Nero su banco - Istituto Europeo Leopardi

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Nero su banco - Istituto Europeo Leopardi
Periodico gratuito dell’Istituto Leopardi di Milano - n. 0 Febbraio 2005 - Anno I
www.istitutoleopardi.it - [email protected]
Il saluto del Direttore
concerto di Natale, a pag. 3
Dopo tanto tempo è tornato il giornalino dell’ Istituto Leopardi, il
vostro giornalino.
L’occasione ci è stata fornita proprio da voi ragazzi, dalle vostre
richieste di dare “una voce” alla
nostra scuola, un mezzo di comunicazione e di incontro per scambiare idee, per riflettere, per dar
modo a ciascuno di dire “la propria” su vari argomenti. Questo
primo numero raccoglie gli articoli
dei “più coraggiosi”, di coloro cioè
che improvvisatisi giornalisti, hanno affrontato temi di attualità, recensioni di libri e perfino un’intervi-
Finalmente il giornalino!
Accolgo con particolare soddisfazione la notizia che il primo numero del giornalino d’Istituto è andato
in stampa. Non vi stupite della
soddisfazione poiché, per come ho
visto e seguito “dietro le quinte”,
quest’iniziativa lancia un messaggio importante che spero sia confermato dalla continuità di uscite
dopo questo numero zero e sia lo
stimolo verso altre analoghe iniziative.
Vedete, ho sempre pensato che la
scuola, oltre a quanto
“tradizionalmente” è chiamata a
fare, ossia trasmettervi conoscenze e competenze, possa essere
un luogo di crescita personale
attraverso positive relazioni che gli
studenti possono instaurare tra
loro e con i loro insegnanti (anche
con il Preside).
Ho sempre pensato, anche, che
iniziative come quella del giornalino non possono essere “imposte”,
ma per essere belle e riuscire
devono essere “sentite” e nascere
dall’entusiasmo e dall’iniziativa
degli studenti: alla scuola va solo il
compito di proporre e dare una
mano coordinando gli aspetti organizzativi.
Ebbene, vedere quale gruppo
numeroso di studenti ha voluto
collaborare, la quantità di materiale prodotto che ha permesso alla
redazione di fare anche scelte,
l’entusiasmo con il quale si è lavorato, mi ha fatto particolarmente
piacere.
Ma torniamo al messaggio importante che questo giornalino può
lanciare. Mi riferisco al piacere che
avete di stare insieme e cogliere
l’occasione della scuola per iniziative che vi permettano di conoscervi meglio e di divertirvi insieme.
Se unisco all’iniziativa del giornalino, tra le altre, quella del concerto
di Natale o la richiesta e l’organizzazione di una piccola festa per
scambiarvi gli auguri, tutte iniziative sostanzialmente organizzate da
voi, non posso che essere felice e
constatare con piacere che siete
vivi e “fate viva” la “nostra scuola”.
Non so quali auspici si debbano
fare ad un primo numero di giornale, penso che un grazie a chi ha
collaborato ed un “in bocca al
lupo”, vadano sempre bene.
Roberto Pasolini
sta al nostro Preside!
Tutti noi ci auguriamo però che il
giornalino si arricchisca ulteriormente con altre rubriche, richieste
e volute da voi, dettate dalla vostra
fantasia e dai vostri sempre molteplici interessi.
Un ringraziamento particolare a
tutti coloro che ci hanno dedicato
un poco di tempo e… forza e coraggio, futuri giornalisti! Buona
lettura e un pizzico di tolleranza…
se qualcosa ci è sfuggito…
Rossella Sironi
Ma l’amore cos’è? Dai film ai
cartoni animati, tra pozioni e
formule magiche... l’amore c’è
sempre!
ABRACADABRA, SIM SALA BIM
Nel film The dreamer l’attrice protagonista pronuncia queste parole:
“Tu sei il mio primo amore, il mio
grande amante, il mio unico amore...”
Ma quando capiamo che siamo
innamorati, quando capiamo che
non è solo una “cotta”?
AMORE... forse proviamo il bisogno di averlo sempre vicino, di
sentirlo sempre, di non lasciarlo
mai e di scoprire che ormai fa
parte non solo della nostra vita ma
anche della nostra mente e del
nostro corpo.
“Buonanotte, buonanotte! Lasciarti / è dolore così dolce che / direi
buonanotte fino a giorno” (Shakespeare).
Ci sono “cotte” che vengono così,
in un lampo: non fai altro che viaggiare coi pensieri cercando di
conquistarlo, magari facendoti
prescrivere una pozione d’amore:
“gambe di rana / miele di fiori / e
una lacrima”.
Incantesimi, profezie, pozioni magiche perfette come quella che ha
bevuto Giulietta, per addormentarsi dolcemente con la speranza di
risvegliarsi nelle braccia del suo
Romeo... e invece... invece il tempo, inviato dal Fato, non ha aiutato
i due innamorati e la morte, prima
invaghitasi di Giulietta, ha trascinato nell’oblio Romeo.
E se arrivasse Cupido e scagliasse una freccia sulla coppia sbagliata? Forse a proposito si potrebbe dire “l’amore non è bello se non
è litigarello”... ma no: si ricorre a
maghi che, con le giuste parole,
mettano in ordine quello che l’angioletto dell’amore ha combinato...
“Viviamo e amiamoci, mia Lesbia /
le chiacchiere dei vecchi troppo /
seri stimiamole due soldi. / Il sole
può cadere e ritornare: / ma noi,
quando la nostra luce / si sarà
spenta una volta, avremo / una
notte soltanto da dormire infinita. /
Dammi mille baci e altri cento e
altri / mille, e dopo ancora mille.
Quando saranno migliaia confonderemo / il conto per non sapere,
e per / evitare il malocchio di un
invidioso / quando saprà che sono
stati tanti / i nostri baci” (Catullo).
Questo amore forse cerchiamo,
quello infinito che neanche un
“Bruto” come quello di Braccio di
Ferro può portare via a Olivia...
Cecilia Agosti
immergono in un’atmosfera di
genuinità e calore familiare, la
spalmabile dà l’idea di una sorta di
trasgressione e sembra quasi
rappresentare il peccato.
Ogni cucchiaiata, comunque, sembra essere uno speciale ritorno
all’infanzia e all’ingenuità, oltre che
un semplice tuffo nella dolcezza.
Delizia per ogni palato, o quasi,
questa morbida crema è anche
un’ottima consolazione ai dolori
quotidiani: è grande il piacere che
si prova ad affondare il cucchiaio,
oppure, come fa Nanni Moretti nel
film Bianca, il coltello nell’enorme
barattolo per sfogare la propria
ansia.
Elisabetta De Luca
DEA NUTELLA
“Che mondo sarebbe senza Nutella?”
Quante volte si sente provenire
dalla televisione questa storica
frase... e quante volte l’acquolina
in bocca sale! Subito si corre verso la credenza della cucina e...
eccolo lì! Il vasetto dell’amata,
desiderata, divinizzata Nutella è
pronto ad allietare ancora una
volta la giornata. Eh sì, perché
questa, in apparenza innocente,
crema di cacao e nocciole non è
solo un alimento conosciuto in
tutto il mondo e una delle
“bandiere” italiane insieme alla
pizza e alla pasta, ma è soprattutto uno dei più semplici e diffusi
piaceri della vita.
La Nutella è ormai diventata un
prodotto di “culto” di portata mondiale a cui pochi resistono, di ogni
generazione. Tutti, infatti, guardano a “lei” come ad un mito impareggiabile, anche in conseguenza
dell’operato di quelle poche aziende che provano a clonarne il sapore, la consistenza e l’effetto “un
cucchiaino tira l’altro”, ma che
falliscono nel loro intento, sfornando così prodotti meno “brillanti”.
Siti internet, mostre e libri (il più
sorprendente è quello di G. Padovani: “Gnam! Storia sociale della
Nutella”) sono alcuni dei numerosi
omaggi a questa signora indiscussa delle tentazioni culinarie.
Nutella, però, è molto di più: al
contrario di ciò che si “proclama”
nelle campagne pubblicitarie, che
1a1
Ecco in campo schierati, uno di
fronte all’altro, da una parte il vecchio caro libro, con le sue pagine
ingiallite e la copertina rovinata, e
dall’altra, con lo schermo sfavillante, il computer di ultima generazione, con tutta la sua prepotente
tecnologia.
Chi avrà la meglio? Chi alzerà la
coppa del vincitore?
La partita è appena cominciata...
L’introduzione al mio articolo è un
po’ grottesca, ma credo rispecchi
in parte il conflitto esistente tra due
strumenti così diversi tra loro...
È tendenza della gente, soprattutto dei più giovani, “rifugiarsi” nello
schermo di un computer, piuttosto
che tuffarsi nelle pagine di un bel
libro; basta un clic per accedere a
informazioni che altrimenti richiederebbero molto più tempo per
essere trovate: è decisamente una
bella comodità!
Quale libro acquistare per conoscere questa e quell’altra cosa?
Basta invece inserire due parole e,
come per magia, appaiono sullo
schermo migliaia di informazioni,
corredate anche da splendide foto!
La domanda che ci si pone è: ha
senso leggere un libro, quando si
hanno a disposizione altri mezzi
che possono soddisfare le proprie
esigenze? Per dare una risposta
dovremmo analizzare i due diversi
tipi dei lettura: se una persona
sceglie di leggere un libro per
passare qualche ora di relax, non
c’è nulla di meglio che un bel romanzo, che nessuna “diavoleria”
informatica potrebbe sostituire; se
invece parliamo di un tipo di lettura
più specifica, allora forse potremmo assolvere il mezzo informatico...
Se dovessi usare un termine calcistico direi che finirebbe 1 a 1, con
maggiori opportunità di gol per il
computer... ma se vi resta un po’
di tempo da spendere nella vostra
vita così caotica, compratevi un
bel libro e fatevi trasportare dall’emozione che solo lui può dare!
Antonio Bini
Direttore Responsabile
Maria Rossella Sironi
Collaborano per la redazione
Edi Copreni, Anna Barbatti,
Alberta Bergomi, Pierdomenico Palazzi, Maria Rossella
Sironi, Lorenzo Tomassini
Sede
Istituto Europeo Leopardi
Via del Carroccio, 9
20123 Milano
Stampato presso
Arti Grafiche Donati - Cormano MI
Numero 0
In corso di registrazione
presso il Tribunale di Milano
Anni Cinquanta
Vanno di moda gli anni cinquanta. I sociologi sono già
pronti a spiegarci che, dietro a
questo ritorno, c’è il desiderio
comune di evadere dal nostro
presente.
Sarà vero?
Lascio a voi la riflessione.
Ciò che è certo è che, dalla
musica alla moda, passando per
l’arredamento, guardare al passato è di tendenza.
Non ci sono dubbi: il 2004, musicalmente parlando, è stato
l’anno dello swing. Un genere
musicale dimenticato, che è
inaspettatamente tornato in vetta
alle classifiche, alcuni decenni
dopo “ the Voice” Frank Sinatra
( chiedete in famiglia ).
Volete un nome nuovo del
panorama swing? Michael Bublè, giovane cantante canadese
di origini italiane; ha pubblicato
un fortunatissimo album che
porta il suo nome e che contiene tredici cover dei più grandi
successi del genere. Una voce
potente e raffinata, un sound
diverso. Da ascoltare, almeno
una volta.
Anche l’inquieto mondo della
moda risente del ritorno dei
fifties. Quest’anno, ad esempio,
via libera alle spille, magari
quelle dimenticate in fondo ai
Il concerto di Natale
Uno spettacolo preparato ed
interpretato da ragazzi,un’affluenza senza precedenti
con parte del pubblico costretto ad
assistere in piedi e la presidenza
al gran completo a testimoniare
l’importanza di una serata snobbata dai piu’(me compreso,lo ammetto);queste le premesse al mio
ingresso nel “teatro”la sera del
Concerto di Natale. Una serata
molto piacevole e divertente dove
tra un balletto e un canto non sono
mancati momenti umoristici grazie
a due bravissime conduttrici d’eccezione anche se poco credibili
nei ruoli di una troppo carina Befana ed una “smilza” Babba Natala”.
Le due, costantemente in lite tra
loro per il ruolo di prima donna,
venivano continuamente interrotte
da maghe svampite ed improbabili
folletti.
La serata è terminata in un tripudio
di applausi per l’eccellente risultato ottenuto (sono stati raccolti piu’
di 4000 euro) grazie all’impegno e
al sacrificio di ragazzi che hanno
saputo unire il divertimento di una
serata spensierata ad una piu’
nobile causa come la raccolta di
fondi per la mensa degli anziani..
Ancora complimenti a tutti e arrivederci al prossimo anno per quello
che per molti è diventato un appuntamento a cui non si deve
mancare.
Gianluca Granzotto
cassetti. Oppure alle lunghe
collane, da portare come pezzo
unico su maglioni tinta unita,
preferibilmente rosa brillanti, il
colore-simbolo degli anni cinquanta. Chissà, regalare una
spilla potrebbe essere un suggerimento per il prossimo Natale e, forse, si riuscirebbe a sfatare il vecchio detto secondo il
quale, donare oggetti appuntiti
porta sfortuna. Siamo nel 2004,
si’ o no?! L’arredamento? Non
occorre ristrutturare casa per
essere al passo con le ultime
tendenze: basta qualche dettaglio ad effetto!
Tornano di moda gli oggetti
coloratissimi, dalle linee morbide
ed avvolgenti.
Ecco alcuni esempi: si va dalle
radio d’epoca ai bicchieri di
cristallo ( meglio di Murano, potendoseli permettere! ). Senza
dimenticare i dischi in vinile,
dall’indiscutibile fascino; se non
avete il giradischi, sono in vendita le raccolte delle più significative copertine dei mitici 33
giri. Non amate gli anni cinquanta ?
State tranquilli perché, vedrete,
l’anno prossimo, tornerà di moda
un altro decennio.
Eleonora Ardemagni
Stage:“Sacra Famiglia” di C.Boscone
“Il mondo dei “normali”deve andare a conoscere il mondo dei disabili, non viceversa”. Questa frase,
che racchiude, in sintesi, il significato dell’intera settimana di stage,
è del Dott. Lucio Moderato, psicologo e direttore della divisione
diurna dell’ Istituto S. Famiglia,
indiscussa figura carismatica del
progetto di sostegno alla disabilità.
Lo stage, dal titolo “Intervento
educativo ed handicap psicofisico” è nato con l’obiettivo di permettere la conoscenza della realtà
della disabilità e delle principali
tecniche finalizzate allo sviluppo
delle abilità di ogni individuo.
La settimana si è articolata in diversi momenti: l’ascolto, l’osservazione, le interviste ai diversi professionisti e l’analisi dei dati raccolti. Attraverso le lezioni tenute
da alcuni educatori e psicologi
dell’Istituto, abbiamo conosciuto
alcune tematiche riguardanti la
disabilità (la quale diventa handicap nell’ambito della società) e il
ruolo degli operatori impegnati nei
servizi alla persona. Le visite ai
laboratori, (informatico, lavorazione della ceramica e lavorazione
del legno) ci hanno offerto l’opportunità di osservare da vicino le
attività pratiche di recupero, facendoci ulteriormente avvicinare alla
realtà del disabile. Infine, dopo
l’elaborazione di gruppo di un
questionario da sottoporre ai diversi professionisti, ognuno di noi ha
intervistato un operatore e, successivamente, abbiamo analizzato
i dati raccolti e formulato delle
riflessioni finali.
È stata un’esperienza forte, arricchente sia dal punto di vista didattico, sia da quello umano. Per
molti di noi, è stato il primo
“contatto” con la realtà della disabilità, una realtà “difficile”. Durante
le discussioni, successive alla
settimana di stage, è emerso che
alcuni di noi avrebbero preferito
partecipare in modo più attivo e
diretto allo stage, interagendo in
prima persona con i disabili e imparando a mettere in pratica subito
alcune tecniche di intervento.
Altri, invece, hanno ritenuto già
sufficiente il ruolo ricoperto durante la settimana, affermando di non
sentirsi ancora cosi competenti ed
esperti per potersi misurare in
modo pratico con questa realtà.
Il quarto anno di liceo è, inoltre, il
momento di cominciare a pensare
seriamente al proprio futuro lavorativo: è l’ora giusta per orientarsi
fra mille possibili opportunità di
lavoro e uno stage permette di
vivere, anche solo per una settimana, quella che potrebbe divenire la nostra scelta futura.
Eleonora Ardemagni
BIG FISH
Genere: commedia
Cast: Helena Bonham Carter,
Steve Buscemi; Danny De Vito,
Albert Finney
Anno: 2003
Nazione: Stati Uniti
Durata: 110’
Regia: Tim Burton
TRAMA: un giovane giornalista
viene richiamato in patria a causa
della malattia che ha colpito il
padre e che è ormai ad uno stadio
terminale. Il giovane coglie così
l’occasione per cercare di
“saperne di più” circa la vita del
padre.
COMMENTO: tratto dall’omonimo
romanzo di Daniel Wallace, Big
Fish sembra essere la migliore
opera che Tim Burton abbia mai
realizzato. Il film appare come il
pieno compimento di alcune tematiche che caratterizzano la poetica
del regista statunitense e che mai
prima d’ora egli aveva saputo
integrare, miscelare e proporre
con tanta delicatezza e dolcezza.
Big Fish è più di un’epopea familiare che va a collocarsi nella culla
del folklore americano: è un saggio sulla pratica dello storytelling,
sulla tradizione orale delle favole
raccontate prima di dormire allo
scopo di tranquillizzare o, intorno
ad un fuoco, per terrorizzare. Ma
Tim Burton ci ha abituati alla mescolanza dei due mondi, a quella
zona del crepuscolo in cui sembra
che la magia possa penetrare
nella realtà e confonderla, arricchirla, renderla fantastica. In questo mondo le streghe, i giganti, gli
spiriti possono interagire con gli
uomini, in uno scenario fatto di
paesini dalle case basse e imbiancate, di giornate torride e di lande
paludose. Le invenzioni visive si
sprecano, ma senza mai appesantire la narrazione che, però, è
leggermente penalizzata da una
colonna sonora non adatta... ma
anche questo è un aspetto tipico
del cinema d’oltreoceano. Big Fish
suona sulle sue corde con un
grande cast, che offre una prova
impeccabile; uno su tutti: Albert
Finney, che nell’immobilità del suo
giaciglio fa risuonare una voce
ricca di sfumature, che assumono
anche le storie da lui narrate.
Mattia Corvo
DODGEBALL
Dopo il grande successo ottenuto
negli Stati Uniti, arriva in Italia
Palle al balzo (Dodgeball) di Rawson Marshall Thurber, una commedia sportiva dal sapore demenziale che ha come protagonista
Vince Vaughn, il cattivo dello
Starsky & Hutch cinematografico,
nonché novello Norman Bates
nello Psycho firmato da Gus Van
Sant. A fargli da antagonista è la
stella comica Ben Stiller, anche
produttore del film, che, affiancato
dalla moglie Christine Taylor, si
ritaglia il ruolo dell’avido proprietario di una palestra per culturisti
incalliti.
La storia è quella dello squattrinato Peter Lafleur che, padrone del
Pallino Joe’s, palestra destinata a
fallire e presa di mira dal magnate
della ginnastica White Goodman,
intenzionato ad acquistarla per i
suoi loschi affari, avrà modo di
conservarla soltanto vincendo il
primo premio al torneo nazionale
di Dodgeball. Inutile dire che la
strada da percorrere per arrivare
alla vittoria è tempestata di gag e
situazioni comiche che non lasciano lo spettatore indifferente, tanto
che il film è già stato definito come
la commedia più divertente dell’anno.
Badate bene: chi scrive ha apprezzato il film e l’ha trovato decisamente divertente, ma non si può
fare a meno di notare che, tra i
tanti momenti demenziali ed esilaranti, la qualità di alcune gag non
sia di altissimo livello, a causa
soprattutto di una certa mancanza
di buon gusto, che finisce per
compromettere i momenti di vera
ironia.
Niccolò Foresti
IN PRINCIPIO
Una sala vuota, si colma un palco
solitario si anima ed una donna
parla. Angelica Colò con il suo
forte accento romano racconta di
sè ,dei suoi figli e della Galilea ,sua terra natale, dove ha ideato,
per contrastare il dolore della seconda intifada, il teatro arcobaleno. Tace . Un telo nero comincia a
pulsare e ne scaturiscono dei corpi
di ragazzi e ragazze che si avvicinano, si sfiorano ,i loro volti sono
celati da maschere bianche con
una espressione come leggermente imbronciata. Un giovane però
mostra la sua identità e così si
formano due schieramenti :combattono , si feriscono ed in
fine si separano. Una giovane ed
un giovane di schieramenti avversi
si avvicinano nonostante i loro
gruppi li ripudino, il loro esempio
trascina gli altri che riconoscono la
possibilità della pace tra diversità.
La danza coinvolge il pubblico ed
in fine le ultime due maschere
vengono tolte: tutti ora hanno scelto la pace.
Una immagine che non colpisce
per l’estesi ma per le sferzate
morali che con la musica e i gesti
ventitré ragazzi della Galilea
(Israele) di religioni e paesi differenti hanno offerto questa mattina
al teatro Dal Verme di Milano agli
studenti delle scuole superiori. Un
messaggio di pace e di libertà che
sconvolge il quotidiano e le menti
distratte dei giovani stipati nel
teatro ,che uniti in un solo sentito
hanno illuminato la sala buia con
cellulari e accendini per comunicare la loro partecipazione mentre
una meravigliosa voce femminile
cantava un inno alla pace, alla vita
e a Dio che li ha preservati in vita!
Un pubblico che si commuove ,che applaude che si lascia
coinvolgere fino in fondo, lacrime e
sorrisi si confondono in una nuova
sensazione che cambia la vita ,che indica una strada sentita
nominare e sbandierare nelle manifestazioni in piazza ,ma che
nessuno ha mai sperimentato sulla
pelle. Ventitré ragazzi che vivono
nella guerra, parlano di pace a
coloro che la possiedono, non ne
parlano piangendo o filosofando,
sorridono e ci guardano con occhi
pieni di speranza e volontà.
Per poterci comunicare hanno
dovuto viaggiare ed essere protetti
da un apparato di polizia onnipresente perché il loro messaggio di
pace rischia di ispirare messaggi
di terrore, sono ragazzi normali ed
eccezionali, sopravvivono alla
guerra e vivono una vita di impegno scolastico e sociale che obbliga a riflettere.
Il pubblico al termine ha rivolto
molteplici domande e ringraziamenti i ragazzi che hanno risposto
e mostrato le loro posizioni veicolando un coraggio impensabile.
La sala si svuota, Angelica viene
attorniata da una trentina di persone che le stringono la mano, che
commosse la ringraziano ed in fine
alcune ragazze chiedono di fare
una foto con i ragazzi che sono
stati condotti via dalla security,
ottengono il permesso e il desiderio che le preme sarebbe quello di
abbracciarli tutti per restituire loro
almeno una piccola parte di ciò
che avevano comunicato loro, vi
sono scambi di saluti nelle diverse
lingue cercando di comprendersi il
meglio possibile e negli sguardi
delle ragazze che escono dal teatro si percepisce che non gli scivolerà via quest’esperienza come
se fosse un sentimento e non gli
rimarrà solo il ricordo. Tutto ciò ha
indicato come iniziare a vivere e
smettere di sopravvivere: si deve
fare tutto ciò che è in proprio potere per donare agli altri la propria
forza e il proprio bene.
Annachiara Povoleri
Quattro chiacchiere “informali” con il Preside Pasolini
Per il primo numero del Giornalino Scolastico ho deciso di iniziare intervistando una persona che vediamo ogni giorno ed alla quale di norma non abbiamo
occasione di porre alcuna domanda che vada al di là della solita routine quotidiana: “Potrebbe firmarmi questa giustifica?” “I miei avrebbero necessità di un
colloquio con lei, quando sarebbe disponibile?”
Insomma, nulla di piacevole o interessante, a differenza di quanto uscito da quest’intervista fatta su domande prese proprio da studenti in una delle tante,
troppe ore passate in biblioteca.
Così un bel giorno presentatomi nello studio della Presidenza, previo appuntamento, ho iniziato a porre quesiti più generali…
Da quanti anni è nel campo dell’Istruzione?
Sono nel campo dell’Istruzione da circa 40 anni, feci la mia prima esperienza insegnando ai bambini presso la Fondazione Crespi Morbio, cosa che fu per
me una grande gratificazione, dopo di che iniziai la mia professione proprio qui presso l’Istituto Leopardi.
Ed in tutti questi anni non si è mai sentito stanco di questa occupazione?
Eh sì, ogni attività umana ha i propri momenti “di alti e di bassi”, ma senza entusiasmo, interesse, creatività e piacere non si potrebbe fare nulla. Se quindi
sei qui ad intervistarmi nonostante qualche momento di stanchezza, che dal punto di vista umano sono quelli in cui si sente di dare senza ricevere nulla in
cambio, è chiaro che sono stati facilmente superati.
Sono mai accaduti fatti particolarmente “strani”o “grotteschi” che coinvolgessero suoi studenti ?
Mi è difficile rispondere per mio carattere.Partendo dal presupposto che da un punto di vista professionale ho imparato che i ragazzi sono imprevedibili,
diventa chiaro che “stranezze” avvengono all’ordine del giorno, finendo così nella normalità
Ciò nonostante immagino che in tutti questi anni ve ne siano almeno un paio che non cadono nel cosiddetto dimenticatoio…
Un paio sì...
Ad esempio è normale che gli adolescenti desiderino mettersi in mostra davanti ai compagni, ma puoi ben immaginare che quando in settimana bianca con
gli studenti ne vedi uno che, mentre si è tutti in coda allo ski-lift, per mostrare la propria bravura invece di seguire la pista normale scende dritto a velocità
sparata, fa un salto sul tetto di una baita, si impianta come un pupazzo a molle nella neve, e quando si alza ha un buco in mezzo alla fronte come se fosse
stato colpito da un pistolero di un film Western di scarsa qualità…beh, non posso dimenticarlo.
Poi invece, sempre in gita, quando si fanno i controlli notturni capita di vedere uscire di stanza alle 2.30 del mattino la ragazza più insospettata, mai dire mai!
Immagino, come vede la presenza di questi episodi al di fuori dell’Ordinario nella normale routine quotidiana?
Le stranezze dell’ordinaria amministrazione sono il sale che tutto sommato rende piacevole questo lavoro, perché comunque si fondano su, e costituiscono,
rapporti personali.
Andando a toccare un tema che interessa non pochi, è noto che molti membri della sua famiglia lavorano in questa Scuola, vi sono mai state
divergenze a riguardo?
Se l’impostazione non fosse stata fortemente sempre condivisa, questa realtà non avrebbe potuto progredire, ed è chiaro quindi che le normali divergenze
possano sorgere durante il quotidiano svolgimento del lavoro sono sempre state risolte nella piena serenità.
Domanda “Marzulliana”, Lei si sente più Padre o più Preside?
Siccome ho sempre creduto nella Famiglia, mi son sempre sicuramente sentito più padre, proprio per questo ho sempre cercato di utilizzare questa mentalità nel rapporto con i miei studenti svolgendo la funzione di Preside.
Guardando i suoi studenti, le capita mai di rivedere quello che lei è stato da giovane?
Le adolescenze di generazioni diverse possono sembrare non compatibili, ma a parte i tempi diversi vi sono sempre dei denominatori comuni. Questo sono
gli Ideali, la polemica con il mondo degli adulti, il desiderio di emergere, etc… in cui a volte non posso che rivedermi e tenerne conto per cercare di capire gli
studenti svolgendo quella che poi è la mia funzione.
Arriva il momento della domanda più dolorosa: non molti sanno che lei aveva intrapreso la carriera di calciatore, come mai l’ha interrotta?
Per le mie situazioni di vita non potevo lasciare Milano, poi per la mia famiglia ed inoltre perché avrei dovuto interrompere gli studi…
E dopo 40 anni e più di carriera, può dire di aver avuto rimpianti?
Più che rimpianti la vita ci mette di fronte a scelte e, come giustamente dice qualcuno: “Ogni scelta significa guadagnare qualcosa ma lasciare qualcosa
d’altro”. Alla fine non ci si può permettere di completare o portare a termine tutti i sogni o le ambizioni. Quindi a parte quella del Calciatore, aver dovuto scegliere tra fare il Ricercatore Economico ad alto Livello o costruire un’esperienza scolastica ha lasciato qualcosa di incompiuto, ma le soddisfazioni che il
tempo mi ha dato hanno ripagato quello che ho lasciato.
Infine, quali potrebbero essere i futuri sviluppi dell’Istituto Leopardi?
È difficile dire quali potranno essere in un momento di riforma… Sicuramente completare una scuola che vada da quella dell’Infanzia a quella superiore,
proporre specializzazioni post-diploma e soprattutto cercare di anticipare i tempi per proporre agli studenti percorsi formativi che siano più vicini alle loro
necessità di informazione, come fatto appunto con il Liceo Europeo.
E così con un umore differente dalla norma, lasciai la Presidenza. Chissà se in futuro nuove domande o nuove occasioni non riusciranno a riportarmi in
quella Stanza senza cadere nel solito “cazziatone”….
Gianfilippo Falsina
Cento anni di relatività
Gli uomini mi hanno definito pazzo,
ma non è ancora bene chiaro se la pazzia
sia o non sia
la più alta forma di intelligenza
e se le manifestazioni più meravigliose
e profonde dell’ingegno umano
non nascono da una deformazione morbosa del pensiero,
da aspetti mentali esaltati a spese
dell’intelletto normale.
Edgar Allan Poe
Se verrà dimostrato che la mia teoria della relatività è valida,
la Germania dirà che sono tedesco
e la Francia che sono cittadino del mondo.
Se la mia teoria dovesse essere sbagliata,
la Francia dirà che sono un tedesco
e la Germania che sono un ebreo.
Albert Einstein
Da un discorso in Sorbona alla Società filosofica francese, 6 aprile 1922
Chi era Albert Einstein? Un uomo, un fisico, un filosofo? I libri lo descrivono
così: Albert Einstein (Ulm 1879 – Princeton 1955), fisico tedesco naturalizzato svizzero, nel 1916, enunciò la teoria della relatività generale, alla base
della fisica moderna. Premio Nobel nel 1921, all’avvento del nazismo si
trasferì negli Stati Uniti, Pacifista convinto, segnalò l’importanza delle ricerche nucleari, ma prese comunque più volte posizione contro le armi nucleari e a favore del disarmo. Da questa descrizione capiamo che certamente
un uomo lo era, anche abbastanza “Curioso”, se per curioso si intenda
Pazzo, ma quello che molti di Noi ignorano che Albert in realtà aveva ben
poco del fisico, in un laboratorio nella sua vita ci sarà entrato solo per vedere esperimenti eseguiti da altri, lui era un fisico teorico, in realtà lo si può
considerare un filosofo, nelle sue parole, nei suoi pensieri, nei suoi sogni,
c’era sempre un qualcosa tale da rendere quelle citazioni da lui dette,
“piccoli” trattati filosofici:
“La maggior parte degli insegnanti perdono tempo
a fare domande che mirano a scoprire
ciò che l’alunno non sa,
mentre la vera arte del fare domande
mira a scoprire ciò che l’alunno sa o che è capace di sapere.”
Il Libro che vi consiglio di leggere è Pensieri di un uomo curioso a cura di
Alice Calaprice, una raccolta di oltre 500 riflessioni di Albert Einstein, organizzate secondo un ordine tematico e cronologico: l’America e gli americani; la guerra e la Pace; la religione, Dio e la filosofia; la famiglia; l’amore;
l’educazione. Parole spiritose e cordiali di quando era un giovane sorpreso
della sua fama, e parole irascibili e taglienti di quando era un uomo nel
pieno della sua maturità. Un libro diverso dagli altri, scorrevole e semplice,
ma pieno di piccole verità, alcune volte banali ma che spesso dimentichiamo. A proposito di Einstein, vorrei sfatare un “mito”, non è assolutamente
vero che è stato bocciato in matematica in seconda superiore, semplicemente lui ha abbandonato gli studi per proseguirli da solo.
Nicola Meinardi
MARE
cube book edizioni White Star
735 pagg. euro 15,90
Attenzione: questo non è il
solito libro.
È un viaggio a trecentosessantagradi
nell’incredibile mondo
del mare, attraverso una serie
di fotografie da tutto il pianeta
che tolgono il fiato e riossigenano la mente.
“ Mare” è diverso dagli altri libri
già dal formato: è un “cube
book”, compatto nonostante le
sue settecento pagine, che può
addirittura diventare un originale
oggetto d’arredamento.
Il volume è diviso in diciotto
capitoli che spaziano dalle vele
agli animali, dalla “ gente di
mare” ai fari, fotografando l’ambiente marino in ogni suo particolare.
Ciascun capitolo è introdotto da
un racconto, dalla testimonianza
di donne e uomini che condividono una passione: il mare.
Fra loro giornalisti, scrittori, biologi marini, fotografi e due narratori d’eccezione,
Giovanni Soldini, uno dei navigatori più famosi al mondo e
Alessandra Sensini, campionessa
di windsurf, oro a Sydney 2000
e bronzo alle ultime olimpiadi
di Atene.
“ Mare” è un libro che non si
può descrivere a parole: va
preso in mano, sfogliato, va scoperto lentamente.
CONSIGLIATO A CHI… apprezza e rispetta la natura, a chi è
appassionato di fotografia.
Più semplicemente a tutti coloro
che vogliono provare l’emozione
di un viaggio virtuale.
Eleonora Ardemagni
LO SPORT INVISIBILE
di Umberto Longoni
Ed. Calderoni 128 pagg. €12,39
Utile e scorrevole. “ Lo sport
invisibile “ può essere definito
con questi due aggettivi ed è
quindi differente da molti altri
testi di psicologia dello sport,
che possono risultare noiosi e
difficili da applicare nella vita di
tutti i giorni.
Già, perché il libro che vi sto
proponendo tratta di psicologia.
Dopo questa mia affermazione,
penso che molti di voi stiano
per…voltare pagina!
Niente di più sbagliato. Adesso
vi spiego perché.
Vi siete mai chiesti come mai,
nonostante l’impegno costante e
la tenacia, facciate fatica ad
emergere, nello sport e nella
vita? Questo libro non promette miracoli ma, forse, vi aiuterà a
capire qualcosa di più di voi
stessi e delle vostre potenzialità.
Aprendovi la mente. L’autore,
Umberto Longoni, psicologo e
giornalista,si occupa della preparazione mentale di atleti e giocatori professionisti.
La narrazione è fluida e coinvolgente, il linguaggio è comprensibile e privo di termini
tecnici: all’interno del libro potrete trovare numerosi test da
svolgere in pochi minuti.
“ Come acquisire una mentalità
vincente nello sport e nella
vita”: la frase è dello scrittore e
riassume efficacemente il contenuto e lo spirito del libro.
CONSIGLIATO A CHI… vuole
conoscersi meglio. Per necessità
o soltanto per curiosità.
Eleonora Ardemagni
IL RITRATTO DI DORIAN GRAY
di Oscar Wilde
LUCI ED OMBRE SUL
CODICE DA VINCI
È passato più di un secolo
dalla sua pubblicazione, ma
questo romanzo sembra, come il
suo protagonista, non invecchiare mai.
Nel 1890 Oscar Wilde scandalizza l’ Inghilterra vittoriana; “ Il
ritratto di Dorian Gray “ viene
aspramente criticato dai contemporanei perché considerato immorale.
Per quale motivo? Semplice: lo
scrittore descrive, con crudo
realismo, i vizi e le meschinità
dell’uomo.
Wilde si difende
affermando: “ Non esistono libri
morali o immorali come la
maggioranza crede. I libri sono
scritti bene o scritti male. Questo è tutto. “
“ Il ritratto di Dorian Gray” non
è soltanto il capolavoro di Oscar Wilde, ma è anche la massima espressione del Decadentismo inglese.
Non a caso, Decadentismo è la
parola chiave del libro: è proprio
il protagonista, Dorian Gray, giovane e bellissimo, candido e
ingenuo, a perdersi, giorno dopo
giorno, tra le mille dissolutezze
del mondo. E’ il suo ritratto,
intanto, a portare i segni della
crescente malvagità, del suo,
appunto, decadimento morale.
Il romanzo è un fedele ritratto
dell’ Inghilterra di fine Ottocento,
vista con gli occhi della ricca
ed eccentrica borghesia inglese.
Un attualissimo classico della
letteratura che non si può fare
a meno di conoscere.
CONSIGLIATO A CHI… ha
spesso pensato che la lettura
sia una perdita di tempo.
Eleonora Ardemagni
Leggere un romanzo significa
soprattutto criticarlo, in bene o in
male.
“Il codice Da Vinci” di Dan Brown
non ha suscitato eccezioni, anzi….
. I commenti della gente si aprono
in due grandi divari: da chi lo giudica meraviglioso a chi lo vede come uno dei tanti best-seller troppo
sopravvalutati.
C’ è chi dice che l’autore ha affrontato argomenti difficili in modo
leggero, manco fosse un cartone
animato della Walt Disney; chi lo
critica per avere trattato un argomento già troppo diffuso, quello
della Chiesa, amplificando l’ormai
noto concetto del mistero e dell’irrealtà in un ambiente sacro; l’associazione come fratello brutto de:
“ Il nome della rosa” ed ancora chi
azzarda ad incolpare noi, poveri
italiani senza cervello che come al
solito, ci facciamo abbindolare
dagli stranieri convinti che la loro
merce sia la migliore in assoluto. I
lettori, in molte loro critiche hanno
spesso accoppiato il romanzo di
Brown a quello di Umberto Eco: “Il
pendolo di Foucault” spiegando
così l’eccessiva ed inspiegabile
popolarità di questo romanzo che
altro non si presenta come una
ricopiatura di altri testi religiosi.
Finiti i commenti spiacevoli, cerchiamo di capire il motivo per il
quale il romanzo sia stato così
elogiato: in contrapposizione alle
critiche negative ci sono stati commenti positivi per il trattamento
inerente all’argomento religioso;
chi riesce addirittura a sponsorizzare in due parole la spettacolarità
del romanzo; chi altro non fa che
attendere l’uscita di un altro capolavoro; chi difende con tutta l’ani-
ma l’accoppiamento del romanzo
a quelli scritti da Umberto Eco ed
infine chi lo elogia per le sue molteplici forme di lettura: romanzo,
giallo ed addirittura come saggio.
Insomma, come tutti i libri degni di
critica, “Il codice Da Vinci” è riuscito a scatenare un vero e proprio
polverone di opinioni, nella buona
e cattiva sorte, giusto per rimanere
in tema religioso.
Il romanzo è ambientato a Parigi,
al museo del Louvre, dove il curatore Saunière, ferito a morte, si
aggrappa in un ultimo gesto disperato al dipinto di Caravaggio facendo scattare i dispositivi di allarme che chiudono fuori il suo inseguitore. Al vecchio curatore rimangono pochi minuti di vita, si spoglia
e si dispone come l’uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo Da Vinci. I soccorritori vedono che il curatore è riuscito a scrivere dei numeri, poche parole ed
un solo nome: Robert Langdon.
La giovane mente avida di romanzi thriller è quella di Dan Brown,
nato ad Exeter, nel New Hampshire. Laureatosi alla Phillips Exeter
Accademy si trasferisce in California per tentare la carriera di pianista e cantante. Nel 1996 decide di
tornare a casa dedicandosi completamente alla scrittura; appassionato di codici segreti e da un
forte amore per lo spionaggio in
ambito governativo, Brown arriva
ad elaborare per la fine del 2003, il
popolarissimo “Il codice Da Vinci”
che capovolgerà il mondo editoriale riuscendo ad affermarsi sulla
bocca di tutti, o quasi.
Sara Straneo
IO ALLO SPECCHIO
Autore: raccolta di esperienze e
racconti
Ambientazione: moderna
Trama: questo libro è una raccolta
di esperienze, emozioni e pensieri
di donne delle più svariate età che
come comune nemico - amico
hanno lo specchio, severo giudice
della loro crescita per alcune e
invecchiamento per altre. Molte
donne raccontano della loro vita e
di come sebbene il loro fisico e
aspetto sia inevitabilmente cambiato conservano lo spirito fresco
dell’età giovanile, altre lo hanno
sempre considerato un allenamento per le espressioni, i sorrisi e le
movenze da usare in pubblico,
altre quasi una malattia. Ma da
tutti i loro racconti di vita vera,
vissuta, emerge un’unica linea di
pensiero: la bellezza non è fatta di
regole e canoni ma di emozioni,
personalità e carattere ed essere
belle è prima di tutto riconoscere
di essere uniche e autentiche.
Commento: personalmente ho
trovato questo libro affascinante,
in quanto tratta temi di tutti i giorni
con l’ironia e la saggezza di donne
che hanno vissuto la vita e forse
tristemente vero, perché lo specchio spesso e volentieri appare
severo e crudele. Mi trovo infine
d’accordo con la conclusione: la
bellezza è fatta di personalità e
carattere.
Angelo Schena
LE VERGINI URI’
Gianluca Granzotto
A causa dei piu’ frequenti contatti
degli ultimi anni, tutti noi siamo
incuriositi dalla cultura musulmana
e a tutti è capitato almeno una
volta di porsi delle domande alle
quali a volte, le risposte ci paiono
incomprensibili. Ebbene c’è un
aspetto di questa religione ( o
cultura) che mi ha sempre incuriosito,ed è la questione delle Vergini
Urì promesse in premio a chiunque sia degno di accedere al
“Paradiso” in tal proposito mi sono
documentato ed ho scoperto che:
“quando avverrà l’evento(…) i
primi saranno ravvicinati ( ad Allah) nei Giardini delle Delizie (…) .
Vagheranno tra loro fanciulli di
eterna bellezza(con ) coppe, broc-
che e calici. E (ci saranno)fanciulle
dai grandi occhi neri, a compenso
per quel che avranno fatto”, le
abbiamo
create perfettamente,le abbiamo
fatte vergini, amabili e coetanee.
Colà non sentiranno né vaniloqui
né oscenità, ma solo “Pace, Pace”.”
Parrebbe dunque che le Urì, di
forme perfette, amabili, coetanee
(di quale età poi non è dato sapere…) e vergini rappresentino il
“compenso” per quel che di buono
il trapassato fece in vita. Ma rientra in qualcosa di molto buono
anche un’azione kamikaze?
CALENDARIO ed ATTIVITA’
"Pastell" - Lampugnano
21/09/2004
Gita di Socializzazione Classi 1e superiori - Movie Studios
25/11/2004
4a LS 4b LS - Visita Milano centro
28/09/2004
Scuola elementare - vendemmia e
percorso guidato al Castello di Gropparello
01/10/2004
Scuola media - gita al bosco WWF di
Vanzago
12/10/2004
5aLL 5aLSPP - Visita mostra "Il Cubismo. Rivoluzione e tradizione" - Ferrara
03/02/2005
3a media - Teatro in lingua inglese
"Frankestein"
23/03/2005 - 30/03/2005
vacanze di Pasqua
26/11/2004
2aR 3aR 4aR - Viaggio d'istruzione a
Verona
04/02/2005
3aLL 3aLG 4aLS 4bLS - Rappresentazione Teatrale "Romeo and Juliet" in
inglese
01/04/2005
1LG 2RAG 3RAG - Rappresentazione
Teatrale "Treasure Island"
02/12/2004
3a LS 3b LS 4b LL - Viaggio d'istruzione a Mantova
05/02/2005 - 19/02/2005
3LL 3LG - Stage a Cambridge
04/04/2005
1LL 1LS - Rappresentazione Teatrale
"Treasure Island"
06/12/2004 - 07/12/2004
Festa Patronale di Sant'Ambrogio
14/12/2004
1a R 2a R - Visita Museo "Inter e
Milan" - Stadio di San Siro
21/10/2004
3aLL 3aLG - Visita Museo della Scienza e della Tecnica
14/12/2004
Spettacolo Natale Scuola Elementare
- ore 21 Bas. San Lorenzo MI
26/10/2004
1aM 2aM - Attività sportiva al Filaforum di Assago
14/12/2004
5a LS - Visita mostra "Andy Warhol" c/
o Palazzo della Triennale
28/10/2004
4aLL - Gita a Venezia
15/12/2004
Concerto di Natale - Teatro Ariberto via Crespi, 9
03/11/2004
1aLS 2aLS - Attività sportiva al Filaforum di Assago
09/11/2004
4a LL - Visita guidata Milano Rinascimentale e Cenacolo
10/11/2004 - 13/11/2004
5aLL - Viaggio d'istruzione a Praga
18/11/2004
1aR 2aR - Rappresentazione Teatrale
"I Promessi Sposi"
20/11/2004 - 21/11/2004
OPEN DAY 2004
24/11/2004
LL LG tedesco - Concerto rock
12/01/2005
4LL 4LG 5LL 5LG francese - Rappresentazione Teatrale "Les Miserables"
in francese
18/01/2005
1a Rag - Visita Mostra
19/01/2005 - 22/01/2005
Classi superiori - Partecipazione ai
campionati regionali di sci - Aprica
(So)
27/01/2005 - 14/04/2005
Corso Patentino Ciclomotore - i giovedi' pomeriggio ore 15
28/01/2005
tedesco 3 e 5 liceo - Visita Museo
Storia Contemporanea
06/02/2005 - 12/02/2005
3a 4a 5a Elementare e 1a 2a 3a Media - Settimana Bianca a Spiazzi di
Gromo
10/02/2005 - 12/02/2005
chiusura Carnevale Ambrosiano
14/02/2005 - 19/02/2005
2a 3a Elem. - Scuola natura "Ghiffa"
IN PROGRAMMA
01/03/2005 - 04/03/2005
Presenti all'EXPO dell'Educazione e
del Lavoro
04/04/2005
2LL 2LG - Rappresentazione Teatrale
"Treasure Island"
11/04/05 - 16/04/05
1aM 2aM - Scuola natura Zambla Alta
12/04/2005
3R 2LL 2LG 3LL 3LG - Rappresentazione Teatrale "Arsene Lupin"
25/04/2005
Anniversario della Liberazione
10/03/2005
5LSa 5LSb - Vis.d'istruz.Centrale
Bertini di Paderno ed al villaggio di
Crespi d'Adda
02/06/2005
Festa della Repubblica
11/03/2005
2LS - Visita Palazzo Marino
08/06/2005
ultimo giorno di scuola a.s. 2004/2005
11/03/2005
1M - Visita Museo "Inter e Milan" Stadio di San Siro
14/06/2005
esposizione risultati a.s. 2004/2005
11/03/2005
3lsA-3lsB-3ll-3lg-4lsB - Rappresentazione teatrale "Fedone" di Platone
22/06/2005
prima prova Esami di Stato