novembre - Comune di Castelfranco Emilia

Transcript

novembre - Comune di Castelfranco Emilia
Disegno di Anita
NOVEMBRE
2O1O
Novità
Il tempo per leggere, come il tempo per amare,
dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac
Narrativa
Cecelia Ahern, Il libro del domani, Rizzoli 2010 (N.AHER
Sentimenti, i.63058)
Tamara Goodwin non ha mai dovuto preoccuparsi del futuro. La vita,
finora, è stata molto generosa con lei: tanti soldi, una lussuosa villa sul
mare, pomeriggi di shopping sfrenato con le amiche, un fidanzato diverso
ogni settimana... Ma adesso suo padre se n'è andato per sempre, lasciando
dietro di sé solo dolore, incredulità e una lunga lista di debiti. Tanto che lei
e la madre sono costrette a trasferirsi da Dublino a casa degli zii di
campagna, Rosaleen e Arthur, che Tamara ha sempre trovato ridicoli e
imbarazzanti. Nella verde e sonnacchiosa contea di Meath sembra che non
ci sia proprio nulla da fare, e Tamara per la prima volta ha il tempo di stare
un po' sola con se stessa, e fare i conti con il vuoto che la sua vita di prima
le ha lasciato dentro. Finché, durante una delle sue passeggiate al
misterioso castello di Kilsaney, si imbatte in una bizzarra biblioteca
ambulante. Affascinata dalle pile di vecchi libri, e da Marcus, il ragazzo
molto carino che se ne occupa, Tamara scopre un piccolo tesoro: un libro
diverso da tutti gli altri, senza autore né titolo, chiuso da un fermaglio
dorato. Un libro capace di raccontare ciò che ancora non è stato scritto.
Complice una magia che metterà a dura prova le certezze cui Tamara si è
sempre affidata, quel libro cambierà la sua vita. E la ragazza che non
aveva mai dovuto desiderare nulla troverà finalmente il coraggio di
inventare i propri sogni.
Niccolò Ammaniti, Io e te, Einaudi 2010 (N.AMMA, i.63049)
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana
bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si
prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente
fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le
sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano,
circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia,
che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole
vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la
maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là
fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo,
lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è
impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di
fugace e struggente bellezza.
Vittorino Andreoli, Vecchio mondo, BUR 2010 (N.ANDR, i.63184)
Verona, piazza Dante. Sotto il monumento all'Alighieri quattro uomini si
incontrano ogni giorno: sempre lo stesso bar, sempre lo stesso tavolino,
sempre lo stesso caffè. Guardano la vita che scorre davanti ai loro occhi,
seguono i passi veloci delle persone che attraversano la piazza e sembrano
essere sempre di corsa, sempre in ritardo. Per loro invece il tempo è come
se non esistesse, giunti al termine della loro vita lavorativa sono finalmente
liberi. Ma sentono anche di allontanarsi ogni giorno di più da quel mondo
che li circonda, un mondo fatto di violenza, ingiustizia, odio e
rassegnazione, che non conoscono più e non sentono più loro. E allora
proprio come il Sommo Poeta intraprendono un viaggio in un'altra realtà,
quella della fantasia, in cui tessere delle storie che parlano di loro stessi e
di un vecchio mondo dove vincono il bene, il coraggio e la speranza. Un
mondo che ormai sembra non esistere più. Attraverso i racconti di questi
quattro amici, Vittorino Andreoli ci porta a interrogarci sulle fasi della
vita, sul presente e sul futuro, sulla nostra società e soprattutto sul ruolo
dell'uomo.
António Lobo Antunes, Spiegazione degli uccelli, Ferltrinelli 2010
(N.ANTU, i.63292)
Un uomo e una donna decidono di passare insieme un lungo weekend fuori
Lisbona. Ciò che lei non sa è l'intenzione del marito di abbandonarla. Rui
S., uomo incapace di prendere decisioni, decide così di riprendere le redini
della sua vita. Durante i quattro giorni nei quali trascorre l'azione, i
dolorosi ricordi della prima moglie si confondono con le sarcastiche e
sconvolgenti riflessioni sulla fallita relazione con la seconda moglie,
Marília, comunista impegnata. Irrimediabile il finale, quando non restano
più spiegazioni se non quelle degli uccelli. Il romanzo di un uomo che
riflette sui fallimenti della sua vita, trasformata in un circo di cui lui
rappresenta la principale e tragica attrazione finale. Sullo sfondo, spicca
l'eccezionale resa di un Portogallo negli anni Settanta, appena uscito da
una dittatura lunga cinquant'anni: il paesaggio, la sua intensa relazione con
il mare, l'appartamento della coppia, la loro vita quotidiana che accumula
carte e polvere. Inedito in Italia, il quarto romanzo di Lobo Antunes,
Spiegazione degli uccelli, prefigura la poetica e lo stile del grande autore
portoghese che il pubblico italiano conosce, ma in una narrativa più lineare
rispetto a romanzi più recenti.
Pupi Avati, Una sconfinata giovinezza, Garzanti 2010 (N. AVAT,
i.63088)
Sono passati molti anni dal momento in cui si sono innamorati, ma Lino
Settembre e sua moglie Chicca continuano ad amarsi. Anche se in
apparenza sono persone molto diverse: lei insegna Filologia medievale
all'università, lui è un popolare giornalista sportivo che parla spesso di
calcio in televisione. Non hanno avuto figli, ma proprio questa mancanza
ha finito per rendere ancora più solido e sereno il loro legame. Finché
un'ombra non inizia a offuscare la mente di Lino. All'inizio solo
momentanei cali d'attenzione, poi vuoti di memoria sempre più ampi e
preoccupanti. E a quel punto che comincia la seconda vita di Chicca e
Lino, un nuovo amore. Con le sue storie e i suoi personaggi, Pupi Avati sta
tracciando uno straordinario autoritratto del nostro paese e del nostro
tempo, rivelatore e commovente, tra costume e sentimenti, tra attualità e
memoria. Il protagonista di Una sconfinata giovinezza, Lino, perde il
contatto con il mondo che lo circonda ma trova rifugio nel ricordo
dell'infanzia, nelle sue emozioni e nei suoi profumi. E Pupi Avati, nel
raccontare una vicenda che affronta temi di drammatica urgenza, ci sa
emozionare e sorprendere.
Andrea Bajani, Ogni promessa, Einaudi 2010 (N.BAJA, i.63159)
Ogni sera Pietro si china sulla pancia di Sara per sapere se dentro c'è
qualcosa che nasce, e ogni sera lei aspetta di poter dare un nome al loro
futuro insieme. Ma la speranza rimane un'attesa, e l'attesa spacca tutto
come una crepa nel muro. Fino a quando ogni cosa si sfalda e sul tavolo
della cucina resta soltanto un foglio, o meglio una bomba che si prepara a
esplodere. "Telefonato tua madre, è morto Mario". E poco sotto una
domanda scritta di fretta: "Mario?" Mario è il nonno di Pietro, ma più che
un parente è lo scheletro nell'armadio di una famiglia. Tornato folle dalla
campagna di Russia, vissuto dentro una clinica eppure morto per tutti, per
lui la guerra non è mai finita. Ora fa la sua comparsa morendo per davvero.
L'estate si apre quel giorno con un duplice addio, spalancata come una
casa vuota e piena di strade possibili. La prima è un viaggio a ritroso, con
in tasca il peso di un segreto che Pietro e Sara si sono nascosti tanto a
lungo da non poterlo dimenticare. La seconda è un viaggio sul Don, carico
di tutte le storie che Mario non ha mai raccontato. Con una scrittura tesa e
tersa fino alla poesia, Andrea Bajani ci racconta la responsabilità e la
difficoltà di ricordare. La memoria è una trama forata, i fili si slacciano e si
disperdono nell'ordito di una realtà vissuta al presente. Ma è proprio li, tra
le omissioni e le mancanze, che forse si annida un senso. Lungo quelle
strade deviate, dove si affacciano risposte impreviste a domande mal poste.
Daria Bignardi, Un karma pesante, Mondadori 2010 (N.BIGN,
i.63296)
"Quando ha sentito che a novembre compio quarantadue anni mi ha
guardata negli occhi e ha detto: 'Quarantadue è multiplo di sette. Sarà un
anno di grandi cambiamenti: stai pronta, Eugenia'." Eugenia Viola non
crede nei multipli di sette, ma è sempre stata fin troppo pronta a mettersi in
gioco. Era un'adolescente segnata da un dolore prematuro e ossessionata
dalla ricerca della propria identità: oggi è una donna spericolata eppure
saggia. Ciò che sa fare meglio, quel che le toglie il sonno, è il suo lavoro di
regista. Ma quando improvvisamente la vita la obbliga a fermarsi, il film
che ci racconta è quello dei tanti pezzi di sé lasciati per strada. La
tredicenne affascinata dall'oscuro protagonista di un romanzo russo, la
ragazza che parte per Londra in fuga dalla malattia del padre, la ventenne
inquieta che approda nella Milano dei profondi anni Ottanta e poi nella
New York degli anni Novanta. Fino al presente rigoroso, assediato dalle
nevrosi degli Anni Zero ma riempito dall'amore imperfetto per Pietro e per
le figlie Rosa e Lucia, le uniche capaci di ancorarla a terra. "Un karma
pesante" getta uno sguardo insolito e brillante sui nostri ultimi trent'anni ed
è insieme la storia di una donna spietata con se stessa ma teneramente
fragile, allegra, materna, tanto dolorosamente vicina all'autenticità della
vita che abbiamo l'impressione di conoscerla almeno quanto conosciamo
noi stessi.
Aher Arop Bol, Il ragazzo perduto, Piemme 2010 (N.BOL Diari e
Memorie, i.63048)
Aher non è orfano. Aher in Sudan una famiglia ce l'ha. Ha una mamma e
un papà, e dei nonni. Anche se di loro non si ricorda niente e non sa se li
rivedrà di nuovo. Aveva tre anni, forse quattro, quando suo zio se l'è
caricato in spalla e l'ha portato via. Non c'era altra possibilità per sottrarlo
alla violenza della guerra civile. Dopo giorni e giorni di cammino,
all'arrivo al campo profughi in Etiopia non trovano nessuno ad aspettarli.
Niente cibo, né acqua, né medicine. C'è solo un lago con l'acqua ricoperta
da una patina scintillante, che lo zio gli impedisce di bere. Ci sono
fantasmi di uomini e donne che a stento si reggono in piedi. E tanti
bambini e ragazzi, loro sì orfani, e senza qualcuno che se ne prenda cura.
Vengono chiamati ragazzi perduti, ma nessuno li sta cercando. Quelli più
piccoli a volte piangono, sentono ancora la mancanza della mamma, ma
per poco, perché poi bisogna lottare per sopravvivere. Quando anche lo zio
lo lascia solo, Aher diventa uno di loro. Saranno la sua famiglia, i suoi
compagni di cammino, a volte di gioco, il suo sostegno. A cinque anni
Aher ha già affrontato fame, sete e malattie. Ha già visto la morte da
vicino, e camminato per giorni e giorni. Eppure il suo viaggio - seimila
chilometri attraverso il continente africano deve ancora cominciare.
Intensa e coinvolgente, la storia di un ragazzino coraggioso che non si è
mai arreso alla follia degli uomini.
Antonella Boralevi, Una vita in più, Rizzoli 2010 (N.BORA,
i.63182)
Lola è un'umile ragazzina di origine calabrese, piena di incantato stupore,
ignorante eppure maestra nell'arte generosa di farsi coinvolgere da tutto ciò
che la circonda, dando luce a ogni cosa che sfiora. Ernesto è un professore
universitario cinquantenne, introverso, abitudinario, a suo agio soltanto
nell'ordinato mondo dei numeri. La sua vita, deserta di affetti fin nei più
lontani ricordi, è improvvisamente attraversata da una passione
sorprendente, folgorante e vitale. Michele è un giovane studente
universitario, bello di una bellezza consapevole, indolente e dispettoso,
ribelle e allo stesso tempo conformista. Un ragazzo pieno di contraddizioni
e alla ricerca di un'identità ancora tutta da scoprire. E poi c'è José, un figlio
che nessuno sembra volere ma che scoprirà, inaspettato, l'amore vero,
quello che nulla chiede e però sa dare. Perché, come dice Lola: "I figli
sono di chi gli vuole bene". Attraverso le storie di questi personaggi, così
veri, così profondi, Antonella Boralevi ci consegna una storia che sa
parlare al cuore dei lettori, una vicenda che tocca i nervi scoperti del
presente, e pone delle domande essenziali sull'amore, sull'essere genitori e
sull'estenuante complessità dell'oggi.
Barbara Taylor Bradford, Una donna contro, Sperling&Kupfer 2010
(N.BRAD Sentimenti, i.63299)
Il giorno in cui si trasferisce a New York dall'Inghilterra, la misteriosa "M"
decide di lasciarsi tutto alle spalle. Tutto, compreso il suo vero nome.
Vuole dimenticare una traumatica esperienza che ha vissuto nella
tranquilla campagna inglese e tagliare ogni legame con il passato.
D'altronde, M è giovane, determinata e bellissima, e per una donna come
lei non è certo difficile ricominciare da capo. Nella moda, per esempio: il
suo eccezionale charme e la sua innata eleganza fanno di lei una top model
perfetta. Così, in pochissimo tempo, diventa la musa del celebre stilista
Jean-Louis Tremont, che la vuole con sé a Parigi come regina incontrastata
delle passerelle. Anche Larry Vaughan, attraente divo del cinema, viene
subito conquistato dal fascino di una donna tanto speciale. Ricchi, famosi e
follemente innamorati, i due si sposano e diventano la coppia più ammirata
del jet set internazionale, conquistando le copertine delle riviste più
glamour. Finalmente M ha tutto ciò che ha sempre sognato ed è libera di
seppellire gli antichi demoni. Almeno così crede, perché la sua ritrovata
serenità viene presto turbata da una serie di strani incidenti, per nulla
casuali. Qualcuno è deciso a distruggere il suo mondo, la sua felicità e il
suo matrimonio. Ma M è pronta a tutto, pur di proteggere chi ama...
Pino Cacucci, ¡Viva la vida!, Feltrinelli 2010 (N.CACU Diari e
memorie, i.63055)
Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di
Frida Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni.
Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua reclusione
forzata (ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi
deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego
Rivera. In poche pagine c'è il Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione,
c'è la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un
uomo. La sintesi infuocata di un'esistenza.
Andrea Camilleri, Il sorriso di Angelica, Sellerio 2010 (N. CAMI
Giallo, i.63063)
Gli anni non impediscono a Montalbano di riaccedere alle venture e agli
incanti dell'esperienza adolescenziale: all'inadeguatezza emotiva, alle
fantasticaggini, ai risalti del cuore, ai turbamenti, alla tenera e trepida
lascivia; alle affezioni precipitose, anche: dagli scoppi d'ira, agli schianti di
gelosia. Conosce a memoria la poesia "Adolescente" di Vincenzo
Cardarelli. Recita a se stesso i versi sul "pescatore di spugne", che avrà la
sua "perla rara". E sa, non senza diffidenza e discorde sospetto di
decrepitezza, quando più e quando meno, tra il lepido e il drammatico, che
"... il saggio non è che un fanciullo / che si duole di essere cresciuto". Non
crede invece, alla sua "saggezza", la fidanzata Livia. E scambia per un
tratto di guasconeria la confessione di un tradimento, fatta con la
schiettezza propria dell'età men cauta. Montalbano è stato folgorato dalla
bellezza, sensualmente sporca di vita, della giovane Angelica. Un
misterioso personaggio, nascosto in un gomito d'ombra, confonde il
commissario con una giostra di furti architettati geometricamente, secondo
uno schema d'ordine di pedante e accanita astuzia. Quale sia la posta in
gioco è da scoprire. La vicenda è aggrovigliata e ha punte d'asprezza. E
intanto Montalbano si vede in sogno, costretto in un'armatura di cavaliere,
e buttato dentro un torneo. Fuor di sogno, nel vivo delle indagini, irrompe,
in questa "gara" similariostesca, la nuova Angelica.
Raymond Carver, Da dove sto chiamando, Einaudi 2010 (N.CARV,
i.63158)
Da dove sto chiamando, l'"autoantologia" voluta da Carver nel 1988, poco
prima della morte, presenta nella versione scelta e curata dall'autore
racconti appartenenti a tutto l'arco della sua produzione, da quelli del libro
d'esordio Vuoi star zitta per favore? ai sette "nuovi racconti" di Elephant.
Permette così al lettore di scorgere forse nel modo più compiuto possibile
gli orizzonti narrativi che si richiamano da un punto all'altro dell'ormai
leggendaria "Carver Country". C'è ovviamente la coppia, fotografata nei
suoi vari istanti, sovente nelle diverse fasi di una crisi: come in I chilometri
sono effettivi; nel momento stesso di una separazione annunciata da una
lettera dalla calligrafia "irriconoscibile", come in Pasticcio di merli. Le
donne e gli uomini carveriani si trovano di fronte, all'improvviso e forse
quasi senza accorgersene, alla resa dei conti con il sogno americano di
provincia. Oppure a raggiungerli è un'eco di violenza: quella del reduce
nero di Vitamine, che come amuleto porta con sé l'orecchio rinsecchito di
un vietcong, l'esplosione di aggressività repressa di un padre mite in
Biciclette, muscoli, sigarette o l'ottusità inquietante del protagonista di Con
tanta di quell'acqua a due passi da casa. O ancora, è l'alcol a scandire le
giornate di molti di loro, in racconti come Un'altra cosa, Attenti, Da dove
sto chiamando.
Caterina Cavina, La Merla, B.C.Dalai 2010 (N. CAVI Horror
Umorismo, i.63177)
A Nuovariva, nella Bassa emiliana, i delitti di prossimità sono una
consuetudine, in particolare quelli che hanno come vittime le donne; i loro
cadaveri spariscono per sempre nel verde scuro della palude. Ma un giorno
accade che il corpo di una ragazzina assassinata nei "giorni della Merla", i
giorni più freddi dell'anno, non affondi subito e rimanga fino a primavera
sulla superficie ghiacciata dell'acqua. Nessuno si azzarda a raccoglierlo.
Molti anni dopo la ragazzina riemerge e, protetta da una suora un po'
bizzarra, Leonida, e da un simpatico carabiniere, il maresciallo Fringolesi,
diventa una specie di "giustiziere" che ammazza i "maiali su due gambe".
Per il resto la sua vita riprende dal punto in cui si era interrotta. Dopo
un'adolescenza turbolenta, la giovane si inserisce nella sparuta comunità di
Nuovariva come giornalista di cronaca nera. Sui suoi colleghi ha però un
vantaggio: i cadaveri le raccontano le loro storie. Alternando di continuo i
piani temporali, e passando con disinvoltura dal registro gotico a quello
comico-picaresco, Caterina Cavina ha scritto un romanzo che, con
l'efficacia imbattibile della leggerezza e senza mai cadere nella morbosità,
si legge come una fiaba moderna.
Guido Cervo, La croce perduta. Il Teutone, Piemme 2010 (N.CERV
Storico, i.63253)
È il 1241. Dalle steppe dell'Est un'ondata di uomini dilaga nel centro
dell'Europa. Sono assetati di sangue e saccheggi, una fama di crudeltà ed
efferatezza li precede. Sono Tartari, un nome che è ormai sinonimo di
terrore. Le forze cristiane chiamate a raccolta dal duca di Slesia, Enrico il
Pio, li considerano selvaggi. Pagheranno caro lo sprezzo. Nella battaglia di
Liegnitz, l'esercito viene annientato. Le città che si trovano sulla strada dei
nemici sono rase al suolo, le popolazioni disperse. La Cristianità non ha
mai corso un pericolo più grande. Di ritorno dalla Terrasanta, Eustachius
von Felben, monaco guerriero dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici, sta
attraversando con un pugno di compagni quelle terre devastate. È un uomo
d'arme, animato però da una fede ardente, forgiata nel fuoco dei suoi
tormenti interiori. In marcia verso il Nord, deve scortare un mercante
veneziano, latore di un'importante missiva del Doge per il Gran Maestro
dell'Ordine, e di un dono di valore inestimabile, prezioso quanto una
reliquia: una croce tempestata di gemme, appartenuta a Sant'Elena, madre
dell'imperatore Costantino. Dopo quasi vent'anni di battaglie in Terrasanta,
Eustachius dovrà misurarsi con altri infedeli, più pericolosi di Turchi e
Saraceni, perché molto più prossimi ai confini del mondo cristiano. I
Tartari infatti sono ormai ovunque, tutto intorno al piccolo manipolo di
uomini che viene assalito e depredato.
Thomas Cobb, Crazy heart, Einaudi 2010 (N.COBB, i.63163)
Dopo una rispettabile carriera come musicista country, Bad Blake si
ritrova, a cinquantasette anni, semi-alcolizzato e con quattro matrimoni
falliti alle spalle. Bad, con dieci dollari in tasca, gira il Paese a bordo del
suo scassatissimo pick-up per esibirsi in locali che ormai non sono nulla
piú che sale da bowling o piccoli bar di provincia. Quando sembra ormai
che la sua discesa sia inarrestabile, ecco apparire sulla sua strada una
giovane giornalista, Jean Craddock, intenzionatissima a intervistarlo e
forse anche a dare ancora una chance al suo "crazy heart"...
Neil Cross, I resti di lei, Rizzoli 2010 (N.CROS Giallo, i.63109)
Cosa passa per la mente di un uomo, un uomo giovane, che scopre di avere
poche settimane di vita? Quando lascia l'ospedale con quella spietata
sentenza, Kenny decide di rintracciare le persone con cui si sente in debito,
per chiudere i conti in sospeso con il passato. La prima della lista è la sua
ex moglie, a cui lascia la casa in cui vive. L'ultima è Callie, una sua
compagna che non vede dai tempi della scuola, che però è scomparsa in
circostanze oscure. Il marito, Jonathan, era stato denunciato in passato per
percosse, e sospettato a lungo di omicidio, ma contro di lui non erano mai
emerse prove risolutive, e il corpo di Callie non è mai stato ritrovato.
Kenny non ha nulla da perdere, e vuole sapere la verità. Anche a costo di
avviare un'infernale sequenza di morte.
Michael Cunningham, Al limite della notte, Bompiani 2010
(N.CUNN, i.63056)
New York, oggi. Peter, quarantenne, mercante d'arte a Manhattan, ha tutto
quello che un uomo potrebbe desiderare. Un lavoro che sta per dargli
nuove opportunità, un bell'appartamento, una moglie affascinante, una
figlia che è andata al college. Tutto. O forse no. Forse questo non può
essere tutto. Forse alla vita di Peter manca qualcosa, il senso di un
movimento, un'aspirazione, una tensione. Un pericolo. E quando
nell'appartamento che Peter divide con Rebecca arriva Ethan, il fratello
minore di sua moglie, un'attrazione misteriosa e inquietante sembra
mettere a rischio qualsiasi parvenza di stabilità. L'autore di "Le Ore"
ritorna con un romanzo seducente e sensuale, dalla scrittura densa e
coinvolgente, che conduce il lettore sulle tracce di una Bellezza che tutto
può salvare e tutto può distruggere.
Clive Cussler e Paul Kemprecos, Medusa, Longanesi 2010 (N.CUSS,
i.63053)
La giovane e bellissima dottoressa Song Lee è un'esperta virologa, che ha
pagato a caro prezzo il suo desiderio di trasparenza e verità durante
l'epidemia di Sars. Non ha rispettato l'ordine di segretezza impartito dal
governo di Pechino, e per questo è stata allontanata, segregata a fare il
medico generico in una remota provincia della Repubblica Popolare. Ma
un tragico evento la richiama al centro della scena: un virus ancora più
terribile sta minacciando il mondo, e Cina e Usa hanno unito gli sforzi per
trovare un vaccino. Condotta in Florida, la dottoressa Lee partecipa a
ricerche febbrili che sono la sola speranza di evitare una pandemia:
proprio dal mare, dai suoi abitanti più antichi e misteriosi, le meduse,
potrebbe venire la salvezza, come sembrano testimoniare persino alcune
leggende. Le fasi finali della ricerca si tengono in un laboratorio
segretissimo, nascosto nelle profondità dell'oceano Pacifico. Un
laboratorio che però scompare misteriosamente nel nulla, così come tutti i
ricercatori che ci lavorano. Solo Kurt Austin e i suoi amici della numa
possono, forse, rintracciarlo, mettere in salvo gli scienziati e impedire la
catastrofe. La sfida, però, questa volta è quasi impossibile: il nemico da
combattere ha molte facce, ed è molto, forse troppo pericoloso e difficile
da scovare...
Jeffery Deaver, La figlia sbagliata, Rizzoli 2010 (N.DEAV Giallo,
i.63321)
Megan Collier è una ragazzina "difficile": timida, solitaria, piena di rabbia.
Rabbia soprattutto nei confronti dei genitori, Bett e Tate, divorziati da
poco e troppo presi da se stessi per accorgersi di lei. Fortuna che ora c'è il
dottor Peters, il suo nuovo psicanalista. Gli sono bastate poche sedute per
stregare Megan: con il suo sguardo magnetico e la voce ferma e suadente,
è il solo che riesca a far crollare le barriere della ragazza. Finché un
giorno, all'improvviso, Megan scompare. Adesso i suoi genitori dovranno
per forza accorgersi di quella figlia che non si erano mai preoccupati di
conoscere, e che forse ha voluto fuggire proprio da loro. Ma Megan non è
scappata: ben presto, infatti, dietro la sua sparizione si profila una lucida
trama di ricatto e vendetta, ordita da qualcuno in grado di tenere in scacco
Megan, e abilissimo a scavare nel passato della famiglia Collier. Se
vogliono salvare la figlia, e scoprire chi li ricatta e perché, Tate e la sua ex
moglie dovranno scendere negli inferi del proprio passato, camminando
loro stessi, insieme al misterioso ricattatore, in bilico sul sottile confine tra
realtà e follia.
Andrea DeCarlo, Leielui, Bompiani 2010 (N.DECA, i.63073)ù
“Leielui” è una storia d'amore. Si svolge tutta nel corso di un'estate
caldissima, tra Milano, la costa della Liguria, il sud della Francia e
Vancouver, in Canada. Lei è Clare Moletto, un'americana che vive in Italia
da diversi anni e lavora al call center di una grande compagnia di
assicurazioni. Lui è Daniel Deserti, autore del bestseller internazionale 'Lo
sguardo della lepre' e di altri romanzi di minore successo. In un giorno di
pioggia torrenziale, lui, ubriaco e in piena crisi creativa, con la sua
macchina va addosso alla macchina in cui lei viaggia con il suo fidanzato.
Da questo evento potenzialmente catastrofico, nasce un rapporto che passa
dall'ostilità alla diffidenza alla curiosità, all'attrazione incontrollabile.
Volevo raccontare le ragioni, i dubbi, le contraddizioni profonde che una
donna e un uomo di oggi si trovano a fronteggiare quando gli capita di
innamorarsi davvero. La scommessa era parlarne nel modo più onesto
possibile, e dare ai due protagonisti, donna e uomo, lo stesso peso. Così a
capitoli alterni la storia è raccontata dal punto di vista di lei e di lui: la
prospettiva cambia, e cambiano le percezioni, i sentimenti in gioco, i
pensieri, le domande senza risposta. Credo che per una lettrice o un lettore
sia quasi inevitabile identificarsi in uno dei due personaggi, e che questo
possa suscitare in certi casi una strana alternanza di partecipazione e
rabbia.
Emma Donoghue, Stanza, letto, armadio, specchio, Mondadori 2010
(N.DONO, i.63256)
Jack ha cinque anni e la Stanza è l'unico mondo che conosce. È il posto
dove è nato, cresciuto, e dove vive con Ma': con lei impara, legge, mangia,
dorme e gioca. Di notte Ma' chiude al sicuro nel Guardaroba, e spera che
lui dorma quando il Vecchio Nick va a fare loro visita. La Stanza è la casa
di Jack, ma per Ma' è la prigione dove il Vecchio Nick li tiene rinchiusi da
sette anni. Grazie alla determinazione, all'ingegnosità, e al suo intenso
amore, Ma' ha creato per Jack una possibilità di vita. Però sa che questo
non è abbastanza, né per lei né per lui. Escogita un piano per fuggire,
contando sul coraggio di Jack e su una buona dose di fortuna, ma non sa
quanto potrà essere difficile il passaggio da quell'universo chiuso al mondo
là fuori...
Roddy Doyle, Una vita da eroe, Guanda 2010 (N.DOYL, i.63294)
Sono i primi anni '50, quando Henry Smart, volontario nella guerra
d'indipendenza uomo di fiducia di Michael Collins, militante dell'IRA, fa
ritorno al paese d'origine dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. È un uomo
solo, mutilato, soffre di perdite di memoria ed è certo della morte
dell'amatissima moglie e dei figli. Ingaggiato dal regista John Ford come
"consulente IRA", Smart prende parte alla stesura della sceneggiatura del
film che Ford intende girare proprio sulla sua vita. Ma si tratta di un
"polpettone" hollywoodiano, depurato da episodi cruenti. L'Irlanda di Ford
è un artificio, dove la lotta per l'indipendenza e la Guerra Civile fanno solo
da sfondo all'avventura sentimentale dei protagonisti. Conclusa dunque in
maniera poco soddisfacente la parentesi cinematografica, Smart si
trasferisce in un paese a nord di Dublino, dove conduce un'esistenza molto
tranquilla, lavorando come bidello in una scuola e come giardiniere, finché
per caso scoprirà che sua moglie e sua figlia sono ancora vive. La stampa
nazionale però lo cerca e svela il suo passato rivoluzionario; la Provisional
IRA inizia a interessarsi a questo "vecchio leone", vede in lui un eroe
dimenticato e decide di farne il proprio simbolo. In un romanzo che
abbraccia mezzo secolo di storia irlandese, Doyle racconta con grande
sensibilità i profondi mutamenti di un paese alla ricerca di normalità dopo
anni di conflitti.
Kim Echlin, Il fiume delle cento candele, Einaudi 2010 (N.ECHL,
i.63166)
Tutto era cominciato con un ragazzo dalla maglietta bianca e i capelli
lunghi che dal palco de L'air du temps incantava le ragazze con la forza
giovane della sua musica e la musicalità antica della sua lingua. A quei
tempi Serey sembrava vivere solo di rock e della matematica che studiava
all'università, eppure molto altro impegnava il suo cuore: da sei anni era
lontano dal suo paese, da quando i Khmer Rossi avevano chiuso le
frontiere della Cambogia. E durante questo esilio forzato che incontra lei.
Di qualche anno più giovane, anche Anne deve fare i conti con la
solitudine: quella di essere cresciuta senza un genitore. Tra Anne e Serey
l'amore è quello disperato e senza domani di chi si abbandona all'altro
come a una patria ritrovata. Ma quando i Khmer vengono ricacciati sulle
montagne e le frontiere riaperte, Serey deve tornare a casa e scoprire cosa
è successo alla sua famiglia. Quando, dopo undici anni senza avere sue
notizie, le sembra di intravedere il volto di Serey in un servizio al
telegiornale, Anne decide di partire per la Cambogia. Il fiume delle cento
candele è un romanzo scritto come una lunga, struggente lettera d'amore,
un canto rivolto all'amato assente e al suo paese che diventa una
meditazione sofferta sulla verità e la giustizia, su quali parole usare per
onorare i morti e pacificare i vivi.
Umberto Eco, Il cimitero di Praga, Bompiani 2010 (N.ECO Storico,
i.63313)
Trent'anni dopo "Il nome della rosa" Umberto Eco torna in libreria con un
nuovo romanzo di ambientazione storica. Lungo il XIX secolo, tra Torino,
Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due
volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si
chiamava Ippolito Nievo, il falso bordereau di Dreyfus per l'ambasciata
tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come "I protocolli dei Savi
Anziani di Sion", che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che
tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano
i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i
piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi
nella Parigi della Comune, orrendi ritrovi per criminali che tra i fumi
dell'assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, falsi notai,
testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo
materiale per un romanzo d'appendice di stile ottocentesco, tra l'altro
illustrato come i feuilletons di quel tempo. Un particolare: eccetto il
protagonista, tutti i personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e
hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che
sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte, che probabilmente
hanno avuto autori diversi. Accade però che, tra servizi segreti, agenti
doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, l'unico personaggio
inventato di questa storia sia il più vero di tutti.
Åke Edwardson, Il cielo è un posto sulla terra, B.C.Dalai 2010
(N.EDWA Giallo, i.63057)
In una Goteborg autunnale, dove il rapido accorciarsi delle giornate
prelude al lungo buio dell'inverno, tre stazioni di polizia ricevono le
allarmate denunce di genitori i cui figli sono stati avvicinati da uno
sconosciuto. All'apparenza, nessuno dei piccoli ha subito molestie di alcun
genere: l'uomo si è limitato a farli salire sulla sua auto e a chiacchierare
brevemente con loro. Ma dopo qualche tempo un quarto bambino viene
ritrovato gravemente ferito e un quinto scompare, rapito dal passeggino in
un centro commerciale durante un attimo di distrazione della madre. Il
commissario Erik Winter, che già si sta occupando di una serie di singolari
aggressioni a studenti universitari, si sente toccato personalmente, in
quanto i bambini hanno grosso modo l'età di sua figlia Elsa. Mette così in
campo tutta la sua competenza di poliziotto e il suo intuito di genitore. E a
poco a poco comincia a ricostruire l'oscuro legame che unisce i due filoni
di indagine.
Bret Easton Ellis, Imperial Bedrooms, Einaudi 2010 (N.ELLI, 2010
i.63150)
"Su di noi avevano fatto un film", dice Clay. Un film tratto dal libro che un
loro amico aveva scritto ispirandosi alla sua storia e a quella di Blair,
Trent, Julian e Rip. Il problema è che il loro amico, Bret Easton Ellis, ce
l'aveva con Clay e per questo l'aveva trasformato nel narratore "bello e
stordito, incapace d'amore e di bontà" di quel romanzo intitolato Meno di
zero. Ma oggi, venticinque anni dopo, Clay è tornato in città e questa volta
è pronto a raccontare la sua storia in prima persona. Diventato
sceneggiatore di mediocre successo, Clay è a Los Angeles per scegliere il
cast dell'ultimo film a cui sta lavorando. Qui incontra gli amici di
gioventù: Blair, la sua ex ragazza, si è sposata con Trent che nel frattempo
è diventato un potentissimo agente delle star di Hollywood, Julian ha
messo in piedi una discreta agenzia di escort, mentre Rip... Rip ha sempre
fatto storia a sé. Quando a una festa incontra la giovane, splendida Rain e
se ne innamora Clay precipita in una dimensione in cui paranoia e terrore
sono i muri di un labirinto da cui non riesce, o non vuole, uscire. Bastano
questi accenni per far intuire al lettore il gioco di specchi, rimandi e false
piste con cui Ellis, mai cosi disincantato e ironico, intesse il suo
inquietante racconto. Disperazione e violenza, noia e glamour,
autoindulgenza e degradazione sono gli atomi costitutivi del mondo (o
dell'inferno) in cui Ellis, impeccabile come suo solito, ci fa da guida.
Dianne Emley, Una ferita aperta, Piemme 2010 (N.EML Giallo,
i.63300)
Una lunga scia bruna collega la porta d'ingresso a una massa scomposta e
scura, sul pavimento di marmo bianco. A una prima occhiata è difficile
rendersi conto di che cosa si tratti; avvicinandosi lentamente, però,
appaiono alcuni dettagli: un piede, un braccio, una spalla. Sono i corpi
senza vita di un uomo e una donna, corpi su cui l'assassino, munito
probabilmente di sega elettrica, si è accanito con ferocia e che poi ha
ricomposto in un'orrenda danza macabra di carne e sangue. È questa
l'immagine che Nan Vining, detective della polizia di Los Angeles, si trova
di fronte appena varcata la soglia della scena del crimine. Per Nan, però,
quello non è solo un massacro, un crimine efferato di ordinaria
amministrazione, come per i suoi colleghi. Lei, quel dolore, lo ha provato
in prima persona e ancora ne porta le cicatrici, nel corpo e nell'anima.
Qualche mese prima è stata aggredita con violenza e quel giorno è inciso a
fuoco sulla sua pelle, come la lunga cicatrice che le deturpa il collo
dall'orecchio fino alla spalla sinistra. Vedendo quelle immagini orribili,
Nan comprende che è giunto il momento di affrontare il proprio passato,
quella ferita ancora aperta che le impedisce di guidare le indagini con la
freddezza che richiederebbero. Deve trovare chi l'ha ridotta così, una
creatura fragile e indifesa, e punirlo. Non c'è nessuno che possa aiutarla,
nemmeno Jim Kissick, suo compagno da tanti anni. È un gioco a due a cui
non può sottrarsi se vuole sopravvivere.
Vittorio Foa, Scelte di vita, Einaudi 2010 (N.FOA Diari e Memorie,
i.63162)
Tra un bagno di mare e una cena sotto la pergola della casa di Sperlonga,
Vittorio Foa avvia intense conversazioni con gli amici che gli sono più
vicini (siamo negli anni Ottanta, ai tempi dell'"edonismo reaganiano"). Al
centro, le vicende forti della politica: anche di quella che è ormai storia.
Vittorio Foa ha da poco finito di scrivere, con travaglio, la sua
"Gerusalemme rimandata". È assorto ma fuori campo. Da più di quattro
anni ha scelto il ritiro dalla vita pubblica. I temi s'intrecciano con la sua
storia (la scelta antifascista e i suoi dilemmi, la crisi delle ideologie e
insieme la speranza): discussioni appassionate sulla filosofia del mondo,
guardando ai deboli, agli esclusi e al loro riscatto, proprio attraverso la
politica, di cui il movimento operaio, i partiti della sinistra, il sindacato
sono parti essenziali. Temi cruciali: quasi che Vittorio Foa e coloro che
dialogano con lui percepissero profeticamente i segni di una svolta che
segnerà in profondità l'Italia del futuro. Senza conformismi né censure, si
affrontano alla radice, rivisitandole, le parole chiave della sinistra: il
progresso sociale, l'esperienza del socialismo, la questione ambigua dei
fini e dei mezzi. E poi, su tutte, il tema antiretorico, del rapporto tra
biografia e politica: nello sguardo incrociato tra un protagonista che ha
fatto la storia e chi la storia la studia (ai massimi livelli), la interpreta.
Introduzione di Sesa Tatò.
Thaisa Frank, Gli occhiali di Heidegger, NeriPozza 2010 (N.FRAN,
i.63284)
Gli ultimi fuochi del secondo conflitto mondiale divampano nel cuore del
territorio tedesco, quando Elie Schacten, al volante di una jeep, si arresta
nella radura di una foresta della Germania del nord. Un uomo alto è in
attesa, si chiama Gehrard Lodenstein. Lodenstein si accosta alla jeep e, con
l'aiuto di Elie, comincia a scaricarla. Numerosi sacchi pieni di lettere sono
messi su un montacarichi che si spinge fino a dieci metri sotto terra fino
una grande porta con la scritta "Gleich Antworten Mogen""Rispondi allo
stesso modo". Al di là di quella porta quaranta e più anime vivono,
dormono e si arrabattano per una missione incredibile: rispondere alle
lettere dei morti. Briefaktion, "Operazione Posta": rispondere, usando lo
stesso tono e lo stesso stile, alle lettere che i deportati nei campi sono stati
costretti a scrivere ai parenti prima di entrare nelle camere a gas. Lettere in
cui le vittime lodano le condizioni di vita dei lager, e alle quali occorre
dare riscontro perché la Soluzione finale resti ben celata sotto un cumulo
di credibili menzogne. Sono scrivani abili ed esperti e, tuttavia, in gravi
ambasce, poiché dal Ministero per l'Educazione del Popolo e per la
Propaganda è appena giunto un ordine assurdo: rispondere a un vivo: il
filosofo Martin Heidegger che è in attesa da tempo di un riscontro dal suo
optometrista ebreo, al quale ha chiesto un nuovo paio di occhiali.
Ariana Franklin, Le reliquie dei morti, Piemme 2010 (N.FRAN
Giallo Storico, i.63193)
Inghilterra, 1176. Dai resti dell'incendio appiccato all'abbazia di
Glastonbury riemergono due scheletri: quello più grande, imponente per
altezza e dal cranio sfondato, fa pensare a un grande condottiero ucciso in
battaglia da un nemico spietato. Accanto a quello, un altro più piccolo,
forse di donna, che porta traccia di un'orrenda mutilazione. Il ritrovamento
dei due scheletri in un'unica bara accende la fantasia popolare: in molti
ritengono che possa trattarsi delle spoglie di Artù e Ginevra. Se la voce si
rivelasse vera, sarebbe la fine per le speranze dei ribelli gallesi, i quali,
restii a riconoscere l'autorità dei dominatori inglesi, attendono ancora il
ritorno di re Artù che, secondo il mito, non sarebbe morto ma riposerebbe
ad Avalon, pronto a ricomparire per scacciare i nuovi invasori. Ovvio,
quindi, che il re inglese Enrico II non veda l'ora di esporre pubblicamente
la salma come prova della morte di Artù. Prima, però, deve accertarsi che
le ossa appartengano davvero al suo lontano predecessore. E c'è solo una
persona cui può affidare quel compito: Adelia Aguilar, signora dell'arte
della morte. Tuttavia, questa volta le si prospetta una missione più ardua
del solito: non solo perché non dispone di mezzi utili alla datazione degli
scheletri, ma soprattutto perché quei resti potrebbero celare misteri ben più
recenti e inconfessabili di quelli avvolti nella leggenda. E qualcuno
potrebbe arrivare a uccidere pur di lasciare sepolta la verità.
Chiara Gamberale, Le luci nelle case degli altri, Mondadori 2010
(N.GAMB, i.63046)
Mandorla è la bambina felice di una ragazza madre piena di fantasia.
Maria, la mamma, lavora come amministratrice d'immobili e ha lo speciale
dono di trasformare ogni riunione condominiale in toccanti sedute di
terapia di gruppo... Quando un tristissimo giorno Maria muore cadendo dal
motorino, i condomini di via Grotta Perfetta 315, quelli che più le
volevano bene, scoprono da una lettera che proprio nel loro stabile la
piccola Mandorla è stata concepita... ma su chi sia il padre, la lettera tace.
Proprio perché con tutti Maria sapeva instaurare un legame intenso, nessun
uomo tra i condomini si sente sollevato agli occhi degli altri dal sospetto di
essere il padre di Mandorla. È così che verrà presa la decisione di non fare
il test del DNA su Mandorla, e stabiliscono di crescere la bambina tutti
assieme. È questo il fatale presupposto di una commedia umana che, con
l'alibi del paradosso, in realtà ci chiama in causa tutti. E mentre, di piano in
piano, Mandorla cresce, s'innamora, cerca suo padre e se stessa, ci si
avventura con lei verso rivelazioni luminose e rivelazioni scomode, si
assiste a nuove unioni e a separazioni necessarie.
Francisco González Ledesma, Cronaca sentimentale in rosso, Giano
2010 (N.GONZ Giallo, i.63246)
Olvido Montal ha trovato casa a San Salvator, a Barcellona. Una casa con
un cuore, come dice lei, con le pareti ocra e un piccolo cortile che si
affaccia sulla sabbia della spiaggia e sui rumori del mare. Qualche volta
Olvido si azzarda a esibire il seno nudo su quella spiaggia di famiglie dove
anche gli ombelichi hanno il certificato matrimoniale. Tra i più esperti
nell'osservazione di quelle grazie, c'è il vecchio poliziotto Méndez. Esiliato
dal suo quartier generale in calle Nueva, espulso dal Quinto distretto di
Barcellona, Méndez è stato assegnato alla sorveglianza dei lidi. Un lavoro
da pensionati, qualche controllo di borseggiatori e piccoli spacciatori,
qualche ispezione di alberghi e bar alla ricerca di scontate irregolarità. Per
fortuna Méndez lo nobilita trascorrendo il suo tempo al bar Can 60, un
locale che conserva l'aria di un rifugio di pescatori dediti a contemplare la
vita che passa. In quel rifugio Méndez contempla la bella Olvido.
Nell'istante in cui ha saputo che la donna è un giudice, Méndez è rimasto
per un po' deluso, poi ha trascorso i successivi dieci minuti a pensare come
sarebbe stato stupendo averla con addosso la toga. Quando è riuscito ad
andare oltre queste delicatezze dello spirito, si è recato a porgerle i suoi
rispetti. Strana casa quella del giudice. Porte nobili, ceramiche con marine,
conchiglie, cofanetti di madreperla, specchi incorniciati di schiuma e su
uno di quei tavoli di pescatori un seno tagliato di netto...
M. R. Hall, Scomparsi, Sperling&Kupfer 2010 (N.HALL Giallo, i.
63087)
Non c'è pace per Jenny Cooper, la determinata e coraggiosa coroner del
distretto di Severn Vale. Recentemente incaricata di indagare su alcune
morti avvenute in circostanze sospette, la donna sta cercando di svolgere al
meglio il proprio complesso lavoro e di lasciarsi alle spalle i demoni del
passato, quando l'ostinazione di una madre la costringe a scoperchiare un
altro nido di serpenti. Sette anni fa Nazim Jamal, brillante studente di
fisica di Bristol, è sparito con un amico senza lasciare traccia. Da tempo
manifestava simpatie per gli estremismi religiosi e la polizia ha avanzato
l'ipotesi di una fuga in Afghanistan, sulla pista del terrorismo. Ma Amira
Jamal non ci ha mai creduto. E adesso che i termini di legge stanno per
scadere, e il governo inglese è in procinto di dichiarare suo figlio
ufficialmente deceduto, Amira si batte affinché siano riaperte le indagini e
si faccia chiarezza sulla vicenda. Jenny Cooper è la sua ultima speranza.
Ma quando la coroner comincia a ricostruire la pratica, il caso assume
immediatamente contorni inquietanti, e l'odore della corruzione e del
complotto diventa palese. Come mai sono coinvolti i servizi segreti?
Perché continua a saltar fuori lo spettro di Maybury, una centrale nucleare
dismessa? E in che modo è collegata a questa storia la sottrazione di un
cadavere dall'ospedale? Mentre dall'alto crescono le pressioni perché
sull'inchiesta venga mantenuto il silenzio, gli eventi prendono una piega
inaspettata, e Jenny si ritrova in un vicolo cieco.
Laurell K. Hamilton, Cerulean sins, Nord 2010 (N.HAMI Fantasy,
i.63317)
La traumatica rottura con Richard è ancora una ferita aperta per Anita
Blake. Ed è quindi il bisogno di avere una vita sentimentale stabile che la
spinge a impegnarsi in una relazione normale... anche se, per una
negromante che di lavoro resuscita i morti, "normale" significa frequentare
Micah, un leopardo mannaro, senza però rinunciare alle irresistibili
tentazioni incarnate da Jean-Claude, il Master della Città, e dal suo
bellissimo e seducente luogotenente, Asher. È inevitabile che un equilibrio
così fragile sia destinato a spezzarsi e, infatti, l'inatteso arrivo dall'Europa
di Musette, la temuta rappresentante del Consiglio dei Vampiri, trascina
prima Jean-Claude e poi la stessa Anita in un vortice d'intrighi e lotte di
potere dai risvolti imprevedibili. Inoltre, quando St. Louis viene scossa da
una serie di brutali omicidi, la situazione diventa ancora più torbida: Anita
capisce subito che le morti sono opera di una creatura della notte e gli
indizi la portano ben presto a sospettare proprio di Musette. Tuttavia la
cacciatrice deve agire con la massima cautela, se vuole evitare che le sue
indagini abbiano conseguenze devastanti per lei e, soprattutto, per i suoi
amanti: perché con le sue mosse si è conquistata l'attenzione della Madre
di Tutte le Tenebre, l'essere oscuro che ha generato le stirpi dei licantropi e
dei vampiri...
Joanne Harris, Il ragazzo con gli occhi blu, Garzanti 2010 (N.HARR,
i.63074)
Blu non è più un bambino cattivo. Ora è un uomo di quarant'anni. Vive
ancora insieme con la madre in un paese dello Yorkshire dove conduce
una vita apparentemente normale. Un'esistenza ordinaria, molto diversa da
quella che l'uomo conduce nel mondo virtuale. Sul web Blu ha fondato un
blog dedicato a tutte le persone cattive in cui dà sfogo ai suoi desideri più
nascosti, confessa pulsioni omicide, racconta la sua infanzia. Pensieri
oscuri si agitano nella sua mente di bambino. Un bambino incompreso,
dotato di una sensibilità straordinaria, e ossessionato da una terribile
fantasia, quella di uccidere sua madre. Ma cosa è vero e cosa non lo è?
Qual è il confine tra realtà e mondo virtuale? Forse l'inquietante amica
Albertine lo sa. O forse no. Una cosa è certa: Blu non è quello che sembra.
Di lui Albertine dice: loquace, affascinante, manipolatore. Ma allora chi è
veramente? Non resta che scavare nel vero passato di Blu, un passato
oscuro, un passato di rivalità e menzogne, segnato dalla presenza di Emily,
bambina prodigio dotata di un dono unico e misterioso, quello di ascoltare
i colori della musica...
Nazim Hikmet, Gran bella cosa è vivere nei cari, Mondadori 2010
(N.HIKM, i.63091)
Pubblicato nel 1962, un anno prima della sua morte in esilio a Mosca,
Gran bella è cosa vivere, miei cari è un romanzo la cui gestazione ha
accompagnato gran parte della vita di Hikmet. Pur trattandosi di un'opera
di fiction, le vicende che Hikmet racconta sono attinte dalla sua biografia:
sua è la voce del narratore, un uomo morso da un cane rabbioso che
attende la fine del periodo di incubazione isolato in una capanna
dell'Anatolia lasciandosi andare alle intermittenze della memoria e del
cuore; suo è il "materiale di vita" che si accumula nelle pagine, gli squarci
sull'infanzia, i momenti di attivismo politico, le sofferenze dell'esilio; suo
l'incancellabile ricordo di un'amatissima donna, Anushka, sfuggente e
contesa. Ma definire questo romanzo come semplicemente autobiografico
sarebbe oltre modo riduttivo. Perché scorre nelle sue pagine una forza
creativa che attinge alla poesia di Hikmet e a tutta la sua opera, in un
singolare procedimento che si potrebbe semmai definire "autobiografico".
Tara Hyland, Sorellastre, Mondadori 2010 (N.HYL, i.63192)
Caitlin ha soltanto quindici anni quando la sua vita viene improvvisamente
stravolta. Alla morte della madre, la ragazza si ritrova catapultata dal suo
piccolo cottage in un tranquillo villaggio irlandese a una sfarzosa residenza
nella campagna inglese. Lì vive con la sua famiglia William Melville,
magnate della moda di cui Caitlin ha appena scoperto di essere la figlia
illegittima. Inserirsi in un ambiente fatto di lusso e privilegi, anche a causa
dell'aperta ostilità delle altre due figlie di William, Elizabeth e Amber, non
sarà affatto semplice per lei. Elizabeth, brillante e ambiziosa, eccelle in
tutti i campi e vede la sorellastra come una potenziale rivale nel cuore del
padre, un uomo freddo e distaccato, abituato a imporre la propria volontà
senza curarsi delle conseguenze. Amber, capricciosa e spregiudicata, è
troppo presa da se stessa, dai suoi vizi e dal suo ruolo di party girl per
preoccuparsi di qualcun altro. Tra Londra, Parigi, Tokyo, New York e Los
Angeles, le tre sorelle, alle prese con le luci e le ombre del mondo dorato e
insidioso della moda, incontreranno difficoltà e mieteranno successi,
prendendo direzioni differenti. Ma nessuna di loro potrà mai sottrarsi al
destino della grande dinastia cui appartengono.
Bill James, Club, Sellerio 2010 (N.JAME Giallo, i.63305)
È stato ucciso Ian Aston, forse a colpi di mazza forse in altro modo:
nemmeno l'arma del delitto è definita. Era un uomo di raccordo della
malavita. Era anche l'amante dell'inquieta Sarah, la moglie, da poco madre
di una bambina, del tirannico Desmond Iles, numero due della polizia
locale. L'omicidio, per lo stile e il luogo, sembra un regolamento di conti.
Ma nessuno può fare a meno di sospettare di Iles, il quale, del resto, è così
arrogante da non curarsene affatto. E a complicare il contesto, c'è la
circostanza che l'oscuro omicidio piomba tra capo e collo mentre sia la
polizia che la mafia stanno tentando un restyling di immagine pubblica.
Intanto, l'organizzazione deve sostituire il suo uomo di raccordo e pensa di
farlo con il più rispettabile Ralph Ember, proprietario del Monty, un club,
una volta esclusivo, adesso incontro della malavita, frequentato anche da
Sarah e da Ian Aston. Dal Monty dunque partono le due storie: l'inchiesta
sull'assassinio, condotta, con un misto di reticenza e malizia, da Colin
Harpur e Mark Lane, i due alti colleghi del sospetto Iles; l'ascesa entro
l'organizzazione del prudente Ralph Ember, boss "suo malgrado". E al club
Monty giungeranno entrambe, trovando un compromissorio accomodamento intorno al cadavere di Aston. Cos'è dunque il Club del titolo? È il
Monty; ed è, simbolicamente, la cricca dei poliziotti e quella dei
delinquenti, colte, in un parallelismo acidamente ironico, mentre tentano di
mettersi in sintonia con i nuovi tempi politici che corrono.
Sadie Jones, Piccole guerre, Mondadori 2010 (N.JONE, i.63173)
Hal Treherne è un giovane militare inglese che, a metà degli anni
Cinquanta, ha davanti a sé una brillante carriera. Trasferito a Cipro (allora
colonia britannica) per contrastare la campagna militare-terroristica
avviata dai greco-ciprioti in lotta per l'indipendenza, Hal parte senza
esitare, portando con sé la moglie Clara e le due figlie. Ma Cipro si rivela
un luogo più pericoloso del previsto, l'emergenza militare subisce in quei
mesi un'accelerazione. Hal e Clara devono combattere ciascuno la propria
guerra, uno in prima linea, assistendo a violenze inimmaginabili commesse
anche dai suoi commilitoni, l'altra per tenere insieme la famiglia. Le
atrocità della guerra si fanno via via più evidenti, Hal si ritrova
impreparato ad affrontare quel pantano morale, perso in una crisi che
sconvolge tutti gli ambiti della sua vita. Mentre Clara comincia ad avere
paura di lui, fedeltà e devozione vengono messe a dura prova. Quel che ne
esce è un'intensa e provocatoria riflessione sulle devastazioni meno
apparenti ma non meno profonde della guerra, e sulla fragilità degli affetti.
Lars Kepler, L'esecutore, Longanesi 2010 (N.KEPL Giallo, i.63328)
Si chiama Joona Linna ed è di origini finlandesi, ma da anni ormai
Stoccolma è la sua casa. Ma Joona Linna non è mai stato in
quell'appartamento elegante e lussuoso, da cui proviene una musica
struggente e rarefatta. Un brano di violino suonato da un esecutore
impareggiabile. Joona Linna non è mai stato nel salottino
dell'appartamento: è l'unica stanza totalmente spoglia, priva di
arredamento, senza soprammobili, insolitamente vuota. A parte il corpo.
L'uomo è come sospeso a pochi centimetri dal pavimento e sembra
ondeggiare nell'aria seguendo il placido suono del violino, mescolato al
ronzio indolente delle mosche. Aveva ragione il collega che l'ha chiamato
sulla scena del delitto: c'è qualcosa di inspiegabile. Omicidio o suicidio?
Da ispettore della squadra omicidi di Stoccolma, Joona Linna sa che le
apparenze sono soltanto il velo ingannatore dietro cui si nascondono i
crimini. E i crimini nascono da una cosa sola: i desideri.
Ondine Khayat, Il paese senza adulti, Piemme 2010 (N. KHAY,
i.63115)
C'è qualcosa che non torna nel mondo degli adulti. Passano il tempo a
sgridare noi bambini, a dirci che dobbiamo fare così e cosà, e poi basta
vedere il telegiornale per capire che dovrebbero solo stare muti e lasciare
comandare noi. Un giorno ho sentito in una trasmissione che lo Stato deve
proteggere i bambini, ma quando sono arrivato a casa da scuola e mio
padre, ubriaco come sempre, ha picchiato mia madre, Maxence e me, mi è
proprio venuta voglia di telefonargli, allo Stato. Solo che non sapevo chi
chiamare. Il mio nome è Slimane, Maxence è mio fratello, ha tredici anni,
solo due più di me, ma sembra molto più grande. Lui è la mia roccia, mi
protegge dal Demone, come chiamiamo nostro padre, e riesce sempre a
rassicurarmi. Mi ha anche fatto delle ali d'angelo, e quando le cose si
mettono proprio male, ne infiliamo una ciascuno e immaginiamo di volare
via. La vita è davvero fatta male. Tutti lo sanno, ma nessuno sa dove fare
denuncia. Dunque si fa finta che tutto sia normale. Ma io dico che non è
affatto così. È solo una grande fregatura. Per questo Maxence un giorno ha
deciso di andare nel paese senza adulti, e mi ha lasciato qui da solo. Io ho
provato a raggiungerlo, ma devo aver sbagliato strada. O forse no.
John LeCarrè, Il nostro traditore tipo, Mondadori 2010 (N.LECA,
i.63076)
Perry e Gail, lui insegnante idealista a Oxford, lei avvocato rampante: una
coppia di fidanzati inglesi in vacanza nello scenario da sogno di Antigua,
nei Caraibi. E un russo di nome Dima, rozzo eppure magnetico, che
possiede una tenuta sull'isola. Un incontro destinato ad avere conseguenze
inimmaginabili per i due giovani, quando il russo chiede a Perry di giocare
a tennis con lui è solo una normale partita quella che si svolge alle sette di
mattina davanti agli occhi stralunati di Gail e alla più strana accozzaglia di
persone che le si sia mai parata davanti? Chi è veramente questo russo
carismatico che ostenta amicizia e giovialità nei confronti della giovane
coppia? E, soprattutto, cosa vuole da loro? L'esito della partita di tennis
andrà ben oltre il risultato. Ha inizio un'avventura che vede i due fidanzati
coinvolti dai servizi segreti inglesi e dal "riciclatore numero uno al mondo"
di denaro, dapprima chiusi in un asfissiante seminterrato, poi spettatori
della finale del Torneo del Roland Garros a Parigi e infine catapultati in
uno chalet sulle Alpi svizzere. La posta in gioco è alta: volti nuovi della
mafia russa cercano una propria "rispettabilità ufficiale" nei mercati di
tutto il mondo, intrecciando i loro affari con quelli delle multinazionali e
inevitabilmente con le politiche degli Stati sovrani. John le Carré reinventa
il romanzo di spionaggio, strappandolo alle sue definizioni classiche.
Siegfried Lenz, La compagnia dei teatranti, NeriPozza 2010
(N.LENZ, i.63114)
Hannes è un artista delle false contravvenzioni. Nei giorni di pioggia, con
una paletta della polizia rubata e un giaccone impermeabile addosso, si
appostava sulle strade di Amburgo e fermava le auto che avevano
commesso qualche infrazione. Gli automobilisti pagavano la
contravvenzione in contanti senza batter ciglio. Clemens "il Professore"
era un vero professore. Le studentesse più brillanti e carine si laureavano
puntualmente con lui col massimo dei voti, finché un giorno un'allieva
invidiosa non ha posto fine alla sua onorata carriera accademica, svelando
che le avvenenti candidate erano state tutte a letto con lui. Hannes e il
Professore dividono ora una cella nella casa circondariale di Isenbüttel.
Una mattina, però, nel cortile della prigione fa il suo ingresso un pullman
azzurro. Su un'intera fiancata reca la scritta Landesbuhne, Teatro
nazionale. Durante una pausa della rappresentazione allestita nel refettorio
della prigione, Hannes e una dozzina di detenuti scattano in piedi,
trascinano il recalcitrante Professore fuori in cortile, sequestrano il mezzo
e scappano a tutto gas da Isenbüttel. E quando raggiungono Grünau, una
cittadina parata a festa, vengono subito accolti con tutti gli onori e
coinvolti nei festeggiamenti. Romanzo che celebra la forza e il potere
dell'immaginazione e il suo indissolubile legame con la privazione e la
mancanza, La compagnia dei teatranti svela il lato picaresco e irresistibile
della scrittura di Siegfried Lenz.
Alexander Lernet-Holenia, Ero Jack Mortimer, Adelphi 2010
(N.LERN Giallo, i.63120)
Chi è Jack Mortimer e perché, appena è salito su un taxi alla Westbahnhof
di Vienna, qualcuno gli ha sparato uccidendolo sul colpo? E perché mai
doveva salire proprio sul taxi del giovane Ferdinand Sponer, che ha già
parecchi problemi - soprattutto quello di essersi perdutamente innamorato
di una fanciulla troppo bella, troppo ricca e troppo aristocratica per lui?
Anche lei, il giorno prima, era salita sul suo taxi, ed era stata come
un'apparizione: "grandi occhi grigi sotto l'orlo di una veletta", "le spalle
cinte da una stola di volpe" - e per di più, come aveva facilmente scoperto
l'abbagliato tassista dopo averla accompagnata a casa, contessa. Nel corso
di una sola notte, l'ignaro Ferdinand Sponer si trova preso in una girandola
di peripezie iperbolicamente tragicomiche, nel corso delle quali, per
liberarsi dell'ingombrante cadavere, sarà costretto ad assumere lui stesso
l'identità del morto e ad affrontare, nella suite di un albergo di lusso, la
donna che è stata la sua amante e il di lei furibondo marito. Ma questo è
solo un minuscolo segmento della incontenibile trama. Rare volte il
romanzo novecentesco è stato animato da un tale strepitoso ritmo, che
obbliga il lettore a seguire passo per passo - e quasi attimo per attimo - una
vicenda che è tanto più ossessiva quanto più imprevedibile.
Amos Luzzatto, Hermann: un ebreo tedesco nella Roma del
dopoguerra, Marsilio 2010 (N.LUZZ, i.63113)
Hermann è un ebreo tedesco, di formazione rabbinica, un intellettuale,
amante della musica e dell'arte italiana. Dopo una permanenza in America
durante la Guerra, fa ritorno in Italia con l'illusione di ritrovare una
fanciulla della quale si era invaghito. Deluso dall'incontro con la persona
dei suoi sogni, incapace di adeguarsi a un'Italia sconfitta e impoverita,
decide di dedicarsi all'istruzione delle classi povere degli ebrei romani. Nel
corso di questi tentativi crede di aver trovato l'amore vero. Un'esistenza
alla ricerca di una vita affettiva e intellettuale quasi sospesa fra un passato
che non torna più e un futuro carico di valori nuovi nei quali il
protagonista della storia non riesce a ritrovarsi.
David Malouf, Io sono Achille, Frassinelli 2010 (N.MALO Storico,
i.63081)
Una scena di guerra impressa nella nostra memoria, il duello tra due
giovani principi invincibili e possenti che Omero ci ha narrato con l'epica
potenza ispirata dagli dèi, diventa con Malouf il racconto umanissimo e
moderno dei sentimenti che muovono le loro anime. E tocca le nostre.
Questa versione dell'Iliade si apre con Achille, fuori di sé dal dolore per la
morte dell'amico Patroclo. Dalle mura di Troia Priamo lo osserva
perpetrare lo strazio estremo del cadavere del figlio Ettore, trascinato
inerme dietro il cocchio, nella polvere. Ma, pensa il padre affranto, deve
esistere un modo per farsi restituire il suo corpo. Un modo grazie al quale
le parole di un dialogo possano prevalere sulla furia sorda dell'eroe
guerriero, per superare le regole ferree e immutabili della tradizione e per
forzare la mano del fato. E allora Priamo, spogliatosi delle insegne regali e
indossata una semplice tunica, sale su un carro tirato da muli e guidato da
un vecchio come lui, e si avvia umile, ma fermamente deciso, verso
l'accampamento greco. Non per incontrare il feroce nemico, l'assassino del
suo stesso sangue, ma un altro giovane uomo. Che potrebbe essere suo
figlio. Un guerriero che è anche padre e al cui senso paterno Priamo si
appella. Ricordandogli che siamo tutti esseri umani e quindi mortali, una
condizione che ci accomuna non solo nel dolore, ma soprattutto nella
compassione.
Nelson Mandela, Io, Nelson Mandela. Conversazioni con me stesso,
Sperling&Kupfer 2010 (N.MAND Diari e Memorie, i.63095)
Nelson Mandela è una delle figure più suggestive ed emblematiche della
nostra epoca. Oggi, dopo una vita trascorsa ad annotare su carta pensieri e
avvenimenti, sacrifici e vittorie, ha aperto il proprio archivio personale,
che offre una visione senza precedenti della sua straordinaria esistenza. Io,
Nelson Mandela svela ai lettori chi è l'uomo privato che si cela dietro il
personaggio pubblico: dalle lettere scritte nelle ore più buie dei suoi
ventisette anni di prigionia alla bozza del seguito incompiuto di Lungo
cammino verso la libertà, la sua autobiografia. Lo vediamo prendere
appunti e scarabocchiare durante le riunioni, trascrivere sogni tormentati
sul calendario da tavolo nella sua cella a Robben Island, tenere un diario
mentre è in fuga durante le lotte antiapartheid dei primi anni Sessanta,
chiacchierare con gli amici in quasi settanta ore di conversazioni registrate.
In queste pagine non è né un'icona né un santo: è uno di noi. Un viaggio
intimo che spazia dalle prime agitazioni della sua coscienza politica al
galvanizzante ruolo svolto sul palcoscenico mondiale, questo libro offre la
rara possibilità di trascorrere del tempo con l'uomo Nelson Mandela,
ascoltando in presa diretta la sua voce: schietta, limpida, privata. La
prefazione è di Barack Obama.
Sándor Márai, Il sangue di San Gennaro, Adelphi 2010 (N.MARA,
i.63248)
"A Pasqualino, perché aveva sei anni e ogni mattina portava giù
l'immondizia, al pescatore monco, perché ammansiva il mare, a santo
Strato, perché proteggeva il palazzo e i malati": a loro Màrai dedica il suo
"romanzo napoletano", ambientato nella città dove visse dal '48 al '52,
prima di partire per gli Stati Uniti. A formare il vasto coro, lacero e
sgargiante, che commenta la vicenda intorno a cui è costruito il libro sono
gli uomini, le donne e i bambini della città, con la loro miseria, il loro
lerciume, la loro fatica di vivere e il loro orgoglio ancestrale di
aristocratici; e le interminabili chiacchiere, le liti che scoppiano furibonde,
teatrali, ritualizzate, da una finestra all'altra, i lutti non meno teatrali e
urlati, i santi arcigni e polverosi dentro le teche di vetro - con la loro
umanità piagata e ghignante. Un intero popolo che, fra tutte le possibilità,
crede che "la più verosimile" sia il miracolo. Un giorno, dalle parti di Capo
Posillipo, vanno ad abitare due stranieri, un uomo e una donna (inglesi?
polacchi?): displaced persons, così li definiscono le autorità, profughi.
Anche loro, almeno per un po', crederanno che lì possa avvenire il
miracolo. Ma durante una violenta tromba d'aria si verificherà un evento
che avrà il senso di una delusione assoluta, di una sconfitta inappellabile,
poiché sancirà l'impossibilità di credere che ci sia un futuro per chi, in
quanto esule, ha perso la propria identità.
Dacia Maraini, La seduzione dell'altrove, Rizzoli 2010 (N.MARA
Diari e memorie, i.63070)
Sono articoli ma anche racconti questi itinerari di viaggio. Ci portano
dall'Africa nera delle savane, ma anche delle baraccopoli offuscate dai
fumi della diossina, all'Europa dei vecchi e recenti Stati, all'Oriente che
distrugge le sue radici, ai ricchi campus degli Stati Uniti, alle città del
Sudamerica che conservano memorie di un passato prezioso. Ci offrono
acute analisi di società e culture filtrate talora dalle opinioni e dalle parole
di scrittori che sanno fare conoscere l'anima del luogo al di là della
maschera offerta al turista. L'esotismo, luogo evocato "che si carezza nella
fantasia con i sensi abbagliati e un sottile godimento che tocca le viscere" è
anche l'altra faccia dell'odio e della paura per il diverso, dice l'autrice, che
del viaggiare ha fatto un destino, allenata dalla più tenera infanzia a girare
il mondo coniugando libertà e ragione. Il suo costante spostarsi da un
paese all'altro le ha permesso così di annotare conflitti, aspirazioni e sogni
a volte crudeli, nuove forme di spiritualità, nuove filosofie di vita, nuovi
progetti, di confrontare situazioni e problemi indagando i rapporti tra i
paesi più lontani e quelli più vicini, illuminandoli di luce nuova, nei loro
pregi e nei loro vizi.
Charles Martin, Le parole tra di noi, Corbaccio 2010 (N.MART
Sentimenti, i.63327)
Un aereo da turismo cade sulle montagne innevate dello Utah. Ha solo due
passeggeri: un ortopedico di trentanove anni, Ben Payne, e una giornalista
di trentaquattro, Ashley Knox. Lui ha fretta di tornare a casa per
rappacificarsi con la moglie con la quale aveva litigato, lei è in procinto di
sposarsi. Il volo che avrebbero dovuto prendere a Salt Lake City per
Denver è stato annullato per l'arrivo di una tempesta e Ben aveva
noleggiato un aereo privato offrendo un passaggio alla ragazza conosciuta
all'aeroporto. Ben, che ha delle costole rotte, e Ashley che ha una frattura
al femore, devono affrontare una situazione al limite della sopravvivenza.
Per fortuna lui è uno sportivo, un appassionato trekker e quindi in grado di
organizzare riparo e di trovare cibo. Ben parla costantemente alla moglie
in un piccolo registratore che lei gli ha regalato, rievocando la loro storia
d'amore nel tentativo di riconciliarsi con lei. Ashley, che sente parti del
monologo, incomincia a interrogarsi sulla reale natura del suo rapporto col
fidanzato e si rende conto ogni giorno di più della forte attrazione che
prova nei confronti di Ben. Finalmente, dopo un'odissea di settimane, i due
raggiungono un punto abitato e vengono trasportati all'ospedale dove lei è
raggiunta dal fidanzato. E Lui torna dalla moglie... La vita potrebbe
riprendere come prima... ma niente è come appare e Ben e Ashley si
troveranno di fronte a scelte del tutto inaspettate.
W.Somerset Maugham, Honolulu e altri racconti, Adelphi 2010
(N.MAUGH, i.63185)
È impossibile, leggendo i 'racconti orientali' qui raccolti, non finire irretiti
negli scabri avamposti di un Impero britannico ormai presago della fine.
Un mondo nostalgico e artificiale, in perenne contrappunto con una
giungla evocata da rapidi tocchi eppure incombente e foriera di sciagura;
un mondo che penetriamo con l'occhio disincantato ma insaziabilmente
curioso di Maugham, sospinti ogni volta verso un inesorabile finale spesso tragico, ma quasi mai catartico. E nel frattempo avremo visto
andare in pezzi le identità apparenti dei protagonisti, intrappolati in lividi e
rovinosi rapporti gerarchici, furenti ricatti incrociati, colpevoli idilli lavati
col sangue. Ancora una volta i sapienti congegni narrativi di Maugham,
qui celati nell'evocativo scenario della Malesia, del Borneo o delle Hawaii,
compongono intrecci perfetti e storie crudeli - che ci consentono di
attraversare, rimanendo indenni, le passioni umane più fosche.
Andy McNab, Plotone sette, Longanesi 2010 (N.MCNA Diri e
Memorie, i.63324)
Maggio 1998: Andy McNab inaugura finalmente la sua casa e invita i
ragazzi del plotone Sette, gli Ice Cream Boys, per festeggiare. La gioia di
ritrovarsi è però guastata dal recentissimo fatto di sangue che ha visto
protagonista Thomas Shanks, vera leggenda del reggimento, in carcere per
omicidio. Solo qualche anno prima era toccato a Nish Bruce, il giovane più
scanzonato, colto e fragile del gruppo: in un raptus aveva aggredito a
forbiciate la fidanzata... Ma cosa ha spinto Tommy, Nish e tanti altri fino a
quel punto? Andy capisce che, per trovare le risposte, deve rivisitare i tanti
teatri delle guerre di cui lui e i compagni sono stati protagonisti, spesso
nell'ombra, di azioni estreme, ricostruendo la fittissima trama dei rapporti
fra quei giovani, uniti dal dovere e dalla lealtà più assoluti, ma anche da
rancori e sensi di colpa dilanianti. Sfilano così i giorni nella giungla della
Malaysia; l'Irlanda del Nord, Belfast e Derry insanguinate dalla guerriglia;
e infine la prigionia nel lager di Abu Ghraib, dove l'autore, nonostante le
torture subite, è riuscito a mantenere l'unico bene che gli fosse rimasto: la
propria mente. Un nuovo memoir, crudo e sconvolgente, dell'autore di
Pattuglia Bravo Two Zero e Azione immediata. Un racconto che disegna la
traiettoria di un destino fiero e tragico, quello che sembra accomunare gli
uomini che hanno scelto di combattere contro un nemico per poi spesso
scoprire che il vero nemico era la vita.
Andrea Molesini, Non tutti i bastardi sono di Vienna, Sellerio 2010
(N. MOLE Storico, i.63111)
Orgoglio, patriottismo, odio, amore: passioni pure e antiche si mescolano e
si scontrano tra loro, intorbidate più che raffrenate dal senso, anch'esso
antico, di reticenza e onore. Villa Spada, dimora signorile di un paesino a
pochi chilometri dal Piave, nei giorni compresi tra il 9 novembre 1917 e il
30 ottobre 1918: siamo nell'area geografica e nell'arco temporale della
disfatta di Caporetto e della conquista austriaca. Nella villa vivono i
signori: il nonno Guglielmo Spada, un originale, e la nonna Nancy, colta e
ardita; la zia Maria, che tiene in pugno l'andamento della casa; il giovane
Paolo, diciassettenne, orfano, nel pieno dei furori dell'età; la giovane
Giulia, procace e un po' folle, con la sua chioma fiammeggiante. E si
muove in faccende la servitù: la cuoca Teresa, dura come legno di bosso e
di saggezza stagionata; la figlia stolta Loretta, e il gigantesco custode
Renato, da poco venuto alla villa. La storia, che il giovane Paolo racconta,
inizia con l'insediamento nella grande casa del comando militare nemico.
Un crudo episodio di violenza su fanciulle contadine e di dileggio del
parroco del villaggio, accende il desiderio di rivalsa. Un conflitto in cui
tutto si perde, una cospirazione patriottica in cui si insinua lo scontro di
psicologie, reso degno o misero dall'impossibilità di perdonare, e di
separare amore e odio, rispetto e vittoria.
Patrick Modiano, Nel caffè della gioventù perduta, Einaudi 2010
(N.MODI, i.63155)
Parigi, Quartiere Latino. Nei pressi dell'Odèon c'era un tempo Le Condé,
un piccolo caffè dove ogni sera erano soliti ritrovarsi per caso, per noia o
per abitudine, giovani studenti, aspiranti scrittori e misteriosi avventori
accomunati dal sospetto di un passato indicibile o dallo stesso sghembo
destino. Ogni giorno uno di loro annotava su un quaderno i nomi e i
soprannomi di tutti quelli che passavano di li, scrivendo a fianco anche la
data, l'ora e il tempo che ciascuno restava nel locale. Le Condé è una
calamita che attrae tutti quelli che passano nelle sue vicinanze. Al centro di
tutto c'è una ragazza misteriosa, chiamata Louki dagli altri avventori del
locale. Louki è una di quelle donne che non appena entrano in una stanza e
si siedono in un angolo catturano subito lo sguardo e l'attenzione di tutti.
Per quattro volte si indaga la sua vita e quattro sono le voci che raccontano
la sua storia. Alcuni degli uomini che parlano di lei semplicemente la
cercano, altri la amano: per tutti la giovane incarna una stagione della vita
e un desiderio irraggiungibile. Louki, come quelli che la affiancano nel suo
vagabondare in una Parigi ipnotica ed enigmatica, è uno straordinario
personaggio senza radici che vive momento per momento, inventandosi
diverse identità, rinascendo continuamente e fuggendo (fino alle più
estreme conseguenze) per inseguire un presente perpetuo o, meglio, un
Eterno Ritorno.
Bruno Morchio, Colpo di coda, Garzanti 2010 (N.MORC Giallo,
i.63283)
La scena è di quelle che tolgono il respiro. Nelle due misere stanze
giacciono i cadaveri di quattro giovani maciullati dalle raffiche dei
kalashnikov. Sono poco più che ragazzi, probabilmente arabi, senza nome
e identità. Il luogo della strage è un piccolo appartamento al quarto piano
di un palazzo nel cuore di Genova, appena dietro al vecchio porto. Una
tragedia incomprensibile che, secondo il commissario Pertusiello, ricorda
"il soffio dell'uragano", l'eco di qualcosa di terribile che viene da lontano.
A chiedere a Bacci Pagano di indagare sul massacro e di tirar fuori dai
guai Bashir, il giovane inquilino dell'appartamento, è l'imam Abdel
Ghaffar, una personalità di primo piano della comunità islamica italiana.
L'imam manda Bacci a Lisbona, dove incontra Rodney O'Flaherty, un
giornalista freelance esperto di geopolitica e scenari di guerra. E l'indagine
prende subito una piega pericolosa, che costringe Bacci a mandare la figlia
Aglaja e l'ex moglie negli usa, al sicuro. "Colpi di coda" ha per
protagonista un Bacci Pagano inquieto e malinconico, ma sempre
determinato a cercare la verità. Il suo impasto di cinismo e idealismo,
ironia e sentimento ha già fatto innamorare decine di migliaia di lettori. La
nuova indagine lo obbliga a confrontarsi con avversari sconosciuti, ancora
più temibili e potenti. L'esperienza, il coraggio e l'intuito non gli mancano,
ma questa volta forse non gli basteranno.
Kate Moss, La notte degli innocenti, Piemme 2010 (N.MOSS Giallo,
i.63331)
Tolosa, 1933. Sembra appena tornato alla vita il giovane che varca la
soglia del negozio di libri antichi in rue des Pénitents Gris. Occhi sgranati
e attenti, come a voler registrare ogni minimo dettaglio intorno a sé;
andatura lenta e cauta, come a gustarsi ogni singolo passo, quasi non desse
per scontata nemmeno la terra sotto i suoi piedi. Ha con sé una lettera
preziosa, segnata dal tempo e dalla polvere: il motivo per cui è tornato in
quei luoghi, nel sud della Francia, dopo cinque anni. Gli è stato detto che
per tradurre quella pergamena, vergata in una lingua arcaica della zona,
può essergli d'aiuto l'antiquario, Monsieur Saurat. Questi capisce subito di
avere di fronte un documento di rilevanza storica, ma in cambio della sua
consulenza chiede solo di sapere come quell'inglese dall'aria fragile e
schiva - che dice di chiamarsi Freddie Watson - ne sia entrato in possesso.
Inizia così il racconto di un'anima inquieta. Che parla di un viaggio in
quelle terre occitane alla ricerca di pace e oblio. Parla dell'incontro con una
fanciulla tanto bella quanto misteriosa, di nome Fabrissa, dai capelli
corvini, la pelle di porcellana e una veste blu con sopra cucita una croce
gialla. Parla della lunga notte in cui i due si erano confidati le reciproche
storie: da una parte, il dolore inconsolabile di Freddie per la morte del
fratello maggiore, disperso in battaglia durante la Prima guerra mondiale;
dall'altra, il lutto di Fabrissa per la perdita del proprio fratello e di tutta la
propria gente.
Letizia Muratori, Sole senza nessuno, Adelphi 2010 (N.MURA,
i.63112)
Della sua lontana carriera di modella Emilia non ha conservato molto,
tranne una nervosa tolleranza verso l'eccentricità. Eppure la proposta che
le arriva all'improvviso da una sua vecchia conoscenza nel mondo della
moda, l'ineffabile signor Morita, la lascia per un attimo interdetta: si
tratterebbe infatti di curare nei minimi particolari, a partire dagli abiti ma
arrivando alla coreografia e anche oltre, le settantadue ore che alcuni
turisti giapponesi amano trascorrere a Roma per ricevere, in una cerimonia
che al ritorno presenteranno come un matrimonio esotico, la benedizione
della Chiesa cattolica. Essendo nata in sartoria, e dopo anni di passerella,
Emilia ha visto ben altro: i capricci di Audrey Hepburn e Ava Gardner, ad
esempio, o le bizze di vari stilisti. Ma la sua perplessità non è di carattere
professionale. Accade infatti che il lavoro di Morita consista nella
messinscena, e quindi nella parodia, di un matrimonio, e che al
matrimonio Emilia non pensi volentieri: molto tardivamente quello con
Paolo, tenuto in piedi a forza quasi dagli inizi, si sta sciogliendo, mentre
sua figlia Sofia, risucchiata da una brillante carriera di fotografa, ha una
vita sentimentale che la Chiesa non benedirebbe mai. Eppure alla fine
Emilia accetta, innescando una catena di eventi lievemente surreali che
punta dritto al cuore nero di una vita molto diversa dal suo book.
Vicki Myron, Le nove vite di Dewey, sperling&Kupfer 2010
(N.MYRO Diari e Memorie, i.63175)
La vita riserva sempre sorprese meravigliose: Vicki Myron l'ha scoperto
tanti anni fa, in una gelida mattina d'inverno. Quel giorno, infatti, il destino
ha messo sulla sua strada - o meglio, nella cassetta per la restituzione dei
libri della biblioteca di Spencer, Iowa - un gattino semicongelato e lei se
ne è immediatamente innamorata. Da quel momento, per diciannove anni,
Dewey è stato il suo migliore amico, il suo compagno di viaggio, la sua
anima gemella ed è diventato parte integrante della comunità. Perché
quella buffa palla di pelo rosso ha sempre avuto la straordinaria capacità di
donare amore incondizionato a chiunque ne avesse bisogno, con
spontaneità e semplicità. Tanto che, in breve tempo, le sue gesta hanno
superato gli stretti confini dell'Iowa per toccare il cuore di milioni di
persone. Anche ora che non c'è più, Dewey continua a esercitare la propria
magia. I suoi fan in tutto il mondo hanno seguito la sua lezione di
generosità, dolcezza e dedizione e hanno sentito il bisogno di condividere
con Vicki le loro esperienze. Così lei ha scoperto l'esistenza di tanti altri
gattini speciali, e di altrettante storie toccanti e uniche. Questo volume
raccoglie nove di queste storie, le più tenere e appassionanti. Due di esse
svelano episodi inediti della vita di Dewey, mentre le altre hanno per
protagonisti i nuovi amici di Vicki, a due e a quattro zampe.
Irène Némirovsky, Il malinteso, Adelphi 2010 (N.NEMI, i.63051)
"L'amore, mia cara, è un sentimento di lusso!": questo cerca di spiegare
una madre che ha molto vissuto (e che dalla vita ha imparato una grande
lezione: "Dare pochissimo e pretendere ancora meno") alla figlia
innamorata e infelice. Ma lei, Denise, non lo capisce: quando suo marito
glielo ha presentato sulla spiaggia di Hendaye, Yves le è apparso come un
giovanotto elegante, raffinato, di bell'aspetto; e poiché alloggiava nel suo
stesso albergo, ha creduto che fosse ricco quanto l'uomo che ha sposato, e
a cui la lega un affetto tiepido e un po' annoiato. Poi il marito è stato
richiamato a Londra da affari urgenti, e quelle giornate di settembre "piene
e dorate " sono state come un sogno: la scoperta della reciproca attrazione,
le passeggiate, le notti d'amore. Il ritorno a Parigi ha significato anche un
brusco ritorno alla realtà: no, Yves non è ricco, tornato dal fronte si è reso
conto di aver perduto tutto, ed è stato costretto (lui, cresciuto in un mondo
in cui "c'erano ancora persone che potevano permettersi di non fare
niente") a trovare un impiego che lo avvilisce e lo mortifica. In questa
cronaca di un amore sghembo, in cui si fronteggiano due inconsapevoli
egoismi, la giovanissima Irène Némirovsky sfodera già il suo sguardo
acuminato e una perfetta padronanza della tecnica narrativa.
Patrick O'Brian, L'ultimo viaggio di Jack Aubrey, Longanesi 2010
(N.OBRI, i.63071)
Al momento della morte, Patrick O'Brian stava lavorando al seguito di
"Blu oltre la prua". A grande richiesta dei suoi fan viene ora pubblicato il
suo vero (e incompiuto) ultimo romanzo. Una perla per tutti i cultori del
grande scrittore inglese. Jack Aubrey e Stephen Maturin sono in Cile, dove
vengono raggiunti dalla moglie e dalle figlie di Aubrey e da
un'affascinante amica. È in programma un viaggio in Sudafrica, ma
potrebbe anche essere che la meta diventi Sant'Elena, dove si trova in
esilio Napoleone... L'inedito è accompagnato da un corposo saggio storicoletterario di Gastone Breccia sulla Royal Navy dei primi anni del XIX
secolo, dove vengono illustrati l'organizzazione della flotta, la tipologia e
l'armamento dei vascelli, le attrezzature e gli strumenti della navigazione a
vela, la vita di bordo e altre curiosità.
Silvina Ocampo, Un'innocente crudeltà, LaNuovaFrontiera 2010
(N.OCAM, i.63288)
È impossibile, leggendo i racconti di Silvina Ocampo, non concordare con
Borges che li definiva di una "innocente crudeltà" soprattutto quando
riguardano l'infanzia, tema prediletto dall'autrice che lo coniugava alla
morte, a un sotterraneo erotismo, a un umorismo lieve e sinistro e al
repertorio di tabù, paure, segreti e sospetti racchiusi nel cerchio in
apparenza protettivo della famiglia. Il filo conduttore di questa antologia è
appunto rappresentato da bambini e bambine narrati senza concessioni al
mito dell'infanzia come "età d'oro" e intenti a spiare il mondo dietro porte
socchiuse, a decifrarlo, a commettere serafici delitti quanto a esserne
vittime. Il tutto illuminato da uno sguardo di straordinaria originalità e
dalla splendida scrittura della più grande autrice argentina del '900.
Anna Maria Ortese, Mistero doloroso, Adelphi 2010 (N.ORTE
Storico. i.63198)
Basta leggere le prime righe di questo racconto - dove si staglia la Napoli
di fine Settecento, "raccolta entro un silenzio incantato" e simile a uno
"squisito villaggio" - per respirare l'aria lieve ed esaltante del "Cardillo". E
l'impressione di una stretta affinità fra i due testi diventa certezza non
appena facciamo conoscenza con la tredicenne Florida, che nel "diamante
doloroso" del volto, di lunare bianchezza, reca le stimmate degli esseri
appartenenti a un mondo celeste e inviolabile, che forse vivono qui sulla
terra solo "per scommessa o per scherzo". Per di più Florida, così preziosa
da sembrare irreale o sovrumana, è il frutto della triste unione dello
scultore belga De Gourriex con la fredda figlia del guantaio don Mariano
Civile, Ferrantina, che dopo la morte del marito e la rovina della prospera
azienda paterna si è ritirata in due stanzette sui fioriti gradoni di Chiaia.
L'indubbia parentela col "Cardillo", tuttavia, non deve trarre in inganno:
benché rimasta inedita, la storia "un po' magica" di Fiorì e del suo
sconfinato amore per il pallido e assorto principe Cirillo, nipote del re
storia, insieme, di un'intesa che precede i loro incontri e la loro stessa
nascita -, non è né un abbozzo né un semplice incunabolo del romanzo: è
un'opera compiuta, di fulgida bellezza. E il dolore che la pervade - "antico"
e "caro" come ciò che amiamo ed è già, da sempre, perduto - è destinato,
non diversamente dalla voce del Cardillo, a non lasciarci mai più.
Arturo Pérez-Reverte, Il giocatore occulto, Tropea 2010 (N.PERE
Storico, i.63062)
Cadice, 1811. Mentre la Spagna combatte per l'indipendenza contro le
truppe di Napoleone, le Americhe si battono per la loro, contro la Spagna.
Ma nella città più aperta d'Europa, eterno crocevia di uomini e merci, si
svolge una battaglia di ben altra natura. Da settimane compaiono corpi di
giovani donne dilaniati a colpi di frusta. E c'è una strana combinazione: i
luoghi di ritrovamento coincidono con i punti d'impatto dell'artiglieria
francese. Chi è il colpevole? Perché tanta ferocia? Come spiegare il nesso
con le bombe? Con il tempo, Cadice si trasforma in un'immensa scacchiera
sulla quale ha luogo una partita tesa, sinistra, dove la mano di un giocatore
occulto muove i pezzi segnando in maniera indelebile i destini dei
protagonisti: un poliziotto corrotto, una prestigiosa armatrice, un capitano
corsaro, un imbalsamatore misantropo e un eccentrico artigliere, per il
quale la guerra serve soltanto a migliorare la gittata dei suoi obici.
Gin Phillips, La notte ha occhi curiosi, Piemme 2010 (N.PHIL
Giallo, i.63204)
Dopo cena, quando il resto della famiglia si mette a chiacchierare davanti a
casa, la piccola Tess preferisce starsene per conto suo nella veranda sul
retro. Quella sera d'agosto, lo spicchio di luna ritagliato nel cielo non basta
a farle luce. Eppure, nel nero, Tess scorge una figura femminile che si
avvicina furtiva con un fagottino in braccio: lo culla come se fosse un
bambino, poi lo getta nel pozzo. Infine si allontana, credendo di non essere
stata vista. Nessuno da ascolto a Tess, finché il corpo privo di vita di un
neonato viene davvero ripescato dal pozzo. Ma il mondo degli adulti non
può permettersi di abbandonarsi allo sconcerto. È il 1931 e bisogna ancora
fare i conti con la grave crisi economica che ha colpito Carbon Hill,
cittadina mineraria dell'Alabama, così come tutta l'America. Anche a casa
di Tess si lotta contro la povertà. La bambina però non riesce a togliersi
dalla testa quel tonfo nell'acqua: quasi un grido con cui il pozzo implorava
il suo aiuto. Decide allora di scoprire chi sia la donna misteriosa. Insieme
alla sorella, comincia a indagare nel vicinato, alimentando sospetti e
scovando segreti. Ma se l'enigma del pozzo svelerà i lati più oscuri di
quella comunità, ne metterà soprattutto in luce l'onestà e la solidarietà con
cui affronta, unita, quei tempi così duri. E sarà per Tess un'indimenticabile
lezione di vita.
Francesco Piccolo, Momenti di treascurabile felicità, Einaudi 2010
(N.PICC, i.63154)
Possono esistere felicità trascurabili? Come chiamare quei piaceri intensi e
volatili che punteggiano le nostre giornate, accendendone i minuti come
fiammiferi nel buio? Sei in coda al supermercato in attesa del tuo turno,
magari sei bloccato nel traffico, oppure aspetti che la tua ragazza esca dal
camerino di un negozio d'abbigliamento. Quando all'improvviso la realtà
intorno a te sembra convergere in un solo punto, e lo fa brillare. E allora
capisci di averne appena incontrato uno. I momenti di trascurabile felicità
funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e
farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi
considerato. Per farti scoprire, ad esempio, quant'è preziosa quella
manciata di giorni d'agosto in cui tutti vanno in vacanza e tu rimani da solo
in città. Quale interesse morboso ti spinge a chiuderti a chiave nei bagni
delle case in cui non sei mai stato e curiosare su tutti i prodotti che usano.
A metà strada tra "Mi ricordo" di Perec e le implacabili leggi di Murphy,
Francesco Piccolo mette a nudo i piaceri più inconfessabili, i tic, le
debolezze con le quali tutti noi dobbiamo fare i conti. Pagina dopo pagina,
momento dopo momento, si finisce col venire travolti da un'ondata di
divertimento, intelligenza e stupore. L'autore raccoglie, cataloga e fa sue le
mille epifanie che sbocciano a ogni angolo di strada. Perché solo
riducendo a spicchi la realtà si riesce ad afferrare per la coda il senso
profondo della vita.
Alessandro Piperno, Persecuzione. Il fuoco amico dei ricordi,
Mondadori 2010 (N.PIPE, i.63075)
Luglio 1986. Una villa immersa nel verde, alle porte di Roma. Raccolta
intorno alla cena, una bellissima famiglia: Leo è un quarantaottenne
oncologo infantile di fama internazionale, Rachel un medico e una madre
dedita e rigorosa, Filippo e Samuel due figli alle soglie dell'adolescenza. Il
tg delle otto lambisce in sottofondo questo momento di intimità quasi
perfetta, fino a che, proprio dalla tv, giunge la notizia che cambierà per
sempre la vita di ciascun membro della famiglia Pontecorvo. Leo è
accusato di un reato ripugnante. L'attività di primario, la correttezza di
professore, ogni dettaglio della sua vita intima e civile sta per essere messo
in discussione dai nemici e dagli amici di un tempo, da giornalisti
ingolositi e puntigliosi magistrati, assistenti truffaldini e scaltri avvocati,
truci galeotti e secondini brutali... Così, dalla sera alla mattina, il professor
Pontecorvo si ritrova trasformato nell'oggetto privilegiato del pubblico
biasimo: vittima inerme di odio, pettegolezzo, delazione, calunnie,
intimidazioni. Leo sarebbe forse in grado di sopportare tutto questo: ciò
che lo annienta è il silenzio della moglie e dei figli. Che siano loro i primi
a non credere alla sua innocenza? Questo romanzo, affollato di personaggi
memorabili eppure percorso dalla linea monodica di un solo lamento,
mette in scena su un palcoscenico angosciosamente simile alle nostre case
il dramma senza tempo e senza riscatto della giustizia umana e dei suoi
(inevitabili?) errori.
Sharon Pomerantz, Ragazzo ricco, Frassinelli 2010 (N.POME,
i.63257)
Robert Vishniak cresce in una zona popolare della periferia di Filadelfia,
dove si mescolano proletari ebrei e proletari italiani. Tutti,
inesorabilmente, poveri. A un ragazzino qualsiasi l'orizzonte potrebbe
sembrare limitato; ma sono gli anni Cinquanta, e il Sogno Americano è
una concreta possibilità di riscatto sociale per chi crede nel mito del selfmade man. Robert sembra nato per incarnarlo: è bello, intelligente,
seducente. E inconsapevole del proprio fascino: simpatico e affidabile,
conquista i parenti e gli amici di famiglia; sexy e riservato, diventa
l'oggetto del desiderio delle ragazze del quartiere; serio e svelto, ottiene
quei lavoretti che gli permettono di mantenersi agli studi. Solo la mamma
non è mai contenta, perché quello che vuole è un ragazzo ricco. Allora
Robert s'impegna e si concentra sulla borsa di studio della Tufts
University, dove vuole laurearsi a tutti i costi. E dove divide la stanza con
Tracey, il rampollo di una delle dinastie più facoltose d'America: il mondo
dei ricchi gli apre le porte. Mentre il sogno diventa realtà, sullo sfondo
della rivoluzione psichedelica degli anni Sessanta, Robert incontra la
ragazza più bella che abbia mai visto e si innamora per la prima volta,
l'unica. L'amore per Gwen è la sola cosa che non può controllare, e Gwen
è l'unica donna che non può rendere felice. Qual è il prezzo di un sogno?
Douglas Preston, Lincoln Child, L'isola della follia, Rizzoli 2010
(N.CHIL Giallo, i.63059)
Il tempo della verità è arrivato, per l'agente Aloysius Pendergast. Sono
passati dodici lunghi anni da quel tragico incidente in Africa, quando lui e
Helen, giovani sposi, stavano dando la caccia al Dabu Gor, un gigantesco
leone dalla criniera rosso sangue mangiatore di uomini. Di fronte
all'animale, però, Helen aveva mancato il colpo, e in un attimo da
predatrice si era trasformata in preda. Impotente e disperato, Aloysius
l'aveva vista morire davanti ai suoi occhi. Ma quando, a distanza di anni,
nella dimora di famiglia in Louisiana, Pendergast imbraccia il fucile con
cui Helen aveva sparato quel maledetto giorno, viene alla luce un dettaglio
inquietante: l'unico proiettile rimasto è caricato a salve. Sua moglie non
aveva sbagliato il colpo: non aveva mai sparato davvero. È chiaro che
Helen è stata assassinata. Inizia così per il geniale agente dell'FBI, in
coppia con il tenente del NYPD Vincent D'Agosta, l'indagine più difficile
che abbia mai affrontato. Perché questa volta la posta in gioco è una sola:
la vera identità di sua "moglie. A guidare Pedergast in un vorticoso e
inquietante viaggio nel suo passato, la misteriosa ossessione che Helen gli
ha sempre tenuto nascosto: un virus sconosciuto e mortale che precipita le
sue vittime nel cuore oscuro della follia. Con "L'isola della follia" ritorna
l'agente Aloysius Pendergast in un thriller teso e appassionante che si
muove sull'ambiguo confine tra giustizia e vendetta.
Michael Robotham, Il manipolatore, Fanucci 2010 (N.ROBO Giallo,
i.63203)
Nuda sotto una pioggia torrenziale, una donna è aggrappata al parapetto di
un ponte, sospesa sul vuoto, in bilico sui tacchi delle sue scarpe rosse.
Sulla pancia ha una scritta fatta col rossetto "Puttana", e all'orecchio un
cellulare. Piange e supplica. Ma quando il noto psicologo Joseph
O'Loughlin le si avvicina per parlarle e salvarla, la donna gli sussurra solo
una cosa: "Lei non capisce." Poi, si lascia cadere. Un drammatico suicidio,
una brutta storia finita male. Ma a poche ore di distanza, la figlia della
donna si presenta alla porta del professor O'Loughlin sostenendo che non
si è trattato di suicidio. A dispetto delle apparenze, lo psicologo le crede e
inizia a chiedersi chi ci fosse all'altro capo del telefono mentre la donna
sceglieva di gettarsi nel vuoto. Chi è penetrato nella mente della donna,
manipolandola e plagiandola fino a spezzarne la vita per sempre?
Barbara Samuel, Il profumo delle ore, sperling&Kupfer 2010
(N.SAMU Sentimenti, i.63209)
Per la quarantenne-e-qualcosa Nicole Bridges il divorzio segna l'inizio di
una vera crisi esistenziale. La villa di famiglia ottenuta come
"liquidazione" è rimasta distrutta nell'esplosione della caldaia, la figlia è
andata a vivere con il padre in California e lei vaga disorientata in una
sorta di limbo sociale. Ma presto si rimbocca le maniche: deve trovare una
nuova casa, un lavoro per mantenersi e, tutto sommato, un'inedita identità
come donna indipendente. In fondo, non tutto il male viene per nuocere.
Qual è la sua grande passione? I profumi, che adora creare sin da piccola
aspirando i più diversi aromi che la circondano e ricombinandoli per
suscitare ricordi, atmosfere, sensazioni. Il primo impiego sarà allora in un
ristorante dove aleggiano note di coriandolo, pesca e cannella. E pazienza
se le sue vecchie amiche dei quartieri alti arricciano il naso. Ormai lei ha
scoperto tutto un mondo di persone originali e intriganti. Come Madame
Mirabou, la sua nuova vicina, che legge il futuro sui tarocchi. O come
Niraj, affascinante informatico dalla pelle ambrata che sa di zenzero e aghi
di pino. Piano piano, Nikki riscopre tanti piccoli piaceri, e acquista quella
sicurezza che la spinge a realizzare il suo sogno di sempre: inventare
profumi per professione. Fragranze complesse, inebrianti e speziate, ricche
di promesse e speranze come la vita...
Giorgio Scianna, Diciotto secondi prima dell'alba, Einaudi 2010
(N.SCIA, i.63147)
A Edo Gregotti la vita non costa fatica. Ha trent'anni a Milano, ha un
bell'aspetto ed è appena diventato avvocato, anche se in fondo non gliene
importa poi molto. Il mondo accogliente che ha intorno gli basta per non
farsi troppe domande: il padre è uno dei soci dello studio, il collega Mauro
è un buon amico, le sere nei locali sono un'abitudine, come i saluti notturni
su Facebook prima di prendere sonno. E poi ama i Coldplay e ama Marta.
Ma quando incontra Ksenja, seduta sul gradino di un locale, niente gli
sembra più naturale che passare la notte con lei. È una storia qualsiasi,
clandestina e casuale, che cambierà drammaticamente di segno la vita di
Edo. Quel che lo aspetta è un risveglio tragico, un fraintendimento
gigantesco, un viaggio fino a Novgorod. Solo dopo che avrà accettato di
seguire fino in fondo un destino che non gli appartiene, Edo potrà tornare a
casa per affrontare i misteri di un'altra vita: la sua.
Luis Sepúlveda, Ritratto di gruppo con assenza, Guanda 2010
(N.SEOU, i.63068)
La vita, come dice Luis Sepùlveda, è piena di storie. E per raccontare la
magia della realtà in tutte le sue sfaccettature - meschinità, tormenti, gioie,
peripezie - questa raccolta prende il via dai ricordi, dal vissuto recente e
passato, per offrirci un Ritratto di gruppo con assenza: quello di alcuni
ragazzini sorridenti immortalati in una fotografia che induce l'autore, dopo
quattordici anni di esilio, a ritornare per la prima volta in Cile, sulle tracce
dei loro destini personali, ma anche del destino di un paese appena uscito
dalla dittatura. Da vero cosmopolita, di quelli che hanno vissuto nel Nord e
nel Sud del mondo, Sepùlveda tratteggia con uguale partecipazione
vicende lontane fra loro nel tempo e nello spazio: racconta di combattenti
valorosi e di bambini senza futuro, di una Miss colombiana che muore
durante un intervento di chirurgia plastica, di una signora sovietica. Ma
non manca l'ironia: nei ritratti degli amici, nel mettere alla berlina certa
intellighenzia, o nel descrivere un'esperienza di lavoro per la televisione
ecuadoriana. E la preoccupazione per l'ambiente. Quello di Sepùlveda
resta un mondo di purezza e bellezza ferite, raccontato con uno sguardo
essenzialmente e modernamente etico. Si riscopre, leggendolo, un
sentimento troppo spesso sopito: la giusta indignazione, la stessa dei suoi
eroi teneri e fragili, ma duri e solidissimi nel loro proposito di non
dimenticare né perdonare la barbarie.
Walter Siti, Autopsia dell'ossessione, Mondadori 2010 (N.SITI,
i.63061)
Danilo Pulvirenti è un uomo che ha fatto della sobrietà e dell'intransigenza
una regola di vita. Nel chiuso di questo recinto, Danilo è divorato
dall'ossessione erotica; "racconto fondatore e stupido, narrato mille volte
ma irrecuperabile e irripetibile", l'ossessione travolge la realtà
sottomettendola a una dimensione mitica. Una "malattia sacra" che resta a
lungo in incubazione, priva di un soggetto che le permetta di deflagrare:
solo quando Danilo è ormai un ricco e maturo antiquario romano, con una
vita rassegnata e rispettabile, l'ossessione si incarna. Usando la fotografia
come strumento privilegiato, l'ossessione rivendica i propri rudimentali
diritti; spezza la fragile unità dell'io e introduce nel mito la figura di un
Doppio; un professore con pretese di scrittore, di cui il protagonista pensa
di potersi sbarazzare facilmente. Ma questo vecchio calvo dall'aspetto
inoffensivo ha dalla sua una diabolica tenacia, sicché il gioco sfugge di
mano a Danilo, che finisce per approdare a un'orribile soluzione. Giocando
a rimpiattino con l'autobiografia, Walter Siti ci consegna un romanzo nel
quale l'ossessione erotica trasmigra dalla fiction per condensarsi in
proposizioni teoriche che, tracciando i lineamenti fondamentali degli
impulsi più oscuri, ci riguardano tutti. "Autopsia dell'ossessione" è l'ultimo
atto della trilogia aperta da "Troppi paradisi" e da "Il contagio".
Maj Sjöwall, Per Wahlöö, La camera chiusa, Sellerio 2010 (N SJOW
Giallo, i. 63110)
È una giornata assolata a Stoccolma e in una banca del centro riesce una
rapina solitaria. Autore, sembra, una donna giovane. Questa, in fuga con il
ricco bottino, ha fulminato con un colpo di pistola il solito che cercava di
fare l'eroe. "Bulldozer" Olsson, entusiasta ed accanito procuratore, è sicuro
che il colpo sia parte di un elaborato piano criminoso. Dietro questa ipotesi
sguinzaglia la squadra speciale. Lo stesso giorno, Martin Beck, appena
uscito da una lunga convalescenza e moralmente a pezzi come il suo
matrimonio, da solo, senza i suoi, inizia a indagare su uno strano fatto. Un
cadavere è stato rinvenuto in un monolocale: un anziano indigente, una
pallottola gli ha spaccato il cuore. La camera è internamente chiusa, e il
caso si avvia ad essere frettolosamente archiviato come suicidio; ma allora,
dov'è l'arma? Metodico, implacabile e triste, mentre gli altri elaborano
trappole clamorose, Martin affronta l'enigma da camera chiusa. Nessuno
crederebbe che la rapina e il cadavere misterioso siano le due facce dello
stesso imbroglio. Solo lui e forse perché si sente anch'egli dentro una
camera chiusa. Per chi volesse conoscere cosa sia davvero «il poliziesco
procedurale» e perché Sjòwall e Wahlòò ne sono considerati il re e la
regina, questo nuovo romanzo della serie è la lettura adatta. C'è il coro
rumoroso dei poliziotti, con le loro capricciose personalità; c'è la galleria
variegata dei personaggi; e c'è la razionalità di un'indagine dalla logica
metodica.
Lisa Jane Smith, Il diario del vampiro: L'ombra del male, Newton
Compton 2010 (N.SMIT Horror, i.63067)
Dopo mille battaglie, anni di scontri e rivalità, qualcosa sta cambiando
nell'eterna lotta tra Damon e Stefan. I due fratelli vampiro sono ancora
innamorati di Elena, ma Stefan è stato rapito e confinato nella Dimensione
Oscura: rinchiuso in una cella buia, imprigionato in un mondo ostile e
crudele, solo il ricordo del suo amore gli permette di sopravvivere. Elena è
disposta a tutto pur di salvarlo, e al suo fianco c'è anche Damon,
finalmente libero dal peso del suo passato. Elena e Damon devono
affrontare i kitsu-ne, i nemici di sempre, e sconfiggere le folli, potenti
creature che ostacolano la loro missione nella Dimensione Oscura:
vampiri sadici, mercanti di schiavi, diaboliche mutanti. Ma la passione che
lega Elena a Damon, l'attrazione che la spinge inesorabilmente tra le sue
braccia, rischia di farle dimenticare Stefan. Il momento decisivo si
avvicina, tutti devono scegliere da che parte stare. La ragazza deve capire
finalmente cosa vuole il suo cuore. E Damon, dopo aver imparato a
piangere e ad amare come un umano, deve portare a termine la sua
trasformazione.
Lisa Jane Smith, Il gioco proibito: L'inseguiemnto, Newton Compton
2010 (N.SMIT Horror, i.63250)
Jenny e i suoi amici hanno accettato la sfida di Julian, l'Uomo Ombra, e
sono riusciti a confinarlo nel suo mondo di ghiaccio. Hanno vinto il Gioco
Proibito, e sperano di essere usciti per sempre dall'incubo. Ma Julian non si
arrenderà finché non avrà soddisfatto il suo folle, malato desiderio. Vuole
che Jenny sia sua, ed è disposto a tutto per averla: rapisce i suoi amici e
scatena terribili creature soprannaturali. Quando si trova davanti a un lupo
gigantesco e un serpente dalle mille spire, Jenny capisce che non può più
scappare. Deve giocare un'altra partita. Le regole sono semplici: chi non
supera le prove di Julian, muore. Chi è abbastanza forte e determinato da
sopravvivere, vince. E la posta in palio è sempre la stessa: il cuore e la vita
di Jenny.
Shane Stevens, Io ti troverò, Fazi 2010 (N.STEV Giallo, i.63314)
A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica
dopo aver ucciso la madre che lo seviziava da sempre. Quindici anni dopo,
evade dall'istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria sul cui cammino sono
ancora le donne a cadere. Un omicidio, due, poi saranno decine; Bishop
tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago, a New York. Un
personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens
è cronista implacabile raccontandone nel dettaglio l'infanzia e gli anni di
reclusione, le quotidiane strategie di sopravvivenza e la ferocia omicida.
Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia, di quel concatenarsi di
storie, incontri o mancati incontri che conducono un uomo a cedere alla
violenza, all'orrore, alla distruzione dell'altro e di sé. E accanto a questa
ombra che ferisce a morte le grandi metropoli del continente, emerge il
volto oscuro dell'America degli anni Settanta, restituito attraverso il
racconto di una caccia all'uomo che coinvolgerà tutti, poliziotti e giudici,
politici e giornalisti, beffati dall'astuzia dell'assassino e incatenati, loro
malgrado, alla sua testarda, deviata umanità.
Cinzia Tani, Charleston, Mondadori 2010 (N.TANI Storico, i.63065)
È una domenica dell'estate del '29 quando, nel giardino della sua villa di
Cannes, Claire inganna la noia esercitandosi nel tiro a segno. Il colpo che
parte dal suo fucile, però, manca il bersaglio centrando una macchia gialla
fra gli oleandri. Claire si convince di aver ucciso Stella, la sua bella e
misteriosa maestra di danza, ed è così terrorizzata che solo molto più tardi
riesce a spingersi in fondo al giardino per scoprire la verità. Del cadavere
che temeva di trovare non c'è traccia, ma da quel giorno Stella scompare e
ogni tentativo di rintracciarla risulta vano. Non è che il primo strappo nella
vita spensierata di Claire: qualche mese più tardi, il giovedì nero di Wall
Street riduce sul lastrico il padre, facoltoso uomo d'affari americano,
inducendolo al suicidio. Eppure è proprio quando il suo mondo dorato va
in pezzi e lei si trasferisce nel quartiere più popolare di Marsiglia che
Claire inizia un grande viaggio: da Sanremo, sulle tracce di Stella, a
Damasco, patria dell'affascinante Michel, e attraverso il tempo, dagli anni
bui della guerra alla lotta per l'indipendenza in Siria fino a quel novembre
del '63, a Dallas, quando JFK viene ucciso...
Andrés Trapiello, Cara sorella, NeriPozza 2010 (N.TRAP, i.63117)
Maximo Fernàndez-Leal è sempre stato una persona seria e introspettiva,
estroverso al punto giusto con gli altri e rigorosamente riservato con se
stesso. Un ingegnere civile, un giovane professionista dall'esistenza
tranquilla e abitudinaria, e nient'affatto male: un buon lavoro, una bella
famiglia, una moglie meravigliosa, due figli sani, felici. Eppure la vita di
Max è diventata da qualche tempo un dramma. Proprio quando era più
convinto di amare sua moglie è apparsa... un'altra. Sua sorella. Tutto ha
avuto inizio a Constanza, l'antica città coloniale dove Max si era spinto da
Madrid con nella tasca un buon contratto per la costruzione del ponte della
Quebrada, e che Claudia, sua sorella, aveva raggiunto durante
un'occasionale gita in compagnia delle sue più care amiche. Sarà stata
colpa delle charangas, del ritmo ammaliante della loro musica, o
dell'euforia per averla fatta franca dopo essere stato sequestrato e rilasciato
nel quartiere malfamato del Trago Alto. Fatto sta che in una sera ebbra di
alcol e felicità Max è finito a letto insieme con Claudia. Sulle prime nulla è
mutato, ma col trascorrere del tempo, tuttavia, quella notte all'hotel di
Constanza si è rivelata l'inizio di incessanti sotterfugi e incontri
clandestini.
John Updike, Le lacrime di mio padre, Guanda 2010 (N.UPDI,
i.63176)
Hanno nomi e professioni diversi gli uomini che popolano questi racconti
di John Updike, ma condividono una storia comune: l'infanzia da figli
unici in una cittadina di campagna della Pennsylvania, al centro degli
affetti e delle tensioni di una famiglia travolta dalla Grande depressione, la
fuga verso un'università della costa orientale, il matrimonio, i figli, la vita
nei quartieri borghesi, tra feste e tradimenti, il divorzio, un nuovo
matrimonio, una vecchiaia fatta di viaggi all'estero e goffi tentativi di
mantenere i rapporti con figli di mezza età molto indaffarati e nipoti che
oppongono loro una cortese indifferenza. Tormentati dal crescente
isolamento, persi nei luoghi stessi in cui sono nati e cresciuti, ossessionati
dal pensiero della morte imminente ma ancora percorsi dal desiderio e
divisi tra voglia di libertà e doveri familiari, i protagonisti di questo libro
bramano un ultimo contatto con la vita, come Fairchild in "L'espansione
accelerata dell'universo", stranamente rivitalizzato da uno scippo subito
durante un viaggio in Spagna, o inseguono occasioni perdute, come Les in
"Mogli delicate", ossessionato da un amore ormai finito. Dal loro punto di
vista distante e straniato, accumulando i racconti come strati di una
meticolosa indagine archeologica, Updike disegna un'ultima mappa di
quella fetta di mondo che ha saputo descrivere e raccontare come nessun
altro, affidando alle proprie parole il compito di preservare ciò che ormai è
cancellato.
Antonella Vandelli, Il Rossetto, Matarrese 2010 (N.VAND, i.62936)
La giovinezza non è eterna. Al ragazzo segue l'uomo maturo ed alla mezza
età subentra il periodo della quiescenza. La natura ce lo insegna col suo
divenire: alla bellezza di un albero in fiore ne succede uno con le foglie
prossime alla caducità ed infine uno spoglio. All'irruenza degli anni così
esigui da poter essere racchiusi in una tasca, fa seguito la pacatezza delle
tante primavere il cui contenimento richiede, invece, una sacca capiente. È
la stagione delle rughe, delle ortesi, delle protesi, ma, soprattutto dei
neuroni che se ne vanno in pensione. È proprio da questo periodo della vita
che ha inizio il racconto, mettendo in luce la tenerezza di due mani, una
liscia e l'altra rugosa, che si intrecciano per poter gioire ancora, nonostante
la malattia. Ogni mattina, le protagoniste attendono l'aurora che dissolve le
tenebre della notte. “Chi sa vedere le cose belle è sempre giovane!”
affermava con convinzione lo scrittore Kafka. Questa filosofia, positiva e
vitale, permea il cammino dell'uomo i cui occhi sanno ancora aprirsi alla
speranza.
Valerio Varesi, È solo l'inizio commissario Soneri, Frassinelli 2010
(N.VARE Giallo, i.63291)
È una brutta giornata d'inverno. Dal suo ufficio in questura il commissario
Soneri osserva innervosito la pioggia che cade a rovesci su Parma. Ma a
distoglierlo da quello spettacolo deprimente arrivano, nel giro di poche
ore, due drammatici annunci: il primo riguarda il suicidio di un giovane.
Che si è impiccato in un vecchio albergo in abbandono, preparando con
cura il proprio addio. Ha infatti una valigia di lusso accanto a sé ed è
vestito con eleganza, però addosso non ha soldi né documenti. Soneri
avvia l'indagine, mentre gli piomba addosso il secondo, tragico caso della
giornata: un morto accoltellato. La vittima, per giunta, era un personaggio
piuttosto noto in città: Elmo Boselli, leader del Sessantotto parmigiano,
all'epoca grande agitatore di folle e seduttore impenitente. Il commissario
intuisce che il movente politico non è la pista giusta e comincia a scavare
nella vita di Boselli, inseguendo il filo di un suo antico, mai dimenticato
amore, che lo conduce dall'Appennino emiliano fino al mare, nei borghi
delle Cinque Terre. Dove, stranamente, approdano anche le ricerche sul
misterioso suicida, un rumeno appartenente a un gruppo fascista di ultras
della tifoseria spezzina. E lì, mentre riflette con amarezza sulle speranze e
gli ideali di una generazione che sognava di trasformare il mondo ma ha
lasciato una ben misera eredità ai suoi figli, Soneri riesce a ricomporre le
tessere del complicato puzzle, identificando alla fine il colpevole.
Jorge Volpi, Non sarà la terra, Mondadori 2010 (N.VOLP, i.63285)
A dieci anni dall'uscita di "In cerca di Klingsor", Jorge Volpi ritorna per
coronare la sua indagine sul XX secolo con un romanzo di suspense sulla
caduta del comunismo e sulle nuove relazioni Est-Ovest. Nel vortice della
Storia, tre donne intrecciano i loro destini. La biologa Irina Nikolaevna
Granina assiste al crollo dell'impero sovietico e di tutto il suo passato,
confrontandosi con l'istinto di ribellione della figlia adolescente, prima
vittima del trionfo del capitalismo. Dall'altra parte del mondo, negli Stati
Uniti, Jennifer Moore, alto funzionario del Fondo monetario
internazionale, lotta contro l'ambizioso marito e contro la sorella, il suo
esatto opposto, un'attivista del movimento antiglobalizzazione. Infine Eva
Halàsz, genio dell'informatica di origine ungherese, si impegna a indagare
i segreti dell'intelligenza umana, tormentata dai propri sbalzi di umore e
dai troppi e sempre più gelosi amanti. "Non sarà la Terra" è un romanzo
che gioca su più registri - narrazione scientifica, detective-story,
ricostruzione storica - per raccontarci quasi in diretta le grandi
trasformazioni che hanno sconvolto l'Est europeo nella seconda metà del
Novecento, dall'invasione dell'Ungheria all'ascesa di Eltsin, mentre ci
guida negli affascinanti meandri del Progetto genoma umano.
Susan Vreeland, Una ragazza da Tiffany, NeriPozza 2010 (N.VREE
Storico, i.63254)
Nel 1892, a Manhattan, un'elaborata insegna in bronzo fa bella mostra di
sé. Tiffany Glass & Decorating Company declama la scritta che
campeggia sopra una solida porta di vetro molato. Oltre quella porta, si
schiude un grande salone con enormi vetrate appese al soffitto e imponenti
mosaici poggiati alle pareti. E poi vasi dalle linee morbide, pendole,
candelabri Art Nouveau, lampade con paralumi di vetro soffiato in mille
splendidi colori. È il regno di Louis Comfort Tiffany, pittore di quadri
orientalisti raffiguranti minareti, moschee e beduini, secondo il gusto del
tempo. La Tiffany Glass & Decorating Company è, tuttavia, anche il regno
delle Tiffany girls, le ragazze di Tiffany, come sono chiamate a Manhattan
le donne che l'artista ha riunito attorno a sé. Vi è Wilhelmina, impertinente
diciassettenne dall'alta statura, Mary diciottenne dai capelli rossi, Cornelia,
riservata e taciturna, Agnes, l'altera, la prima donna cui Tiffany ha
accordato l'onore di dipingere i soggetti delle sue vetrate. E, infine, Clara
Wolcott Driscoll. Giovane vedova in un laboratorio dove vige la regola,
imposta dal padre di Louis, di impiegare solo fanciulle non maritate, Clara
è l'artefice autentica delle creazioni Tiffany. "Una ragazza da Tiffany" è,
soprattutto, la sua storia. Una storia in cui l'autrice non celebra soltanto un
talento misconosciuto, ma illumina anche gli slanci, i desideri e le
ambizioni di una giovane donna nella città americana pronta a tuffarsi
nella grande avventura del Novecento.
Joseph Wambaugh, Hollywood crows, Einaudi 2010 (N.WAMB
Giallo, i.63164)
Quando i due sbirri di Los Angeles "Hollywood" Nate e Bix Ramstead si
trovano entrambi coinvolti in una storia con Margot Aziz, ballerina
esotica, sposata con un equivoco proprietario di night-club ma in odore di
divorzio, sono convinti di potersela spassare senza troppe complicazioni.
A Hollywood, però, niente è come sembra: a Margot i panni della fanciulla
abbandonata e bisognosa di affetto stanno decisamente stretti.
L'affascinante signora Aziz ha in mente un piano, ed è pronta a tutto per
portarlo a compimento; soprattutto, non è l'unica a giocare sporco, e forse
neanche la più cattiva e determinata. Tra night-club pieni di glamour e
locali equivoci, chiacchiere fumose ed esplosioni di violenza, Wambaugh
torna a raccontarci la città dei sogni e a svelarcene i dettagli più strani e
imprevedibili.
Anne Wiazemsky, La ragazza di Berlino, E/O 2010 (N.Wiaz Diri e
Memorie, i.63195)
Una grande storia d'amore tra le rovine di Berlino, tra un mondo che
scompare e una nuova vita che si affaccia. Mossa dalla voglia di sentirsi
utile, di aiutare gli altri la giovane Claire, figlia del grande scrittore
François Mauriac, durante la Seconda Guerra Mondiale presta servizio
come autista della Croce Rossa nel sud della Francia. Impavida percorre le
strade a notte fonda, trasportando feriti, agonizzanti, assistendo a scene
dolorose, di sangue e morte, mentre aiuta contemporaneamente la
Resistenza francese. E quando la guerra finisce la giovane decide, contro il
volere dei suoi, di spingersi fino nel cuore della Germania sconfitta:
Berlino, distrutta e occupata dalle forze alleate. Le rovine di Berlino
diventano così scenario di una grande storia d'amore. La scrittura di Anne
Wiazemsky accoglie il lettore, trasportandolo in una realtà a un tempo
cruda e fiabesca, dove la freschezza e l'entusiasmo giovanili si
accompagnano alla drammaticità degli episodi narrati in un racconto di
grande sincerità.
CONFINE
Il nuovo spazio dedicato ai giovani: libri e film capaci
di raccontare le sfide di chi sta crescendo; storie
rivolte in avanti, per varcare il confine con l'eta'
adulta
Sofia Gallo, Diritto di volare, Giunti 2010 (N.GALL, i.63118)
Elena ha poco più di 18 anni, un ragazzo che si occupa attivamente di
politica e che la rende partecipe, una sorella più giovane ancora più attratta
dagli aspetti più superficiali della vita e un fratello minore a cui è
legatissima. La sua vita si intreccia con gli avvenimenti che hanno
cambiato l'Italia agli inizi degli anni Settanta. Contestazione, scioperi,
ciclostili e manifestazioni convivono con le prime esperienze d'amore, la
ricerca dell'approvazione di genitori troppo distanti e il tentativo di trovare
il proprio posto e un futuro. Età di lettura: da 14 anni.
Jean Kwok, La strada dei desideri segreti, Piemme 2010 (CONFINE
KWOK, i.63119)
Quando la piccola Ah-Kim emigra a New York con la madre, dopo la
morte del padre, il suo nome si trasforma in Kimberly, molto più adatto a
un contesto occidentale e meno ostico da pronunciare per le persone con
cui viene in contatto: gli insegnanti, i compagni di scuola e anche la zia,
che ha cancellato dalla memoria il fatto di essere nata in Cina e si sente più
americana dello zio Sam. Ma non è questo l'unico cambiamento nella vita
di Kim. Il sogno americano si realizza per lei in un appartamento,
garbatamente messo a disposizione, a pagamento, dalla sua ricca parente.
Un luogo infernale, abitato da topi e scarafaggi, che ha il dubbio vantaggio
di permetterle una vita all'aria aperta, visto che i vetri delle finestre sono
rotti e nessuno ha intenzione di cambiarli. Tutto intorno a lei è estraneo e
ostile, ma Kim ha un innegabile talento: le piace studiare, impara in fretta
e ha un'incredibile resistenza nei confronti delle avversità che sembrano
abbattersi con particolare ostinazione su di lei e sulla madre. E così, pian
piano, riesce a superare le difficoltà che incontra a scuola, la fatica di
lavorare nelle ore libere in una di quelle sartorie dove la gente sta china
giorno e notte sulle macchine da cucire, per aiutare la madre, assai più
fragile di lei, a svolgere il suo compito quotidiano. Finché la vita cambia e
Kim, con la sua adorabile lievità e il senso dell'ironia che la accompagna
anche nei momenti più tragici, potrà finalmente emergere alla luce.
Justine Larbalestier, Bugiarda, Salani 2010 (CONFINE LARB
Giallo, i.63116)
"Sono nata con un leggero strato di pelo sul corpo. Tre giorni dopo il pelo
è caduto, ma ormai il danno era fatto. Da quel giorno mia madre non si è
più fidata di mio padre poiché si trattava di una malattia di famiglia, e lui
non gliene aveva mai parlato. Una delle sue tante omissioni e bugie. Mio
padre è un bugiardo, e anch'io lo sono. Ma voglio smettere di raccontare
bugie. Devo smettere". Essere una bugiarda non è facile. Soprattutto
quando cominci a credere alle tue stesse bugie. Micah ha diciassette anni e
ha sempre mentito a tutti. Ma quando il ragazzo con cui ha una relazione,
Zach, viene trovato morto in un parco, lei rischia di restare intrappolata
nella sua stessa rete di bugie. Queste bugie però le servono per proteggersi,
per nascondersi. Per coprire un terribile segreto... Età di lettura: da 14 anni.
Michèle Lesbre, Nina per caso, sellerio 2010 (N.LESB, i.63183)
"Capelli rossi, occhi verdi, piuttosto sexy, forse un po' ingrassata dopo
l'ultima delusione d'amore. Domenica avrà quarantun'anni. È uno strano
tipo, mia madre". Nina ha tre giorni per pensare a cosa regalare a sua
madre Suzy. Tutto è cambiato in quest'anno. Ha finito la scuola; adesso ha
un triste impiego di apprendista parrucchiera; Ricco, l'ultimo compagno di
Suzy, se n'è andato, lasciandole sole. Non che si vedano più di prima, per
colpa dei turni di Suzy in una delle superstiti manifatture tessili di
Roubaix. Qui al nord, erano venute da Parigi dopo il fallimento del
matrimonio. Oggi, venerdì, primo giorno di ferie, piove e indugiando tra la
Brasserie du Nord e il negozio di uccelli, le balena un'idea: sarà una gita al
mare, il regalo che farà alla mamma con il primo salario. In questo
fluttuare tra l'ideazione suggestiva e l'incerta realizzazione, a Nina, per
caso, accadono una miriade di eventi ordinari ma per lei fatali. Un dramma
clandestino, che scivola confuso e oppressivo, con il laido padrone della
fabbrica; le prepotenze del caporeparto; gli incontri con il fidanzatino da
cui l'età la sta allontanando; una sosta sognante con Arnold, l'amico degli
uccelli che l'ha condotta a teatro a incontrare un'altra Nina (quella del
Gabbiano di Cechov) che come lei "sogna qualcosa di diverso, di lontano,
qualcosa che possa dare un senso alla sua vita". Nel suo sguardo si
rispecchia il mondo degli adulti, mentre in lei appassiscono ideali e
illusioni di ieri.
Francesca Longo, Mojito, EL 2010 (CONFINE LONG, i. 62996)
Di nuovo, vacanze al mare con genitori e sorellina o coi nonni, mentre si
vorrebbe girare il mondo o almeno restare in città con gli amici. Mojito e
Margarita, a sedici anni, si aspettano qualcosa di più dalla vita e assieme
sfidano le notti bevendo. Molto, fino alle estreme conseguenze. Ad
accompagnarli sulla strada del piacere e della non distruzione saranno una
nonna e una bambina. Mojito è la storia di un amore che si costruisce pian
piano, attraversando la noia, il dolore, la paura, l'angoscia del tempo e
dello spazio che caratterizzano tanti problemi delle nuove generazioni. È
la nascita del desiderio dell'altro che emerge dal senso di nullità della vita.
È uno spaccato di vite familiari comuni a tanti ragazzi. Ed è anche un
romanzo "duro" che affronta senza moralismi il tema del dilagare dell'alcol
tra i giovani, alcol spesso di cattiva qualità e usato per sballare e non per
essere un piacere da centellinare. Mojito e Margarita scopriranno quanto
quella vacanza che sembrava destinata a una noia infinita, rimarrà
impressa nelle loro vite.
Clancy Martin, Come si vende, Adelphi 2010 (CONFINE MART,
i.63169)
Bobby Clark ha sedici anni, l'incoercibile abitudine di marinare la scuola e
una discreta inclinazione alla cleptomania: tanto che il furto di un astuccio
pieno di anelli per diplomandi - che si riveleranno patacche di ferro e
ottone appena bagnate d'oro e argento - gli è valso l'espulsione da scuola.
Decide allora di lasciare il Canada per il Texas, raggiungere il fratello
maggiore e aderire alla sua versione del sogno americano. Già, perché Jim,
il fratello, ha un lucroso impiego presso un grande negozio di preziosi, una
Porsche, una bella moglie, un'amante ancora più bella, e una manifesta
dipendenza dalla cocaina. Sotto la sua ala, Bobby imparerà che si può
comprare e vendere qualsiasi cosa: basta conformarsi a un'unica regola,
l'inganno - verso i clienti, verso i familiari e, soprattutto, verso se stessi.
"Come si vende" è una storia di formazione, quanto meno per ciò che
riguarda alcune tra le più antiche passioni umane: il sesso e la ricchezza,
ma anche l'amore. La vivida descrizione della volgarità e della fraudolenza
imperanti nel mercato del lusso e lo sguardo candido e brutale del
protagonista si compongono in una commedia nera che è anche manuale di
raggiro.
Lauren McLaughlin, Quattro giorni per liberarmi di Jack, Einaudi
2010 (CONFINE MCLA, i.63148)
Jill ha diciassette anni, frequenta il liceo e la sua migliore amica è la
compagna di banco Ramie. Il fatto è che durante il ciclo mestruale Jill si
trasforma inspiegabilmente in un maschio, l'inquieto e sessualmente vispo
adolescente, Jack. E Ramie, all'oscuro di tutto, si innamora di Jack.
Bellissimi e comici i capitoli narrati dal punto di vista di Jack, e in
particolare lo scarto che si crea tra le due voci narranti ogni volta che
irrompe Jack, con la sua irriverenza, il suo avere da ridire su Jill e sulla sua
esistenza "noiosa", con le sue riviste porno e la sua istintività che si
contrappone alla razionalità di Jill.
Manuela Salvi, E sarà bello morire insieme, Mondadori 2010
(CONFINE SALV, i.63093)
Bianca è la figlia di un giudice antimafia. Il padre di Manuel era un boss
ucciso da un clan rivale. Nello zaino di Bianca c'è un album da disegno.
Dai jeans di Manuel sbuca una pistola. Quando si incontrano all'ultimo
anno del Liceo Artistico, Bianca e Manuel hanno una sola cosa in comune:
la passione per l'arte. Qualcosa in quel ragazzo scostante e bellissimo
risveglia i sentimenti di Bianca, soffocati da tempo a causa di una tragedia
familiare. Ma anche se Manuel prova lo stesso per lei, non può lasciarsi
andare: i suoi doveri all'interno del clan prevedono che vendichi la morte
di suo padre e segua un destino che è stato scritto per lui da tempo. Ma la
passione, l'amore e la voglia di una vita diversa li uniscono sempre di più,
finché Bianca metterà Manuel davanti alla scelta più difficile: tradire la
sua famiglia o la ragazza che ama? Età di lettura: da 14 anni.
Rebecca Stead, Quando mi troverai, Feltrinelli Kids 2010
(CONFINE STEA, i.63179)
1979. Miranda ha dodici anni e vive con la madre a New York. Deve
uscire dal guscio, trovare nuovi amici, imparare a conoscerli per quello che
sono realmente. Intanto però riceve misteriosi messaggi anonimi: parlano
di cose che puntualmente la vedranno protagonista. Sotto casa "the
laughin' man", un barbone apparentemente privo di senno, mormora frasi
incomprensibili e anche quelle riguardano Miranda. Tutto sembra girare a
spirale intorno a lei, fra segnali inquietanti e lugubri apparizioni. In fondo
alla strada, in questa New York minore che rimanda a certe atmosfere de
"Il buio oltre la siepe", c'è la scoperta della paura ma forse anche la porta
aperta verso il suo superamento.
Juan Villoro, Il libro selvaggio, Salani 2010 (CONFINE VILL,
i.63200)
Ci sono libri con una forte personalità. Libri che si scelgono i lettori, e non
viceversa. E libri che rifiutano di farsi leggere. Juan, quattordici anni,
trascorre le vacanze dallo zio Tito, il bibliofilo più pazzo del mondo. Nel
labirinto della sua biblioteca Juan scopre che i libri hanno una vita propria.
Alcuni addirittura cambiano contenuto a seconda di chi li legge. Altri,
invece, si nascondono. Come "II libro selvaggio", che si lascerà leggere da
una sola persona, da un lettore speciale. Perché leggere è un atto creativo. I
libri sono magici. I libri sono vivi. E sono tutti diversi, come noi.
FUMETTI
Tuono Pettinato, Garibaldi, Rizzoli Lizard 2010 (FUMETTI 741,5
PAGG, i.63239)
Marco Vichi, Werther Dell'Edera, Morto due volte, Guanda Graphic
2010 (FUMETTI 741,5 VICH, i.63174)
GENITORI
Carmela Cipriani, Pappe magiche. Ricette, favole e altri incantesimi
per stuzzicare l'appetito dei piccoli, Sperling&Kupfer 2010
(GENITORI 641,562 CIPR, i.63334)
Jesper Juul, La famiglia è competente, Feltrinelli 2010 (GENITORI
649,7 JUUL, i.63011)
CUCINA
Lisa Casali, Tommaso Fara, La cucina a impatto (quasi) zero,
Gribaudo 2010 (CUCINA 641,5 CASA Ricette, i.63340)
FAI DA TE
Pam Allen, Tracy L. Barr e Shannon Okey, Lavorare a maglia per
negati, Mondadori 2010 (FAI DA TE 746 ALLE, i.63079)
VIAGGI
Tiziano Terzani, Un mondo che non esiste più, Longanesi 2010
(VIAGGI 915 ASIA Viaggiatori, i.63293)
SAGGISTICA
Metafisica (110)
Tzvetan Todorov, La bellezza salverà il mondo. Wilde, Rilke,
Cvetaeva, Garzanti 2010 (D.111,85 TODO, i.63318)
Psicologia (150)
Michela Schenetti, Comprendere il dolore bambino, Alberto Perdisa
Editore 2010 (D.155,4 SCHE, i.62958)
Donata Francescato, Amarsi da grandi. Vivere con gioia anni
preziosi, Mondadori 2010 (D.155,67 FRAN, i.63069)
Raffaele Morelli, L'unica cosa che conta, Mondadori 2010 (D.158,2
MORE, i.63326)
Scienze sociali (300)
Ada Sereni, I clandestini del mare, Mursia 2010 (D.301,45 SERE,
i.63210)
Alain Ehrenberg, La società del disagio, Einaudi 2010 (D.302,5
EHRE, i.63141)
Irene Bernardini, Elogio di una donna normale, Mondadori 2010
(D.305,4 BERN, i.63090)
Paul Ginsborg, salviamo l'Italia, Einaudi 2010 (D.320,9645 GINS,
i.63156
Beppe Severgnini, La pancia degli italiani. Berlusconi spiegato ai
posteri, Rizzoli 2010 (D.324,2092 SEVE)
Joseph E. Stiglitz, Bancarotta. L'economia globale in caduta libera,
Einaudi 2010 (D.338,542 STIG, i.63151)
Ken Auletta, Effetto Google, Garzanti 2010 (D.338,761 AULE,
i.63251)
Giovanni Floris, Zona retrocessione: perchè l'Italia rischia di finire
in serie B, Rizzoli 2010 (D.338,945 FLOR, i.63047)
Fabio Caffarena, Dal fango al vento. Gli aviatori dalle origini alla
Grande Guerra, Einaudi 2010 (D.358,4 CAFF, i.63149)
Nando Dalla Chiesa, Contro la Mafia, Einaudi 2010 (D.364,106
DALL, i.63146)
Pino Nicotri, Cronaca criminale. La storia definitiva della Banda
della Magliana, B.C.Dalai 2010 (D.364,106 NICO, i.63191)
Armando Spataro, Ne vale la pena: storie di terrorismi e mafie, di
segreti di stato e di giustizia offesa (D.364,106 SPAT, i.63089)
Carlo Alberto Brioschi, Il malaffare. Breve storia della corruzione,
Longanesi 2010 (D.364,1323, i.63858)
Mila Spicola, La scuola si è rotta, Einaudi 2010 (D.373,22 SPIC,
i.63165)
Marjore Hillis, Chic. Vivere con eleganza ai tempi della crisi,
B.C.Dalai 2010 (D.391 HILL, i.63161)
Carlo Petrini, Terra madre: come non farci mangiare dal cibo,
Giunti 2010 (D.394.12 PETR, i.63010)
Fisica (500)
Frank Close, Antimateria, Einaudi 2010 (D.530 CLOS, i.63169)
Fotografia (770)
Charlotte Cotton, La fotografia come arte contemporanea, Einaudi
2010(D.770,9 COTT, i.63160)
Letteratura (800)
Dario Fo, L'osceno è sacro, Guanda 2010 (D.809,93 FO, i.63252)
Letteratura italiana (850)
Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole, Rizzoli 2010
(D.854.92 CARO, i.63315)
Storia d'Europa (940)
Arrigo Petacco, O Roma o morte, Mondadori 2010 (D.945,08 PETA,
i.63052)
Aldo Cazzullo, Viva l'Italia, Mobndadori 2010 (D.945,083 CAZZ,
i.63181)
Antonio Caprarica, C'era una volta l'Italia, Sperling&Kupfer 2010
(D.945,083 CAPR)
GianLuca Formichi, Italia Unita. Il Risorgimento e le sue storie,
Giunti 2010 (D.945,083 FORM)
Bruno Vespa, Il cuore e la spada, Mondadori 2010 (D.945,09 VESP,
i.63295)
Giorgio Bocca, Fratelli coltelli: 1943-2010 L'Italia che ho
conosciuto, Feltrinelli 2010 (D.945.092 BOCC, i.63066)
Concita De Gregorio, Un paese senza tempo, Il Saggiatore 2010
(D.945,092 DEGR, i.63297)
Giordano Bruno Guerri, Il sangue del Sud, Mondadori 2010
(D.945,708 GUER, i.63180)
Per informazioni:
Biblioteca comunale di Castelfranco Emilia
P.zza della Liberazione, 5
Tel. 059/959376
e-mail: : [email protected]
ORARIO DI APERTURA
Lunedì
chiuso
14.30-18.30
Martedì
10.00-13.00
14.30-18.30
Mercoledì
10.00-13.00
14.30-18.30
Giovedì
chiuso
14.30-18.30
Venerdì
10.00-13.00
14.30-18.30
Sabato
9.00-13.00
chiuso
Piumateca – Punto di lettura di Piumazzo
Via dei Mille, tel 059/935156
e-mail [email protected]
ORARIO DI APERTURA
lunedì e giovedì: 16.15 - 18.15
sabato: 9.30 - 11.30
Si può consultare il catalogo on-line della biblioteca
ed effettuare la prenotazione dei libri in prestito
utilizzando l’OPAC
http://sebinaweb.cedoc.mo.it

Documenti analoghi

Romanzi e racconti - Casalecchio delle Culture

Romanzi e racconti - Casalecchio delle Culture ginnasio – il trasferimento è stato deciso per offrire a lei e alla sorella Chiara una vita più stimolante: le scuole migliori, i concerti, le serate al cinema, la casa dei cugini amatissimi a poch...

Dettagli

Romanzi e Racconti - Casalecchio delle Culture

Romanzi e Racconti - Casalecchio delle Culture e ragazzi, loro sì orfani, e senza qualcuno che se ne prenda cura. Vengono chiamati ragazzi perduti, ma nessuno li sta cercando. Quelli più piccoli a volte piangono, sentono ancora la mancanza dell...

Dettagli

LIBER 24 gennaio 2016 - Copia.pub

LIBER 24 gennaio 2016 - Copia.pub racconti meravigliosi del maestro: è con la seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, che accende la fantasia dei ragazzi e li porta a ragionare come e meglio dei grandi. Perché Nani sa ...

Dettagli