ROBERTO PUGLIESE CONCERTO PER NATURA MORTA 2014 L

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ROBERTO PUGLIESE CONCERTO PER NATURA MORTA 2014 L
ROBERTO PUGLIESE
CONCERTO PER NATURA MORTA
2014
L’installazione Concerto per natura morta è composta da 13 tronchi appartenenti ad altrettanti alberi di castagno giunti
alla fine del loro ciclo vitale. Ognuno di questi elementi è stato scavato da un macchinario realizzato appositamente per
l'occasione e al suo interno sono stati posizionati degli speaker di differenti dimensioni.
I suoni riprodotti dall’installazione, amplificati e modificati dal volume e dalla forma dei tronchi stessi, provengono dal
contesto naturale all'interno del quale si trovavano e dalla successiva fase di lavorazione. Dopo essere stati captati
mediante diverse apparecchiature elettroniche, sia tramite registratori, sia con l’aiuto di accelerometri, microfoni a
contatto ed altri dispositivi che catturano suoni ed attività soniche fuori dalla portata dell’orecchio umano, questi suoni
sono stati elaborati in maniera digitale grazie all'impiego di software realizzati ad hoc dall’artista. Infine assemblati
compositivamente.
Quest’opera porta avanti un filone costante della ricerca di Roberto Pugliese, quello del confronto tra naturale e
artificiale. Nel 2010, nell’opera Critici ostinati ritmici l'artista aveva già lavorato con un tronco di albero cavo, sul quale
erano stati fissati dei solenoidi che, attraverso un impulso di corrente, creavano una texture sonora corrispondente alle
statistiche riguardanti la deforestazione.
Concerto per natura morta, per quanto molto diverso, è lo sviluppo di quel progetto, uno step successivo riguardo
l’utilizzo dei tronchi, lo sviluppo del suono e dei flussi di energia che coinvolgono lo spettatore in un’esperienza percettiva
complessa e plurisensoriale.
Parole chiave per descrivere il lavoro di Roberto Pugliese possono essere: suono, sintetizzazione, software, natura e
interazione.
L’artista napoletano attraverso le sue opere tocca tematiche che vanno dalla musica all’arte elettronica; dall’eco art
all’etica della natura.
I suoi lavori, composti nella maggior parte dei casi da cavi, apparecchiature elettroniche ed elettriche, impianti sonori ma
anche elementi naturali, possiedono innegabilmente una forte componente umana ed organica. Installazioni nelle quali è
centrale l’interazione tra l’analisi dei fenomeni naturali, la loro rilevazione diretta, la traduzione mediante computer e che
proprio per questo molto spesso assomigliano più a esperienze multisensoriali in continua e costante evoluzione, nelle
quali la variabile dell’ignoto ha ampi margini di rappresentazione.
"Pugliese rispetto ad altri artisti che lavorano in questa frontiera sempre più abitata, sa mettere insieme l’elemento nudo,
spoglio, fisico dell’hardware con qualcosa che richiama il mondo, che lo rappresenta e lo traduce. Non cerca di camuffare
gli elementi tecnologici, di travestirli da qualcos’altro. Sa perfettamente che la tecnologia per esistere ha bisogno di
un’interfaccia chiara con lo spettatore, che questa sua presenza o apparenza fa parte della sua forza.
Tutto il lavoro di Roberto Pugliese converge verso il naturale, tende a collegare il mondo digitale alla natura, l’elettronica
all’organico.
L’intuizione/intenzione dell’artista è quella di collegare i luoghi alle opere, ogni suo intervento è preceduto da uno studio
di fattibilità, da una ricognizione delle componenti volumetriche e delle condizioni materiali dei luoghi, suoni e rumori
compresi. In questo modo esalta le caratteristiche di documentare e conservare il legame con la realtà, ma lo fa esaltando
l’aspetto visivo della tecnologia"*.
*Valerio Dehò, Roberto Pugliese, Concerto per natura morta, catalogo della mostra, Studio la Città, Verona 2014