Tutti in Cina lavoro e famiglia
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Tutti in Cina lavoro e famiglia
Servizio 9 di copertina 10 aprile 2015 Anno XXI n.14 SHANGHAI – Lo incontriamo alla vigilia della sua partenza per la Cina, dove si è stabilito insieme alla famiglia per i prossimi due anni. O meglio, del suo ritorno in Cina, visto che Mattia Lugli, trentasettenne carpigiano, laggiù ci vive già da più di un anno. Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Modena e Reggio Emilia, un Master Mba con Alma Graduate, lavora da dieci anni per la Comer Industries di Reggiolo, impresa specializzata nella produzione di riduttori per l’agricoltura. Da ottobre del 2013 fa il “pendolare” tra l’Italia e la Cina, dove la sua azienda ha una filiale a Shaoxing, a 250 chilometri da Shanghai. Vive e lavora là un paio di mesi per poi tornare a casa per qualche settimana dalla moglie Simona Lodolo e dalla figlia Camilla che ha due anni e mezzo. «Mi occupo dello sviluppo di un prodotto specifico e seguo alcuni clienti strategici – spiega Mattia Lugli –. Questa esperienza fa parte del Leadership Team Program, un progetto aziendale che mira a formare i manager del futuro. Dura tre anni e prevede la rotazione dei dipendenti che vi aderiscono da un ruolo all’altro con l’obbligo di trascorrere un anno all’estero, in una delle filiali della Comer sparse tra Europa, Cina, Stati Uniti e Brasile». Durante la permanenza in Cina è arrivata la proposta da parte dell’azienda: rimanere là per altri due anni (fino al 2017) come platform manager, ovvero responsabile della parte produttiva per il mercato locale e per l’export. «Era impossibile continuare a fare avanti e indietro, visto che si tratta di un periodo piuttosto lungo. Ne ho parlato con Simona, è stata dura convincerla, ma alla fine abbiamo deciso di accettare e di trasferirci tutti là – racconta –. Nei mesi scorsi mia moglie e mia figlia sono venute in “avanscoperta” a Shanghai, abbiamo visitato qualche asilo internazionale, dove si parla l’inglese ma anche il cinese. Penso che questa sia una bella opportunità per tutti. Per me è un’occasione di crescita professionale difficile da trovare Qualità Q l à e tradizione d per scelta, l ill vino per passione dei f.lli Barolo s.n.c. CARPI - Tel. 059 654327 PERSONE - La scelta di Mattia Lugli, ingegnere Tutti in Cina lavoro e famiglia Alcune immagini di Mattia Lugli a Shanghai insieme alla moglie Simona Lodolo e alla figlia Camilla in Italia – prosegue –, visto che da noi sono pochi gli under 40 che ricoprono ruoli di grande responsabilità. Ma anche per loro: la bimba avrà modo di imparare almeno una lingua nuova e mia moglie potrà aprirsi nuove strade che magari le saranno utili per la sua carriera professionale». Piacentina, una laurea in Tecnica Pubblicitaria con la doppia specializzazione in copywriting e marketing, Simona Lodolo è una libera professionista nel marketing e nella comunicazione: tiene corsi per le imprese e ha pubblicato due libri sul tema. «Non farà fatica ad ambientarsi, è una persona molto adattabile, ma anche determinata – dice –. Conosce l’inglese alla perfezione e ha intenzione di mettersi a studiare il cinese. Non ho dubbi che riuscirà a ottenere ottimi risultati, sicuramente migliori dei miei (ride)». Durante la settimana l’ingegnere carpigiano vive a Shaoxing, città in cui si trova la sede dell’azienda, ma nel weekend si sposta a Shanghai, dove ha un appartamento in affitto nel quale vive con tutta la famiglia. «In generale tutta l’esperienza a Shanghai è davvero gratificante – aggiunge –. Ci sono tantissimi stranieri, soprattutto americani e francesi, che si sono trasferiti temporaneamente per lavoro e ho stretto amicizia con tante persone provenienti da tutto il mondo. La cosa più impressionante è notare la differenza tra la città, con la sua atmosfera cosmopolita e internazionale, il suo skyline notturno mozzafiato, ma anche il traffico, il caos e l’inquinamento e la campagna limitrofa, dove sembra di essere catapultati nei nostri anni Cinquanta: la gente è cordiale, rispettosa e contano ancora le relazioni e i rapporti con gli altri». Nonostante sia la città più popolosa del mondo con i suoi quasi 24 milioni di abitanti, Shanghai è anche piuttosto vivibile. «E’ una metropoli che offre moltissimo – precisa –, ci sono tante opportunità di lavoro e la qualità della vita è piuttosto alta, anche se è molto cara. Per ora dispongo di un work permit, un permesso di lavoro che il consolato cinese mi convertirà in visto. Ultimamente la Cina ha stretto un bel po’ le maglie: se la tua professionalità è “satura” fanno fatica ad accettarti. Serve uno sponsor, un’azienda che ti invita e ti assume». I Lugli torneranno in Italia già in estate. Perché c’è un componente della famiglia da venire a prendere. «Garrone è il nostro bulldog inglese. Per ora rimane a casa, ma lo porteremo in Cina con noi perché gli siamo troppo affezionati – spiega sorridendo –. Gli abbiamo già fatto il passaporto e stiamo pensando come trasportarlo: in nave o in treno. Sarà un viaggio lungo ma non ce la sentiamo di tenerlo nella stiva dell’aereo per tutte quelle ore ». Con Garrone al seguito, la Cina sarà quindi una scelta di vita definitiva? «Assolutamente no – afferma con decisione –. Si tratta di una parentesi temporanea, poi abbiamo tutta l’intenzione di tornare a Carpi. Dove stiamo benissimo». CLAUDIA ROSINI