MURI al posto della lavagna, graffiti e tag al posto delle solite lezioni

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MURI al posto della lavagna, graffiti e tag al posto delle solite lezioni
MURI al posto della lavagna, graffiti e tag
al posto delle solite lezioni. E un writer —
nome d’arte Frode — invece dei classici
professori. È stato un tour cittadino alla
scoperta dell’arte di strada quello
organizzato per gli studenti dell’istituto
Kandinsky in alternativa a una normale
mattina in classe: i ragazzi hanno passato
una giornata sui marciapiedi ad analizzare
aspetti grafici e artistici (ma anche tag) su
facciate di palazzi, ponti, portoni e tutti gli
elementi del paesaggio urbano dove si sia
posata una bomboletta. Oggetto di studio il
lettering, ovvero l’evoluzione stilistica
delle lettere che compongono la firma di
un writer e che — in base a stile e
originalità — ne definiscono la bravura.
La lezione si è svolta lungo le strade del
quartiere Ticinese. Circa 20 studenti
dell’istituto — che ha tre indirizzi, sociale, moda e grafica — hanno osservato graffiti e scritte in
zona parco delle Basiliche, le installazioni di Urban Solid in corso di Porta Ticinese, fino ad arrivare
al graffito di KayOne al museo della Scienza e della Tecnica: «Abbiamo visto e analizzato tutte le
saracinesche dei negozi — racconta Frode, al secolo Domenico Melillo — poi alle Colonne di San
Lorenzo ci siamo soffermati sul disegno della Madonna fatto da Elmac e Retna che altri writer
territoriali hanno coperto e quasi fatto scomparire». Uno degli obiettivi di questa insolita lezione,
infatti, era anche quello di distinguere tra street art e imbrattamenti, oltre che fare una panoramica
chiara su quelli che sono tutti gli aspetti legali sul tema graffiti. Visto che Frode, nella vita diurna,
lavora in uno studio d’avvocato e si occupa anche della difesa di writer. «Ho spiegato rudimenti di
diritto penale e civile, in rapporto a graffiti e street art — ha aggiunto — e devo dire che gli studenti
hanno apprezzato molto».
L’iniziativa nasce da una richiesta dei ragazzi: sono stati loro infatti a chiedere che fosse un writer a
parlare direttamente di quel mondo. Inserita all’interno di una collaborazione con Bookcity sul tema
“Milano come non l’avete mai vista, itinerari pensati dai ragazzi per i ragazzi”, questa esperienza
rientrerà in un progetto per il recupero di strade e palazzi della città. «I ragazzi dell’indirizzo di
grafica — spiega Marco Introvini, docente e referente del progetto — fotograferanno facciate
cieche di palazzi e realizzeranno disegni pensati per la valorizzazione di questi scorci di Milano ».
Fonte: Articolo sul quotidiano “ la Repubblica” - 23/03/2014 - Luca De Vito.