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Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 3 Qualificazioni Brasile 2014; chi c’è e chi ci sarà?; 5 Fatto di Nazionale, le amichevoli degli azzurri; 7 Gli Azzurrini, bene l’U21, pareggio per l’U20; 8 Fatto di Napoli, in attesa di Napoli Parma; 9 Serie A, verso la 13° giornata; 10 Supersfida, lnsigne VS Cassano; 11 Scommettiamoci su & Indovina Chi?, 12 Fatto di Serie B 13 Se è un sogno, non svegliateci, l’Avellino vola; 14 Fatto di Calciomercato; le ultime trattative; 15 Campionato Primavera, l’8° giornata; 17 Fatto di Pallanuoto, 21 Sport e Cinema, avete mai visto “Rocky”? 2 I giorni passano velocemente e il Mondiale in Brasile del 2014 si avvicina sempre più. In questi mesi l’attenzione è rivolta tutta verso i vari club e su chi vincerà i vari campionati. Ma appena questi chiuderanno i battenti, molti calciatori prepareranno la valigia che li porterà in Sud America, direzione Brasile. Brasile,appunto, terrà di O Rey Pelè, ma soprattutto patria che da decenni sforna autentici prodigi del calcio mondiale, spesso trovano in Europa il loro ideale palcoscenico. La culla di giocolieri carioca. Tra pochi mesi però il Brasile diventerà la patria dei sognatori. Ogni nazione andrà lì per provare ad entrare nella storia e vedere inciso il proprio nome nell’albo dei mondiali vinti. Ipadroni di casa hanno vinto 5 coppe del mondo e si apprestano ad ospitare per la seconda volta questa rappresentazione. La prima invece è scolpita nella memoria di molti brasiliani (in maniera dolorosa) e molti sportivi. Era il 1950 e il Brasile si apprestava a giocare allo stadio Maracana la finale contro l’Uruguay. Alla vigilia del match tutta la nazione era già in festa, in strada la gioia era palpabile e tanti erano i caroselli. I giornali titolavo così: “O Brasil vencerá” (il Brasile vincerà) e “A Copa será nossa” (la Coppa sarà nostra). "O Mundo" pubblicò in prima pagina la foto della squadra brasiliana sovrastata dal titolo "Estes são os campeões do mundo" (questi sono i campioni del mondo). Il giorno del match lo stadio era tappezzato con cartelloni con la scritta "Homenagem aos campeões do mundo" (Omaggio ai campioni del mondo). Tutto lo stadio però piombò in un silenzio quando l’arbitro fischiò la fine e l’Uruguay si impose con le reti di Schiaffino e Ghiggia, nonostante il vantaggio carioca di Friaça. Dopo il fischio finale in Brasile furono dichiarati 3 giorni di lutto nazionale e ci furono 34 suicidi e 56 morti per infarto. Tutto ciò è ricordato tristemente come il “Maracanazo”, ovvero il disastro del Maracana. La nazionale carioca infatti oggi è molto carica e vorrebbe vendicare questo “disastro” ma soprattutto le deludenti prestazioni nelle ultime edizioni (Germania 2006 e Sudafrica 2010 si è fermata ai quarti di finale). Dopo i vari match di qualificazione molto le nazionali che hanno già prenotato i voli aerei con direzione Brasile ma altre invece sono ancora in bilico. Per quanto riguarda l’Europa sono 9 attualmente le squadre già qualificate in quanto vincenti dei loro rispettivi gironi e sono:Belgio, Bosnia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Russia, Spagna e Russia. La vera sorpresa è sicuramente la Bosnia alla sua prima qualificazione mondiale e che annovera alcuni elementi di qualità come Dzeko, Lulic, Pjanic e Ibisevic, tanto per citarne alcuni. L’Olanda e la Germania si qualificano entrambe con 28 punti frutto di 9 vittorie ed un pareggio. Gli azzurri di Prandelli non sono mai stati sconfitti nel loro girone e con 6 vittorie e 4 pareggi staccano di 6 punti la Danimarca seconda. Stessi risultati per l’Inghilterra che supera di una distanza l’Ucraina. Molto bene il Belgio nel girone A che si mette alle spalle Croazia e Serbia. La Russia di Capello ottiene la qualificazione come prima del girone con un solo punto dal Portogallo, mandando Ronaldo e co. ai play-off. La Svizzera vince il girone E con 24 punti, mentre la Spagna con le sue 6 vittorie e 2 pareggi costringe la Francia di Deschamps agli spareggi. Dall’Europa però dovranno essere 13 in totale le squadre al Mondiale e queste usciranno tra le migliori seconde dei 9 gironi (laDanimarca in base ai risultati è esclusa) attraverso i play-off andata e ritorno. Venerdì 15 si è giocata l’andata. L’Islanda ha beccato la Croazia testa di serie e l’andata è terminata 0-0. I padroni di casa possono esultare per il risultato ottenuto soprattutto per aver giocato la seconda frazione di gioco in 10. Ora agli islandesi basterà ottenere 2 risultati su 3 per il pass in Brasile. Il secondo accoppiamento ha visto invece i Greci asfaltare la Romania per 3-1 con Mitroglou trascinatore. Il bomber dell’Olympiacos (finito nel mirino delle big d’Europa) sigla una doppietta e di Salpingidis l’altra rete dei padroni di casa. Di Stancu il momentaneo pareggio rumeno. Uno tra Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo guarderà il mondiale da casa, sembra strano ma è così. L’urna infatti ha messo di fronte Portogallo e Svezia e l’incontro di andata giocato a Lisbona è terminato 1-0 deciso proprio da una rete di CR7 sul finire di gara. Catastrofe della Francia in trasferta in Ucraina. E’ stato il risultato che ha sicuramente sorpreso tutti in questi match di andata. I padroni di casa hanno ottenuto la loro prima vittoria contro i galletti e hanno steso i “blues” sotto i colpi di Zozulya (grazie anche all’erroraccio di Lloris che non blocca un facile pallone) e di Yarmolenko su rigore. Quest’ultimo ha avvicinato i suoi al mondiale mentre agli uomini di Deschamps servirà una vera e propria impresa. I match di ritorno si giocheranno martedì 19. Capitolo Asia. Dall’Oriente attualmente sono 4 le nazioni già certe della qualificazione e sono Giappone, Iran, Australia e Corea del Sud. Ci potrà essere anche una quinta squadra ma tutto dipenderà dalla Giordania. Infatti questa nazionale dopo aver pareggiato per 1-1 sia l’andata che il ritorno con l’Uzbekistan e averlo battuto poi alla lotteria dei rigori per 9-8, è stata accoppiata con l’Uruguay, la quinta classificata del girone sudamericano. In questo spareggio intercontinentale la Giordania ha disputato l’andata in casa ma è stata letteralmente travolta dall’uragano“Celeste” (a segno con Maxi Pereira, Stuani, Lodeiro, Rodriguez e Cavani). Il ritorno si disputerà a Montevideo il 21 novembre ma servirà un’impresa titanica alla Giordania per poter passare. Per quanto riguarda le squadre sudamericane che invece hanno già staccato il pass per il Mondiale sono: Argenitina qualificata con 32 punti, Colombia con 30, Cile con 28 e l’Ecuador con 25. A queste si aggiunge ovviamente il Brasile in quanto nazione ospitante della kermesse, e molto probabilmente (a meno di un miracolo della Giordania) l’Uruguay. Per il Nord e Centro America attualmente sono 3 le squadre qualificate, ovvero Stati Uniti, Costarica e Honduras, ma potrebbero aumentare a 4. Infatti la Nuova Zelanda ha vinto il girone di qualificazione dell’Oceania, ma questo non è bastato a qualificarla direttamente ai mondiali: si deve giocare il posto in uno spareggio andata-ritorno contro la quarta classificata del girone del Centro edel Nordamerica, cioè il Messico. Solo nel remoto caso in cui la Nuova Zelanda trionfasse partirà per il Brasile. Remoto in quanto l’andata si è conclusa 5-1 a favore di messicani tra le loro mura amiche. Il ritorno, fissato per mercoledì 20 novembre a Wellington, non lascia molte speranze ai neozelandesi. Il “capitolo” Africa invece è ancora aperto è attualmente sono solo 3 su 5 le squadre qualificate. Infatti le prime qualificate di ogni girone (dieci da quattro) si affrontano in 2 partite, andata e ritorno. Le prime certe del Mondiale sono Nigeria e Costa d’Avorio e Camerun. La Nigeria ha pescato l’Etiopia e ha giocato l’andata in trasferta. L’incontro si è concluso a loro favore, capaci di siglare 2 reti con la doppietta di Emmanuel Emenike, nonostante il vantaggio iniziale degli etiopi con autorete di Enyeam. La gara di ritorno si è giocata a Carabal e ha visto nuovamente la Nigeria vincere per 2-0 con reti di Moses su rigore e con Obinna su punizione. In questo modo le “Super Aquile” sono il primo paese africano a staccare il pass per il Mondiale. Il secondo invece è quello della Costa d’Avorio. Gli elefanti avevano posto una seria ipoteca nel match di andata vinto in casa per 3-1 contro il Senegal con reti di Gervinho, Drogba su rigore e Kalou, mentre per gli ospiti era andato a segno Papiss Cissè. Il ritorno si è giocato in campo neutro, in Marocco, e nonostante il vantaggio senegalese con Sow, gli ivoriani hanno pareggiato al ’90 con Kalou. Gli elefanti festeggiano così la loro terza qualificazione consecutiva al Mondiale. Anche il Camerun si qualifica ai danni della Tunisia, quest’ultima ammessa agli spareggi per l’estromissione di Capo Verde (vincitrice del proprio girone) per aver schierato in una partita un calciatore squalificato. La Tunisia gioca l’andata in casa e nonostante una gara dominata, l’incontro termina 0-0 e il Camerun deve ringraziare il proprio portiere (autore di una prestazione strepitosa) per aver tenuto la squadra a galla. I ritorno invece è tutt’altra storia con Eto’o e soci che schiantano gli avversari per 4-1 grazie alla doppietta di Makoun e alle reti di Webo e Moukandjo. A nulla è servita la rete di Akaichi per la Tunisia. I ”leoni d’Africa” possono festeggiare così la loro settima qualificazione nella loro storia. Sono solo 2 gli altri match ancora da giocare per conoscere le altre 2 squadre africane che supereranno gli spareggi: Egitto-Ghana ed Algeria-Burkina Faso. Nelle gare di andata il Ghana ha letteralmente asfaltato gli egiziani per 6-1 con reti di Gyan (doppietta), autorete di Gomaa, Waris, Muntari e Atsu; mentre Aboutrika è andato a segno per gli ospiti. Nell’altro incontro il Burkina Faso ha vinto di misura siglando 3 reti con Bancè, Pitroipa e Djakaridja, ma subendone 2 ad opera di Feghouli e Medjani. Il ritorno di entrambe le gare si giocherà martedì 19. Vincenzo Vitale Le “Super Aquile” di Keshi saranno sicuramente pieni di euforia, visto il raggiungimento della quinta qualificazione ai Mondiali della loro storia. Raggiunta a discapito dell'Etiopia con una doppia vittoria tra andata e ritorno con i risultati di: 2-1 (doppietta di Emenike) e 2-0 (Moses, Obinna). Nonostante il preannunciato turn over, toccherà proprio all'Italia spegnerle sul nascere il loro entusiasmo. Novità per ogni settore del campo. Tra i pali la scelta ricade su Sirigu. A difesa l'Italia perde Barzagli infortunatosi proprio nella partita con la Germania. Al suo posto non sono stati chiamati altri difensori e ci si affiderà a Ogbonna, in coppia con Ranoccia. Mentre sulle fasce i terzini saranno Maggio e Pasqual A centrocampo ci sono buone notizie, dopo la distorsione all'alluce del piede destro, torna disponibile Daniele De Rossi, reduce da un ottimo inizio di stagione e in forma come tutta la sua Roma. Ma Cesare Prandelli è ancora indeciso se rischiarlo o schierare Thiago Motta o il giovane Verratti in regia affiancato da Giaccherini e Candreva, in un rombo con vertice alto Montolivo. In attacco c'è il graditissimo ritorno a disposizione di Pepito Rossi, in grande spolvero e capocannoniere delle Serie A. L'attaccante ritorna dalla tonsillite, che lo aveva tenuto fuori dal pareggio 1-1 con la Germania. I tifosi però sognano di poter ammirare finalmente la coppia Mondiale Balotelli-Rossi, che sicuramente assicurerebbero grande spettacolo e fuochi d'artificio, rendendo il match ancor più interessante. Il CT valuta la possibilità... Le Probabili Formazioni: Italia (4-3-1-2): Sirigu; Maggio, Ranocchia. Ogbonna, Pasqual; De Rossi, Candreva, Giaccherini; Montolivo; Balotelli, Rossi. All. Prandelli Nigeria (4-2-3-1): Enyeama; Ambrose, Echiejile, Oboabona, Omeruo; Onazi, Mikel; Moses, Musa, Obinna; Emenike. All. Keshi Fabio Tomas Milano portafortuna azzurro, una buona Italia impatta 1-1 contro la nazionale tedesca in un difficile test-match in vista dei prossimi mondiali brasiliani di giugno. Nazionale di casa che conferma la buona tradizione delle gare disputate contro la compagine tedesca, priva dei bomber Klose e Mario Gomez, emigrati entrambi nel nostro campionato; soprattutto conferma il ruolo di fortino inespugnabile dello stadio Meazza dove gli azzurri non hanno mai perso. L’ultima sconfitta italiana a Milano, risale infatti al lontano 18 gennaio 1925 contro l’Ungheria, ma allora lo stadio era quello di Viale Lombardia. Alla rete tedesca di inizio partita ad opera di Hummels, che insacca di testa su azione d’angolo, risponde Abate che triangola con Bonucci in area di rigore e di sinistro batte a rete, alle spalle di un incolpevole Neuer. La Germania punge e ci prova spesso, anche un po’ di sfortuna è dalla loro parte colpendo ben 2 legni, l’ultimo dei quali proprio al 92° minuto, ma il pari alla fine è un risultato giusto per i valori espressi sul terreno di gioco. Brutte notizie solo per Sami Khedira, il centrocampista del Real Madrid ha riportato la lesione del legamento crociato del ginocchio destro; per lui stagione finita nel suo club, anche se il c.t. Loew è ottimista per riuscire a recuperarlo almeno per la rassegna mondiale di “Brasile 2014”. Prandelli dal canto suo ha avuto le solite risposte che si aspettava. Aspetta ancora il ritorno definitivo di G. Rossi, sul quale punta molto; dichiara che le critiche aBalotelli gli possono far bene e lascia passare qualche indiscrezione per la partita con la Nigeria a Londra, altra amichevole di “rodaggio”, nella quale ci sarà Sirigu a difendere i nostri pali. Fabio La Nave 6 E’ sempre più in crescita, la nazionale under 21 guidata dal neo ct Di Biagio, dopo la netta vittoria per 3 a 0 sugli irlandesi; è il segno di una squadra che ha trovato la strada giusta per la rinascita. Il nuovo gruppo, formatosi dall’attenta guida dell’ex centrocampista azzurro, rimane in corsa per la qualificazione agli Europei 2015, rosicchiando al Belgio punti preziosi. Azzurrini, ora, catapultati al secondo posto, a soli quattro punti dal Belgio che ha pareggiato 2-2 con la Serbia e, con una partita disputata in più. Una partita dominata e conquistata, fatta di una concreta attenzione, quella degli azzurrini,che hanno dimostrato una crescita sia dal punto di vista tecnico, che caratteriale. Ottimo l’avvio dell’Italia, che schiaccia gli irlandesi nella propria metà campo, ma il buon reparto difensivo tiene lontano lo spauracchio del gol. L’armata irlandese, però, regge bene per 26 minuti, fino a quando, il pescarese Viviani batte una punizione a limite dell’area e, porta in vantaggio gli azzurrini. Sbloccato il risultato, per l’Italia, diventa tutto più semplice; l’Irlanda, infatti, subito il gol va in panne e, regala svarioni difensivi, che però, gli italiani non riescono a concretizzare. Unica nota negativa di un primo tempo di stampo tutto azzurro, è il contropiede dell’Irlanda, in cui non scatta lo schema della linea difensiva e, Gray tutto solo, colpisce di testa la traversa. La prima parte del secondo tempo, è davvero brutta, più che gioco del calcio è diventato il gioco dei calci. Da annotare, l’unico gesto positivo: la rovesciata di Antei, che Brennen, portiere irlandese, respinge. Dal 40’ è finale con il botto, il neo entrato Rozzi, servito da Bellotti, solo davanti al portiere, sigla il suo primo gol con la nazione under. Il doppio vantaggio azzurro, spegne i sogni di rimonta degli irlandese che, ormai, stremati, subiscono anche la terza rete. Bellotti che, due minuti prima è stato l’assistman, diventa il terzo realizzatore italiano del match. Da una mischia in area, la sfera schizza sui piedi dell’attaccante del Palermo, che da due passi insacca facilmente. Nella prossima gara, gli azzurrini, cercheranno di allungare le distanze dalla Serbia. Annalisa Moccia Le sfide tra Italia e Germania sono, ormai, diventate un “classico”; rievocano ricordi che per gli italiani, regalano ancora oggi brividi. Sono, invece, amari ricordi, per i tedeschi, sempre usciti sconfitti dal confronto con la nazionale italiana negli scontri ad eliminazione diretta. Se la nazionale maggiore sfida la Germania in amichevole, l’Italia Under 20, trova i tedeschi nella gara valevole per la quarta giornata del torneo delle “quattro nazioni”. Contro i detentori del trofeo, gli azzurrini agguantano il pari; 1-1. In terra italiana, a Rovereto, a dover rincorrere gli avversari, sono i ragazzi di Evani, che subiscono lo svantaggio, quasi a scadere del primo tempo, di Kerk. Nella ripresa, gli italiani trovano il pari, cercato e sperato, solo dal dischetto. Dagli 11 metri, il giocatore del Crotone, Cataldi non sbaglia. Annalisa Moccia Il campionato è fermo, ma a Castelvolturno si continua a lavorare pensando al futuro. Benitez continua i suoi allenamenti a ranghi ridotti con coloro che non hanno impegni Nazionali. Sabato 23 andrà di scena al San Paolo il match di campionato tra Napoli e Parma, e i partenopei devono riscattare la sconfitta di Torino. In questa settimana si è parlato molto di mercato con nomi importanti, infatti il centrocampista scelto sembrerebbe essere ancora Gonalons. Anche se in questo inizio di campionato i risultati sono stati discreti si nota ancora la solita difficoltà dei partenopei negli incontri, che contano. Nei 3 su 5 match clou tra campionato e Champions gli azzurri sono stati sconfitti 3 volte e sono usciti vittoriosi 2. Benitez ha chiesto al presidente già alcuni rinforzi per gennaio, per dare più qualità e risultati al progetto Napoli. Oltre a Gonalons da molto tempo ormai si parla anche del terzino D’Ambrosio e di Montoya (scadenza con il Barcellona), che potrebbe nella trattativa per Zuniga, visto l’interesse degli spagnoli al colombiano. I nomi nuovi sono quelli di Bartra, e Cerci, che però sono obiettivi molto difficili per il mese di gennaio. In uscita ci sono molte operazioni, tra cui si dovrà vedere che fine farà l’ormai ex capitan Cannavaro, che da mesi si trova ai margini della rosa, ma non solo, infatti il futuro di Armero sembra lontano dal San Paolo. Beh gennaio è ancora lontano e ora gli azzurri dovranno pensare prima ai match di campionato e Champions per poi decidere il proprio futuro. Il mercato impazza e si avvicina, ma attenzione a distrarsi, in questo campionato, che sembra dare 3 concorrenti per la vittoria finale. Chi arriverà a gennaio? Chi partirà? E dove si troverà il Napoli in quel periodo? Beh per saperlo bisogna solo aspettare e vedere, intanto le scommesse sui nuovi arrivi sono aperte. Stefano Limongelli Passata la sosta obbligata per la nazionale si riparte a pieno ritmo con il campionato. Un sabato di anticipi tutto da gustare con il tanto atteso derby dell’Arena, Hellas Verona-Chievo Verona. Il match avrà luogo allo stadio “Marcantonio Bentegodi” alle ore 18:00. Mandorlini e Corini dirigeranno l’undicesimo duello (il terzo in Serie A) tra le squadre della città di Romeo e Giulietta. Ma il sabato di campionato non si fermerà certo qui, nell’anticipo serale delle 20:45 andrà in scena Milan-Genoa. I rossoneri, ormai in crisi da tempo, cercheranno di rialzare la china dopo le deludenti prestazioni, mentre i rossoblù, forti del ritorno in panchina di Mister Gasperini, dovranno mostrare tutto il loro valore per passare indenni a Milano e continuare il loro momento positivo (tre vittorie consecutive). Omesso il match di mezzogiorno in questa giornata, la domenica si apre alle 15:00 con cinque gare. Due gli scontri salvezza: Sassuolo-Atalanta e Torino-Catania. Le altre tre partite sono SampdoriaLazio, Udinese-Fiorentina e Livorno-Juventus. I blucerchiati devono superare lo scotto dell’esonero di Delio Rossi e proveranno a mostrare il loro valore in casa propria, ad opporsi ci saranno i biancocelesti di Petkovic. Anche l’Udinese deve risollevarsi, i ragazzi di Guidolin vengono da due sconfitte consecutive, quindi cercheranno di registrare una buona prova contro la Fiorentina di Pepito Rossi, che dal suo canto vuole mantenere il passo delle grandi. Al “Picchi” di Livorno, invece, è attesa la Juventus. Conte e company sono sempre più vicini alla vetta, e proprio in questo momento non vogliono mollare la presa. Ma il Livorno, di certo, non farà sconti ai bianconeri in casa propria. La domenica calcistica continua alle 20:45 con altri due match: Bologna-Inter e Napoli-Parma. Al “Dall’Ara” sarà la prima da presidente dell’Inter per Erick Thohir. Gli obiettivi delle due compagni ovviamente sono molto diversi, ai felsinei servono punti salvezza, mentre per i nerazzurri è vietato sbagliare per rimanere aggrappati ai posti alti della classifica. Al “San Paolo” di Napoli gli uomini di Mister Benitez ospitano il Parma di una vecchia conoscenza azzurra, Roberto Donadoni. I partenopei, ora al terzo posto, devono far dimenticare subito la gara di Torino contro la Juventus, gli emiliani sono avvisati. Ma la giornata di campionato non finisce qui. Lunedì alle 20:45 va in scena il cosiddetto “Monday night”, protagonisti dell’evento Roma e Cagliari, lo scenario è lo stadio “Olimpico” di Roma. Gli isolani vengono da una vittoria nel finale contro il Torino, a differenza della squadra capitolina che ha pareggiato, sempre nel finale, contro il Sassuolo. Ora i giallorossi non sono più a punteggio pieno e non vogliono assolutamente perdere terreno, cercando di mantenere la testa della classifica. Insomma grande giornata la tredicesima del nostro campionato, tutta vedere, tutta da vivere, con le grandi emozioni che solo il calcio giocato sa dare. Dario Mainieri 9 SUPERSFIDA è una rubrica che mette a confronto i “big” che si affronteranno nella prossima giornata di campionato. Nel prossimo turno andrà in scena, nel posticipo domenicale delle 20:45, Napoli-Parma. Al “San Paolo” di Napoli, per la tredicesima di campionato è atteso il Parma di Roberto Donadoni. I partenopei vogliono vincere contro gli emiliani e cercheranno di ottenere i tre punti per avvicinarsi alla vetta della classifica. I crociati, invece, vengono da tre partite senza vittoria per cui vogliono fare il colpaccio provando a fermare una big del campionato. Ad animare la gara ci penseranno due fantasisti che già hanno lasciato il segno. Lorenzo Insigne e Antonio Cassano. Entrambi sperano di essere convocati per il prossimo mondiale in Brasile, per cui ogni partita da qui in avanti sarà un’occasione per mettere in mostra le loro doti tecniche. Andiamo a scoprire chi avrà vinto la nostra SUPERSFIDA! SUPERSFIDA INSIGNE 8.5 7 8 8.5 8.5 8.5 CASSANO TIRO COLPO DI TESTA SENSO DEL GOL TECNICA VELOCITA’ GIOCO DI SQUADRA 9 6.5 7.5 9.5 7 8 TOTALE 49 47.5 A cura di Dario Mainieri Come è triste la domenica senza Serie A... In fondo è già passata e subito ci stiamo avviando ad un nuovo weekend di grande calcio. Si parte Sabato con il derby di Verona. L'Hellas è la squadra superfavorita ma in fondo un derby è sempre una partita aperta a tutti i risultati e in più il Chievo ha tante motivazioni da mettere sul campo, dal nuovo tecnico all'orribile classifica, il pareggio ci sta tutto. Nell'altro anticipo il Milan ospiterà il Genoa rigenerato da Gasperini. Sarà ostica è vero ma comunque il Milan dovrebbe tornare a vincere. In Premier Leaugue promette spettacolo la sfida tra Arsenal e Southampton, quest'ultima la vera sorpresa del torneo. Un pensiero alla Champions per i Gunners e la freschezza degli avversari si tramuteranno certamente in un match aperto, il gol di entrambe le squadre non poi così un utopia. Analogo il discorso nella grande sfida di Germania tra il Borrussia Dortmund di Klopp e il Bayern Monaco di Guardiola, potrebbe qui servire il pallottoriele. Domenica invece anche se si penserà sicuramente all'imminente sfida decisiva in coppa il Napoli dovrebbe riprendere la propria rincorsa al tricolore. Il Parma non è un avversario facile ma i partenopei non possono permettersi altri passi falsi. Per chi ama azzardare la soluzione settimanale la si può trovare in LivornoJuventus, non diciamo che vinceranno i toscani ma guardando la bontà della quota ci viene da strizzare l'occhio ad un simpatico 1X. Come il Napoli anche la Roma deve tornare a vincere dopo i due stop consecutivi. All'Olimpico arriva il Cagliari buona squadra ma comunque destinata a tornare sconfitta in Sardegna. L'Inter sta finalmente trovando la continuità giusta la trasferta di Bologna sarà un ottimo banco di prova e i nerazzurri hanno le carte in regole per superarlo. Un pari potrebbe essere Sassuolo-Atalanta. Le nostre proposte: Verona - Chievo X(3,30) Milan - Genoa 1(1,45) Arsenal - Southampton Gol(1,75) B.Dortmund - B.Monaco Gol(1,45) Reims - Psg Over(1,80) Con 5euro se ne potrebbero vincere 114,75 Napoli - Parma 1(1,40) Livorno - Juventus 1X(3,04) Bologna - Inter 2(1,90) Roma - Cagliari 1(1,40) Sassuolo - Atalanta X(3,30) Con 5euro se ne potrebbero vincere 190,19 Antonio Greco Indovina chi è una rubrica che mette alla prova la conoscenza calcistica dei nostri lettori. Come si gioca? Verranno scelte delle figurine di calciatori e allenatori che hanno militato nel nostro campionato, alle quali verrà cancellato il nome. Saranno così bravi i nostri cari lettori ad indovinarli lo stesso? Naturalmente saranno dati dei piccoli suggerimenti, non siamo poi così cattivi. La soluzione dello scorso numero -Diego Fuser, ex centrocampista italiano. Ha sempre giocato in italia, dopo aver impressionato con la maglia del Torino, passò al Milan, poi Fiorentina, e Lazio. Con i biancocelesti diede il meglio di sé. Passò poi al Parma, dove trascorse 3 anni prima di finire alla Roma. Si è ritirato nel 2012. In carriera ha vinto anche una Champions League. Indizi: -Si tratta di un ex centrocampista e di un ex attaccante, - Uno è italiano, l’altro Ceco; - Uno dei due oggi fa l’allenatore, l’altro il dirigente sportivo; - Uno dei due è stato lanciato nel calcio che conta dal Dukla Praga, squadra del suo paese, successivamente fu bloccato dallo Sparta Praga, che gli offrì un contratto quadriennale. Il suo talento ben presto riempi i taccuini di osservatori di tutta Europa, i più lesti furono quelli della Lazio, che riuscirono a portarlo all’ombra dell’Olimpico per 9 miliardi di vecchie lire. Con i biancocelesti passò la bellezza di 5 anni. Mail suo futuro era a strisce, bianche e nere, nell’estate del 2001 passa alla Juventus che sborsa 70 miliardi di lire. Con la vecchia signora scenderà anche in serie B . Chiuderà la carriera a Torino, dopo 8 anni. Si è ritirato nel 2009; - L’altro, napoletano, iniziò la sua carriera lontano da casa, ad Empoli, 5 anni in toscana, 1 al Genoa, prima di passare alla Sampdoria. Con i blucerchiati da debuttante in serie A timbrò il cartellino per ben 22 volte, finendo secondo nella classifica dei cannonieri, dietro ad un certo Filippo Inzaghi. Nel 1999 il passaggio alla Roma, con i giallorossi divenne idolo indiscusso dei tifosi, con i quali condivise gioie e dolori per ben 8 anni. Con i capitolini 83 reti. Fu spedito in Inghilterra al Fulham, perché ritenuto non più funzionale al progetto giallorosso. Ai tifosi inglesi si presenta con una doppietta all’esordio. A Giugno il ritorno in Italia, alla Sampdoria, in prestito. Finito il prestito chiuderà la carriera con la Roma; -Uno dei due era soprannominato la furia ceca, l’altro l’aeroplanino. - Uno dei due ha vinto 1 Campionato Italiano e 1 Supercoppa Italiana, l’altro 2 Coppe Italia, 4 Scudetti, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa UEFA , 1 Campionato di Serie B e un Pallone d’Oro ; - Giuliano Giannichedda, nato a Pontecorvo il 21 settembre 1974. di ruolo centrocampista, ha iniziato la sua carriera nel Sora prima di essere adocchiato dagli osservatori dell’Udinese. Dopo 6 anni, passò alla Lazio, poi Juventus (in B) e Livorno. Nel 2008 ha appeso gli scarpini al chiodo. La soluzione verrà svelata solamente nel prossimo numero, intanto prova a giocare sulla nostra pagina Facebook FATTO DI SPORT Ferma la Serie A, per gli impegni della Nazionale di Prandelli, le attenzioni della domenica sono tutte rivolte alla Serie B. Il Palermo nell’anticipo del venerdì è riuscito a battere in trasferta la Reggina per 20 con le reti, una per tempo, di Barreto e Milanovic, portandosi in testa alla classifica del campionato insieme all’ Empoli. L’altro incontro,Padova Brescia è terminato sullo 0-0. La giornata domenicale si è aperta con il derby emiliano tra Modena e Carpi. La squadra di Novellino perde in casa per 3-2 allontanandosi momentaneamente dalle zone alte della classifica. Il match clou della quattordicesima giornata si è giocato allo stadio Castellani di Empoli. I padroni di casa con un rotondo 3-0 battono il Lanciano, i rossoneri apparsi già in crisi da qualche settimana, nulla hanno potuto contro Maccarone e Tavano, autori rispettivamente della prima e dell’ ultima rete, in mezzo il gol del 2-0 firmato da Pucciarelli, con questa vittoria i toscani sono primi insieme al Palermo con 27 punti. Il Lanciano resta secondo a 26 punti. Importante vittoria del Latina, tra le mura amiche la squadra laziale batte per 1-0 il Bari. Ritorna alla vittoria il Trapani, non accadeva da ben 9 giornate. La squadra siciliana batte per 2-1 un Novara sempre più in crisi di gioco e risultati. Continua il buon momento del Pescara di mister Marino. Gli abruzzesi grazie alla vittoria interna per 2-1 sulla Ternana allungano la propria striscia positiva ottenendo 10 punti nelle ultime quattro giornate. Vince anche il Siena, i bianconeri toscani riescono ad avere la meglio su un ottimo Spezia. Le reti di Giannetti prima, e Rosina dopo, arrivano solo nei minuti finali di partita. Negli altri incontri di giornata da segnalare la preziosa vittoria del Varese in casa contro il Crotone per 2-0 che proietta i lombardi al settimo posto in classifica, e lo spettacolare pareggio tra Cesena e Cittadella, incontro terminato sul 2-2. Lino Iorio 12 Milazzo, Hinterreggio, Modica, Nissa, Palazzolo. La lista potrebbe continuare all’infinito. Sfide umilianti, per chi, da sempre, la segue, e la ama. Dalla polvere ci si è rialzati, con le mani sporche, quelle stesse mani che ogni tanto vanno viste, per ricordarsi da dove si viene, da dove si è rinati, da dove non ci si vorrà mai più tornare. Gli anni sono passati, ben 4, da quel lontano 2009, dove a morire non fu solamente una squadra di calcio o una tifoseria, ma una città. “Roba da matti”, dirà il critico di turno, ”cosa mai può succedere in una città se malauguratamente la propria squadra di calcio dovesse fallire?” Beh, probabilmente se non la si vive tutti i giorni non lo si può capire. Non è un caso se oggi ad ogni ora, in ogni angolo della città non si fa altro che parlare delle imprese di 11 ragazzi con la casacca verde, guidati da un mastodontico signore dai capelli lunghi, che risponde al nome di Massimo Rastelli. Già perché 4 anni son passati in fretta, e ci ritrova dalla polvere della D alla gloria della B, in una posizione che nemmeno un ubriacone di Piazza Pier Vettori avrebbe potuto mai immaginare. L’Avellino è primo, in Serie B, insieme ad Empoli e Palermo. Da neopromossa è già di suo un risultato assolutamente incredibile. Se si pensa poi al fatto che 4 anni fa si andava a giocare in qualche stadio dove per fare la telecronaca della partita bisognava farla in piedi sul frigo dei gelati (per vedere meglio), lo è ancor di più. Ieri, l’ennesimo capitolo di un libro che gli avellinesi hanno voglia di leggere fino in fondo, ma soprattutto di leggerne l’epilogo, a lieto fine naturalmente. Lo scenario sempre lo stesso, reso ancora più bello dal tutto esaurito. Stadio Partenio Lombardi di Avellino, in scena va il derby, Avellino Juve Stabia. Un testa coda, ma la qualità degli ospiti è indiscutibile. Massimo Rastelli, tecnico dei lupi, deve fare a meno di Zappacosta, convocato nell’Under 21, e Izzo, appiedato per un turno. Ritrova in attacco, però, Luigi Castaldo. Non si fa in tempo a sedersi, o a scambiare una battuta con il vicino (nel senso fisico, poiché si era praticamente uno in braccia all’altro), che si alza un boato. A far gioire gli oltre 10000 biancoverdi ci pensa Eros Schiavon, che servito da Galabinov batte con un diagonale di esterno destro l’incolpevole Calderoni. Il primo tempo prosegue con le vespe che cercano di pungere gli irpini, e i lupi che cercano di dare un’altra zampata al nemico, così per stare un po’ più tranquilli. Il primo tempo va per spegnersi, ci si prepara a sedersi (e a riprendere il vicino sulle proprie ginocchia) che la zampata arriva per davvero. È quella di Luigi Castaldo, ex di turno, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo devia in porta una spizzata del gigante Peccarisi. 2 a 0 e il primo tempo va in archivio. La ripresa, sulla falsa riga del primo tempo, ci racconta di una Juve Stabia che fa fatica a penetrare nell’aria irpina, e di un Avellino sprecone che potrebbe chiuderla definitivamente ma vuoi per sfortuna, e vuoi per bravura degli avversari non ci riesce. E a giocar con le vespe lo si sa, prima o poi una puntura la prendi. A 10 minuti dal termine, un siluro di Suciu diretto al set batte il portiere bianco verde. Un po’ di sofferenza nel finale, e finalmente il fischio finale. E’ il momento di andare a casa, no? No. Dopo il solito giro dei calciatori a ringraziare il pubblico che li ha sostenuti dal primo all’ultimo secondo, un grandissimo numero di supporters resta li, a fissare il campo, a cantare ancora, a gioire e ad abbracciarsi. Anche i più “vecchietti” restano lì, se ne infischiano di rimanere imbottigliati nel traffico. Restano lì a raccontare ai più giovani che un libro simile, loro lo hanno già letto. Erano gli anni 80, e per 10 anni i bianco verdi hanno battuto tutti, dalla Juventus al Napoli, dal Milan all’Inter. La prospettiva di leggere di nuovo un libro simile è qualcosa che a tutti fa venire la pelle d’oca. Una prospettiva remota, certo, il campionato è ancora lunghissimo, e l’obiettivo primario resta sempre la salvezza, che signifcherebbe già di per sé un traguardo sorprendente. Allora bisogna sudare, bisogna soffrire, bisogna colpire. E se stiamo sognando, beh, non svegliateci.. Giuseppe Vecchione 13 Juventus, rinnovo in vista per Pirlo? Secondo quanto riporta La Gazzetta dello Sport, la Juventus avrebbe intenzione di offrire ad Andrea Pirlo (34 anni) un biennale da ben 4 milioni di euro annui. Sul talento italiano ci sarebbero però tantissime squadre inglesi, su tutte l’Arsenal che ha fatto più di un pensiero al regista. “Voglio continuare a giocare a calcio perché mi diverto, e non so se sarà nella Juve o in un’altra squadra” – queste le parole del giocatore bianconero a termine della sfida tra Italia-Germania. Milan, il Diavolo irrompe su Marchetti. Il Milan, in vista di definire il nuovo assetto societario, è alla ricerca di alcuni colpi per il mercato estivo: uno su tutti è la ricerca di un portiere visto che il contratto di Abbiati scade il prossimo giugno. Per questo il club rossonero irrompe prepotentemente sul portiere della Lazio Federico Marchetti. Secondo i bene informati, Galliani e Lotito avrebbero raggiunto un accordo già in estate per il giocatore: Sull’estremo difensore ci sarebbero anche il Napoli di Benitez e il Manchester City, ma in questo momento il club di via Turati sarebbe in netto vantaggio. Napoli, il nome nuovo è quello di Dembelè. Aurelio De Laurentiis ha promesso rinforzi nel mercato di gennaio, e il Napoli ha cominciato a guardarsi attorno ed il nome nuovo secondo TalkSport sarebbe quello del 26enne Moussa Dembelè del Tottenham. Il giocatore dotato di una grandissima tecnica abbinata ad un ottima potenza fisica sarebbe l’ideale per il centrocampo diBenitez visto anche la grande duttilità del belga. Dembelè, però, non è l’unico nome in lizza per il centrocampo: alto rimane l’interesse di Bigon sia per Nainggolan del Cagliari che perJucilei dell’Anzhi. Giuseppe Memoli 14 Nel girone A il Torino non molla il suo primato in classifica e, nemmeno il Siena è riuscito a fermarlo, arrendendosi alle due reti granate che, portano il nome di Rosso e Aramu. Se la Torino granata sorride, amareggiata è invece la fazione bianconera. La Juventus con la sconfitta rimediata in casa del Bologna, rimane a 15 punti e, vede allontanarsi il cugino Toro capolista, di cinque lunghezze. Ritorna per la Juventus, il ben noto problema della concretezza sotto porta, che pur costruendo molto, non è riuscita a concretizzare le buone occasioni create. Come nella gara di ritorno contro il Real Madrid, anche contro il Bologna, i bianconeri, per la poca precisione e lucidità del reparto offensivo, non è riuscita a recuperare lo svantaggio subito al 26’ del primo tempo, dal più giovane in campo; Lorenzo Colli, Una Juventus che, non al pieno delle sue capacità, non riesce a recuperare lo svantaggio subito dal più giovane in campo; Lorenzo Colli. Oltre la paura di perdere terreno dal Torino, i bianconeri si trovano a guardare con preoccupazione, anche, le proprie spalle. Il Bologna, infatti, con la vittoria sui bianconeri, è dietro ad un solo punto.Approfittando del passo falso della Juventus, l’Empoli risale in classifica e, solo tre punti li separano dal Torino. Dopo la sconfitta subita, la scorsa giornata, proprio contro la capolista, i toscani si riprendono il secondo posto in classifica. Decisivo è stato il gol di Santi, al 25’ del secondo tempo, contro un Carpi che sprofonda sempre più in basso. Perde punti, anche, lo Spezia, che sconfitto per 1 a 0 contro il Parma, rimane a 14 punti, in compagnia del Bologna. Dietro il gruppetto Bologna- Spezia, a 13 punti, si trova un nuovo duo; composto da Parma e Sassuolo. I romagnoli, fermati dal pari, per 1 a 1 con il Novara, non riescono a superare gli emiliani in classifica e, si accontentano di condividere la sesta posizione. E’ in netta ripresa la Sampdoria di Enrico Chiesa, che anella la seconda vittoria consecutiva, dopo il successo contro il Novara, i blucerchiati conquistano i tre punti, anche, in casa del Modena, vincendo per 1-2. Primo successo stagionale per la seconda squadra di Genova: il Genoa. E’ di Held, il gol che regala al grifone i primi tre punti, contro un Cesena, terz’ultimo in classifica. Nel girone B come per la più tragica delle storie d’amore, finisce, anche, l’idillio tra Atalanta e Chievo. Il duo si separa e, galeotti furono l’ Udinese e il Varese. Con i bianconeri, l’Atalanta porta a casa un solo punto, comunque importante per la classifica, vista la sorte, ancor più amara per il Chievo, sconfitto a Varese. Termina 1 a 1, il match tra l’Atalanta e l’Udinese. Un match serrato, che si sblocca, solo, al 21’ del secondo tempo, grazie a Grassi, che porta in vantaggio i neroazzurri. Quando il calo di concentrazione e, l’idea di aver segnato l’ennesima vittoria, sovrasta ogni pensiero, l’Atalanta subisce il gol-beffa dei bianconeri. Nel secondo minuto di recupero, al 47’,Codromaz gela gli atalantini. Un punto da non buttare questo, che consegna all’Atalanta è la vetta in solitaria (20 punti) dopo 7 giornate di convivenza con il Chievo. Dietro, staccati di un solo punto, ci sono i veronesi, che a Varese, prendono due sberle. L’ottava giornata era attesa per il derby duMilano, in programma, ma le due società hanno chiesto ed ottenuto in rinvio del match al 16 Gennaio. Causa la partenza di molti nazionali, sia under che over e, gli allenatori delle squadre maggiori, dovranno sfruttare le capacità dei ragazzi della Primavera, per le amichevoli in programma; i nerazzurri ad Appiano sfideranno il Chiasso, davanti gli occhi di Tohir, rossoneri saranno a Berna, per sfidare lo Young Boys. La classifica, alle spalle di Atalanta e Chievo, ha pochi cambiamenti. Molti, infatti, i pareggi, nel girone, che non hanno portato a movimenti di classifica.Il Brescia, rimane al quinto posto, con 14 punti, visto il pareggio (1-1) con la Ternana sempre in fondo alla classifica. Invariata, anche, la posizione del Verona, che con il Pescara, non va oltre lo zero a zero. Il Padova, con l’uno a uno, con il Cittadella, si porta a quota 7 punti, raggiunto dal Cagliari, che vince a Lanciano per due reti ad una. Nel girone C Fiorentina e Lazio sono in vetta, con 21 punti. I viola, soffrono, ma vincono contro l’Avellino, grazie alla rete di Bangu. La Lazio, strapazza il Crotone, per sei reti ad una. La doppietta di Tounkara, la tripletta di Lombardi e, il gol di Steri, stendono la squadra di D’Urso, terz’ultimo in classifica. La Roma, attraversa il suo momento peggiore, dall’inizio della stagione. Dopo la sconfitta nel derby e contro l’Avellino, i ragazzi di Alberto De Rossi, pareggiano in casa del Livorno, in un rocambolesco 3-3. I giallorossi si portano a 17 punti, seguiti dal Livorno a 16. A quattro lunghezze dal Livorno, si trovano il Bari e il Napoli. I partenopei vincono di misura sul Catania, lasciandolo a 11 punti. 3 a 0; le reti di Luperto e doppio Rubino, fanno sorridere il Napoli. Insieme al Catania, a 11 punti, si trova il Palermo, che cade in casa del Latina, per 2 a 1. Vittoria importante per la Juve Stabia, che si allontana dal fondo della classifica. Contro la Reggina, le vespe si impongono per 2 a 1. Annalisa Moccia "Chi non salta rossonero è", è un coro della Curva Nord? No sono solo le prime parole in italiano nel nuovo patron dell'Inter. Esordisce così Erick Thohir con il più classico dei cori segno della rivalità cittadina, d'altronde sostituire la figura di Massimo Moratti non è facile, quasi impossibile e allora era d'obbligo cercare di partire con il piede giusto. Alla Pinetina, l'amichevole dell'Inter con il Chiasso è stata la "prima" del nuovo proprietario. La partita è terminata con una sconfitta di misura ma questo poco importa, per una volta gli occhi erano tutti puntati più sul presidente che non sul rettangolo di gioco. Thohir è sembrato entusiasta del buon feeling che pare ci sia con i tifosi a cui ha rivolto un inchino in segno di gratitudine. E' sembrata una festa più che una sgambata della squadra, cori e striscioni per tutti senza dimenticare Moratti, fresco di presidenza onoraria."Il nostro obiettivo è rendere l'Inter un club in salute dal punto di vista economico e finanziario per competere a livello internazionale" questo è l'obiettivo principale di Erick Thohiri. Il magnate ha voluto anche fare un particolare ringraziamento "a Dio, perché questo per me è un sogno". Antonio Greco A quando pare il più grande tifoso dell'Arsenal e soprattutto il più ottimista non abita in Inghilterra ma ad Iganga, cittadina dell'Uganda, il suo nome è Henry Dhabasani. Da sempre fans accanito dei gunners ha toccato l'apice del suo fanatismo nella trasferta della sua squadra sul campo del Manchester United. Convinto e fiducioso di una vittoria degli uomini di Wenger ha puntato, contro un suo amico, davanti ai capi della comunità che hanno ratificato la scommessa, la propria abitazione. L'esecuzione dello sfratto, secondo fonti locali, è avvenuta immediatamente dopo il triplice fischio finale. Conseguenza del folle gesto ora perdere un tetto sulla testa sono anche le tre mogli e i 5 figli dell'uomo. Il "rivale", un certo Rashid Yiga al gol di Van Persie, che ha regalato la vittoria ai Red devils,avrà certamente esultato come non mai. Non solo ha vinto una nuova dimora ma ha anche salvato la propria macchina, una Toyota Premio, ma soprattutto sua moglie! Si sembra incredibile ma è (purtroppo) tutto vero. Antonio Greco DI NUNZIA CASOLARO Ancora una buona giornata per la pallanuoto partenopea. Due su tre! Le vittorie sono quelle del Posillipo e dell’Acquachiara rispettivamente al terzo e al secondo posto della classifica, ma bene anche per la Canottieri che seppur in trasferta riesce a compiere un gioco dinamico non lasciando molto spazio alla capolista ed effettuando una buona prestazione, risultati a parte. La Canottieri sbarca a Brescia dopo l’unica sconfitta di campionato nel derby decennale con il Posillipo, prima del quale condivideva il primo posto in classifica proprio con gli avversari di questa sesta giornata di campionato. Ma ecco che a Brescia arriva anche la seconda sconfitta che, nonostante i risultati un po’ bugiardi, non è stata per nulla regalata dai ragazzi di Mr.Zizza che fino a metà del terzo quarto hanno dato filo da torcere ai padroni di casa. Nel primo quarto è proprio la squadra giallorossa che va a segno con Brguljan, ma la risposta del Brescia è imponente ed immediata andando a rete ben tre volte con Nora e Rizzo, autore di una doppietta e di ben sette reti nell’intero match, terminando questo primo tempo con un vantaggio di più due. Nel secondo quarto è ancora la squadra partenopea ad andare a rete con il giovanissimo Velotto, ma il Brescia va ancora due volte a segno e stavolta prima con Georgi e poi ancora con Rizzo. I ragazzi del Molosiglio però ci provano e riprovano con grande determinazione e dopo quattro minuti dall’ultima rete del Brescia ecco che Brguljan mette la seconda palla in rete di questo quarto, contrastata a sette secondi dalla fine degli otto minuti da Nora. Il terzo quarto è quello in cui la Canottieri da il meglio di se concludendo questo terzo tempo con una parità di reti 3-3 messe a punto da Ronga, Baraldi e ancora Brguljan, primo della classifica marcatori e capocannoniere della squadra. Le tre reti avversarie sono invece ad opera di Presciutti e Rizzo che va doppio. Ma il quarto tempo è quello che chiarisce tutti i dubbi; e nonostante la prima rete sia anche in quest’ultimo quarto della squadra giallorossa, più nello specifico di Primorac, questa sarà anche l’ultima del match per il Circolo Canottieri mentre il Brescia ancora una volta mette a punto tre reti con Rios Molina e ancora una doppietta di Rizzo. E così mentre l’A.N. Brescia conserva inerte il suo primo posto in classifica con i suoi 18 punti, il Circolo Canottieri Napoli resta a 12 punti ma scende di una posizione e condivide il terzo posto della classifica con il Dooa Posillipo, seguendo le seconde in classifica Pro Recco e Acquachiara. A.N. Brescia: DEL LUNGO, VALENTINO, PRESCIUTTI, LEGRENZI, RIOS MOLINA 1, RIZZO 7, GIORGI 1, NORA 2, PRESCIUTTI 1, BODEGAS, DI FULVIO, NAPOLITANO, DIAN. Coach: A. BOVO Circolo Canottieri Napoli: TURIELLO, BUONOCORE, CAMPOPIANO, BORRELLI, BRGULJAN 3, MORELLI, RONGA 1, PRIMORAC 1, PARISI, VELOTTO1, BARALDI 1, ESPOSITO, VASSALLO. Coach: P. ZIZZA ARBITRI:PETRONILLI e RICCITELLI 17 Ancora una vittoria per i rossoverdi secondi in classifica che battono con pochi punti di distanza, rispetto alle aspettative, gli ultimi in classifica che restano dunque tali. La squadra di Cufino si è in effetti concessa quale distrazione di troppo e momenti di mancata concentrazione permettendo così al Nervi di non fare una pessima figura. E così nel primo quarto dopo la rete di Mandolini, il Nervi si porta alla parità con la rete di Priolo, ma unica rete di questo quarto nonché unico momento di pareggio. Il primo tempo si chiude infatti con un 4-1 grazie alle successive reti di Foglio, Gallo e Rossi, dando così già dall’inizio un’impronta alla partita. Il più tre del Posillipo diventa, nel secondo quarto,da subito più quattro con la rete di Dolce dopo solo 18 secondi. Seppur il gran divario di punti il Nervi ci prova ancora e va a segno due volte con Oneto e Giordano ma, nonostante le grandi imprese di Vio che ha parato l’improbabile ai ragazzi del Circolo Nautico, i rossoverdi vanno anche loro in doppietta con Mattiello e Foglio chiudendo il secondo quarto a 3-2 e incrementando il vantaggio. Stessa sorte si ripete al terzo quarto che termina con un 3-2 con ancora la prima rete del Posillipo messa a segno da Mattiello, doppietta dell’Albaro con keygo e Messina e ancora doppietta del capitano del Posillipo Gallo, autore di ben quattro reti in tutto il match. L’ultimo quarto è anch’esso all’insegna di un botta e risposta mirato soltanto a confermare un risultato già premeditato dal primo quarto. I protagonisti della rete negli ultimi otto minuti sono Radovic, autore di una doppietta, e capitan Gallo per il Dooa e ancora Priolo insieme a Merino, andando a segno due volte ciascuno, per il Nervi. Il Dooa Posillipo così porta a casa la terza vittoria consecutiva dopo quelle della quarta e quinta giornata di campionato, rispettivamente contro Promogest e Canottieri, portando a casa tre punti e mantenendo un terzo posto in classifica da condividere con Canottieri e Savona, mentre l’Albaro Nervi resta con i suoi 0 punti ultima in classifica. Dooa Posillipo: CAPPUCCIO, DOLCE 1, ROSSI 1, FOGLIO 2, MATTIELLO 2, RADOVIC 2, RENZUTO IODICE, GALLO 4, KLIKOVAC, BERTOLI, MANDOLINI 1, SACCOIA, NEGRI. Coach: B. CUFINO Albaro Nervi: VIO, GENERINI, GIORDANO 1, COLOMBO, PRIOLO 3, BENEDETTI, KEYGO 1, MESSINA 1, ONETO 1, BONOMO, ACOSTA MERINO 2, PESENTI, FERRETTI. Coach: P. IVALDI ARBITRI:PAOLETTI e RICCIOTTI 18 Un anticipo quello di venerdì che vede scontrarsi due delle tre squadre che condividono il secondo posto in classifica. La meglio va all’Acquachiara che vince con il Savona soprattutto per la sua esperienza, vista la giovane età della maggior parte dei giocatori di casa, di cui sette nati dopo il ’90. Tuttavia nel primo quarto è il Savona che domina la situazione con le due reti di Damonte e Deserti, portando la squadra ad un vantaggio annullato a quasi fine tempo da Luongo e Di Costanzo chiudendo questo primo tempo con una parità di 2-2. E’ nel secondo tempo che i biancoazzurri ricorrono a tutta la loro esperienza e lo dimostrano i risultati di questo parziale. Un 2-4 caratterizzato da un iniziale botta e risposta tra Petkovic e Damonte, una consecutiva doppia rete di Di Costanzo e Scotti e una chiusura ancora di botta e risposta tra Mistrangelo e Sadovyy. Nel terzo quarto il Savona resta totalmente in panchina senza mai andare a segno e concedendo invece altre due reti ai partenopei, messe a punto da Saviano e ancora Di Costanzo, concludendo un con un parziale di 0-2 ed un vantaggio della Carpisa Yamamay di più quattro. Nel quarto periodo l’Acquachiara raggiunge dopo circa due minuti il massimo vantaggio, sul più cinque, andando per l’ultima volta nella porta avversaria. Volta che basta ai biancoazzurri a portare i tre punti a casa nonostante le ultime tre reti del Savona da parte di Deserti, Fiorentini e Elez. Reti che non hanno dunque smosso i ragazzi di De Crescenzo che con questa terza vittoria consecutiva mantengono il secondo posto in classifica con i loro 15 punti, mentre il Savona che resta a 12 fa compagnia all’ultimo posto del podio la Canottieri e il Posillipo. Carisa Rari Nantes Savona: ANTONA, ALESIANI, DAMONTE 2, COLOMBO, BIANCO, AGOSTINI, FIORENTINI JOVANOVIC 1, FULCHERIS, G. BIANCO, ELEZ 1, MISTRANGELO 1, DESERTI 2, NAPLETON. Coach: A. ANGELINI Carpisa Yamamay Acquachiara: KACIC, PEREZ, MATTIELLO 1, LUONGO 1, SCOTTI GALLETTA 1, PETKOVIC 1, GAMBACORTA, FERRONE, SAVIANO 1, POSTIGLIONE, DI COSTANZO 3, SADOVYY 1, BELNOME. Coach: P. DE CRESCENZO ARBITRI:LO DICO e SEVERO Settima giornata PRO RECCO- CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA Venerdì 22 Novembre ore 20:00 CIRCOLO CANOTTIERI NAPOLI – COMO NUOTO Sabato 23 Novembre ore 15:00 S.S. LAZIO NUOTO – DOOA POSILLIPO 19 Sabato 23 Novembre ore 15:00 Dopo il Tour de France in versione nuovo millennio ora e la volta della MilanoSanremo a cambiare sostanzialmente look. La corsa che è l'antipasto di tutta la stagione, essendo la prima grande classica in programma, adesso ha l'aria più cattiva, un finale più duro che regalerà spettacolo,attacchi e soprattutto tanti big al via. L'addio alla salita della Manie e il benvenuto a quella della Pompeiana aggiungono un ascesa impegnativa di 5 chilometri che potrebbe tagliare fuori tanti velocisti a partire da Mark Cavendish. Con il nuovo percorso automaticamente il favorito diventerebbe Philippe Gilbert già due volte sul podio. Proprio il ciclista belga si è detto entusiasta della nuova altimetria del percorso e soprattutto di essere felice di poter riuscire finalmente a vincere una corsa che tanto ama. In più Gilbert vive e si allena proprio da quelle zone e per lui quelle strade sono praticamente pane quotidiano. Un pensierino potrebbe farcerlo anche Chris Froome. Certamente il "mondiale di primavera" prima era un trofeo che mai si sarebbe aggiunto al palmares dell'ultima maglia gialla ma ora la storia si può riscrivere. In fondo però a pensarci bene un possibile vincitore lo abbiamo in casa. Analizzando bene il tracciato sembra studiato ad hoc per Vincenzo Nibali. Questo pensiamo che Vincenzo già lo soppia e ora già sia al lavoro per riportare a casa questa coppa che l'Italia non centra dai tempi di Mario Cipollini. Antonio Greco Il wing tsun è una forma di combattimento cinese, che combina efficaci tecniche di autodifesa con un allenamento naturale dei muscoli. Tramite il wing tsun, i bambini imparano a imporsi in modo efficace in situazioni di conflitto e di pericolo quotidiani. Per far ciò, le doti fisiche sono utilizzate in modo raffinato per deviare la forza di un attacco. In questo modo, anche i più mingherlini possono difendersi in modo efficace. La leggenda narra che il wing tsun sia stato inventato circa 250 anni fa in Cina da una monaca buddista. Il wing tsun aumenta la forma fisica, l’agilità, la flessibilità, la rapidità ed è utile anche per lo spirito (fiducia in se stessi e reattività). Eleonora Brangi « In fondo chi se ne frega se perdo questo incontro, non mi frega niente neanche se mi spacca la testa, perché l'unica cosa che voglio è resistere, nessuno è mai riuscito a resistere con Creed; se io riesco a reggere la distanza e se quando suona l'ultimo gong io sono ancora in piedi, se sono ancora in piedi, io saprò per la prima volta in vita mia che non sono soltanto un bullo di periferia. » Questa che vedete sopra è una bellissima frase del film Rocky, il film di cui vi parleremo oggi. Una pellicola straordinaria. Basti pensare che è stata realizzata con solo 1,1 milione di dollari e ha fruttato invece 225 milioni. Un qualcosa di incredibile, che ha permesso poi di dare vita ai 5 seguiti che conosciamo. Il film è nato da un’idea proprio di Sylvester Stallone dopo aver visto un incontro che è entrato nella storia del pugilato tra Alì e Chuck Wepner. Infatti la sfida, organizzata da Don King (manager di Alì), metteva di fronte il grande campione contro un pugile sconosciuto.L’incontro è ricordato in quanto Wepner è stato in grado di mettere in difficoltà più volte Alì, mandandolo addirittura al tappeto, e resistendo fino al KO arrivato alla 15° ripresa. Stallone rimase enormemente colpito tanto da scrivere una bozza di sceneggiatura in soli 3 giorni, ma che fu accettata dai produttori. Il film è ambientato a Filadelfia e Rocky è un pugile italo-americano che non riesce a sfondare. Lo stesso suo allenatore Mickey Goldmill lo considera scarso, tanto da sequestrargli l’armadietto. Rocky quando non è sul ring lavora per un gangster italo-americano, Mr. Gasco, riscuotendo per lui i crediti. Il giovane pugile inoltre è amico di un altro italo-americano, un certo Paulie Pennino che lavora in una macelleria e che ama bere. Paulie ha una sorella, Adriana. Si tratta di una ragazza molto timida che esce di casa solo per andare a lavorare in un negozio di animale e di cui Rocky è innamorato. Il giorno del ringraziamentoPaulie, anche se in maniera brusca, riesce a far uscire Adriana con Rocky. I 2 vanno a pattinare e il pugile, con i suoi modi di fare, riesce a strappare un bacio ad Adriana. Quest’ultima infatti da quella sera vince la sua timidezza e dopo qualche giorno si fidanzano ufficialmente. Intanto per festeggiare il bicentenario degli Stati Uniti d’America, il grande campione Apollo Creed decide di giungere a Filadelfia per organizzare un grande incontro in cui il pluricampione metterà in palio il titolo mondiale. Purtroppo a 35 giorni dal match lo sfidante di Apollo si infortuna. Apollo così haun’idea: dare un’opportunità ad un pugile bianco sconosciuto di poter sfidare il grande campione proprio come è nello spirito americano di dare un’opportunità a tutti. Sfogliando l’annuario dei vari pugili dilettantistici decide di dare l’opportunità proprio a Rocky, soprannominato lo stallone italiano. Per il giovane pugile italoamericano è l’occasione della vita, quella del riscatto. Poter non essere più considerato un semplice bullo di periferia ma un eroe, oltre a poter cambiare la sua vita anche dal punto di vista economico. Rocky così fa pace con il suo vecchio allenatore Mickey e inizia un allenamento duro. Nella notte prima dell’incontro lo “stallone italiano” non riesce a dormire ed è attanagliato dai dubbi. Decide di uscire e si reca allo Spectrum, l’arena in cui dovrà combattere, e vede che tutto è già pronto. Tornato a casa si confessa ad Adriana. Sa di non aver speranza di vittoria contro il grande campione, ma confessa che il suo obbiettivo è quello di resistere fino alla 15° ripresa, un qualcosa di impossibile ma soprattutto non riuscita a nessun avversario di Creed. Arriva il grande giorno. Rocky sale sul ring carico nel voler raggiungere il suo obiettivo, mentre i telecronisti lo danno già per spacciato. Poi Apollo fa il suo ingresso in maniera trionfale, vestendo i panni prima di George Washington e poi dello Zio Sam. Al suono della campana, il match, che doveva essere un semplice spettacolo, si trasforma in un vero e proprio incontro. Rocky fin da subito mette in mostra la sua forza mandando al tappeto Apollo già nel primo round. Il campione appena ripresosi inizia il suo show e tempesta di pugni l’avversario. Rocky non sembra cedere, anzi resiste in maniera formidabile e controbatte con altrettanta forza. Tutto questo accade fino alla 14° ripresa quando Rocky cade al tappeto. Apollo, così come tutti gli altri, sono ormai certi della vittoria. Invece no! Lo “stallone italiano” sorprende tutti e si rialza, resistendo anche nell’ultima ripresa. Al suo della campana del 15° e ultimo round i 2 pugili sono stremati. I giudici emanano il verdetto e dichiarano Apollo vincitore dell’incontro ai punti, cosa che gli permette di conservare il titolo mondiale. Al pubblico poco importa del verdetto, e tutti si alzano in piedi ad applaudire e ad acclamare a gran voce Rocky. Gli stessi giornalisti lo prendono d’assalto. Ma a lui poco importa delle loro domande, è felice e corre incontro ad Adriana dichiarando il suo amore! Adesso prendete una bella ciotola di pop corn, mettetevi comodi e premente play! Buona Visione. Vincenzo Vitale Direttore: Cristiana Barone Editore: Antonella Castaldo Capo Redattore: Luigi Liguori Editing Grafica: Giuseppe Vecchione e Silvana Ventriglia Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 Seguici anche su Facebook sulla nostra pagina “FATTO DI SPORT” per rimanere sempre aggiornato. 21