Il Natale Di Naruto

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Il Natale Di Naruto
FANFICTION su NARUTO
IL NATALE DI NARUTO
Capitolo unico (conclusa)
Note: G
Autrice: Valerydell95
Da Valerydell95, autrice di Narutomon...
Il Natale Di Naruto
Era Natale a Konoha e c'erano un'infinità di cose da fare. In primo luogo, grazie alla stratosferica abilità di
Naruto nel farsi amico chiunque lo incontrasse, bisognava spedire seicentomila inviti, preparare una cena
che manco Trimalcione e comprare una vagonata e mezza di regali; poi bisognava preparare l'albero e
addobbare casa.
Con molta buona volontà e un mucchio di fatica Naruto e Company riuscirono a fare tutte queste cose in
tempo. Ma la sera del 24 dicembre, quando la tavola era pronta e mancavano poco meno di cinque ore alla
cena (La sera di Natale cinque ore sono poche, si sa! Nd Vale), i ragazzuoli dovettero affrontare un
ostacolo che fino a quel momento avevano volutamente ignorato: cosa regalare a Gaara. Nessuno infatti
sapeva cosa gli piacesse, a parte la sabbia, e quindi i nostri erano andati nel pallone più completo.
Dopo un'ora il problema era ancora insoluto. In compenso era saltate fuori idee-regalo di ogni tipo, alcune
a dir poco allucinanti: una vacanza a Mosca in un albergo a cinque stelle (Kiba, che aveva proposto
quest'idea, si era giustificato dicendo “Così cambia un po' clima!”), una settimana alle Seychelles (Ino), la
raccolta di tutti i film di Bruce Lee (Rock Lee) e la PlayStation 3 (Naruto). L'idea più assurda fu però
concepita nella mente di Kakashi che propose, come regalo per Gaara, cinque giorni, pagati da loro, in un
posto che rispondeva al nome di Red Lights House, il che era tutto dire. Quest'ultima idea fu accolta con
fischi e ululati d'approvazione da tutti i ragazzi, che cercarono di far passare la proposta a tutti i costi, ma la
componente femminile fu irremovibile nella sua totale disapprovazione.
“Bisogna fargli un regalo che gli faccia capire che gli vogliamo bene!” esclamò Sakura.
“Credimi, Sakura: se gli facciamo questo regalo capirà benissimo che gli vogliamo bene!” ribatté Kiba,
sostenuto da un boato d'entusiasmo da parte della curva maschile.
“Io appoggio la proposta del maestro Kakashi.” fece, incredibile ma vero, Neji. “E' un'ottima idea!”.
“Esatto, Neji ha ragione e io mi offro di accompagnare Gaara!” si mise in mezzo Naruto. Capirai, sarebbe
stata una vera e propria cretinata farsi scappare una chance del genere! “Mandarlo là da solo come un cane
sarebbe brutto: ci vuole un amico, sennò sembri il classico sfigato che va lì perché nessuna ragazza ti fila!
E non mi pare che il nostro Kazekage abbia questo problema, per cui vado con lui!”.
“Voi ragionate pensando “Se dovessi fare un bel regalo a un ragazzo”! Invece dovete ragionare pensando
“Se dovessi fare un bel regalo a Gaara”!” ribatté Sakura. Il che era tutto un altro paio di maniche, bisogna
dirlo!
Al che alzò la mano la buona e dolce Hinata, che fino a quel momento non aveva spiccicato parola.
“Io... avrei... un'idea, ecco...”.
Il diverbio cessò di colpo.
“Avete detto che bisogna regalargli qualcosa che gli faccia capire che gli vogliamo bene... Beh, io ho
pensato...”.
Ed espose l'idea.
“Geniale!” fu l'ovazione delle ragazze.
“Sì, è bella: però bisogna correre per comprarlo!” commentò Naruto. “Comunque, brava Hinata: è un'idea
molto bella!”.
Sentendo queste parole Hinata svenne sul colpo.
Mentre Sakura e Naruto restavano lì per far riprendere la poveretta e per scrivere il biglietto, gli altri si
sparpagliarono per tutto il Villaggio della Foglia per trovare il regalo e, per evitare incidenti, ognuno aveva
un auricolare radio per avvertire gli altri nel caso l'avessero trovato
Dopo due ore tornarono e Shikamaru teneva in braccio una scatola di cartone di medie dimensioni. Sakura
e Naruto ci sbirciarono dentro.
“E' perfetto!” esclamò la ragazza deliziata.
“Grandi ragazzi!”. Naruto era raggiante. “Sarà una megasorpresa coi fiocchi: Gaara rimarrà senza parole!”.
“Non ti dico per trovarlo...” borbottò Choji.
“Immagino! Allora, per rendere la sorpresa ancora più bella propongo di...”. Ed espose il piano.
“Allora, siamo d'accordo?”.
“SI'!”.
“Ma non gli prenderà un colpo così?” chiese Hinata.
“No, no, tranquilla: per far prendere un colpo a Gaara ce ne vuole! Ora sistemiamo il regalo e prepariamoci!
Mi raccomando, Gaara e i fratelli stanno per arrivare: durante la cena non voglio sentir parlare dei regali!”.
Un'oretta dopo erano tutti a tavola. L'atmosfera era fantastica (Considerato quanto abbiamo lavorato è il
minimo! Nd Rock Lee) e c'era un sacco di roba da mangiare. Si accesero vivaci proteste allorché Kakashi
sequestrò ai ragazzi la bottiglia di spumante.
“Siete minorenni: non potete bere alcool!” si giustificò il maestro.
“E quella dove va?” esclamò Sakura indicando la bottiglia che Kakashi teneva in mano.
“Ehm... Me la porto via io!”.
“E certo! Lo so che voi maestri vi siete organizzati la festicciola, ma dato che non avete il VOSTRO
spumante lei ci toglie il NOSTRO!” protestò Naruto. “Non vale, è una soverchieria!”.
“E come facciamo per il brindisi?” chiese Rock Lee.
“Usate l'aranciata!”. E Kakashi saltò giù dalla finestra.
“Prepotente!” borbottò Ino. “E meno male che a Natale si è tutti più buoni!”.
E dopo il dessert finalmente i regali! Per risparmiare soldi i ragazzi si erano organizzati in questo modo:
tutti facevano, tutti insieme, il regalo a ciascuno, cosicché ognuno sapeva quali erano i regali che erano
stati fatti agli altri ma non sapeva il proprio.
“Ecco il mio!” fece Naruto afferrando il proprio regalo. Era un pacchetto piccolo e rettangolare.
Lui ridacchiò. “Ragazzi, se avete fatto i disgraziati vi uccido!”.
“Tranquillo!” lo rassicurò Shikamaru. “Ora aprilo!”.
Lui eseguì.
“E cos'è questa bustina?”.
“Leggi cosa c'è scritto.” gli suggerì Temari.
Naruto lesse a voce alta: “Pensi solo al ramen, ami solo il ramen e mangi solo il ramen! Siamo così esausti
del ramen...” Naruto, emozionatissimo, fece una pausa e riprese “che abbiamo deciso di regalarti UN
ABBONAMENTO ANNUALE ALLA CASA DEL RAMEN VALIDO FINO A NATALE PROSSIMO!!!
AUGURI!!! ODDIO, RAGAZZI!”.
Le scene degli altri furono più o meno tutte così. Alla fine la cesta dei pacchi era vuota e tutti avevano il
proprio regalo in braccio. Tutti fuorché Gaara.
Il piano scattò. Naruto si alzò in piedi e tossicchiò.
“Potrei avere la vostra attenzione, ragazzi?”.
Tutti si voltarono a guardarlo.
“Questo Natale è speciale non solo perché siamo qui tutti insieme, ma soprattutto perché una persona
seduta sul lato destro del tavolo sta passando il primo Natale in compagnia!”. Sentendosi addosso gli
sguardi di tutti, Gaara dvenne color porpora.
Dopo una breve pausa artistica, Naruto riprese il discorso. “In passato questa persona è stata un tipo non
esattamente amichevole e io e Sakura lo sappiamo bene...”. Tutti ridacchiarono.
“... ma questa persona ci ha dimostrato che il suo cuore è molto più grande della sua forza di ninja! Quindi
io propongo un brindisi a Gaara!”.
Dopo il brindisi Naruto prese da sotto il tavolo la scatola di cartone, opportunamente impacchettata, e la
porse a Gaara. “Auguri, amico!”.
Quello, dopo qualche respiro profondo, aprì il regalo. La scatola era piena di bambagia.
Gaara immerse la mano nella bambagia e tirò fuori qualcosa.
Un peluche. Un peluche a forma di gattino bianco.
Mentre il poveretto lo fissava con un'espressione stranissima e Temari e Kankuro fissavano Naruto con uno
sguardo assai arrabbiato, gli altri trattenevano le risate con non poca fatica. Naruto era tranquillo, ma si
vedeva che veniva da ridere pure a lui.
Dopo circa due minuti, Gaara riuscì a parlare.
“Beh... grazie, ragazzi... non è esattamente ciò che avrei scelto io, però è carino... molto carino... apprezzo
tantissimo il pensiero, veramente...”. Poveraccio, faceva di tutto per sembrare contento ma la delusione gli
si leggeva in faccia!
“Ah, sono contento che ti piaccia tanto!” esclamò Naruto. Poi, seguendo il piano, divenne improvvisamente
serio.
“Anche se quello non è il tuo vero regalo.”.
“Eh?”. Gaara fece cadere il peluche sul tavolo davanti a lui. Ora l'ilarità repressa era trattenuta a stento e lo
sguardo che Temari e Kankuro rivolgevano a Naruto non era più semplicemente furioso ma letteralmente
assassino. Se avessero potuto lo avrebbero pestato fino a lasciarlo moribondo per terra.
“Esatto.” proseguì Naruto.
Poi pronunciò la battuta finale lentamente e con enfasi.
“Perché in realtà quel peluche è la rappresentazione ideale del tuo vero regalo.”.
Temari e Kankuro capirono al volo e il loro sguardo verso Naruto da assassino si tramutò in incredulo.
“No...” mormorò Temari.
Naruto annuì.
Gaara guardò il peluche. Poi Naruto. Poi il peluche. Poi finalmente realizzò. Tornò a guardare Naruto con
gli occhi colmi di felicità.
Il biondino sorrise.
“Corridoio, ultima porta a sinistra! Che aspetti ad andarlo a prendere?”.
Gaara, dimenticando completamente il peluche, scattò verso la stanza, i di lui fratelli saltarono addosso a
Naruto abbracciandolo e facendoli diecimila ringraziamenti e gli altri applaudirono e ridevano.
“Accidenti a te, mi hai fatto saltare!” esclamò Temari. “Sei stato bravissimo: non ti sei tradito neanche una
volta!”.
“Non è stato facile: mi veniva troppo da ridere! Oddio, dovevate vedere la faccia che Gaara ha fatto quando
si è ritrovato in mano il peluche! Bisognava fargli una foto: era impagabile!”.
“Sei proprio forte a recitare!” si congratulò Shikamaru. “Se non avessi saputo nulla credo che ci sarei
cascato anch'io!”.
“Wow, non credevo di essere così bravo! Comunque, non ce l'avrei mai fatta senza la vostra
collaborazione!”.
In quel momento tornava Gaara con le lacrime e il suo vero regalo in braccio: un micetto bianco come la
neve che gli si teneva stretto alla maglietta.
“Che carino!” trillò Ino. “Kiba lo voleva prendere nero: che schifo! Neri portano pure sfortuna!”.
Gaara andò verso Naruto.
“Naruto... ragazzi... Io... non ho parole... non me l'aspettavo...”.
“Ah, tranquillo: non ci devi ringraziare! Siamo felicissimi che ti sia piaciuto!”.
Poi sorrise.
“Auguri, Gaara.”.
E finalmente quest'ultimo sorrise.
“Auguri, ragazzi. Grazie.”.
Fine!!! Auguri a tutti voi lettori da Valerydell95!!!
Il Bazar di Mari
www.ilbazardimari.net
Online da: Dicembre 2010