il norvegese delle foreste

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il norvegese delle foreste
VIMAX MAGAZINE SETTEMBRE
GATTI
48
2012
di Laura Burani, foto di Renate Kury
IL NORVEGESE
DELLE FORESTE
Antico, libero, forte, resistente al freddo e al gelo: è il norsk skogkatt ,
il gatto dei vichinghi
NORSK skogkatt: è questo è il nome che danno in Norvegia al loro gatto nazionale, il norvegese delle foreste. È una
razza molto antica che viveva, libera e selvaggia, nelle grandi foreste della Scandinavia, tra fiordi e laghi, ghiaccio,
neve e freddo intenso. Per poter sopravvivere il gatto norvegese si era mirabilmente adattato, il suo foltissimo pelo lo
proteggeva dal freddo, tra le dita delle zampe si era formata una membrana, una piccola palmatura, per poter nuotare più agevolmente (ebbene si, amava moltissimo l’acqua e parte della sua alimentazione erano i pesci che catturava con grande abilità), palmatura che gli consentiva inoltre di correre più agevolmente sulla neve e sul fango nei
periodi di disgelo, permettendogli di nutrirsi anche nelle situazioni più proibitive.
IN PRINCIPIO ERA LEGGENDA. In quelle stesse
terre viveva un popolo duro e forte, anch’esso
temprato dalle condizioni climatiche estreme:
i vichinghi. Queste due creature del profondo
Nord, uomo e gatto, non potevano far altro
che incontrarsi e scontrarsi sui campi di caccia contendendosi le prede per la propria
sopravvivenza e per quella della propria
prole. Molte storie raccontano come l’uomo
e il gatto si siano avvicinati e abbiano trovato
il modo di interagire proficuamente.
Questo antico popolo usava accogliere in
casa i gatti dei boschi vicini, e vi sono leggende che parlano di dee che viaggiavano
utilizzando un carro trainato da due grossi
gatti dal pelo lungo (la dea Freyja alla ricerca
del compagno Óor) e altre che attribuiscono
poteri e onori a dei e gatti indistintamente. È
senz’altro vero che i vichinghi, grandi navigatori, tenessero in grande considerazione i gatti
e li imbarcassero sulle loro navi al fine di proteggere il cibo dai roditori.
I vichinghi erano guerrieri temuti e odiati da
tutte le popolazioni costiere della Scandinavia
soggette alle loro scorrerie: costruire castelli e
muraglie non era sufficiente a proteggersi
dagli spietati invasori che li assalivano e li
passavano a fil di spada. Stanchi di queste
continue scorrerie iniziarono a organizzarsi
con piccole flotte, assoldarono mercenari per
difendersi e alla fine scacciarono i vichinghi.
Il dio Odino, preoccupato per il suo popolo,
incaricò il figlio Thor di trovare altre terre dove
iniziare una nuova vita. Thor prese le sembianze di un giovane gatto imbarcato sulla nave
norvegese del mercante Bjarni Herjolfsson
che cercava di ritrovare il padre trasferitosi in
Groenlandia al seguito di Erik il Rosso.