Narutomon - Il Bazar di Mari

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Narutomon - Il Bazar di Mari
FANFICTION CROSS-OVER
NARUTOMON
4 capitolo (in corso)
Note: G
Autrice: Valerydell95
Narutomon
OVVERO:
Se Naruto incontra i Digimon
DI VALERYDELL 95
EPISODIO 1:
VACANZE
Era una bella mattinata d'agosto e un gruppetto di ragazzini, la cui età spaziava dai
dodici ai quattordici anni, era in campeggio per festeggiare la fine dell'anno
scolastico e il decesso della prof di mate. Dopotutto se l'era cercata: quella disgraita
(non è un errore di battitura, a Roma si dice così! Nd Vale) aveva avuto la pessima
idea di assegnare loro una quantità indicibile di espressioni con i polinomi
(AIUTOOOOOO!!! Nd Vale terrorizzata) e Gaara, in un raptus incontrollabile, le
aveva fatto un bel Funerale del deserto.
Mentre Sakura e Ino litigavano animatamente e con l'ausilio di sassi e bastoni su
chi di loro dovesse dormire in tenda con Sasuke, Naruto stava da due ore sotto la
doccia sfoggiando un fin troppo vasto repertorio di canzoni napoletane per la gran
gioia delle orecchie di tutti (quant'è stonato! Nd Tutti tappandosi le orecchie).
Frattanto Temari e Kankuro cercavano da ormai sedici ore di convincere Gaara,
dodici anni e una grave forma di schizofrenia mista a sadismo, egocentrismo, isteria
compulsiva, nevrastenia e un pessimo self-control, a uscire dalla baita, in cui si era
letteralmente rinchiuso da quando erano arrivati, a guardare film horror sul
megaschermo al plasma da 82 pollici che si era portato da casa e a giocare su
Internet con videogiochi di dubbio gusto, il cui scopo consisteva prevalentemente
nel torturare, mutilare e uccidere dei poveri malcapitati. Quando, per la
43845474597esima volta lo pregarono di uscire, anche perché in quella baita
avevano genialmente messo tutti i viveri (Credevamo fossero stati al sicuro con lui!
Nd Naruto) nonché le mutande pulite (Muahahahahahahah!!! come sono crudele!!!
Nd Vale perversa), una voce di cui non si capiva l'esatta provenienza, se dall'interno
della baita o dall'oltretomba, aveva letteralmente ringhiato loro: “ANDATE
VIAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!”, e i due, vedendo una 'sì gentil richiesta, provvidero di
sloggiare e lasciare in pace il loro amatissimo (EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH, COME
NOOOO!!! Nd Tutti) fratello minore.
Intanto Sasuke e Rock Lee cercavano disperatamente e in tutti i modi di accendere
il fuoco per il barbecue senza carbonella, diavolina e zippo, perché quelli erano
nella baita a tenere compagnia a Gaara, quindi erano costretti a fare un barbecue
per nove usando la legna precedentemente raccolta nel bosco e sfregandoci su un
bastoncino alla maniera dell'uomo di Neandhertal e ormai le loro mani erano del
tutto coperte da ustioni da sfregamento.
“Se quello non si decide a uscire, col cavolo che facciamo il barbecue!” esclamò
Sasuke immergendo le mani in una bacinella d'acqua freddissima messa lì apposta.
Non appena le sue mani toccarono l'acqua si sollevò una micidiale colonna di
vapore stile geyser di Yellowstone che gli lessò la faccia a mo' di patata e gli
squagliò tutto il gel che s'era messo sui capelli (Questa te la potevi risparmiare! Nd
Sasuke incavolato con la faccia rossa come un pomodoro San Marzano e i capelli
che gli arrivano alle spalle) (Senti cocco, l'autrice dalla fic sono io e quindi faccio ciò
che voglio: zitto e impegnati nella tua parte! E risistemati i capelli, che mi spaventi i
lettori! Nd Vale minacciandolo con una mitraglietta Uzie).
Mentre Rock Lee cominciava a far roteare il bastoncino sulla legna per la
447656580454esima volta arrotondando per difetto, l'aria si fece assai fredda e il
cielo diventò più bianco della pelle di Gaara (Oddio, mi pare un po' difficile... Nd
Sakura dubbiosa) (PS: se non l'avete ancora visto è perché sta ancora in baita, ma
fra poco entrerà in scena pure lui! Nd Vale).
Naruto, che era riusito finalmente ad uscire dalla doccia (ALLELUIAAAAAA!!!! Nd
Tutti) scrutò il cielo usando il costosissimo telescopio di Kankuro (Ti piace guardare
le stelle?! Nd Temari incredula) (Perché, è vietato?! Nd Kankuro acido)
“Ma che ca...”
Non fece in tempo a finire la frase che si scatenò una tormenta con fiocchi di neve
grossi come palloni da basket e un vento a circa 300 chilometri orari, che al
confronto quella di “The day after tomorrow” era una nevicatina di inizio dicembre.
Inutile dire si precipitarono tutti alla baita bussando con i piedi (Modo elegante per
dire: prendendo a calci la porta! Nd Vale saccente) e urlando a squarciagola:
“GAARA, APRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!”.
Il quale Gaara stava guardando per la ottocentotrentraquattresima volta “SawL'enigmista” seduto sulla poltrona con una coperta intorno alle spalle, sacchetto di
popcoarn formato gigante e caminetto acceso (CI SIAMO ORGANIZZATI BENE,
EH?!?!? Nd Tutti). Quando sentì il gran casino che veniva da fuori e che disturbava
non poco la visione del film, si alzò stizzito (E quando Gaara è stizzito è brutta... Nd
Rock Lee tremando e tenendo in mano una Uzie) (Ehi, quella è mia! Nd Vale
incavolata che si riprende il maltolto) e andò alla finestra a vedere chi fosse il pazzo
che aveva la pessima idea di urlare come un maiale al macello mentre lui guardava i
film dell'orrore. Dopo aver visto i suoi compagni bussare insistentemente alla porta
chiedendogli la carità di farli entrare, sfoggiò un ghigno a trentadue denti che lo
faceva somigliare assai ad un vampiro psicopatico e abbassò tutte le serrande
chiudendo poi la porta col chiavistello.
“GAARA SEI UNO S^^^^^OOOOOOO!!!!” urlarono Naruto, Sasuke, Ino, Rock Lee,
Sakura, Kankuro e Temari in coro.
Dopo circa dodici ore, minuto più minuto meno, la tormenta finalmente si degnò di
placarsi. Davanti alla baita ora c'era un'artistica scultura di ghiaccio che ritraeva otto
ragazzini fissi nelle posizioni più stravaganti.
La porta s'aprì e finlmente uscì Gaara, il quale, essendosi rinchiuso per tutto il
tempo con coperta e camino acceso non s'era accorto del repentino cambiamento
metereologico-climatico e, vedendo i compagni che adesso più che a persone
somigliavano a dei Polaretti o a dei pacchi di spinaci surgelati, sguainò subito la sua
lingua affilata come un rasoio.
“Piantatela di fare i buffoni e vedete di preparare le bistecche e le salsicce alla brace,
che ho fame.”.
Gaara, che già di suo aveva una pazienza assai limitata, vedendo che i compagni
non eseguivano l'ordine, perse definitivamente la testa e con un bel Funerale del
deserto finalmente li scongelò.
Dopo essersi ripreso, Naruto disse guardandosi intorno: “Che macello! Vedete il
buco dell'ozono che fa?! Adesso nevica pure ad agosto!”.
Temari, che, essendo vissuta in un villaggio in pieno deserto non aveva mai visto la
neve in vita sua, ne prese un po' in mano.
“Cos'è questa roba?”.
“E' neve, ignorante!” commentò acida Ino e da lì si scatenò una maxirissa a palle di
neve fra le due ragazze, che ben presto coinvolse anche tutti gli altri. Ma Kankuro,
preso dall'euforia del momento, commise l'errore mostruoso di prendere una
manciata di neve piuttosto consistente e infilarla nella parte dietro della maglietta e
dei pantaloni del fratello mentre questi era in un angolo a leggere l'ultimo numero
di Death Note (Mica sono scemo che mi metto a giocare con la neve come un
bambino di quattro anni! Nd Gaara con aria di superiorità). Il suddetto fratellino
non la prese affatto bene, con conseguenza che, nemmeno un secondo dopo,
Kankuro correva urlando inseguito da un enorme cazzotto fatto di sabbia mentre
Gaara gli strillava dietro insulti irripetibili.
Ma proprio mentre il pugno di sabbia sta per trasformare il povero disgraziato in
una macchiolina d'unto sulla neve, dal cielo caddero quelle che parevano nove
comete che atterrarono sulla neve facendo nove buchi e dissuadendo il ragazzo
della sabbia dai suoi discutibili intenti.
“Cosa sono?” esclamò Temari.
Sasuke, scrollandosi i capelli con gesto da “anvedi-come-sono-figo” (anche se non
è vero... Nd Vale) (E' vero invece, sono figo! Nd Sasuke isterico) (Sì, va bene, Sasuke:
l'importante è crederci... Nd Vale sarcastica) fece: ”Vado a vedere.”.
Naruto, che non voleva essere da meno e voleva farsi bello davanti a Sakura,
urlando: ”VADO IOOOOOOOOO! a vedere cos'è!!!!”, con un'immane botta
scaraventò via il rivale dai capelli neri che volò cento metri più in là, diede una
tranvata allucinante contro un cipresso e finì sepolto da trenta chili di neve caduti
dai rami della suddetta pianta (Ma allora ce l'hai con lui?!? Nd Sakura e Ino nere)
(Eh, già... Ihihihihihi... Nd Vale perversa). Dopodiché Naruto si chinò su una delle
buche e c'infilò il braccio dentro per raccogliere l'oggetto. Peccato che il suddetto
fosse rovente, per cui Naruto tirò fuori il braccio urlando come un nevrastenico, con
un ustione di terzo grado sulla mano (Oggi a me,domani a te! Nd Sasuke
soddisfatto e con un miliardo di cerotti in faccia).
Rock Lee, che non ne poteva più di quella pietosa esibizione, andò in un'altra buca,
c'infilò il braccio e raccolse l'oggetto (PERCHE' LUI NON SI E' BRUCIATO?! Nd
Naruto arrabbiato con la mano fasciata) (Perché il coso che ha raccolto lui si era
raffreddato! E comunque fatti gli affari tuoi! Nd Vale con aria di sfida e la Uzie in
mano).
Tutti si avvicinarono.
L'affarino che Rock Lee aveva raccolto era un coso che somigliava assai ad un
Tamagotchi, solo che era quadrangolare, bianco con dei segni quadrati viola ai lati
e sullo schermo verde non c'era nessun disegno.
“WOOOOOW! Un Game Boy!” esclamò Naruto estasiato.
“No, è un cercapersone.” fece Sasuke.
“Ma che dite, è un cellulare!” strillarono in coro le ragazze.
“Strano, non mi risulta che esistano cellulari così piccoli.” notò sarcastico Gaara
chinandosi su una delle buche e tirando fuori un altro oggetto del tutto uguale al
primo. Gli altri lo imitarono.
Alla fine ognuno di loro si rirovò con uno di quei “cosi” in mano.
“Secondo voi che roba è?” chiese Kankuro rigirando l'affarino da tutte le parti.
Fece in tempo a finire la frase che lo schermo di ciascuno dei “cosi” si illuminò
d'una luce verde.
“Che cacchio succede ora?” esclamò Temari.
La risposta arrivò sotto forma di una specie di campo gravitazionale che investì in
pieno tutti e nove gli urlanti ragazzini, che poi precipitarono, sempre strillando, in
una specie di buco nero.
VI E' PIACIUTA?!
VI SIETE DIVERTITI?!
MA IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE!
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO
EPISODIOOOOO!!!!!!!!!
VALERYDELL 95
RIASSUNTO DELLA PUNTATA PRECEDENTE:
Un gruppo di ragazzini, Naruto, Sakura, Sasuke, Temari, Kankuro, Gaara, Rock Lee e Ino, stanno in
campeggio in una serena mattinata agostina, quando all'improvviso si scatena una tormenta.
Tornato il bel tempo, vedono nove oggetti luminosi simili a dei Tamagotchi cadere dal cielo.
Dopo averli raccolti, gli schermi di questi oggetti s'illuminano e i ragazzini sono avvolti da un
campo gravitazionale che poi li scaraventa in una specie di buco nero...
EPISODIO 2:
BENVENUTI A DIGIWORLD!
(LO SCOPRIRANNO PIU' IN LA'!)
…
…
“Ehi, Tai! Tai, sveglia!”.
Naruto tentò di aprire gli occhi.
“Mamma mia, che capocciata che ho dato... Mi sento la testa pesant...”.
Un paio di enormi occhioni con un paio di strane orecchie rosa e una bocca
provvista di dentini niente male lo stava fissando.
...
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!”.
Urlando Naruto si alzò in piedi di scattò, inciampò su una radice, cadde, fece una
capriola all'indietro, rotolò per almeno sette metri e, dopo aver dato una gran
craniata su quella che poteva essere una palma (Buahahahahahahah!!! Nd Vale
perfidissima), strillò:
“AIUTOOOOOOOOOOO!!!! UN ESSERE MOSTRUOSO VUOLE MANGIARMI!!!!”.
L'essere “mostruoso” era in realtà una tenerissima pallina rosa con due occhioni
rosso-marrone e frastagliate orecchie rosa che saltellava in tondo cantando:
“Evviva, evviva, è arrivato, è arrivato, è arrivato tutto intero, che bello, che bello, è
arrivato, E' ARRIVATO!!!”.
“COOSA?! SAI PARLARE?!?!?”.
L'animaletto, con un paio di balzi, si avvicinò a Naruto e gli saltò in braccio.
“AAAH!” esclamò quest'ultimo. “MA CHI SEI?!”.
L'esserino lo guardò con occhioni adoranti (CHE TENEROOOOOOO!!! Nd Vale
estasiata).
“Io sono Koromon! Piacere di conoscerti, Tai!”.
Naruto, dopo due secondi, realizzò.
“Scusa, ma hai sbagliato persona: io non mi chiamo Tai!”.
Koromon spalancò gli occhioni e saltò giù dalle braccia di Naruto.
“Che cosa?”.
“Scusa... Koromon, ma hai sbagliato persona!”.
Koromon fece due balzi all'indietro.
“Vuoi dire che non sei Tai?”.
“No, mi dispiace!”.
Dopo dieci secondi di silenzio, Koromon, saltellando convulsamente sul posto,
strillò:
“MA TU DEVI ESSERE TAI! Io stavo aspettando Tai, sapevo che sarebbe arrivato
oggi e sei arrivato tu! Devi per forza essere Tai!!!” (POVERO AMOOOOORE!!!
DATEMELO, LO ADOTTO!!! Nd Vale commossa).
“Mi dispiace moltissimo, Koromon, ma non mi chiamo Tai: io mi chiamo Naruto!”.
Koromon si bloccò. Aveva gli occhioni lucidi e le orecchie afflosciate.
“Quindi non sei Tai.”.
Naruto riprese fiato.
“No, mi dispiace tantissimo, Koromon, ma io non sono Tai.”.
...
“UUUUUUUUUUUUUUUUUUUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!”.
Naruto ebbe un colpo e si avvicinò di scatto a Koromon inginocchiandoglisi vicino.
“Nonononono, non piangere, Koromon, non piangere, vedrai che adesso arriverà il
vero Tai, tranquillo, vedrai che ora lo troviamo e si sistema tutt...”.
Una specie di animalesco ruggito squassò tutta la foresta e fece venire un infarto a
Koromon e a Naruto.
“NON MI CHIAMO HIZZYYYYYYYYY!!!!”.
Koromon saltò in braccio a Naruto.
“Che cos'era?!”.
Naruto era cianotico.
“Penso di saperlo, Koromon!”.
Dal folto della foresta sbucò fuori un Gaara furibondo come poche volte era stato
prima di allora, proferendo spaventose minacce di morte come solo lui sapeva fare.
Si accorse di Naruto.
“Naruto! Accidenti, dove siamo?!”.
“E io che ne so?!”.
Poi Gaara si accorse di Koromon che stava fra le braccia di Naruto. Sbiancò.
“O DEI NOOOOO!!!! CE N'E' UN ALTRO!!!”.
“Che vuol dire “ce n'è un altro”?” chiese Naruto.
Dalla foresta sbucò fuori una specie di budino rosato allungato con gli occhi
marroni e le zampette superiori che si appiccicò subito a Gaara.
“Perché mi hai lasciato indietro, Hizzy?”.
Gaara divenne viola e si spostò. “Ti ho già detto un miliardo di volte che NON MI
CHIAMO HIZZY!!!”.
Naruto sbarrò gli occhi.
“Gaara, quello chi è?!”.
“Me lo sto chiedendo anch'io! Ero svenuto e quando mi sono svegliato c'era
questo... coso che mi ballava intorno e diceva: “Che bello, Hizzy, finalmente sei
arrivato!”. E' da quando mi ha visto che mi chiama così! Ma chi diavolo è Hizzy?!”.
“Hizzy sei tu, Hizzy!” fece candidamente il budino parlante.
“NON MI CHIAMO HIZZY!!!”.
“Ma sì che ti chiami Hizzy! Oggi doveva arrivare Hizzy e sei arrivato tu, quindi tu sei
Hizzy!”.
“Non sono Hizzy, stupido mostriciattolo! Mi chiamo Gaara, te l'ho già detto!”.
“Ahahahah! Quanto sei divertente, Hizzy: hai così tanta voglia di scherzare! Sei
proprio un simpaticone!” (Gaara? Nd Tutti dubbiosi).
Gaara si appoggiò ad un albero massaggiandosi le tempie.
“Io non sono Hizzy: te l'ho detto non so quante volte che mi chiamo Gaara!”.
Koromon scese dalle braccia di Naruto, che, rialzandosi, disse: “Consolati: Koromon,
qui, pensava che io mi chiamassi Tai!”.
Il ragazzo della sabbia saltò.
“KOROMON?! QUEL COSO HA UN NOMEE?!”.
Il budino si appiccicò alla gamba di Gaara. “Sì! Io invece sono Motimon! Molto
lieto!”.
Gaara sbuffò. “Sì, vabbé! Senti Cosimon...”.
“Motimon!”.
“Va bene, quello che è, sono dettagli! Senti Motimon, ci puoi per favore dire DOVE
DIAVOLO SIAMO?!”.
“Beh, in effetti,” fece Naruto “me lo chiedo da quando mi sono svegliato!”.
Il posto in cui si trovavano sembrava in tutto e per tutto una giungla tropicale.
C'erano quelle che sembravano palme, alberi stranissimi, fiori enormi e colorati,
nessuno dei quali era riconosciuto dai due ragazzi.
“Questa è l'isola di File!” esclamò Motimon.
“File?”. Gaara afferrò un planisfero dalla borsa e iniziò a consultarlo. “Strano, qui
non mi risulta nessuna isola con questo nome.”.
“Beh, se lo dicono loro...” disse Naruto. “Sai che faccio? Mi arrampico su un albero e
vedo un po'!”.
Naruto salì in cima ad un albero piuttosto alto.
Era proprio un'isola. Dovunque guardasse, c'era il mare sullo sfondo. Da una parte
si vedeva anche una montagna ma per il resto, mare.
“Cosa fai, Naruto?” chiese Koromon che si era arrampicato pure lui.
“Vedo il panorama... O meglio, vedo la situazione!”.
“NARUTO! PIANTALA DI FARE TARZAN E SCENDI DA QUEL CAVOLO DI ALBERO!!!”
strillò Gaara da sotto. “ANDIAMO A CERCARE GLI ALTRI E UN MODO PER
TORNARCENE A CASA!”.
“E dai, dieci minuti! Fammi esplorare l'iso...”.
“OH NOOOOOOO!” strillò Koromon.
“CASPITA SUCCEDE?!?” strillò Naruto.
“C'è Kuwagamon!”.
“Kuwagamon?! Chi cavolo è Kuwagamon?!”.
La risposta arrivò subito: un enorme bacherozzo rosso volante con due tenaglie
enormi e dei denti lungi una spanna e mezzo almeno stava puntando (guarda caso)
dritto dritto sul loro albero, con la chiarissima intenzione di ridurre Naruto e
Koromon a croccantini per cani.
“O ZEUS!!!” strillò Naruto. “QUELLO E' KUWAGAMON?!”.
“Sì!” esclamò terrorizzato Motimon. “E' cattivissimo e cerca sempre di ucciderci!”.
Gaara sorrise.
“Tranquillo Motimon: adesso ci penso io a fargli capire chi comanda.”.
Portò un braccio all'indietro e...
“Ma che ca...”.
Piegò l'altro braccio all'indietro.
“Ma che razza di... O cacchio no... No, vero? No, no, NOOOOOOOOOOO!!!!”.
“GAARA, CAVOLO C'HAI DA URLARE?!” strillò Naruto che nel frattempo era sceso
dall'albero e teneva Koromon (terrorizzato) in braccio.
“LA MIA GIARA E' SPARITA!!!”. Gaara era cianotico: un fenomeno rarissimo, mille
volte più raro di un'eclissi totale. “NON CE L'HO PIUUUUUU'! E' SPARITA NEL
NULLA!!! LA MIA PREZIOSISSIMA, ADORATISSIMA GIARA!!! ODDIO NARUTO, DOVE
STA?!”.
“E CHE CAVOLO VUOI CHE NE SAPPIA IO DI DOVE CAVOLO STA LA TUA CAVOLO DI
GIARA?!”.
Intanto Kuwagamon si avvicinava.
“Gaara, dobbiamo tagliare la corda o altrimenti quello ci ridurrà ad un mucchio di
carne macinata!” esclamò Naruto.
“IO NON ME NE VADO SENZA LA MIA GIARA!!!” strillò quello con gli occhi da pazzo.
Ormai era ufficiale: Gaara era in completa balia di un esaurimento nervoso in piena
regola.
“E SAI QUANTO MI FREGA DELLA TUA GIARA?! DOBBIAMO ANDARCENE O QUELLO
CI AMMAZZA!!!”.
“NARUTO!!!” urlò terrorizzato Koromon.
Vedendo Kuwagamon vicinissimo puntare dritto su di loro, Naruto, nell'arco di
mezzo secondo:
a) Prese in braccio Koromon;
b) Ripescò Gaara che si stava infilando sotto un cespuglio strillando:
“GIARAGIARAGIARAGIARAGIARAGIARAGIARAGIARA!!!!”;
c) Gli piazzò in braccio Motimon.
Dopodiché, con Koromon in braccio e tenendo Gaara per la maglietta che teneva
Motimon in braccio, Naruto, come se avesse un razzo legato alla schiena, cominciò
a correre con Kuwagamon alle calcagna, Motimon e Koromon che urlavano e Gaara
che volava a mezz'aria e stava morendo strozzato perché Naruto, correndo a 300
chilometri orari, lo teneva per la parte dietro del collo della maglietta (Scusa, ma in
questa storia devo sempre essere quello che ci rimette, fa le figuracce e urla? Nd
Gaara spazientito) (Darling, se per una volta sei quello che viene maltrattato invece
che quello che maltratta non è mala cosa! Nd Vale sorridendo serafica).
Vedendo, dopo mezz'ora buona d'inseguimenti su e giù per la foresta, che
Kuwagamon era più che mai deciso a fare di loro il proprio pranzo, Naruto
s'imbucò sotto un enorme cespuglio di rododendri (Rododendri nella giungla
tropicale? Nd Tutti perplessi) (Beh, se ci sono animali come Koromon, Motimon e
Kuwagamon non ci possono essere rododendri?! E comunque l'autrice sono io e
faccio come voglio! Quindi o state zitti o fate commenti intelligenti, CAPITO?!?!? Nd
Vale seccatissima da questi interventi cretini) e riuscì a salvare sé stesso e i suoi
compagni di disavventura dalle fauci dell'orrido mostro.
“Se n'è andato!” esclamò sollevato Motimon dopo essersi affacciato a controllare la
situacion esterna.
“Evviva Naruto!!!” strillò estasiato Koromon saltando in braccio al suddetto.
“Ma dai, non dovete ringraziarmi, vi pare, l'ho fatto con piacere...” fece Naruto con
falsissima modestia. Accanto a lui, Gaara riprendeva fiato (Provate voi a restare in
apnea per mezz'ora! Nd Gaara sfiatato). La faccia, da bianco latte, gli era diventata
blu notte e, con i capelli rossi, lo faceva sembrare il Grande Puffo.
Dopo circa mezz'ora (tempo che servì al roscio per ripigliarsi un attimo) uscirono
dal cespuglio e...
“Ehi ragazzi!” fece una ragazza alta e bionda.
“Temari!” esclamò Naruto. “Stai bene?”.
“Tutto OK! E voi? Avete avuto problemi con quella specie di cervo volante taglia
XXXL che è passato un secondo fa, vero?”.
“Non me ne parlare...” borbottò Gaara.
Solo allora si accorse di un animaletto ai piedi della sorella. Era una specie di palla
rosa con un gran ciuffo di foglie blu in testa e dei corti “tentacoli” al posto dei piedi.
“UN ALTRO COSOOO?!” strillò il fratello.
“Ragazzi, lei è Pyocomon!” lo presentò Temari.
“Loro, Temari, sono Koromon e Motimon!” li presentò Naruto.
Poi si guardò attorno.
“Chissà dove sono gli altri!” si chiese.
“Ci sono altri umani come voi?!” chiese Motimon con gli occhi pieni di speranza.
“Sì, siamo in otto!”. E raccontò loro com'erano finiti lì.
“Allora siete i digiprescelti!” strillò estasiato Koromon.
“I digicosa?” fece Temari.
“Digiprescelti! Gli umani scelti per salvare Digiworld dalla catastrofe!” spiegò
Motimon.
Proprio in quel momento, mentre i tre ragazzi aprivano bocca per chiedere
spiegazioni, sopraggiunse dal folto del bosco un altro animaletto rosa. Questo però
camminava a quattro zampe.
“ODDIO BASTAA!!!” strillò esasperato Gaara.
“MA QUANTI SIETE?!” lo seguì a ruota Naruto.
L'animaletto si girò nella direzione da qui era venuto ed esclamò: “Lee! Lee, li ho
trovati!”.
E dalla foresta spuntò correndo Rock Lee.
“Grande Tokomon!”.
Un'altra voce dietro di lui.
“Rock Lee, aspettami!”.
Sasuke uscì dalla foresta. Teneva in braccio una palla pelosa bianca e arancione, con
un gran corno in fronte.
“Lee! Sasuke!” esclamò Naruto. “Meno male che state bene!”.
Poi guardò Tokomon e l'animaletto in braccio a Sasuke.
“Anche tu hai uno di questi... animaletti?”.
“Sì!” confermò Sasuke. “A quanto pare ce l'abbiamo tutti!”.
“Ok!” fece Naruto. “Allora, il mio si chiama Koromon, quello di Gaara Motimon,
quello di Lee Tokomon, quello di Temari Pyocomon... e il tuo? Ce l'ha un nome?”.
“Certo!” fece Sasuke, ma tentennava. “Ehm, è...”.
L'esserino bicromatico e cornuto in braccio a lui, con vocina lattemiele, rispose:
“Io... mi chiamo Tsunomon.”.
“CHE TENEROOOOOOOOOO!!!” trillò Temari.
“Bleah.” fu il commento del fratello.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”.
Tutti i presenti saltarono come tappi di champagne.
Dalla foresta spuntò, correndo e urlando come un folle, Kankuro.
“Solo lui sa urlare così.” fece Temari.
Gaara non perse l'occasione di fare una bella lavata di capo al fratello per rifarsi con
il pubblico della figuraccia fatta con Kuwagamon.
“Kankuro, sei il disonore della famiglia, degli antenati e della patria!!!” strillò con
voce da giudice dell'Inquisizione.
“AIUTOOOOOOO!!!”. Quello era bianco. “C'è un orribile mostro che mi corre dietro!”.
“Non sono un mostro!” fece una vocina alle sue spalle.
E saltò fuori una specie di foca taglia XXXS, marrone e bianca con un gran ciuffo
arancione sul cranio, che si aggrappava alla spalla del ragazzo con le pinne anteriori.
“Sono Pukamon!”.
“AAAAAAAAAAAAAAAAH!” strillò Kankuro.
“O dei...” mormorò depresso il fratello.
Dopo che Kankuro si fu calmato un minutino, si fecero le dovute presentazioni.
“Scusate... cosi, ma voi che robi siete?” chiese poi Sasuke con la sua nota
delicatezza.
Koromon, Motimon, Pyocomon, Tokomon, Tsunomon e Pukamon si riunirono in un
gruppetto e, in coro, trillarono:
“NOI SIAMO DIGIMON, MOSTRI DIGITALI!!!”.
“Digimon?!” esclamarono in coro i ragazzini. “Che cavol...”.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”.
Tutti saltarono.
Era la voce di Ino!!!
L'intero gruppo corse in direzione dell'urlo.
“Sempre a correre appresso a qualcuno, che p***e...” borbottò Sasuke (OOOOOOH!!!
Nd Vale impugnando di corsa la Uzie e puntandola fra gli occhi di Sasuke)
(SCUSASCUSASCUSA!!! Nd Sasuke in balìa del terrore).
Dalla foresta saltò urlando Ino con dietro un piccolo Digimon che sembrava una
piantina.
“OMMAMMAMIA, che paura!” esclamò la ragazza. “Tutto bene, Tanemon?”.
“Sì, Ino!” rispose lei.
Ma non appena Ino vide Sasuke cambiò da così a così. La faccia ripigliò colore, i
suoi occhi scintillarono e, con uno scatto da pantera, gli si appiccicò addosso come
una tellina allo scoglio.
“SASUKEEEEEEE!!! SASUKINO MIOOOOOOO!!!”.
“Oh no.” mormorò inorridito il rampollo del clan Uchiha (SASUKINO!!! ODDIO,
SASUKINO!!!! Nd Vale sbellicandosi dalle risate) (SULLA MIA PELLE RIDI!!! Nd
Sasuke nero come una fettina bruciata).
“Perché non andate ad appartarvi dietro un cespuglio per sbaciucchiarvi e fare le
vostre schifezze?” commentò Gaara, dolce come un bicchiere di succo di limone.
“Perché non te ne vai a quel paese?” ribatté acidissima Ino. “Sei solo invidioso
perché Sasuke è bello e tu invece sei un cesso inguardabile!” (NOOOOO! Pure tu
adesso?! Nd Vale inorridita).
“Intanto ha un sacco di ragazze che gli vengono dietro, il cesso inguardabile!”
commentò Gaara con aria di sfida (ARIDANGHETE CON 'STE PAROLE!!! Nd Vale
sbattendo la testa contro il muro). “Posso avere tutte le donne che voglio, io!”.
“Certo,” fece Naruto ghignando “basta che paghi.”.
A questa frase seguirono varie reazioni parallele. Rivediamole al rallentatore:
a) Gaara si gonfiò come il pane nel forno e divenne rosso come un tacchino;
b) Temari, Kankuro e Rock Lee, intuendo il pericolo mortale che incombeva, corsero
a rifugiarsi in un bunker antiatomico costruito lì vicino da Vale in persona per
salvarli dalla follia omicida del roscietto (Sennò poi dove li piglio tre rincretiniti che
li sostituiscano?! A Shikamaru non va di spostarsi da casuccia, Neji ha preteso di
essere pagato diecimila euro al giorno, Choji voleva che, a fine avventura, gli offrissi
un gelato al giorno per vent'anni, Hinata mi ha detto che ha paura! Ma che siamo
scemi?! Mi tengo buoni questi! Nd Vale con ancora la spatola in mano e i vestiti
sozzi di calce e cemento);
c) Ino saltò, terrorizzata, in braccio a Sasuke, le cui gambe avevano assunto la
consistenza del burro fuso e la faccia il colore del latte;
d) Naruto si pentì amaramente della battuta e sì gettò ai piedi di Gaara
abbracciandogli le ginocchia e implorando pietà.
Ma proprio mentre il roscio folle stava per iniziare a far strage dei suoi compagni
mediante due Uzie rimediate chissà dove (Eh già, CHISSA' DOVE... Nd Tutti
guardando Vale) (Non guardate me, non gliele ho date io: non sono pazza fino a tal
punto! Nd Vale sulla difensiva), dalle alte chiome degli alberi saltò fuori una
vecchissima conoscenza di Gaara e Naruto: Kuwagamon.
“ANCORA TUUUUUUUU!!!” strillarono i due correndo alla testa del branco che
scattava verso uno sperone roccioso a picco sulla foresta vergine.
Punto della situazione:
i ragazzini si trovavano sulla punta dello sperone con dietro il baratro e davanti un
Kuwagamon incavolato nero e a digiuno da una settimana.
“Ragazzi, siamo nella m***a fino al collo.” constatò Naruto.
“Ma dai?!” fece Rock Lee tremando come una foglia.
“Speriamo almeno che non faccia l'onda.” aggiunse Kankuro.
Profetiche le del ragazzino parole furono (CHEEEEE?! Nd Tutti i protagonisti
sgranando gli occhi) (Si chiama costruzione omerica! Nd Vale saputa) (E chi la
conosce?! Nd Tutti i protagonisti scettici) (Bamboli, frequento il liceo classico: ne
saprò un pochino più di voi in fatto di letteratura?! Vabbuò, traducendo per voi è:
“Le parole del ragazzino furono profetiche”! Nd Vale). Kuwagamon iniziò ad
avvicinarsi ruggendo minacciosamente.
A quel punto i sette Digimon scattarono verso il bestio con urli di battaglia.
“NOOOOOOOOOOOOOOO!!!!” strillarono i ragazzini in coro. Sì, perfino Gaara:
dopotutto Motimon era simpatico e carino, perché lasciare che finisse nello
stomaco di un gigantesco cervo volante?
Ma proprio mentre Naruto e gli altri urlavano ai loro piccoli amici di fermarsi...
… accade qualcosa di fenomale.
Vi ricordate gli oggettini che avevano raccolto prima di piombare in quel posto?
Ebbene, gli schermi di essi cominciarono a brillare, sempre più forte, sempre più
forte. Finché...
I piccoli Digimon furono avvolti da un campo di luce accecante.
“Ma che succede?!” strillò Temari.
Detto fatto, i sette Digimon cambiarono forma!
Koromon digievolse in Agumon!
“NOOOOOOO!” strillò Naruto. “IO VOLEVO CHARIZARD!!!” (Cretino! Quello è un
Pokémon! Nd Vale dandogli una papagna sulla zucca) (AHIO!!! Nd Naruto
massaggiandosi il punto dolente).
Motimon digevolse in Tentomon!
“Di tutti proprio il bacherozzo mi doveva capitare...” commentò acido Gaara. “vabbé,
speriamo almeno sia forte.”.
Tsunomon digievolse in Gabumon!
“Quant'è figo! Proprio come me!” strillò estasiato Sasuke (Se lo dici tu... Nd Vale).
Pyocomon digievolse in Pyomon!
“Che carinaaa! E' carina come me!!!” trillò Temari (Copiona... Nd Sasuke).
Tanemon digievolse in Palmon!
“Che bello, una piantina!” esclamò Ino.
Pukamon digievolse in Gomamon!
“Foca era e foca rimase...” mormorò depresso Kankuro.
E infine, Tokomon digievolse in Patamon!
“Che tenero! Però sembra una schiappa...” notò Rock Lee (Abbi fede, Lee, abbi fede...
Nd Vale facendogli l'occhiolino).
Dopo questa parata di digievoluzioni, i sette Digimon così cambiati iniziarono una
parata di attacchi contro Kuwagamon.
Palmon con un attacco di: “LIANE AVVOLGENTI!” bloccò Kuwagomon. Patamon gli
sparò una: “BOMBA D'ARIA!”. Gomamon, con mossa geniale, rotolò sotto al piede
di Kuwagamon facendolo cadere in ginocchio. Gli altri, nell'ordine Agumon,
Tentomon, Gabumon e Pyomon attaccarono con:
“BABYMETEORA!”.
“MINISAETTA!”.
“SOFFIO INFUOCATO!”.
“FUOCO MAGICO!”.
Il bestio, così indebolito, cascò all'indietro sparendo nell giungla.
Dopo circa venti secondi di silenzio, scoppiò la festa. Ognuno corse, urlando di
gioia, ad abbracciare il proprio Digimon. Non proprio tutti...
“Sì, Tentomon, non sei andato male, ma la prossima volta devi fare di meglio...” si
limitò a commentare Gaara.
Ma proprio mentre i ragazzini tiravano fuori da chissà dove calici di cristallo e
spumante per brindare alla vittoria, le fauci di Kuwagamon si conficcarono nel
terreno, spaccarono la roccia e distrussero lo sperone, facendo precipitare i
ragazzini (Ancora?! Nd Tutti) e i loro Digimon di sotto....
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO
EPISODIOOOOO!!!!!!!!
VALERYDELL95
Narutomon
OVVERO:
Se Naruto incontra i Digimon
DI VALERYDELL95
IMPORTANTE AVVISO AI LETTORI:
Per cause di forza maggiore, dal prossimo episodio in poi riunirò due puntate
della serie originale di “Digimon” in un solo episodio di questa fanfiction (quindi
quest'episodio è singolo). Così durerà di meno e voi vi divertirete di più!!!
Vale
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI:
Naruto, Sakura, Sasuke, Temari, Kankuro, Gaara, Rock Lee e Ino, dopo essere precipitati nel “buco
nero” finiscono sulla misteriosa isola di File, su cui vivono delle stranissime creature chiamate
Digimon. I ragazzini vengono attaccati da Kuwagamon, un ferocissimo e gigantesco Digimon.
Quando tutto sembra perduto, i sette piccoli Digimon si trasformano e diventano più forti,
mettendo K.O. il mostro. Però Kuwagamon si rimette in piedi e, conficcando le tenaglie nella
roccia dello sperone su cui stavano i nostri amici, li fa volare di sotto...
EPISODIO 3:
JURASSIC PARK!
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!”.
Palmon fece un misero tentativo di salvezza. Si abbracciò a Ino e, con le liane
avvolgenti, si appigliò ad una sporgenza della parete rocciosa, ma essa si staccò. E
le due... Via di sotto!!!
I sette ragazzini e i sette Digimon già vedevano la loro fine: sfrittellati sulle rocce. E
Vale avrebbe voluto, ma dato che senza di loro la storia non ci sarebbe stata, decise
di rispettare il copione originale. E così mise in atto quello che chiamava “megacolpo-di-fortuna-tipico-dei-protagonisti”: sotto di loro non c'erano le rocce, bensì
un allegro fiume abbastanza profondo da permettere ai quattordici sfigati di
piombarci dentro senza spiaccicarsi sul fondo.
E' così fu: in meno di tre secondi tutti quanti... SPLASH! fecero un bel bagnetto nelle
acque del fiume.
“PESCI D'ASSALTO!” urlò Gomamon. E un branco di colorati pesciolini si mise sotto
ai nostri amici facendo da zattera vivente.
“CHE FIGATA!!!” esclamò Naruto. “Sono grandi, 'sti pesci! Ci hanno salvato
dall'annegamento sicuro!”.
“Guardate lì!” fece Ino.
Kuwagamon stava cascando di sotto pure lui (Mica s'è spostato, il pirla... Nd Tutti)
(Mi serve che cada per il prossimo trucco! Nd Vale) e, con un tuffo a mega-bomba,
piombò in acqua.
“Oh, m***a.” disse Gaara, la cui sincerità e schiettezza in fatto di parole era ben nota.
Ma non aveva tutti i torti, la forza portante di Ichibi (CHIIIIIIIII?! Nd Tutti) (Il demone
di Gaara si chiama anche Ichibi, che vuol dire “una coda”! Nd Vale felicissima di
sfoggiare la sua conoscenza dei demoni Cercotteri), perché s'alzò una catena di
onde da 15 metri l'una!!!
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!” (Ma in 'sta fic urlano
sempre?! Nd Tutti stufi) (E questo è solo l'inizio... Eh eh! Nd Vale diabolica) (Poveri
noi... Nd I protagonisti depressi).
Come la logica suggerisce, lo sciame di onde scatenò il putiferio sull'improvvisata
zattera. Tutti, terrorizzati, s'aggrappavano ai pesci cercando disperatamente di
restare a bordo e sperando nella clemenza della sorte, che era poi quella di Vale; gli
unici felici erano Rock Lee e Naruto che, avendo visto fin troppe puntate di
Baywatch, impazzirono del tutto e si misero in ginocchio sulla zattera alzando le
braccia e cantando in coro il ritornello della canzone di Shrek: “Ehi, now/ you're an
all Star/ get your game on/ go, play! Ehi now/ you're a Rock Star/ get the show on/
get paid!!!”.
Ma quella follia ebbe ben presto termine: infatti Vale, nella sua infinità bontà, fece
venire un'onda più forte che buttò tutti, Digimon e pargoli, sulla sponda del fiume
(Non sia mai detto che sono senza cuore e senza pietà! Nd Vale). Mentre la maggior
parte dei passeggeri atterrò in ginocchio cavandosela al massimo con una
sbucciatura, Naruto e Rock Lee atterrarono di muso massacrandosi la faccia.
“AHIOMAMMA!!!” strillarono in coro i due amici.
Dopo essersi ripresi un minuto, Ino esclamò: “Appena torno al Villaggio della Foglia
lo racconto, ma non credo che qualcuno mi crederà!”.
Sasuke, riprendendo fiato, aggiunse: “Se mai riusciremo a tornarci...” (Con Vale
come autrice non si sa mai! Nd Sasuke guardando sospettoso Vale) (Questa me la
paghi, Sasuke Uchiha... Nd Vale minacciosa)
“Io non ho ancora capito cos'erano quei pesci che c'hanno salvato!” fece Kankuro.
“Semplice!” spiegò Gomamon. “Sono pesci d'assalto! Io comunico con loro e posso
dargli istruzioni!”.
“Ma allora sei stato tu a salvarci!”.
“Esatto!”.
“Ah, grazie infinite Pukamon!”. Il ragazzo esitò, assai confuso. “Cioè, volevo dire...”.
Il Digimon sorrise. “Volevi dire Gomamon!”.
“GOMAMON?!”.
Ebbene sì! Nonostante le loro menti fossero lente come bradipi (EHI!!! Nd Tutti i
protagonisti umani stizziti) (Ah ah! Nd Vale perfida), i ragazzi s'erano finalmente
accorti del repentino cambiamento di colore, forma, voce e taglia dei loro amici
digitali!
“Non sei più Tokomon, allora!” chiese Rock Lee al suo Digimon. “No, Lee: adesso mi
chiamo Patamon!” rispose quello, una graziosissima creatura arancione con due
alucce da pipistrello al posto delle orecchie.
Quello che era stato Koromon e che adesso era diventato un mini T-Rex arancione
con gli occhi verdi e una buffa voce, si alzò: “Ora vi spiego: ci siamo digievoluti!”.
“Digievoluti?! E che roba è?!” fece Naruto mentre fissava il T-Rexino sgranando i
suoi occhi blu.
“Somaro.” fece Gaara, al quale non stava bene di dover stare zitto per più di mezza
pagina. “Evolversi significa quando una specie cambia completamente forma,
passando ad un'altra più forte e di livello superiore!”.
Cioè che era stato Motimon, e che ora era una specie di grosso insetto rosso con le
antenne, due occhi da mosca, due tenaglie al posto delle braccia e una voce nasale,
si alzò in volo dicendo: “Giusto, ma la nostra è una digievoluzione! Io, per esempio,
mi sono evoluto da Motimon a Tentomon!”.
“Io mi sono digievoluta da Pycomon a Pyomon!” pigolò un grazioso uccellino rosa.
“Io mi sono digievoluto da Tsunomon a Gabumon!” esclamò uno strano animale
con un corno giallo sulla fronte e una pelliccia a strisce azzurre e bianche.
“Io mi sono digievoluta da Tanemon a Palmon!” disse uno strano vegetale bipede.
“E infine io mi sono digievoluto da Koromon ad Agumon!”.
“Wow, che bomba!” fece esaltato Naruto. “Ora siete più forti, e anche più fighi!”.
“Vero!” confermò Agumon. “Sai, sono veramente felice di averti incontrato, Naruto!”.
“Perché?”.
“Perché se tu non fossi venuto non mi sarei mai potuto digievolvere! Sarei sempre
rimasto Koromon: piccolo, debole e indifeso!”.
“Ah, ho capito! Ma non ci sono altri umani, qui a File?”.
“No no! Voi siete i primi che arrivano qua!” rispose Patamon.
“Scusate, non per fare il guastafeste,” li interruppe Sasuke “ma io vorrei andarmene
da qui!”.
“Sasuke ha ragione: anch'io voglio tornare al campo!” lo appoggiò Gaara. “Ammetto
che questo posto è bello e che voi Digimon siete creature interessanti, ma... come
dire... IO VOGLIO TORNARMENE A CASA!”.
“Paura, eh?” sogghignò Rock Lee.
“Non dire cavolate, non è per la paura! Primo: anche se volessimo esplorare
quest'isola non abbiamo cibo, acqua dolce e sacchi a pelo. Secondo: io voglio
tornare a casa perché, scusate, a casa ho le mie cose, i miei film e soprattutto la mia
giara, CA*****LA!!!”.
“Eh no che non ve ne andate, cocchi!”.
Dal folto della foresta era uscita una ragazza di quindici anni, dai ricci biondo scuro
raccolti in una coda di cavallo bassa e il colorito chiaro. Indossava una maglia verde
chiaro smanicata, pantaloni e scarpe da ginnastica bianchi e occhiali da vista dalla
montatura metallica blu. Teneva sulle spalle uno zainetto fucsia e impugnava un
grosso boomerang di legno con aria poco rassicurante. Era lei, la suprema,
implacabile, temutissima autrice della fiction. In una sola parola...
“VALE!!!” urlarono tutti decisamente e compresibilmente preoccupati.
“Ehilà, ragazzi.” li salutò l'Autrice (Notare la maiuscola! Nd Vale narcisista). “Come
va?”.
“Bene!” fece sarcastico Kankuro. “Stavamo meglio prima di finire in quest'isola
sperduta, ma insomma non c'è male!”.
“Mi fa piacere. Comunque, vi starete certamente chiedendo perché mi sono
scomodata a venire fin qui!”.
“Secondo me per ucciderci tutti.” ipotizzò Naruto.
“Ah ah ah. Sei sempre molto spiritoso, Naruto. No, non sono venuta qui per
uccidervi. Invece sono venuta per dirvi una cosa e darvene un'altra!”.
“Sì: per dirci che ci odi e per darci...” cominciò Sasuke, ma si ritrovò Giulietta, la
temibile e fedele Uzie di Vale (Mi ci sono affezionata e le ho dato un nome! Nd Vale
sentimentale), puntata alla tempia.
“Dicevi?” chiese serafica l'Autrice.
“Nulla.”. Sasuke era incavolato da morire, ma pensò che fosse molto meglio per lui
lasciar cadere.
“Perfetto. Dicevo, piccoli, che non ve ne andate da qui finché non avrete fatto ciò
che dovete fare!”.
“E che cosa dovremmo fare?” chiese Rock Lee.
Vale ci pensò un secondo e trovò un modo semplicissimo per fargli capire la
situazione.
“Avete presente le missioni che ricevete quando siete al vostro villaggio?”.
“Sì!” fecero i ragazzini.
“Bene. Allora, questa è esattamente come quelle, solo che da questa missione
dipende la salvezza di un intero mondo. Una missione speciale.”.
“Cosa significa?” chiese Ino.
“Ah no, ho già detto fin troppo, lo scoprirete più avanti. Un'altra cosa, piuttosto:
Naruto, non ti sei accorto che all'appello manca... qualcuno?”.
Lui si guardò attorno. Sbiancò.
“PERDIANA, NON C'E' SAKURA! ” (Evvai! Così avrò Sasuke tutto per me! Nd Ino
saltando di gioia) (Spiacente, carina: niente inciuci, baci, fidanzamenti et simili nelle
mie fanfiction! Nd Vale) (Arpia! Nd Ino furiosa).
Poi Naruto guardò Vale con occhi di fuoco.
“Cosa le hai fatto, autrice psicopatica?”.
In quel momento, se fossero stati nel mondo dei ninja, Naruto sarebbe già arrivato
a tre code. Ma sfortunatamente per i poveri ragazzi Vale era molto previdente e per
nulla scema: aveva infatti annullato a tutti arti magiche, arti illusorie, arti marziali
(NOOOOOOO!!! LE UNICHE CHE HO!!! Nd Rock Lee strappandosi ciocche di capelli
dalla frangetta), sharingan, demoni e chakra, preoccupandosi in particolar modo di
togliere a Gaara tutti i suoi poteri, scudo e armatura di sabbia compresi (Brutta
strega! Appena usciamo di qui te la faccio pagare! Nd Gaara fuori di testa. Vale
fischietta ^__^). Aveva inoltre confiscato tutti gli accessori e le armi che avevano:
così facendo aveva trasformato quelli che erano sette ninja niente male (Senza
contare le due forze portanti! Nd Vale soddisfattissima) in un branco di ragazzini
inoffensivi, indifesi e vulnerabili. Un risultato davvero eccellente (PER TE!!! Nd I
ragazzini furiosi. Vale sorseggia una bottiglietta di aranciata fresca ignorandoli
bellamente)!
Comunque, Vale, resistendo con immensa difficoltà alla tentazione di far ingoiare a
Naruto il boomerang che ella teneva fra le mani, sorrise.
“Placa i bollenti spiriti, biondo. Non hai motivo di agitarti, dato che Sakura non è
qui a File.”.
“COOSA?!”.
“Esatto! Non devi preoccuparti per lei: è rimasta al campo e sta bene, per cui
tranquillizzati! Ora, tornando a noi, devo consegnarvi una cosa: un'oggetto a dir
poco fondamentale per il successo della vostra... missione!”.
Dallo zaino l'onnipotente (Che umiltà! Nd Tutti sarcastici) Autrice tirò fuori una
strana borsa nera, piatta e rettangolare, con la zip chiusa.
“Ora, come vi ho già detto, l'oggetto ivi contenuto è estremamente importante,
oltre che molto costoso, per cui vi proibisco categoricamente di perderlo o
romperlo! Anche se vi verrà una voglia pazzesca di prenderlo e scaraventarlo contro
una roccia, e credetemi, questo accadrà sicuramente e più di una volta, MI
RACCOMANDO: calma e sangue freddo!”.
“Perché dovremmo sbatterlo su una roccia?” chiese Temari.
“Perché gli oggetti di questa categoria hanno la capacità di far uscire la parte più
violenta e irrazionale di una persona! Sono sicura che perfino la vostra cara, buona
e dolce Hinata perderebbe il controllo se fosse messa alle prese con uno di questi!”.
“Sì, ma cosa può essere di tanto terribile?” chiese Ino.
Vale tese in avanti la borsa e, lentamente, la aprì.
“Ma è un computer portatile!” esclamarono in coro i ragazzini.
“Esatto! Un ottimo computer portatile, di ultima generazione! Oltre ad essere blu,
invece che il solito nero o grigio, ha un'ottima memoria, un'ottima RAM, un'ottima
scheda grafica e un CPU fantastico! E' davvero una bella macchina!”.
“Sarà,” fece Gaara scrutando attentamente il PC, “ma io ho sentito di gente che ha
avuto un esaurimento nervoso per colpa di questi affari!”.
“Ah, sta' sicuro che con voi non accadrà,” gli disse Vale rimettendo il portatile nella
borsa e chiudendone la zip, “dato che ho deciso di darlo in custodia alla persona
più... diciamo, affidabile del gruppo!”.
“Ovvero?”.
“Tu, Gaara.”.
Il ragazzo del deserto fece un salto di undici metri.
“CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?!”.
Vale gli mise in mano la borsa. “Esatto! Ho deciso che sarai tu ad amministrare l'uso
del computer!”.
“MA SE NON SO NEMMENO COME SI ACCENDE, QUEST'AFFARE!”.
Ma ormai l'Autrice aveva emesso la sentenza e non c'erano obiezioni, proteste,
pianti o suppliche che tenessero. Dal suo zaino tirò fuori un tomo di almeno mille
pagine, che posò sulla borsa dicendo: “No problem, my darling! Eccoti il manuale
delle istruzioni: leggilo bene, mi raccomando! Tanto tu non dormi, quindi il tempo
per studiare non ti manca!”.
“MA IO NON INTENDO PASSARE LE NOTTI A LEGGERMI 'STA SPECIE DI...”.
Non aveva nemmeno finito la frase che si ritrovò Giulietta puntata fra le orbite
oculari.
“Dicevi?” fece Vale serafica.
Gaara, per la prima volta volta in vita sua e di grande malavoglia, fu costretto a
cedere. “Dicevo che studierò il manuale.” sbuffò.
“E che?”.
“E che tratterò il computer con i guanti bianchi.”.
“Bravo bambino!” gli disse Vale pizzicandogli una guancia a mo' di zia rompiscatole.
Dietro Gaara, gli altri si stavano piegando dalle risate, mentre lui era rosso come un
tacchino e meditava atroci sogni di vendetta contro Vale (Sogni che resteranno tali!
Nd Vale).
“Ah, un'altra cosa”. L'Autrice scrutò il gruppo con occhi minacciosi da tigre. “Vedete
il boomerang che ora tengo in mano? Da ora in poi, se sento UNA ED UNA SOLA
parolaccia, questo boomerang vi colpirà fra capo e collo e, credetemi, fa male! OK,
adesso io me ne vado, ma sappiate che vi tengo d'occhio sempre.”.
“Ma non sappiamo dove andare!” protestò Sasuke.
“Tranquillo, Sasuke! Dovete soltanto seguire il corso del fiume e in men che non si
dica arriverete alla vostra prossima tappa: il mare! Ora me ne vado! BON VOIAGE,
citrulli!”.
Detto ciò Vale sparì nella giungla.
“Brutta st***za...” borbottò Gaara, e il boomerang, uscendo velocissimo dalla
giungla, lo colpì con violenza dietro al collo!!!
“AHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”.
Mentre il boomerang rientrava rapidamente nella foresta, la voce dell'onniveggente
Autrice disse: “Bello, guarda che ti sento, eh? quindi evita accuratamente di dire
parolacce, altrimenti credo che proseguirai il viaggio con un bel trauma cranico!
Sono miope ma non sorda, per fortuna!!!”.
Dopo circa quattro ore di camminata nella giungla fitta ancora non s'era sbucati da
nessuna parte.
“Secondo me Vale ci ha preso in giro!” commentò Ino. “Magari 'sto fiume non
sbocca da nessuna parte!”.
“Ehi ragazzi!” fece Gomamon, che li seguiva nuotando nel fiume. “Il mare! Vedo il
mare!”.
E il mare c'era davvero. Eccome, se c'era! All'inizio l'Autrice, che, in quanto tale
poteva fare il bello e il cattivo tempo, voleva far trovare ai protagonisti una spiaggia
con relativo mare modello “Marrana di Fiumicino”, ma poi pensò che l'idea era di
una crudeltà eccessiva. E fu così che davanti agli occhi stupefatti dei protagonisti si
presentò una visuale modello “Spiaggia polinesiana”: palme, sabbia bianca,
conchiglie che avrebbero fatto la gioia di ogni collezionista e mare calmo e
cristallino! Un paradiso!!! Tanto a Vale le occasioni per... divertirsi scatenando sui
protagonisti sfighe, ielle e affini non sarebbero certo mancate, per cui, all'inizio,
voleva concedere loro un po' di pace. Ma purtroppo per Naruto & Co. Vale ebbe
presto modo di pentirsi del suo atto di generosità...
Perché Gaara, non appena vide la spiaggia, cambiò ad una velocità che toccava
quella della luce. I suoi occhi scintillarono; sul suo viso, di norma espressivo come
quello di una talpa, sbocciò un sorriso enorme e si tuffò a pesce sulla sabbia
SCARAVENTANDO VIA LA BORSA COL PORTATILE E IL MANUALE DENTRO!!!
La funesta ira di Vale, in confronto a cui quella di Achille pie' veloce non era nulla, si
risvegliò in tutta la sua devastante potenza e subito l'Autrice si apprestò a punire il
colpevole del misfatto con l'aiuto della fedele Giulietta. Ma poi, con un ghigno
malefico, si rese conto che non conveniva. Optò, invece, per l'elemento sorpresa:
avrebbe, per quel momento, fatto passare e poi avrebbe scaraventato sul roscio la
sua spietata vendetta a mo' di pece bollente, punendo così l'orribile empietà.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!” sghignazzò ferocemente Vale nel suo
lussuosissimo camper, da cui seguiva le azioni dei suoi sottopost... ehm, ^///^ dei
suoi ragazzi. Detto Hollywood, il camper poteva raggiungere la notevole velocità di
140 chilometri orari, andava su qualsiasi terreno e funzionava ad energia solare
(Dato che qui splende sempre il sole risparmio! Nd Vale). Hollywood era lungo,
dalla targa anteriore a quella posteriore, circa venticinque metri (Una limousine non
sarebbe stata altrettanto pratica! Nd Vale) ed era fornito di: pilota automatico,
navigatore satellitare di ultimissima generazione con voce-guida in dialetto romano,
un PC collegato ad Internet che al confronto quello della NASA è un rottame. Il
suddetto PC aveva come sfondo sul desktop una stratosferica, meravigliosa, soave e
poetica immagine dell'insuperabile, mitico Lugia che nuota nell'oceano blu (Il mio
Pokémon preferito!!! Nd Vale con gli occhi scintillanti) (Ma va'?! Non l'avevamo
capito! Nd Gaara sarcastico) (E tu che c'entri?! In questo punto non ci sei: TORNA
IMMEDIATAMENTE ALLA TUA POSTAZIONE, ROSCIO!!! Nd Vale tirandogli una
scarpa da ginnastica) (AHIO! Nd Gaara colpito in testa dalla medesima). Dulcis in
fundo, Hollywood era fornito di vasca idromassaggio, letto matrimoniale e una
minibiblioteca. Per quanto riguardava i vettovagliamenti: Vale si faceva spedire,
oltre ai normali cibi, baguettes dalla Francia, carbonare già fatte e pizze margherite
da Roma, pile di paella dalla Spagna e acqua di sorgente dalle Alpi. La cosa che
Vale amava di più, però, erano gli arancini, i rustici, le focacce, le granite, il gelato e
i dolci, soprattutto cannoli, che si faceva mandare direttamente dalla Sicilia. Questi
ultimi sei prodotti erano preparati interamente a mano da un'anziana,
simpaticissima signora siciliana che Vale conosceva.
“AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!” sghignazzò di nuovo l'Autrice mentre spiava
i protagonisti dalla finestra con l'ausilio di un potentissimo binocolo da campo
dotato di zoom 10X (O__O Nd Tutti) e infrarossi. “Manco il demone Shukaku
potrebbe essere così perfido!”. (Questa è peggio di me... Nd Il suddetto
decisamente preoccupato) (E tu che cavolo vuoi?! In questa fic non ci sei, non
compari nemmeno nelle note! SPARISCI!!! Nd Vale attaccandolo con la scopa) (VA
BENE, VA BENE! Nd Il demone scappando via di corsa).
Frattanto Gaara si rotolava nella sabbia urlando: “SABBIA! SABBIA! DOLCE, CALDA,
MORBIDA SABBIA!!!”. Poi prendeva manciate della suddetta e la tirava in aria come
Zio Paperone tira lo monete, urlando di gioia.
Gli altri, rimasti almeno mezzo chilometro indietro, si accorsero invece di un
dettaglio che il roscio aveva del tutto trascurato. Sulla spiaggia c'erano sette cabine
telefoniche in perfetto stato, che squillavano a rotta di collo!!!
“MIAMIAMIAMIAMIAMIAMIAMIAMIAMIAAAAAAA!!!”
urlarono
i
ragazzini
fiondandocisi. Gaara, appena vide le cabine, fece un salto di trenta metri e atterrò
davanti ad una di esse. Ma non appena arrivarono lì davanti, lo squillo cessò di
colpo.
“Ma che...” fece Sasuke.
“Non vi sembra strano che su una spiaggia ci siano delle cabine telefoniche?” notò
Ino.
“Sai che mi frega se è strano o no!” strillò Naruto. “Io provo a chiamare!”.
“Aspetta!” fece Temari frugando nella borsa. “Dovrei avere delle schede... Ah, eccola,
tieni!”.
“Ecco la mia parte preferita!” sghignazzò Vale dal camper. “Ora si ride!”.
Mentre Gomamon, che aveva capito tutto della vita, si faceva una nuotata in quel
mare meraviglioso, Naruto entrò in una cabina, inserì la scheda e digitò un numero.
Dopo un paio di squilli, il telefono diede il segnale di conversazione avviata.
“Maestro!” esclamò Naruto. “Maestro Kakashi! Siamo finiti su un'isola deserta!
Venga a salvarci, LA PREGO!!!”.
Ma non fu Kakashi a rispondere, bensì la voce femminile della segreteria telefonica,
che disse testualmente: “Sono le ore novantacinque, cento minuti e
ottatantaquattro secondi! Bip bip bip!”.
“Ma che cavolo è?”.
Nelle altre cabine non andava diversamente. Ino provò a chiamare il maestro
Asuma, ma rispondeva la segreteria dicendo: “Previsioni meteo: probabili piogge di
rane e comparsa di funghi qua e là!”.
“Ma 'sto telefono è fuso!” esclamò la ragazza.
Intanto Kankuro, Temari e Gaara provarono, nell'ordine, a chiamare il maestro Bachi,
ma a loro andava peggio che agli altri perchè l'odiosa segreteria rispondeva
dicendo sempre la stessa cosa: “L'utente chiamato al momento è sulla Luna: si
prega di munirsi di un razzo!”. Dopo il quarto tentativo Gaara, furibondo, sbattè la
cornetta sul ricevitore con tale violenza che fracassò tutto l'apparecchiò (E tanto
paga lui! Nd Vale soddisfatta segnandosi su un quadernino: “Giorno 1: Gaara sfascia
un telefono. Cifra da pagare: centocinquanta euro”).
Rock Lee, incurante delle assurdità che sparava la segreteria, si era incollato alla
cornetta supplicando: “MAESTRO GAI! MAESTRO GAI! LA PREGO,
RISPONDAAAAA!!!”. Dopo sette tentativi a vuoto, i suoi compagni dovettero
letteralmente trascinarlo via dall'apparecchio. Sasuke, ridotto alla più completa
disperazione, giocò l'ultima carta: tentò di chiamare nientemeno che suo fratello
Itachi. Nulla da fare. La segreteria rompiballe gli rispondeva dicendo: “Spiacente,
ma dobbiamo informarla che l'utente chiamato ha gettato il cellulare in pasto ai
coccodrilli!”.
Dopo questi fallimentari tentativi, ragazzi e Digimon si sedettero sulla sabbia, poco
lontano dalle cabine. Nonostante gli altri avessero cercato di dissuaderlo dicendogli
che era tutto inutile, Kankuro si era appiccicato a mo' di sanguisuga all'apparecchio
telefonico, chiamando tutti quelli che conosceva. Arrivò al punto di chiedere a
Naruto il numero di Shino, che Kankuro odiava con tutto sé stesso, pur di tornare a
casa!
“Ma sta ancora lì?!” chiese stupita Ino.
“Sì, non molla!” sospirò Temari. “Tanto risponde sempre quella voce dicendo
cavolate!”.
Tornò Kankuro con una faccia da funerale.
“Nulla.”. Si abbatté sulla sabbia. “Non risponde nessuno.”.
“E adesso che si fa?” sospirò Rock Lee.
“Si fa come ha detto Vale: finiamo questa benedetta missione e poi ce ne torniamo
a casa!” disse Ino.
“Per forza!”. Sasuke iniziò a pasticciare sulla sabbia con un bastoncino. “Ma non
abbiamo nemmeno un pezzo di pane! Come...”.
Aveva appena detto ciò che dal cielo, appesa ad un paracadute bianco, scese una
grossa cassa di legno, che atterrò a cento metri da loro.
Tutti rimasero immobili per un istante. Un luuunghissimo istante.
“LA PAPPATORIAAAAAAAAAAAAAA!” strillò Naruto correndo verso la scatola.
“Naruto, non ti avvicinerai mica?!” esclamò Rock Lee.
“Perché no?”. La forza portante della volpe a nove code guardò la scatola con occhi
famelici. “Scommetto che qui dentro c'è un sacco di roba buona!”.
Dato che pancia vuota non sente ragioni, gli altri si avvicinarono alla scatola.
“Ehi, sopra c'è una lettera!” notò Ino. La prese, la aprì e lesse:
HOLA, ragazzi!
Dato che la vostra missione non sarà breve, qui vi fornisco il
nécessaire per sopravvivere i primi tempi. Mi raccomando, NON
SPRECATELO (Naruto, non fare l'ingordo)! Una volta finiti questi
viveri
provvederò
a
farvene
trovare
altri,
ed
ogni
qualvolta
raggiungerete un obiettivo vi darò un premio!
Buona fortuna, ragazzi!!!
VALE
“In fondo non è cattiva!” disse Temari. “Ci augura anche buona fortuna!”.
“Io aspetterei a parlare...” la contrariò Ino guardando la lettera.
“Perché?”.
Ino riprese a leggere:
P.S: Purtroppo devo informarvi che, alla luce di recenti fatti, sono
stata costretta a prendere provvedimenti. In altre parole: NESSUN
PREMIO PER AVER RAGGIUNTO LA SPIAGGIA!!!
“COOSA?!” strillò Agumon. “MA NON E' GIUSTO!!!”.
“Abbiamo camminato quattro ore nella giungla e non ci premia nemmeno!”
protestò Patamon.
“Io non capisco!” fece Kankuro “Perché nessun premio?”.
E dal cielo piombò un aeroplanino di carta, che si posò sulla cassa.
“Credo sia la risposta alla tua domanda!” disse la sorella prendendo in mano
l'aeroplanino e aprendolo. Sopra di esso erano scritte tre parole:
CHIEDETELO A GAARA
Tutti si girarono verso il ragazzo.
“Gaara, hai per caso combinato qualcosa nelle ultime ore?” chiese Temari dopo
qualche secondo di silenzio.
“No, perché?”. Lui era perfettamente tranquillo.
Naruto lo squadrò da capo a piedi. Sbiancò.
“Gaara?”.
“Che c'è?”.
“Dov'è la borsa del portatile?”.
“Ce l'ho qui e...”.
E no, che non ce l'aveva!
“OPPORCAMISERIAAAA!!!” strillarono tutti quanti, ragazzi e Digimon, in coro.
“GAARA, IL COMPUTER ERA AFFIDATO A TE!!!”.
“Ora Vale ci ammazza!” esclamò disperato Tentomon.
“Calmi, ragazzi!” disse Gaara. “Si tratta solo di ritrovare la borsa e tutto sarà risolto.”.
“Prima che Vale ci peli vivi!” aggiunse Palmon visibilmente impaurita.
Dopo circa dieci minuti di ricerche, la borsa fu trovata dietro una piccola duna e,
fortunatamente, il PC era illeso (Fiù! Già ci vedevamo sistemati per le feste! Nd Tutti
i protagonisti tirando un sospirone di sollievo).
Dopo aver recuperato il computer, i nostri decisero di aprire la cassa per visionarne
il contenuto. Prima, però...
“Sono aperte le scommesse: secondo voi che c'è dentro?” chiese Sasuke.
“Io spero ramen!” fece Naruto leccandosi i baffi. “Tu che dici, Sasuke?”.
“Mah, dato che Vale è italiana per me qui dentro c'è tutta una serie di specialità
italiane!”.
“Secondo me, bistecche, hot dog e salsicce alla brace!” esclamò Rock Lee.
“Idem!” fece Kankuro. “Voi che dite, ragazze?”.
Dopo una brevissima consultazione, Ino rispose per entrambe. “Frutta e verdura a
volontà! Buona e non fa ingrassare!”.
“E ti pareva!” sospirò Naruto. “E secondo voi Digimon?”.
Agumon fece da portavoce. “Noi speriamo che, qualunque cosa sia, sia buono e
abbondante!”.
“Giusto, ragazzi!” fece Temari.
“Continuate a sperare!” borbottò Gaara, fiducioso e ottimista come al solito.
“Secondo me quella strega ci ha rifilato una quantità industriale di robaccia e
dobbiamo ritenerci fortunati se non è condita col veleno!” (Cafone! La pagherai! Nd
Vale arrabbiata e senza farsi sentire).
“Accidenti Gaara, perché sei così pessimista e diffidente nei riguardi di Vale?”
esclamò Tentomon.
“Perché la conosco! Credetemi, quella vuole farci morire qui a File! E' perfida.” (Ha
parlato l'angelo sceso dal cielo! Nd Vale ancora più arrabbiata sempre senza farsi
sentire.).
“Quanto ci dà fastidio il fatto che gli altri abbiano i nostri stessi difetti, eh fratellino?”
fece Temari con un sorrisetto.
“Cosa diavolo vai petulando?”.
“Ne parlerete dopo!” esclamò impaziente Pyomon. “Ora pensiamo a come aprire la
cassa!”.
“Allontanatevi.” fece Rock Lee avvicinandosi alla scatola. “Ci penso io! Un colpo e ve
la apro!”.
E infatti, con un calcio ben assestato, fece volare via il coperchio.
“Bravissimo, Lee!” esultò Naruto. “Mamma mia ragazzi: il pranzo è servito!”.
“Ehi, gente!” disse Kankuro guardando nella cassa. “Qui dentro c'è una gigantesca
borsa termica di plastica!”.
“Wow! Non so voi, ma io mi sento emozionata come una bambina che scarta i
regali di Natale!” esclamò Ino.
Gaara aprì la borsa termica e ci guardò dentro. “E allora avrai ben poco da
festeggiare. Venite a vedere cosa ci ha dato come viveri la vostra carissima Vale!”. Si
spostò.
Gli altri sei sbirciarono dentro.
“OOOOH!!!”. Naruto.
“EEEEH?!” Rock Lee.
“COOSA?!”. Kankuro.
“CHEEEE?!”. Ino e Temari in coro.
“Ma questi sono...”. Sasuke.
“PRODOTTI DEL SUPERMERCATO!!!”. Tutti e sei in coro. E al colmo della gioia
improvvisarono un allegro trenino della felicità (O__O Nd Vale).
Gaara era appoggiato ad una palma dietro di loro. “Ragazzi, non perdete la dignità.”.
“Dai, vieni a festeggiare con noi!”.
Lui diventò bianco e si abbracciò alla palma.
“NON SIA MAI!!!”.
I Digimon erano perplessi.
“Cosa sono... i prodotti del supermercato?” chiese Gabumon.
“E' roba buona!” rispose Sasuke. “E sembra pure abbondante! Ragazzi, ci avete
portato fortuna!”.
“Che bello!” fece Patamon.
Finiti i festeggiamenti si decise di fare un inventario.
“Allora, cos'abbiamo?” esclamò Rock Lee al colmo della gioia.
Naruto tirò fuori la borsa e ci scrutò dentro.
“Dunque, abbiamo: sette cartoncini di latte, sette confezioni di formaggio a fettine,
sette pacchetti di patatine, sette bottigliette di té, sette pagnotte, dieci bottiglie
d'acqua da un litro e una tovaglia! E Gaara non voleva fidarsi!”.
Quest'ultimo sospirò.
“Ragazzi, non ve ne siete accorti?”.
“Di cosa? Naruto ha solo fatto l'inventario, tutto qui!” esclamò Ino.
“Sì, ma nella vostra cieca euforia non vi siete resi conto di una cosa.”.
“Ovvero?” chiese Temari.
Gaara sospirò.
“Naruto, rifa' l'elenco ad alta voce e parlando piano. Voialtri ascoltate attentamente.
Vi accorgerete di una cosa.”.
Il biondo sbuffò.
“Allora: sette cartoncini di latte, sette confezioni di formaggio a fettine, sette
pacchetti di patatine, sette bottigliette di té, sette pagnot...”. Si bloccò.
Tutti gli altri erano attoniti.
“Ora avete capito cosa intendevo?” fece Gaara. “E' sette di tutto! E dato che pure
noi siamo sette, a ciascuno spetta un cartoncino di latte, una confezione di
formaggio, un pacchetto di patatine, una bottiglietta di té ed una pagnotta. Ma non
è finita. Ci sono anche i Digimon, che sono sette pure loro. E dato che non credo
che vogliate farli digiunare mentre noi mangiamo, ognuno dovrà fare a metà col
proprio.”.
“Quindi ciascuno avrà metà di tutto.” ne ricavò Sasuke.
Rock Lee prese in mano una confezione di formaggio. “Dentro ogni confezione ci
sono quattro fette di formaggio...”.
“E allora, tirando le somme, ad ognuno va mezzo cartoncino di latte, due fettine di
formaggio, mezzo pacchetto di patatine, mezza bottiglietta di tè e mezza pagnotta.”
concluse Naruto.
Gaara sfoderò uno dei suoi rarissimi sorrisi.
“E infatti mi era sembrato strano che Vale ci fornisse prodotti del supermercato
come viveri per il primo periodo. Ci doveva essere per forza la trappola.”. Li guardò.
“Poveri ingenui. Pensavate davvero di mangiare come mangiavamo a casa? Credete
a me: siamo fortunati se non dovremmo ridurci a praticare il cannibalismo!” (E in
quel caso io non verrei sicuramente mangiato! Nd Gaara tranquillo) (Cosa te lo fa
pensare? Nd Vale sospettosa) (Perché sono magro! I primi a finire in pentola
sarebbero i Digimon. Agumon e Patamon sono bene in carne; con Pyomon ci
scappa un bel polletto arrostito; Gabumon, tolta la pelliccia, qualcosina ha pure lui;
Gomamon, una volta sgrassato a dovere, è buono in padella; Tentomon è un
insetto ma se uno ha fame mangia tutto e con Palmon ci si fa un po' di verdura
arrosto come contorno! Nd Gaara con fare da intenditore) (SEI UN MOSTRO!!! Nd
Vale disgustata al massimo).
Borbottando e mugugnando maledizioni all'indirizzo di Vale (Maledizioni che non si
avvereranno mai! Nd Vale tutta contenta di essere l'invulnerabile Autrice), i
quattordici protagonisti iniziarono a dividere il cibo. Ma...
“Noi Digimon non mangiamo!” annunciò Gabumon.
“Sì! Non preoccupatevi per noi!” aggiunse Pyomon.
“Sicuri, ragazzi?” chiese Temari.
“Sì sì!” fecero in coro i sette.
Dopo questa buona nuova i nostri amici iniziarono a riempirsi la pancia. Solo
Naruto, inguaribile altruista, costrinse Agumon a mangiare.
“Sicuro?” chiese il Digimon.
“Ma sì, ti pare?”.
E si divisero il pranzo. Intanto che loro mangiavano e Gomamon seguitava a
nuotare in quel mare divino, scoppiò l'ennesimo macello: Rock Lee aveva rubato e
mangiato una fetta di formaggio di Sasuke e quest'ultimo si era messo a strillare
come un'aquila. Mentre le ragazze facevano di tutto per impedire all'Uchiha di
bastonare il ladro per mezzo di una bottiglia d'acqua piena, Pyomon diventò
inquieta.
“Che succede, Pyomon?” le chiese Kankuro con la bocca piena di pane e formaggio.
“Nell'aria avverto una presenza malvagia.”.
Il ragazzo ingoiò il boccone. “Tranquilla, è Gaara!”.
Quest'ultimo, che stava bevendo il tè, dopo aver udito quelle parole posò la
bottiglietta sulla tovaglia e decise di punire Kankuro sbattendogli in testa la borsa
termica (Potessi usare il chakra lo ammazzerei in un batter d'occhio! Nd Gaara
furioso e guardando storto Vale) (Mi sono accorto che sto bene solo quando sto
con te... Nd Vale canticchia ignorandolo). Ma mentre l'arma più potente del
Villaggio della Sabbia (MA DOVETE PROPRIO RINFACCIARMELA TUTTI, QUESTA
STORIA?! Nd Gaara tra il furioso e il disperato) (BUAHAHAHAHAH! Questo è per
aver detto che sono perfida! Se fossi meno maleducato con me ti tratterei con più
gentilezza, FORSE... Nd Vale vendicativa e spietata) (-__- Nd Gaara) si apprestava ad
aggredire l'ignaro fratello maggiore, dalla sabbia scaturì un micidiale getto d'acqua!
“ECHECCAVOLOE', QUELLO?!” strillarono tutti e quattordici in coro.
Il getto d'acqua attaccò le cabine telefoniche e le lanciò nella ionosfera, dalla quale
ripiombarono sfracellandosi al suolo!
“NOOOOO!!! LA NOSTRA UNICA POSSIBILITA' DI SALVEZZA!!!” urlò tragico Rock
Lee.
“Scommetto che è un altro trucco di quell'infame strega di Vale!” esclamò Ino,
molto coraggiosamente, bisogna riconoscere.
Il gruppo ora si era accalcato ai piedi di una parte rocciosa alta circa otto nove
metri.
“Battiamocela, ragazzi!” strillò Kankuro e iniziò ad arrampicarsi lungo la parete. Ma
il getto d'acqua, manco avesse gli occhi, lo colpì facendolo ricascare giù (Dove
pensavi di andare? Nd Vale).
“KANKURO!!!” urlò Gomamon ma un getto d'acqua lo zittì colpendolo in bocca.
E dalla sabbia sbucò fuori...
“SHEEEEEEELLMON!” urlò la bestia. Una tartaruga con il guscio a spirale e il corpo
rosa.
“E' Shellmon! Accidenti, non sapevo fosse il suo territorio!” fece Tentomon.
“Pronti, ragazzi?” esclamò Agumon. “ALL'ATTACCO!!!”.
E i sette si scagliarono senza esitazione addosso a Shellmon. Ma se loro erano delle
palline da golf lui era un pallone da basket, e così li spazzò via tutti in men che non
si dica.
Non tutti, però. Agumon continuava a fronteggiare Shellmon.
“Perché LUI sta ancora in piedi?!” strillò Gaara tenendo fra le braccia Tentomon (E
perché IO devo essere sempre quello che urla?! Nd Gaara polemico. Vale sorseggia
un bicchiere di té freddo ignorandolo tranquillamente! ^__^).
Quest'ultimo disse:
“Siamo troppo stanchi: non abbiamo abbastanza energia!”.
“Dev'essere perché Agumon ha mangiato e i nostri invece sono digiuni!” rispose
Sasuke tenendo fra le braccia un malridotto Gabumon.
Naruto corse ai resti di una delle cabine, afferrò una sbarra di ferro e iniziò a
bastonare il guscio di Shellmon gridando: “Prendi questo, brutto mostraccio
infame!!!”.
“FERMO, NARUTO!” strillò Agumon, ma ormai era troppo tardi. Usando una sorta
di filamenti allungabili che teneva sulla testa, Shellmon agguantò il biondo, lo
sollevò in alto e cominciò a stritolarlo, mentre i compagni assistevano impotenti e
atterriti alla terribile scena.
“NOOOO!!! NARUTOOOOOO!!” strillava Agumon preso dal terrore e dalla
disperazione.
“AAAAAAAH!!! AGUMOOOOOON!!!” strillava Naruto in preda a dolori atroci.
Tutto sembrava perduto. Ma ecco che entrò in scena, per la seconda volta, qualcosa
che mai si sarebbe sospettato...
“AGUMOOOOOON!!!”.
“NARUUUUUUUTO!!!”.
Lo schermo dell'oggettino che Naruto aveva raccolto prima di cadere a File
s'illuminò.
“Cosa succede ora?!” strillò Temari abbracciando Pyomon.
Una luce accecante avvolse Agumon. E...
Al suo posto comparve un enorme tirannosauro arancione con delle sottili strisce
blu e sulla testa una specie di elmo marrone con un corno.
Sì, era proprio lui!
Era...
“GREYMON!” ruggì la creatura.
“Agumon si è digievoluto!” esultò Rock Lee tenendo fra le braccia il povero
Patamon. “Ora può battere Shellmon!”.
Shellmon partì immediatamente all'attacco e così mollò Naruto, che atterrò
ruzzolando sulla sabbia.
“MEGAMETEORAAA!”. E Greymon appena evoluto sparò un' enorme palla di fuoco
che travolse il bestio della spiaggia, indebolendolo. Dopodiché, per mezzo del
possente e appuntito corno, lo scaraventò in aria verso il mare. E per fare un bel
lavoretto, gli sparò un'altra Megameteora, lanciandolo ad almeno trenta chilometri
dalla spiaggia. Infine Greymon fu avvolto dalla luce, e ritornò un Agumon che
giaceva mezzo morto sulla spiaggia.
Subito Naruto corse dal suo compagno e salvatore, si inginocchiò a terra e lo
sollevò.
“Agumon, sei stato... spettacolare!” esclamò il biondo con gli occhi lucidi di gioia e
gratitudine.
“Tu stai bene?” fece l'altro con voce flebile.
“Ma certo! Grazie per avermi salvato! Ti sarò grato per sempre, amico mio!”.
Quest'ultimo lo guardò con gli occhioni verdi lucidi.
“Naruto...”.
“Agumon...”.
E i due si abbracciarono piangendo lacrimoni di felicità e sollievo.
Era una scena così bella e toccante! Perfino Vale si commosse (Incredibile! Vale che
si commuove O__O! Nd I protagonisti stupefatti) (-__- Nd Vale)!
Gli altri, intanto, lanciavano grida di tripudio.
A far cessare il casino, dal cielo cadde una borsa di pelle verde chiaro.
Il gruppo si avvicinò.
“Dev'essere da parte di Vale!” rifletté Sasuke aprendola.
“Secondo me dentro c'è della dinamite accesa per farci saltare allegramente in aria.”
fece Gaara malfidatissimo.
“E invece no! Guardate!”.
Per la gran gioia dei fanciulli, la borsa non conteneva dinamite, ma bensì: una
bussola, posate da viaggio per sette, attrezzatura da pesca, due pacchetti di
combustibile solido in cubetti, una torcia e un coltellino svizzero milleusi.
“Un'attrezzatura da sopravvivenza?!”. Il roscio era senza fiato.
“Ma dai! Stavolta Vale è stata grande!” esclamò Rock Lee alzando i pugni al cielo in
un gesto di tripudio (Grazie, Lee! Nd Vale commossa).
“E c'è pure una lettera!”. Kankuro la prese e la aprì. Sopra era scritto quanto segue:
Ottimo lavoro, squadra!
Ero sicura che non mi avreste deluso che avreste raggiunto
l'obbiettivo! Come ricompensa vi do questa borsa con il contenuto.
Sono certa che vi sarà MOLTO utile!
Ora dovete proseguire lungo la spiaggia verso la direzione opposta
da cui siete arrivati. Arriverete nel luogo dove dovrete raggiungere
il vostro prossimo obbiettivo!
In bocca al lupo, ragazzi, e... BUONA AVVENTURA!!!
VALE
“Mi pare abbastanza chiaro!” fece Ino mettendosi a tracolla la borsa. “Io direi di
incamminarsi subito!”.
“Giusto!” esclamò Naruto. “Coraggio, amici, AVANTI TUTTA!!!”.
E così i quattordici protagonisti si incamminarono verso l'orizzonte e, soprattutto,
verso una grande, travolgente e indimenticabile avventura.
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO
EPISODIOOOOO!!!!!!!!
VALERYDELL95
(Se qualcuno volesse commentare e/o criticare la fanfiction scriva al mio
indirizzo e-mail: [email protected])
MANNAGGIA, che ritardo madornale!!! Mi scuso con tutti quanti, ma
l'ispirazione... non veniva ^_^. COMUNQUE, ciò che conta è che ora
son qui e son tornata: non da sola, ma con un nuovo, esilarante
episodio pieno di risate, scherzi, allegria e figuracce di Gaara (Che è
poi la cosa più importante! ^_^ Nd Vale) (Ah, ecco... Nd Gaara)
(Levati dalle scatole tu, che vieni dopo!!! Nd Vale tirandogli una sedia)
(AHIOOOOO! Nd Gaara preso in piena capoccia dal sopradetto
mobile)!!! BUON DIVERTIMENTO!!!
VALE
MANNAGGIA, che ritardo madornale!!! Mi scuso con tutti quanti, ma
l'ispirazione... non veniva ^_^. COMUNQUE, ciò che conta è che ora
son qui e son tornata: non da sola, ma con un nuovo, esilarante
episodio pieno di risate, scherzi, allegria e figuracce di Gaara (Che è
poi la cosa più importante! ^_^ Nd Vale) (Ah, ecco... Nd Gaara)
(Levati dalle scatole tu, che vieni dopo!!! Nd Vale tirandogli una sedia)
(AHIOOOOO! Nd Gaara preso in piena capoccia dal sopradetto
mobile)!!! BUON DIVERTIMENTO!!!
VALE
Narutomon
OVVERO:
Se Naruto incontra i Digimon
DI VALERYDELL95
RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI:
Guidati dall'esperta mano dell'Autrice Vale i protagonisti, dopo essere approdati sulla sponda del
fiume in cui erano caduti alla fine del secondo episodio, arrivano su una spiaggia. Lì trovano
alcune cabine telefoniche, che però non funzionano. Dopo aver ricevuto da Vale una cassa di
viveri che però gli dura solo un pasto, i protagonisti vengono attaccati da Shellmon, il
proprietario della spiaggia. Mentre sei dei Digimon vengono spazzati via dal bestio, Agumon
regge; ma ad un tratto Naruto viene catturato da Shellmon. A quel punto, lo schermo
dell'oggetto che il ragazzo aveva raccolto prima di finire a File s'illumina: Agumon digievolve in
Greymon e così sconfigge il crudele Shellmon. Quando Agumon torna normale, i protagonisti
ricevono da Vale una borsa contenente un kit di sopravvivenza e un foglio su cui è scritto
l'obbiettivo successivo: procedere nella direzione opposta da cui sono venuti e così decidono di
mettersi subito in viaggio...
EPISODIO 4:
DRAGHI DI MARE E BATTUTE DI PESCA!
“E dai, Gaara, muoviti: non possiamo restare su questa spiaggia!”.
“E chi vi ha chiesto di restare? Voi andate avanti e finite la missione: io vi aspetto
qui!” replicò il roscietto sedendosi a gambe incrociate sulla sabbia.
“E chi lo usa, il computer?”.
“Ah, guarda, Temari, non m'interessa: io di quel coso non voglio saperne, pensateci
voi, io me ne lavo le mani!”.
“Gaara, dobbiamo fare la missione: se provi a ribellarti guarda che poi Vale si
arrabbia!” esclamò Ino con il terrore nella voce.
“Vale, Vale e ancora Vale! Ma sapete quanto me ne importa di quella? Per me può
farsi venire il sangue cattivo, ma io da qui non mi muovo!!!”.
“Sbaglio o si sta parlando di me in modo poco lusinghiero?”.
I quattordici si voltarono. Vale, con tanto di occhiali da vista, boomerang e la fidata
Giulietta, era magicamente comparsa dietro a loro (Non verrete a dirmi che ora
anche Vale sa usare le arti ninja O_O?! Nd Sasuke fra lo stupito e il terrorizzato) (E
allora? Che male ci sarebbe ^_^? Nd Vale).
“Ordunque, mi pare che qui ci sia un sovversivo.”.
Gaara scattò in piedi. “Esatto! Io non intendo andare su e giù per File, camminare
per chilometri e patire la fame, per cosa, poi? per una missione della quale non
sappiamo nulla! io resto qui, a godermi il sole, il mare, la sabbia e le palme!”. La
faccia del ragazzino, che aveva fatto questo discorso praticamente senza prendere
aria, era diventata blu tenebra. Gli altri erano senza fiato.
Che coraggioso, Gaara! Stava sfidando da solo la somma, onnipotente, terribile
Autrice! Che fegato, CHE EROE (Un momento, chi ha aggiunto 'ste tre frasi?! Nel
copione SCRITTO DA ME non c'erano!!! Nd Vale isterica. Naruto fischietta facendo il
vago e nascondendo una penna nera nella tasca dei calzoni.)!
La somma Autrice non batté ciglio. “Calmati e respira, roscio. Allora, mi sembra di
aver capito che non vuoi assolvere al tuo dovere!”.
“Dovere?! DOVERE?! E tu lo chiami dovere?! Io ero nella baita a guardarmi
“Suspiria”, tranquillo e beato, quando TU hai scatenato quella maledetta tormenta e
ci hai scaraventato qua!!!”.
Vale sorrise. Aveva previsto tutto (Certo, come no! Nd I ragazzi sarcastici) (Nel caso
non ve lo ricordaste IO sono l'onnisciente Autrice! Nd Vale), e aveva pronto un
metodo assolutamente infallibile con cui, ehm... ^///^, convincere Gaara a partire,
sì (Convincere! Magari “costringere”! Nd Tutti) (-_- Nd Vale).
“Voglio farti notare una cosuccia, Gaara!”.
Lui sbuffò. “Sentiamo.”.
“Allora, considera che questa missione è un privilegio...”.
“Come sarebbe a dire che è un privilegio?!”.
“E FAMMI FINIRE DI PARLARE!!!” strillò Vale isterica. Gli altri deglutirono terrorizzati.
Ora l'Autrice e Gaara, sebbene lei avesse tre anni e almeno quindici centimetri più
di lui (Non dimenticate che Gaara ha dodici anni ed è un tappo! Nd Vale) (NON
SONO UN TAPPO!! Nd Gaara nevrastenico e rosso come un pomodoro San
Marzano) (Ma se Naruto ti supera di cinque centimetri buoni! Nd Vale misurando
Gaara con un metro a nastro) (-_- Nd Gaara), erano faccia a faccia. Letteralmente.
“Dicevo, questa missione è un privilegio perché praticamente è una vacanza: ti farai
un viaggio fantastico, conoscerai UNA MAREA di Digimon, vedrai spiagge, città,
villaggi, foreste, laghi, giungle tropicali, montagne, pianure innevate, il tutto
completamente gratis! Sai quanti vorrebbero essere al tuo posto?”.
“Tsé! Se vai ad un manicomio ne troverai anche mille disposti a sostituirmi!”.
“COOOOOOSA?! STAI IN UN POSTO IN CUI NESSUN ESSERE UMANO E' MAI STATO,
HAI LA POSSIBILITA' DI FARTI UN VIAGGIO STRATOSFERICO VISITANDO POSTI CHE
NEANCHE I PROTAGONISTI DI BEYBLADE, DI VEDERE CREATURE CHE ASH
KETCHUM NON SI SOGNA MANCO DI NOTTE, IL TUTTO SENZA PAGARE UNA LIRA
E TI LAMENTI PURE?! ALLORA SEI PROPRIO SCEMO!!! Pensaci bene: vuoi rinunciare
a tutto ciò?”. L'Autrice riprese fiato e sparò il colpo finale.
“Vuoi proprio rinunciare ad un periodo relativamente lungo in cui stare senza il
problema del demone?!”.
A quelle parole la rabbia di Gaara crollò come un castello di carte.
“NARUTO, PREPARA I BAGAGLI: VENGO CON VOI!!!”.
“Ma 'sta foresta non finisce mai?” si lamentò Sasuke. “Sono tre ore e mezza che
camminiamo!”.
“E io lo sapevo: non dovevo venire, dovevo restare sulla spiaggia!” borbottò Gaara.
“Me lo sentivo che c'era la trappola! Dovevo rimanere là dove stavo!”.
“Salvo poi farti fucilare da Vale!” ridacchiò Temari, evidentemente divertita dalla
visione del suo fratello più piccolo ridotto ad un colapasta umano.
“Non pronunciate più quel nome in mia presenza! Io non la sopporto: è prepotente,
tirannica, arrogante, dispotica, prevaricatrice, egoista, strafottente, sadica, senza
pietà alcuna...”.
“Ma chi: Vale o te?” chiese ironicamente Kankuro. Fu un attimo: in meno di un
nanosecondo il poveretto si ritrovò con un ramo sbattuto sulla zucca.
“AHIAAAAAAAAAA!!! MA SEI IMPAZZITO?!”.
“E tu sei deficiente o soltanto sordo?! Ho appena detto che NON VOGLIO PIU'
SENTIRE QUEL NOME!!!”.
“Ragazzi, novità!”. Rock Lee, circa trecento metri più avanti, sbirciava fra due
cespugli. “C'è un lago!”.
“Penso sia questo l'obiettivo di cui parlava la Strega!” fece Gaara guardandosi
attorno.
“Mi sa di sì!” fece Tentomon svolazzando accanto a lui.
Sasuke prese un sasso piatto e lo lanciò, facendolo rimbalzare sull'acqua. “Ok, ma
ora che dobbiamo fare?”.
Dal cielo piombò una freccia con un messaggio legato, freccia che si diresse verso
l'albero a cui era appoggiato (guarda un po' il destino!) Gaara, conficcandosi nel
legno due centimetri sopra la sua testa.
“E io lo sapevo.” borbottò lui staccando la freccia dall'albero. “Ora la Disgraziata
passerà il resto dell'avventura organizzando attentati alla mia vita! Vabbe', leggiamo
il messaggio...”.
Lo staccò dalla freccia e ad alta voce lesse:
PERO'!!! Non credevo ce l'avreste fatta, bravi! Ma per avere il premio c'é
da fare un'altra cosuccia... Qui sotto c'è scritto un indovinello: se lo
risolvete riceverete il premio! GOOD LUCK, ragazzi!!!!!
VALE
“E beh, certo, è più che logico!” esclamò sarcastica Ino. “Pure l'indovinello!
Leggiamolo un po'!”.
L'indovinello era il seguente:
Siamo piccoli, dolci e con le corna. Cosa siamo???
Gaara buttò il foglietto per terra e lo pestò con la punta della scarpa. “Giusto la
Vipera poteva darci un indovinello così assurdo!” borbottò.
“Una cosa è certa: si tratta di un dolce!” rifletté Ino. “Accidenti, se ci fosse Choji ce lo
direbbe subito!”.
“Non so voi, ma io non conosco nessun dolce che sia piccolo e con le corna!” fece
Sasuke.
“A noi non viene in mente nulla!” fece Pyomon sconsolata.
Rimasero un'ora a pensarci su.
“Ce l'ho: gli attaccapanni da muro!” esclamò Naruto, facendo precipitare tutti nella
più totale costernazione.
“Gli... attaccapanni da muro?” chiese assai sconcertato Kankuro. “E perché mai?”.
“Ma è facile!” fece il biondino con aria saputa. “Sono piccoli, quasi tutti con due
biforcazioni, le corna, e sono dolci perché ti reggono il cappotto!”.
“Naruto, avevamo stabilito che si tratta di qualcosa da mangiare!” fece Sasuke
depresso.
Dal cielo piombò un altro foglio. Rock Lee lo prese al volo e lesse:
INDIZIO INDIZIETTO... A volte, con uno di noi e
qualcosa di macchiato ci si fa qualcosa di mattina ^_^!!!
“Che indizio del cavolo è?!” esclamò Temari. “Qualcosa di mattina! La mattina uno
fa un sacco di cose: si alza, si lava i denti, si fa la doccia, si veste, si pettina, fa
colazione...”.
Si guardarono. Tutti.
“Qualcosa di macchiato...” fece Ino. “Il latte può essere macchiato...”.
“E cosa si mangia la mattina con il latte macchiato?” mormorò Sasuke.
“IL RAM...” urlò Naruto prontamente bloccato da Kankuro.
“I CORNETTI!!!” urlarono gli altri in coro.
Altro foglietto:
RISPOSTA ESATTA!!!
“E ora ci arriva una bella cassetta piena di cornetti caldi appena sfornati!” esclamò
Naruto fregandosi le mani soddisfatto.
“Sì, certo!” fece Gaara sarcastico. “Aspetta e spera!”. E con questa frase fece la
fortuna dei suoi compagni di sfig... ehm ^///^, d'avventura.
Infatti il piano originario di Vale riguardo a questa faccenda dell'indovinello era
spedire ai tipi una cassa di cornetti di plastica ripieni di fango, ma dato che aveva
deciso di accanirsi satanicamente contro Gaara facendo di tutto per farlo incavolare,
cambiò piano e ne ideò uno ancora più sadico e perverso...
“Bravi ragazzi! Siete più intelligenti di quanto credessi!”.
L'allegra e variegata combriccola si voltò. Seduta su un ramo, con pantaloni neri,
scarpe da ginnastica blu nuove fiammanti, felpa azzurra, Giulietta infilata in una
fodera alla vita, il boomerang legato dietro la schiena e un sorriso soddisfatto, stava
Vale.
“Che cavolo vuoi?” fece nero Gaara. “Cos'hai architettato stavolta per rendermi
cieco, muto, sordo e farmi passare il resto della mia vita su una sedia a rotelle?” (MA
MAGARI, sai che pacchia! Nd Kankuro e Temari) (… Nd Gaara guarda
minacciosamente i fratelli) (Cioé, volevamo dire: OH NO, sai che tragedia! Nd
Kankuro e Temari terrorizzati).
“Ma dai, Gaara, non dirmi che te la sei presa per lo scherzetto della freccia!”.
“Non lo so: a momenti m'infilzavi!”.
“Tranquillo, avevo calcolato la traiettoria al millimetro!”.
“Non è vero: tu mi vuoi morto, l'ho capito!”.
“Come puoi pensare che io sia così crudele?”.
“Non fingere, io ti ho capito in pieno! Saresti disposta a vendere l'anima al diavolo
pur di vedermi morto: di' la verità!!!”.
Vale scese dal ramo. “Sarei veramente felice di continuare questa piacevole
conversazione con te, ma io ho da fare: guarda che è difficile amministrare una cosa
di questo tipo! Sono solo venuta a portarvi questo!”.
E con una mossa ultraelegante fece uscire da dietro un albero una grossa scatola di
cartone ondulato chiusa col nastro da pacchi.
“Ecco la vostra ricompensa per aver risposto all'indovinello! Non mangiate tutto
subito, dato che vi servirà anche come colazione per domattina! Ah, Gaaruccio: non
t'arrabbiare se il contenuto della scatola non è di tuo gradimento! HASTA LA VISTA,
CHICOS!!!”. E si allontanò cantando “Tengo la camisa negra”.
Il roscio era viola di rabbia.
“GAARUCCIO?! MI HA CHIAMATO GAARUCCIO?! MA COME SI PERMETTE, QUELLA
GRANDISSIMA STRON...”.
Rapidissimo intervenne a quel punto Rock Lee a tappargli la bocca con la mano.
“Zitto, per carità: sennò ci leva il premio!”.
Tutti convenivano sul fatto che nella scatola ci fossero cornetti e i fatti diedero loro
ragione. Cornetti. Cornetti semplici, con la Nutella, al miele, con le mele, con la
marmellata di pesche, di albicocche, di ciliegie e di fragole, alla crema, più una
tovaglia a scacchi bianchi e rossi.
I baldi protagonisti cominciarono subito a mangiare sulla tovaglia. Ai Digimon, che
non avevano mai assaggiato un cornetto in vita loro, i suddetti dolci piacquero
moltissimo e in particolare Gabumon e Gomamon se ne innamorarono alla follia.
Perfino Sasuke, che odiava i dolci, ne mangiò ben quattro.
“Gaara, vieni a mangiare!” lo chiamò il fratello tenendo in mano un cornetto alle
mele.
“No.”. Il roscio malfidato se ne stava seduto su un grosso masso e guardava il lago.
“E dai, non fare il solito asociale!” fece Temari sogghignando.
“Io quei cornetti non li tocco neanche sotto tortura.”.
“Ma perché? Ce li ha dati l'Autrice con tanta gentilezza!” disse Naruto azzannando
un cornetto alla Nutella.
“Proprio per questo non li mangio. Non toccherò più nulla di ciò che ci dà quella
strega!” rispose piccato Gaara, ma il suo stomaco esprimeva il proprio disaccordo
ruggendo come una tigre inferocita.
“Contento tu!”. E si rimpinzarono a dovere.
Meno di dieci minuti dopo tutti correvano alla velocità del suono verso la foresta.
Infatti Vale, prima di mettere i cornetti nello scatolone, si era armata di tanta
pazienza e di una siringa e aveva contaminato ciascun crossaint con una maxidose
della più potente purga liquida in commercio!
Mentre i suoi compagni schizzavano a destra e sinistra come trottole impazzite alla
disperata ricerca di un angolo appartato, Gaara stava supino sul masso a ridere fino
a farsi uscire le lacrime. Se il maestro Bachi l'avesse visto in quel momento avrebbe
pensato che quello non era Gaara, il terrore del Villaggio della Sabbia, bensì un
Visitor che aveva preso le sue sembianze.
Dopo due ore la baronda si placò. Ora tutti stavano con un mal di pancia indicibile:
gli sfigati che avevano mangiato i cornetti per, ehm ^///^... lo sforzo, Gaara per
aver riso troppo.
“Dannata strega...” mormorò Temari.
“Brutta imbrogliona...” aggiunse Sasuke.
“Non toccherò più nulla di quello che ci dà.” bisbigliò Ino. Gli altri erano in preda a
crampi troppo forti per riuscire a dire anche solo “a”.
“Ahio ahio!” gemevano i Digimon in coro.
Gaara saltò giù dal masso.
“E io che vi avevo detto? Non vi dovete fidare di quella: finite male! Dovete solo
ringraziare per il fatto che fosse lassativo e non cianuro o arsenico. Prendete nota,
ragazzi: Gaara ha sempre ragione!”.
Aspettata un'ora per riprendersi dai dolori, i protagonisti avevano ancora fame. Di
comune e tacito accordo decisero di non toccare i cornetti avanzati, ma di usare il
kit da pesca (Sperando che non sia fallato! Nd Kankuro) (-_- Nd Vale).
“RAGAZZI! Ho preso qualcosa!!!” urlò Naruto tirando. “Mamma mia, che forza che
ha! AIUTOOO!!!”.
Tutti insieme si aggrapparono a lui e tirarono.
“Dev'essere enorme!” esclamò Palmon.
Con uno strattone deciso, lo issarono a terra. Era l'ultima cosa che si sarebbero
aspettati: UN PIOVRONE DA VENTI CHILI!!!
“Polpo a cena! WOW!!!” esclamò Rock Lee. “Che bello!”.
Mentre tenevano d'occhio il bestione, i nostri radunarono un po' di legna, a cui
Agumon diede fuoco con un'alitata.
“Sì, ma non sappiamo come si prepara!” notò Temari. “Se lo cuciniamo male diventa
duro e gommoso!”.
“Tranquilla, io lo so come si cucina!” fece Naruto. “Prima però bisogna ammazzarlo,
ma non è difficile: c'è una tecnica apposta!”.
“E quale sarebbe?” chiese Rock Lee guardando l'animale, che nel frattempo s'era
avvinghiato a un albero.
“Semplicissimo: bisogna acchiappare il polpo, afferrarlo per i tentacoli e sbatterlo
sulle rocce finché non tira le cuoia!”. Naruto espose il tutto con un'allegria
incredibile.
Tutti i presenti deglutirono orripilati.
“Io non ce la faccio.” confessò Temari.
“Idem.” fecero in coro Kankuro e Rock Lee. I Digimon si associarono tacitamente.
Naruto fece un risolino isterico.
“Eh, ma allora chi... chi lo ammazza?”.
Dopo un paio di secondi, i tre maschi si guardarono, fecero un sorrisetto e si
voltarono verso destra.
“GAARA!” lo chiamò melensamente Naruto.
“Fratellino mio carissimo luce dei miei occhii!” trillò Kankuro.
“See?”. Il roscio, seduto a gambe incrociate sull'erba, aveva la faccia infilata nel
manuale del computer.
“Dovresti farci un PICCOLISSIMO favore, fratellino adorato!”.
L'altro abbassò il libro abbastanza da scoprire i magnetici occhi azzurri (Sbaglio o
mi hai appena fatto un complimento? Nd Gaara) (Sbagli! Non ti ho fatto un
complimento, caro il mio Gaara: ho solo esposto un dato di fatto! Sarebbe stato lo
stesso se avessi scritto “Sasuke scosse i suoi capelli neri come il petrolio”! Nd Vale)
e li scrutò. Avevano certe facce... “Che tipo di favore?”.
“Puoi scusarci un minutino?”. Temari li prese da parte.
“Sicuri che lui sia adatto?”.
“Ma certo!” esclamò Rock Lee. “Quello ammazza i cristiani, figurati se si fa scrupoli
ad ammazzare un mollusco!”.
“Allora?” li chiamò Gaara. “Che volete?”.
Dopo pochi secondi di silenzio Naruto, con un'espressione perversa e satanica
dipinta sul volto, ruggì:
“UCCIDI QUEL POLPO!!! Dobbiamo cucinarlo per cena: AMMAZZALO, PERDIANA!!!”.
Dopo poco Gaara rialzò il libro.
“No.”.
I ragazzi rimasero senza parole.
“COOOSA?!”.
“Come sarebbe a dire “no”?!” aggiunse Naruto.
“La mia etica non mi permette di uccidere animali.”.
“UN'ETICA?!” esclamò Kankuro furioso ma soprattutto incredulo. “TU HAI
UN'ETICA?! E DA QUANDO IN QUA AVRESTI UN'ETICA?!”.
“Questo dimostra quanto poco tu mi conosca, Kankuro, a dispetto del fatto che sei
mio fratello.” fece il roscio senza tirare fuori la faccia dal libro.
“Oh, scusa tanto se ti conosco poco, Gaara: beh, d'altro canto vorrei vedere, visto
che le uniche cose che mi dici sono: “Sta' zitto o ti ammazzo”, “Fa' questo o ti
ammazzo”, “Fa' quest'altro o ti ammazzo”!”.
Allora Gaara chiuse il libro, lo posò a terra, si alzò e andò di fronte al fratello.
“Cosa vorresti dire?”.
“Voglio dire che io sono esaurito! Non ce la faccio più: non sono libero di fare come
mi pare perché ci sei tu che mi minacci di morte almeno settanta volte al giorno! Mi
sono stufato! IO sono il fratello maggiore, TU sei il fratello minore: TU devi fare
quello che dico IO!!!”.
“Kankuro, ti avverto: stai oltrepassando il limite!”.
“Il limite?! IL LIMITE IMPOSTO DA TE, che non posso neanche dire la mia: eccolo
qual'è, il limite!!!”.
“Kankuro, se non la pianti giuro che stavolta ti ammazzo per davvero!”.
“Ah, veramente?! E come faresti, dato che al momento non puoi muovere neppure
un granello di sabbia?!”.
Gaara impallidì di botto (Gaara più pallido di così O_O?! Nd Vale facendo un
immenso sforzo d'immaginazione), subito dopo la sua faccia diventò rossa e cacciò
un urlo micidiale.
“KANKURO, SEI MORTO!!! TI UCCIDAAAAAAA!!!” (“Ti uccida” chi ?__? Nd Tutti
perplessi) (E che ne so, lo sapete che Gaara non è normale! Nd Vale) (Perchè tu sì...
Nd Gaara) (Crepa! Nd Vale molto semplicemente). E con uno scatto degno di un
mamba nero gli assestò un destro niente male in bocca (Sto per caso cominciando
a piacerti? Nd Gaara) (Ah ah ah! Come sei simpatico! Nd Vale tentatissima di
ricorrere a Giulietta).
Fu così che Kankuro ebbe finalmente l'occasione di realizzare il suo più grande
desiderio: PICCHIARE GAARA!!! Ah, quante notti aveva sognato di massacrare di
calci e pugni il maledetto fratellino! d'infliggergli mille e mille torture, nessuna (o
quasi) delle quali letale ma tutte dolorosissime: dargli centomila frustate, tagliargli
le mani, amputargli la lingua, castrarlo (Questa mi piace assai! Nd Vale sadica) (-_Nd Gaara), spellarlo vivo e cospargerlo di sale, aceto e prezzemolo, bollirlo nella
pece, impanarlo e friggerlo in una padella con olio d'oliva a mo' di anello di
calamaro (Qualcos'altro oppure abbiamo finito? Nd Gaara sarcastico) (Ci sarebbero
almeno una cinquantina di altre cosuccie, ma dato che i lettori sono principalmente
minorenni ho deciso di inserire solo quelle più leggere! Nd Vale guardando su un
mazzo di trenta fogli scritti sia davanti che dietro con il titolo “Elenco di tutte le
torture che Kankuro vuole infliggere a suo fratello Gaara”), DI TUTTO!!! E ora che
aveva l'opportunità di rifarsi dei soprusi, delle minacce, delle notti insonni che
Gaara gli aveva fatto passare dopo essersi trasformato in demone, non doveva
assolutamente sprecarla (Promemoria: appena questa storia finisce mandare a Vale
un mazzo di rose bianche! Nd Kankuro segnandoselo sull'agenda) (I MIEI FIORI
PREFERITI!!! Nd Vale raggiante)!
Mentre i due si picchiavano furiosamente e gli altri cercavano inutilmente di
fermarli, l'Autrice si godeva la scena dalla finestra di Hollywood (Il camper che vi ho
presentato nella terza puntata! Nd Vale) comodamente seduta in poltrona, con un
sacchetto di popcorn caldi e una lattina di Coca-Cola fredda Warner Village style.
Kankuro era più alto e robusto, ma Gaara, essendo più basso e smilzo (Smilzo?!
Non sono smilzo! Nd Gaara) (Gaara, scendi dal piedistallo: devi capire che non sei
esattamente Rocky Balboa! Nd Vale riportandolo alla dura realtà), compensava in
agilità ed era non poco incavolato. Ah, era un alterco davvero fantastico! Fosse
dipeso da Vale i due si sarebbero picchiati almeno fino a Natale 2035, ma dato che
la storia doveva proseguire l'Autrice decise, a malincuore, di farli smettere.
“AAAAAAAAAAAH!”. L'urlo di Naruto interruppe la rissa proprio nel momento in cui
Gaara era in netto svantaggio e Kankuro stava per sferrargli un calcio in una parte,
per usare un elegante e sottile eufemismo, assai delicata (Ah no, questo no! Nd
Gaara) (Scusa, ma tanto non ci fai niente, non ti serve a nulla, quindi possiamo
anche amputare! Nd Vale insospettabilmente maliziosa) (TU NON STAI BENE!!! TU
SEI MALATA!!! Nd Gaara isterico) (Io malata? Nd Vale sarcastica) (-_- Nd Gaara). “LA
CENA SE LA STA DANDO A GAMBE!!!”.
Kankuro, che il quel momento era megaultrasuperiperconcentrato (O_O Nd Tutti) a
trovare il punto preciso in cui dare la micidiale zampata al fratello per precludergli
così la possibilità di avere un certo tipo di rapporti in futuro (Un futuro MOOLTO
lontano, sia inteso! Nd Vale) (Ma la vogliamo smettere?! Nd Gaara), spostò la sua
attenzione sul polpo, che se la stava effettivamente svignando!!!
“FEEEEERMATIIII!!!”. Naruto, Temari, Kankuro, Gaara e Rock Lee, con i Digimon al
seguito, si lanciarono all'inseguimento del mastodontico cefalopode (?_? Nd I
protagonisti) (Cefalopode: nome scientifico della classe di molluschi a cui
appartiene il polpo, viene dal greco e vuol dire “piede attaccato alla testa”! Nd Vale
ben felice di far sfigurare i protagonisti sfoggiando la sua notevolissima cultura) (E
la sua infinita boria... Nd Gaara) (ST***ZO! Nd Vale), che si muoveva verso il lago a
una velocità obiettivamente anomala. Ma a far saltare in aria i piani dei ragazzi
intervenne la suprema e incontestabile volontà dell'Autrice, che fece inciampare
uno di loro su un sasso, cosicché gli finirono sopra nell'ordine: Kankuro, Rock Lee,
Naruto, Temari, Agumon, Patamon, Pyomon e Gomamon. Indovinate un po' chi
c'era alla base di questa piramide umana!
“Ahiaaaa...” gemette Gaara, costretto a sopportare sulla sua esile schiena quelli che
erano senz'altro più di settanta chili di carne ed ossa, reali e digitali. In quel
momento il polipo si tuffava in acqua, immergendosi nelle profondità lacustri.
“E' SCAPPATOOOOO!!!” urlò lagnoso Naruto.
Quando si rimisero in piedi, scoprirono che il roscietto aveva avuto una specie di
colpo della strega e quindi non riusciva più a rimettersi in piedi da solo, rimanendo
sdraiato sulla sponda.
“Tiratemi su...” gemeva il ragazzino.
Rock Lee lo afferrò per la maglietta e lo sollevò in un attimo.
“Stai bene, Gaara?” gli chiese preoccupato Tentomon.
“Più o meno...”.
“Sai, non ti facevo così leggero: pesi come una piuma!” commentò Rock Lee.
“Quando ci siamo scontrati all'esame di selezione dei chunin era molto più
pesante!”.
Gaara, stiracchiandosi per liberare la schiena dall'incriccamento, rispose: “E'
l'armatura di sabbia che mi rende pesante: senza quella ho il mio peso reale.”.
Riguardo al peso effettivo di Gaara Vale aveva una personale teoria, secondo la
quale il roscio non toccava i trentacinque chili se non con uno zaino pieno sulle
spalle e un paio di stivali da pescatore; ma la massa corporea di Gaara in quel
momento le interessava poco.
“Scusate, ma dove sono Ino e Sasuke?” chiese Pyomon guardandosi intorno.
“E' vero, sono spariti da quando è cominciata la faccenda del polpo!” fece Naruto.
Proprio in quel momento i due arrivarono assieme a Gabumon e Palmon e tenendo
le mani dietro la schiena.
“Allora, avete preso qualcosa?” chiese Ino.
“Avevo catturato un polpo enorme, da almeno venti chili, ma per colpa di 'sto
demente è scappato!” strillò Naruto puntando il dito accusatore contro Gaara.
“Colpa mia?! Siete stati voi che c'è l'avevate sotto il naso e ve lo siete fatto
scappare!”.
“Sei stato tu che non l'hai voluto ammazzare dicendo: “Eh, ma la mia etica non mi
permette di uccidere animali”! Cos'è, di colpo hai avuto la vocazione e sei diventato
animalista?!”.
“Piantatela di litigare! Mi pare di aver capito che non avete preso nulla per cena.”.
Sasuke sbuffò. “Meno male che ci abbiamo pensato io ed Ino!”.
E da dietro la schiena ciascuno dei due tirò fuori un bastone su cui erano impilati
nove pesci, per un totale di ben diciotto pesci.
Gli altri erano allibiti.
“Ma... ma...”. Naruto non riusciva a dire altro.
Sasuke si guardò intorno. “Se non altro avete acceso il fuoco. Forza, ragazzi: si
cena!”.
“Ragazzi, guardate là!” fece Agumon.
A circa venti metri dal falò era apparso un tram. Un tram vero e proprio!
Nutrendo la speranza (vana) che quel tram potesse riportarli a casa, i ragazzi ci si
fiondarono dentro. Ma -delusione!- era del tutto fuori uso! Mancava perfino il
motore!
“Possiamo sempre usarlo per dormirci!” fece Rock Lee sedendosi su una delle
poltroncine. “Non è comodissimo, ma almeno siamo al chiuso: sempre meglio che
dormire sulla nuda terra...”.
Tutti furono d'accordissimo.
“Allora io vado a fare il primo turno di guardia!” esclamò Naruto uscendo dal tram.
“Sasuke, vengo a svegliarti fra un paio d'ore, ok?”.
“Va bene.”.
“Aspetta, vengo con te!”.
“Ma no, Agumon: dormi, tranquillo, non preoccuparti!”.
“Dai, ti tengo compagnia!”.
“Se proprio vuoi...”.
Per la verità Naruto avrebbe potuto avere come compagnia Gaara ma il roscio
egoista, vista la ormai e assai consolidata abitudine di trascorrere le sue notti
insonni da solo sui tetti dei palazzi più alti a fissare la città addormentata, era
universalmente noto come un tipo di compagnia pressoché inesistente (Mi faresti il
favore di smetterla con questa campagna diffamatoria? Nd Gaara) (Fammi pensare...
NO! Nd Vale) (Ti odio. Nd Gaara) (Anch'io, tesoro: alla follia! Nd Vale serafica). Non
solo: Gaara aveva deciso di passare la notte nel tram a studiare il manuale del PC
(CHEEEE??!! Nd Gaara) (E dai, Gaara: una serata di studio non ha mai fatto male a
nessuno! Nd Vale con un sorrisetto alla Deidara prima maniera sulla faccia), per cui
a Naruto faceva piacere avere Agumon come compagnia per le due ore del turno.
Dopo nemmeno cinque minuti tutti gli altri, stanchissimi, dormivano ognuno
appiccicato al proprio Digimon. In quell'occasione Sasuke scoprì una cosa
veramente interessante: la pelliccia di Gabumon era una fantastica coperta, meglio
del piumino d'oca; per cui il ragazzino gli si era abbarbicato addosso
addormentandosi con stampato sul volto un sorriso beato (Beato e beota! Nd Vale
in vena di spiritosaggini) (Ora capisco perché Gaara non ti può vedere! Nd Sasuke).
Però il respiro dei digiaddormentati (I DIGIADDORMENTATI! QUESTA E' BUONA! Nd
Vale rotolandosi per terra dalle risate) (-_- Nd I protagonisti tutti) non era il solo
rumore che si udiva nel tram. Infatti quello che al primo impatto sembrava in tutto
e per tutto il caratteristico rumore prodotto da un pila di fagioli che ribolle, era in
realtà il molesto e insistente borbottamento di Gaara che studiava nella cabina del
conducente.
“Ma io non lo so, è impossibile... un mix di termini, non capisco un'accidente... in un
quarto d'ora ho capito solo come si accende, quest'affare...”. Non si capiva come,
ma Tentomon dormiva tranquillo e beato accanto a lui, sul bracciolo della sedia.
Frattanto Naruto e Agumon montavano la guardia seduti davanti al fuoco.
“La guardia a cosa? Non c'è niente di pericoloso qui intorno!” notò Agumon.
“C'è Vale!” rispose Naruto sbadigliando (NARUTO!!! Nd Vale ruggendo) (Via, via:
stavo solo scherzando! Nd Naruto scavandosi la tomba) (Lo spero per te! Nd Vale).
“Comunque è meglio fare la guardia: non vorrei succedesse quello che è successo
sulla spiaggia!”.
Mentre parlavano, però, non si accorsero del fatto che un pezzo di brace cadeva su
quella che PAREVA una foglia, ma non lo era (Chi ha visto i Digimon lo sa! Nd Vale)
(La cosa si fa preoccupante! Nd I protagonisti che non sanno nulla)...
Due ore e seicento sbadigli dopo, arrivò Sasuke a dare loro il cambio. Mentre il
biondino e Agumon si trascinavano verso il tram, il moro si sedette sulla sponda del
lago.
“E va beh, ma io che faccio in due ore?”.
Aveva appena parlato che vide, sulla superfice del lago, una piccola sagoma nera
che si avvicinava a notevole velocità.
“Ma che cavolo...?”.
Era un modellino di motoscafo radiocomandato, lungo circa quaranta centimetri e
largo venti, che approdò sulla sponda davanti a Sasuke. Solo allora il ragazzo si
accorse che sopra c'era un pacchettino blu, lungo una quindicina di centimetri e
largo quattro o cinque. Sopra c'era un bigliettino.
“Dev'essere da parte di Vale!” pensò Sasuke prendendolo. Quando lo ebbe in mano,
il motoscafo fece inversione di marcia e ripartì allontanandosi.
Sasuke aprì il biglietto. C'era scritto quanto segue:
Salve, Sasuke! Nel pacchetto c'è una cosa per te: mi raccomando, devi
custodirla con cura!!! So che adesso non sai usarla, ma facendo pratica
imparerai. Salutami Gaara e digli che gli voglio tanto bene ^_^!
VALE
P.S.: non commentare il motoscafo: so che è quantomai ridicolo, ma era
l'unica alternativa all'inviarti il pacchetto tramite paracadute.
Ridacchiando sotto i baffi (E ti avevo pure detto di non commentare il motoscafo!
Nd Vale) (E mica lo sto commentando! Nd Sasuke) Sasuke aprì il pacchetto.
Era un'armonica a bocca.
Il moro era quantomai perplesso.
“E che ci dovrei fare io, con 'sta cosa?”.
Un grosso sasso uscì dalla foresta atterrando vicino a lui. Sopra c'era un altro
messaggio: il fatto che la scrittura fosse marcata e la presenza di sottolineature
denunciava lo stato d'animo non esattamente tranquillo dell'Autrice:
SASUKE, DEVI
SUONARLA!!!
“Ah, ecco...”.
Lui poggiò le labbra sull'armonica e soffiò.
Il suono che ne uscì fu la cosa più agghiacciante mai esistita sulla faccia
dell'universo. Nessuna cacofonia poteva eguagliare in orripilanza quel suono:
sembrava il verso di un gatto stonato con la broncopolmonite e la raucedine!
Sasuke smise di suonare all'istante, ma Gaara si affacciò dal tram.
“Sasuke, smettila di fare macello: STO STUDIANDO!!!”.
“Senti Gaara, io 'sta cosa ancora non la so suonare: fammi fare un po' di pratica!”.
“MA NON ALLE UNDICI E MEZZA DI SERA!!!”.
“Ti faccio notare che stai urlando! Ah, a proposito: ti saluta Vale e ti dice...” Sasuke
ridacchiò “...che ti vuole tanto bene!”.
Gaara diventò color melanzana, ma si trattenne e fece il disinvolto.
“Uh, certo, anch'io le voglio tanto bene!” ribatté con evidente intonazione ironica.
“Anzi: sei invitato al nostro matrimonio, il venti ottobre!”.
“Davvero vi sposate?” chiese Sasuke ghignando.
“MA SEI SCEMO?! Piuttosto che sposarmi con quella pazza m'impicco al primo
lampione!”.
Detto questo rientrò.
“Proprio l'armonica dovevi darmi, eh?” commentò Sasuke a voce alta.
La voce dell'Autrice, proveniente da non si sa dove, gli rispose: “ Caro Sasuke,
l'armonica mi pareva la scelta più logica e razionale!”.
“Non potevi darmi qualcosa di più pratico?”.
“Questo è lo strumento più semplice da suonare! In alternativa c'era il violino,
oppure l'arpa celtica!”.
“Una bella chitarra elettrica no, eh?”.
“Sì, certo!” esclamò ironica la voce di Vale. “Così poi davo una batteria a Rock Lee,
una tastiera a Naruto, un microfono a Ino e mettevate su un complesso rock! Ma
fammi il favore! E poi dimmi una cosa, Sasuke: dove attaccavi gli amplificatori?
Facevi due buchi per terra e c'infilavi la presa come nella pubblicità dell'Enel?!
L'armonica a bocca è il massimo per un lungo viaggio come il vostro: è piccola,
facile da suonare e occupa poco spazio; mentre la chitarra elettrica ha bisogno di
corrente e amplificatori, è difficile da suonare ed è anche ingombrante!”.
“Infatti l'arpa celtica e il violino sono facili da suonare e soprattutto da trasportare!
Visto che sei italiana, sarebbe stato più sensato se mi avessi dato un mandolino!”.
Dato che Vale non aveva voglia di proseguire quest'inutile discussione decise di
passare alla Battle Phase (Battle Phase? Cos'è, una partita a Duel Monsters? Nd
Tutti) (E' per fare una cosa più dinamica! Nd Vale).
Infatti Sasuke fece appena in tempo a mettersi l'armonica in tasca quando, con
gran fracasso, dal lago uscì un serpentone acquatico verde con una specie di casco
integrale giallo. Seadramon.
Tutti uscirono dal tram.
“No, un altro mostro no!” urlarono in coro.
“Stavolta io non gli vado addosso!” avvertì Naruto. “Ho già dato!” (Ma chi ti ha
chiesto niente, il tuo turno è già passato! Nd Vale).
Con una codata Seadramon cercò di colpire i poveri protagonisti. Dato che Vale
aveva deciso così non ne colpì nessuno, tranne Ino, che fu scaraventata nel lago.
Adesso stava in acqua, in completa balìa del mostro, cercando disperatamente di
nuotare verso la riva.
“Aaaaah! Aiuto, Palmon!”.
“Oh no!” urlò lei. “Arrivo, Ino!”.
“Ferma, Palmon: ci penso io!” la bloccò Sasuke. E con mossa eroica si tuffò nel lago
e si avvicinò al mostro.
“Fermati!” urlò Rock Lee. “Quello ti ammazza: non fare l'eroe!”.
“Ehi, brutto deficiente!” strillò Sasuke. Poi, vedendo che il Digimon si era voltato
verso di lui distogliendo la sua attenzione da Ino: ”Sì, dico a te! Sono qui: prendimi
se ci riesci!”. Poi cominciò a nuotare rapidamente, inseguito da Seadramon.
“Sasuke, no!” strillava Ino. “Non farlo: quello ti massacra!”.
“Ino, mettiti in salvo: non preoccuparti per me!”.
Ma sì, non preoccupiamoci per te, Sasuke! Tanto il mostro ti ha appena trascinato
sott'acqua!
Ino, che aveva raggiunto la riva, era disperata. “Oh no, è colpa mia: si è tuffato per
salvarmi e adesso Seadramon lo ucciderà!”.
I Digimon erano troppo deboli per attaccare il bestio. Adesso che Seadramon
l'aveva tirato fuori dall'acqua e aveva iniziato a stritolarlo con la coda, Sasuke non
emetteva neanche un lamento ma stringeva i denti e sopportava in silenzio, seppur
con immensa fatica, il dolore tremendo, ma di questo passo i suoi organi interni
sarebbero stati ridotti a puré rosso.
“SASUKEEE!!!” urlò Naruto.
Una luce abbagliante, proveniente da un punto della cintura del moro, li investì in
pieno.
“Gli affarucoli che abbiamo raccolto prima di finire qua!” esclamò Naruto. “Quello
di Sasuke si sta illuminando!”.
La luce avvolse Gabumon e quando, pochi secondi dopo, si dissolse, non c'era più
Gabumon, ma un altro. Un fantasticherrimo (In teoria si dovrebbe dire
“fantastichissimo”. Nd Sasuke che mette in dubbio l'eccelsa padronanza di
linguaggio di Vale) (Ma che vuoi, pensa agli affarracci tuoi! Toh, ho fatto anche la
rima! Nd Vale) lupo-cane-o-qualunque-cosa-fosse bianco con strisce blu a saetta.
Garurumon!
Con salto Garurumon raggiuse la coda di Seadramon, la morse e liberò Sasuke, che
poi piombò in acqua. Poi, alterando la trama originale della puntata, Garurumon
s'immerse e raccattò Sasuke e subito dopo il Digimon nuotava con Sasuke che lo
cavalcava con i capelli corvini al vento e un sorrisetto alla Deidara prima maniera.
Ah, come si sentiva figo! E quanto gli piaceva tirarsela una cifra e far sfigurare
Naruto! Come si era arrabbiato quando, nell'episodio precedente, Agumon si era
digievoluto in Greymon mentre Gabumon stava moribondo sulla spiaggia! Ma
adesso era lui il figo della situazione (Che fai, lo privilegi? Nd Gaara) (Ma sei matto?!
No, no: descrivo le cose dal suo punto di vista. Nd Vale)!
Temari e Ino ululavano, Naruto, Kankuro e Rock Lee erano color porpora (Perché-le
belle-figure-toccano-solo-a lui?! Nd I tre dando testate su un albero) (Tranquilli,
avrete la vostra rivincita! Nd Vale) tanto che parevano tre tacchini, mentre Gaara era
semplicemente nero. Perché Tentomon non si era ancora digievoluto?! Perché il suo
Digimon era il meno figo di tutti (Il tuo?! Non hai visto il mio?! Nd Rock Lee in un
raptus di pazzia) (Se non mi vuoi me ne vado... ;_; Nd Patamon) (NOOO! Povero
cucciolo! Certo che sei disgraziato! Nd Vale coccolando un tristissimo Patamon) (No,
ti prego, non piangere! Nd Rock Lee pentito e piangente)?!
Garurumon cercò di mordere la capoccia di Seadramon ma nel tentativo per poco
non si sfondò tutti i denti.
“AHAHAHAHAH!!!!” sghignazzò Naruto rotolandosi per terra.
“Non riuscirà mai a a romperlo!” fece Tentomon. “L'elmo di Seadramon è fatto di
mithril, il metallo leggendario!”.
“Non l'ho mai visto prima: che tipo di metallo è? ” chiese Gaara.
“E che ne so, neanch'io l'ho mai visto prima, sennò non sarebbe leggendario!”.
“E allora che cacchio parli a fare?! Certo che sei sfasato: prima dici una cosa e poi
non ti spieghi!”.
Frattanto Seadramon aveva attaccato Garurumon (e quindi anche Sasuke, ed ecco
qua gli svantaggi della sua posizione di “figherrimo della situacion”) con il suo
micidialissimo attacco “Frecce di ghiaccio”, cosicché attorno al cane-lupo-oqualsiasi-cosa-fosse si era formato un solido blocco di ghiaccio.
“ALL'ATTACCO!!!” urlò Sasuke puntando il dito contro il nemico. Ubbidiendo al
comando del suo cavaliere (e fu in quel momento che Vale si pentì di aver alterato
la scena a loro vantaggio: quei due si erano gasati decisamente troppo!)
Garurumon sfondò il ghiaccio e attaccò Seadramon con il suo temibilissimo
“Turbine rovente”, mandandolo dritto dritto K.O negli abissi lacustri.
Gli altri, malgrado tutto, mandarono uno scrosciante applauso, decorato da
ovazioni e richieste di bis da parte della componente femminile, umana e non.
Garurumon atterrò davanti a loro: Sasuke, con un'agilissima mossa, smontò e fece
un inchino al pubblico (Non ti ci abituare, Cavaliere Senza Macchia E Senza Paura!
Nd Vale) (Oh, lasciami godere il mio momento di gloria! Nd Sasuke).
Garurumon tornò Gabumon.
“Siamo stati MITICI!” strillò Sasuke abbracciandolo. “Sei stato fenomenale!
Bravissimo, Gabumon!”. Il Digimon gongolava tutto contento.
Cessati gli applausi di chiusura del “Sasuke Uchiha Battle Show”, Naruto sbadigliò
sonoramente. “Ragazzi e Digimon, direi di andarcene a nanna: io sto morendo di
sonno!”.
“Ah, a proposito di dormire...” fece Gaara. I fratelli si guardarono terrorizzati: quando
Gaara pronunciava la parola “dormire” di solito qualcuno (il più delle volte loro due)
avrebbe versato lacrime e sangue.
“Che intendi dire?” chiese Temari con la voce che tremava come una corda di
violino.
Gaara fece un sorrisetto alla Deidara prima maniera (Scusa, che vuol dire “un
sorrisetto alla Deidara prima maniera”? Nd Tutti) (Vuol dire “un sorrisetto come
quello che aveva perennemente stampato in faccia Deidara prima che Sasori
morisse”! Nd Vale).
“Voglio farmi una dormita.”.
“TE LO SCORDI!!!” urlarono tutti i ragazzi. Il ricordo dell'attacco alla Foglia era
impresso indelebilmente nella loro memoria.
“Ah, state tranquilli, non c'è problema per il demone: la Disgraziata me l'ha
temporaneamente disattivato! Ah, Naruto: ha disattivato pure il tuo!”.
“Che?!” fece Kankuro. “E tu come fai a dirlo?”.
“Mentre voi dormivate sono entrato nel camper della Vipera!”.
FLASHBACK!
Gaara era fiero di sé stesso. Che idea stupenda, quella di entrare nel camper della
Stregaccia per leggere i suoi appunti mentre lei era fuori a cercare frutta tropicale
per il pranzo dell'indomani!
“Vediamo, dov'è il computer? Ah, eccolo!”. Un bellissimo PC bianco con monitor
LCD da diciannove pollici, mouse laser e collegamento Internet ad alta velocità. Un
gioiello dell'elettronica!
Ma non fu il computer ad attirare l'attenzione del roscio. Ciò che notò subito fu
l'agenda con la copertina di pelle blu che stava su uno scaffale vicino al monitor.
Gaara la prese e la sfogliò rapidamente. Ad un tratto lesse una cosa che lo mandò
letteralmente al settimo cielo:
Ho appena disattivato i demoni! Era fondamentale farlo, non vorrei che
Naruto e Gaara, nel bel mezzo della battaglia contro il boss supremo, mi si
trasformassero guastando irreparabilmente la storia: dovranno cavarsela
senza i loro animaletti! Per Naruto non cambia nulla, ma togliere il demone
a Gaara mi è sembrato un po' come fargli un favore; ciononostante meglio
questo che Shukaku e Kuyubi che ammazzano tutti i cattivi massacrandomi
la trama! Li riattiverò alla fine della storia!
O gioia! O gaudio! O tripudio! Un'intera fanfiction libero da quell'insopportabile
bestiaccia! ALLELUIA!!!
Gaara posò l'agenda e canticchiando euforico “Piccola Katy” uscì saltellando dal
camper.
FINE FLASHBACK!
“Capito? Per tutto l'arco di questo viaggio potrò dormire!”.
Gli altri erano quantomai perplessi.
“Scusa, come hai fatto ad entrare?” chiese Tentomon.
Senza riuscire a trattenere un sorrisetto alla Deidara prima maniera (Ancora? Nd
Tutti) (Abituatevici: diventerà uno dei tòpos di questa fiction! Nd Vale), Gaara infilò
una mano in tasca e tirò fuori una chiave.
“Facile, se hai un passepartout.”.
“E va bene, puoi dormire!” concesse Kankuro. “Ma sei sicuro che...”.
“Al cento per cento.”.
“Ragazzi, vorrei che foste un po' più fiduciosi.”. Gaara si guardò intorno mentre si
sdraiava sul sedile del tram. I ragazzi si erano bardati con pentole (prese chissà
dove) messe sulla zucca a mo' di elmi e mazze da golf (prese anche queste chissà
dove).
“No, sai, nel caso dovesse uscire il demone...” spiegò Ino.
“Primo: vi ripeto per la milionesima volta che il demone non uscirà; secondo: nel
caso dovesse uscire ci vuole ben altro che una mazza da golf per metterlo buono!”.
Rassicurati da queste parole, i ragazzi presero un pochino di fiducia.
“Ok...”. Gaara si sdraiò di profilo verso il muro, con Tentomon vicino alla testa che
dormiva già da un pezzo. “Buonanotte a me.”.
Dopo circa dieci minuti che non si muoveva, Naruto mormorò: “Gaara? Gaara, stai
dormendo?”.
Silenzio totale.
“Non ci credo.” fece Temari. “Si è addormentato sul serio.”.
“E il demone non si vede.” commentò Rock Lee sbadigliando. “Beh, direi che è ora
di andare a dormire anche per noi!”.
E andarono a coricarsi.
La mattina dopo Gaara si svegliò per primo. Che bella dormita! E aveva pure fatto
un sogno stupendo: aveva sognato quella schizzata dell'Autrice legata ad un palo
circondato di paglia bagnata di benzina e cherosene, ma purtroppo il sogno si era
interrotto proprio nel momento in cui lui stava per buttare sulla paglia un
fiammifero acceso. Che peccato!
Mentre si alzava Gaara emise uno sbadiglio fortissimo.
Fu la sua rovina.
“IL DEMONE!!!” urlò Naruto svegliandosi. I sette ragazzi si alzarono, afferrarono le
mazze da golf e le sbatterono con indicibile violenza sul roscio così rapidamente
che lui non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto che era successo che fu
acchiappato, portato fuori e scaraventato nel lago.
“Eccolo sistemato!” esclamò soddisfatto Kankuro. “Non ci è voluto molto!”.
“Già! Altro che Gamabunta: è stato sufficiente dargli una mazzata!” aggiunse
Naruto.
Gaara si alzò in piedi restando a testa bassa a fissare l'acqua. Era talmente furioso
che non riusciva neanche a pensare. Era fuori di sé. In quel momento, se fosssero
stati nel mondo dei ninja, il demone sarebbe uscito.
“Visto? E' già tornato normale!” commentò Sasuke.
Gaara alzò la testa.
“Oh oh.” fece preoccupato Tentomon. “Mi sa che è un po' arrabbiato...”.
Aveva ragione.
“CHE C***O VI E' VENUTO IN MENTE?!” strillò Gaara. “ACCIDENTI A VOI!!!”.
I sette se la fecero sotto.
“Ma scusa, ti eri tramutato in demone!” provò a giustificarsi Rock Lee. “L'abbiamo
sentito ruggire!”.
Il roscio uscì dal lago.
“Ma quale ruggito: ero io che sbadigliavo, deficiente!”.
“Ah, sì?” fece timidamente Temari. “Ma noi credevamo...”.
“Ma adesso io, perché voi CREDEVATE, sono completamente fradicio e non ho altri
vestiti da mettermi! Ditemi cosa cavolo devo fare!”.
Aveva appena finito il discorso che dal cielo, attaccata ad un paracadute, scese una
scatola avvolta nella carta da pacchi.
Gaara la prese. Sopra c'era un biglietto:
Dipendesse da me ti lascerei i vestiti bagnati, ma dato che se ti ammali non
puoi continuare il viaggio come si deve ti ho mandato un cambio asciutto e
fresco di bucato: cerca di non bagnare pure questo!
VALE
P.S: Questo succede a chi entra nel mio camper senza autorizzazione...
Il roscio storse il naso. “Io manco li accetterei, ma dato che non ho altra scelta...”
borbottò scartando il pacco. Non appena tirò fuori il contenuto, il resto del gruppo
fu preso da un attacco di ilarità.
Gli abiti contenuti nella scatola erano: un paio di Clark nere, un paio di pantaloni
neri di tessuto con le tasche laterali, una camicia bianca a maniche lunghe e un
maglioncino blu con scollatura a V.
“Ma che razza di vestiti sono?”. Gaara era allibito.
“Beh, non sono di quelli che porti di solito...” commentò Temari sforzandosi di non
ridere.
“Ma sono ridicoli! Io non ho intenzioni di metterli: farei ridere i polli!”.
Dal cielo arrivò un'altra scatola. La voce dell'Autrice, stranamente tranquilla, disse:
“In alternativa ci sono questi.”.
Gaara prese la nuova scatola.
“Oh! Vediamo un po' se sono più adeguati...”. Ma non appena li vide rimase senza
parole. Nella scatola c'era un completo da odalisca rosa e giallo, con tanto di
diadema con velo e babucce arricciate in punta.
L'intero gruppo scoppiò a ridere.
Visibilmente imbarazzato, il roscio riprese in mano il primo completo. “Preferisco
questo.”.
E andò nel tram a cambiarsi. Ma dopo poco arrivò la sua voce, decisamente
innervosita.
“Autrice!”.
“Eh, ca' vuoi?” rispose lei in tono svogliato.
“Due cose: ti sei scordata di darmi le mutande e i pantaloni sono troppo larghi!”.
Un aeroplanino di F2 con sopra un pacchetto volò giù ed entrò nel tram dalla
finestra. “Quanto alla larghezza dei pantaloni,” fece la voce dell'Autrice “ti ho
mandato una cintura, ma mi pare assurdo che ti stiano larghi dato che ho preso una
XS.”.
Dopo una decina di minuti Gaara uscì.
“Se ridete vi uccido.” fece con voce cupa. Vestito in quel modo e con la borsa del
portatile a tracolla, più che un ninja sembrava uno studente di Oxford o Cambridge.
Temari lanciò un fischio. “Però! Sei proprio carino vestito così!”
“Secondo me, se ti vedessero le ragazze del villaggio, qualcuna potrebbe anche
prendersi una cotta per te!” commentò Kankuro.
“Ma piantatela. Allora, che dobbiamo fare?”.
“L'Autrice ci ha mandato un foglietto mentre eri dentro: dice che dobbiamo
dirigerci verso quella direzione!”. Naruto indicò la giungla. “Però non vedo Sasuke!”.
In quel momento, dall'altra sponda del lago, provenne il suono dell'armonica. Era
ancora leggermente stonato, ma non era per niente male.
Naruto lo raggiunse e, da dietro un albero, sbirciò Sasuke che suonava con
Gabumon vicino.
“E' migliorato una cifra!” bisbigliò Naruto. “Se continua così diventerà bravissimo!”.
Non appena il moro ebbe smesso di suonare, il biondo uscì dal suo nascondiglio.
“Sasuke, dobbiamo andare!”.
Quello si alzò.
“Ecco, vengo.”.
Poi fece un sorriso divertito.
“Senti, dimmi un po': come ci sta Gaara con i vestiti che gli ha mandato Vale?”.
Naruto si fece scappare la risatina.
“Vieni e lo vedi!”.
“Perché ridacchi? E' divertente?”.
“Preparati: è qualcosa di fantastico! Ti dico solo che sembra un'altra persona!”.
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO
EPISODIOOOOO!!!!!!!!
VALERYDELL95
CONTINUA…
Il Bazar di Mari
www.ilbazardimari.net
Online da: Giugno 2010 – Ultimo aggiornamento: Gennaio 2011