula didattica permetterà la
realizzazione di una serie di
iniziative di aggiornamento,
finalizzate all’informatizzazione di quelle procedure che
assicurano qualità e sicurezza: il trattamento dei dati,
l’archiviazione delle informazioni e la comunicazione
intraziendale. Al personale
sarà offerta la possibilità di
certificare le conoscenze e le
competenze acquisite conseguendo la Patente Europea
del Computer. Nelle prossime
settimane verrà poi istallata
una ulteriore tecnologia che
permette la formazione a distanza, mediante videolezioni
in diretta ricevute via satellite.
Si tratta di una novità assoluta per il territorio veronese, nel
quale l’ULSS 22 si conferma
come polo di eccellenza nell’organizzazione delle attività
formative.
OBIETTIVO SANITÀ
FORMAZIONE
l miglioramento continuo dei
propri servizi,
per l’ULSS 22,
è una priorità
assoluta. Lo
chiedono i cittadini, lo impone la ristrettezza di risorse
con la quale tutto il Sistema Sanitario si misura e
che richiede una
g e n e r a l e
razionalizzazione.
Nella ricerca della
qualità è indubbio
che la formazione permanente degli operatori rappresenti una dimensione fondamentale, in grado di innescare
e sostentere circoli virtuosi di miglioramento dei servizi - soddisfazione degli utenti e degli
stessi professionisti della salute.
Ne consegue un forte impegno di programmazione e di investimento economico, che viene rinnovato ogni anno sulla
base dei fabbisogni rilevati e delle strategie aziendali.
Nel corso del 2003 sono state organizzate 51 diverse iniziative di formazione, per
un totale di più di 100 edizioni ed oltre
1.600 ore d’aula.
Ogni dipendente dell’ULSS 22 ha avuto
la possibilità, in media, di partecipare a 2
azioni formative; stessa opportunità per i
Medici di base convenzionati.
Si è trattato di corsi, seminari e convegni
su temi molto vari, come sono diversificate le professioni che operano nel sistema sanitario.
Tutte le programmazioni sono state guidate dallo sforzo di migliorare la qualità
dei servizi erogati, attraverso l’affinamento di tecniche e procedure, la comunicazione con i cittadini, l’umanizzazione delle cure, l’interscambio tra servizi territo-
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“Isola 2002”:
questioni di cuore!
Attivato un progetto
di prevenzione
cardiovascolare primaria
di Renzo Girelli
MEDICINA INTERNA
A CHI E’ RIVOLTO
IL PROGETTO
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Il gruppo di soggetti che più adeguatamente può rispondere a questo target è
rappresentato dai quarantenni; popolazione nella quale, secondo i dati della mortalità cardiovascolare nel Veneto negli
scorsi anni, dimostrava come in questo
gruppo di soggetti iniziassero a manifestarsi le morti per cause cardiovascolari.
L’AMBITO
Il progetto è nato a Isola della Scala estendendosi poi ai comuni di Trevenzuolo,
Erbè in ambiti misti (rurale e industriale)
rappresentando tre realtà che possono
essere tra di loro confrontate. Ma non
solo, questa interconnessione di confronto, può, in un futuro, essere attivata anche con altre realtà.
“
Quando eravamo povera
gente” parafrasando il
best-seller del compianto scrittore-giornalista villafranchese Cesare Marchi, la
morte fulminea che colpiva
inaspettatamente veniva definita, nell’idioma locale, colpo.
“L’ha fato un colpo”, per la
gente de ‘na olta, rappresentava verosimilmente una locuzione per identificare un dato
di fatto più che per indicare
una causa ben precisa del decesso. Oggi , fatto salvo qualche vegliardo, non ci si esprime più così; anzi il più delle
volte,
assodato
l’acculturamento medio generale, si parla di ictus, embolia,
infarto. Ed è proprio di quest’ultimo che ci occuperemo
perché esso ha a che fare con
il cuore e quando c’è di mezOBIETTIVO SANITÀ
zo lui non si scherza. Sulla falsariga di
questa premessa la Medicina Interna del
nosocomio di Isola della Scala già da due
anni si è messa in evidenza per l’organizzazione di un progetto di prevenzione
cardiovascolare primaria targato “Isola
2002”. In pratica il direttore dell’Unità
Operativa dottor Francesco Bonfanti ha
attivato il programma allo scopo di individuare l’eventuale esistenza di fattori
modificabili di rischio cardiovascolare per
cercare di correggerli e arrivare così ad
una auspicata diminuzione della morbilità
e mortalità cardiovascolare che è la maggior causa di decessi nei paesi più industrializzati.
Il progetto è stato approvato nell’ambito
della lotta alle malattie cardiovascolari
dalla Regione Veneto che ha corrisposto
un contributo per la prosecuzione del progetto stesso. L’Azienda, dal canto suo,
ha recepito l’iniziativa approvandola come
progetto obiettivo per il comparto per l’anno 2003.
I PRIMI RISULTATI ?
UNA VITA SALVATA
Nel corso del 2002 è stato inviato ad un
campione di 1.357 cittadini residenti a
Isola della Scala un questionario di orientamento. Coloro che lo restituirono compilato (400 circa) sono stati, di seguito,
invitati ad uno screening ospedaliero finalizzato ad oggettivare i parametri di rischio cardiovascolare.
L’evento che è balzato all’attenzione e che
da solo ha giustificato il lavoro sin qui
svolto dall’équipe medica, è stato l’aver
individuato precocemente un soggetto, sicuro candidato ad avvenimento
cardiovascolare maggiore (infarto del
miocardio, aritmia maligna, morte improvvisa). L’uomo è stato rapidamente inviato in una struttura adeguata per i trattamenti del caso che hanno efficacemente
risolto il problema.
1.375
SITUAZIONE CONTROLLI
Inviti spediti
Questionari restituiti
al 31/12/2003
Pazienti visti
525
409
320
245
109
TREVENZUOLO
90
0
ERBÈ
IL FUTURO
Il progetto continua nel 2004 con le fasi 04a (controllo dei pazienti già visti o coloro i quali hanno già restituito,
correttamente compilato, il questionario) e una fase 04b (coloro che compiranno 41 anni nel 2004).
Di rilevanza, poi, i cosiddetti sottoprogetti; approfondimenti specifici sviluppati grazie all’aggregazione di branche
mediche operanti nella medesima struttura dell’Ulss. 22 che riguardano comunque i fattori di rischio cardiovascolare.
Ne citiamo alcuni: la diagnosi precoce per coloro che “non riescono” a modificare i fattori di rischio (cellulare attivo tutti
i giorni dalla ore 8 alle 20); la familiarità precoce per soggetti che hanno un famigliare, genitore o fratello, incappati in
un evento cardiovascolare maggiore prima dei 60 anni); la disassuefazione dal fumo di sigaretta in collaborazione
con il Sert di Villafranca; l’educazione alimentare per soggetti in soprappeso e dislipemici, in collaborazione con il
servizio di Dietetica; la disfunzione erettile nel maschio, segnale precoce di malattie cardiovascolari, in collaborazione
con l’Urologia.
LO STAFF
Responsabile del Progetto
“Isola 2002”:
Dottor Francesco Bonfanti.
Collaboratori i medici:
Daniele Bonato, Giampaolo Gironda,
Aldo Morea, Gianni Muraro,
Paola Zanni. Unitamente a tutto
il personale infermieristico.
MEDICINA INTERNA
ISOLA DELLA SCALA
0
ULTIMISSIME
Nel 2005 un ulteriore sottoprogetto,
in riferimento all’attivazione della Rete
Alcologica istituita dalll’Azienda Ulss.
22, sarà rappresentato dall’educazione al consumo delle bevande alcoliche previa verifica dell’eventuale abuso tramite questionario, analisi mediche e anamnesi.
OBIETTIVO SANITÀ
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Massaggio, nutrimento per l’anima
È
PEDIATRIA
di Tiziana Torri
20
nell’uso della parola, pronunciata o scritta, che gli
esseri umani hanno trovato il modo migliore per comunicare con gli altri esseri
viventi. Ma, pur nell’evoluzione tecnologica dei nostri tempi, in cui possiamo comunicare in tempo reale anche con
chi sta dall’altra parte del mondo, spesso sentiamo la mancanza della gestualità, la mancanza del contatto visivo. Sentiamo, insomma, la mancanza del rapporto fisico con chi
ci sta ad ascoltare. Ciò lo avvertiamo maggiormente nelle
situazioni che ci mettono in
difficoltà o, comunque, ci portano disagio. E ci accorgiamo
proprio nei momenti in cui cerchiamo la solidarietà o un appoggio che le parole non sempre bastano.
Anzi, nella necessità di comunicare un nostro sentimento o
nel momento in cui si vorrebbe essere pronti a cogliere il
sentimento altrui, le parole
sembrano quasi un ostacolo
alla trasmissione, come un
muro di gomma che ci ritorna
insoddisfatto il nostro desiderio di comunicare. Ed è allora
che dobbiamo tornare indietro
nella nostra storia sia come
persone che come esseri che,
comunque, appartengono alla
natura, e questo non può essere che un ritorno ad un linguaggio comprensibile a tutti
e che non necessita delle parole: il contatto fisico. Un
caldo abbraccio o
una stretta affettuosa possono
esprimere mol-
OBIETTIVO SANITÀ
to di più di qualsiasi discorso. Se per gli
adulti il contatto fisico è importante e piacevole, per i neonati è addirittura vitale.
Gli effetti terapeutici del massaggio sugli
adulti sono noti sin dalla antichità, ma solo
nel corso degli ultimi trent’anni si è affermata l’idea che anche i
bambini possono trarne
giovamento.
In Africa, in Asia, in America Centrale e Meridionale, le donne massaggiano
i loro bambini da sempre,
così come, da sempre,
anche nel mondo animale
le madri esprimono così
l’attaccamento ai loro piccoli. Oggi la validità di questa pratica è ormai riconosciuta anche nel mondo occidentale, tanto
che in alcuni paesi Europei il massaggio
fa parte delle cure previste dal Servizio
Sanitario Pubblico.
Il massaggio può offrire una soluzione a
molti problemi: ai genitori, che con questa pratica acquistano fiducia nella propria capacità di accudire i loro piccoli; ai
bimbi che con la trasmissione della carezza riescono a comprendere l’amore
che i genitori nutrono per loro.
saggio migliora la circolazione e aiuta a
stimolare il sistema immunitario mediante l’attivazione di neuromodulatori.
Il massaggio è, così, anche in grado di
alleviare il dolore, favorisce il rilassamento
e può essere d’aiuto per calmare una crisi di pianto: in definitiva favorisce anche il riposo del
bimbo.
Influenza sullo sviluppo:
Il massaggio aumenta nel
bambino la presa di coscienza della propria
corporeità, tonifica i muscoli e rende le giunture più
flessibili. Per questo è indicato per i neonati prematuri.
Capacità di relazione: Il massaggio vi
aiuta a stabilire con il vostro bambino una
comunicazione non verbale che rafforza
il legame reciproco e lo predispone ad un
migliore rapporto con gli altri, perché fa
crescere in lui l’autostima e la socialità.
In un mondo dove i rapporti tendono a
diventare sempre più impersonali anche
tra i giovani, si sviluppa sempre di più l’isolamento e l’incapacità a comunicare se
non per iscritto. I mezzi consueti (telefonia cellulare - informatica) nell’esaltazione della comunicazione veloce e concisa, finiscono per escludere l’espressione
dei sentimenti e di conseguenza non fornire al vostro bambino l’esperienza
irripetibile del contatto fisico. Il massaggio diventa, quindi, il veicolo più consono
affinchè, già da questi primi momenti, si
creino i presupposti per una persona più
aperta, disponibile, creativa e fattiva. In
soldoni, avremo operato sul bene a noi
più caro per creare un adulto felice,
fiducioso ed emotivamente equilibrato.
Il massaggio
può offrire una
soluzione a molti
problemi, sia a
genitori che bimbi
I benefici per il bambino
Il senso di sicurezza: L’abbraccio fa
sentire il bimbo con un riparo da ogni cosa
lo spaventi. Il contatto fisico lo fa sentire
amato e preso in considerazione, creando i presupposti dell’autostima e della fiducia in se stesso ed in chi gli sta vicino.
Senso di benessere: È ormai accertato
che i bambini che vengono spesso toccati e accarezzati si ammalano meno e
piangono meno. Il mas-
Sicurezza alimentare:
una scuola per rafforzare i controlli
OBIETTIVO SANITÀ
VETERINARIA
È
stata siglata giorni fa a Caprino una convenzione tra l’Azienda Ulss. 22 , l’Università degli
Studi di Padova (Facoltà di Medicina Veterinaria) e la Comunità Montana del Garda-Baldo
per l’istituzione di una Scuola di specializzazione post lauream della durata di anni 3 in
“Ispezione degli alimenti di origine animale”. Parte delle lezioni teoriche e teorico–pratiche si
terranno proprio a Caprino presso la sede della Comunità Montana. Questi i commenti a caldo
dei firmatari:
Il Direttore Generale dell’AUlss. 22 Dottor Renato Piccoli:
“ Si tratta di un’iniziativa pilota a livello veneto, di una sinergia stretta tra enti pubblici che intendono stimolare la nostra collettività . E’ sicuramente un’iniziativa da benedire in quanto per la
nostra Azienda si tratta di lavorare a stretto gomito con l’Università che, in tal senso, ci può
fornire le conoscenze tecniche utili al nostro territorio. La convenzione, difatti, prevede tutta una
serie di studi imperniati sulla scienza dell’alimentazione e come produrre alimenti igienicamente”.
Il Presidente della Comunità Montana Dottor Luigi Castelli: “La convenzione fornisce di fatto
un servizio all’Università; riporta sul Baldo la sintesi fra scienza della tradizione e Università. E’
inoltre un modo per rivalutare, in questa zona, la figura dell’allevatore e la sua professionalità
commisurata alla caratterizzazione dei prodotti locali attraverso la loro tipicità ”.
Il Capo Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss. 22 Dottor Ferdinando Sbizzera: “La sicurezza alimentare è una delle preoccupazioni maggiori che assillano i nostri cittadini. Notiamo gli
effetti quando essa viene messa a rischio con notevoli danni economici per tutta la filiera del
lavoro. Non c’è inoltre sufficiente conoscenza delle strutture che lo Stato mette a disposizione.
L’Ulss 22 dispone di un apposito dipartimento di prevenzione nel quale operano 37 veterinari che
quotidianamente controllano gli alimenti. Ciò comporta specifiche conoscenze e aggiornamenti
che, oltre alla laurea, abbisognano di corsi specifici sulle materie trattate. Da qui l’idea di costituire questa scuola soprattutto perché stiamo parlando del centro logistico più importante d’Italia.
Tutto passa da Verona, quindi, esiste una grande richiesta di controlli”.
21
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
22
Assistenza domiciliare integrata:
il punto di vista degli assistiti
di Daniela Fasoli
Ancora un’indagine statistica e conoscitiva nell’ambito del progetto “Analisi della soddisfazione dell’utente”, che ha
preso le mosse nella nostra Azienda già dal 2002. Questa volta la ricerca è stata focalizzata su un servizio delicato
e importante che l’Ulss di Bussolengo intende non solo continuare a garantire per il futuro ma anche valorizzare e
potenziare: l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Si tratta, così come si desume dal nome, di fornire una gamma
articolata e talvolta assai complessa di interventi assistenziali e supporti socio-sanitari, spesso in alternativa
all’ospedalizzazione, direttamente a domicilio e in favore di una fascia di utenti in particolare difficoltà, svantaggi o
gravati da patologie particolarmente invalidanti.
Oggetto specifico dell’indagine sono stati tutti gli utenti assistiti in ADI nel profilo ADIMED. Si tratta del profilo caratterizzato dalla maggiore intensità assistenziale, nel quale confluiscono gli utenti con bisogni socio-sanitari complessi
che, nel caso della nostra Azienda, comprendono anche casi altrove identificati nel profilo dell’ospedalizzazione
domiciliare (con necessità quindi di supporti tecnici complessi quali, ad esempio, ventilatori meccanici).
Lo strumento, la raccolta
e l’analisi dei dati
Lo strumento adottato per la
rilevazione è stato elaborato
da un gruppo di lavoro appositamente costruito, che ha
coinvolto tutte le varie figure
professionali che si occupano
dell’assistenza alle persone in
ADI (Medici di Medicina Generale, Direttori dei Distretti,
coordinatori infermieristici, Responsabili del Servizio Sociale di Base, rappresentanti della ditta Medicasa) e rappresentanti dei cittadini (Centro
per i Diritti del Malato).
OBIETTIVO SANITÀ
Un forte e significativo contributo è stato
dato preliminarmente da un focus group
costituito con alcuni familiari dei pazienti
assistiti. Ne è sortito un questionario, anonimo, spedito a domicilio e rivolto a tutti
gli assistiti in ADIMED che risultavano in
carico nella nostra Azienda alla data del
1 ottobre 2003 e composto da 33 item
ritenuti in grado di indagare i principali processi in cui l’utente è direttamente coinvolto, e allo stesso tempo adatti a fornire
elementi utili per poter attivare eventuali
azioni di miglioramento mirate.
Sono stati individuati 4 processi fondamentali sui quali è stato modellato il questionario:
• l’accesso al servizio;
• la sua organizzazione;
• l’efficacia;
• la qualità dell’assistenza.
Si è lasciato un mese di tempo (ottobre
2003) per la compilazione dei questionari, che sono stati fatti pervenire all’URP
attraverso la busta pre-indirizzata e preaffrancata spedita insieme al questionario stesso. I questionari compilati e pervenuti all’URP sono stati 185, con un tasso di adesione del 60.26%, da ritenersi
assolutamente positivo.
Va sottolineato che il servizio di ADI viene gestito dall’Azienda ULSS, in collaborazione con i Comuni, attraverso i Distretti
socio-sanitari e la società Medicasa spa
in outsourcing.
sia quelli gestiti direttamente dagli operatori che quelli affidati agli utenti ed ai
familiari preceduti da un intervento di tipo
educativo/formativo.
Uno dei risultati attesi dagli utenti nei confronti del servizio ADI è quello di ridurre il
senso di solitudine, risultato raggiunto
nell’80% dei casi. Questo input è la dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, di
come la “domanda” dell’utenza , per quanto riguarda in particolare l’ADI, travalichi
la dimensione sanitaria-assistenziale per
investire aspetti emotivi e psicologici importanti.
Ben presidiata appare la trasmissione di
informazioni in merito all’assunzione di
farmaci (3 persone su 4 non hanno mai
avuto difficoltà), alla modalità di esecuzione delle visite ed al mantenimento di
abitudini corrette; più carente risulta l’informazione ricevuta in merito alle proprie
condizioni di salute.
3.9
3.7
3.5
3.3
3.1
2.9
2.7
2.5
IN
FO
R
Z
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N
I
medico specialistico
infermiere
fisioterapista
Come si può inferire da questo istogramma,
molto positivo è il giudizio che viene formulato in merito all’assistenza garantita dal MMG
e dall’infermiere. Le figure professionali la cui
attività viene percepita con difficoltà maggiore sono l’assistente sociale e il medico specialista, soprattutto in relazione alla frequenza ed alla durata dei rispettivi accessi.
AI
O
UT
I
PR
C
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ass. sociale
FI
B
DA
ILI
TÀ
operatore domiciliare
CONCLUSIONI
Il gruppo di lavoro che ha
realizzato il progetto ritiene
di aver raggiunto l’obiettivo
che si era posto: fotografare il livello di soddisfazione
degli utenti assistiti in ADI,
evidenziando in particolare
sia i punti forza che gli
aspetti ritenuti più critici.
Spetta ora alle figure professionali coinvolte prendere atto dei risultati ed intraprendere eventuali azioni di
miglioramento, ognuno nel
livello
organizzativogestionale di competenza.
Si tratta di vedere il servizio
offerto dalle diverse figure
professionali da un nuovo
punto di vista, quello degli
utenti a cui si rivolge, di capire quali sono le esigenze
e le aspettative che questi
utenti rappresentano e di
pensare ad un servizio che
sappia garantire quelle
azioni delle quali i
destinatari hanno maggiore
bisogno.
Partendo da questi presupposti è possibile attuare
concrete azioni di miglioramento nei diversi livelli organizzativi e pratici di cui un
servizio complesso come
quello dell’Assistenza
Domiciliare Integrata si
compone.
L’impegno che il gruppo di
lavoro si assume fin d’ora è
quello di ripetere nel tempo
le rilevazioni in modo da valutare la ricaduta delle azioni migliorative intraprese a
partire da questi primi dati.
OBIETTIVO SANITÀ
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
LA QUALITÀ PERCEPITA
Nel 58% dei casi è il Medico di Medicina
Generale o il Pediatra che consiglia l’inserimento nel programma ADI, seguito
dal Medico ospedaliero nel 16% dei casi.
Il dato ribadisce la centralità ed il ruolo
strategico della figura del MMG in questo
tipo di assistenza: in realtà il MMG è allo
stesso tempo sia il promotore dell’ADI che
il fulcro che garantisce la buona riuscita
del programma assistenziale.
Nell’11% dei casi gli utenti dicono di aver
riscontrato dei problemi nella fase di attivazione del servizio. Il dato è tutto sommato positivo in quanto difficile immaginare che questo passaggio delicato venga percepito da pazienti e familiari come
del tutto privo di difficoltà.
Nell’ambito delle prestazioni di ordine sanitario il livello di soddisfazione risulta accettabile, mentre difficoltà maggiori emergono nell’affrontare i problemi quotidiani,
23
ADASS
SINDACATO
AUTONOMO
SANITÀ
Amministrativi
più rappresentati
di Giampaolo Corso
particolare.
Come ricorderete l’ultimo rinnovo del biennio
economico del nostro
CCNL ha di fatto sancito la divisione del
comparto in lavoratori di
serie A, lavoratori di serie B, e lavoratori di serie
C. Noi crediamo che a
tutti i lavoratori debba essere riconosciuta pari dignità professionale: tutti
dobbiamo essere trattati come lavoratori di serie A.
Adass è un sindacato in
continua crescita, aperto
ad ogni prospettiva e suggerimento e come tale è sempre in cerca di nuovi collaboratori per poter perseguire i
propri fini.
Per tale motivo e per tali
obiettivi stiamo lanciando una
campagna di informazione in tutte le
Aziende Sanitarie per farci conoscere ed
ottenere la collaborazione di un numero
sempre maggiore di colleghi iscritti ed attivisti.
A tal fine stiamo predisponendo una
serie di conferenze di presentazione
della nostra organizzazione nelle principali regioni in cui siamo presenti.
In preparazione di tali incontri ti invitiamo quindi, se anche tu – come noi già
dal 1990 - senti il bisogno di uscire da
questa insensibilità che soprattutto i sindacati confederali da sempre stanno dimostrando verso gli operatori del ruolo
amministrativo e tecnico, a contattare la
nostra sede nazionale e/o regionale.
Ricordati: se il personale del ruolo amministrativo e tecnico si trova in questo
non riconoscimento della propria professionalità questo è
dovuto anche all’apatia e al
progressivo disinteresse
verso i tradizionali sindacati
che, se non accompagnati
dalla costruzione di una alternativa come noi vogliamo essere, non potrà vederci cambiare lo stato delle cose.
Insieme a te possiamo farcela. Ricordati: se tu vuoi l’alternativa c’è.
VITA SINDACALE
Caro collega,
forse non sai che la Nostra Associazione denominata ADASS, Associazione
Dipendenti Amministrativi e Tecnico
Amministrativi Servizio Sanitario, è
nata il 12 maggio 1990, subito dopo la
firma del CCNL ad opera delle sigle confederali.
Tale contratto, ancora una volta, non riconosceva sia dal punto di vista economico che giuridico la giusta professionalità che anche gli operatori del ruolo amministrativo e tecnico possedevano.
L’ADASS è nata quindi per dare voce e
peso alla categoria dei dipendenti
amministrativi e tecnico amministrativi del Servizio Sanitario Nazionale, da
sempre “dimenticati” ed “emarginati” nonché “esclusi” da ogni adeguato riconoscimento economico e giuridico.
La nostra Associazione è un’Organizzazione Sindacale autonoma ed
apartitica della Sanità che, in forza dell’accordo di adesione alla FSI – Federazione Sindacati Indipendenti, gode del
diritto di rappresentatività e quindi presiede, al pari degli altri Sindacati maggiormente conosciuti, alla contrattazione nazionale e regionale collettiva.
L’ADASS è quindi anche un sindacato
presente in tutte le regioni italiane,
conta al suo attivo circa 4000 iscritti e,
proprio grazie ai propri iscritti e ai circa
105 colleghi eletti nelle RSU di tutta Italia, partecipa alle trattazioni aziendali,
esercitando e perseguendo il rispetto dei
diritti dei propri iscritti e dei lavoratori tutti, in un clima di completa trasparenza
e lontano da ogni condizionamento
politico, tenendo sempre ben presente
che il nostro imperativo è la tutela economica dei salari e lo sviluppo professionale di tutti i lavoratori del comparto
sanità, ruolo amministrativo e tecnico in
ADASS VENETO
Nuova sede di Verona
Via Zenatello, 4
Tel. 045 917629
Fax 045 8303220
OBIETTIVO SANITÀ
25
Sabato 15 m
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26
OBIETTIVO SANITÀ
- NUMERI UTILI DIREZIONE GENERALE
SEDE POLIFUNZIONALE
Bussolengo - Villa Spinola - Via Citella, 50
Bussolengo - Via C.A. Dalla Chiesa
Tel. 045 6769300 • www.ulss22.ven.it
CENTRALINI OSPEDALI
BUSSOLENGO
CAPRINO V.se
ISOLA D/SCALA
MALCESINE
VILLAFRANCA
045 6769111
045 6207111
045 6648411
045 6589311
045 6338111
CENTRO UNIFICATO PRENOTAZIONI (CUP)
045 633 81 81
dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 16.30
per prenotare e ricevere informazioni sulle prestazioni sanitarie
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO
045 6769666 – 667 – 668
fax 045 6769675
informazioni servizi dell’ULSS, segnalazioni, suggerimenti e reclami
SERVIZI DI PREVENZIONE
SERVIZIO DI IGIENE E SANITÀ
PUBBLICA (SISP)
Villafranca, via Ospedale, 5
Segreteria
045 6338333 / 045 6338349
Fax
045 6338341
SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI E
DELLA NUTRIZIONE (SIAN)
Bussolengo, via C.A. Dalla Chiesa
Segreteria
045 6712420 / 045 6712424
Fax
045 6712401
Ispettorato Micologico
Coordinatore Tecnici
della Prevenzione
045 6712428
045 6712452
SERVIZIO DI MEDICINA
DEL LAVORO (SPISAL)
Bussolengo, via C.A. Dalla Chiesa
Segreteria
045 6712408
Ambulatorio
045 6712418
Fax
045 6712457
SERVIZIO DI MEDICINA LEGALE
Bussolengo
via C.A. Dalla Chiesa
Segreteria e Invalidi civili
045 6712414 / 045 6712405
Segreteria
045 6712457
Fax
Villafranca
Segreteria e Invalidi civili
045 6338329 / 045 6338348
Segreteria
045 6338341
Fax
Benefici economici agli invalidi 045 6338370
SERVIZIO VETERINARIO
Villafranca, via Ospedale, 5
Segreteria
Fax
DISTRETTO N. 1
Sede di Bussolengo
via C.A. Dalla Chiesa
Bardolino
via Gardesana dell’Acqua
Sommacampagna
piazza Repubblica
DISTRETTO N. 2
Caprino Veronese
Via S. Pancrazio, 29
San Pietro in Cariano
via Beethoven
DISTRETTO N. 3
Sede di Villafranca
corso V. Emanuele, 169
Valeggio sul Mincio
presso l’ospedale
Isola della Scala
Piazzale Kennedy, 1
EMERGENZE - PRONTO SOCCORSO
045 6338398
045 6338309
045 6712413
045 6213112
045 510528
045 6230166
045 6801484
045 6338453
045 6338500
045 6648530
118
GUARDIE MEDICHE
Il servizio funziona dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni feriali e dalle ore 10
del giorno prefestivo alle ore 8 del giorno postfestivo.
Bussolengo via Ospedale, 28
Caprino Veronese presso l’ospedale
Castelnuovo del Garda
045 6769606
045 7241285
presso casa di riposo
045 6450712
045 6589342
045 7702558
045 510300
Sommacampagna presso il distretto
Valeggio sul Mincio presso l’ospedale 045 6338111
Villafranca presso sede Ulss (provvisorio) 045 6338111
presso casa di riposo
Isola della Scala
presso l’ospedale
Malcesine presso l’ospedale
S. Pietro in Cariano
045 6648472
ATTENZIONE: a partire dal 19 aprile 2004 per le sedi ULSS 22 facenti capo all’area di Bussolengo
avverrà il cambio numerazione da 045 6769XXX a 045 6712XXX