Darsena, ecco la macchina che «lava» via i graffiti

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Darsena, ecco la macchina che «lava» via i graffiti
Darsena, ecco la macchina che «lava» via i graffiti - Corriere.it
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MILANO / CRONACA
LA SPERIMENTAZIONE
Darsena, ecco la macchina
che «lava» via i graffiti
Usata a Barcellona, rimuove la vernice con un getto di vapore secco a 170 gradi e sabbia fine.
Poi verrà applicata una pellicola trasparente di ossido di silicio
di REDAZIONE MILANO ONLINE
C’è voluta una intera mattinata di lavoro, ma alla fine i muri del mercato della nuova
Darsena sono stati completamente ripuliti da tag e graffiti. «È vergognoso - afferma
Carmela Rozza, assessore ai lavori pubblici del Comune di Milano - che siamo
costretti ad intervenire per eliminare tag e vandalismi prima ancora di avere
completato l’opera». L’intervento, promosso dall’Associazione del Naviglio Grande,
ha affiancato l’opera di pulizia, effettuata dalla società spagnola ImesApi. «Ritengo aggiunge l’assessore - un segnale importante per i milanesi questa iniziativa che il
Comune di Milano ha incoraggiato e sostenuto: dimostra il senso civico dei cittadini
e l’affetto che hanno per la città».
TECNICA SPERIMENTALE
La rimozione dei graffiti è stata effettuata con una tecnica
sperimentale articolata in tre fasi. Attraverso una macchina in grado di emettere un
getto di vapore secco a 170 gradi e sabbia fine, i graffiti sono stati rimossi senza
danneggiare le superfici trattate. In seguito sarà applicato un materiale che consente
di otturare i pori della superficie, mentre il giorno dopo verrà applicata una pellicola
trasparente nanotecnologica di ossido di silicio in grado di conservare le superfici
protette. «Non c’è spazio per chi vuole imbrattare o deturpare i beni pubblici conclude Rozza -. E per evitare che si ripetano questi scempi stiamo procedendo,
con l’aiuto di sponsor, ad individuare materiali adeguati da applicare in tutta la
Darsena, perché è palese che il rischio è di vandalizzazione totale, quindi vogliamo
trovare una soluzione immediatamente, prima che finisca il cantiere». «Stiamo
facendo un appalto da un milione e mezzo di euro per pulire la città pubblica»,
continua l’assessore: «Spero che si possa completare con un elemento di favore per
i privati che puliscono i loro muri. Ma è chiaro che serve sia l’impegno di tutti sia a
tenere pulito sia a denunciare chi scarabocchia». Per il portavoce di ImesApi
Lorenzo Salford «proteggere conviene, da uno studio del 2012 risulta che la
protezione degli arredi urbani ha diminuito i costi di gestione del 50%».
9 febbraio 2015 | 19:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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