Acne e cibo

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Acne e cibo
ACNE E CIBO
Acne: finalmente chiara la responsabilità di zucchero e latticini
pubblicata da Green Mind il giorno 7 agosto 2012 .
Quante volte si è sentito dire che l' acne non c'entra niente con la dieta?
"E' dovuta a tempeste ormonali tipiche dell' adolescenza", è sempre stata la risposta
(come dire che per un adolescente è una cosa del tutto normale avere l' acne, un
passaggio obbligato e quindi inevitabile, o come se
i disordini ormonali nascessero per capriccio, indipendentemente da ciò che si
mette nello stomaco).
Qualcuno invece, non trovando spiegazioni convincenti a livello organico,
preferisce arrampicarsi sugli specchi sostenendo che la causa sarebbe psicologica.
Ebbene questo è il genere di notizie che riportano giornali supplementi quotidiani
e quant’altro omologato al più ottuso conformismo.
Questo comune disturbo prevalentemente giovanile, ma non solo , che colpisce, a
vari gradi, dall' 80 al 90% degli adolescenti (almeno queste sono le stime negli
Stati Uniti, ma anche da noi in Italia non dovremmo essere messi tanto meglio), è
sempre stato messo in relazione, a livello popolare, con certi alimenti (il
cioccolato, i fritti, i salumi cibi piccanti), ma fino a qualche anno fa non c' erano
sufficienti evidenze scientifiche da poter avallare qualsiasi sospetto del genere.
Ora invece ci arriva la notizia che negli USA nel 2009 sono stati revisionati 21
studi epidemiologici e 6prove cliniche che portano nuova luce sul rapporto fra acne
ed alimentazione.
E i risultati non hanno mancato di sorprendere, dato che il cioccolato (almeno
quello puro, senza zucchero o latte) ne è uscito assolto (o almeno così sembra in
base a questo studio), mentre il ruolo di principale colpevole è andato a pari
(de)merito allo zucchero (o meglio, tutti gli alimenti che innalzano troppo la
glicemia) e al latte, coi suoi derivati.
Si è visto in sintesi che, maggiore è il consumo di latticini, come pure di alimenti
che aumentano il carico glicemico (dolciumi, cereali raffinati, ecc.) maggiore è il
numero di soggetti colpiti da questo disturbo, come pure la gravità del quadro
clinico.
Fatto che conferma l' andamento in quest' ultimo secolo, che ha visto crescere la
diffusione di questo fenomeno parallelamente all' iperbolico aumento nel consumo
di questi generi alimentari, come pure la tesi da tempo sostenuta dai macrobiotici e
in parte da altri naturopati.
La spiegazione biochimica è che entrambe queste categorie di alimenti sarebbero
responsabili di una eccessiva presenza nel sangue di ormoni sessuali, soprattutto
maschili (androgeni), come pure di insulina e fattori di crescita insulino-simili.
Tutte queste sostanze agirebbero sulla pelle, dando luogo alla formazione dei
caratteristici brufoli, foruncoli, eccessiva secrezione di sebo e infiammazioni, a
causa dell' alterato ambiente cutaneo che favorisce l' attecchimento dei batteri, con
tutte le conseguenze del caso.
Com'è facile intuire, il latte è l' unico alimento della prima infanzia, quindi deve
contenere tutti gli elementi necessari ai bisogni di un organismo in crescita. Ecco
spiegata dunque la presenza in esso di ormoni anabolizzanti in quantità non
indifferenti e di fattori di crescita (specialmente in quello vaccino, destinato come
si sa al vitello, che nei primi mesi di vita va incontro ad un accrescimento corporeo
molto maggiore rispetto a quello del lattante umano).
Per inciso, questo, assieme ad altre considerazioni, dovrebbe indurci a concludere
che il latte(vaccino) non è un alimento destinato a noi umani adulti, dato che non
abbiamo bisogno di tutte queste sostanze, che invece potrebbero favorire fenomeni
indesiderati, come tumori ecc., manifestazioni, come ben sappiamo, di una
crescita anomala e incontrollata.
In più, soprattutto per la presenza del lattosio( lo zucchero del latte) esso esercita
un potente stimolo alla secrezione di insulina.
Da ciò ne consegue che il consumo regolare di latte espone anche al rischio di
sviluppare resistenza insulinica, con tutte le patologie ad essa correlate
(sovrappeso, diabete ecc.), smentendo i risultati di certi studi (sponsorizzati, guarda
caso, dall' industria casearia), che dimostrerebbero l' utilità del latte nel favorire il
peso-forma.
Per quanto riguarda invece lo zucchero e tutti quegli alimenti iperglicemizzanti, è
ovvio il loro nesso con l' insulina, la quale, se in eccesso, altera il quadro ormonale
a favore di quegli ormoni sessuali di cui si è appena detto.
Questo spiega anche la correlazione tra il quadro clinico suddetto e la diffusione
fra le donne della cosiddetta sindrome dell' ovaio policistico, caratterizzata, fra l'
altro, da irregolarità mestruali ed irsutismo, cioè dalla eccessiva presenza di peli
(caratteristica maschile), un disturbo tipicamente moderno che affligge tante
donne. Un problema, dunque, anche nutrizionale e non ginecologico, come invece
viene trattato.
Altrettanto importanti cause di problemi di pelle sono altri fattori nutrizionali,
come carenza di zinco, vitamina E e vitamina A, e di acidi grassi essenziali omega
3, oppure, più frequentemente, un rapporto squilibrato fra omega 3 e omega 6 a
netto favore di questi ultimi, che è tipico delle diete moderne, a causa dell'
eccessiva presenza di cibi animali e dell' uso generalizzato di oli di produzione
industriale, nonché di margarine e grassi idrogenati.
Gli acidi grassi essenziali sono da un bel po' di tempo al centro dell' interesse della
comunità scientifica e del pubblico per le loro straordinarie e plurivalenti
implicazioni sulla nostra salute. Essi sono infatti i precursori dei cosiddetti
eicosanoidi, una classe di sostanze simil-ormonali, come le prostaglandine, i
leucotrieni ed altre, che regolano fondamentali funzioni, fra le quali la risposta
immunitaria e le reazioni infiammatorie.
Purtroppo nelle diete moderne, oltre alla eccessiva presenza di grassi saturi, dovuta
al cibo animale, c'è da rilevare che l' equilibrio tra eicosanoidi che inibiscono l'
infiammazione e quelli che la stimolano è spostato a favore di questi ultimi, a
causa dell' errato rapporto omega 3/omega 6. Di qui la necessità di incrementare l'
assunzione di omega 3, di cui sono ricchi i pesci che vivono nei mari freddi, come
sardine, aringhe, tonno e salmone.
Infatti, a parte l' olio di lino e certe alghe verde-azzurre (le Klamath, in particolare),
le fonti vegetali di omega 3 sono scarse, inoltre la sintesi dei due più importanti, l'
EPA e il DHA, a partire dal capostipite acido alfa-linolenico si rivela in pratica di
difficile attuazione.
Bisogna poi ricordare che la salute della pelle riflette le condizioni interne, come
concordano tutte le correnti della medicina naturopatica, comprese macrobiotica ed
ayurveda.
Essa non è un semplice rivestimento, ma un vero organo attivo che delimita l'
ambiente interno da quello esterno e attraverso il quale avvengono importanti
scambi.
La pelle avrebbe dunque anche la funzione di sopperire al lavoro di organi
emuntori, come reni e intestino, oltre ad essere in relazione col sistema
immunitario e, secondo la medicina cinese, coi polmoni.
Perciò, quando i suddetti organi non ce la fanno a smaltire tutti gli eccessi e i rifiuti
che sono preposti a gestire, perché inefficienti o gravati da troppo lavoro, la pelle
ne risente, in quanto il corpo tende a convogliare in superficie quanto c'è in esso e
di indesiderato.
E' facile capire a questo punto che i rimedi topici che si usano in questi casi, come
pomate, creme detergenti e cortisonici, questi ultimi altamente sconsigliati, non
sono che una soluzione momentanea all' aspetto puramente estetico del problema, e
non la sua soluzione(salvo l’utilizzo ormai sempre più in disuso di pomate
galeniche preparate volta per volta per quel determinato tipo di acne in quel
determinato tipo di paziente).
Questa invece si ottiene solo andando nel profondo, cioè modificando le condizioni
interne, a cominciare dalla flora intestinale, che rappresenta le nostre radici
biologiche a questo proposito si devono utilizzare solo in minima parte e quando
strettamente necessario farmaci a bassi dosaggi sostituendoli con terapie
omeopatiche, omotossicologiche e fitoterapiche mirate al singolo paziente.
Infatti, se tutti pensano che gli inestetismi dell' adolescenza tendono a scomparire
con l' avanzare dell' età, perché legati ad una condizione momentanea e tipica di
quel periodo della vita, la verità è un' altra, e certamente ben più infausta.
Questo però lo si può capire solo se si abbandona la concezione meccanicistica ed
astratta del corpo umano su cui la scienza medica newtoniana ha fondato tutte le
sue teorie, a favore di una organicistica, olistica, che considera ogni essere vivente
per quello che è, e cioè un organismo, un sistema biologico dotato di proprietà
sconosciute ad una semplice macchina (a cui viene sempre equiparato il corpo
umano con faciloneria ben gravida di conseguenze), come quella di
autorganizzarsi, autoregolarsi e autorinnovarsi.
E' dunque in virtù di queste proprietà che il corpo cerca di allontanare, nei modi in
cui può, tutto ciò che si ritrova in eccesso e che è di intralcio alle sue funzioni.
Perciò man mano che i sistemi emuntori, con l' avanzare dell' età, diventano meno
efficienti perché affaticati, o perché non riescono a tenere il passo con gli eccessi
che sono chiamati a gestire, alla fase acuta di eliminazione, che si manifesta con
sintomi che si esprimono in superficie, finisce col subentrare quella cronica di
accumulo, in cui sono interessati sempre più gli organi interni, che subiscono così
una inesorabile trasformazione degenerativa.
... E le conseguenze di tutto ciò non c'è bisogno di immaginarle, perché sono sotto
gli occhi di tutti.
Dott. Marziali Luigi (Dermatologo) - Dott. Corrado Sacripanti(Farmacista)