Comunicato importante - Federazione Italiana Associazioni Feline
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Comunicato importante - Federazione Italiana Associazioni Feline
Cari soci e amici, dopo tante chiacchiere inutili, lette sui vari Forum, ci permettiamo di pubblicare questa lettera aperta per fare un po' di chiarezza nell'intricata situazione dei pedigrees. Ai sensi del Decreto 529/1992, art. 2, i libri genealogici possono essere istituiti e tenuti da associazioni a base nazionale che siano: a) dotate di personalità giuridica, b) in possesso di specifici requisiti stabiliti con provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole. Quindi, soddisfatte tali condizioni, ogni associazione nazionale può legittimamente tenere i libri genealogici e i registri anagrafici. Non esiste dunque un’avocazione delle competenze allo Stato con monopolio dell’attività di tenuta dei libri. Nell'ipotesi che a nessuna delle altre associazioni presenti sul territorio italiano interessi ottenere un riconoscimento dallo Stato ci saranno, in Italia, due tipi di pedigrees: - uno riconosciuto dallo Stato Italiano,che avrà valore pubblicistico - uno non riconosciuto dallo Stato Italiano (ma riconosciuto da tutte le Associazioni Feline Internazionali e Mondiali affiliate al WCC) che avrà valore privatistico. Cosa significa questo e quali ripercussioni avrà sui nostri pedigrees? Significa che i nostri pedigrees, che sono tutti geneticamente corretti e vengono emessi secondo le leggi dell’ ereditarietà di Mendel, che governano la trasmissione del colore del mantello del gatto, e non vengono emessi su "ipotesi fantasiose di fenotipi a volte inesistenti e comunque inesatti geneticamente solo per ammettere in esposizione qualche gatto in più", saranno normalmente riconosciuti, come del resto già lo sono, da tutte le Associazioni Internazionali e Mondiali che considerano i ns/ gatti di pura razza e apprezzano da quindici anni la correttezza del nostro Libro Origini. Anche nella malaugurata ed improbabile ipotesi in cui due contendenti dovessero risolvere in tribunale una controversia riguardante il pedigree di un gatto, avrà valore il pedigree che risulterà geneticamente corretto, indipendentemente dal fatto che sia riconosciuto o meno dallo Stato Italiano. Al momento non riusciamo a trovare altri casi in cui questo documento riconosciuto potrebbe essere più importante di uno emesso da WCF, CFA, TICA ecc.. Le Associazioni che agiscono sotto l'egida di Organismi Internazionali che si riconoscono reciprocamente (WCC), hanno l'obbligo legale e morale di accettare i pedigrees emessi da altre Associazioni che lavorano in ambito analogo, la non ottemperanza di questa norma riconosciuta a livello internazionale e mondiale da WCF LOOF CFA TICA e FIFE porterà a sicure sanzioni da parte dell'Ente a cui le associazioni appartengono. Lo stesso reciproco riconoscimento tra Associazioni deve ritenersi esteso anche nel campo delle Esposizioni. La FIAF accetterà sempre l’iscrizione di un gatto con pedigree riconosciuto dal circuito WCC e la stessa cosa dovranno fare anche le altre Associazioni, ANFI compresa. In parole povere la FIAF non può non accettare un pedigree TICA o CFA o ANFI se questo è geneticamente corretto. Questa reciprocità coinvolge tutte le associazioni. Infine riteniamo che sia impensabile paragonare un pedigree ad una carta d'identità. L'unico documento di riconoscimento e di proprietà di un animale, a livello Europeo ed Extraeuropeo per gli animali da compagnia, gatti compresi, di razza e non, è il Passaporto Internazionale (in Italia emesso dall'ASL) corredato da Microchip. Sicuramente non è il pedigree, che al limite ne certifica la razza e il colore indipendentemente dall’organismo che lo ha emesso. A tal fine ricordiamo che la FIAF è stata la prima Associazione in Italia a fornire in omaggio ad ogni gatto iscritto nel proprio Libro Origini il Microchip, il cui numero viene registrato sul pedigree all'atto della emissione. Possiamo quindi affermare che, limitatamente ai gatti iscritti al nostro Libro Origini abbiamo creato una prima banca dati Italiana riguardanti esclusivamente i gatti, che con la collaborazione delle altre Associazioni che in seguito hanno istituito anche loro l’utilizzo del microchip, potrà diventare un importante riferimento di dati felini a livello Nazionale ed Internazionale, che potrà essere molto utile in caso di furto o smarrimento di un soggetto ed anche per certificare con certezza da parte dei Veterinari il risultato degli esami che gli Allevatori più accorti si preoccupano di far eseguire ai propri animali. Il Direttivo F.I.A.F.