IL RUOLO DELLA MAMMA NELLE SCELTE ALIMENTARI DELLA
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IL RUOLO DELLA MAMMA NELLE SCELTE ALIMENTARI DELLA
IL RUOLO DELLA MAMMA NELLE SCELTE ALIMENTARI DELLA FAMIGLIA. LA PREVENZIONE DELL’OBESITA’ INFANTILE DOTT. LUIGI GRECO PEDIATRA DI FAMIGLIA – BERGAMO VICE PRESIDENTE DELLA S.I.P. DOTT.SSA ELVIRA VERDUCI RICERCATORE UNIVERSITA’ DI MILANO CONSIGLIERE NAZIONALE DELLA S.I.P. Condizione di sovrappeso: 20,9 % dei bambini Condizione di obesità: 9,8% dei bambini Leggera e progressiva diminuzione del fenomeno nel corso degli anni L’Italia si mantiene ai primi posti in Europa per sovrappeso e obesità infantile Confronto europeo 2010 (COSI) Abitudini alimentari • L’8% dei bambini salta la prima colazione • Il 31% dei bambini fa una colazione sbilanciata in termini di carboidrati e proteine • Il 52% dei bambini fa uno spuntino di metà mattina abbondante • Il 25% non consuma quotidianamente frutta e verdura • Il 41% consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate Età adulta Nessun intervento Intervento tardivo impatto per gruppi vulnerabili Intervento tardivo Infanzia & adolescenza Madre & bambino Intervento precoce migliora la funzionalità e la risposta a nuovi stimoli Intervento precoce Vita Modified from Godfrey et al. Trends Endocrin Met 2010;21:199–205. Lancet. 2013; 381:3-4. It is well known that in-utero and early childhood experiences can affect the risk of NCD development, so there is the necessity to focus on early-life interventions, optimisation of nutrition, and reduction of environmental contaminants exposures to limit the increasing prevalence of noncommunicable disease. A vulnerable period for programming of NCD risk and an important target for prevention of adult diseases is represented by the first 1,000 days of life BREAST IS THE BEST! L’allattamento al seno esclusivo fino a 6 mesi di vita va raccomandato L’ALLATTAMENTO MATERNO NEI PAESI NON INDUSTRIALIZZATI E’ SOPRATTUTTO SOPRAVVIVENZA DEL NEONATO L’ALLATTAMENTO MATERNO NEI PA E S I I N D U S T R I A L I Z Z AT I E ’ QUALITA’ DI VITA I primi 6 mesi di vita Allattamento al seno esclusivo Alimentazione con formula a basso apporto proteico: 13%PE (800-1000 ml/die) Differente contenuto proteico tra alimenti Tipi di latte Latte materno à 5% PE Formula per l’infanzia à 7-9% PE Latte vaccino intero à 20% PE Latte vaccino parzialmente scremato (2% di grassi) à 28% PE Latte vaccino scremato à 39% PE Carne à 30-60% PE (a seconda del contenuto di grasso della carne) Allattamento al seno 11 Curr Opin Clin Nutr Metab Care. 2014;17:273-‐7. Il divezzamento rappresenta un periodo importante per lo sviluppo di pattern e preferenze alimentari ma potrebbe esser anche caratterizzato da eccessivi intake di energia, proteine, grassi saturi, colesterolo e sodio con eventuali conseguenze sulla salute futura. Nella pratica cosa succede nei primi anni di vita Complementary feeding: drastico incremento dell’intake proteico (PE) Latte materno 5% PE 12-24 mesi circa 15-20% PE L’apporto proteico durante i primi 2 anni di vita, dopo l’introduzione dei complementary foods, è spesso 2-3 volte più alto dei fabbisogni. Am J Clin Nutr 2014;99(suppl):718S-22S Vi è una sempre maggiore evidenza che un elevato intake proteico nei primi 2 anni di vita sia un fattore di rischio per lo sviluppo di sovrappeso e di obesità nelle epoche successive. È prudente evitare un eccessivo intake proteico nelle epoche precoci della vita (<15% PE) etab Cardiovasc Dis. assunti 2012;22:775-‐80. Diversi risultati suggeriscono cheNutr la M qualità dei grassi con la dieta possa essere più importante della loro quantità in termini assoluti. Ann Nutr Metab 2014;64:167–178 Paesi occidentali: aumento dell’assunzione di PUFA n-6 e ridotta assunzione di PUFA n-3 à parallelo incremento della prevalenza di obesità e di DM2. Studi su animali: dieta con elevato contenuto di PUFA n-6à incrementato differenziamento e proliferazione dei preadipocitià accumulo di grasso Ipotesi: diete ad contenuto di n-6 PUFA o con un rapporto n-6/n-3 PUFA possono avere dei potenziali effetti negativi sull’obesità pre e post-natale ma sono necessari ulteriori studi. Qual è l’effetto dell’assunzione di bevande zuccherate nella primissima infanzia? Pediatrics 2014;134 :S29-‐35 1189 bambini partecipanti al “Infant Feeding Practices Study” nel 2005 – 2007 e seguiti per 6 anni Prevalenza di obesità a 6 anni, tra i bambini che assumevano SSB durante l’infanzia: quasi il doppio di quella di chi non li consumava (17.0% vs 8.6%). I bambini che assumevano SSB più di 3 volte alla settimana, tra i 10-12 mesi di vita, hanno mostrato un odds ratio di obesità pari al doppio rispetto a coloro che non ne assumevano Il divezzamento oggi Dal sesto meseà alimenti energeticamente adeguati, dieta iperlipidica - normoproteica, rispettando i segnali di sazietà del bambino Migliorare lo stato marziale à alimenti ad elevato contenuto di ferro biodisponibile (ferro, pesce), allattamento al seno ancora in corso, no fibre, sì Vitamina C Separare pasti a prevalente origine animale da quelli a prevalente origine vegetale Fare prevalere la varietà di sapori sulla preferenza per dolce e salato (à no a sale e zucchero aggiunti) Supplementazione con Vitamina D PER TUTTI nel primo anno di vita → 400 UI/ die (pari a 10 ug/die) (LARN 1996 = Revisione LARN 2012 = American Academy of Pediatrics) ANCHE OLTRE IL PRIMO ANNO in caso di maggior rischio carenziale svezzamento 19 Alimentazione tra 12 e 36 mesi Importante garantire adeguato apporto di macronutrienti e micronutrienti NEL BAMBINO SANO LA STRATEGIA PRIMARIA DOVREBBE ESSERE RAPPRESENTATA DALL’EDUCAZIONE AD UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE Nutrizione 1 – 3 anni 21 Fabbisogni 12-36 mesi (LARN 2014) 12-36 mesi quale latte Non prima dei 12 mesi LV Dopo i 12 mesi fino a circa 300 ml al giorno (a ridotto contenuto proteico) A ridotto tenore di grassi dai 24-36 mesi su base individuale Tra i 12 e 36 mesi una formula specifica può migliorare il bilancio dei nutrienti àeffetti funzionali non noti, mancano dati diretti su parametri clinici. Comunque non più di 500 ml In conclusione…. (Progetto “Mi voglio Bene” - SIP) Allattamento: Allattare al seno almeno sei mesi, se possibile fino ai dodici mesi. In caso di necessità d’introduzione di un latte adattato preferire un latte a basso contenuto proteico. Svezzamento: Introdurre alimenti e bevande complementari al latte materno, ad eccezione dell’acqua, dopo i sei mesi compiuti. Lo svezzamento non dovrebbe cominciare prima dei 4 mesi. Apporto proteico limitato: Controllare l’introito di proteine per i primi due anni di vita, diminuendone la quantità e favorendo l’assunzione di pesce e legumi. Bevande caloriche: Evitare da zero a sei anni tè istantaneo, tè deteinato, tisane, succhi di frutta, soft drink, acqua zuccherata. Biberon: Sospendere entro i 12-24 mesi il suo utilizzo. Pericolo di iperalimentazione. A rischio la salute dentale. In conclusione…. (Progetto “Mi voglio Bene” - SIP) Mezzi di trasporto: A tre anni abbandonare l’uso del passeggino. Limitare l’abitudine di portare il bambino sul carrello della spesa. Privilegiare l’abitudine di andare a scuola a piedi. Controllo del BMI: A partire dai due anni controllare ad ogni visita dal pediatra la curva del Body Mass Index (BMI o Indice di Massa Corporea – IMC). Tenere d’occhio l’EAR, “early adiposity rebound”, indicatore del precoce aumento dell’adiposità e quindi di sovrappeso futuro. Sedentarietà: Far muovere il bambino il più possibile sin dai primi mesi di vita. Evitare di tenerlo davanti alla televisione più di un’ora al giorno. Giochi: Regolare e incentivare i giochi di movimento adatti alle varie età del bambino. Porzioni corrette: Preparare il piatto con la “taglia” di alimento idonea all’età del bambino. La porzione giusta è riportata nell’Atlante Fotografico delle Porzioni Alimentari. Potrebbe essere utile, soprattutto all’inizio, imparare a pesare gli alimenti. Stabilire un’alleanza con il proprio Pediatra di fiducia. • Aggiornamento • Nutrigenetica • Nutrigenomica GRAZIE PER L’ATTENZIONE • Mode • Diete sbilanciate • Presunte allergie alimentari 28