LINEE GUIDA DEL PROGETTO “​A SCUOLA COME A CASA​”

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LINEE GUIDA DEL PROGETTO “​A SCUOLA COME A CASA​”
 ISTITUTO COMPRENSIVO DICOMANO
SCUOLA PRIMARIA ​
“​
JACOPO RICCI​
” ​
DI LONDA
LINEE GUIDA DEL PROGETTO
“​
A SCUOLA COME A CASA​
”
*****
Elaborate ed attuate nell​
’​
anno scolastico 2014/2015 e
2015/2016 e da inserire nel POF triennale
(legge 107/2015).
PREMESSA
Londa ​
è ​
un piccolo comune della provincia di Firenze di circa 1800
abitanti, situato all​
’​
ingresso del Parco delle Foreste Casentinesi,
appartenente all‛ Unione dei Comuni della Valdisieve . L​
’​
agricoltura e
l​
’​
attivit​
à ​
forestale sono le basi dell​
’​
economia locale, oltre a un certo
sviluppo turistico durante il periodo estivo.
La scuola da sempre ha rivestito un ruolo di primaria importanza non solo
per l​
’​
istruzione e la formazione del futuro cittadino, ma anche come
fulcro del territorio, come punto di riferimento importante per
l‛interazione con le varie attività ed iniziative della comunità locale: tra
scuola e territorio, infatti, c​
’è ​
uno stretto legame e una continua
collaborazione, un vero e proprio connubio che arricchisce il tessuto
sociale e nello stesso tempo offre opportunità formative che
implementano la funzione educativa della scuola .
Nel corso degli ultimi anni si ​
è verificata una sempre maggiore richiesta
di tempo scuola pi​
ù ​
lungo per i bambini della fascia d​
’​
et​
à ​
corrispondente
alla scuola primaria (6-11 anni). La richiesta del ​
“​
tempo pieno​
” ​
(40h
settimanali), inoltrata dalla Conferenza dell‛Istruzione territoriale, ​
è stata accordata e deliberata dalla Regione Toscana per l‛a.s. 2012/2013
ma, a causa della mancata erogazione dell‛organico da parte dell‛USR, non
è ​
stato possibile attuare tale modello orario, creando così disagio alle
famiglie e alla scuola che ha assistito, inerme, alla diminuzione del numero
degli alunni.
Nell‛ a.s. 2014/2015, con l‛ingresso nella nuova sede scolastica, le
insegnanti, consapevoli della necessità di offrire al territorio una scuola
“di qualità” hanno progettato e realizzato un nuovo modello didattico “a
misura di bambino”, rispondente alle esigenze degli alunni, una scuola
rinnovata non solo nella didattica ma anche
nei tempi e nella
riorganizzazione degli spazi, dotati intanto di nuovi arredi forniti
dall​
’​
amministrazione comunale.
E​
’ ​
nato cos​
ì ​
nell​
’​
anno scolastico 2014-2015 il progetto ​
“​
A scuola come a
casa​
” ​
che:
­ risponde alle richieste di maggior tempo scuola con l‛attivazione di
altri 2 pomeriggi ( martedì e venerdì) per la classe prima e seconda
e gradualmente per tutte le classi, in cui vengono svolte attività
laboratoriali
­ comprende tutte le discipline e le educazioni, offrendo anche un
ampliamento e una diversificazione dell​
’​
offerta formativa.
­ punta sull​
’​
educazione globale e unitaria che vede le discipline come
base per una crescita continua e un apprendimento per la vita
secondo quanto raccomandato anche dalle Indicazioni Nazionali.
­ mira a realizzare una cultura che sia la somma di diversi stimoli,
nessuno secondario, e a fare in modo che il bambino la padroneggi,
ovvero che raggiunga le competenze.
­ si basa sulla ​
“​
collaborazione​
” e sull​
’ ​
aiuto reciproco per
sperimentare un vero modello di democrazia e trasformare la scuola
in una seconda casa , un ​
“​
bel luogo​
” ​
in cui i bambini si recano ogni
giorno con entusiasmo, sentendosi parte attiva di una piccola
comunit​
à ​
e vivendo concretamente e quotidianamente i valori della
condivisione e della solidariet​
à​
.
FINALITA​
’ ​
EDUCATIVE
●
​alorizzare durante tutto il periodo scolastico, ​
V
l​
’​
accoglienza degli
alunni​
, con varie iniziative ma anche con la realizzazione di un ​
ingresso
arredato con design invitante e funzionalit​
à ​
rivolta al ricevimento.
●
​romuovere ​
P
l​
’​
autonomia e la responsabilizzazione di ciascun bambino
attraverso l​
’​
assegnazione di incarichi ben precisi, grazie anche agli
spazi disposti in modo adeguato alle sue esigenze e al suo modo di
muoversi all​
’​
interno di essi.
●
​endere ​
R
“​
familiare​
” ​
lo spazio-aula munendolo di scaffalature ​
in grado
di contenere gli oggetti personali di ogni bambino quali libri, quaderni,
materiale di facile consumo ecc., permettendogli cos​
ì ​
di lasciarli a
scuola in tutta tranquillit​
à​
. Ci​
ò ​
gli consentir​
à ​
di ​
“​
viaggiare leggero​
” ​
da
casa a scuola e viceversa.
●
Imparare a ​
condividere​
, predisponendo in ogni ambiente ​
arredi su cui
poter lasciare a disposizione materiale appartenente alla comunit​
à
come lapis, gomme, colori, libri di narrativa, giocattoli, giochi ecc. e a
cui tutti possano attingere
●
Praticare una ​
didattica inclusiva anche attraverso l​
’​
apprendimento
cooperativo, attrezzando le aule con ​
“​
isole​
”​
, ovvero tavoli cos​
ì orientabili​
, ​
che permettano di svolgere agevolmente il proprio compito
assieme ai compagni vicini.
●
​ar ​
F
emergere le singole potenzialit​
à attraverso l​
’​
uso di una didattica
laboratoriale, lavorando in alcuni momenti a classi aperte, con gruppi
eterogenei per et​
à ​
(dalla prima alla quinta) su progetti interdisciplinari,
o svolgendo attivit​
à ​
pratiche (manuali, espressive o sperimentazioni).
Ci​
ò ​
sar​
à ​
ottenibile operando all​
’​
interno di un ​
laboratorio, sia esso
espressivo o scientifico, ma pur sempre opportunamente
organizzato.
●
​iutare a ​
A
superare le difficolt​
à piccole o grandi di ogni alunno, nel
rispetto dei pi​
ù ​
moderni criteri organizzativi di assolvimento dei ​
BES B​
isogni ​
E​
ducativi ​
S​
peciali, attraverso l​
’​
uso di ​
strumenti didattici
alternativi, tecnologici ed informatici (computer, LIM ecc.).
LE BUONE PRATICHE DEL PROGETTO
Le insegnanti condividono il modus operandi per ci​
ò ​
che concerne:
metodologia, mezzi e strumenti di lavoro, spazi e modalit​
à ​
di verifica.
In particolare si impegnano a:
Promuovere negli alunni l​
’​
autonomia personale
Valorizzare l​
’​
accoglienza in ogni momento della vita scolastica
Esplorare le potenzialit​
à ​
e gli stili di apprendimento di ogni alunno
Rapportarsi con referenti di progetto e/o operatori esterni per una
verifica in itinere e finale delle attivit​
à
➢ Favorire la comunicazione con le famiglie in modo sistematico e
costante con modalit​
à ​
che si riterranno pi​
ù ​
opportune
➢ Collaborare e condividere attivit​
à​
, iniziative e progetti
➢
➢
➢
➢
METODOLOGIA
La metodologia intesa come ideazione, attivazione e applicazione di
particolari strategie didattiche si avvale di:
lezioni frontali in classe
attivit​
à ​
di tipo laboratoriale
letture di approfondimento
osservazioni sistematiche
esercitazioni pratiche, scritte e/o orali, individuali, collettive e in
piccoli gruppi
­ attivit​
à ​
a classi aperte allo scopo di realizzare e favorire azioni di
tutoraggio e di cooperative learning
­ attivit​
à ​
di ripensamento individuale per favorire la metacognizione
­
­
­
­
­
Sono utilizzate varie strategie metodologiche, considerando che la
successione organica ed ordinata dei momenti di lavoro pu​
ò ​
e deve essere
suscettibile di adattamenti (intensificazione o rallentamento) in itinere.
In particolare, a seconda delle necessit​
à ​
di ogni singolo alunno, vengono
stilate schede di recupero, consolidamento e sviluppo sia a livello
individuale e/o individualizzato, inserendo materiale debitamente
predisposto alle finalit​
à ​
da raggiungere.
Gli alunni consolidano lo studio delle singole discipline, attraverso la
lettura silenziosa del testo e la ripetizione orale di quanto letto,
apportando alle nuove conoscenze apprese riflessioni di tipo personale,
utilizzando gradualmente un linguaggio sempre pi​
ù ​
specifico, relativo alle
singole discipline.
SPAZI
L​
’​
organizzazione degli spazi ​
è ​
funzionale allo sviluppo della responsabilit​
à e del cooperative learning, punti cardine del nostro progetto. Partendo
dallo spazio ​
– ​
aula troviamo:
♦i tavoli disposti a isola che ben si adattano ai lavori di gruppo, in
modo tale da poter permettere anche diverse modalit​
à ​
di
aggregazione;
♦l​
’​
esposizione del cartellone dove sono indicate le responsabilit​
à ​
a
cui ciascuno deve far fronte
♦le scaffalature con il materiale che i bambini possono lasciare a
scuola e che favorisce una maggiore responsabilizzazione e
autonomia
♦
​
il planning day che informa sulle attivit​
à ​
giornaliere
♦
​
i materiali per i laboratori scientifici
♦
​
i giochi matematici
♦
​
le vaschette con il materiale di cancelleria condiviso dai bambini
Altri spazi all​
’​
interno dell​
’e
​dificio scolastico sono stati adattati alle
finalit​
à ​
del nostro progetto:
• ​
il grande atrio situato all​
’​
entrata ​
è ​
il luogo di incontro per tutti
nel
momento dell​
’​
accoglienza e di ​
“​
esibizioni​
” ​
varie da parte dei
bambini
• ​
i laboratori di informatica e di pittura (in fase di allestimento)
ubicati nei locali della Scuola Secondaria di Primo Grado
• un​
’​
ampia stanza al piano seminterrato adibita a palestra
TEMPI
A partire dall​
’​
anno scolastico 2014-2015, nei pomeriggi del marted​
ì ​
e del
venerd​
ì ​
pomeriggio (non compresi nel computo delle 30h settimanali) sono
state realizzate attivit​
à ​
laboratoriali di arricchimento del curricolo con
particolare attenzione al potenziamento della lingua inglese, della lingua
italiana (animazione alla lettura), dell​
’​
attivit​
à ​
motoria, dell​
’​
arte e della
musica.
Con la parola laboratorio s​
’​
intende il luogo privilegiato in cui si realizza
una situazione d​
’​
apprendimento che coniuga conoscenze e abilit​
à specifiche su compiti unitari e significativi per gli alunni, in una
dimensione operativa e progettuale che li metta in condizione di dover e
poter mobilitare l​
’​
intero sapere esplicito e tacito di cui dispongono.
Quindi laboratorio come un momento significativo di relazione
interpersonale e di collaborazione costruttiva dinanzi a compiti concreti,
e non astratti, da svolgere.
Uno spazio di creativit​
à ​
e di autonomia che aumenta l​
’​
autostima e offre
ampiezza e spessore alle capacità di ciascuno. I diversi percorsi formativi
sono sempre e comunque coordinati all​
’​
interno della cornice delle
Indicazioni Nazionali per il curricolo secondo il grado di risposta alle
differenti situazioni di apprendimento degli allievi.
COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE
In questa organizzazione risulta particolarmente d​
’​
aiuto anche il
coinvolgimento dei genitori che, oltre ad essere puntualmente messi al
corrente del percorso svolto a scuola dai loro figli e dal gruppo, sono
chiamati a partecipare in prima persona, soprattutto se dotati di
particolari competenze, predisposizioni o buona volont​
à​
, nello svolgimento
di alcune attivit​
à ​
teoriche, pratiche o manuali.
Inoltre tutte le attivit​
à ​
svolte vedono il loro culmine in alcuni momenti di
festa a cui, naturalmente, sono invitati a partecipare i familiari dei
bambini.
SVILUPPI FUTURI
La legge 107 del 13 luglio 2015, conosciuta anche come ​
“L
​a Buona Scuola​
”​
,
al comma 7 stabilisce che:
“Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie
e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il
fabbisogno di posti dell​
’​
organico dell​
’​
autonomia, in relazione
all​
’​
offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del
monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di
autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilit​
à​
, nonch​
é ​
in
riferimento a iniziative di potenziamento dell​
’​
offerta formativa e delle
attivit​
à ​
progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi
formativi individuati come prioritari​
”
In particolare nei seguenti commi la legge individua come prioritari:
➢ a) ​
“la ​
valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche,
con particolare riferimento all​
’​
italiano nonch​
é ​
alla lingua inglese​
”
➢
c) ​
“il ​
potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura
musicali, nell​
’​
arte​
”
➢ g) ​
“il ​
potenziamento delle discipline motorie​
”
➢ i) ​
“il ​
potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attivit​
à ​
di
laboratorio​
”
➢ m) ​
“la ​
valorizzazione della scuola intesa come comunit​
à ​
attiva, aperta
al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l​
’​
interazione con le
famiglie e con la comunit​
à ​
locale​
”
➢ n) ​
“l’​
apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni
e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con
potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario
rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89​
”.​
Alla luce di tutto ciò le insegnanti della scuola primaria di Londa, che con
il progetto ​
“​
A scuola come a casa​
” hanno gi​
à ​
iniziato a mettere in atto
le strategie necessarie al raggiungimento degli obiettivi formativi
individuati dalla legge, chiedono che tale progetto venga inserito
nell​
’​
elaborazione del POF triennale al fine di:
• garantire il tempo prolungato (punti m, n comma 7 L. 107) mantenendo i
sei insegnanti curricolari tuttora in servizio;
• mantenere l​
’​
insegnante specialista di lingua inglese che negli ultimi due
anni ha portato avanti con grandi consensi i laboratori opzionali dedicati
a tale lingua, al fine di garantire il potenziamento previsto dal punto a
del comma 7 della legge 107.
• valorizzare la scuola come “comunità attiva e aperta al territorio”
venendo incontro alle esigenze delle famiglie e condividendo con la
collettività locale iniziative e opportunità formative per la crescita
individuale e sociale degli alunni.