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L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
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L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
Introduzione a cura di Peter Brabeck
L’allattamento al seno è la scelta migliore per i
neonati. Questo principio, fatto proprio dal
farmacista Henri Nestlé nel suo Trattato
sull’Alimentazione, sin dalla fondazione della nostra
azienda nel 1867, è valido ancora oggi.
L’attività di Nestlé ebbe inizio quando Henri Nestlé
inventò un alimento a base di latte e cereali che
salvò la vita al bambino di un vicino, che non poteva
essere allattato al seno. Ancora oggi rimane un
alimento che ogni giorno salva la vita di
innumerevoli lattanti in tutto il mondo.
Attualmente il latte per l'infanzia rappresenta circa il
2% delle vendite Nestlé, ma per i primi 40 anni di
vita della società è stato il nostro prodotto di punta.
Negli anni Settanta divenne evidente che il latte
formulato per l’infanzia (spesso chiamato anche
“latte artificiale”) era un prodotto la cui
commercializzazione meritava particolare attenzione,
specie là dove le condizioni sanitarie potevano
comportarne un uso non appropriato. Questa
preoccupazione nacque in un’epoca in cui la
pubblicità e la promozione di questo latte potevano
indurre alcune mamme ad utilizzarlo in modo errato,
ad esempio dove non era possibile disporre di acqua
potabile o dove l’alimento veniva diluito in
proporzione eccessiva. Con l’incremento della
comunicazione nei Paesi in via di sviluppo fu chiaro
che proprio quelle donne erano le principali
destinatarie della promozione e che questa dovesse
essere bloccata. Di conseguenza, già alla fine degli
anni Settanta, Nestlé cessò di pubblicizzare e
promuovere il proprio prodotto tra il pubblico di
questi Paesi. Nel 1981 venne approvato il Codice
Internazionale sulla Commercializzazione dei
Sostituti del Latte Materno, proposto
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e
contenente una serie completa di raccomandazioni
ai governi. Questo Codice descrive le responsabilità
delle aziende, dei sistemi sanitari e dei suoi
operatori nell’ambito della promozione dei sostituti
del latte materno e stabilisce le disposizioni sulle
informazioni riguardanti un utilizzo corretto degli
stessi.
Dopo l’esperienza maturata negli anni precedenti,
nel 1982, Nestlé fu la prima società ad applicare
spontaneamente il Codice in tutti i Paesi in via di
sviluppo, fornendo inoltre ai propri dipendenti una
serie di istruzioni specifiche sul modo di rispettarlo.
Nel 1984, in collaborazione con l’OMS e altre
agenzie dell’ONU, queste istruzioni furono riviste ed
affinate.
Nel rispetto di tali regole, da tempo, la nostra attività
nei Paesi in via di sviluppo prevede che non sia
effettuata alcuna attività promozionale: campagne
pubblicitarie, promozioni nei negozi, divulgazione di
brochure, impiego di “consulenti per l’allattamento”,
distribuzione di campioni alle madri. Nestlé, inoltre,
attua una politica molto severa per quanto riguarda
la distribuzione di campioni gratuiti agli operatori
sanitari per una valutazione professionale.
In questi Paesi, infatti, lasciamo a loro la completa
gestione delle informazioni da fornire alle madri.
Allo stesso tempo, nei Paesi industrializzati,
rispettiamo le regole nazionali basate sul Codice
Internazionale, tra cui la Direttiva della Commissione
UE del maggio 1991. Essa prevede l’applicazione
del Codice in tutta l’Unione Europea.
Inoltre, ogni anno conduciamo diversi controlli a
campione sull’attività di alcune società Nestlé per
accertarne la conformità al Codice e verifichiamo la
fondatezza o meno delle accuse di violazione.
Quasi tutte queste accuse si rivelano inesatte ma, in
una società di oltre 225.000 collaboratori, è anche
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possibile che siano commessi errori. Se scopriamo
che il Codice è stato violato deliberatamente,
adottiamo provvedimenti disciplinari.
In qualità di Chief Executive Officer, verifico
personalmente tutte le eventuali violazioni del
Codice emerse dai nostri controlli o dalle relazioni
fornite da altre organizzazioni e mi assicuro che
vengano presi i dovuti provvedimenti.
Spero che questo opuscolo contribuisca a far
comprendere più profondamente la realtà
dell’alimentazione dei lattanti nei Paesi in via di
sviluppo e le attività commerciali di Nestlé.
Ci impegniamo ad assicurare che i nostri dipendenti
di tutto il mondo tutelino al meglio gli interessi di
madri e bambini. Ringraziamo inoltre tre di loro che
hanno contribuito alla stesura di questo opuscolo.
Peter Brabeck
Chief Executive Officer, Nestlé
Hanno collaborato
Hanno contribuito alla stesura
di questo documento, con le
proprie considerazioni e
i propri commenti, tre manager
che operano in Africa, Asia e
America Latina.
Pindelwa Mda
Nestlé Sudafrica
Beverley Mirando,
Nestlé Sri Lanka e Nestlé UK
Marisa Armada
Nestlé Mexico
Pindelwa Mda è di Umtata,
Beverley Mirando lavora in
Marisa Armada è Direttore
nella zona Eastern Cape
Nestlé Lanka dal 1990 come
Marketing della Divisione
del Sudafrica. Ha studiato a
Consulente e Segretaria Legale
Alimenti per l’Infanzia
Johannesburg e lavora in Nestlé
della società. Dal 1999 opera in
di Nestlé Mexico. Lavora per
dal 1994. Ha lavorato in Sudafrica,
un distaccamento di Nestlé UK,
Nestlé da oltre quattro anni
Ghana e Svizzera. Ha un bambino
nel reparto Affari Generali. Ha
ed è laureata in Biochimica
di 10 anni ed è attualmente
due figlie adolescenti.
ed Ingegneria Alimentare.
Responsabile Marketing degli
Alimenti per l’Infanzia in Sudafrica.
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L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
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L’allattamento al seno e i latti formulati per l’infanzia
Niente è più importante per una madre che assicurare al proprio
bambino la migliore partenza nella corsa della vita. L’aspetto più
importante, in questo senso, è probabilmente l’alimentazione. La
maggior parte delle donne sceglie di allattare al seno i propri figli,
sapendo che il latte materno è l’alimento migliore e più naturale.
Tuttavia, alcune madri, per una serie di motivi, non allattano al seno.
Per queste donne, i latti formulati per l’infanzia, rappresentano
l’unico prodotto riconosciuto come sostituto adeguato del latte
materno dalla Commissione del Codex Alimentarius delle Nazioni
Unite, l’ente che stabilisce gli standard internazionali per gli alimenti.
I latti formulati per l’infanzia vengono spesso chiamati anche “latte
artificiale” o “latte da biberon”, ma queste definizioni possono
indurre in confusione. La stessa denominazione infatti viene indicata
anche per altri tipi di latte, come ad esempio il latte di mucca o di
capra, utilizzati sin dai primi mesi d’età.
I latti formulati per l’infanzia sono gli unici sostituti in grado di fornire
Tutte le donne
andrebbero incoraggiate
ad allattare al seno il più
a lungo possibile
da soli tutti gli elementi nutritivi necessari ad un
lattante nei suoi primi 4-6 mesi di vita.
Tuttavia, nonostante questi latti possano
essere utilizzati come sostituto del latte
materno, essi non equivalgono al latte materno,
che rimane l’alimento più naturale e nutriente per i bambini. Inoltre,
considerando i benefici per la madre e per il bambino, tutte le donne
andrebbero incoraggiate ad allattare al seno il più a lungo possibile.
Che cosa sono i latti formulati per l’infanzia?
A volte chiamati anche “latte artificiale”, i latti
formulati per l’infanzia sono l’unico prodotto
riconosciuto dal Codex Alimentarius dell’OMS/ FAO
come sostituto del latte materno nutrizionalmente
completo.
L’alimentazione dei lattanti in Sudafrica a cura di Pindelwa Mda
La maggior parte della popolazione rurale sudafricana vive lontano da ambulatori e ospedali. Io stessa
vivevo in una comunità a 8 chilometri di distanza dall’ambulatorio più vicino e a 34 chilometri
dall’ospedale. La maggior parte delle donne preferiva seguire i consigli delle anziane della comunità
che avevano già vissuto il parto e le problematiche legate all’alimentazione dei lattanti. Pur essendo
analfabete, alcune madri delle popolazioni rurali sono comunque consapevoli che l’allattamento al seno
è il metodo migliore per nutrire un lattante e che non costa nulla. Se, per qualsiasi motivo, una madre
non è in grado di allattare, si cercano delle alternative. I latti formulati per l’infanzia non vengono
neanche presi in considerazione dalle madri con una fonte di reddito molto limitata, che ricorrono al latte
di mucca, al rooibos (un infuso tradizionale a base di erbe), alla farinata di mais e all’acqua con farina
di granturco non raffinata. Si tratta di soluzioni che vengono adottate più per necessità che per scelta.
In città, le complicazioni sono di diverso tipo. Come eredità lasciata dall’apartheid, la maggior parte dei
sudafricani neri si trova a vivere in distretti lontani dalla città. Molte donne lavorano come domestiche
nelle case dei bianchi o come operaie nelle fabbriche e, a volte, sono le uniche ad avere un reddito in
famiglia. Per essere al lavoro alle 7 del mattino, devono partire da casa alle 4. Molte di queste donne non
hanno il congedo per maternità. I bambini sono spesso lasciati alle cure delle nonne, di altri membri
della famiglia, dei vicini o ad altri. Sono poche le aziende che hanno degli asili nido sul posto di lavoro.
Per molte madri è necessario quindi ricorrere a un sostituto del latte materno e i latti formulati per
l’infanzia rappresentano il migliore sostituto possibile per nutrire i loro bambini.
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L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
I fatti:
Si vendono maggiori quantità di latti formulati per
l’infanzia in Belgio, con una popolazione di 10 milioni
di abitanti, che in tutta la regione al sud del Sahara,
dove la popolazione è di 650 milioni.
I latti formulati per l’infanzia sono
veramente necessari nei Paesi in via
di sviluppo?
Per le madri dei Paesi in via di sviluppo che lavorano e che se lo
possono permettere, i latti formulati per l’infanzia possono essere
di vitale importanza. Le madri infatti spesso devono riprendere a
lavorare quando i loro bambini hanno solo pochi mesi e devono
stare lontane dai propri figli per l’intera giornata. La stessa
situazione riguarda le donne che, per ragioni di salute o altro, non
possono allattare al seno. Secondo l’OMS 600.000 donne
muoiono ogni anno per le complicazioni legate alla gravidanza e al
parto e i latti formulati per l’infanzia costituiscono spesso
l’alternativa migliore al latte materno per i bambini orfani di madre.
Tuttavia, la maggior parte delle madri nei Paesi in via di sviluppo
non ha i mezzi per acquistare i latti formulati per l’infanzia e nutre i
propri figli con altri sostituti tradizionali del latte materno di qualità
inferiore: latte di mucca, latte di riso, acqua con amido di mais o
con farina di cassava e acqua. Questi sostituti possono essere
dannosi, in quanto non garantiscono un sufficiente ed equilibrato
apporto nutrizionale.
L’allattamento al seno e l’acqua
La controversia “allattamento al seno o con il biberon” ha
purtroppo messo in ombra la reale situazione dell’alimentazione
dei lattanti nei Paesi in via di sviluppo. La maggior parte delle
donne allatta al seno e nel contempo somministra ai propri
bambini gli alimenti tradizionali elencati in precedenza o anche
solamente acqua. Di fatto, molti dei paesi con le percentuali più
basse di bambini allattati esclusivamente al seno sono anche quelli
con le minori percentuali di utilizzo dei latti formulati per l’infanzia.
E’ stato calcolato che in alcune zone del Sudafrica il 90% delle
donne allatta al seno, ma coloro che lo fanno in modo esclusivo
nel primo mese di vita sono soltanto il 10%. La percentuale di
neonati allattati esclusivamente al seno scende al 2% entro il
quarto mese, quando l’acqua diventa il complemento più comune.
Sono pochissime, infatti, le donne che utilizzano i latti formulati
per l’infanzia.
Questa è la ragione principale per cui, insieme ai fattori socioeconomici, la mortalità infantile è maggiore nei paesi con le più
alte percentuali di allattamento al seno. Inoltre, gravi episodi di
diarrea e denutrizione sono effettivamente molto più diffusi nel
secondo semestre di vita a causa della scarsa qualità e della poca
igiene degli alimenti per lo svezzamento. Questo aspetto
fondamentale viene spesso trascurato quando la questione
dell’alimentazione infantile viene descritta come contrapposizione
tra allattamento al seno o con il biberon.
L’utilizzo dei latti formulati per l’infanzia
Si vendono maggiori quantità di latti formulati per l’infanzia in
Belgio, con una popolazione di 10 milioni di abitanti, che in tutta la
regione al sud del Sahara, dove la popolazione è di 650 milioni. Ciò
offre un’idea chiara del quadro delle vendite e dell’impiego di
questo prodotto nei Paesi in via di sviluppo. Anche all’interno della
regione al sud del Sahara, la vendita dei latti formulati per l’infanzia
è estremamente concentrata nelle zone urbane più ricche, dove
vivono 10 milioni di sudafricani che hanno uno standard di vita
medio-alto. In Africa, la vendita dei latti formulati per l’infanzia è
bassa e non sta aumentando perché il potere di acquisto è tuttora
limitato. La maggior parte delle donne si affida ad alimenti
tradizionali per integrare o sostituire il latte materno.
Potrà sembrare paradossale, ma i Paesi in via di sviluppo nei quali
si registra il più alto utilizzo dei latti formulati per l’infanzia sono
anche i paesi in cui le percentuali di mortalità infantile sono più
basse. Questo non è ovviamente un rapporto di causa-effetto:
quello che queste due statistiche dimostrano è che quando un
paese si sviluppa economicamente e più donne iniziano a lavorare,
le condizioni di salute e di alimentazione dei bambini migliorano e
l’utilizzo dei latti formulati per l’infanzia aumenta.
I fatti:
Sin dai primi mesi di vita, alla maggioranza dei
neonati, siano o meno allattati al seno, viene
tradizionalmente data acqua, da sola o unitamente
ad alimenti locali. Questo è il vero motivo per cui è
così importante insegnare l’utilizzo esclusivo di latte
materno nei primi sei mesi di vita.
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Nei paesi in via di
sviluppo Nestlé non
promuove in nessun
modo i latti formulati
per l’infanzia e lascia
agli operatori sanitari
locali il compito di
consigliarne l'impiego
alle madri che ne
hanno veramente
bisogno.
Il marketing Nestlé
Nei Paesi in via di sviluppo Nestlé non
promuove in nessun modo i latti formulati
per l’infanzia e lascia agli operatori sanitari
locali il compito di consigliarne l'impiego
alle madri che ne hanno veramente
bisogno.
Poiché l'allattamento esclusivo al seno si è dimostrato una pratica
poco diffusa, l’OMS con questa dichiarazione ha sottolineato
l’importanza di nutrire i bambini esclusivamente con latte materno
il più a lungo possibile. Le indagini condotte sulla dieta alimentare
dimostrano che, alla maggior parte dei bambini, vengono
somministrati anche acqua, acqua di riso, acqua e amido e latte
intero di mucca, nonostante vengano allattati al seno.
Questo impegno a bandire le attività
promozionali significa: niente pubblicità,
niente promozioni, niente distribuzione di
campioni, niente incentivi d'acquisto,
niente consulenti per l’allattamento e
nessun materiale informativo che faccia
riferimento in qualche modo ai latti formulati per l’infanzia.
“Un milione e mezzo di bambini…”
La statistica in base alla quale un milione e mezzo di bambini
potrebbero essere salvati se fossero allattati esclusivamente al
seno, viene spesso interpretata in modo scorretto. Si è infatti
indotti a pensare che la colpa sia della commercializzazione dei
latti formulati per l’infanzia. Questi dati sono spesso attribuiti
all’Organizzazione Mondiale della Sanità che però ha chiarito di
non aver mai fatto questa dichiarazione, né in relazione ai latti
formulati per l’infanzia, né all’allattamento con il biberon in
generale (vedi il riquadro in basso).
“L’OMS non ha rilasciato alcuna dichiarazione
nella quale si quantifichi la percentuale di
malattie o mortalità nei lattanti nutriti “in bona
fide” coi latti formulati per l’infanzia, ovvero con i
sostituti del latte materno prodotti in conformità
agli standard stabili dal Codex Alimentarius.
Al contrario, l’OMS ha stimato che ogni anno
questa percentuale di mortalità infantile può
essere evitata attraverso una campagna efficace
a favore dell’allattamento al seno, a prescindere
dai sostituti del latte materno o dagli strumenti
utilizzati a questo scopo”.
OMS 1992
Esempio di materiale pubblicitario
Nestlé sull’allattamento al seno in Cina
1 Ad esempio, nel 1996 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che, nonostante la
durata media dell’allattamento al seno in Africa fosse di 21 mesi, l’81% delle madri
somministrava ai propri bambini alimenti aggiuntivi già a partire dai primi quattro mesi.
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L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
Per modificare questa pratica è necessario promuovere non solo
l’allattamento esclusivo al seno, ma anche il suo prolungamento
durante tutto il periodo dello svezzamento.
Il Codex
All’inizio degli anni Settanta, il calo delle percentuali di allattamento
al seno nei Paesi in via di sviluppo divenne fonte di
preoccupazione. Il problema fu evidenziato da organizzazioni
femminili, assistenziali e da altre che definirono una concausa la
pubblicità dei latti formulati per l’infanzia, insieme ad altri fattori
socio-culturali.
Si diffuse il sospetto che le
donne venissero persuase a
provare i latti formulati per
promozione dell’allattamento al
seno. La nostra azienda infatti è tra l’infanzia anziché allattare al
seno. Il rischio era che le
i maggiori produttori di materiale
donne che non potevano
informativo sull’allattamento al
permettersi questo prodotto lo
avrebbero provato ugualmente
seno in molti dei paesi nei quali
sotto la spinta di queste
opera. Nestlé inoltre è l’ente
campagne pubblicitarie.
privato che diffonde maggiormente
Poi, nell’impossibilità
nel mondo il Codice Internazionale di continuare a servirsene, lo
avrebbero diluito troppo per
sulla Commercializzazione dei
Sostituti del Latte Materno redatto farlo durare più a lungo.
Inoltre, date le più alte
dall’OMS
percentuali di analfabetismo
nei Paesi in via di sviluppo,
alcune madri non sarebbero state in grado di comprendere
correttamente le istruzioni d'uso sulle etichette. Altro timore era
che le donne che vivevano in condizioni inadatte alla preparazione
di latti per l’infanzia, lo avrebbero miscelato con acqua non
preventivamente bollita.
Nestlé è favorevole alla
In questo contesto, i latti formulati per l’infanzia venivano
pubblicizzati anche con spot radiofonici e sulla stampa.
Queste campagne si rivolgevano alle madri più abbienti che
potevano permettersi questi prodotti ma esisteva ovviamente il
rischio che anche le madri più povere li volessero provare.
Nel 1978, in risposta a queste preoccupazioni, l’Assemblea
Mondiale della Sanità (AMS) decise di affrontare il problema
stabilendo che gli Stati membri avrebbero dovuto prevenire la
denutrizione nei lattanti promuovendo l’allattamento al seno.
L’Assemblea raccomandò inoltre che i propri membri
“regolamentassero le vendite promozionali inadeguate di alimenti
per l’infanzia che potevano essere utilizzati per sostituire il latte
materno”.
La pubblicazione di Nestlé “Allattando il mio bambino” in Messico. Il
Direttore del Settore “Reproductive Health” del Messico ha dichiarato
che “Nestlé è diventata un partner straordinario per l’allattamento al
seno, la salute prenatale e i programmi di maternità”.
Nell’ottobre del 1979 fu indetta una riunione a cui parteciparono
150 rappresentanti di governo, l’OMS (Organizzazione Mondiale
della Sanità), le aziende produttrici di alimenti per l’infanzia ed
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alcuni esperti di alimentazione con lo scopo di incoraggiare
l’allattamento al seno. Nestlé partecipò a questi incontri, che
ebbero un forte impatto emotivo in un contesto serio e scientifico.
In seguito a questi colloqui venne stilata la bozza del Codice OMS.
Nel gennaio del 1981, il Comitato Esecutivo dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) approvò la quarta bozza del Codice
demandandone all’AMS l’approvazione sotto forma di
Raccomandazione nei confronti dei governi. Il nuovo Codice fu
approvato nel Maggio 1981.
Che cos’è il Codice OMS?
Nel 1981, l’Organizzazione Mondiale della Sanità
pubblicò una serie di raccomandazioni rivolte ai
propri Stati membri. Obiettivo di questa
pubblicazione, dal titolo “Codice Internazionale
sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte
Materno”, era di “contribuire ad assicurare ai
lattanti una nutrizione sicura e adeguata,
proteggendo e promuovendo l’allattamento al
seno e assicurando l’utilizzo corretto dei sostituti
del latte materno, ove necessario…”
Le madri lavoratrici nello Sri Lanka a cura di Beverley Mirando
Nello Sri Lanka, la legislazione prevede un congedo retribuito per maternità di 84 giorni
lavorativi per i primi due figli e di 48 giorni lavorativi dal terzo figlio in poi.
Poiché il numero delle madri lavoratrici è in continuo aumento, i medici riconoscono che i latti
formulati per l’infanzia svolgono un ruolo legittimo quando le mamme tornano al lavoro.
Anch’io sono una mamma che lavora e ho nutrito le mie figlie con i latti formulati per
l’infanzia.
Per la loro preparazione è d’importanza vitale l’utilizzo dell’acqua bollita.
La maggior parte delle donne che li utilizza sa leggere e scrivere, segue quindi attentamente
sia le istruzioni d'uso inizialmente fornite dall’operatore sanitario sia quelle riportate
sull’etichetta, nelle tre lingue locali e corredate di immagini.
Nello Sri Lanka, dove le spese primarie assorbono la maggior parte del reddito familiare e
dove avere due fonti di reddito è una necessità e non un lusso, una madre, se non fosse
strettamente necessario, non ricorrerebbe ai latti formulati per l’infanzia, considerando che il
latte materno è disponibile “gratuitamente”.
Le madri che non allattano al seno ricorrono a sostituti del latte materno, come il latte di
mucca o il latte intero in polvere. I medici concordano nel dire che questi sostituti non sono
adatti ai lattanti e se le madri non possono allattare al seno devono preferire i latti formulati
per l’infanzia.
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L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
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Cosa raccomanda il Codice OMS?
Il Codice, che si pone come obiettivo generale quello di proteggere
e favorire l’allattamento al seno, riconosce l’esistenza di un
“mercato legittimo dei latti formulati per
Il Codice riconosce
l’infanzia”, ma ritiene che la
l’esistenza di un
commercializzazione di questi prodotti
“mercato legittimo
necessiti di una gestione particolare.
dei latti formulati per
l’infanzia”
La Finalità del Codice, come dichiarato
nell’Articolo 1, è di “contribuire ad
assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e adeguata, proteggendo
e promuovendo l’allattamento al seno, e garantendo l'utilizzo
appropriato dei sostituti del latte materno, ove necessario, sulla
base di informazioni adeguate ed attraverso forme appropriate di
commercializzazione e distribuzione”.
Il Codice si rivolge ai governi, ai sistemi e agli operatori sanitari, alle
ONG e alle società. I governi sono invitati ad attuare le
raccomandazioni del Codice in conformità alle rispettive strutture
legislative e sociali. Inoltre viene data loro la responsabilità di
controllare adeguatamente l’attuazione del Codice stesso.
mesi” fosse stata modificata in “circa 6 mesi”. L’OMS ha però
provato l'infondatezza di questa affermazione ed ora il conflitto
sembrerebbe finalmente risolto. In seguito a una Consultazione
tra esperti dell’OMS, l’Assemblea Mondiale della Sanità del
maggio 2001 ha adottato una nuova raccomandazione inerente la
durata dell’alimentazione esclusiva al seno. Tale Risoluzione
afferma che:
“La cinquantaquattresima Assemblea Mondiale della Sanità
esorta gli Stati membri a rafforzare le proprie attività e a
mettere a punto nuovi metodi volti a proteggere, promuovere
e sostenere l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei
mesi come raccomandazione mondiale in tema di salute
pubblica, tenendo in considerazione i risultati della
Consultazione degli Esperti (1) OMS.
Tali conclusioni riguardano la durata ottimale di una
alimentazione esclusiva al seno e l’introduzione di alimenti
complementari sicuri ed adeguati, pur continuando
l’allattamento al seno fino ai due anni di età o oltre e
puntando sui canali di divulgazione sociale di questi concetti
per indurre le comunità ad aderire a queste pratiche; …”
(1) La Consultazione di Esperti si è tenuta a Ginevra dal 28 al 30 marzo 2001 e
completava il riesame sistematico della durata ottimale dell’allattamento esclusivo
al seno (vedi doc. A54/inf.doc./4).
Il Codice OMS è cambiato da quando
è stato introdotto?
Il Codice viene pubblicato e distribuito dall’OMS nella stessa
versione del 1981: da allora non ci sono stati emendamenti.
Nestlé sostiene l’attuazione di questa Raccomandazione dell’AMS
da parte di tutti gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità.
Queste, pur non essendo state emesse come emendamenti
del Codice, hanno comunque lo stesso valore, ovvero sono
raccomandazioni rivolte a tutti gli Stati membri.
In oltre 150 Paesi in via di sviluppo, dove il Codice internazionale
sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno viene
messo in atto in modo unilaterale e volontario da parte nostra,
provvederemo a cambiare le etichette degli alimenti per lo
svezzamento che riportano le indicazioni “a partire dall’età
compresa tra 4 e 6 mesi”, per rispettare i risultati della
Consultazione degli Esperti e la nuova Raccomandazione
dei 6 mesi di età.
Ciò è quanto ha voluto sottolineare il Direttore Generale
dell’OMS nel 1998, dichiarando che “Le risoluzioni del Codice
Internazionale e dell’Assemblea hanno la stessa forza e lo stesso
valore. Se le Nazioni non le attuano conformemente alla loro
legislazione, né il Codice né alcun’altra risoluzione possono avere
un impatto reale e un significato a lungo termine”.
In Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea, Australia,
Singapore, Hong Kong e Taiwan, Nestlé sostiene l’adozione di
questa Raccomandazione nell’ambito delle normative nazionali
esistenti e si impegna ad attenersi a tali norme una volta adottate
dai governi. Tutti questi paesi hanno le percentuali di mortalità
infantile più basse del mondo.
L’ambiguità in merito alla durata del periodo di allattamento
esclusivo al seno è stata fonte di continue diatribe per molti anni.
Alcune organizzazioni hanno affermato che, in una risoluzione
dell’AMS del 1994, la Raccomandazione dell’OMS “da 4 a 6
Ci auguriamo che la nuova Raccomandazione dell’AMS possa
contribuire a mettere fine al lungo dibattito su tale questione e
consenta di proseguire il dialogo tra i governi, gli operatori sanitari,
le ONG e il settore alimentare.
Dopo la sua introduzione, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha
promosso diverse risoluzioni sull’alimentazione e la nutrizione dei
lattanti e dei bambini.
11 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
In quale modo Nestlé appoggia e attua
il Codice?
In seguito all’adozione del Codice OMS nel 1981, Nestlé mise a
punto una serie di istruzioni interne su come conformarsi a
queste raccomandazioni nei Paesi in via di sviluppo. Decise
di farlo perché il linguaggio del Codice non aveva un taglio
operativo e perché sapeva che in alcuni paesi l'introduzione
del Codice in provvedimenti nazionali avrebbe potuto richiedere
tempi lunghi.
Nel 1984 le Indicazioni furono riviste ed affinate con l’assistenza
dell’OMS, di altre agenzie dell’ONU e del Comitato
Internazionale di Boicottaggio. Nel 1996 furono nuovamente
riviste (vedi pag. 12, Risoluzione dell’AMS del 1994) e lo saranno
ancora ogni volta che l’OMS modificherà la propria politica.
In alcuni Paesi in via di sviluppo, i governi hanno introdotto
alcune raccomandazioni del Codice, tralasciandone altre.
Com’è messo in pratica il Codice nel mondo? a cura di Beverly Mirando
Teoricamente, il Codice OMS dovrebbe essere attuato allo stesso modo da tutti i governi e
questo faciliterebbe le cose per tutti, compresa Nestlé. Tuttavia, poiché il Codice è stato
adottato come Raccomandazione ai Governi, esso diviene legalmente vincolante soltanto se
tradotto in regole e norme nazionali. Di conseguenza le modalità di attuazione del Codice
variano da governo a governo.
Il Codice è stato introdotto per assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e adeguata,
proteggendo e promuovendo l’allattamento al seno e assicurando, ove necessario, l'utilizzo
appropriato dei sostituti del latte materno. Molti paesi hanno trasformato il contenuto del
Codice in leggi nazionali attenendosi sostanzialmente alle raccomandazioni dell’OMS. Altri
hanno invece scelto di condurre controlli anche più severi sulla commercializzazione dei
sostituti del latte materno.
Uno di questi paesi è lo Sri Lanka, dove la legislazione locale, cioè il Codice per la Promozione
dell’Allattamento al Seno e di Marketing dei Sostituti del Latte Materno e dei Prodotti Correlati
del 1983, va in qualche modo oltre il contenuto del Codice OMS.
Così come sono liberi di adottare il Codice nella misura desiderata, i governi sono anche liberi
di andare oltre la finalità del Codice stesso quando lo traducono nelle proprie leggi nazionali,
come nello Sri Lanka. Nestlé Lanka quindi rispetta il Codice locale.
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Nestlé ritiene che, laddove l’attuazione su scala nazionale risulti
più debole rispetto alle sue Istruzioni interne, sia necessario
adottare le sue stesse Istruzioni.
Nestlé sostiene in modo deciso sia i codici
Spesso si ritiene erroneamente che Nestlé non voglia
l’introduzione da parte dei governi delle regole a livello nazionale
basate sulle raccomandazioni del Codice.
nazionali che attuano le raccomandazioni
In realtà, noi sosteniamo decisamente i governi che desiderano
attuare il Codice, in quanto questo costituisce uno strumento
di chiarezza e garantisce l’osservanza delle stesse regole
di marketing da parte di tutte le società.
promossi dai governi.
Inoltre, sosteniamo i Paesi che creano enti di controllo ufficiali
del Codice, come raccomandato dall’OMS.
Fino ad ora soltanto sette paesi al mondo (Svizzera, Filippine,
Zimbabwe, Malesia, Singapore, Australia e Nuova Zelanda)
hanno istituito enti di controllo ufficiali. Nestlé vende i latti
formulati per l’infanzia in tutti questi paesi ad eccezione della
Nuova Zelanda. Le parti interessate possono segnalare i propri
reclami agli enti di controllo che, a loro volta, invitano le società
a condurre le dovute indagini e, se necessario, a porvi rimedio.
Nestlé è a favore di questi enti perché forniscono un ulteriore
elemento di chiarezza in merito alle leggi nazionali e aiutano a
garantire una migliore conformità al Codice.
dell’OMS in modo chiaro, sia i controlli
Nestlé distribuisce campioni e forniture
gratuite di latti formulati per l’infanzia?
Nei Paesi in via di sviluppo Nestlé non fornisce alle madri
campioni gratuiti di latti formulati per
Nei Paesi in via di
l’infanzia, con le quali, peraltro, non ha
sviluppo Nestlé non
alcun tipo di contatto. Se si dovesse
fornisce alle madri
scoprire che il personale Nestlé tenta
di contattare le madri direttamente,
campioni gratuiti di
sarebbero presi severi provvedimenti
latti formulati per
disciplinari interni.
l’infanzia
La situazione che riguarda le forniture gratuite alle strutture
sanitarie è simile, tranne per i casi sociali gravi.
Una Risoluzione dell’AMS del 1994 raccomandava ai governi
di bandire completamente le forniture gratuite agli ospedali.
In linea di principio Nestlé concorda con questa
raccomandazione, in quanto mirata a sostenere l’allattamento
al seno.
Tuttavia, sostiene anche le modalità con cui molti governi hanno
adottato questa risoluzione, consentendo comunque la
donazione di campioni di sostituti di latte materno in alcuni casi
particolari quali: ai bambini orfani, nei casi di parti plurigemellari e
dove si siano verificate calamità. Anche in queste circostanze, la
validità di ogni singola richiesta viene analizzata attentamente per
accertare che vengano effettuate forniture gratuite soltanto nei
casi previsti.
Per ogni singolo caso devono essere compilati diversi moduli
di richiesta, nei quali si domanda di descrivere in modo
estremamente dettagliato per quale motivo si richiedono i latti
formulati per l’infanzia.
13 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
14
La distribuzione di campioni e le forniture gratuite di latti formulati per
l’infanzia a cura di Beverley Mirando
La Baby Friendly Initiative con il Governo dello Sri Lanka fu sottoscritta il 27 gennaio 1993.
L’accordo è stato stipulato tra il Ministero della Salute, il Ministero per la Programmazione e
Attuazione Politica, le aziende produttrici e distributrici di latti formulati per l’infanzia, oltre ad
esperti in medicina e nutrizione e a rappresentanti delle ONG.
La Baby Friendly Iniziative sta dando buoni risultati, con oltre l’80% delle strutture sanitarie ora
strettamente conformi alle direttive, rispetto al 65% del 1997. Si prevede che anche le restanti
strutture sanitarie si adegueranno nell’immediato futuro. Nestlé Lanka non distribuisce
forniture gratuite alle strutture sanitarie nemmeno per una valutazione professionale.
Tuttavia, nel caso di un parto trigemino, dietro presentazione di una lettera di richiesta da parte
di un pediatra, la domanda di fornitura gratuita può essere presa in considerazione,
solo se trasmessa tramite l’ambulatorio del medico stesso.
La Baby Friendly Iniziative, insieme all’eccellente campagna a favore dell’allattamento al seno
condotta dal Governo, ha fatto in modo che la percentuale di bambini nutriti esclusivamente
al seno abbia superato il 92% durante i primi quattro mesi.
Come controlla Nestlé la propria
attuazione del Codice?
Nestlé ha adottato diverse procedure di controllo con lo scopo
di accertare che quanto dichiarato si metta in pratica. Nel 1982
ha creato una commissione di controllo indipendente esterna
che ha aiutato a stabilire e verificare l’attuazione da parte di
Nestlé del Codice OMS nel corso dei primi dieci anni della sua
esistenza.
Oggi esiste un metodo di
controllo formale di Nestlé che
prevede che annualmente si
esaminino a campione ed
attentamente alcune società del
Gruppo.
Abbiamo anche adottato la
politica di fare condurre controlli
indipendenti esterni laddove vi
siano state accuse, molteplici e
su larga scala, di mancanza di
conformità al Codice da parte di Nestlé.
Nestlé ha richiesto l’esecuzione di uno di questi controlli nel
Abbiamo anche adottato la
politica di fare condurre
controlli indipendenti
esterni laddove vi siano
state accuse, molteplici e su
larga scala, di mancanza
di conformità al Codice
da parte di Nestlé
marzo 2000, in seguito a serie accuse contro Nestlé Milkpak in
Pakistan.
Tali accuse erano state originariamente prese in esame nel
1998 da Nestlé Milkpak e Nestlé S.A. in Svizzera. Tuttavia,
poiché esse mettevano in discussione i sistemi e le procedure
di conformità al Codice della nostra Società in Pakistan,
decidemmo che fosse necessario condurre un controllo
indipendente esterno.
L’EME (Emerging Market Economies), un’azienda costituita
da consulenti economici e finanziari, ricevette l’incarico di
esaminare la conformità di Nestlé Milkpak al Codice OMS.
Si constatarono alcune infrazioni di lieve entità, ma furono
definite violazioni sulla “carta” e non nello “spirito” del Codice.
L’EME concluse che il “Codice è profondamente radicato nella
cultura e nelle attività della società”.
Il nostro sito www.babymilk.nestle.com contiene ulteriori
informazioni su questa e altre indagini condotte in relazione alle
accuse di violazione del Codice.
15 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
Il controllo delle nostre attività a cura di Marisa Armada
In Nestlé Mexico facciamo tutto il possibile per accertare che le nostre attività di marketing
dei latti formulati per l’infanzia siano condotte nel migliore interesse della salute del lattante e
agiamo conformemente al Codice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e ai nostri
standard nazionali. Questo è il motivo per cui prendiamo estremamente sul serio tutte le
critiche.
Accettiamo qualsiasi informazione che evidenzi qualcosa di sbagliato, a condizione che ci siano
fornite prove sufficienti per capire come, dove e quando si sarebbe verificata la violazione che
ci viene imputata. Questo ci aiuta a mantenere le attività in linea con le nostre politiche e a
correggerle ove necessario.
Quando riscontriamo che le accuse sono fondate, avviamo, il più rapidamente possibile,
le dovute azioni disciplinari contro i responsabili di tali infrazioni. Queste azioni possono
andare da un semplice richiamo all’ordine, al blocco dello stipendio, fino addirittura al
licenziamento, in base alla gravità della violazione.
Spesso le accuse si sono rivelate infondate. Ad esempio, era stato affermato che in Messico
distribuivamo forniture gratuite di latti formulati per l’infanzia alle madri. Di fatto, non era
Nestlé Mexico a distribuire i campioni, bensì il Governo stesso. Il Governo aveva acquistato da
noi i latti formulati per l’infanzia per aiutare quelle madri che avevano bisogno del prodotto ma
che non se lo potevano permettere.
Quando fui assunta per lavorare nella Divisione di Alimenti per l’Infanzia, già dal primo giorno
mi fu chiara l’attenzione che Nestlé ripone nell’allattamento al seno. Inoltre mi resi conto che i
metodi di commercializzazione dei nostri latti formulati per l’infanzia sono molto diversi da
quelli degli altri prodotti Nestlé e tali da non scoraggiare l’allattamento al seno.
La formazione di tutto il personale del reparto prevede un training specifico sulla nostra politica
e il suo reale significato. I dipendenti si riuniscono regolarmente per discutere quali potrebbero
essere considerate delle violazioni del Codice e per chiarire qualsiasi dubbio.
16
Come etichetta Nestlé i suoi latti formulati
per l’infanzia?
Tutte le confezioni di latti
formulati per l’infanzia
riportano la frase in cui si
dichiara: “il latte materno è
l’alimento migliore per il
lattante”.
Una parte importante del Codice
OMS è la sezione dedicata
all’etichettatura, che stabilisce
quali siano le informazioni
importanti da apporre su ogni
confezione di latti formulati per
l’infanzia.
Nestlé riporta queste informazioni
su tutte le confezioni,
conformemente alle
raccomandazioni dell’OMS e alle
norme nazionali. Tutte le
confezioni di latti formulati per
l’infanzia riportano la frase in cui si
dichiara: “il latte materno è
l’alimento migliore per il lattante”
e le istruzioni, corredate di
immagini, su come preparare il
latte formulato.
Il Codice specifica che le etichette
dovrebbero essere stampate in
una “lingua adeguata”.
Ci rendiamo però conto che in
alcuni paesi sarebbe necessario
riportare le informazioni in più
di una lingua, perché dove se ne
parlano più di dieci può essere
difficile stabilire quale sia la più
adeguata. Il modo migliore per
decidere quale lingua adottare è
parlarne con il governo di ogni
paese.
Nel 1999 abbiamo cambiato la
nostra politica di etichettatura a
polvere in Swaziland, che riporta le
seguito della questione sollevata
informazioni importanti in lingue diverse e
in alcuni paesi sull’utilizzo di
sotto forma di immagini.
lingue non propriamente
adeguate. Ora ci assicuriamo che,
previa approvazione del governo, sia usata la prima lingua più
diffusa, da sola o insieme ad altre ugualmente diffuse.
Questo perché la “lingua ufficiale” di un paese potrebbe non
essere necessariamente quella più parlata o più comune.
L’etichetta di una confezione di latte in
Questa politica viene adottata a prescindere dalle dimensioni della
confezione: se queste non offrono spazio sufficiente per tutte le
lingue, ci assicuriamo che le istruzioni siano contenute all’interno
delle stesse confezioni.
Perché questo problema continua ad
essere attuale?
Nonostante Nestlé faccia grandi sforzi per insegnare il Codice
OMS al proprio personale e per assicurarsi che questo venga
seguito, non siamo perfetti. Con oltre 225.000 collaboratori, è
possibile commettere degli errori. Quando vengono rilevate
delle violazioni attraverso i nostri controlli interni o tramite altre
organizzazioni, provvediamo subito con le dovute misure
correttive.
Tuttavia, le accuse mosse a Nestlé sono soprattutto frutto di
un’interpretazione del Codice e di altre raccomandazioni dell’OMS
che riteniamo siano contrarie al Codice stesso.
La maggior parte delle accuse, infatti, non è legata ai latti
formulati per l’infanzia, ma ai cereali e ad altri alimenti per
l’infanzia che non vengono
commercializzati come sostituti
In sintesi, quando si accusa
del latte materno.
Nestlé di operare attività
Uno dei motivi principali per cui
di marketing inadeguate,
questo problema continua ad
essere attuale è che,
c’è una chiara tendenza ad
dall’introduzione del Codice
ignorare l’applicazione del
OMS nel 1981, alcune
Codice Internazionale da
associazioni si sono impegnate
parte dei governi.
ad applicare il Codice non
soltanto ai sostituti del latte
materno, ma a qualsiasi alimento commercializzato per i bambini
di età inferiore ai due anni o addirittura ai cinque anni.
Altre accuse riguardano le pratiche commerciali di Nestlé nei
paesi industrializzati. In sintesi quando si accusa Nestlè di operare
attività di marketing inadeguate, c’è una chiara tendenza ad
ignorare l’applicazione del Codice Internazionale da parte dei
governi. Infatti dove i governi decidono come e in che misura
adottare il Codice, come Stati Uniti e i Paesi Europei, l’OMS non
permette alle singole società di attuarlo in contraddizione con
quanto stabilito dai governi stessi. Alcune associazioni applicano
norme che non hanno riscontro nelle decisioni degli Stati membri
dell’OMS, e oltretutto estendono il Codice a prodotti non
commercializzati come sostituti del latte materno.
17 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
18
L’etichettatura in Sudafrica a cura di Pindelwa Mda
Il Sudafrica è un buon esempio di come non sia sempre facile realizzare etichette nella
lingua appropriata, ma ora pensiamo di aver trovato la strada giusta.
In Sudafrica si parlano undici lingue, qui il Governo ha richiesto che le etichette sulle
confezioni di latti formulati per l’infanzia fossero scritte in una di queste lingue. L’inglese e
l’afrikaans sono le lingue insegnate prevalentemente nelle scuole e quindi conosciute dalla
maggior parte delle persone alfabetizzate del Sudafrica.
In passato, Nestlé produceva la maggior parte delle proprie etichette per il mercato
sudafricano in inglese, con le istruzioni sulla preparazione riportate anche in una o altre due
lingue. Dall’inizio del 2000 abbiamo realizzato le etichette e le istruzioni per le confezioni più
grandi in inglese, afrikaans, zulù e sesotho, mentre le confezioni più piccole riportano le
istruzioni in inglese, afrikaans e zulù.
Attualmente stiamo progettando delle etichette in quattro lingue, a prescindere dalle dimensioni della confezione.
Un passo avanti per migliorare la salute dei lattanti
Il miglioramento della collaborazione tra i governi, il settore
alimentare, gli operatori sanitari e le ONG per adottare e
controllare la corretta attuazione del Codice OMS rappresenta
sicuramente un passo importante. Nestlé è favorevole ai controlli
promossi dai governi per accertare
che i sistemi e gli operatori sanitari,
Per le madri che ricorrono
insieme alle aziende, agiscano
ai sostituti del latte
conformemente ai vincoli dei codici
materno, lo scopo
nazionali.
del Codice OMS è
di “assicurare l’utilizzo
appropriato dei sostituti
del latte materno,
ove necessario, sulla base
di informazioni adeguate”
Per le madri che ricorrono ai
sostituti del latte materno, lo scopo
del Codice OMS è di “assicurare
l’utilizzo appropriato dei sostituti del
latte materno, ove necessario, sulla
base di informazioni adeguate”.
Tuttavia, focalizzandosi sulla
commercializzazione di latti formulati per l’infanzia, si fa soltanto
una minima parte di quanto andrebbe realmente attuato, poiché la
mortalità infantile è attualmente più alta nei Paesi in via di sviluppo
dove il consumo di latti formulati per l’infanzia è basso. In questi
Paesi, le donne che allattano al seno tendono a somministrare
precocemente ai propri bambini anche altri alimenti e liquidi che
spesso sono di bassa qualità.
Esistono già alcuni modelli promettenti per la realizzazione
di programmi di istruzione a basso costo che, se attuati su larga
scala, potrebbero migliorare notevolmente la nutrizione dei lattanti.
In Bangladesh, ad esempio, l’allattamento al seno è quasi
universale. Tuttavia la mortalità infantile è tra le più alte al mondo,
in parte a causa del fatto che le madri somministrano acqua
o alimenti tradizionali ai propri bambini troppo precocemente.
L’utilizzo di latti formulati per l’infanzia è poco diffuso. Un progetto
descritto nella rivista medica “The Lancet” (1) ha dimostrato come
la percentuale di bambini nutriti esclusivamente al seno in
Bangladesh sia sensibilmente aumentata grazie a un programma
di istruzione a basso costo che utilizza alcuni consulenti nei
villaggi, in precedenza sottoposti a un programma di formazione di
due settimane.
(1) “Effect of community-based peer counsellors on exclusive breastfeeding
practices in Dhaka, Bangladesh: a randomised controlled trial”; (Effetti dell’impiego
di consulenti nei villaggi sulle pratiche di allattamento esclusivo al seno a Dacca,
Bangladesh: un test a scelta casuale controllato); “The Lancet”, vol. 356, Numero
9242, 11 novembre 2000.
19 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
Attraverso questo programma, condotto dalla London School of
Tropical Medicine, la percentuale di bambini nutriti esclusivamente
al seno all’età di cinque mesi è aumentato dal 6% al 70%.
Come spiegato in questo documento, l’appello dell’OMS affinché
si salvino 1,5 milioni di bambini si riferiva ai potenziali effetti di
questi programmi di istruzione a favore dell’alimentazione
esclusiva al seno durante i primi sei mesi di vita ed al
mantenimento dell’alimentazione parziale al seno il più a lungo
possibile. Poiché la mortalità infantile registra i massimi valori dopo
i sei mesi di vita, sono importanti anche gli sforzi per migliorare le
pratiche di svezzamento, che prevedono l’utilizzo di alimenti più
nutrienti preparati in condizioni igieniche migliori.
Nestlé si assume la responsabilità di commercializzare in modo
adeguato i latti formulati per l’infanzia. Comunque, va contro gli
interessi dei bambini permettere che una controversia sulla
commercializzazione dei sostituti del latte materno possa deviare
l’attenzione da quali sono i reali problemi legati all’alimentazione
dei lattanti e da quanto si possa veramente fare per migliorare in
modo significativo la salute e il tasso di sopravvivenza dei bambini.
Affrontare il problema alla radice ed attivarsi per educare
all'alimentazione dei lattanti, sono le soluzioni che offrono
maggiore speranza per migliorare la salute dei più piccoli.
20
Glossario
Sostituto del latte materno
Forniture
Qualsiasi alimento commercializzato o in ogni modo dichiarato
come sostituto parziale o totale del latte materno, sia esso o no
adatto a questo scopo.
Quantità di prodotto fornite per un periodo prolungato,
gratuitamente o a basso costo, per scopi sociali, incluse le
forniture a famiglie bisognose.
Comitato Codex Alimentarius
AMS
Il Comitato delle Nazioni Unite che definisce gli standard degli
alimenti.
L’Assemblea Mondiale della Sanità che si riunisce ogni anno
per discutere e decidere delle politiche in relazione al lavoro
dell’OMS.
Enti di controllo del Codice
Il codice OMS raccomanda ai governi nazionali di creare degli
enti di controllo per verificare l’attuazione del Codice nei rispettivi
Paesi. Diversi Paesi applicano regole precise in merito a chi
dovrebbe appartenere a questi enti e a quale sia il loro compito.
Mentre in altri non è in atto alcun processo di controllo.
Alimenti complementari
Qualsiasi alimento, di produzione industriale o artigianale,
utilizzato come complemento del latte materno o dei latti
formulati per l’infanzia, quando questi diventino insufficienti a
soddisfare il fabbisogno nutrizionale del lattante. Questi alimenti
sono generalmente definiti “complementi del latte materno” o
“alimenti per lo svezzamento”.
Campioni gratuiti
Confezioni di prodotto singole o di piccolo formato fornite
gratuitamente.
Latte formulato per l’infanzia
Prodotto Sostitutivo del latte materno preparato industrialmente
in conformità agli standard del Codex Alimentarius, per
soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei lattanti fino ai quattro-sei
mesi di età e adeguato alle loro caratteristiche fisiologiche.
Marketing
Promozione, distribuzione, vendita, pubblicità, relazioni pubbliche
e servizi di informazione legati a un prodotto.
Istruzioni Nestlé
Istruzioni interne formulate da Nestlé per garantire che il Codice
OMS sia attuato nei paesi in via di sviluppo, anche dove i Governi
non hanno tradotto le raccomandazioni in leggi nazionali.
OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia specializzata
delle Nazioni Unite con la principale responsabilità di occuparsi
delle questioni sanitarie internazionali e di salute pubblica.
Essa adempie il proprio compito migliorando la collaborazione tra
gli Stati membri e pubblicando le proprie raccomandazioni in
materia sanitaria.
Codice OMS (o “Codice” o “Codice Internazionale”)
L’OMS ha pubblicato il Codice Internazionale sulla
Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno in seguito
all’approvazione da parte dell’Assemblea Mondiale della Sanità
nel 1981. Si tratta di una Raccomandazione rivolta a tutti i
Governi membri su come commercializzare i sostituti del latte
materno. La finalità del Codice, come dichiarato nell’articolo 1, è
di “contribuire ad assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e
adeguata, proteggendo e promuovendo l’allattamento al seno e
assicurando l’utilizzazione appropriata dei sostituti del latte
materno, ove necessario, sulla base di informazioni adeguate e
attraverso forme appropriate di commercializzazione e
distribuzione.”
21 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo
Come mi devo comportare se
penso che Nestlé abbia violato il
Codice in un particolare Paese?
Il Codice incoraggia i singoli individui e le organizzazioni che
ritengono che un’azienda abbia violato il Codice, a presentarne le
prove al governo nazionale e all’azienda in questione, oppure
all’autorità di controllo del Codice nel Paese in cui si è verificata
tale violazione.
Per qualsiasi segnalazione, potete contattare la nostra sede
centrale in Svizzera:
Nestlé S.A.
Code Implementation
Avenue Nestlé 55
CH – 1800 Vevey
Svizzera
Siamo sempre pronti a ricevere informazioni relative alla
conformità di Nestlé al Codice OMS nei Paesi in via di sviluppo.
Provvediamo ad eseguire attenti controlli su tutte le violazioni
denunciate e, se necessario, a prendere immediati
provvedimenti correttivi.
Come posso avere maggiori
informazioni?
Per maggiori informazioni sui latti formulati per l’infanzia e
l’implementazione del Codice OMS da parte di Nestlé, potete
visitare il nostro sito www.babymilk.nestle.com dove sono
indicati i collegamenti ad altri siti e ai principali documenti sul
tema, compreso lo stesso Codice OMS.
© 2001 Nestlé S.A.
Edizione a cura delle Relazioni Esterne
Nestlé Italiana S.p.A.
V.le G. Richard, 5 – 20143 Milano