neko hatake - Il Bazar di Mari

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neko hatake - Il Bazar di Mari
FANFICTION su NARUTO
NEKO HATAKE
4 capitoli (in corso)
Note: R - Smile
Autrice: Maia
ATTENZIONE: questa fanfiction tratta argomenti riservati ad un pubblico maturo. Se continui a leggere, ti
prendi la responsabilità di dichiararti con più di 14 anni.
- I personaggi di questa fanfiction sono tutti maggiorenni, e in ogni modo si tratta di un’opera di finzione
che non trova alcun riscontro nella realtà. -
CAP. 1
L’ARRIVO DI NEKO, AKATSUKI ALL’ATTACCO!!
Una notte tranquilla a Konoha. Una normalissima notte.
Dal tetto di casa sua, Kakashi, fissava il cielo, per una volta pieno di stelle.
All’improvviso una stella si staccò dal gruppo e scese sulla terra. Kakashi sorrise. Le stelle, ormai, erano
l’unica cosa che lo facevano sorridere. Una stella cadente…
Ad un tratto, si accorse di essere osservato. Si girò.
Davanti a lui c’era una donna, teneva in mano un fagotto. I capelli neri raccolti in una treccia, il volto
stanco. Lo guardò negli occhi triste, poi appoggiò delicatamente il fagotto a terra e scomparve.
Kakashi si avvicinò lentamente al fagotto che la donna aveva lasciato. Emetteva dei mugolii sommessi..
Vedendo di cosa si trattava rimase a bocca aperta.
Un bambino?
Prese in braccio quel frugoletto che lo guardò con i suoi occhi rossi. Il bambino scoppiò a ridere, guardando
l’uomo dal volto coperto.
Kakashi rientrò in casa.
-Kakashi! Cos’hai trovato? Un cagnolino?- esclamò Iruka vedendolo entrare.
-Idiota è un bambino.- rispose secco Kakashi, fulminando l’amico con lo sguardo.
-Bambino?-Si, bambino!-Kakashi ha trovato un bambino?- intervenne Kurenai entrando seguita a ruota da Asuma.
-Si.- rispose semplicemente l’uomo.
-Oh! Kakashi ha trovato un dolce frugoletto!!- lo canzonò Anko, coccolando il bambino che rise.
-…In quel momento entrò Gai-sensei.
-Che fate miei giovani amici?- chiese guardando curioso gli uomini.
-Kakashi ha trovato un bambino!- esultò Anko mostrando il fagotto all’uomo.
-Uh! Che carino! Come si chiama?- esclamò lui prendendo in braccio il bambino.
-Boh. Abbiamo ancora da vedere se è un maschio o una femmina- rispose Asuma accendendo una sigaretta.
-È una femmina.- disse una voce.
-E tu chi sei?-Il narratore.-Ok.-
-Allora, dicevamo? Ah si, come si chiama questa giovane bambina?- riprese il giovane essere
sopracciugliuto.
-Si chiama….- cominciò Kakashi. -Neko. Si chiama Neko.Passarono alcuni anni…
Nel bosco davanti a Konoha una bambina coi capelli castani e gli occhi rossi si batteva con ferocia contro il
maestro Asuma.
-MILLE FALCHI!!-NO! Attenta! Neko!In pochi secondi, Asuma si trovò con le spalle al muro, Neko era davanti a lui con la katana puntata alla
gola del nemico.
-Battuto. Zio Asuma, ti ho ufficialmente battuto. Stai diventando vecchio, molto vecchio.- esultò la bambina
scuotendo la testa vittoriosa.
-Tsk…sei ancora troppo piccola, non volevo farti male.- rispose l’uomo guardando storto Neko.
-Neko! Sei qui?- Kakashi comparve dalla porta di casa.
-Si, papà. Sono qui con lo zio Asuma.- rispose lei rimettendo la katana nel fodero che aveva legato sulla
schiena.
In quel momento, una nube di fumo colse alla sprovvista i nostri amici, Neko si sentì afferrare.
Qualcuno le mise sulla faccia un pezzo di stoffa imbevuto d’alcol per farla svenire.
-Neko! Neko!- urlò Kakashi cercando la bambina.
Con il suo sharingan aveva avvertito la presenza di una persona, di quella persona.
Neko riaprì gli occhi, davanti a lei c’era un uomo, che la fissava ghignante.
-Ecco, capo. Si è svegliata.- disse.
-Finalmente, ciao piccola.- sibilò l’uomo guardando la bambina.
Neko si guardò intorno curiosa.
-Oohh!- esclamò fissando una schiera di pesciolini d’argilla riposti su uno scaffale.
Allungò la mano per prenderne uno ma lo fece cadere a terra.
BOOM!
-Dannata marmocchia!- urlò il biondo che l’aveva svegliata, allungando una mano per colpire la bambina.
Neko lo guardò storto.
-E tu chi sei?- chiese sorridendo.
-Tsk....tu non sei artistica!- disse Deidara, il biondo.
Neko scrutò l’uomo, poi prese la rincorsa, spiccò un balzo e atterrò direttamente sui piedi di Deidara,
facendolo urlare per il dolore.
-Ahia! Cosa credi di fare ragazzina?-Baka…- disse lei scuotendo la testa.
-Deidara, occupatene tu. Non mi importa, fanne quello che vuoi.- tuonò l’uomo che Deidara chiamava capo.
Aveva la faccia cosparsa di pircing.
-Si, capo. Non si preoccupi. Vieni, bambina.- e prese Neko per mano, che gli trotterellò intorno allegra.
-DEIDARA-SENPAIIIII!! ^O^- una voce tremendamente allegra fece sobbalzare l’artista.
-Che vuoi, cacchetta?- rispose secco il biondo.
-Deidara-Senpai ha trovato una bambina?- chiese il ragazzo-caramella fissando curioso Neko.
-No, Tobi. Questa è Neko, una maledetta ragazzina non artistica che il capo ha rapito.-MALEDETTA RAGAZZINA NON ARTISTICA A CHI?!- urlò Neko pestando il piede a Deidara.
Sia Deidara che Tobi guardarono sbalorditi Neko. Non era normale per una bambina di quell’età
comportarsi così.
Approfittando del momento di silenzio, Tobi cominciò ad assillare Deidara.
-Deidara-Senpai, giochi con me? Eh? Eh? Eh?-Guarda che ti faccio esplodere…- rispose seccato l’artista.
-Deidara-Senpai? Cosa vuol dire?- chiese Neko curiosa.
-Il Deidara-Senpai è la persona più magnifica, gentile, buona, affettuosa, artistica, lodevole, perfetta,
rilassata, sapiente, amorevole, simpatica, socievole e carina del mondo! Senpai è per esprimergli il mio
affetto! Ed è anche divertente!- spiegò Tobi sorridendo sotto la maschera.
-Uh che bello! Ci provo anch’io!! DEIDARA-SENPAAAAAIIII!!! ^O^ Hai ragione, è proprio divertente!!esultò Neko stritolando il povero biondo.
Così, Deidara venne assillato per ore da Tobi e dalla piccola Neko, che ignorava totalmente il pericolo che
correva.
-Sbrigatevi! Dobbiamo raggiungere il covo dell’Akatsuki prima che facciano qualcosa a Neko!Kakashi era seriamente preoccupato, non poteva permettersi che capitasse qualcosa a quella bambina.
-Si, andiamo!- anche Kurenai era preoccupata; ma del resto, chi non lo era? Quella bambina era la mascotte
dei jonin di Konoha da quando era arrivata.
-Kakashi, ti rendi conto che è una pazzia, vero?- intervenne Asuma.
Kakashi non rispose. Guardò preoccupato Pak e gli altri cani, nessuno era meglio di loro nel seguire le
tracce, ma l’Akatsuki era abile, sicuramente non l’avrebbero trovata tanto facilmente.
Dopo ore di ricerca, finalmente, Kakashi e gli altri jonin si trovarono davanti ad una gigantesca grotta chiusa
da un masso.
-Ci penso io!- disse Gai, il giovane jonin in calzamaglia.
E detto fatto, con uno dei suoi giovani calci spaccò a metà il masso (nd tutti: Ma non aveva il sigillo?) e fece
strada agli altri all’interno del covo.
-Che schifo, come si fa a vivere in un posto così?!- esclamò Anko schifata notando i metri di polvere che
c’erano in quel luogo.
-Tsk…non farmici pensare!- sbottò Kurenai.
-Donne…- borbottò Asuma scuotendo la testa.
All’improvviso, un grido fece sobbalzare i jonin.
-DEIDARA-SENPAAAAAIIIIIIII!! ^O^-Questa è…- cominciò Kurenai.
-Neko. Andiamo!- concluse Kakashi cominciando a correre.
Frattanto, dall’altra parte del covo…
-Kakuzu, tienitela tu questo impiastro, io non ne posso più!- disse Deidara esasperato.
-No, ma perché io? Cosa ti ho fatto?- rispose lui, cercando di tenere lontano Neko dalle sue file di monetine
da un centesimo l’una.
-Lasciami! Voglio le monetine!- urlò la bambina cercando disperatamente di prendere il bottino.
-Perché sei la prima persona che mi è capitata a tiro- rispose l’artista svignandosela.
Kakuzu non perse tempo.
-SASORIII!!- urlò, in cerca del marionettista.
-No.- rispose lui che aveva già capito tutto.
-Oh! Ti prego! Cosa ti costa?- continuò il risparmiatore.
-No.-Dai!-No.-Ma…-No.-Però…-No.-Cos’è questa?- esclamò Neko cominciando a giocherellare con una marionetta.
-No, ferma! Quello è il Kazekage!- tuonò Sasori, cercando di togliere la marionetta dalle grinfie della
bambina.
-Che bello! Come si usa?- disse Neko-Ridammelo! È mio! E poi si usa con i fili di chakra.-
-Eh? I fili di chakra? Cosa sono?- Neko era sempre più curiosa.
-Lascia perdere, sei troppo piccola per capire.-Non è vero. Guarda che io so già fare il mille falchi!-E con questo? Il mille falchi è molto inferiore alle mie tecniche!-Scommetto che ti batto.-Si certo, come no.-Hai paura?- sul volto di Neko scese l’ombra di un ghigno.
-Non ho paura. Sono un mukenin di livello S, cosa credi?-Un mukenin di livello S fifone, a quanto pare.-Ma sentitela. Allora facciamo così: se mi batti ti regalo una delle mie marionette e ti insegno ad usarle. Ma
se vinco io…tu mi regalerai quel bel ciondolo che porti al collo.- Anche Sasori ghignò maligno.
Neko si guardò il medaglione. Per quanto ne sapeva l’aveva sempre avuto, anche quando Kakashi l’aveva
trovata. Alzò lo sguardo, sorrise.
-Accetto la sfida.- disse.
-Bene, cominciamo.Due minuti dopo…
-Vinto!- esultò Neko guardando il povero Sasori disteso per terra.
-Ti ho lasciata vincere.- rispose secco il ragazzo.
-Si certo. Intanto ho vinto e quindi devi insegnarmi ad usare le marionette e i fili di chakra.- concluse la
bambina.
Non ci aveva messo molto a battere Sasori. I suoi dentini aguzzi avevano subito trovato un attacco nel
braccio di legno del ragazzo, impedendogli così ogni movimento.
Poi, quando Sasori aveva cercato di legarla, si era solo limitata a divincolarsi, facendo in modo che il
marionettista si legasse da solo.
-E va bene, vieni, ti insegno ad usare i fili di chakra.- sospirò Sasori.
In poche ore, Neko aveva già imparato ad usare i fili di chakra per controllare la sua nuova marionetta.
-Evviva! Ora sono anche una marionettista.-Non ti montare troppo la testa, marmocchia. Hai ancora molto da imparare.-Sasori, porta la bambina di là, il capo vuole concludere il lavoro. Ci serve il gatto a due code. Ora.- una
donna entrò nella stanza, il suo volto era di ghiaccio e fece venire la pelle d’oca a Neko.
-Arrivo, andiamo, piccola.- rispose Sasori, prendendo per mano Neko che non capiva.
-NEKO!!-Papà!!- esultò Neko; sgusciò via dalla presa di Sasori e si tuffò nelle braccia di Kakashi.
-Voi! Come avete osato prendere Neko! La pagherete cara! MILLE FALCHI!-No, papà. Loro sono amici miei. Deidara-Senpai mi ha insegnato a far esplodere le cose, Tobi mi ha fatta
giocare e Sasori mi ha regalato una marionetta!!- disse Neko fermando l’uomo.
Kakashi guardò sbalordito gli Akatsuki.
-Cosa?- disse
-Mi sono divertita tantissimo! Voglio tornare qui a giocare con loro!- concluse Neko contenta.
Per gli Akatsuki, invece, era tutta un’altra cosa. Il capo voleva logicamente il gatto a due code, ma tutti gli
altri desideravano soltanto liberarsi di quella bambina.
-Sasori, dov’è la marmocchia? Siamo tutti pronti, mancate solo voi.- entrò il capo.
-Ehm, capo, sono arrivati i jonin della foglia e…- cercò di spiegare Sasori.
-Zitto. Portami quella bambina. Hai fatto fuori il Kazekage, non sarà difficile battere questi jonin, voglio il
gatto a due code, intesi?- sibilò il capo.
-Il gatto a due code? Cosa centra Nibi con Neko?- s’intromise Kakashi che non capiva.
-La tua Neko non è altro che la forza portante del gatto a due code, possibile che non l’hai ancora capito?spiegò il capo con superiorità.
Tutti i jonin rimasero a bocca aperta dalla scioccante notizia.
Neko, intanto, aveva raggiunto senza farsi notare i pesci-bomba di Deidara e aveva già cominciato a
giocherellarci, facendoli esplodere.
-Ferma, marmocchia! Ci ammazzerai tutti!!!- urlò il capo, prendendo Neko per la collottola.
La bambina, però, con un movimento fulmineo, si girò, e con un filo di chakra legò i pircing di Pain a
Sasori.
-E ora…colpo di grazia!- urlò, scagliando con forza a terra una bomba.
-Andiamo, Neko! Qui crolla tutto!- gridò Kakashi prendendo in braccio Neko e scappando via dal covo.
Tornarono a Konoha, il sole era alto, tutto sembrava descrivere quelle bellissime scene di fine puntata con la
musichetta allegra che ci sono nei cartoni, ma non era così.
Una minaccia più minacciosa degli Akatsuki li attendeva.
Tsunade.
-COME VI SIETE PERMESSI DI ABBANDONARE IL VILLAGGIO SENZA IL MIO PERMESSO?!urlò lanciando una scrivania contro i poveri jonin.
-Ma, hokage, noi dovevamo…- tentò di spiegare Kakashi.
-NIENTE MA!! ADESSO DOV’E’ NEKO?!?!?!?-Ehm, Neko…bella domanda, Neko…- cominciò Anko.
-Eccomi! Sono qui nonna Tsunade!- Neko entrò nell’ufficio passando da una finestra.
-Ciao Neko, come stai?- Tsunade si addolcì improvvisamente sotto l’effetto dei dolci occhioni rossi di
Neko.
Kakashi tirò un sospiro di sollievo.
-Almeno per ora siamo salvi.- disse
-Non temere mio giovane amico! Se noi giovani jonin staremo sempre uniti non potrà accaderci nulla!!intervenne Gai con la sua giovane posa (quella dove gli sbrilluccicano sia i denti che il pollice).
-Nonna Tsunade, hai visto la mia nuova tecnica che mi ha insegnato Deidara-Senpai?- chiese Neko
sorridendo.
-No, com’è?- rispose la donna.
-No, quinta hokage no!!- urlò Kurenai.
Troppo tardi.
BOOM!!
CAP. 2
NINJA!
-Neko! Neko! Svegliati, è tardi!- la chiamò la voce di suo padre.
Erano passati anni dal tentativo dell’Akatsuki di rapire Neko, ormai lei era diventata una ragazzina di 11
anni, che contagiava l’intera Konoha con la sua allegria.
La ragazza si rigirò sbuffando tra le coperte e si rimise a dormire.
-Neko!- ripeté Kakashi dal piano di sotto.
-Mmm…-Neko!-Mmm…-NEKO!- urlò Kakashi spazientito -Svegliati, altrimenti farai tardi! Oggi è il tuo primo giorno da genin,
farai tardi all’incontro con la nuova squadra!La ragazza aprì di scatto gli occhi.
-OH CAVOLO!- urlò balzando in piedi e vestendosi in fretta. -ME NE ERO DIMENTICATA!Si precipitò al piano di sotto legandosi la katana sulla schiena.
-Ehi! Aspetta!- la chiamò Kakashi vedendola uscire -E…e…la colazione?-Non ho tempo! Mangerò a pranzo!- rispose lei fermandosi un momento.
-Questa poi…tu, che digiuni?-Vedrai che starò bene!- in quel momento la pancia della ragazza brontolò. -Ehm…-Vieni, ti ho preparato un panino per pranzo!-
Neko esaminò il pranzo e poi un largo sorriso prese il sopravvento sul suo volto assonnato.
-Grazie! È il mio preferito!!!- esultò la ragazza -Io l’ho sempre detto che sei il migliore!- e così dicendo
Neko si infilò il pranzo nella borsa e uscì correndo da casa, inciampandosi nella gradinata davanti all’entrata
e finendo per terra.
Kakashi sorrise davanti alla maldestria di Neko, che l’accompagnava da quando era in fasce.
-Arrivo arrivo arrivo!!- urlò Neko correndo a perdifiato per i corridoi.
Si fermò di scatto davanti alla porta di un’aula apparentemente casuale e si precipitò dentro urlando.
-ECCOMIIIIII!!- ma mentre entrava, si inciampò per sbaglio in una borsa, volando ai piedi del maestro.
Il maestro era un uomo giovane e alto, i capelli castani raccolti in una coda a spruzzo sopra la testa e una
profonda cicatrice gli rigava il volto sopra il naso.
Svelta si rialzò in piedi e si ripulì il vestito ninja nuovo, comprato apposta per la promozione. Era composto
da un vestito senza maniche blu e un altro a rete con una manica corta e una lunga sotto.
Gli scalda muscoli e una serie di piccoli marsupi legati dietro la schiena. I capelli sciolti fino alle spalle e il
coprifronte sulla fronte che metteva in risalto i suoi bellissimi occhi rossi.
-Ciao zio Iruka! Sono arrivata!- esclamò agitando la mano contenta.
-Ah, ecco…- sbottò il sensei -Sei sempre in ritardo…sei proprio figlia di tuo padre.Neko si mise la mano dietro la testa imbarazzata e sorrise dolcemente.
-Bene, ragazzi, questa è Neko. Si è diplomata genin come voi, ma è più piccola di un anno. Parteciperà ad
alcune missioni con la squadra 7, che come dicevo prima sarà composta da Sakura Haruno, Naruto Uzumaki
e Sasuke Uchiha.Neko guardò in direzione dei tre compagni. Il suo migliore amico Naruto sedeva su un banco e si
massaggiava malmesso un tempia, era chiaramente appena uscito da una rissa e guardava con odio un
ragazzo dai capelli corvini e lo sguardo fiero. In mezzo, una ragazza dai capelli rosa cercava di tenersi
lontano il biondino mentre fissava adorante il moro.
-Allora, ragazzi…nel pomeriggio farete l’incontro con i vostri nuovi maestri jonin, nel frattempo siete
liberi!- concluse Iruka sorridendo.
Neko guardò interrogativa Iruka. Era così in ritardo?
-Neko, puoi aspettare qui un momento?- chiese il sensei facendo cenno alla ragazza di avvicinarsi.
-Si?-Beh, fra poco l’hokage sarà qui e ti presenterà il tuo nuovo sensei.La ragazza annuì e si sedette su un banco.
Non passò molto tempo che l’hokage entrò nella stanza seguito da un vecchio dai capelli bianchi e una
verruca gigantesca sul viso.
Neko lo squadrò diffidente.
-Bene, Neko…- la salutò l’hokage -Questo sarà il tuo sensei…ti presento Jiraiya!-Mmmm? E questo vecchio chi è?- sbadigliò la ragazza.
-Bada a come parli, piccoletta! Io sono l’onorevole Jiraiya!- ribatté il vecchio mettendosi in posa.
-Vecchio- tagliò corto Neko.
-Piccoletta- rispose l’altro indignato
-Vecchio!-Piccoletta!-Vecchio!-Piccoletta!-Vecchio!-Piccolet…-ADESSO BASTAA!!- urlò l’hokage allontanando i due ninja che si stavano per azzuffare.
-Ma…ma…ma…- protestò Neko guardando con due occhioni imploranti la donna.
-Niente ma, Neko. Jiraiya ti farà da sensei.-Uffi…-
Neko sospirò e finì di mangiare il suo panino che Kakashi le aveva preparato quella mattina. Era seduta sul
tetto dell’accademia e si stava godendo i raggi del sole che le accarezzavano il viso.
-Uffa! Ma proprio quel vecchio dovevano darmi come sensei?!- commentò stiracchiandosi. -Per fortuna le
missioni le farò con fratello-Naruto e i suoi due amici! Adesso che ci penso non ci siamo nemmeno parlati.
Magari adesso vado a fare conoscenza.- e detto questo ingoiò l’ultimo boccone e saltò giù dal tetto e si mise
alla ricerca dei nuovi compagni.
Trovò Sakura seduta su una panchina con una faccia da pesce lesso.
-Ehi ciao!- esclamò Neko agitando la mano in segno di saluto.
-Ciao…- rispose la ragazza in rosa guardandola. -Neko, giusto?-Si! E tu sei Sakura! Piacere!-Uhm…si anche per me.-Stai aspettando qualcuno?- Neko notò il pranzo per due persone appoggiato sulla panchina dove poco
prima la ragazza era seduta.
Sakura avvampò. -Beh…diciamo di si…ecco…vedi…-Fammi indovinare…anche tu cotta di Sasuke?- Neko rabbrividì -Ma cosa ci trovate di bello in quello lì…Aveva sentito molte volte parlare di Sasuke dalle altre ragazze. A Konoha, erano tutte cotte di lui.
-Beh…- sospirò Sakura.
-BLEAH!-Sei troppo piccola per capire.- mormorò Sakura guardando il cielo -Sasuke è affascinante, ha un non so ché
di attraente e misterioso…-Ancora questa storia che sono piccola. Anche papà la tira fuori quando vuole impedirmi di fare qualcosa.protestò Neko scuotendo il capo contrariata.
-Mmm…se non sbaglio sei la figlia di Kakashi Hatake, vero? Che tipo è, il famoso eroe dello sharingan?Neko fece un mezzo sorriso.
Niente. Il sensei era in ritardo. Era più di mezz’ora che i 4 ragazzi lo stavano aspettando.
-Uffa…dove si è cacciato? È in un ritardo incredibile!!- sospirò Naruto guardando furtivo fuori dalla porta
dell’aula.
-Uffa, fratellone! Non possiamo mica stare qui tutto il giorno!- sbuffò Neko alzandosi. -Io propongo di
andarcene.-Giusto, sorellina!-Sentite un po’ voi due…- cominciò Sakura -Com’è che vi chiamate così?I due sorrisero.
-Beh, Sakura…- disse Naruto -È una lunga storia.-Che ha inizio quando io e Naruto avevamo ancora 5 e 6 anni!- e Neko cominciò a raccontare.
FLASHBACK
Quel giorno pioveva. Pioveva a dirotto.
Neko camminava lentamente per le vie di Konoha, accompagnata da Iruka. Fissava le pozzanghere che
calpestava con i suoi stivaletti di gomma e si guardava intorno incuriosita.
All’improvviso le cadde l’occhio su un bambino che se ne stava rannicchiato in un angolino sotto la pioggia.
Aveva i capelli di un biondo miele e aveva dei buffi occhiali calati sugli occhi per nascondere il pianto. Era
circondato da un gruppo di ragazzini che lo deridevano e lo picchiavano. Ma lui li lasciava fare.
Approfittando di un momento di distrazione di Iruka, che stava discutendo con un altro jonin, Neko sgusciò
via dall’uomo e si avvicinò al bambino tenendo stretto l’ombrello.
Quel bambino piangeva, e le sue lacrime si mescolavano alla pioggia. Nessuno si degnava di difenderlo,
nemmeno di fermare quei ragazzi.
Neko continuava la sua avanzata impavida, nonostante gli sguardi furtivi che le lanciava la gente.
-Allora…non dici niente Naruto?- rise uno dei ragazzini dopo aver dato un pugno in pancia al ragazzo.
-Già…è troppo stupido anche per parlare- commentò un altro.
-Lasciatemi in pace.- ringhiò Naruto.
-Ecco, adesso fai il grande!- continuò un altro. -Ma chi ti difenderà, ora che sei tutto solo? Non hai
nessuno!- e scagliò in direzione del biondino una grossa pietra indirizzata alla testa.
Un kunai deviò il colpo andandosi a piantare sul muro a pochi millimetri dalla testa del biondino.
-Ehi voi, stupidi!- urlò Neko -Perché non ve la prendete con qualcuno che sia alla vostra altezza?I ragazzini si voltarono in tempo per vedere la bambina avanzare con passo deciso. Era avvolta in un
mantello da dove sbucavano soltanto due stivaletti di gomma neri e il suo viso serio e arrabbiato.
-Sparisci piccoletta.- disse un ragazzo -Queste sono cose da uomini.-Non vedo come dei codardi come voi si possano definire uomini.- rispose secca Neko. -Torturare così un
bambino più piccolo di voi.-Cos’è? Sei la sua balia? Ma se sei più piccola di lui! Non sai nemmeno chi è! Questo è un mostro!La fronte di Neko si corrugò. -Stupidi. Con che coraggio osate definirlo mostro?-Lui è diverso…lui non ha i genitori!-E basta questo per voi? Baka!Uno dei ragazzini si lanciò su Neko con l’intenzione di colpirla con un pugno, ma la bambina si spostò
all’ultimo per farlo cadere.
Mise un piede sulla schiena del ragazzo e disse: -Allora, chi è il prossimo?- Un altro ragazzo attaccò.
Tempo 2 minuti e tutti i ragazzini giacevano a terra sconfitti.
-Scarsi.- commentò la bambina, poi si avvicinò al biondino, che se ne stava ancora in un angolino a
piangere.
-Ehi.- gli disse.
Il bambino alzò lo sguardo, doloroso. -Che vuoi?- rispose -Sei venuta anche tu per prendermi in giro?-Ti prenderai un raffreddore se rimani qui sotto la pioggia.- e così dicendo porse l’ombrello al bambino. Forza, prendilo.Il bambino la guardò smettendo per un attimo di piangere, ma non si mosse nemmeno.
-Ma allora sei scemo?- sbuffò Neko -Hai intenzione di rimanere sotto l’acqua tutto il giorno o ti muovi?Sul volto del biondino scese un gigantesco sorriso che guardò riconoscente Neko.
-Piacere, sono Naruto!- disse balzando in piedi -Naruto Uzumaki!-Uh? E adesso che ti prende? Prima eri disperato e ora sei felice?- rispose la bambina -Comunque io sono
Neko.-Certo! Piacere Neko!- e Naruto sorrise di nuovo.
-Neko! Neko!- la chiamò Iruka disperato. Era entrato nel panico quando l’aveva persa per il mercato.
-Sono qui zio! Sono qui!- rispose Neko agitando una mano in aria.
-E questo chi è?- chiese Naruto.
-Lui, Naruto, è lo zio Iruka! Il jonin più forte del mondo, dopo papà s’intende….Iruka fissò Naruto. Possibile che fosse davvero il ragazzino della volpe?
-Chi è, Neko? Un tuo amico?- chiese il jonin.
-Si! Lui è Naruto!- rispose felice Neko, indicando con un gesto teatrale il biondino.
-Beh, andiamo Neko…è ora di tornare a casa…- tagliò corto Iruka prendendo per mano la bambina e
allontanandosi.
Naruto abbassò lo sguardo. Era stato bello avere un’amica. Anche se per poco.
-Aspetta! Naruto?- lo chiamò Neko. -Che ci fai lì? Lo zio ci accompagna al ramen Ichiraku, vero?- e così
dicendo la bambina strattonò Iruka con un sorrisetto malizioso stampato in faccia.
-E va bene, tanto lo sapevo che finiva così. Ogni volta che ti accompagno in centro ci dobbiamo fermare…sospirò il jonin.
-Dai, Naruto! Muoviti!!- esclamò la bambina tirando l’amico.
-Senti Neko…- mormorò Naruto. -Quella tecnica di prima…quel kunai che ha deviato il sasso…sei stata tu,
vero? Come hai fatto?-Eh eh…è un segreto! Sto studiando per diventare ninja, così batterò il mio papà!- rispose la bambina
vittoriosa.
-Allora diventerò anch’io un grande ninja! E sai che ti dico? Diventerò hokage!!- esclamò Naruto battendosi
la mano sul petto.
-Addirittura?-Oh, ci puoi scommettere! Sarò il più forte tra tutti gli hokage!FINE FLASHBACK
-Quindi è così che vi siete conosciuti?- chiese Sakura incredula.
-Oh si! E da allora ne abbiamo combinate di tutti i colori!- esclamò Naruto. -Come con i volti di pietra!-Ah ah ah!- rise Neko -Li si che ce la siamo spassata!-Peccato che Iruka ci abbia puniti dopo…- sospirò Naruto.
-Ma tanto siamo scappati!!- concluse ridendo Neko.
-Ho trovato! Visto che il sensei è in ritardo facciamogli uno scherzo…- sibilò perfido Naruto.
-Si si! Scherzo scherzo!- canticchiò Neko.
-Uff…non ne voglio sapere niente!- sbottò Sakura vedendo quello che i due stavano combinando.
Naruto aprì la porta scorrevole quanto bastò per incastrarci dentro il cancellino della lavagna.
-Insomma, ragazzi!- li rimproverò Sakura -Siate un po’ maturi!-La colpa è del sensei!- rispose Neko.
-Se non arrivava in ritardo non si beccava lo scherzo!- continuò Naruto. I due ragazzi si batterono il cinque
soddisfatti e si sedettero con dei risolini al loro posto.
-Figuriamoci se un jonin casca in uno scherzo stupido come questo…- commentò Sasuke sbuffando.
In quel momento la porta scorrevole si aprì e un volto a Neko fin troppo familiare si affacciò guardando
all’interno della stanza.
Il cancellino cadde proprio in testa al sensei, che rimase alquanto perplesso di vedere Neko con quei 3
ragazzi.
Naruto scoppiò a ridere. -C’è cascato! C’è cascato eccome!!- esclamò indicando il sensei. -Uh? Neko?
Perché non ridi? Di solito ti rotoli dalle risate quando lo scherzo riesce…La ragazza fissava impietrita il sensei.
-Mmm…che dire?- disse quest’ultimo sorridendo sotto la maschera che portava. -La prima impressione che
mi avete fatto….è pessima.Neko si batté una mano sulla fronte sconfitta. Si era arresa. Ultimamente le capitavano tutte a lei.
-Uh? Ciao Neko! Cosa ci fai tu qui?!- esclamò il sensei fissando la ragazza.
-Aehm…è colpa sua!- rispose Neko indicando Naruto. E detto questo fece per correre via fuori dalla porta.
Mentre passava, però, il jonin la prese per il colletto del vestito, rimettendola a sedere.
-Allora?- disse con un tono un po’ arrabbiato.
-Aehm…ciao!- balbettò la ragazza arrossendo.
-Cosa ci fai qui?-Beh…lo zio Iruka mi ha messo in squadra con Jiraiya e…Naruto scoppiò nuovamente a ridere. -Ah ah ah! Sei in squadra con l’eremita porcello!!!Bastò un’occhiata a Neko per zittire Naruto. -E la vecchia Tsunade mi ha detto che per le missioni sarei
stata in squadra con voi…- spiegò.
-Uh che bello!- esclamò il jonin spettinando Neko -Così non dovrai stare a casa da sola quando sarò in
missione! L’hokage è geniale!Neko sospirò.
-Scusa Neko…ma tu lo conosci?- bisbigliò Sakura all’orecchio dell’amica.
-Si…- sbuffò Neko -Questo è mio padre…-
CAP. 3
LA PROVA DEI CAMPANELLI
-Vediamo…perché per cominciare non ci presentiamo?- propose Kakashi appoggiandosi alla ringhiera del
balcone.
-E cosa dovremmo dire?- s’informò Sakura.
-Non so…i vostri nomi, gli interessi…- spiegò il jonin.
-Perché non ti presenti tu per primo?- chiese Naruto. -Non sappiamo nulla di te!-Beh…io mi chiamo Kakashi Hatake e sono il padre di Neko…- cominciò il jonin -Non c’è niente in
particolare che odi e non odi e ho diversi interessi…-Praticamente, ci hai detto solo il nome…- commentò Sakura.
Neko sospirò. -Ama passare il tempo a leggere un libro stupidissimo, non odia niente in particolare e oltre a
leggere e a dormire non l’ho mai visto fare altro.- disse annuendo.
-Bene…e adesso tocca a voi…cominciamo da te, biondino…- disse Kakashi riprendendo il discorso.
-Io sono Naruto Uzumaki! Mi piace il ramen ma odio i 3 minuti d’attesa per essere serviti e il mio sogno è
di superare tutti gli hokage e di far capire a tutta la foglia quanto valgo. Il mio hobby è fare scherzi.-Il prossimo….-Non serve che ti dico come mi chiami. Immagino che lo sai già.- sbottò Neko. -Mi piace il ramen e non
odio nessuno. Il mio hobby è fare a gara con Naruto per chi mangia più ramen e il mio sogno per il futuro è
battere mio padre in un incontro ninja.-Io sono Sasuke Uchiha. Odio un sacco di cose e non me ne piace nessuna in particolare. Non ho sogni, però
ho un’ambizione: riportare all’antico splendore il mio clan e uccidere chi so io.-Kami questo da dove salta fuori? Da un film dell’orrore??- pensò Neko.
-Io mi chiamo Sakura Haruno!- si presentò Sakura -C’è una cosa che mi piace, anzi una persona…poi, non
so se dirvi il mio sogno nel cassetto…- fece una breve pausa che utilizzò per arrossire come un peperone NO! Non ce la faccio! E una cosa che odio…è Naruto! I miei hobby…beh…-Oddio…- pensò Neko -E questa? Mi sa che le manca qualche rotella.Kakashi guardò perplesso Sakura in attesa che continuasse la presentazione, poi, quando questa ebbe finito,
riprese a parlare.
-Bene, domani vi assegnerò un compito.-EVVAIIII!!- esultò Naruto -Una missioneee!!-No, per cominciare è una cosa solo tra noi.- spiegò il jonin.
-Cosa cosa?- Naruto era sempre più entusiasta.
-È soltanto un’esercitazione di sopravvivenza.- disse distribuendo i particolari -E mi raccomando, non fate
colazione, altrimenti vomitereste.Il giorno dopo…
-Neko! Neko! Svegliati, è tardi!- la chiamò la voce di suo padre.
La ragazza si rigirò sbuffando tra le coperte e si rimise a dormire.
-Neko!- ripeté Kakashi dal piano di sotto.
-Mmm…-Neko!-Mmm…-NEKO!- urlò Kakashi spazientito -Svegliati, altrimenti farai tardi! Oggi c’è l’esercitazione di
sopravvivenza!La ragazza aprì di scatto gli occhi.
-OH CAVOLO!- urlò balzando in piedi e vestendosi in fretta. -ME NE ERO DIMENTICATA!La ragazza si fiondò al piano di sotto, entrò in cucina e addentò un pezzo di pane, ma…
-No no…ricordi? Niente colazione! Vomiteresti…- la rimproverò Kakashi togliendole la fetta di pane di
bocca.
Neko lo guardò con odio, poi prese la sua borsa, si diresse sbuffando verso la porta e uscì borbottando
qualcosa sulla vendetta sbattendola.
-Buongiorno ragazzi!- Neko salutò i suoi amici che erano appena arrivati anche loro.
-Tuo padre?- chiese Sasuke alzando lo sguardo dal terreno.
-Ha detto che verrà più tardi.- spiegò Neko.
-Oohh…Come al solito, Kakashi arrivò in ritardo all’appuntamento.
Quando arrivò, spiegò brevemente le regole.
-Usate pure gli shuriken!- finì Kakashi in tono autorevole.
-Ma maestro!- obbiettò Sakura -È pericoloso!-È vero, sei così imbranato che non sai nemmeno schivare un cancellino!- rise Naruto. -E se morissi per
davvero?-Lasciamo stare i peggiori e diamo il segnale d’inizio…- disse Kakashi.
-IL PEGGIORE?! PEGGIORE A CHI?!- urlò Naruto lanciandosi all’attacco armato di kunai.
In men che non si dica Naruto si ritrovò bloccato e con il suo stesso kunai puntato alla nuca.
Neko, che era balzata su un albero, sbuffò divertita. -Non credere che basti così poco per batterlo- disse.
-Non ti agitare, non ho ancora dato il via.- mormorò il jonin. -Allora…pronti…partenza…VIA!- a quella
parola tutti sparirono, tranne Neko, che rimase seduta nella stessa identica posizione di partenza.
-Ricerca!- mormorò facendo alcuni sigilli. La risposta fu immediata -Allora non mi sbagliavo…usi sempre
la stessa tecnica, non mi freghi più…- mormorò per poi sparire.
-Una delle capacità fondamentali di un ninja dev’essere il sapersi nascondere mimetizzando la proprio
presenza.- si disse Kakashi guardandosi intorno -Ormai si saranno tutti nascosti.-SENSEIII!!! TI SFIDOOO!!- urlò Naruto saltando davanti al sensei che lo guardò rassegnato.
Neko osservò attenta Kakashi dal suo nascondiglio. Si era infilata in un tronco cavo, da dove poteva tenere
facilmente d’occhio l’uomo.
-Ma cosa sta facendo quello?- mormorò, guardando Naruto. -Mi sa tanto che ha qualcosa che non va-Tu hai qualcosa fuori posto, vero Naruto?- s’informò Kakashi.
-L’unica cosa fuori posto…sono quei tuoi capelli assurdi!- urlò Naruto lanciandosi sul sensei.
-Non ha tutti i torti…- notò Neko.
-Ora ti insegnerò…- continuò Kakashi -Il fondamento dei combattimenti ninja. Ovvero le arti marziali.- e
Kakashi cominciò a frugare nel suo marsupio.
Neko tirò fuori da un marsupio un cannocchiale e guardò meglio la scena.
-Arti marziali…- pensò -Eppure…vuole usare un’arma…L’uomo mostrò al nemico “l’arma” ovvero un libro.
-Come volevasi dimostrare…- pensò Neko un po’ delusa. Comunque la ragazza decise di rimanere a vedere
come si svolgeva lo scontro.
-Ma cosa…!- pensò ad un certo punto, vedendo quel che stava succedendo.
Kakashi si era portato dietro a Naruto e ora stava facendo il sigillo della tigre, un segno di fuoco. Svelta
sguainò la katana e si lanciò verso Kakashi.
-Scappa Naruto!- urlò balzando sul campo di battaglia -È una tecnica di fuoco!-Troppo tardi…- sibilò Kakashi.
Un attimo dopo Naruto volava in aria urlando.
-Questo era…- spiegò Kakashi -Il leggendario colpo segreto di Konoha. Il dolore millenario!-Allora non era una tecnica magica…- pensò Neko perplessa bloccandosi
-Mi sa tanto che di cretini ce ne sono due…- commentò Sasuke dal suo nascondiglio.
Kakashi tornò alla sua lettura. Neko sospirò, beh, ormai era lì…
-WAAAHHH!! Prendi questo!- urlò correndo verso il padre con la katana sguainata. -Ti sfido ufficialmente
a duello!-Mi correggo…tre.- finì Sasuke.
Kakashi prese tra le dita la lama della spada e disse: -Sono pericolose queste, lo sai?Neko fece una smorfia di rabbia, cercò di liberare la katana, ma non ci riuscì. Mollò l’arma e fece una
capriola all’indietro. Prese la carica e tornò all’attacco con un pugnale.
-Calma…- mormorò Kakashi schivando tutti gli attacchi di Neko.
La ragazza fece per prendere il suo flauto ma si accorse che dietro alla schiena non c’era più. Si bloccò.
Il mio flauto! Dov’è finito??
-Cercavi questo?- s’informò Kakashi mostrando il prezioso oggetto.
-Ridammelo!!- urlò la ragazza.
-Non credo che ti serva…- e Kakashi lanciò lo strumento nell’acqua del lago. A quel punto Neko si vide
costretta a battere in ritirata. Cercò di individuare i suoi amici.
-Eccoti…- mormorò sparendo dietro dei cespugli.
-Oh, sei tu!- esclamò Sakura vedendo la ragazza.
-Ciao!- la salutò Neko.
-Guarda…è terribile, per quanto Naruto si sforzi, il sensei si sta solo divertendo con lui!- Sakura era a dir
poco scioccata.
-E che ti aspettavi? Non per niente mio padre è un jonin.- sbuffò l’altra nervosa.
-Che fame…- mormorò Sakura. -Sono a dieta…e ieri sera non ho toccato cibo…-Bravo genio…- si congratulò Neko -Io invece sta mattina mi sono mangiata due ciotole di ramen!-Stupida, eppure Kakashi-sensei ci aveva detto di non mangiare, ricordi?-Si, ma io combatto meglio a stomaco pieno!-TECNICA SUPERIORE DELLA MOLTIPLICAZIONE DEL CORPO!- comparvero 8 Naruto.
-Notevole.- notò Neko. -Ottima tecnica.Un Naruto saltò alle spalle di Kakashi e lo imprigionò, tenendolo fermo. Gli altri gli si avventarono contro.
-Cavolo…- commentò Sakura -Non credevo che Naruto fosse davvero capace di fermare Kakashi!-Mpf…si è fatto fregare così presto…Kakashi mutò forma e tornò ad essere un semplice Naruto.
-Naruto…che cretino…- Sakura si diede della stupida, doveva immaginarlo che sarebbe finita così…
Neko estrasse da uno dei suoi marsupi dei kunai e si preparò a tornare da Kakashi.
-Cosa fai?!- la rimproverò Sakura.
-Vado a battere mio padre, no?- rispose Neko -E poi magari fermo Naruto…che si sta picchiando da solo.In effetti le copie di Naruto avevano cominciato a menarsi per capire chi fosse Kakashi.
-Stupido…- disse Neko, comparendo vicino all’amico. -Andiamo…-Aspetta! Chi mi assicura che tu sei la vera Neko?!- rispose lui indicandola con fare accusatorio.
-Va bene, allora rimani qui a fare lo scemo…- rispose Neko e detto questo se ne andò.
Neko arrivò di corsa nella radura facendo attenzione a non cadere in nessuna trappola. All’improvviso, le
cadde l’occhio su un campanello che brillava, dimenticato sotto un albero.
-Toh…un campanello…- commentò. Fece per raccoglierlo, ma una corda l’afferrò per il piede,
appendendola all’albero a testa in giù.
-Ehi ciao!- la salutò Naruto. Anche lui era legato all’albero, evidentemente era rimasto vittima della stessa
trappola.
-Stupido! Perché non mi hai detto che c’era una trappola?!- lo rimproverò Neko.
-Beh…sai com’è…c’era un uccellino e…-UN UCCELLINO?!- urlò furiosa Neko -Ti sei distratto per un uccellino?!-Beh…si!Neko sospirò, fece per aprire il suo marsupio ma si accorse di non averlo più. Quando si voltò vide suo
padre intento a raccogliere il campanello da terra e a selezionare con cura gli oggetti che Neko aveva con se.
-YAA!!!- urlò stizzita Neko -Molla il mio equipaggiamento! Ci ho messo anni per raggiungere quel livello
d’organizzazione!Ma Kakashi non l’ascoltava, finì di svuotare il marsupio e se ne andò.
-Uffa…e ora?- sbuffò Neko. Con la lingua raggiunse il colletto del vestito e ne estrasse uno spillo. -Ci
vorrà un’eternità con questo…- protestò mentre cercava di tagliare la corda.
Dopo 10 minuti di lavoro, finalmente Neko riuscì a slegarsi. Recuperò quello che restava
dell’equipaggiamento: qualche shuriken spuntato, un kunai arrotondato e una garza.
Sospirò.
-Ehi!- protestò Naruto -E mi lasci qui?!-Stupido, con cosa taglio la corda secondo te?- rispose secca la ragazza. -Lasciami il tempo di trovare
qualcosa con cui affilare le armi.-WAAAHHH!!- un urlo agghiacciante fece sobbalzare Neko.
-Quell’urlo era di Sakura, vero Naruto?Il ragazzo annuì. Neko si fiondò alla ricerca della ragazza. Sapeva già cosa le era successo. Quando era
piccola Kakashi aveva fatto lo stesso con lei. Arti illusorie.
FLASHBACK
Neko correva a perdifiato per la foresta, si era persa. Ricordava solo suo padre che veniva portato via da un
turbine di foglie.
-PAPAAAA!!- urlò in cerca del padre.
-Neko…!- la chiamò la voce di Kakashi.
La bambina si girò. Kakashi era appoggiato a un albero. Aveva kunai e shuriken piantati ovunque, un occhio
era fuori uso e un lembo di carne gli pendeva dalla guancia.
Gli mancava una gamba e Neko ebbe l’impressione che i polsi fossero rotti. Neko sgranò gli occhi, urlò
spaventata e svenne alla vista del padre conciato così.
Quando si era svegliata si era trovata legata ad un albero e Kakashi le aveva fatto la solita barbosa
ramanzina sul non distrarsi.
FINAFLASHBACK
Neko allontanò quei pensieri. Doveva trovare Sakura.
La ragazza giaceva svenuta a terra. La raggiunse e cominciò a scrollarla con la grazia che di solito si riserva
ad un sacco di patate.
-Ehi…sei sveglia?- chiese guardandola
-Uh? Cos’è successo?- rispose la ragazza alzandosi e mettendosi a sedere. Poi ricordò. -SASUKE! No!
Morirà era era era…Sakura prese Neko per la gola e cominciò a scrollarla avanti e indietro disperata.
-Sasuke sta benissimo.- spiegò Neko liberandosi dalla presa della ragazza -Era soltanto un’illusione.- e detto
questo fece segno a Sakura di seguirla.
-Dobbiamo prendere quei campanelli.- affermò studiando mentalmente un piano. -Manca poco a
mezzogiorno.-SASUKE!- urlò Sakura vedendo l’amico. Era stato sotterrato, e dal terreno sbucava soltanto al testa. WAAHH!! TI HANNO DECAPITATO!!!- e la ragazza risvenne.
Neko si avvicinò scuotendo la testa. -Questa ha qualcosa che non va.- commentò. -Ehi! Sasuke! Come te la
passi?!-Secondo te?- sbottò l’Uchiha cercando di liberarsi.
-Serve aiuto?-No. Non mi serve l’aiuto di una piccoletta come te.-A chi hai detto piccoletta?- chiese minacciosamente Neko. -Comunque, io vado a cercare mio padre così lo
batto, tu rimani con Sakura.- e detto questo Neko spiccò un balzo verso l’alto e sparì tra la boscaglia.
-Dannazione.- si disse saltando da un albero all’altro. Aveva un fiuto eccezionale, eppure non riusciva a
percepire Kakashi da nessuna parte.
Mentre girovagava per la foresta trovò due bei pranzetti pronti appoggiati ad una lapide e Naruto che se li
stava mangiando.
-Stupido! Cosa fai?!- lo rimproverò.
-Io ho fame.- rispose lui battendo le mani felice.
-Ma non si può baka!-Kakashi-sensei non se ne accorgerà mai…Neko annusò a fondo il profumino del cibo e non seppe resistere. -Ma si, tanto non lo verrà mai a saprere…-
-Cosa state facendo voi due…?- Kakashi comparve dietro di loro e li guardò severo.
Due minuti dopo…
-Tanto so resistere anche senza mangiare- affermò Neko sbuffando. Legata al palo, insieme a Naruto che
continuava ad urlare. -E chiudi quella bocca una buona volta baka!-Bene bene bene…a quanto pare, nessuno di voi dovrà tornare all’accademia ninja…- disse Kakashi. Ci fu
un momento di stupore generale. Naruto fece un largo sorriso e cominciò ad urlare.
-EVVIVAAAA!! CE L’HO FATTAAAAAAA!!!Neko si liberò le braccia e cominciò a festeggiare abbracciando Naruto. Sasuke sbuffò e Sakura arrossì, ma
in realtà dentro di se stava festeggiando alla grande.
-Davvero?- chiese Neko incredula. O meglio, facendo finta di essere incredula. Dentro di se pensava: -Ah
ah! Visto papino? Tu che dicevi che non ero ancora pronta per diventare genin! Ora devi rimangiarti tutto
quanto!!-Esatto…- riprese Kakashi. -Voglio che voi, Neko compresa, smettiate di essere ninja.Momento di stupore e disperazione generale.
-Perché?- chiese Neko scoppiando di rabbia
-È vero, non abbiamo preso i campanelli, ma comunque ce l’abbiamo messa tutta, no?- replicò Naruto.
-Perché siete tutti dei bambini, siete inadatti a questo mestiere…- spiegò calmo il sensei.
Sasuke non riuscì a sopportarlo. Si lanciò contro Kakashi armato di kunai, ma in un attimo si ritrovò per
terra, con Kakashi che gli calpestava la testa.
-Non avete capito nulla della soluzione di questo esame, vero?-La soluzione?- chiese Sakura.
-Si, la soluzione dell’esame.-Insomma, qual è?!- urlò Naruto.
-È…- cominciò Kakashi.
-Il lavoro di squadra…- finì Neko. -Me l’ero completamente scordata.-Brava Neko. Vedo che ricordi tutte le ramanzine che ti ho fatto quando eri piccola. Magari, se mi avreste
attaccato in 4 sareste riusciti a prendere i campanelli.-Ma come si fa a collaborare se i campanelli sono3?!- esclamò Sakura -Comunque uno resterebbe tagliato
fuori!-L’esame è fatto apposta per farci litigare.- rifletté Neko. -Si deve comunque riuscire a collaborare, senza
contare il guadagno personale.-Voi non avete dato il minimo peso al lavoro di squadra.- esclamò Kakashi. -Sakura, tu invece di pensare a
Naruto che avevi davanti, hai pensato a Sasuke, anche se non sapevi nemmeno dove fosse. Naruto, ti sei
praticamente lanciato all’attacco da solo, Sasuke ha fatto tutto il lavoro da solo perché credeva che gli altri
gli fossero solo d’intralcio, e Neko…tu l’hai presa come una sfida personale tra me e te.Kakashi continuò con la ramanzina per altri 20 minuti buoni, dopo di che concluse dicendo: -…Avrete una
seconda possibilità nel pomeriggio, potete mangiare, ma non date nulla a Naruto e Neko. È la penitenza per
aver mangiato andando contro le regole. Se gli date da mangiare vi squalifico dall’esame.-Non è giusto!- replicò Neko -Sei crudele!-Qui le regole le faccio io…capito?- sibilò Kakashi ignorando la figlia. Neko e Naruto rabbrividirono.
Detto questo, Kakashi sparì, lasciando soli i 4 ragazzi.
-Tsk…tanto sto benissimo anche se non mangio!- esclamò Naruto, ma venne interrotto dai lamenti della sua
pancia.
-Ah…io sto morendo di fame.- sospirò Neko. -È da stamattina che non mangio.-Almeno tu hai mangiato!- esclamò Naruto. -Io è da ieri sera che non tocco cibo!!-Uffa…ho una fame.- sbuffò Neko smettendo di provare a slegarsi. -Non è giusto…-Tieni piccoletta…- disse Sasuke porgendo a Neko il suo pranzo. -Tanto io non ho fame.-Grazie Sa! Sei il migliore!- esultò Neko cominciando a fare le fusa.
-Sasuke prego.-
-Ma Sasuke, il sensei!- protestò Sakura.
-Non ti preoccupare. Non sento più la sua presenza…- spiegò Sasuke. -E poi conosciamo entrambi
Naruto…non posso dire lo stesso di Neko…ma Naruto è praticamente inutile a stomaco vuotoIl biondino sorrise imbarazzato. -Eh già…-Uhm…- convenne Neko -Ora che mi ci fai pensare non lo sento più nemmeno io.-E va bene…tieni Naruto.- disse Sakura porgendo al compagno il pranzo.
-Grazie!- esultò Naruto sorridendo e prendendo il cibo. Il ragazzo stava per addentare un pezzo di pane
quando la voce di Kakashi lo fece sobbalzare.
-VOOII!!!....- urlò avventandosi sui 4 ragazzi.
-WAAAHHH!!- urlarono questi spaventati e temendo il peggio.
-…siete tutti promossi!- e Kakashi sorrise sotto la maschera.
-Cosa?- chiese Sakura.
-Eh?- disse Naruto.
-Beh, avete preso il campanello con il gioco di squadra, no?-Eh?Neko mostrò vittoriosa i tre campanelli.
-Come hai fatto??- chiese Sakura curiosa.
-Semplice, mentre Sasuke era intrappolato da papà ho usato la tecnica della sostituzione e gli ho rubato i
campanelli, dopo di che me ne sono tornata a posto sul palo!- spiegò diligentemente la ragazza.
-Siete i primi. Perché tutti gli altri facevano esattamente quello che gli dicevo. I ninja, invece, devono essere
imprevedibili!- continuò Kakashi. -Nel mondo ninja chi non rispetta le leggi viene considerato feccia…però
chi non tiene conto dei propri compagni è la feccia della peggior specie.-Evvai!!- esultò Neko scalciando l’aria.
-Con questo abbiamo finito! Tutti promossi!- disse kakashi mostrando il pollice.
-EVVAAAIII!!!- esultarono Neko e Naruto -SIAMO NINJAAA SIAMO NIJAAAA!!Poi guardarono gli altri componenti del gruppo, che se ne stavano andando.
-EHI!- urlò Neko -Papà!! Non puoi lasciarmi qui!! Aspetta!-Kakashi-sensei!!!- lo chiamò Naruto -Non lasciarci qui! Stavo scherzando con la pettinatura, mi piace!!-Lo sapevo che andava a finire così…- commentò Neko -Ma giuro che quando mi libero…TE LA FARO’
PAGAREEEE!!!-
CAP. 4
IN MISSIONE NEL PAESE DELLA NEBBIA!!
Era una giornata limpida a Konoha, Jiraiya e la sua giovane allieva stavano lavorando alla tecnica del
richiamo.
-Allora, Neko, hai capito? Devi soltanto mettere il tuo nome con il sangue qui e…-Non se ne parla proprio!! Io e il mio sangue siamo cresciuti insieme, e continueremo a farlo!!-Lascia perdere la nostalgia piccoletta e…-Eremita porcello.-Piccoletta.-Eremita porcello!-Piccoletta!-Eremita porcello!-Pic…-Ehilà!!I due stavano per azzuffarsi quando una voce li salvò. Come sempre, quella voce, era del migliore amico di
Neko, Naruto.
-Ehi! Eremita porcello!!- urlò, agitando una mano in segno di saluto.
-Ciao fratello-Naruto!- esclamò Neko sorridente.
-Ciao Neko! Come va?-Male. L’eremita porcello vuole obbligarmi a scrivere il mio nome col sangue su questo rotolo, ma io non
voglio!- obbiettò sdegnata.
-Tranquilla, anch’io l’ho scritto, vedi? Na-ru-to…- disse il ragazzo, indicando l’ultimo nome sulla lista.
-Ok. E va bene, se l’hai scritto tu mi fido. Però lo scrivo piccolo. Mi fa schifo usare il mio sangue per scopi
così inutili.- e scrisse il suo nome sulla lista.
-Bene, ora devi provare a…- cominciò Jiraiya.
-TECNICA DEL RICHIAMO!!- urlò Neko, che si era dovuta sorbire per ore quello strambo tizio che le
spiegava i corretti sigilli per quella tecnica.
Un rospo apparve dopo che la solita nube di fumo si fu dissolta.
-Cheee?!- esclamò la ragazza, osservando delusa il piccolo rospetto che era apparso ai suoi piedi.
-Ciao!- disse la ranocchia paffuta.
-E tu chi saresti? Io volevo il re dei rospi!- rispose la ragazza seccata.
-Io sono Gamakichi, il figlio di Gamabunta!-Ma io volevo Gamabunta!-Spiacente. Mio padre aveva da fare.-Non te la prendere, Neko! Ci riuscirai, non tutti sono bravi come me che ho evocato Gamabunta al primo
colpo!- intervenne Naruto.
-Non esagerare. Comunque adesso che so fare la tecnica del richiamo coi rospi mi farò insegnare dal papà
anche quella coi cani, e sarò più avanti di te fratello-Naruto!- rispose Neko vittoriosa.
-Ehi, testa quadra…- una voce attirò l’attenzione del biondo.
-Ah, sei tu.- rispose freddo all’amico.
-Si. Senti, Kakashi-sensei mi ha mandato qui a dirti che abbiamo una missione- disse Sasuke, il ragazzo dai
capelli corvini che guardava con superiorità Naruto.
-Ok, arrivo. Beh, ciao Neko. Ci vediamo dopo la missione.-Ciao fratello-Naruto!- rispose raggiante Neko. Aveva già in mente di partire con loro.
C’era solo il solito, estenuante ostacolo: nonna Tsunade.
-Ma hokage- protestò Naruto. -Io non voglio più queste stupide missioni!-Basta, smettila.- disse Kakashi dando un pugno sulla testa a Naruto.
-No! Voglio una missione di livello C!!- continuò Naruto.
-E va bene.- si arrese l’hokage -Se è questo ciò che vuoi. Avrete una missione di livello C nel paese della
Nebbia!-Voglio venire anch’iooooo!!!!- urlò Neko entrando nell’ufficio rincorsa da Jiraiya.
-Sei troppi piccola, rassegnati!- rispose Jiraiya.
-Io non sono troppo piccola!- urlò Neko, battendo una mano sulla scrivania dell’hokage.
-No! -Non se ne parla. Per questa missione ho ingaggiato il team 7. Ora sparisci.- rispose Tsunade.
-Voglio andare con il papà e con il fratello-Naruto! Ho solo un anno in meno di Naruto, non è giusto!!
Perché loro si e io no?!-E questa piccoletta chi sarebbe?- chiese un uomo mezzo ubriaco che entrò nella stanza.
Neko si girò minacciosamente verso l’uomo. -A chi hai detto piccoletta?Kakashi afferrò appena in tempo la figlia per la collottola.
-Lasciami andare! Lasciami! Voglio ucciderlo! Io non sono piccolaaaa!!- urlò divincolandosi energicamente
con un kunai in mano.
Kakashi sospirò e portò la ragazzina davanti a Tsunade. -Avete compiti per lei?- chiese indicandola.
-Uffa…perché non posso andare con papà?- sbuffò Neko incrociando le sbraccia.
Kakashi la lasciò andare.
-Perché tu non sei in squadra con loro! Devi ringraziarmi che ti ho messa in squadra con Jiraiya.- sibilò
Tsunade.
-Uffa. Devi sempre averla vinta te.- sbottò Neko uscendo e sbattendo la porta dell’ufficio alle sue spalle.
Neko, però, non si diede per vinta.
Decise quindi di seguire di nascosto il team 7.
-TECNICA DELLA SOSTITUZIONE!Un uccellino prese le sembianze di Neko.
-Bene, carissimo canarino, dopo tanti anni che sei con me, finalmente hai l’occasione di essermi utile. Fai
finta di essere me. Rompi all’hokage, fai le cose che faccio io, insomma. Se ti trovi nei pasticci torna
normale, mi raccomando.- e detto questo se ne andò, lasciando da solo il povero pennuto nelle sembianze di
un umano.
-Bene.- si disse la ragazza. -E ora…in missione!Il gruppo 7 camminava da un po’, quando Kakashi si fermò di scatto.
-Ma cosa…?- dei ninja lo legarono. Naruto e gli altri si girarono allarmati, ma ormai era troppo tardi, il
corpo di Kakashi fu mandato in mille pezzi. Sakura lanciò un urlo spaventato, gli altri due ragazzi rimasero
immobili con gli occhi sbarrati. Non potevano credere che…
Dal suo nascondiglio, Neko sorrise. -Si sta facendo credere morto…ingegnoso…- notò.
-E tu piccoletta? Che ci fai qui da sola?- sibilò una voce dietro di lei. Un kunai le colpì la testa e una riga di
sangue le colò dalla fronte.
-Eh?- esclamò Neko balzando in avanti asciugandosi il sangue. -E tu chi saresti?!-Ninja del villaggio della Nebbia. Abbiamo il compito di far fuori il vecchio.- sibilò l’uomo.
-Tsk…-Preparati, piccoletta! Qual è il tuo ultimo desiderio?-Cosa ti fa pensare di potermi battere?-Il fatto che tu sia una mocciosa e io un chunin esperto.-Addio!- Neko sparì rivelandosi solo una copia, e l’originale sbucò dietro al nemico trafiggendolo con la
katana. -Troppo facile- disse soddisfatta.
Guardò i suoi amici, anche loro avevano ucciso i ninja che gli avevano attaccati e ora Naruto stava correndo
in giro urlando con la mano imbrattata di sangue.
Neko sbuffò e si rimise nascosta a guardare la scena. Ma qualcuno l’aveva notata…
Kakashi sospirò, cosa doveva fare con quella bambina? Quando era piccola era ubbidiente, rispettosa,
educata…ora che aveva conosciuto naruto…chi la fermava più?
Comunque decise di farle credere di essere in testa ancora per un po’, almeno finché non sarebbero arrivati a
Kiri.
Neko strisciò sotto un cespuglio e restò in attesa. Il villaggio della Nebbia era bellissimo, peccato che ci
fosse solo Nebbia…
D’un tratto sentì Naruto esclamare: -Laggiù!- e uno shuriken le tagliò una ciocca di capelli. Neko sbarrò gli
occhi impietrita. Era proprio un grande il suo fratellone!
-Macchè, solo un topo…- aggiunse dopo un po’ il biondino. Neko cambiò espressione. Un topo? Come
osava darle del topo?
-Disgraziato!- esclamò Kakashi cercando di fermarlo -Smettila di usare gli shuriken così! È pericoloso, stavi
per colpire…- poi si fermò. Naruto era già tornato all’attacco.
Neko alzò lo sguardo. Un coniglio! Naruto aveva sentito un coniglio e lo stava per attaccare!
Svelta si buttò addosso al coniglio afferrandolo in tempo per evitare uno shuriken che le passò sopra la testa
e si piantò sull’albero li vicino.
Quando Kakashi si avvicinò per vedere che cosa l’arma aveva colpito trovò la ragazza tremante sotto
l’albero con stretto a se il coniglio.
-F…f…- balbettò alzandosi -Fratello-Naruto…-Si?- chiese il biondo allontanandosi da Sakura che gli stava facendo la ramanzina.
-Puoi venire qui un momento?Il ragazzo si avvicinò. -Dimmi!-
-Io…ti…uccidooooooo!!!!!- urlò Neko cominciando a darle a Naruto con il fodero della katana -Muori!
Quasi ci facevi fuori! Disgraziato!-Adesso basta, Neko…- disse Kakashi -Calmati…Neko si girò furibonda verso il padre. -Calmarmi?! Ha quasi tentato di uccidermi!-Ma non voleva farlo! E comunque, cosa ti avevo detto prima di partire?- la rimproverò Kakashi scuotendo
la testa rassegnato.
-Se non sbaglio che non dovevo far esplodere la casa, che dovevo dar da mangiare al gatto e che non
dovevo, per nessuna ragione al mondo, disturbare nonna Tsunade.-E...?-Che non potevo venire con voi.- concluse la ragazza triste.
-E lei che ci fa qui?- Sasuke raggiunse il sensei, e guardò Neko scocciato.
-Ciao Sa!- esclamò la ragazza raggiante.
-Ti ho già detto di non chiamarmi Sa!-Posso chiamarti ‘iattolo?- (soprannome ricavato da scoiattolo perché Sasuke in giapponese vuol dire
scoiattolo nd me)
-No. Sasuke, o meglio, Uchiha.-Ok Sa.-È inutile ragionare con te, piccoletta.- e detto questo, Sasuke se ne andò, sbuffando come al solito.
-Beh, visto che sei qui, mi sembra inutile che tu ritorni a casa, resta pure con noi.- riprese Kakashi.
-Davverodavvero?-Si.Gli occhi di Neko cominciarono a brillare. -Grazie papi!! L’ho sempre detto che tu sei il papà migliore del
mondo!- esclamò la ragazza abbracciando felice il padre.
Kakashi allontanò per un momento gli altri ragazzi. -Neko…- disse -Lo hai sentito anche tu, vero?-Si.- rispose Neko andando verso Naruto. Si sentì un frusciò, poi Kakashi urlò: -Tutti a terra!Neko balzò addosso a Naruto e lo buttò per terra tenendogli la testa attaccata al terreno.
Quando i due ragazzi si alzarono, una gigantesca mannaia era impiantata sull’albero, e un uomo vi si era
seduto sopra.
-Ma guarda chi c’è…- cominciò Kakashi -Zabusa Momochi, il traditore di Kiri…-Mmm? Papà, tu lo conosci?- chiese Neko stupita.
-Si. Neko, ce la fai a proteggere il signor Tazuna con Naruto e gli altri?- rispose Kakashi.
-Certo! Forza ragazzi, disposizione a croce!- urlò Neko mettendosi in posizione con i compagni.
-Zabusa…- mormorò Kakashi -Prima ti batterai con me.- L’uomo sollevò il coprifronte dall’occhio sinistro
e mostrò il suo sharingan.
Neko lo fissò preoccupata. Non aveva mai visto suo padre usare l’occhio magico in battaglia. Quel
avversario doveva essere veramente forte.
-Velo di nebbia!- esclamò Zabusa, e una leggera nebbiolina scese sul campo.
-State pronti.- sussurrò Neko ai compagni.
-UFFA!! NON CI VEDO NIENTE IO!!- urlò Naruto cercando a tentoni gli amici. Neko gli tappò la bocca
spazientita.
-Muto, zitto e fermo.- sibilò -altrimenti ci scopre.Una leggera voce cominciò a riecheggiare nel campo. Sibilava delle minacce. Sasuke si bloccò per la paura.
Panico.
Kakashi se ne accorse. -Tranquilli ragazzi. Non lascerò che dei compagni vengano uccisi!- esclamò.
-Ne sei sicuro?- sibilò la voce -Siete tutti morti!- e Zabusa si materializzò in mezzo ai genin.
Neko si sentì buttare a terra. Chiuse gli occhi, convinta di essere stata colpita.
Quando gli riaprì si trovò davanti Zabusa, e suo padre che gli puntava un kunai alla gola.
Una goccia di sudore scese dal volto della ragazza. Una copia di Zabusa scivolò dietro a Kakashi
minacciandolo con un kunai. O era l’originale?
-Ragazzi….- mormorò Neko. -Andiamocene. Mio padre se la caverà.-Ma Neko! Kakashi-sensei!- protestò Naruto.
-Niente ma.-Come puoi lasciarlo qui, Neko?!- urlò Sakura.
Neko si voltò, era sull’orlo delle lacrime. -È dura anche per me, ma ce la farà! Andiamo!- gli altri annuirono
e sparirono.
Kakashi guardò il gruppo allontanarsi. Neko aveva fatto la scelta giusta.
-Bene. Qui saremo al sicuro.- concluse Neko tastando con la katana il terreno. -Ci riposeremo per un po’,
poi ci divideremo in gruppi.- Tutti annuirono -Signor Tazuna, lei andrà con Sasuke e Sakura, vi
nasconderete nel capannone che ho visto quando siamo arrivati. Io e Naruto prenderemo le sue sembianze
così da dirigerlo verso il bosco. Dopo di che torneremo insieme a recuperare mio padre. Intesi?Sasuke annuì impressionato. Come poteva quella ragazzina aver architettato un piano così?
-Siamo quasi arrivati.- notò Neko.
-Si.- rispose Naruto, sotto le sembianze del signor Tazuna.
-Bene, ora attiriamo qui Zabusa.- e detto questo, Neko tirò fuori dalla borsa il suo flauto traverso e cominciò
a suonare un’allegra melodia, alla quale Kimo, la marionetta che Sasori aveva regalato alla ragazza molti
anni prima non seppe resistere, e cominciò a danzare, a ritmo di musica.
Neko aveva passato un anno a Suna, sotto l’attenta guida della vecchia Chiyo, che le aveva insegnato a
controllare le marionette con i fili di chakra. Poi, nel corso degli anni, Neko aveva sviluppato tecniche molto
particolari utilizzando il flauto traverso. Cosa che Sasuke odiava.
-Sei molto brava!- osservò Naruto.
-Grazie!- rispose sorridendo Neko. -Eccoci. Era questo il posto, vero?-Credo di si.-Bene. PAPAA’?! SEI QUIIII?!- urlò la ragazza facendosi strada tra la nebbia.
-….All’improvviso, qualcuno atterrò dietro a Neko, puntandole un kunai alla gola.
-Ma guarda, i due genin della foglia. Ti ho riconosciuto, ragazzino!- disse, stringendo la presa attorno
all’arma. Naruto tornò normale.
- Zabusa, lasciami!!- rispose Neko, tentando inutilmente di sfuggire alla presa del nemico.
-Perché dovrei mollarti, Neko Hatake? Ho capito chi sei, sei la figlia di Kakashi, non è vero?…-No, sono sua nonna. Idiota! È ovvio che sono sua figlia! Mollami prima che ti faccia male!- e Neko
cominciò a divincolarsi tanto da mettere in difficoltà lo spadaccino.
Zabusa, temendo davvero che quella ragazzina potesse davvero tenergli testa, lasciò andare Neko, facendo
un balzo all’indietro e atterrando vicino al lago.
-Fatti da parte, Neko. Questo lo faccio fuori da solo- sentenziò Naruto, parandosi davanti alla ragazza con
un kunai in mano.
-Lascia perdere, fratellone! Potrebbe essere pericoloso!- Neko tentò inutilmente di fermare l’amico.
-Naa! Lo sai che io sono il ninja più forte del villaggio e che un giorno diventerò hokage-Baka!Neko si voltò dall’altra parte, indignata.
-Ferma, ragazzina! È con te che voglio battermi!- tuonò Zabusa.
-Tsk, cosa ti fa pensare che io voglia battermi?- rispose scettica Neko.
Zabusa tirò un pugno a Naruto e lo scaraventò dall’altra parte del campo, con tanto di scia per terra.
-O-ok. Mi hai convinta.- Neko si girò sbalordita e guardò Naruto steso a terra.
-Bene, cominciamo…- e Zabusa balzò all’attacco, con la sua mannaia.
-Facciamogli vedere chi siamo, Kimo.- ghignò Neko, poi tirò fuori il suo flauto e cominciò a suonare.
Con grande sorpresa per Zabusa, Kimo, invece che attaccare il nemico, cominciò a ballare a ritmo di
musica.
Neko si fermò. Fece un profondo respiro e…
-STUPIDO PEZZO DI LEGNO BUONO SOLO A FAR FUOCO!! DEVI ATTACCARE IL NEMICO,
NON BALLARE! TI PARE IL MOMENTO?! BEOTA CHE NON SEI ALTRO! TI FACCIO
ESPLODERE!!- urlò cominciando a rincorrere la marionetta agitando il prezioso flauto per colpirlo.
-E questa sarebbe la famosa erede del potere degli Hatake? Scusate, non sembra che valga molto- obbiettò
Zabusa divertito, poi passò all’attacco.
Con uno shuriken del vento demoniaco balzò addosso alla ragazza, prendendola alla sprovvista.
-Ma cosa…?- disse lei, spaventata cadendo a terra.
L’uomo stava per colpirla, Neko chiuse gli occhi.
La lama dello shuriken si abbassò velocemente, diretta sulla gola della ragazza.
Neko sentì un verso sordo, come un rumore di due lame che si scontrano. Quando riaprì gli occhi, davanti a
lei c’era Kakashi.
Con la targhetta d’acciaio che aveva sui guanti aveva parato il colpo.
-Tutto bene, Neko?- chiese preoccupato.
-S-si…credo di essere tutta intera.- rispose la ragazza, ancora spaventata.
-Neko!-Sakura, Sasuke!-Sasuke, Sakura, portate via di qui Neko e Naruto. È troppo pericoloso per loro.- esordì serio Kakashi.
Neko non l’aveva mai visto così preoccupato.
-Ora a noi due, Zabusa.-
CONTINUA
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Online da: Giugno 2008 – Ultimo aggiornamento: Settembre 2008