La Burrata
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La Burrata
A cura dell'Assessorato Regionale alle Risorse Agroalimentari A L I M E N TA Z I O N E La Burrata ...orgoglio Pugliese a burrata ha sapore delicatissimo e dolce, con retrogusto leggermente acidulo. Nel panorama composito della produzione casearia pugliese la burrata si distingue soprattutto per lestrema deperibilità. Questa è la ragione che ne preclude in sostanza la degustazione alla grandissima maggioranza dei consuma tori. I tempi di consumazione, infatti, sono estremamente brevi; per apprezzarne tutta la fragranza occorrerebbe mangiarla entro ventiquattro ore, ma gli esperti dicono che si possa conservare per due-tre giorni in frigorifero. Per fortuna il progresso delle comunicazioni consente oggi approvvigionamenti che hanno del miracoloso: per esempio la Cooperativa caseificio pugliese di Corato si è organizzata per far avere la burrata fresca di un giorno a clienti residenti a Torino e perfino a New York. Alla base del prodotto cè il latte di vacca con laggiunta di caglio liquido: la prassi esige che la cagliata sia divisa in parallelepipedi di cinquanta centimetri circa, i lucini. Il casaro ne taglia un pezzo per poi distenderlo, aiutandosi con acqua calda, allo scopo di ricavarne una specie di palloncino consistente, idoneo a contenere tanti brandelli della stessa pasta filata in una massa di panna densa e fresca. Riempito il palloncino, non resta che chiuderlo alla sommità con un laccio perché la burrata sia pronta per il consumo. Si dice che la burrata fu inventata dallandriese Lorenzo Bianchino Chieppa negli anni 20, nella masseria Piana Padula presso Castel del Monte, che ebbe lidea di creare questa specie di fiasco per conservarvi allinterno, con la panna, la mozzarella sfilacciata (detta stracciatella). Lidea ebbe successo e da allora cominciò la produzione che, a quei tempi, era del tutto artigianale: il procedimento è rimasto identico negli anni anche se oggi la produzione si avvantaggia della moderna tecnologia. Merita di essere segnalato il progressivo rimpiccioli mento delle confezioni: per venire incontro alle richieste del mercato, i produttori mettono da qualche tempo in commercio pezzi da 300 e perfino da 200 gr. (burratine) pugliasalute in luogo delle burrate, ben più consistenti. La burrata, in un pranzo tipicamente pugliese, apre la sfilata degli antipasti, presentata sia nella versione tipica della sacca di formaggio sia con il solo ripieno raccolto in una terrina di maiolica, da raccogliere a cucchiaiate. È diventata protagonista delle ricette di famosi cheh nazionali e internazionali come il conosciutissimo G.Vissani. I produttori pugliesi negano in via di principio che la mozzarella debba necessariamente farsi con il latte di bufala e parlano con fierezza delle trecce, delle scamorze e dei nodini che quotidianamente mettono sul mercato. La mozzarella pugliese fatta di latte vaccino con aggiunta di caglio ovino, ha caratteristiche assolutamente analoghe a quelle di tutti gli altri formaggi con questo nome prodotti nel Meridione e che spesso caratterizzano le località dove vengono prodotte. Tali Località sono diffuse in ogni provincia pugliese, ma non si può passare sotto silenzio la mozzarella della Daunia come la Gio iella esportata in ogni dove, o i prodotti di Noci (BA) che con le sue 480 aziende zootecniche è stato definito il capoluogo della zootecnia pugliese. Tutta la bontà che si può produrre dalla mammella al caseificio e che può essere gustata in tavola dimostra le capacità culinarie e di valo rizzazione della tradizione tipiche della nostra zona, motivo per cui dobbiamo consumare e difendere i nostri prodotti perché è dallo sforzo comune, non solo da quello delle istituzioni, che si possono ottenere risultati. Il consumo di un ottimo prodotto pugliese, infatti, non solo arricchisce la nostra alimentazione di prelibati nutrienti, ma permette il raggiungimento di obiettivi più che soddisfacenti per tutti. Dare maggiore visibilità ai prodotti agro-alimentari pugliesi, conquistare nuove fette di mercato, attribuire valore aggiunto al prodotto, favorire laggregazione di filiera e la registrazione di nuove DOP, IGP, ecc., attivare un circolo virtuoso tra produzione e consumo, promuovere limmagine della Puglia, infatti, sono soltanto alcuni dei risultati che possono rendere la nostra Regione ancor più apprezzata e ciascun cittadino più fiero di essere pugliese. - quarantuno - ottobre 2008