Istituto MEME: L`animale Totem
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Istituto MEME: L`animale Totem
Istituto MEME associato a Université Européenne Jean Monnet A.I.S.B.L. Bruxelles L’ ANIMALE TOTEM Scuola di Specializzazione: Relatore: Tesista Specializzando: Anno di corso: Arti Terapie Dott.ssa Roberta Frison Sara Alberini Secondo Modena 9 Settembre 2012 Anno Accademico 2011 - 2012 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 “ Bisogna conoscere se stessi: quand’anche non servisse a trovare la verità, giova per lo meno a regolare la propria vita; non c’è nulla di più giusto.”1 [B. Pascal] 1 Pensieri Les pensées, Aforismario “Aforismi e aforisti”1670. 2 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Indice dei Contenuti 1. Introduzione 5 2. Le arti terapie che cosa sono? 11 2.1 Arte e Creatività 13 2.2 Che cos’è un’emozione? 20 2.3 La regolazione delle emozioni in arte terapia “IL CAMMINO” 23 3. Arte e guarigione nel mondo antico 27 3.1 Lo sviluppo dell’Arte Terapia 29 4. Perché promuovere l’idea dell’autoterapia? 31 4.1 Che cos è l’autoterapia? 34 4.2 Altre forme auto-terapiche conosciute 34 5 Breve storia dei nativi d’America 5.1 Pillole di saggezza 42 47 6 Il Totem 50 7 La simbologia degli animali mitologici per i nativi d‘America 54 7.1 L’animale e le quattro direzioni 60 7.2 Animale Totem e la ruota di medicina 62 7.3 Animali 64 8 Proget work: Metodologia (Dalla scelta del proprio animale spirituale, allo studio grafico, alla creazione della costruzione del medesimo) 80 9 Obiettivi 80 10 Tecniche per sapere il proprio animale di potere 80 11 La scelta del Totem 84 12 Materiali e percorso grafico e scultoreo 87 13 Considerazioni e conclusione lavoro 98 14 Bibliografia 100 15 Sitografia 101 3 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Bisogna gettarsi anima e corpo nella lotta, battersi contro tutte le scuole, tutte senza distinzione, non certo denigrandole ma con altri mezzi, confrontarsi non soltanto con l'arte ufficiale ma anche con gli impressionisti, i neo-impressionisti, il pubblico vecchio e nuovo far propria l'astrazione più spinta, fare tutto ciò che è proibito, e ricostruire più o meno felicemente, senza paura di esagerare, anzi esagerando. Imparare da capo e poi, una volta appreso, imparare ancora. Vincere ogni timore, a costo del ridicolo. Davanti al cavalletto il pittore non è schiavo né del passato né del presente, nè della natura nè del suo vicino. E' se stesso, ancora se stesso, sempre se stesso. Non dovete arrendervi mai, qualunque cosa accada" [Paul Gauguin] 4 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 INTRODUZIONE … ”ma come fare a non perdersi, come Teseo, nel labirinto? Perché un insieme di esperienze si componga in un racconto occorre il lavoro biografico: l’occhio che vede e la mano che raffigura producono“oggetti” che l’ Io narrante, come una voce fuori campo, trasforma in significato.” Egli ci conduce per una via per la quale il nostro vissuto si fa consapevolezza. La pittura, la scultura e la pagina scritta saranno le tessere di un mosaico che ci aiuterà a sfogliare le pagine del libro della nostra vita. “Nell'atto di creazione di ciascun individuo l'arte nutre l'anima, coinvolge le emozioni e libera lo spirito e questo può incoraggiare le persone a fare qualcosa semplicemente perché vogliono farlo. L'arte può motivare tantissimo, poiché ci si riappropria, materialmente e simbolicamente, del diritto naturale di produrre un'impronta che nessun altro potrebbe lasciare ed attraverso la quale esprimiamo la scintilla individuale della nostra umanità"2 (da "Arteterapia in educazione e riabilitazione", Bernie Warren) Dove va la mano là seguono gli occhi Dove guardano gli occhi là si dirige la mente Dove posa la mente là nasce l'emozione Dove palpita l'emozione là si realizza l'essenza dell'arte. (Abhy Naya Darpana, Trattato Indiano) 2 Bernie Warren “Arteterapia in educazione e riabilitazione” Edizioni Erickson 1995. 5 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Durante il mio percorso mi son sempre chiesta come mai proprio l’Arte come terapia? Ho cercato dentro di me e trovato risposte; leggendo e conoscendo mondi e culture diverse. L'arte è per sua natura sensoriale, cioè corporea (sensazioni visive, acustiche, tattili, olfattive, percezione ed organizzazione dello spazio),coinvolge emozioni e processi cognitivi che attraverso vari linguaggi creativi ed il processo di simbolizzazione trovano espressione, dando forma all'esperienza. L'arte è, in sostanza, un uso particolare di linguaggi in cui l'organizzazione dell'esperienza sensoriale si carica di profondi contenuti interni alla persona. Mi piace pensare ai “sensi”come a “parti” attraverso le quali l'uomo conosce il mondo, lo porta dentro di sé, lo rielabora in una propria rappresentazione, per poi restituirlo e comunicarlo di nuovo all'esterno, in un processo circolare di continua decostruzione e ricostruzione. In questo modo, i canali sensoriali diventano le prime vie attraverso le quali stimolare l'apprendimento (funzioni cognitive), ma anche attraverso le quali comprendere le rappresentazioni interne del mondo degli individui e sostenerne il processo di trasformazione.3 Nelle arti-terapie, il fulcro è legare gestualità, espressività, immaginazione, emozioni, attraverso esperienze di pittura, danza, musica nella forma della produzione diretta; oltre a ciò, il lavoro arte-terapeutico non può essere indipendente da un lavoro sul “contatto personale” che anima tutte le esperienze effettuate con i diversi linguaggi.4 L'arte rende possibile “vedere” ed “esprimere” molto più di quello che le 3 http://www.artecometerapia.it (visionato 8-08-2012) 4 Raffaella Molteni “L’Arteterapia” Xenia, Tascabili, 2007. 6 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 parole possono fare, poiché si tratta di una comunicazione densa di significato intrinseco, che viene percepita emotivamente, anche da chi ne fruisce, in modo diretto. Essa incorpora idee, sentimenti, sogni, aspirazioni; narra e veicola un'ampia gamma di emozioni, da immensa gioia a profondo dolore, dal trionfo al trauma. In tal senso l'arte serve come mezzo di comprensione, di attribuzione di senso e al fine di chiarire esperienze interiori senza parole, che spesso sono insufficienti o mancano nel descrivere i propri vissuti, oppure possono servire da copertura e come tali non permettere un contatto profondo con il proprio mondo interiore. Non si tratta dunque di creare un semplice atelier artistico (in cui il prodotto finale assume solitamente importanza prevalente) o di occuparsi di animazione creativa oppure di istituire un "corso di disegno e pittura" (prettamente didattico), bensì di coniugare le procedure e teoria artistiche con orientamenti e fondamenti delle teorie della psicoanalisi, della psicologia, della pedagogia, dell'antropologia e della comunicazione nonverbale, in una disciplina chiamata “Arti-terapie”, che concentra la propria attenzione sul processo artistico-espressivo. Attraverso le arti-terapie si ha la possibilità di attivare risorse che tutti possediamo: la capacità di elaborare il proprio vissuto, dandogli una forma, e di trasmetterlo creativamente agli altri. Condividere l'esperienza di un laboratorio espressivo di arti terapie offre ai partecipanti l'opportunità di godere del piacere di creare con materiali artistici, di esprimere e rielaborare sentimenti, pensieri, vissuti, attraverso il linguaggio non-verbale dell'arte visuale e plastica. Non essendo finalizzata alla produzione di un “bell'oggetto”, aspetto più ricreativo ed artigianale relativo ad altri ambiti e metodologie d'intervento, le arti -terapie rende possibile comunicare e scambiarsi impressioni, ricordi, 7 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 stati d'animo, immagini reali o fantastiche. "Il linguaggio di forma e colore - dice lo psichiatra Vittorino Andreoli - va privilegiato in una società tutta incentrata sul linguaggio parlato e scritto". Infatti, mentre le parole implicano la concettualizzazione e la verbalizzazione del disagio, e possono mentire, nascondere, o dimenticare, le immagini non mentono: sono immediate, autentiche, partono dal profondo ed è più facile esprimerle perché non creano barriere di difesa. Tutto ciò avviene in un contesto sicuro e di incontro con altri esseri umani, in cui l'attività viene facilitata dalla relazione fra un arte-terapeuta, i partecipanti e il gruppo. Questo è un aspetto fondamentale e delicato di ogni contesto educativo poiché non esiste crescita al di fuori di quell'humus fertile che sono le relazioni costruttive tra persone. Il mio percorso di lavoro si svolge attraverso un filo sottile che mi ha accompagnato in tutti questi anni di approfondimento di me stessa: l’amore per l’ arte, per la creatività e il mettermi alla prova sempre e in ogni momento. Attirata dal mondo spirituale dei Nativi d’America e dai loro Totem (oggetto rituale, solitamente raffigurante un animale) ho voluto approfondire in un modo auto-terapico questo mondo che mi ha sempre affascinata. In passato molte culture consideravano gli animali come loro alleati e invocavano il loro potere, indossando le loro pelli e le loro maschere, mimando i loro movimenti ed elevando loro preghiere di ringraziamento per il nutrimento che essi rappresentavano per la tribù o per il clan. Tali atti rituali, permettevano di mantenere un legame con lo spirito degli animali, accettando il potere e gli insegnamenti che essi offrivano. Gli Indiani d’America ad esempio credevano che tutti gli animali fossero fratelli, sorelle, cugini, e soprattutto i loro insegnanti ed amici. Oggi, con lo 8 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 sfruttamento delle risorse da parte dell’essere umano, il rispetto e la consapevolezza che gli animali “Totem” rappresentano sono andati perduti. Ma nonostante questo, gli animali continuano a rappresentare per noi una fonte di potere e conoscenza alla quale possiamo e dobbiamo attingere. Dobbiamo recuperare la nostra memoria spirituale e ricordare che siamo tutti uno.5 Gli animali vengono da noi perché hanno una lezione che dobbiamo imparare e un potere che essi sono disposti a condividere. Essi cercano di darci un dono di comprensione, d’amore universale e di conoscenza. Ogni animale ha il proprio speciale messaggio di potere, e ogni animale rappresenta una particolare “medicina”, come dicevano gli Indiani d’America. Gli animali vengono considerati dagli Indiani d'America come degli antenati mitici e secondo molte leggende sono loro che aiutano gli umani a vivere (regalandogli il fuoco, il cibo, ecc.) è attraverso questa chiave di lettura che possiamo capire il perchè del profondo rispetto verso la natura che li circondava. Gli animali intervenivano nelle visioni degli uomini (come una sorta di messaggeri di Wakan Tanka) e da quel momento diventavano gli spiriti protettori di quella persona infondendole le loro doti: forza, saggezza, agilità ecc.6 Ogni totem aveva due ali perché gli indiani pensavano di essere “angeli che hanno un corpo”. Inoltre, vi erano sempre incise le fattezze di alcuni animali. Gli spiriti erano i grandi protagonisti della religione. 5 Anna Ranieri “Totem Tabù”, dispense 1° anno arti-terapie, 2008-2009 Istituto MEME. 6 Levi Strass C., “Il totemismo oggi “Feltrinelli Milano, 1964. 9 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Ho cercato di lasciarmi trasportare per apprendere al meglio il loro significato ”Totem”, per poi poterlo trasmettere agli altri. “FARE UN PERCORSO DI ARTI TERAPIE SIGNIFICA ANCHE FARE ESPERIENZA DEI PROPRI LIMITI” 10 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 2- LE ARTI-TERAPIE CHE COSA SONO? Le arti-terapie includono l'insieme delle tecniche e delle metodologie che utilizzano le attività artistiche visuali (e con un significato più ampio, anche musica, danza, teatro, marionette, costruzione e narrazione di storie e racconti) come mezzi terapeutici, finalizzati al recupero ed alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale. E' dunque un intervento di aiuto e di sostegno a mediazione non-verbale attraverso l'uso dei materiali artistici e si fonda sul presupposto che il processo creativo messo in atto nel “fare arte” produce benessere, salute e migliora la qualità della vita. Attraverso l'espressione artistica facilitata da un arte-terapeuta adeguatamente formato è possibile incrementare la consapevolezza di sé, fronteggiare situazioni di difficoltà e stress, esperienze traumatiche, migliorare le abilità cognitive e godere del piacere che la creatività artistica, affermando la vita, porta con sé7. L'intervento tende ad attivare diverse modalità di comunicazione che aumentano l'autostima e la possibilità di percepirsi, da parte di chi ne usufruisce, come individuo capace di fare e di esprimere, in un contesto di relazione con il gruppo in cui è inserito. Attraverso le arti-terapie si ha la possibilità di attivare risorse che tutti possediamo: la capacità di elaborare il proprio vissuto, dandogli una forma, e di trasmetterlo creativamente agli altri. Si tratta di un processo educativo, laddove “educare” sta per “portare fuori”: far emergere la consapevolezza ed una maggior conoscenza di sé mediante la pratica espressiva, l'osservazione ed il confronto. Nell'orientamento di Edith Kramer (artista e arte-terapeuta, che già dagli 7 Raffaella Molteni “L’Arteterapia” Xenia tascabili, 2007. 11 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 anni '30 e '40 ha praticato da iniziatrice questo approccio), l'arte come terapia viene concepita come mezzo di sostegno dell'Io, ed espressione del Sé, in grado di favorire lo sviluppo di un senso di identità e promuovere una generale maturazione ed integrazione.8 Viene posta grande attenzione al processo artistico, senza interpretare il prodotto (questo significa quest'altro), poiché è l'atto di produrre un'impronta creativa a rendere terapeutico il percorso verso l'integrazione. Queste impronte (i prodotti dell'attività creativa) possono poi certamente dare all'operatore una chiave per capire il modo in cui l'individuo incontra e decifra la realtà, e aiutarlo nel fare chiarezza, ma questo non è che una traccia, un'indicazione delle possibilità che si aprono in una fase successiva del processo. Per poterla praticare, non sono necessarie precedenti esperienze o competenze di tipo artistico; non è questo il contesto in cui possano emergere giudizi di tipo estetico, poiché ogni espressione dell'anima e della propria umanità, fosse anche solo un semplice segno o un insieme caotico di linee e colori, è manifestazione autentica di un sentire profondo e come tale, di valore inestimabile. La cosa più importante è viverla in primis al massimo per poterla poi trasmetterla e portare alla trasformazione di persone che ci possono presentare davanti a noi come problematica. Esso si mostra infatti per poter essere, nel processo creativo, portato alla luce, trasformato, compreso, portando l'individuo ad una migliore relazione con se stesso e con gli altri. … ”Anche se non è in grado di eliminare la causa della tensione o di contribuire direttamente alla soluzione del conflitto, l'arte serve come 8 http://www.artecometerapia.it/arteterapia/cosa_arteterapia.asp (visionato il 08-08-2012). 12 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 modello del funzionamento dell'Io: diventa una zona franca in cui è possibile esprimere e saggiare nuovi atteggiamenti e risposte emotive, anche prima che queste modificazioni abbiano luogo a livello di vita quotidiana.”9 Le arti-terapie ci tuffano pienamente dentro tale processo vitale permettendoci di godere del piacere di creare, di lasciare le nostre tracce, di dare forma e trasformare, di superare, di crescere. Ci avvicina alla nostra umanità e contemporaneamente lascia che percepiamo la nostra forza.10 2.1 - ARTE E CREATIVITA’ Magritte (1959) 9 Edith Kramer al sito http://arteesalute.blogosfere.it/2008/01/dallinfanzia-e-ritorno.html (visionato il 8-08-2012). 10 Bernie Warren “Arteterapia in educazione e riabilitazione” editore centro studi Erickson Milano, 1997. 13 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Quando ci imbattiamo in un disturbo fisico, un malessere o un disturbo psicologico, in una malattia più o meno grave, è come se si interrompesse il corso normale delle nostre vite, è un problema che blocca in qualche modo l’evoluzione, la crescita, paralizza temporaneamente la nostra capacità di creare. La malattia compromette un equilibrio psico-fisico raggiunto, ma perché? Talvolta essa ci riporta con i piedi per terra, ci costringe a fermarci e a prenderci cura di noi, altre volte sembra un evento perfettamente inutile, noioso o inopportuno. Per quanto riguarda i disturbi psicologici e i disturbi psicosomatici come l’ansia, la depressione, le fobie, la rabbia, l’insonnia, la psoriasi, il colon irritabile, la cefalea e altre problematiche di origine psichica, si tratta di un vero e proprio campanello d’allarme che ci dice che non siamo in linea con le nostre predisposizioni, che non diamo voce ai nostri bisogni profondi. Il nostro daimon che ci portiamo appresso dalla nascita, quel piccolo spiritello che abbiamo ricevuto in dono dalle Moire (Platone), portatore del nostro destino, che snocciola lentamente lungo il tempo della nostra esistenza la nostra vera “vocazione”, il nostro segreto, l’essenza della nostra anima che dovremmo e potremmo realizzare in questa vita, ecco quel daimon, si arrabbia e si fa sentire, come se fosse inascoltato, come se continuasse a urlarci la strada da seguire e noi continuassimo ad ignorarlo. Ma il nostro cuore custodisce l’immagine del nostro destino e non si stancherà mai di chiamarci ad esso (J.Hillman 1996).11 Quindi i disturbi psichici sono in realtà una vera e propria benedizione, certo un penoso ostacolo da superare, ma grazie al quale potremmo ricontattare il nostro daimon e cambiare completamente il nostro modo di funzionare per vivere in modo più sereno. Per quanto riguarda la malattia fisica alcune teorie 11 James Hillman ”Il Codice dell'Anima” edizione gli Adelphi Milano, 2010. 14 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 sostengono che l’organo colpito abbia comunque qualcosa da comunicarci e che la sua funzione sia stata troppo a lungo trascurata da sviluppare una patologia cronica o degenerativa, questa idea però non è applicabile sempre in modo lineare, alcune malattie, soprattutto quelle letali, sembrano arrivare in modo completamente irrazionale o per cause biologiche, ambientali o comunque diverse da quelle psichiche. Per questo non è corretto psicologizzare sempre e comunque la malattia a volte “essa è semplicemente come un dio, orribile, misterioso e imperscrutabile che ci chiede in sacrificio la vita, contro il quale dobbiamo lottare per riconquistarla o morire in battaglia dignitosamente”.12 Una delle tante strategie per reagire alla malattia è riaprire la porta della propria creatività. Per creatività non s’intende che tutti dobbiamo diventare artisti, pittori, scrittori, ma mi riferisco ad un atteggiamento psicologico di apertura, che abbandona il vittimismo e che comincia a vedere i problemi come delle opportunità, comincia a vedere quel masso che ostacola il cammino come qualcosa di utile per la propria vita, comincia ad attivare un pensiero che anziché perdersi nel vuoto della disperazione o nell’attacco brutale della rabbia, s’ingegna a trovare il modo per trasformare il dramma in occasione di cambiamento. Secondo Freud la creatività avrebbe appunto origine da un conflitto psichico, quindi sarebbe un modo nuovo per risolvere un problema, secondo il maestro della psicanalisi, i lavori creativi sarebbero originati da desideri, frustrazioni, disagi che si trasformano in opere d’arte, musica, poesia, del resto i desideri insoddisfatti sono la forza motrice della nostra fantasia. La creatività oltre ad avere una funzione riparativa e compensatoria molto 12 F. Nanetti “Superare i momenti di crisi” edizione Pendragon, 2006. 15 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 importante per la persona, nasconde in sé anche un livello più profondo. Jung infatti sosteneva che la creatività avesse anche un aspetto “visionario” oltre che quello psicologico studiato da Freud. La modalità visionaria nell’uomo sgorga dalle profondità dell’inconscio collettivo e attinge da memorie, simboli e tracce storiche collettive. La straordinaria importanza dell’atto creativo per Jung risiede nel fatto che esso risveglia un archetipo sopito in noi, trascendendo le esperienze della vita dell’individuo e spesso assumendo significati universali che neppure l’artista riesce a spiegare. La capacità creativa dell’uomo è come una scintilla divina che fa di esso un essere straordinario nella sua peculiarità di creatura e lo collega col tutto. Certo ognuno ha una sua dimensione creativa e sarebbe un errore ricondurre la nostra forma creativa solo a discipline artistiche, occorre scoprire in quale settore siamo particolarmente dotati e svilupparlo. Potremmo avere talento per gli affari, per la cucina, per la moda, per l’elettronica, un particolare gusto estetico o altro ancora… A tal proposito Ginette Paris, nel suo libro “Vita interiore” (2008) ricorda 13 una donna che aveva una capacità straordinaria di organizzare banchetti, cene, decorare a tale scopo gli ambienti e far sentire le persone a proprio agio durante questi momenti conviviali, quando andò in analisi, stava male, smise di fare tutto ciò e cominciò a dipingere, i suoi quadri non erano un granchè, ma aldilà di ciò, che è irrilevante per la terapia perché l’arte viene usata per trovare dei significati reconditi, il danno fu che smise di organizzare banchetti, finì per canalizzare la sua creatività in un settore per cui non era così naturalmente portata, un vero peccato. Le persone che hanno un atteggiamento creativo o che sono creative sono in genere più indipendenti, autonome, sensibili, risolute, avventurose con 13 Ginette Paris, “Vita interiore” edizione Moretti & Vitale, 2008. 16 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 una maggiore capacità di accettare sé stesse (C. A. Malchiodi 2007)14 ma è dimostrato anche che la creatività correla positivamente con un certo grado di depressione, di stima e di follia. Dallo studio di A. Ludwing che il 73% dei creativi manifestano alterazioni dell’umore, nei poeti in particolar modo nel 87% dei casi (A. Oliverio 2006). Mentre in un altro studio di J. L. Karlson si è trovato che tra i parenti di primo grado di pazienti psicotici, c’era un’alta percentuale di persone di successo e creative. Questi studi al di là di proporre l’esistenza di basi biologiche della creatività, correlano anche in modo importante la creatività alla malattia mentale. Quando compare nella vita il disagio allora sembrano chiudersi le porte della creatività e della fantasia, il dolore e lo sgomento diventano un fortino dentro al quale ci barrichiamo con la speranza di vincere la battaglia che ci pone la malattia, il disturbo, il problema di relazione. La malattia è caratterizzata da un profondo mutamento e un intenso malessere psicologico, essa s’impossessa della nostra persona e ci sottrae ogni vitalità, frantuma i nostri sogni, ci deruba della vitalità, spegne il desiderio, sconquassa il nostro mondo e ci pone maledettamente a faccia a faccia con la morte, come diceva Seneca “in ogni malattia ci sono tre cose gravi: la paura della morte, il dolore fisico, l’interruzione dei piaceri” (A. Malliani 2007)15. Ecco che all’affacciarsi alla porta della malattia, la psiche si abbatte, perde la sua capacità creativa perché tutto il suo sforzo è vedere una luce oltre il velo nero della morte, così, come espresse egregiamente Vincent Van Gogh nelle sue lettere al fratello Teo “nel disagio ci si sente prigionieri, esclusi dal partecipare ad un opera o all’altra e ciò che è necessario diventa 14 Malchiodi C. A., “ Arteterapia. L’Arte che cura” edizione GIUNTI, 2007. 15 www.psicolab.net (visionato il 08-08-2012). Malliani A., “Sopravviviamo per le tracce che lasciamo” edizione EDBUR 2007. 17 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 inaccessibile”. Con la malattia si allarga in noi una ferita, un distacco doloroso tra le nostre potenzialità, i nostri progetti e il destino, che ci frappone un temibile ostacolo il cui superamento ha esito incerto. Ovviamente tale ferita non è ad appannaggio esclusivo della persona che si ammala ma anche di chi l’ama e le sta vicino. Quando si ha un forte legame con un altro individuo si soffre insieme e ci si preoccupa tanto quanto, o forse di più per colui che soffre. La prospettiva del distacco, reale o presunto, per chi ama, è un immagine devastante tanto quanto la malattia. Ecco che la creatività è il farmaco allopatico di cui avremmo bisogno proprio in questi momenti, cioè avremmo bisogno di forzare i limiti, usare i problemi per creare soluzioni nuove, abbattere le barriere, rifiutare i nostri preconcetti e aprirci al nuovo, permetterci di provare, di sbagliare pur di esprimerci in qualche modo, amplificare l’attenzione a tutto ciò che potremmo trovare al mondo che ci possa aiutare a uscire alla malattia. La creatività ci aiuta ad esplorare diversi modi di essere, differenti materiali, modificare le immagini della nostra mente e avventurarci verso l’ignoto. Ma per esprimersi in modo creativo è necessario prima raggiungere una prerogativa essenziale: sentirsi liberi, liberi quel tanto che basta da non preoccuparsi di quello che pensano gli altri, sospendere il giudizio di noi stessi, poiché esso ci aliena, né avere la mania di realizzare qualcosa di giusto, sbagliato, bello o brutto, ciò che conta è liberare le immagini interiori in una forma che ci sia consona, il risultato non conta, ciò che conta è il processo. Allentando le briglie che ci siamo posti nel tempo, possiamo finalmente lasciarsi condurre dal Flusso Creativo, come lo definiva Mihaly Csikszentmihalyi, uno stato di eccellenza in cui il lavoro e l’ispirazione ci 18 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 assorbe completamente e finiamo per essere un tutt’uno con i materiali, lo strumento, le idee, le immagini e l’attimo presente. La psicoterapia serve a sanare questa voragine che si crea tra la passività della malattia e la creatività della guarigione. Il terapeuta accompagna chi sta male verso una nuova dimensione vitale, un nuovo modo di vedere le cose, un modo nuovo di utilizzare le proprie immagini mentali e la possibilità di crearne altre di positive, con le quali si può anche lasciar andare il sintomo, perché esso perde la propria funzione di segnale di allarme, che chiedeva di occuparci, di ascoltare il nostro corpo, le nostre aspirazioni e il nostro demone interiore. In quei casi in cui la gravità della patologia non consente la guarigione, la psicoterapia è ancora più importante, non tanto per guarire quanto per “salvarsi”. Realizzare sé stessi nonostante il male che mi trovo a vivere senza motivo, significa non smettere di portare il nostro vessillo, credere nel significato della nostra esistenza, non arrendersi, non subire passivamente la malattia ma lottare ogni minuto per dar più vita ai giorni e non solo più giorni alla vita. Quando si affievolisce la creatività nelle nostre vite, la malattia, il malessere, prendono il sopravvento sull’anima soffocata, viceversa quando l’anima deborda dagli argini, ci travolge e non riusciamo più a contattare la realtà, la follia, la confusione incedono e la creatività è l’unico mezzo per riportarci a contatto con la materia. I problemi sono quindi importanti per la nostra evoluzione e la creatività è un mezzo straordinario per trasformarli in occasioni. Si tratta di cogliere, come direbbe il grande filosofo Martin Buber,16 «ogni percorso di autentico cambiamento personale in un "iniziare in se stessi" 16 Franco Nanetti “La Via della Trasformazione Interiore Dall'infanzia ferita alla responsabilità del divenire adulti” edizione Pedrangon, 2010. 19 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 che non finisce in se stessi». Ogni percorso di evoluzione interiore che intraprendiamo per migliorarci o per raggiungere una condizione di maggiore benessere deve quindi porsi come dono, come atto sociale che ingloba tutte le realtà viventi, perché tutti, "piante, uomini, animali e dei", per usare le parole di James Hillman, possano beneficiare insieme a noi delle piccole e grandi conquiste esistenziali. 2.2 CHE COS’E’ UN’ EMOZIONE? L’emozione è qualcosa che altera il nostro stato abituale è un’onda che ci attraversa, che ci scuote dalla nostra condizione. E’ ciò che ci rende vivi, che ci fa intraprendere strade, che ci permette di stupirci e scoprire ogni cosa. Insomma l’emozione ci fa vivere senza dar niente per scontato. E’, inoltre, il termometro della nostra anima e l’unico strumento che ci dice come e dove siamo in un preciso momento. Nel linguaggio quotidiano usiamo il termine “Emozione” per riferirci a sentimenti e a stati d’animo e al modo con cui essi vengono espressi nei comportamenti e nelle risposte somatiche dell’organismo. L’Emozione è intesa come esperienza che produce sentimenti o affetti (“mi sento felice”), presenta delle modificazioni fisiologiche in risposta determinati stimoli (un aumento del battito cardiaco ad esempio), è dotata di correlati cognitivi (come la valutazione degli stimoli emotigeni) ed ha infine risvolti sul piano del comportamento. Troviamo due aspetti fondamentali che definiscono la natura delle emozioni: - il coinvolgimento di modificazioni fisiologiche; - la presenza di sentimenti soggettivamente esperti che implicano la 20 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 consapevolezza dell’oggetto. l’emozione rappresenta un comportamento di risposta profondamente legato alle motivazioni, che si manifesta a tre diversi livelli: Psicologico. Comportamentale. Fisiologico. Il primo sistema, detto “psicologico”, comprende i resoconti verbali relativi all’esperienza soggettiva, come ad esempio: “ho provato una intensa sensazione di rabbia quando...”. Il secondo sistema, denominato ”comportamentale”, riguarda invece le manifestazioni motorie dell’emozione, come ad esempio il comportamento di esitamento, di avvicinamento, di attacco e la fuga ecc., e le modificazioni dell’atteggiamento posturale e dell’espressione facciale. Infine, vi è il livello ”fisiologico”, prevalentemente rappresentato delle modificazioni fisiche: ad esempio negli effettori innervati dal sistema nervoso autonomo, quindi alterazioni della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, dell'irrorazione vascolare facciale (l’arrossire), l’aumento della sudorazione delle mani, o le modificazione del ritmo respiratorio. Tutte queste variazioni sono connesse con, e anche indotte da, modificazioni di tipo endocrino, per esempio del sistema ipofisicorticosurrenale (ACTH e cortisolo) o della midollare del surrene (adrenalina e noradrenalina). Nessuno di questi tre sistemi (psicologico, comportamentale e fisiologico) è prioritario rispetto agli altri, ma piuttosto ognuno risulta strettamente connesso agli altri in una globale risposta emozionale. I tre sistemi cioè interagiscono tra loro pur essendo parzialmente indipendenti. 21 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Concludendo, l’emozione risulta essere un “insieme di risposte”17. Quante e quali sono le emozioni? Possiamo ipotizzare che la moltitudine delle esperienze emotive sia spiegabile mediante una decina di emozioni fondamentali o primarie. Plutchik (1970, 1980) ha suggerito un modello efficace (parzialmente verificato sul piano empirico per la classificazione delle espressioni facciali). Tre sono le fondamentali dimensioni rappresentate in questo modello: intensità, polarità e somiglianza. Il cerchio rappresenta la somiglianza e la polarità delle otto emozioni primarie. Immagini relative a Robert Plutchik 17 Michela Balconi “Neuropsicologia delle emozioni “edizione Carrocci Le Bussole, 2004. 22 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Il cerchio rappresenta la somiglianza e la polarità delle otto emozioni primarie. L’intensità può variare su un asse ortogonale al cerchio, per esempio la paura aumentando può divenire terrore, diminuendo può divenire apprensione.18 2.3 REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI IN ARTE TERAPIA Perché la creatività è terapeutica? Il CAMMINO Chi soffre di disturbi psicologici vive un’esperienza che non sempre è agevole ricondurre alla ragione ordinaria. Egli sperimenta sintomi poco o punto comprensibili: ossessiva coercizione a ripetere riti irragionevoli, angoscia di non essere «davvero» se stessi, paura di fronte allo spazio aperto o chiuso, terrore irrazionale di avere malattie o di stare per morire ecc.; oppure sentimenti dolorosi, talvolta catastrofici: la depressiva sensazione di essere delle nullità, di vivere in un mondo mostruoso, di aver 18 http://www.benessere.com/psicologia/emozioni/emozioni.htm (visionato il 08-08-2012). 23 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 commesso colpe imperdonabili, di essere giudicati in modo negativo dagli altri. la sofferenza psicologica - pur in apparenza così complessa - deriva da qualcosa di molto, molto semplice: deriva cioè dal fatto che l’io è coinvolto in menzogne che gli inibiscono la possibilità di esprimere desideri e bisogni autentici, che lo facciano sentire vivo e reale e perciò onesto con se stesso. Non è facile far comprendere che l’identità può essere «alienata», cioè falsa, forzosamente adattata a modelli di vita inadeguati ai più profondi bisogni personali. Il grado di falsità dell’io può essere estremo ed essere talmente radicato nella coscienza da sfuggire ad ogni attività autoriflessiva. In questi casi, nei quali la falsificazione di sé è una dinamica condannata a restare inconscia, è solo la sofferenza psichica ad attestare e dimostrare che l’io non è in pace con se stesso, che si tormenta per qualcosa che gli sfugge. L’individuo affetto da una sofferenza psichica è permeato di condizionamenti ambientali assorbiti sin dalla più tenera infanzia e mutuati dagli affetti più intimi e necessari; in più, egli si sente obbligato a non trasgredirli, pena una intollerabile sofferenza affettiva e psicosomatica (il ben noto senso di colpa). Nel corso del suo sviluppo e della sua vita adulta questi condizionamenti gli appaiono sempre più contraddittori rispetto ai suoi veri sentimenti, ma non può modificarli né tantomeno liberarsene. Anzi, più avverte la loro crescente estraneità, più si costringe a subirli, difendendoli al prezzo della propria integrità morale, della propria salute, talvolta della propria vita. Se è vivace e provocatorio, si piega ad essere timido e passivo; se è coraggioso e indipendente, si lega a doppio nodo ad ogni affetto - anche il più avvilente - e finisce per diventare prima un bambino/adolescente dipendente poi un responsabile (e tormentato) uomo (o donna) di famiglia; se è originale e creativo, sceglie una vita ordinaria. E paga ogni sua nuova 24 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 scelta, ogni rinnegamento di se stesso, con la produzione o l’aumento dei sintomi. L’interpretazione che ho appena dato circa la sofferenza psichica, intesa come effetto di una profonda e invisibile mimesi conformistica, è necessaria per capire perché la creatività può rappresentare un formidabile fattore terapeutico. La creatività risponde a un processo nella cui genesi non v’è nulla di armonico e innocuo: essa di fatto coincide con un processo di distruzione e ri-creazione degli oggetti mentali che prima di pervenire a una qualunque forma di armonia attraversa i più differenti e radicali stadi del caos. Per poter creare una qualunque cosa un individuo deve essere in grado di: 1) trasgredire le regole ordinarie dell’armonia; 2) assistere con piacere alla disgregazione dell’ordine armonico pregresso; 3) accettare la possibilità che dalla distruzione così avviata non sortisca nulla; 4) immaginare un ordine armonico alternativo a quello pregresso; 5) realizzare questo nuovo ordine attraverso un oggetto estetico personale; 6) accettare di vivere le conseguenze (psicologiche e sociali) del proprio atto di distruzione creativa. Per riuscire ad essere creativo, dunque, l’individuo deve saper promuovere in se stesso queste scomode e poco invidiabili caratteristiche: 1) la trasgressività; 2) la distruttività; 3) il nichilismo; 4) l’immaginazione; 5) la fattività; 6) il coraggio morale, cioè l’eticità. Come si vede, si tratta di attitudini mentali e qualità morali che mettono 25 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 l’individuo nell’obbligo di dirsi la verità circa il bene e il bello, cioè nell’obbligo di dirsi la verità (per poi dirla agli altri) circa i bisogni umani secondo i quali gli sembra giusto e bello vivere. Essere creativi significa, in sintesi, mettersi in una posizione nonconformista, dunque scomoda. Dal momento che l’ordine armonico pregresso (il «gusto» di un gruppo o di un’epoca...) è vissuto da tutti coloro che lo condividono come il «bene comune» e come la «verità oggettiva», è evidente che non si diventa artisti, o comunque persone creative, se non si desidera stare in un rapporto privilegiato con la sfida alla morale e alla verità correnti mediante la creazione di nuovi valori e nuove verità. Un’esigenza di «pro-vocazione», di dibattito culturale e di mutamento storico-sociale è dunque implicita in ogni persona creativa; un’esigenza che senza dubbio coinvolge quell’individuo nel rapporto che intrattiene con le regole sociali, ma solo nella misura in cui egli sia coinvolto, a maggior ragione e innanzitutto, in un rapporto veritiero con se stesso. Liberata nelle sue caratteristiche, la creatività si rivela un fattore terapeutico decisivo. Se per creatività intendiamo l’impulso alla trasformazione e alla personalizzazione della vita, essa è il vero fattore terapeutico. Infatti, intesa come libera attività di trasformazione delle forme (affettive, psichiche e sociali), la creatività costituisce il nucleo vitale dell’io, quello stato centrale dinamico il cui fine essenziale è difendere la vita dell’io dalle contraffazioni esterne per consentirgli di crescere, maturare e prosperare.19 19 www.psyche.altervista.org/autoter_creat.htm (visionato il 09-08-2012). 26 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 3 - ARTE E GUARIGIONE NELL MONDO ANTICO L’arte come uso terapeutico è basata principalmente sulla psicologia, questi due elementi si uniscono evolvendosi in un'unica nuova entità. Ma è arduo dire che si tratti di una pratica del tutto moderna, poiché arte e guarigione si intrecciano già nel mondo antico. In effetti lo sviluppo dell'arte come terapia viene intesa come disciplina organizzata e può essere vista come l'applicazione formale di tradizioni umane la cui origine si perde nella notte dei tempi, influenzate dalle tendenze intellettuali e sociali dei nostri giorni. Il desiderio dell'uomo di lasciare la propria impronta e di esprimere le immagini mentali nasce con lui; basti pensare ai graffiti rupestri, alle prime forme in terracotta, all'arte della maschera, ai riti e misteri della musica e della danza. Gli sciamani (Nativi d‘America) utilizzavano già queste forme per le loro pratiche di guarigione ed in qualche paese ancora i guaritori le attuano con modalità del tutto simili, come per esempio in Sudamerica. Nella nostra cultura l'arte entra agli inizi del XIX° secolo negli ospedali psichiatrici ed è ampiamente documentato il crescente interesse della psichiatria in quel periodo, per l'espressione delle forme date alle proprie immagini mentali, da parte dei malati. Gli strumenti erano quelli consueti del disegno, della pittura, della scultura, musica, danza, recitazione. Da qui hanno origine il binomio “arte e follia” che rappresenta un vero e proprio stereotipo letterario, così come il termine "arte psicopatologica" che ha prodotto una fiorente letteratura sull'argomento. In effetti la ricerca andava allora nella direzione di trovare corrispondenze tra i sintomi tipici delle patologie psichiatriche ed i segni e figure prodotti dai malati nelle loro opere, atteggiamento che oggi sappiamo discutibile ed artificioso. 27 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Molti grandi autori che s'interessarono a questo tema criticarono comunque già allora tale approccio. Risale all'inizio degli anni '20 il saggio“ “Bildnerei des Geisteskranken” (tradotto “arte il malato di mente”) dello psichiatra tedesco Hans Prinzhorn con il quale egli sfidò sia la psichiatria che le Belle Arti a riconsiderare le loro nozioni di malattia mentale ed arte, contribuendo ad orientare l'osservazione sul mondo interno, sulla necessità interiore di esprimere, sulla corrispondenza non tra sintomo e forma, ma tra forma ed affetti. Per gran parte della storia dell'uomo, la malattia mentale è stata guardata con paura e fraintendimento come manifestazione di forze sia divine che demoniache. Le tendenze della psicologia del XIX° e XX° secolo creano invece un contesto più umano per il malato psichiatrico. Freud e Kris, insieme ad altri autori contribuiscono a tale riumanizzazione teorizzando che la produzione di fantasie rivela significative informazioni sull'unicità del mondo interiore di chi le ha prodotte. Altri autori iniziano a riconoscere il potenziale dell'arte quale strumento da utilizzare nel trattamento riabilitativo. Presto, il termine "arte-terapie" inizia ad essere utilizzato per descrivere una forma di psicoterapia che pone l'intervento a mediazione artistica, insieme a quello verbale, tra le modalità centrali di trattamento (Naumburg, 1950/1973).20 Una delle tendenze che emergono con più forza in questo periodo all'interno della moderna psicologia è stata l'attenzione su metodi standardizzati di diagnosi e ricerca. Parlando dell'opera di un artista o di un individuo malato di mente, Kris (1952) pensa che entrambi mettano in atto lo stesso processo psichico e cioè “portare un'esperienza interiore, un'immagine interiore, nel mondo esterno. Questo “metodo della 20 http://www.artecometerapia.it/arteterapia/un_po_di_storia.asp (visionato il 09-08-2012). 28 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 proiezione” rappresenta la base concettuale per i test di disegno proiettivo che si sono evoluti in psicologia durante il XX° secolo.21 3.1 - LO SVILUPPO DELL’ ARTE –TERAPIA Tra i principali autori universalmente riconosciuti per aver contribuito allo sviluppo dell'arteterapia a partire in particolare dagli anni '40 possiamo citare Margaret Naumburg ed Edith Kramer, i cui testi continuano ad essere usati quali fonti preziose nella letteratura sull'arteterapia contemporanea. Margaret Naumburg, attraverso il suo lavoro pionieristico nell'innovativa scuola statunitense Walden ebbe modo di sviluppare le sue idee, iniziando negli anni '40 a scriverne. A suo agio con il pensiero sia di Freud che di Jung, la Naumburg concepiva la sua “arteterapia dinamicamente orientata” come largamente analoga alla consuete pratiche psicoanalitiche. Le produzioni artistiche dei suoi clienti erano viste come comunicazioni simboliche di materiale inconscio poste in una forma diretta, concreta, senza censure, che lei pensava avrebbe aiutato nella risoluzione del transfert. La sua "arte come terapia" enfatizzava il potenziale terapeutico insito nel processo creativo ed il ruolo centrale che il meccanismo di difesa della sublimazione gioca in tale esperienza. Altri autori sono in seguito intervenuti a documentare le esperienze e le evoluzioni di tale disciplina, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui l'arteterapia viene colorata da vari approcci che pongono l'attenzione su elementi di volta in volta differenti, 21http://danilopicchiotti.blogspot.it/2009/02/arte-e-guarigione-nel-mondo-antico.html (visionato il 08-08-2012). 29 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 che possono essere integrati anche a seconda degli obiettivi da raggiungere. Tra questi abbiamo quello psicodinamico, quello umanistico, quello dell'apprendimento e dello sviluppo, quello sistemico e della terapia familiare. Attualmente l'arteterapia viene applicata all'interno di molteplici realtà e con molteplici finalità; per esempio con bambini, adolescenti, adulti, anziani, in contesti educativi, sociali, riabilitativi, legali, con finalità di recupero, superamento di traumi, sostegno emotivo ed affettivo, sviluppo delle facoltà creative.22 22 http://www.artecometerapia.it/arteterapia/un_po_di_storia.asp ( visionato il 09-08-2012) 30 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 4.PERCHE’ PROMUOVERE L’IDEA DELL’ARTE TERAPIA? Leonardo da Vinci. ”studio di mani” Windsor, Castel. Tantissime persone soffrono di disturbi emotivi e la totale dipendenza dalla psicoterapia, dipendenza espressa con il fare il nome del proprio terapista o del metodo che questo adotta, come un esorcismo contro la paura di non farcela coi propri mezzi. (Quando dico coi propri mezzi non intendo dire che sia necessario fare «da soli»; con l’espressione «farcela coi propri mezzi» intendo dire che si può avere un proficuo contatto psicoterapeutico senza tuttavia perdere di vista il fatto che siamo noi, coi nostri mezzi e la nostra inventività ora ad ammalare, ora a guarire.)23 In conseguenza di queste osservazioni l’autore dell’libro “Autoterapia” in base alle sue esperienze personali, pian piano è uscito dal soffocante paradigma (dall’«archetipo», direbbe Jung) della terapia, per trovare punti di contatto con quello della formazione e più precisamente dell’autoformazione. 23 www.psyche.altervista.org/autoter_creat.htm (visionato il 9-08-2012). 31 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Ho cercato, insomma, di allentare l’idea che come nella medicina organica anche nella psicoterapia si abbia a che fare con un corpo malato ridotto alla passività, per sostituirla con l’idea che la psiche sia sofferente non propriamente per malattia ma per «ignoranza di se stessa» e quindi per via di una gestione confusa e contraddittoria delle proprie caratteristiche. E che pertanto la «guarigione» non sia un processo che riguardi una mente incapace farcela coi propri mezzi» incontrollabile se non da personale specialistico, ma sia piuttosto l’apprendimento a conoscere la psiche e gestirla come si conosce e si gestisce il proprio corpo non-malato, un corpo da amministrare perché stia in salute, dia benessere, sia armonioso e dia il meglio di sé. Il libro ”Autoterapia” (Franco Angeli, 2005) è nato per studiare e quindi suggerire ai lettori l’abbondanza di risorse di cui disponiamo per comprenderci a fondo e per gestire coi nostri mezzi le nostre caratteristiche psicologiche. Ogni individuo dispone di una sensibilità innata che lo rende abile a conoscersi nelle proprie sofferenze meglio di chiunque altro, sì da poter diventare, con una preparazione adeguata, il miglior diagnosta e il miglior terapeuta di se stesso. Ogni individuo, inoltre, custodisce dentro di sé un potenziale creativo che, liberato dalle inibizioni psicopatologiche, lo mette in grado di fare della propria vita un’esperienza sana, ricca e gratificante24. Con questo nuovo approccio terapeutico/formativo lo scrittore non intende «sostituire» la psicoterapia, ma compendiarla con un sistema più liberatorio, meno centrato sulla delega e sulla dipendenza, che sono spesso le condizioni di base su cui s’instaura una malattia psicologica. Pertanto, nel corso del libro indica come affrontare i propri disturbi psicologici 24 Nicola Ghezzani “Autoterapia“ Franco Angeli edizione Le comete, 2005. 32 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 pregressi, ma allo stesso tempo suggerisce come evitare o superare la malattia iatrogena, cioè la malattia involontariamente creata dal medico. Di conseguenza, suggerisco perché e in quali modi «uscire» da una psicoterapia, terminandola al momento giusto, cosa questa su cui è stato scritto poco o nulla per ovvi e imbarazzanti motivi di omertà culturale. Il libro, dunque, è nato per servire questo scopo, per avviare una nuova politica di gestione della sofferenza psicologica, che spesso è curata bene, ma sulla base di un presupposto (la dipendenza dal terapista) che è parte del problema stesso, e che dopo molti anni di terapia o dopo molte terapie mediche e psicologiche senza successo diventa il problema stesso. Un tempo i medici curavano negli ospedali e nei loro ambulatori senza accorgersi che intanto infettavano i pazienti con le mani e gli ambienti sporchi, sicché avvenivano decessi che la scienza riteneva inspiegabili. Poi un giorno un certo dr. Semmelweiss ha svelato l’arcano: bastava lavarsi le mani e creare un ambiente settico, pulito, e i pazienti non si ammalavano. Ecco la dipendenza dalla psicoterapia è oggi come l’infezione da mancanza di igiene del secolo scorso. Genera patologie invisibili che sono parte del problema. Il libro, dunque, è utile al paziente che vuole imparare come non esser più tale, come non esser più un paziente, ovviamente guarendo; ma è utile anche allo studente di psicologia che si sente intrappolato dalla macchina implacabile di formazioni lunghissime, oppressive e molto costose. Ciò che intende suggerire è che anche a livello psicologico esiste una malattia di tipo iatrogeno, cioè prodotta dalla stessa pratica terapeutica (malattia della quale i curanti perlopiù non si accorgono); questa malattia iatrogena è la dipendenza dal terapista e dall’interminabile, ricerca di una cura. (chiamiamo la «iatrodipendenza»). Contro questa invisibile malattia c’è solo lo strumento dell’autocoscienza e della coscienza culturale, ma per 33 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 usare questo strumento occorre saper abbattere dei tabù e la conseguente paura di essere colpevoli di superbia e di sbagliare. Infine, la capacità auto-organizzativa di cui ciascuno di noi è dotato per natura, sia in quanto individuo singolo che attraverso la pratica della vita sociale e delle comunicazioni di rete.25 4.1CHE COS è L AUTOTERAPIA Possibilità e limiti In senso generale, il termine “autoterapia” si riferisce a qualsiasi tentativo di porre rimedio a un proprio disagio senza fare riferimento ad alcuna figura professionale. Spesso, le persone, prima di ricorrere all’aiuto di un professionista, cercano di alleviare il proprio stato di malessere da sole, con rimedi basati sulla propria esperienza passata o su quella di amici o parenti. In questo senso possono essere considerate forme di autoterapia il tentativo di alleviare la tosse con una tisana preparata su consiglio di un amico o il fatto di combattere l’ansia leggendo un libro che insegni ad affrontare efficacemente tale stato o, ancora, il fatto di “curare” l’eccesso di colesterolo seguendo una dieta letta su una rivista. Ogni persona conosce propri metodi per affrontare i malesseri più comuni e, nel corso della vita, ognuno impara a conoscersi e a capire quali rimedi funzionano meglio per determinati disturbi o problemi. Tale bagaglio di conoscenze personali, costruito soprattutto mediante la propria esperienza, si arricchisce attraverso le relazioni con gli altri e quindi attraverso il “passaparola” che ognuno fa dei propri metodi di autoterapia. 25 http://psyche.altervista.org/autoter_creat.htm (visitato il 9-08-2012). 34 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Applicato all’area del disagio psicologico, il temine autoterapia si riferisce in particolare a una forma di auto-aiuto che riguarda in modo specifico la cura autonoma di disturbi mentali. In questo ambito, l’autoterapia rappresenta un tentativo di ritrovare un proprio equilibrio e benessere per mezzo di un lavoro personale che passa prevalentemente attraverso letture, riflessioni e scrittura. Nella terapia cognitivo comportamentale esistono esercizi o schede da compilare già pronte che aiutano, per esempio, a riconoscere i propri pensieri disfunzionali o i pensieri che possono accentuare emozioni negative o ancora le situazioni collegate a sensazioni di ansia o depressione. Tali “esercizi” sono facilmente reperibili nei libri che seguono tale indirizzo teorico. L’uso di schede o esercizi è generalmente accompagnato dalla lettura di testi di argomento psicologico (biblioterapia) che già di per sé, al di là dell’uso delle schede, rappresenta una forma di autoterapia. All’interno della RET/Terapia Razionale Emotiva esistono manuali di autoterapia che permettono alla persona di compiere un percorso personale in più fasi (dalla teoria alla pratica), consentendo di applicare e verificare, tramite l’uso di schede, quanto appreso. Naturalmente l’autoterapia costituisce qualcosa di diverso dall’incontro con un professionista, ma nel caso di disturbi lievi o in fase iniziale può rappresentare una modalità di aiuto efficace e lo stesso aspirante auto terapista può applicarlo su se stesso. La lettura è una valida forma di auto-aiuto anche nel caso in cui non siano presenti disturbi mentali, ma semplicemente, possono essere utili determinate conoscenze o informazioni su specifici argomenti. Ci sono libri che forniscono informazioni e spunti di riflessione per aiutare le persone ad affrontare determinati momenti della propria vita o situazioni particolari, come, ad esempio, i problemi dell’adolescenza, una crisi di coppia o i 35 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 problemi alimentari nei figli… ecc.26 4.2 TROVIAMO ALTRE FORME DI AUTO-TERAPIA Immagine del sito:27 FIORITERAPIA Per la sua semplicità ed innocuità, la fioriterapia di Bach si presta molto bene ad essere usata senza l’aiuto di un terapeuta per la cura dei disturbi quotidiani, delle piccole indisposizioni e per la prevenzione generale di qualsiasi malattia. Prima di intraprendere tentativi personali, è opportuno che un medico o un naturopata chiarisca completamente i disturbi fisici, perché dietro sintomi innocui talvolta si può nascondere una malattia seria. Il dolore è un segnale d’allarme del corpo, che dovrebbe possibilmente venir curato solo quando se ne conosce la causa. Quando la malattia si è ormai manifestata chiaramente, si può combinare senza alcun problema la floriterapia di Bach con altri metodi terapeutici, perché non pregiudica l’efficacia di altri medicinali, persino degli omeopatici ad alte potenze. 26 Nicola Ghezzani “Autoterapia. guarire la propria psiche con strumenti personali“ edizione Le Comete, 2005. 27 http://www.artecometerapia.it/arteterapia/cosa_arteterapia.asp (visionato il 08-08-2012). 36 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 I fiori di Bach accelerano il processo di guarigione e rafforzano l’efficacia degli altri metodi terapeutici. In pratica agiscono spesso al pari di un catalizzatore. Se la malattia non è grave, di norma i rimedi della medicina naturale sono da preferire a quelli allopatici, perché questi ultimi spesso reprimono i sintomi a livello fisico, mentre con la floriterapia di Bach la persona si sforza di superarli a livello profondo. Se i problemi interiori sono gravi, il nostro consiglio è di non cercare di fare da soli e rivolgersi invece ad un terapeuta esperto, perché in questi casi è necessario avere grande esperienza e grande sensibilità. I problemi psicologici profondi e i conflitti interiori non possono essere curati in prima persona. Già il fatto che nessuno è mai completamente sincero con se stesso rappresenta spesso un ostacolo insormontabile nella ricerca dei fiori appropriati. Controllare l’efficacia di una combinazione floreale da soli, interpretare in modo corretto i sogni o le reazioni post-assunzione, per esempio l’eventuale peggioramento iniziale ecc., supera le possibilità del singolo individuo. Poiché, il mondo circostante reagisce al cambiamento di comportamento della persona, è necessario l’intervento di qualcun altro, che valuti oggettivamente l’intera problematica con un certo distacco. L’esperienza ci ha dimostrato che le persone affidatesi in un primo tempo ad un terapeuta per individuare i rimedi floreali opportuni, sono poi state in grado di continuare a curarsi da sole. Ciò è stato possibile perché nel frattempo avevano imparato a riconoscere le loro motivazioni, i loro punti di forza e le loro debolezze, quindi erano in grado di individuare da sole qual era l’atteggiamento sbagliato nei nuovi 37 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 problemi che vivevano. Noi crediamo fortemente che l’obiettivo di una terapia dovrebbe sempre essere quello di aiutare il paziente a diventare mano a mano autonomo. Come dice un proverbio della medicina naturale, il compito di un terapeuta è quello di diventare, col tempo, superfluo... "Chi ha poco tempo per curare la propria salute un giorno utilizzerà molto del suo tempo per curare la propria malattia" -TRASFORMARE LA SCONFITTA IN VITTORIA- 38 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne. L'asino continuò a ragliare sonoramente per ore, mentre il proprietario pensava al da farsi. Finalmente il contadino prese una decisione, crudele: concluse che l'asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l'animale dal pozzo. Al contrario chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l'asino. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L'asino non tardò a rendersi conto di quello che stavano facendo con lui e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Il contadino alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide”. CINEMATERAPIA Roman Polansky dal film L’inquilino del terzo piano Francia 1976. Un altro modo di auto-terapia sono sicuramente i film particolari come da 'Spider' a 'L'inquilino del terzo piano”, alcuni film offrono ottimi spunti all'interno della terapia delle malattie mentali e permettono ai medici di aiutare i pazienti ad aprirsi. Ecco come anche gli psichiatri vanno al cinema. Ma a caccia di film da mostrare a futuri medici e pazienti. È il caso di Matteo Balestrieri, 39 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 direttore clinica psichiatrica psicofarmaco-terapia, università trattamenti - integrati', convegni ha 'Psicoterapia, presentato il suo personalissimo uso del cinema nel lavoro quotidiano. "Il cinema non è un trattamento della malattia", precisa subito lo psichiatra per evitare fraintendimenti. "Da diversi anni offre però ottimi spunti all'interno della terapia." Es: “Il solitario Spiderm” protagonista dell'omonima pellicola di David Cronenberg, o “il visionario Telkovsky” interpretato da Roman Polansky nel suo “Inquilino del terzo piano” (1976). Sono alcune delle pellicole in cui emergono casi estremi di psicosi, che Balestrieri ama mostrare in terapia o nelle ore di formazione all'università. Ma Cronenberg e Polanski non sono gli unici registi ad essere riusciti a portare la malattia mentale sul grande schermo in modo abbastanza convincente da poter essere sfruttato in ambito psicoterapico. COME FUNZIONA.? "Oltre a 'Spider' o 'L'inquilino del terzo piano', - aggiunge Balestrieri - un altro film che faccio vedere spesso è 'The Hours' (2002), in cui le protagoniste vivono momenti depressivi, pensano al suicidio e investono il tempo in hobby. Questi 'flash' - sottolinea l'esperto - diventano nella terapia con il paziente spunti sui quali la persona si apre. Dove il soggetto commenta le scelte dei protagonisti e come si sarebbe comportato lui stesso. E così si attiva una discussione". Secondo Balestrieri: "E' importante aiutare con un mezzo assai efficace come il cinema lo sviluppo di pensieri nei pazienti. In molte pellicole spiega dove la storia è incentrata su un soggetto psicotico, lo specialista ha la possibilità di far vedere al paziente, grazie ai prodigi tecnologici del 40 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 mezzo, il mondo 'distorto' “visto da chi soffre di questo tipo di patologie". "Così - suggerisce l'esperto - si ha uno strumento molto efficace per coinvolgere chi spesso ha problemi anche nel comunicare la grave difficoltà che sta vivendo. E ci si possono osservare ottimi miglioramenti da parte dei pazienti che si appassionano alle storie e ai volti del grande schermo". MEGLIO DELLA CINEMATERAPIA “FAI DA TE”! Tutti, in fondo, abbiamo sperimentato almeno una volta quanto possa aiutare a capire qualcosa di più su se stessi un film in cui il protagonista o le vicende raccontate assomigliano in qualche modo a ciò che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. Soprattutto se si tratta di vissuti dolorosi. Qui c'è però un aiuto in più dato dalla presenza del terapeuta che sceglie il film in base ai nostri problemi e ci guida nel passaggio dalla realtà cinematografica alla realtà del nostro quotidiano. Giusto perché l'immedesimazione non finisca solo per riaprire nuove o vecchie ferite rimanendo fine a se stessa. Cinematerapia, insomma, ma mediata dalla presenza di una figura guida.28 28 http://arteesalute.blogosfere.it/arte_e_salute/arteterapia/ (visionato il 9-08-2012). 41 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 5. BREVE STORIA DEI NATIVI D’AMERICA Immagini di lupi dei Nativi Americani IL NOME Sbagliando, li hanno chiamati Indiani e Pellirosse. Loro si definiscono orgogliosamente e giustamente "I VERI AMERICANI". A chiamarli Indiani fu per primo Cristoforo Colombo che sbarcato il 12 ottobre 1492 su un'isola dei Caraibi, convinto di avere raggiunto le Indie, scrisse sul suo diario:"appena sbarcato sull'isola ho preso molti prigionieri indiani". A definirli Pellirosse fu invece Giovanni Caboto che incontrò i Beothue, che avevano la pelle tinta con ocra rossa per una cerimonia importante. LA STORIA Immagini di Indiani d America 29 29 http://yaqui.forumfree.it/?t=54880532 (visionato il 27-08 2012). 42 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Agli inizi del secolo XVI, quando giunsero i primi coloni europei, il NordAmerica era abitato da circa un milione di Pellerossa raggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. Nelle fertili regioni orientali vivevano tribù di agricoltori sedentari, come gli Irochesi e i Cherokee; anche le calde terre del sud-ovest erano abitate da popoli di agricoltori, come i Navajo e gli Hopi. Più dure invece le condizioni di vita delle tribù sparse nei deserti dell'ovest dove la principale fonte alimentare era costituita da radici e tuberi; ancora più a ovest le tribù indiane si dedicavano soprattutto alla pesca del salmone e alla caccia, ma il gruppo più numeroso di tribù era nelle grandi praterie dove vivevano Sioux, Cheyenne, Comanche ed altri. Questi indiani nomadi cacciavano negli sterminati spazi della prateria daini,antilopi, ma soprattutto bisonti. Dai bisonti ,infatti gli indiani delle praterie ricavavano quasi tutto il necessario per vivere. Quando i bianchi penetrarono nella regione delle praterie, praticarono una caccia spietata ai bisonti che diminuirono rapidamente di numero e rischiarono di estinguersi. I cacciatori bianchi contribuirono così all'estinzione dei popoli pellerossa che non potevano vivere senza questi animali. Ma lo sterminio dei popoli indiani fu portato a termine soprattutto dagli eserciti americani e inglesi che pur di espandersi all'interno del Nord America cacciarono ingiustamente i nativi americani dalle loro terre e proprietà compiendo veri e propri massacri senza risparmiare donne e bambini. I Pellerossa vennero letteralmente annientati attraverso uno spietato genocidio.Oggi gli indiani non formano più una nazione, non sono più un popolo padrone della terra in cui vive, capace di esprimere una sua cultura e una sua civiltà. Infatti una parte di essi si è integrata completamente nella civiltà bianca, mentre un'altra parte vive in alcune centinaia di riserve sparse nel territorio statunitense e in quello canadese. 43 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 LA DANZA DEL SOLE Nel periodo della caccia estiva al bisonte la maggior parte delle popolazioni delle pianure organizzava la Danza del Sole, la loro cerimonia più importante. I riti si differenziano a seconda della tribù, ma lo scopo comune era quello di ringraziare il Grande Spirito per l'aiuto ricevuto in passato e pregarlo per i doni futuri. GUERRA E PACE Nelle grandi pianure la guerra faceva parte della vita, ma raramente comportava grandi battaglie tra le tribù. Piccole bande di guerrieri compivano incursioni per rubare cavalli o per vendicare un morto, ma sempre per motivi di onore. L'audacia e il coraggio erano tenuti in grande considerazione e le imprese venivano giudicate in base al sistema dei coups : si trattava di impadronirsi di uno scalpo, rubare un cavallo o uccidere un nemico in battaglia. La battaglia fra tribù era una prova del coraggio personale e del potere spirituale e non una lotta per il controllo politico e territoriale condotta da soldati disciplinati. E' noto infatti come il Popolo del Grande Spirito era prevalentemente pacifico. CACCIA AL BISONTE Prima di usare i cavalli, i cacciatori delle Pianure uccidevano i bisonti facendoli fuggire a centinaia sulle alture. Un solo nativo camuffato da lupo, strisciava fino a che il bisonte era a portata di tiro del suo arco. Poi i nativi a cavallo si avvicinavano furtivamente finchè la mandria cominciava a correre, quindi cavalcavano a fianco degli animali per colpirli a distanza ravvicinata. IL GRANDE SPIRITO Il mondo delle popolazioni delle Pianure era pieno di spiriti che 44 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 possedevano potenza e abitavano persone,animali,oggetti e luoghi. Moltissime tribù native credevano che tutto avesse origine dal Grande Spirito. Le persone potevano invocare l'aiuto degli spiriti con canti, o cercare, tramite privazioni, di avere una visione che avrebbe trasmesso loro qualche potere sacro. Chi otteneva questo potere diventava "Uomo di Medicina", cioè guida della tribù e consigliere. UNA DONNA SACRA Le donne native oltre a tagliare l'albero sacro di pioppo nero, cantavano durante le diverse danze e portavano doni ai danzatori. Nella tribù dei Piedi Neri il rituale della cerimonia dipendeva da una Donna Sacra. Chiunque si era impegnato in una Danza del Sole doveva comprare un fagotto di Natoas che veniva consegnato alla Donna Sacra durante un rito particolare. Il fagotto conteneva i diversi oggetti sacri, tra i quali pitture per il viso e sonagli, ma i più importanti erano un copricapo e un bastone sacro. I TETON - SIOUX Alla metà dell'800 i dominatori delle pianure settentrionali erano i Teton Sioux, chiamati Sioux dagli europei (da una parola chippwa che significa "nemico"). La nazione era suddivisa in tre branche principali: Lakota (Teton), Dakota (Santee) e Nakota (Yankton e Yanktonai); la loro vita dipendeva dalla caccia al bisonte e l'estinzione delle grandi mandrie significò la fine delle loro indipendenza. ARMI PER LA DISTANZA Fino a quando le tribù delle Pianure acquistarono fucili dagli europei, archi e frecce erano le uniche armi efficaci per le lunghe distanze. Costruiti in legno duro ricurvo, rinforzato con lacci di tendine, gli archi scoccavano 45 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 frecce fornite di punte in pietra, erano lunghi solamente 1m circa per poter essere facilmente utilizzati da cavallo. LA NAZIONE INDIANA Attualmente gli Indiani d'America sono circa un milione e mezzo, ma soltanto metà di loro conservano l'orgogliosa identità delle tribù d'origine e si definiscono appartenenti alla "nazione" indiana, di cui difendono tradizioni, credenze religiose, lingue e abitudini. Le guerre indiane sono finite da oltre un secolo, ma non è finita la dura lotta delle tribù per la riconquista dei loro diritti. Tra le tante vertenze ancora aperte tra indiani e governo americano me spiccano alcune: Sioux: gli eredi di quelli che furono i più valorosi guerrieri indiani, lottano da anni per riottenere le Paha Sapa. Si tratta di un'area montagnosa al confine tra South Dakota e Wyoming, che spetta ai Sioux in base al trattato di Fort Laramie del 1868. Piedi Neri: Un tempo tra gli indiani d'america più coraggiosi e bellicosi, i Piedi Neri, che vivono oggi nel Montana, sono impegnati a difendere la pace e la sacralità del loro territorio contro le grandi imprese petrolifere che hanno ottenuto dal Governo il permesso di poter installare nella zona "sacra a Manitù" pozzi e raffinerie.30 30 http://www.indianiamericani.it/animali_totem/ (visionato il 9-08-2012). 46 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 FRASI CELEBRI 5.1 PILLOLE DI SAGGEZZA CI FU UN TEMPO IN CUI IL NOSTRO POPOLO COPRIVA LA TERRA TANTO QUANTO LE ONDE DI UN MARE INCRESPATO DAI VENTI COPRIVANO I LORO FONDALI COPERTI DI CONCHIGLIE. ORA, PERO' QUESTO TEMPO E' PASSATO E DA MOLTO. E CON ESSO E' SVANITA ANCHE LA POTENZA E LA FORZA DI QUESTE TRIBU'. OGGI QUESTE COSE SONO TRISTI RICORDI E BASTA. [Seattle] DA QUANDO SIAMO STATI CONDOTTI IN QUESTA RISERVA, IL MIO POPOLO HA DOVUTO MORIRE DI FAME. TU NON PUOI PIU' MINACCIARE SOLO CON LA PAURA DELLA FAME. IERI HO VISTO BAMBINI DISPERATI CHE MANGIAVANO ERBA. VUOI PORTARE VIA ANCHE L'ERBA DA MANGIARE A QUESTI BAMBINI? [Piccolo Lupo] CHE COS'E' LA VITA? LO SFAVILLARE DI UNA LUCCIOLA NELLA NOTTE, IL RESPIRO SBUFFANTE DI UN BISONTE NELL'INVERNO, LA BREVE OMBRA CHE SCORRE SOPRA L'ERBA E SI PERDE DENTRO IL SOLE. [Piede di Corvo] 47 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 LUNGO IL CAMMINO DELLA VOSTRA VITA FATE IN MODO DI NON PRIVARE GLI ALTRI DELLA FELICITA'. EVITATE DI DARE DISPIACERI AI VOSTRI SIMILI, MA AL CONTARIO, VEDETE DI PROCURARE LORO GIOIA OGNI VOLTA CHE POTETE! [Proverbio Sioux] VOI VI DIFFONDETE COME OLIO SULLA SUPERFICIE DELL'ACQUA, NOI CI SCIOGLIAMO COME NEVE SOTTO IL SOLE DI PRIMAVERA. NOI NON IMPARIAMO LA VOSTRA ARTE, COSI' CHE IL POPOLO DEI PELLEROSSA E' PERDUTO E I SUOI GIORNI SONO CONTATI. [Piccola Tartaruga] NOI SIAMO DISARMATI. COMUNQUE SIAMO DISPOSTI A DARVI CIO' CHE CHIEDETE A CONDIZIONE CHE VOI VENIATE A NOI IN PACE E NON CON SPADE E FUCILI, COME SE STESTE ANDANDO IN GUERRA CONTRO UN NEMICO. [Powathan] IL MIO CUORE E' PIENO DI CRUCCI, QUANDO IO GUARDO ME STESSO E QUANDO VEDO IL MIO POPOLO, NELLA SUA ATTUALE SITUAZIONE. UNA VOLTA UN POPOLO UNITO E PIENO DI POTENZA, ORA DISPERSO E DEBOLE. LA SITUAZIONE DELLA MIA GENTE MI RIEMPE DI ANGOSCIA. [Giacca Rossa] RISPARMIATE DONNE E BAMBINI! NON SONO LORO QUELLI CONTRO I QUALI STIAMO CONDUCENDO LA GUERRA E USIAMO IL COLTELLO DA SCALPO. NOI COMBATTIAMO CONTRO GLI UOMINI. E VOGLIAMO COMPORTARCI DA UOMINI. [Osceola] IO NON HO MAI RIVENDICATO IL DIRITTO DI POTER FARE CON LA TERRA QUELLO CHE RITENGO GIUSTO. L'UNICO CHE HA UN TALE DIRITTO E' COLUI CHE L'HA CREATA. [Capo Giuseppe] 48 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 DARE LA DIGNITA' ALL'UOMO E' ALL'ORIGINE DI TUTTE LE COSE. [Proverbio nativo] SIETE GIUNTI NELLA NOSTRA TERRA E SIETE STATI ACCOLTI AMICHEVOLMENTE. CI FIDAVAMO DEL FATTO CHE ERAVAMO FRATELLI E CHE VOI ERAVATE STATI ACCOLTI COSI' COME NOI VI AVEVAMO ACCOLTO. [Mangas Coloradas] QUANDO AL MATTINO TI SVEGLI, RINGRAZIA IL TUO DIO PER LA LUCE DELL'AURORA, PER LA VITA CHE TI CHE HA DATO E PER LA FORZA CHE RITROVI NEL TUO CORPO. RINGRAZIA IL TUO DIO ANCHE PER IL CIBO CHE TI DA' E PER LA GIOIA DELLA VITA. SE NON TROVI UN MOTIVO PER ELEVARE UNA PREGHIERA DI RINGRAZIAMENTO, ALLORA VUOL DIRE CHE SEI IN ERRORE. [Tecumseh] IL SOLE SI LEVA. BRILLA PER LUNGO TEMPO. TRAMONTA. SCENDE ED E' PERSO. COSI' SARA' PER GLI INDIANI. PASSERANNO ANCORA UN PAIO DI ANNI E CIO' CHE L'UOMO BIANCO SCRIVE NEI SUOI LIBRI SARA' TUTTO CIO' CHE SI POTRA' ANCORA UDIRE A PROPOSITO DEGLI INDIANI. [Geronimo] NON CONOSCO ALCUNA SPECIE DI PIANTA, UCCELLO O ANIMALE CHE NON SI SIA ESTINTA DOPO L'ARRIVO DELL'UOMO BIANCO. L'UOMO BIANCO CONSIDERA LA VITA NATURALE DEGLI ANIMALI COME QUELLA DEL NATIVO SU QUESTO CONTINENTE: COME UN FASTIDIO NON C'E' ALCUN TERMINE NELLA NOSTRA LINGUA CON IL SIGNIFICATO DI "FASTIDIO". [Orso in piedi]31 31 http://il-fantamondo.com/pilloledisaggezza.htm (visionato il 08-08-2012). 49 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 6 IL TOTEM I Nativi Americani credevano che i Totem, simboli di animali, rappresentassero verità essenziali e agissero da collegamento con le forze naturali.32 Totem oggetto naturale, solitamente un animale o una pianta che gode di un particolare venerazione da parte di un gruppo sociale che riconosce uno specifico legame tra sé e il Totem, assunto come emblema del gruppo ,fondamento della sua mitologia e garanzia della sua solidarietà.Il termine è stato introdotto nel 1791 da J. K. Long, un viaggiatore inglese che ricava il termine dal vocabolario “ototeman”, che nella lingua degli indiani dei Grandi Laghi significa: “E’ del mio clan” usata dai nativi americani Ojibway. In alcune tribù native nordamericane, dei tronchi d'albero spesso di Acero venivano scolpiti e decorati in modo da raffigurare una serie di totem sovrapposti, così da formare dei pali di totem. Tali pali vengono spesso erroneamente chiamati "Totem" essi stessi.33 Il Totem, che solitamente è un animale, commestibile, innocuo, oppure pericoloso e temuto, più raramente una pianta o un elemento della natura 32 Kenneth Meadows “I segni di nascita secondo i Nativi Americani” edizioni Armenia, Milano, 1998. 33 Anna Ranieri “Totem Tabù” dispense anno 2008 2009 – Istituto MEME. 50 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 (pioggia, acqua) legato a tutto il clan da un rapporto particolare, è in primo luogo il capostipite del clan benché in genere rappresenti solitamente un pericolo, risparmia i suoi figli. Il Totem non rappresenta un singolo essere, ma tutti gli individui di quella specie, periodicamente vengono celebrate feste in suo onore, nelle quali i membri del clan, rappresentano imitano attraverso balli, i movimenti e le caratteristiche del loro totem. Il Totem è ereditario in linea materna o in linea paterna, appartenere a un Totem è più importante dell’appartenenza alla tribù: il legame totemico è più forte del legame di sangue o famigliare nel senso moderno del termine”. Il Totem non è legato al territorio o all’ubicazione: coloro che condividono lo stesso Totem vivono separati gli uni dagli altri e convivono pacificamente con coloro che ne hanno un altro. Sono i quattro Totem delle direzioni (i punti cardinali), legate ai corpi fisico (Ovest), mentale (Nord), spirituale (Est) ed emozionale (Sud). Seguono: il Totem di destra, guerriero, che ti affianca nelle battaglie di ogni tipo; il Totem di sinistra femminile, che ti sostiene nel tuo ruolo in famiglia, o comunque quando devi entrare più in contatto col tuo femminile; il Totem del mondo di sotto, che ti aiuta a mettere e tenere le tue radici; il Totem del mondo di sopra che ti protegge durante il sonno. Da ultimo c'è il Totem più importante: il Totem del Cuore, il protettore del nostro Spazio Sacro: chiedi il suo aiuto quando hai bisogno di essere rispettato nei tuoi spazi, o quando ti senti in qualche modo "invaso" dagli altri. Uno tra questi è quello che ci rappresenta di più. Poi ci sono Totem alleati che stanno con noi per un certo periodo della vita, una sorta di Guida energetica-spirituale. Riconoscere e contattare questi archetipi ci permette di attivare completamente le nostre energie, oltre a poter attingere all'energia di sostegno dell'Animale. 51 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 A volte i nostri Animali Totem sono quelli che abbiamo, per i quali abbiamo preferenze fin da bambini, a volte giungono totalmente inaspettati. La loro ricerca va fatta in modo da escludere la mente ordinaria, che potrebbe produrre animali a piacimento. Va fatta lavorando in uno stato di coscienza superiore.34 Ci sono poi i Totem di nascita. Nel giorno in cui si nasce c'è l'influenza di un animale e di molte altre cose che simboleggiano determinati tipi di energie. Il Totem di nascita rappresenta il potenziale naturalmente molti fattori intervengono a completare l'essere in tutta la sua totalità, molti influssi e situazioni di vita. Gli Animali Totem sono uno strumento molto potente che ci permette di conoscere noi stessi in profondità, nei nostri aspetti più reconditi e ci aiuta a riscoprire la nostra parte più autentica. “Se un uomo vuole avere successo, non deve lasciarsi guidare dalle passioni, bensì dalla comprensione del modo di agire degli animali”35 [Massima sioux-teton] 34 http://www.cittadiluce.net/gli-animali-totem (visionato il 8-08-2012). 35 www.animalitotem.wordpress.com/ (visionato il 8-08-2012). 52 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 I TOTEM degli Indiani d’America erano presenti in ogni cosa: dagli uomini, alle piante, agli animali. Il più importante era “Il Grande Spirito”. I sacerdoti di questa religione si chiamavano sciamani e avevano il potere di comunicare con gli spiriti e di guarire gli uomini dalle malattie. 53 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 7 SIMBOLOGIA DEGLI ANIMALI MITOLOGICI Nell’immaginario collettivo, l’animale non era necessariamente un essere reale. Gli antichi, soprattutto gli egizi, i greci e i babilonesi, avevano creato figure animali mitologiche, popolando di mostri e belve il loro pantheon. L’animale fantastico dunque poteva essere il risultato di un’anomalia della natura, oppure come simbolo di un evento straordinario, incarnare attributi mistici o divini. Il mostro può allora testimoniare l’irruzione del divino nella dimensione dell’uomo. Essendo il segno di una realtà diversa, affascinava e incuteva timore, e poteva volare nei cieli, nuotare negli abissi marini, o nascondersi nel ventre della terra. Come diceva lo psicologo C. G. Jung, i miti vivono nella coscienza dell’uomo e come tali sono eterni. Ecco perché ancora oggi subiamo il fascino di animali mitologici, che visitano nostri sogni o fanno irruzione nel nostro immaginario quotidiano. LA FENICE Il simbolo della Fenice trova le proprie origini nell’antico Egitto ove assumeva il significato solare associato alla città di Heliopolis. In essa veniva onorato il dio Sole che ogni giorno sorgeva e tramontava. Dopo aver vissuto per 500 anni la Fenice sentiva sopraggiungere la sua morte, si ritirava in un luogo appartato e costruiva un nido sulla cima di una quercia o di una palma. Qui accatastava ramoscelli di pregiate piante balsamiche, con le quali intrecciava un nido a forma di uovo. Infine vi si adagiava, lasciava che i raggi del sole l’incendiassero, e si lasciava consumare dalle sue stesse fiamme mentre cantava una canzone di rara bellezza. Dopo 3 giorni rinasceva dalle sue ceneri e rinnovata nel corpo e nello spirito, volava ad Heliopolis e si posava sopra l’albero sacro. Per questo è diventata simbolo non solo dell’anima immortale e della resurrezione, ma anche di 54 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 trionfo e di rinascita a nuova vita (o ad un nuovo stile di vita). Tale leggendaria immagine di longevità ed immortalità costituì, durante il Medioevo, un parallelo con l’immortalità e la resurrezione di Cristo dal Santo Sepolcro. LA FENICE COME ANIMALE TOTEM Se senti affinità con questo magico uccello di fuoco, significa che sei attratto dall’alchimia, intesa come processo di trasmutazione. Può significare che ciclicamente senti il bisogno di purificarti e rinnovarti. Questo processo di evoluzione può richiedere di sacrificare e bruciare una vecchia identità a favore di una nuova immagine o di un nuovo stile di vita che deve affiorare. Altre implicazioni simboliche possono essere le seguenti: la Fenice, dal momento che si crea da sé, non vuole avere alcun Maestro. Essendo un uccello unico (ne esiste soltanto una per volta), è un essere solitario. E’ ancora più solitario per via del fatto che non si riproduce. Può vivere centinaia d’anni, ma sempre da sola, senza nessuno dei suoi simili. Pur essendo lo scopo della sua vita quello di riportare la felicità sulla Terra, lei stessa ha dovuto rinunciare alla sua felicità personale e alla possibilità di amare, dal momento che una Fenice vivendo più a lungo dei comuni mortali, può avere difficoltà a trovare un compagno per la vita. L’ UNICORNO 55 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 L’unicorno o liocorno è un animale immaginario dal corpo di cavallo con un singolo corno in mezzo alla fronte. Nell’iconografia medioevale l’Unicorno era descritto come animale piccolo (a rappresentare l’umiltà) ma invincibile. Simbolo di saggezza, nell’immaginario cristiano poteva essere ammansito solo da una vergine, simbolo della purezza. Unendo la potenza della spada divina alla purezza di un manto immacolato, l’unicorno rappresentava la Vergine fecondata dallo Spirito Santo. Si credeva che se il corno fosse stato rimosso, l’animale sarebbe morto. Nella tradizione medievale, il corno a spirale è detto alicorno, e gli è attribuita la capacità di neutralizzare i veleni. Nel Bestiario medioevale la simbologia riguarda anche l’ambito erotico. Lo psicologo Carl Gustav Jung definisce l’unicorno, una raffigurazione simbolica della congiunzione dei due sessi. Il corno, magari cavo all’interno, è una sorta di doppia rappresentazione del fallo maschile e del sesso femminile, la punta che penetra e ferisce e la coppa femminile che riceve. L’immagine dell’unicorno è diffusa in quasi tutte le culture antiche ed ebbe molta fortuna nel tempo. L’UNICORNO COME L’ANIMALE TOTEM Se sei attratto dall’unicorno, significa che devi unire gli opposti dentro di te. Può trattarsi di compiere una sintesi tra la tua sensualità e la tua spiritualità, oppure di combinare la tua forza con la gentilezza. L’unicorno compare nei momenti in cui dobbiamo sviluppare la nostra volontà. Il tuo cuore ardente assieme alla determinazione e alla forza che possiedi, ti aiuteranno a superare gli ostacoli, proteggendo le persone che ami. Il corno è come una spada che deve essere sguainata per difendere il tuo spazio sacro o per far trionfare la giustizia. Devi solo accendere la scintilla che è dentro di te e far divampare il fuoco del tuo potere personale. L’unicorno è 56 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 connesso ai poteri della magia e della luce: permetti a questo spirito di guidarti attraverso il bosco delle tue paure, per seguire le aspirazioni del tuo cuore. IL DRAGO I draghi sono creature mitico-leggendarie, presenti nell’immaginario come esseri sia malefici sia benefici. La presenza del drago in moltissime culture, fa supporre che la sua immagine emerga dall’inconscio collettivo, che conserva la memoria degli animali preistorici. In oriente il drago era una vera e propri divinità, tanto che il trono dell’imperatore cinese era detto il Trono del Drago, e la sua faccia il Volto del Drago. Le credenze cinesi affermano anche che alla morte di un imperatore, esso volasse in cielo sotto forma di drago, e che quando un drago si alza in volo la pressione delle zampe sulle nuvole provoca la pioggia. Secondo la mitologia le uova di drago si schiudevano dopo cinquecento anni, mentre, per diventare adulto impiegava ventimila anni. Al contrario dell’oriente, per l’iconografia cristiana il drago rappresenta il Diavolo e deriva da un drago babilonese, chiamato Tiamat, di sesso femminile. Nel Libro di Giobbe, è citato il Leviatano, leggendario drago marino. La leggenda più nota è quella di San 57 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Giorgio, patrono dell’Inghilterra, che a seconda delle versioni uccide il drago, liberando una fanciulla. Per i Celti invece il drago era l’animale più forte, più sacro, il simbolo del comando e della figura del leader. Pendragon è la parola celtica per indicare il capo. Simbolo di protezione e ricchezza il drago non è un mostro da superare, ma il supremo guardiano del tesoro. Nella psicologia junghiana il drago rappresenta l’ombra, la parte oscura di noi stessi che dobbiamo conoscere e integrare; alla fine, l’unico vero nemico siamo solo noi stessi. IL DRAGO COME ANIMALE TOTEM Se ti piacciono i draghi, significa che sei attratto dalla magia e dal soprannaturale. Hai molta energia psichica e sei saggio e profondo. Potresti essere un catalizzatore di energie spirituali di cambiamento e trasformazione, per te stesso e per gli altri. A volte puoi sorprendere gli altri per la tua capacità intrinseca di affrontare prove o cambiamenti che sembrano impossibili. Al momento opportuno, puoi diventare un feroce protettore delle tue cause e dei tuoi diritti. Esistono quattro differenti tipi di draghi: Drago di fuoco: trasmutazione, maestria, energia. Questo potente totem porta vitalità, entusiasmo e coraggio. Aiuta a superare gli ostacoli e conferisce qualità di leadership e di padronanza. Può accendere la scintilla dell’entusiasmo e della passione per dare vita a nuovi progetti. Drago d’aria: ispirazione, intuizione, benessere. Questo totem deve essere trattato con grande rispetto. Legato alla psiche e all’intelletto, favorisce gli eventi sincronici, sviluppa la consapevolezza e porta lampi di genio e d’illuminazione. Il drago d’aria risveglia l’intuizione e aiuta a risolvere i problemi, portando chiarezza. Ascolta tua voce 58 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 interiore. Drago di terra: forza, potenziale, ricchezza. Questo totem rivela il nostro potenziale, la nostra ricchezza e mette in luce i nostri talenti. Con il suo aiuto, possiamo scoprire la bellezza e la forza, che si trovano dentro di noi. Vive nel profondo della Terra e ci aiuta a canalizzare le energie per produrre risultati concreti. Quando lo si invoca, occorre visualizzarlo lento e pesante, che si muove verso di noi per portarci l’abbondanza di madre terra. Drago d’acqua: passione, profondità, emozione. Un drago d’acqua porta alla luce emozioni, ricordi e desideri, dimenticati o rimossi. Aiuta a lavorare sulle emozioni irrisolte e offre sostegno per affrontare dolorose esperienze del passato. Questo totem può aiutarci a raggiungere un senso di pace e di equilibrio nella nostra vita. Aiuta a perdonare, ritrovando la compassione e il coraggio di lasciar andare il passato. ANIMALI TOTEM DOMESTICI 59 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 IL CANE Il cane è stato il servo e il soldato che fin dai primordi ha custodito le abitazioni della tribù, facendo la guardia e proteggendo i villaggi dagli attacchi di sorpresa. Per i Greci simboleggiava ancora una volta un tutore, Cerbero, il cane a tre teste, che custodiva le porte di Ade. In India, il cane è stato un simbolo di tutti i sistemi di casta e per i primi cristiani, era un vigile custode e anche un simbolo del sacerdote, in quanto preservava il suo gregge. Il cane rappresenta la fedeltà, il servizio e l’amore incondizionato. Anche dopo essere stato picchiato o maltrattato, continua a servirci, mostrando una compassione e una tolleranzaanche superiore a quella di un essere umano. Se il cane è un tuo animale Totem,sentirai il bisogno di aiutare gli altri, prestando il tuo servizio. Favorisce le attività di volontariato, e le professioni inerenti ai servizi sociali, come ad esempio l’infermiere, l’insegnante, l’assistente sociale, il poliziotto e il soldato. Il messaggio che il cane sta cercando di darti è che devi scavare in profondità in te stesso, per scoprire in che modo puoi essere utile al tuo prossimo. Il lato ombra della medicina del cane è legato al servilismo e alla tendenza eccessiva di assecondare gli altri. Potresti permettere alle persone di approfittarsi di te a causa della tua natura troppo gentile. Il cane ti insegna anche che la lealtà va usata anche con se stessi, trovare la propria verità ed essere coerenti. A volte bisogna riuscire a dire di no. 7.1 L’ANIMALE E LE QUATTRO DIREZIONI Nella tradizione indiana ogni uomo è legato a nove animali, che lo accompagnano sul suo cammino e dai quali egli ottiene le proprie capacità naturali e il suo talento. 60 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Ognuno dei nove animali insegna la saggezza di una delle sette direzioni: Est, Ovest, Nord, Sud, l'Alto, il Basso, e l'Interno. A questi si aggiungono i due compagni per la Destra e la Sinistra. Essi ci visitano da lunghissimo tempo durante i sogni. Una semplice tecnica oracolare, come spiega Heike Owusu. Se si desidera sapere quali sono i propri animali-totem, si può farlo tramite piccoli foglietti di carta, dove si scriverà l’animale da cui siamo attratti; poi piegarli e mescolarli, quindi estrarne uno dal mucchio nove con la mano sinistra originari di altri continenti o di altre culture e diversi da questi classici della tradizione degli Indiani del Nord America, potete aggiungere tranquillamente i loro nomi al mucchio. Essendo tutti gli esseri legati gli uni agli altri tramite la forza creatrice o il Grande Spirito è anche possibile evocare direttamente gli animali prescelti e la loro forza particolare. Condizione necessaria è solo la disposizione adatta, cioè il rispetto e la disponibilità ad accettare l'aiuto che venga offerto. Mediante la concentrazione fissata su un determinato animale e l'intenso desiderio di metterci in contatto con la sua forza, viene a essere creato il rapporto diretto che ci lega ad esso. Una descrizione dei singoli rituali dei totem, spesso molto complessi e delle numerose differenze esistenti a questo proposito tra le diverse tribù andrebbe ben oltre gli scopi che qui ci siamo prefissi. Nel caso decideste di intraprendere un lavoro o una ricerca spirituale facendo uso degli animali-totem, potete anche provare a sviluppare un vostro rituale proprio. L'importante è che esso abbia un significato chiaro e preciso per voi stessi e che vi vengano comprese la forza e le caratteristiche tipiche dell'animale di volta in volta prescelto. 61 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Il fascino di uomini senza tempo, un viaggio nel mondo degli indiani d'America... sfortunate tribù annientate attraverso uno spietato genocidio... un piccolo omaggio a un grande popolo! Non lasciamo che i nostri ideali ci rendano soddisfatti di noi stessi. Ognuno di noi, in scala più o meno grande contribuisce allo sfruttamento e alla distruzione della terra, allo spreco e all'inquinamento. Abbiamo semplicemente la possibilità di camminare più vicino alla Buona Strada. Non di colpo, ma tappa per tappa in questa direzione, finché non riusciamo a tornare su questo sentiero. Per coloro che sanno ascoltare, le voci parlano ancora. 7.2 ANIMALE TOTEM E LA RUOTA DI MEDICINA Per gli Indiani d’America “medicina” significava potere, completezza, integrità e conoscenza: forze energetiche vitali cui si poteva attingere al fine di incanalarle per ottenere beneficio per il corpo e l’anima. Il termine “ruota di medicina” è stato applicato per la prima volta al “Medicine Wheel”, sulle montagne del Big Horn in Wyoming, uno dei siti del genere, tra i più antichi che si conoscano, situato a quasi 3000 metri di altitudine e risalente a circa 200-500 anni fa, essa è una ruota costruita con grosse pietre bianche con un diametro di 28 metri e 14 raggi. La ruota di medicina veniva costruita con pietre o bastoni sulla base delle quattro sacre direzioni dello spazio. A volte viene chiamata il Sacro Cerchio. Da questa semplice definizione è possibile comprendere I due aspetti fondamentali della Ruota: essere insieme specchio dell’Universo e dell’uomo. 62 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Attraverso la simbologia della Ruota è possibile entrare in contatto e comprendere se stessi e il mondo, in base al principio fondamentale dei nativi: “Come è dentro, così è fuori”. Essa funge da specchio: guardandola, si può vedere un riflesso dell’universo e del Grande Mistero, la Mente Universale che ha creato tutto ciò che esiste. Ci si può leggere il funzionamento dell’universo, giungendo ad una comprensione delle esperienze della vita e delle leggi cosmiche e naturali, dei principi e delle forze che modellano e animano la vita umana. Le quattro sacre direzioni: NORD, OVEST, EST, SUD NORD: conoscenza e saggezza Il colore del Nord è il bianco, il colore della purezza e dell’equilibrio. Esso è la somma di tutti I colori dello spettro solare e rappresenta perciò la perfezione e la completezza. L’elemento associato è l’aria. Essa trasporta I nostri pensieri, sogni e aspirazioni. Perciò l’Aria è associata alla mente e alla comunicazione. Essa è legata anche al vento che sfiora l’anima di tutte le cose viventi e porta nei suoi viaggi una particella di tutto ciò che tocca. Questo elemento è associato all’attività mentale e alla comunicazione. La parola chiave è: ricevere con la mente. Il Nord viene poi associato all’inverno e alle stelle, che per I Nativi erano simbolo di universalità e protezione divina. Essi credono infatti di discendere dal Popolo delle Stelle, che li portò sulla Terra milioni di anni fa. Il Nord è il Luogo degli Anziani, della conoscenza e della saggezza. Conoscenza significa “ciò che è conosciuto” e per i Nativi comprende filosofia, religione, scienza, che si devono integrare reciprocamente nella vita. L’animale Totem connesso a questa direzione è il bisonte. Il Bisonte era l’animale più importante per I Nativi Americani perché si donava completamente per permettere all’uomo di vivere, fornendogli tutto 63 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 ciò di cui ha bisogno. EST: illuminazione Il colore dell’Est il Giallo, la stagione è la Primavera, e il corpo celeste ad esso associato è il Sole. Queste tre cose sono simboli di vita, di continua trasformazione e rigenerazione, di Illuminazione e luce interiore. L’elemento associato è il fuoco. Al fuoco era associato lo spirito, e infatti la Natura era vista come la condensazione, la manifestazione materiale del Grande Spirito. La parola chiave è: determinare con lo spirito. L’Est era chiamato dai Nativi “Il Luogo della Vista Lunga”, perché qui si poteva avere una vista “panoramica” della vita. Qui si trova infatti la Porta d’Oro che l’uomo varca alla sua morte. Il Potere dell’Est è il Potere della Luce, dell’illuminazione mentale e spirituale e della visione interiore che deriva dalla coscienza dell’unità di tutte le cose viventi e che ci dà coraggio. L’animale totem associato all’est è l’aquila. L’Aquila è il simbolo della libertà da tutte le forme di ignoranza e bigottismo, della chiaroveggenza e della preveggenza. Essa custodisce la dimora degli ideali più nobili, è più vicina a Nonno Sole e si bagna nell’amore della sua luce; l’Aquila riesce a guardare direttamente il Sole senza esserne abbagliata. SUD: fiducia e innocenza Il Sud è legato all’Estate e al colore Rosso, il colore del sangue ossigenato. E’ associato alla vitalità, alla salute, al vigore, al coraggio, all’energia fisica e alla potenza sessuale. L’elemento associato è l’acqua. L’acqua fisica è fluida e se viene versata in un contenitore ne prende la forma: essa rappresenta perciò la fluidità e l’adattabilità. L’Acqua elementale rappresenta anche la vita: senza il movimento fluido e 64 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 penetrante dell’acqua, la Terra si asciugherebbe e diventerebbe arida e nulla potrebbe crescere. Analogamente, l’uomo senz’acqua morirebbe in breve tempo. La parola chiave è: dare con le e mozioni. Il Sud è chiamato “La Via del Bambino”. Noi veniamo concepiti a Sud-Est e nasciamo a Sud, secondo la visione dell’uomo dei Nativi; quindi cresciamo percorrendo la Ruota in senso orario, toccando le diverse direzioni a seconda delle fasi della nostra vita. Così il Sud corrisponde all’infanzia, l’Ovest all’adulto, il saggio Nord alla vecchiaia e ad Est c’è la Porta d’Oro che il nostro spirito varca alla nostra morte. Le caratteristiche principali del bambino sono la fiducia e l’innocenza, lo stupore e l’entusiasmo che ci fanno vedere la vita come un’esperienza meravigliosa. L’animale totem connesso al su è il topo: Il topo rappresenta la capacità di prendere coscienza delle cose avvicinandosi ad esse con le sensazioni e il tatto. Il Sud insegna ad agire nello stesso modo, con fiducia nel nostro intuito, nelle nostre sensazioni e nelle nostre emozioni. OVEST: introspezione e trasformazione L’elemento collegato all’ovest è la terra. Le caratteristiche della Terra Elementale sono solidità, inerzia, stabilità. L’Ovest è il luogo della materia, delle apparenze, del mondo della forma, della manifestazione fisica ed il luogo dell’esperienza dove si impara e si cresce. Spesso la Terra è rappresentata dalla sua forma più duratura, la pietra. La natura della Terra è sostentatrice, dà conforto, costanza e sicurezza. L’Ovest è associato all’Autunno e come corpo celeste è legato alla Terra, mentre il colore dell’Ovest è il Nero, il colore della non-forma da cui tutto ha origine. Esso assorbe tutti I colori dello spettro in sè, immagazzina ed è protettivo. Nere erano infatti le Tende della Luna, I tepee dove le donne Native si ritiravano durante le mestruazioni, per ascoltare nelle profondità 65 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 del loro corpo il potente contatto con la Madre Terra, che si manifesta con grande forza attraverso il corpo della donna durante il ciclo. La parola chiave è: trattenere con il corpo. Attraverso il corpo ci è consentito di immagazzinare energie e nutrimento, ma nel corpo si possono anche conservare le vecchie ferite che ci hanno fatto soffrire nelle emozioni, nella mente o nello spirito e che qui si fissano raggiungendo una forma finalmente visibile: la malattia. L’animale totem associato alla direzione dell’ovest è l’orso. Il Grizzly, Orso Grigio, è conosciuto per la sua grande forza. La forza che questo Totem ci permette di contattare è quella di chi sa riconoscere il giusto momento per ritirarsi a recuperare le forze e riorganizzare i propri pensieri. Solo così è possibile preparare nuove e fertili strategie di azione.36 ANIMALI Animali dalla A alla D AIRONE BLU – Presenza divina. Ci insegna a vivere la vita con una profonda consapevolezza spirituale. Porta serenità, accettazione e fiducia nel piano divino. Per creare e mantenere una costante comunione con lo Spirito. ALCE – Autostima. Permette di connettersi con l’energia della terra e ci aiuta a credere in noi stessi, nelle nostre capacita. Favorisce una libera espressione del proprio io e ci incoraggia a camminare a testa alta, annunciando agli altri i nostri successi AQUILA - Il guerriero spirituale. Per ottenere una prospettiva più ampia e maggiore chiarezza. Aiuta a percepire la verità più profonda nel cuore di 36 Kenneth Meadows Tratto da:” La Ruota di Medicina” edizioni L’età dell’Aquario 1997. 66 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 una situazione. Rafforza la visione spirituale e creativa e favorisce l’ispirazione. Per collegarsi con il Sé Superiore. ARMADILLO – Protezione suprema. Ti aiuta a corazzarti e a difendere i tuoi confini. Insegna l’inespugnabilità permettendo di sentirsi profondamente al sicuro. Per sentirsi fiduciosi e sicuri in qualsiasi ambiente e situazione. BALENA - Profondità di pensiero. Per esplorare il “quadro” della realtà da una prospettiva più profonda, connettendosi con piani superiori di coscienza al di là della terra. Calma e tranquillizza la mente, aiuta a rendere più profonda la meditazione, e favorisce il sonno. Per collegarsi con “l’antica conoscenza dei secoli”. BOMBO - Forza e la fiducia nelle proprie capacità. Ti aiuta a credere in te stesso e ti conferisce la forza per raggiungere ciò che potrebbe sembrare impossibile. BRADIPO - Ideale per rallentare e per riposare, ci aiuta ad apprezzare il riposo e il tempo libero. Adatto per chi non riesce a fermarsi e si sente stressato. BUFALO – Abbondanza, preghiera, gratitudine. Ti aiuta a rallentare e a entrare in contatto con sacralità della Terra. Nutre un senso di fratellanza e la consapevolezza che siamo tutti parte di un piano divino. Da un senso di profondo radicamento e incoraggia la quiete interiore, la calma e la contemplazione. CASTORO – Realizzazione di progetti. Ti aiuta a pensare con chiarezza, a pianificare la stesura di piani di lavoro e a trovare soluzioni creative per la risoluzione dei problemi. Soprattutto di supporto agli inizi di nuovi progetti e iniziative. CAVALLO – Potere personale. Fornisce supporto per coloro che sono soli, depressi, e sentono di aver “perduto il cuore”. Nutre un senso di amorevole 67 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 apertura, di appartenenza, e la connessione con gli altri. Delicatamente apre il chakra del cuore. CERBIATTO – Pace e benevolenza. Ti aiuta a divenire consapevole dei tuoi moti interiori e a sviluppare dolcezza e gentilezza. Per muoversi con consapevolezza e calma, cambiando direzione senza perdere il proprio centro. Per coltivare l’umiltà, l’arrendevolezza e la fiducia. CIGNO – Per l’accettazione della propria bontà e bellezza. Rappresenta l’armonia tra il cielo e la terra, dona intuito e sviluppa la creatività. Accresce l’autostima e favorisce i legami affettivi e familiari COCCINELLA – Espansione, fiducia e protezione. Ti aiuta e ti protegge nelle fasi di cambiamento, quando è propizio creare qualcosa di nuovo nella tua vita. Compare quando è il momento di esprimere concretamente idee o progetti che erano in una fase d’ibernazione. Favorisce una comunicazione efficace e t’insegna come risolvere i problemi, trasformando le tue paure in pensieri positivi. Affidandoti al processo di trasformazione in atto, imboccherai la strada verso nuove forme di prosperità e di successo. COCCODRILLO – Maestro del tempismo. Ti aiuta a leggere attentamente le situazioni, sviluppare suprema pazienza e sapere il momento giusto per agire. Per coloro che sono ansiosi e impulsivi, il coccodrillo insegna il potere dell’ attesa. COLIBRI – Gioia e celebrazione. Aiuta a coltivare una visione di gioia e di bellezza Ci incoraggia a vedere la bellezza in ogni cosa e ad apprezzare il dono della vita. Utile in tempi di transizione (viaggi, cambiando casa / lavoro, ecc). COLOMBA – Per nutrire sentimenti di pace, serenità, tranquillità ed essere in armonia con se stessi e con gli altri. Permette di acquietare la mente e di sperimentare la gloria di Dio nel momento presente. Alimenta il senso della 68 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 presenza del divino e ci aiuta ad accettare la vita come una benedizione. CONIGLIO – Per sostenere la creazione della ricchezza, a tutti i livelli della vita. Incoraggia e promuove la creatività. Aiuta a superare le paure e a coltivare la fiducia nella propria capacità di realizzare i sogni. CORVO – Magia e potere sciamanico. Ti aiuta a sviluppare il tuo intuito e a vedere oltre la realtà del quotidiano. Per imparare a fidarsi della propria voce interiore imparando a muoversi tra i vari regni, superando la barriera che separa il regno materiale da quello spirituale. Aiuta anche a condividere i propri doni spirituali con gli altri. COYOTE – Il briccone sacro. Ti aiuta a prenderti meno sul serio e ad allargare il tuo punto di vista. Può diventare la tua spina nel fianco, costringendoti a ridere delle tue debolezze e portandoti a vivere situazioni paradossali, per costringerti a esplodere in una sonora risata. DELFINO – Gioco e amore incondizionato. Ti aiuta a sentire col cuore, a lasciare andare le tensioni e a divertirti, godendo del momento presente. Rafforza i sentimenti di gioia e di piacere e accresce l’empatia e la compassione. Approfondisce i doni psichici, sviluppa il potere di guarigione e aiuta a ricordare i sogni. Animali dalla E alla L ELEFANTE – Per creare un profondo radicamento e favorire l’espansione spirituale. Aiuta ad ascoltare, sia se stessi che gli altri. Per onorare la natura intuitiva femminile. Ci incoraggia nel bisogno ad assistere i nostri familiari e a guarire la nostra storia personale. FAGIANO – Fertilità. La comparsa del fagiano annuncia che è in atto un rinnovamento. E’ un simbolo di nascita e rinascita e ti aiuta a progredire, con la consapevolezza che il cambiamento in atto ti aiuterà a esprimere il 69 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 tuo valore e i tuoi talenti. Evoca anche il recupero di energia sessuale e potere. FALCO – Messaggero. Consente di sviluppare chiarezza interiore e di diventare più attenti ai segnali che l’universo ci sta inviando. Con la sua vista perfetta ci aiuta a sapere esattamente dove siamo. Favorisce la comunicazione e la creatività. FARFALLA – Un catalizzatore per la trasformazione. Ti aiuta nelle fasi di transizione. Un sostegno per lasciare andare il passato, progredire e lasciarsi trasportare con fiducia sulle ali del vento. Incoraggia i sentimenti di leggerezza, di grazia e alimenta la capacità di dare e ricevere. FENICOTTERO – Spiritualità. Il fenicottero arriva quando c’è la necessità di equilibrare la spiritualità con la consapevolezza del momento presente. Ti aiuta a tenere saldamente i piedi a terra, quando sei impegnato a elevarti spiritualmente. FOCA – Arrendersi al divino. Aiuta a lasciare andare lo sforzo, permettendo alle cose di accadere con naturalezza. Per imparare a fluire attraverso la vita con grazia e facilità. Ti aiuta a recuperare un’immagine positiva del tuo corpo. FORMICA – Lavorare in modo efficiente. TI aiuta a lavorare instancabilmente con grande produttività in quei periodi in cui le cose devono essere fatte. Porta impegno e mirabile efficienza. Aiuta a prestare servizio all’interno della comunità. GABBIANO – Libertà. Ti aiuta a sentirti sempre libero, in virtù della natura dello spirito, priva di legami materiali. Per ricercare la verità, seguendo nuovi sentieri o intraprendendo un viaggio interiore. Per chi desidera elevarsi al di sopra delle regole e della routine della vita quotidiana. GAZZELLA – Fornisce supporto per affrontare la vulnerabilità. Per sentirsi 70 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 sicuri nel mondo. Aiuta a sviluppare un senso profondo di vigilanza e sensibilizzazione. Per camminare nel mondo con gentilezza e fiducia. GHEPARDO – Efficienza. Per la realizzazione di compiti che richiedono, velocità, efficienza, e messa a fuoco. Ti aiuta a ritrovare lo scatto e la capacità di muoverti o reagire nei momenti in cui ti senti attaccato o bloccato. Fornisce supporto per il sistema nervoso di coloro che vivono stile di vita dinamico o frenetico. GIAGUARO – Lo sciamano. Per la connessione con il potere sciamanico.Ti aiuta a sviluppare intuizione e a fidarti della tua capacità di vedere ciò che gli altri non vedono. Profondo conoscitore dell’animo umano il giaguaro vede i segreti e col suo ruggito svela la verità. GIRAFFA – Elevazione e radicamento. Col suo lungo collo la giraffa vede da una panoramica allargata e coglie la verità da una prospettiva spiritualmente evoluta. Rafforza la visione spirituale e al tempo stesso mantiene la connessione con la terra. Permette di equilibrare l’altezza del pensiero con i sentimenti del cuore. GNU – Gruppi. Come lo gnu si sente a proprio agio nella mandria, così ti aiuta a sentirti al tuo posto nella comunità dove vivi. Ti dà un senso di appartenenza al contesto sociale e favorisce la consapevolezza di sentirsi a casa, godendo del qui e ora. GORILLA – Forza. Il Gorilla dona suprema forza interiore e fiducia in se stessi. Insegna che la forza nasce da dentro, come risultato della coscienza di sé. Ti aiuta a esprimerti con sicurezza e a esercitare il tuo potere personale. GUFO – Saggezza. Vedendo chiaramente nel buio, il gufo dà il potere della visione e della chiaroveggenza. Permette di dissipare la confusione e di vedere la verità nascosta dietro il velo della nebbia che avevi creato. Ti aiuta ad agire con introspezione e sapienza, dando attenzione a situazioni 71 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 che necessitano di chiarezza. IPPOPOTAMO – Sicurezza. Aiuta a radicarsi e dà sostegno per affrontare le questioni emozionali irrisolte. Ti aiuta a sentirti a tuo agio a livello emotivo e a esprimere con serenità quello che provi. Sviluppa il lato femminile e il senso materno. LEONE – Potere. Conferisce un senso di benessere e di forza. Aiuta a sviluppare coraggio e consente di affrontare le paure. Alimenta e rafforza la fiducia in se stessi. Incoraggia la leadership, aiuta a promuovere una visione di realizzazione e di successo. LEOPARDO DELLE NEVI – Il leader spirituale. Ti aiuta ad applicare concretamente le tue conoscenze mistiche, trovando il coraggio di assumere un ruolo di guida per gli altri. Rafforza il senso della direzione e dona il coraggio necessario per avanzare sul cammino della realizzazione. LIBELLULA – Rivelazione. Se compare significa che hai bisogno di dissipare il velo d’illusioni che hai creato, rivelando a te stesso una verità nascosta. Forse hai necessità di riscoprire la tua creatività o di esprimere concretamente qualche tuo talento. Ti aiuta anche a ricaricarti a livello energetico e a riposare più tranquillamente. LINCE - Segreti. La lince è la detentrice della conoscenza occulta e si dice che sia in relazione con le conoscenze delle antiche confraternite di iniziati. Ti aiuta a sviluppare i poteri della visione e della chiaroveggenza, per guardare all’interno delle persone e delle situazioni. LOMBRICO – Umiltà. Se incontri un lombrico, significa che per progredire nel tuo cammino, devi scavare dentro te stesso, in quanto le sue qualità sono proprio quelle di viaggiare dentro le viscere della terra. Ti aiuta a sentirti sicuro e protetto e a integrare le tue qualità maschili e femminili. LONTRA – Giocare. Ti aiuta a risvegliare il bambino interiore e a 72 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 espandere la gioia, tramite il gioco e il divertimento. Ti riconnette al lato femminile dell’energia (amore, empatia, armonia e grazia). Ti aiuta prendere più tempo per te stesso, coltivando le tue passioni o facendoti dei regali. LUPO – Il Maestro. Ti aiuta a stabilire una connessione col tuo leader interno, riconoscendo il tuo ruolo di guida o insegnante. Ti insegna la strategia e la perseveranza per raggiungere gli obiettivi, affrontando le sfide della vita. Protegge i tuoi confini, bilanciando il tuo individualismo col senso di appartenenza alla famiglia e al gruppo. Animali dalla M alla R MANTIDE RELIGIOSA – Spiritualità e distacco. La mantide dà una connessione con il regno spirituale. Include il concetto di sacrificio e ti aiuta a distaccarti da quello che non supporta la tua evoluzione. Sviluppa il potere del femminile e la capacità di ascolto interiore. MEDUSA – Fluire con le maree della vita. La medusa ti connette con i misteri dell’inconscio e ti permette di fidarti del ciclo della vita. Crea connessione con il mare, con l’acqua, e insegna a lasciare andare le resistenze per fluire con le correnti della vita. OCA - POLARE – Consapevolezza e direzione spirituale. Ti aiuta a sentirti parte di un cerchio sacro e ti supporta nel sapere dove stai andando. Favorisce un ritorno in se stessi e la sensazione di sentirsi sempre a casa. Sostiene coloro che hanno perso la via spirituale. OPOSSUM – Protezione. L’opossum ti insegna la strategia dell’immobilità, nei momenti in cui devi proteggerti da influenze esterne non desiderate. Con la sua spiccata teatralità difende il tuo bambino interiore e ti aiuta a sdrammatizzare. 73 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 ORCA – Coscienza cosmica. L’orca crea un ponte verso altri mondi e ti aiuta a incarnare la coscienza dell’universo. Favorisce l’espansione spirituale e incanala le energie aggressive trasformandole in azione e creatività. ORSO – Introspezione. Ti aiuta a radicarti e a diventare introspettivo in modo da realizzare concretamente le idee, i progetti e i sogni che hai in incubazione. Conferisce forza, radicamento, e acquisizione di potere. ORSO-BIANCO – Maestro sciamano. Ti aiuta l’arte della sopravvivenza muovendoti con esperienza sui ghiacci della vita. Ti indica la direzione per conseguire la tua realizzazione spirituale, conferendoti forza e potere. PASSERO – Semplicità. Porta gioia e leggerezza e libera dalle preoccupazioni, creando un senso di fiducia nella vita. Favorisce la consapevolezza che ogni cosa andrà per il verso giusto. Aiuta a diventare più gioiosi e tranquilli. PAVONE – Completezza. Favorisce l’autostima e dà un senso di completezza e di pienezza in sé. Per rivendicare l’autenticità e l’autorità. Rafforza la fiducia e aiuta ad esprimere la propria bellezza, interiore ed esteriore. Utile nei momenti in cui il nostro ego è stato ferito. PECORA DI MONTAGNA - Potere personale. Ti aiuta con la sua regalità a reclamare il tuo potere e la tua dignità personale. Ti riconnette alla saggezza insita nella natura. Per rivendicare la tua autorità all’interno del tuo spazio sacro. PETTIROSSO – Un foriero di primavera, di speranza e di felicità in sé. Contribuisce a creare l’armonia e sostiene chi sta guarendo da un trauma emotivo. Sostiene la capacità di essere un genitore amorevole, migliorando l’armonia familiare. PICCHIO – Persistenza. Evoca i poteri del guerriero nei momenti di preoccupazione e col suo picchiettare conferisce la determinazione per 74 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 affrontare gli ostacoli. Quando appare significa che ti viene chiesto di usare la tua forza e il tuo potere, per affrontare un cambiamento in atto. PIPISTRELLO – Rinascita. Ti prepara al cambiamento, aiutandoti a prendere contatto con le parti oscure di te stesso, con le tue ombre. Ti conferisce la fiducia per affrontare le tue paure. La volontà di affrontare le tenebre personali permette di uscire dal tunnel, favorendo la rinascita e la guarigione. PROCIONE – Ruoli. La sua mascherina è un simbolo di camuffamento e ti aiuta a scoprire e ad accettare i tuoi lati nascosti. Dona curiosità, leggerezza e senso dell’umorismo. Per muoversi con facilità in ruoli di vita differenti (ad esempio: la madre, la moglie, il dipendente, il marito, ecc). PUMA - Leadership. Ti incoraggia a manifestare il tuo potere, rimanendo fedele a te stesso. Ti aiuta ad accettare un ruolo di leader, assistendoti e incoraggiandoti lungo il percorso, attraverso il recupero della tua autostima. PUZZOLA - Attrazione. In riferimento alla sua proverbiale capacità di emanare odori, la puzzola, rappresenta il carisma, la sensualità e il magnetismo personale. Ti aiuta ad attrarre le persone, ma ti aiuta anche a difenderti da attenzioni indesiderate. RAGNO – Integrità. Facilita la connessione interna e aiuta a collegare armoniosamente parti in conflitto. Sostiene la creatività, aiutando a uscire dai vicoli ciechi della routine. Aiuta chi si sente alienato o chi vive dualità apparentemente inconciliabili, come ad esempio forza e dolcezza, spiritualità e concretezza etc. RANA – Purificazione. Ti aiuta a lasciare andare lo stress accumulato, nei momenti in cui ti senti stanco, oppresso o sovraccaricato. Permette di vedere la vita come un miracolo, dove l’unica costante è proprio il continuo mutamento. Se è il tuo animale totem, può indicare le tue abilità di guaritore spirituale. 75 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 RINOCERONTE – Manifestazione. Porta consapevolezza dei costanti progressi si stanno compiendo. Con la sua forza e la sua calma ti aiuta a rallentare e a superare l’impazienza in relazione ai risultati che a poco a poco stanno prendendo forma nella tua vita. SALAMANDRA – Rigenerazione. Rappresenta la metamorfosi e può essere invocata nei momenti in cui si sta affrontando un cambiamento. Rafforza il collegamento con i misteri della Terra e ti aiuta a mantenere il distacco, nei momenti in cui ti senti sopraffatto dalle emozioni. SALMONE – Direzione. Le sue capacità di navigazione possono essere invocate per trovare la propria strada, o per mantenere la direzione e la perseveranza nel momento in cui è stata fatta una scelta molto importante. Ti aiuta anche a trovare il significato spirituale dell’esistenza e a comprendere lo scopo della tua vita. SCIMPANZE’ – Semplicità e socievolezza. Ti aiuta a riconnetterti con la gioia di essere vivo. Fornisce supporto a coloro che si sentono socialmente inibiti o scollegati dai loro bisogni fisici ed emotivi. Nutre giocosità, curiosità, e aiuta ad esprimersi liberamente, cogliendo il momento presente. SCOIATTOLO – Integra lavoro e gioco. Ti insegna a sfruttare l’energia del tuo bambino interiore e dona un approccio gioioso alla vita. Nel momento in cui ti senti appesantito dagli oneri della responsabilità o del lavoro, ti aiuta a sdrammatizzare, ritrovando la fiducia, la curiosità e la gioia. SERPENTE – Iniziazione. Sostiene nei momenti di trasformazione profonda, quando si sta “cambiando pelle”. Aiuta ad affrontare un processo terapeutico, quando si stanno affrontando le proprie ombre. Dona a sua volta il potere di aiutare gli altri a crescere, a migliorare e a guarire. STERNA ARTICA - Compiere grandi imprese. Ti aiuta a farti carico di molti compiti con facilità quando devi fare grandi cose. Ti permette di arrivare a destinazione nel viaggio della tua vita. 76 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 TACCHINO – Generosità. Come il bisonte che offre tutto se stesso, anche il tacchino ci connette coi valori dell’altruismo e della compassione. Aiuta a trascendere l’ego e a condividere i tuoi doni con gli altri. TARTARUGA – Stabilità. Aiuta a stare coi piedi per terra, essendo presenti nel qui e ora. Favorisce la sincronia tra cuore, mente e spirito. Aiuta a non forzare le situazioni e fornisce protezione emotiva e psichica, quando si affrontano persone o situazioni troppo intense. TASSO – Rabbia salutare. Ti aiuta a sentire e a esprimere la tua rabbia. Incoraggia ad essere totali, a non reprimere le sensazioni. Per avere accesso alle dinamiche dell’aggressione, quando questo è necessario. TIGRE – Potere, passione, conoscenza. Favorisce la concentrazione e sviluppa il potere personale. Permette di muoversi senza paura nella realtà circostante, affrontando se necessario situazioni o scelte difficili. Mette in contatto con le energie fisiche e istintuali; liberando il nostro corpo emozionale dalla sua gabbia, risveglia le passioni favorendo una libera espressione della sessualità. TUCANO – Espressione, auto-immagine, visibilità. Ti aiuta a esprimere la tua originalità e soddisfa il tuo bisogno di essere visto e considerato nel tuo ambiente sociale. Alimenta la tua autostima equilibrando le percezioni che hai di stesso, riguardo alla comunicazione, al tuo aspetto fisico e al bisogno che hai di attrarre l’attenzione degli altri. VOLPE - Mimetismo. Ti aiuta a scivolare nelle situazioni, senza essere visto quando è necessario. Supporta lo sviluppo dell’indipendenza di pensiero. Ti incoraggia a trovare nuove soluzioni, per spezzare le catene del condizionamento e per trovare la tua strada. ZANZARA - Suono primordiale. Il suo ronzio sottile, ma persistente ti aiuta a sintonizzarti con la vibrazione primordiale dell’universo. Sostiene la tua fragilità e la incanala verso forme di instancabile altruismo. Conferisce 77 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 la tenacia e la caparbietà necessaria per raggiungere le mete più ambiziose. ZEBRA – Per l’integrazione degli opposti all’interno di se stessi. Ti aiuta a non vedere solo in termini di bianco e nero. Per vedere la verità dietro a ciò che potrebbe sembrare una maschera. Sostiene il tuo diritto di essere diverso dagli altri e favorisce il mantenimento dell’individualità nei gruppi. 78 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Non mi interessa cosa fai per vivere, Voglio sapere quello che desideri ardentemente e se osi sognare quello che il tuo cuore brama… Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ti renderesti ridicolo per amore, per i tuoi sogni, per l’avventura di esistere. Non mi interessa quanti pianeti quadrano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro della tua sofferenza, se i tradimenti della vita ti hanno aperto o se ti hanno accartocciato e chiuso per paura di altro dolore… Voglio sapere se puoi stare col dolore mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, logorarlo o ripararlo…. Voglio sapere se puoi stare con la gioia, mia o tua, se puoi… [SAUPAQUANT, WAMPANOAG] «Il tuono non è più la voce di un dio furente né il fulmine è l'arma della sua vendetta. Nessun fiume contiene uno spirito né l'albero è il principio vitale di un uomo, i serpenti non sono personificazione di saggezza né alcuna grotta di montagna è dimora di grandi demoni. Nessuna voce parla più all'uomo, oggi, venendo da pietre, piante o animali, né l'uomo si rivolge ad essi convinto che lo possano udire». [C. G. Jung] 79 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 8 PROGET WORK: METODOLOGIA - Scelta di immagini varie di animali Scelta del mio Animale Sacro (nelle tradizioni dei Nativi d‘America) Disegno a matita del mio Animale Sacro Creazione del mio Animale Sacro (cartoni, fogli di disegni animali colore a tempera, colla …) 9 OBIETTIVI - Educare alla diversità Sviluppare il concetto di amicizia e fratellanza Maggior controllo globale ,segmentario e oculo-manuale Costruzione del Totem Invenzione di una piccola danza da inserire nella festa conclusiva (altro obiettivo è poter impegnare questo progetto con bambini dai 6 anni in poi) 10 TECNICHE PER SAPERE IL PROPRIO ANIMALE DI POTERE Esistono altre varie tecniche per scoprire i propri animali di potere, come ad esempio visualizzazioni guidate o veri e propri viaggi sciamanici. Un metodo che ho trovato molto efficace: si basa su un questionario di domande. 80 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Rispondere al questionario mi ha aiutato a scoprire quali animali Totem possono essere presenti nella mia vita. Nel rispondere alle domande ho individuato più di un animale per ciascuna risposta, ma ho cercato di sintonizzarmi con le mie emozioni, indicando solo gli animali che sono davvero importanti per me. Prima di compilare il questionario, ho pensato opportuno crearmi un ambiente protetto, e ho preso almeno una mezz’oretta da dedicare all’esercizio, in totale privacy e tranquillità. Ho cercato di non lasciarmi condizionare dagli animali che ho trovato suggestivi o belli esteticamente, nel rispondere, ho ascoltato il mio cuore, e ho lasciato che si presentassero animali che mi comunicassero veramente qualcosa. Alla fine, ho esaminato il questionario e preso nota degli animali che ho citato più frequentemente, sicuramente tra questi ci sono i miei Animali Totem. 1- Quando eri bambino, ricordi di avere raccolto qualche animale, o di essere stato attratto da qualche animale che ancora oggi attira la tua attenzione? 2- Di tutti gli animali, anche non domestici, se potessi tenerne uno come animale da compagnia, quale animale sarebbe? 3- Quando andavi allo zoo, da quale animale ti sentivi attratto e osservavi più a lungo? 4- Se potessi essere un animale che animale vorresti essere? 5- Quale animale è comparso più frequentemente nei tuoi sogni, fin dall’infanzia? 6- Quale animale hai raffigurato in modo significativo nei tuoi disegni, scritti o poesie? 7- A quale animale ritieni di assomigliare? 8- Quale animale ti sei sempre soffermato a guardare a lungo? 9- Nelle opere d’arte o nei gioielli, c’è qualche animale che ti ha sempre 81 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 attirato? 10- Quando sei in mezzo alla natura c’è qualche animale che ti capita di osservare con particolare attenzione o che senti in sintonia con te? 11- Che animale hai iniziato a vedere di tanto in tanto, che non hai mai notato prima? 12- C’è qualche animale che recentemente ti si avvicina come se fosse attratto da te? 13- Stai sognando o hai sognato qualche animale ultimamente? 14- Stai pensando o hai visualizzato un animale ultimamente? 15- Nelle ultime due settimane quali animali hai visto o hai sognato più volte? 16- Che animale hai visto oggi? 17- Che animale, vorresti essere oggi? 18- Che animale vorresti avere con te oggi? 19- Sei mai stato attaccato o morso da qualche animale? 20- Hai subito qualche spavento o altro evento traumatico, legato a qualche animale? 21- Vedere quale animale ti provoca sentimenti di paura o moti di repulsione? 22- Quale animale proprio non ti piace o trovi antipatico e perché? 23- In sogno hai avuto qualche incubo legato alla figura di un animale? 24- Quando guardi un film, o un documentario alla TV c’è un animale che ti fa paura? 25- Elenca gli animali che sono presenti nella tua casa sotto forma di: immagini, foto, poster, quadri, pupazzi, figurine, sculture, animali impagliati, portachiavi ecc.. e sottolinea quali di questi animali senti più tuoi? 26- Porti o hai portato un ciondolo o un anello che raffigura un animale? 82 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 27- Hai qualche animale che vive in casa con te? Ricorda che puoi evocare i tuoi animali Totem anche studiando le loro abitudini, tenendo le loro immagini in casa tua, mettendo una foto sul desktop del tuo pc, vedendo dei documentari, o andando dove vivono, per vederli dal vivo. Oltre alle domande ho adottato un metodo visivo: osservando immagini di animali. 83 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 11 LA SCELTA DEL TOTEM AQUILA REALE IN VOLO Aquila: è sicuramente uno degli animali più importanti presso la cultura dei Nativi. L'aquila infatti volando più alto di tutti gli altri, è il più vicino al Grande Spirito ed è il messaggero che porta le preghiere dell'uomo alle sue orecchie e al suo cuore. Il potere dell'aquila era riservato ai capi e il suo spirito presiedeva i consigli, le battute di caccia e le spedizioni di guerra37. COBRA SPUTATORE ROSSO 37 http://spiritodellanatura.forumfree.it, (visionato il 8-08-2012). 84 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 L‘AQUILA CHE DOMINA IL SERPENTE… Ho provato a rispondere ad alcune delle domande per poi arrivare alla scelta del mio Animale Sacro… 1- Scimmia, Cavallo 2- Puma 3- -----4- Aquila 5- Cavallo 6- Cavallo 7- Aquila 8- Leone 9- Aquila 10- Capriolo 11- Leone, Ippopotamo 12- --13- --14- Aquila 15- -16- Pavoni, Caprioli 17- Aquila 18- Leone 19- -20- -21- Serpenti, Cinghiali 22- Puma, Leonesse 23- -24- Iene, Leoni 85 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 25- Cani, Gatti, Conigli, Papere 26- Aquila 27- Gatto 86 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 12 MATERIALI E PERCORSO GRAFICO E SCULTOREO PRIMO SCHIZZO TOTEM 87 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 SECONDO SCHIZZO TOTEM 88 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 BASE TOTEM BASE CILINDRICA DEL TOTEM 89 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 FASE DELLA COSTRUZIONE “IL BASTONE SERPENTE “ Bastone a forma di serpente 90 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 “TOTEM” IN VOLO Cartone tempera carta stagnola. Ali di colore diverso che vogliono rappresentare il Bene e il Male. Il negativo e il positivo che fanno parte di noi. Particolare del Totem (testa dell‘aquila e testa del serpente) 91 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 92 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 93 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 Credevo di aver concluso il mio elaborato, ma più passavano i giorni, più mi convincevo che doveva essere modificato. Cosi dopo qualche giorno riprendo il mio Totem e lo modifico con molto piacere. Doveva essere esplosivo, rendere veramente esplosivo ciò che avevo sperimentato. Mi son accorta che ero arrivata molto stanca al mio operato e così lo avevo concluso per metà. La ricerca del proprio animale di potere mi ha aiutata a comprendere lo stato in cui mi trovavo e cosa, al momento, si farebbe bene a sviluppare in noi, prendendo ad esempio la qualità dell’animale che si presenta.38 38 Carla Fleischli Caporale “La via del guerriero”, Edizioni Verdechiaro 2003. 94 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 CONCLUSIONE L’AQUILA E’ LA MIA FORZA E IL MIO VENTAGLIO Particolari di collage con fotocopie d’immagini dell’aquila e dei serpenti. 95 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 96 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 IL COLLAGE La scelta del collage mi ha reso possibile creare movimento dando volume e forza alla mia scultura. Quando si fa un collage non ci sono regole. Le proporzioni non si considerano più avanti, dietro, sotto di lato, piccolo, grande. Fa parte del gioco infrangere quelle regole logiche. Il collage è un medium legato all’immagine, è fatto da tanti pezzi che vengono messi insieme senza un significato logico.39 39 Raffaella Molteni “L’Arteterapia” edizione Xenia tascabili, (2007). 97 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 13 CONSIDERAZIONI E CONCLUSIONE LAVORO Mi son trovata come ospite di un mondo, un mondo da cui la mia pelle il mio cuore le mie sensazioni son sempre state attirate ,un mondo pieno di anima, pieno di spirito pieno di saggezza. Ho cercato qui nella solitudine nella concentrazione il mio animale sacro. Così mi sono immersa nel significato più magico e profondo degli animali; ho condiviso il silenzio e la magia di ogni creatura vivente. Ho percepito quanto è difficile mettersi in contatto con il proprio io con tutti i problemi che ci circondano. Durante la creazione e durante la scelta del mio animale, son venuti a sfiorarmi persone (anime nere) che in questo momento mi stanno rincorrendo. Una notte calda nel mio sonno più profondo mi è apparso in sogno il mio Totem. Io Aquila animale combattente predatore che con il suo becco trova la sua preda oscura che la minaccia e con un sol boccone afferra l‘animale più pericoloso il serpente “Cobra”. Ascoltando con gli occhi il naso le orecchie ed il cuore si riesce a 98 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 raggiungere la guarigione di questo animale che mi insegue e che non mi dà tregua. E’ la luce che consente di vedere, la luce disperde le tenebre, la luce illumina la mente. Immagini usate come collage dal libro “Uccelli di Sogno” 40 40 - David Ogden-Jody Bergsman “Uccelli di Sogno” edizioni Il Punto d’incontro, 2010. 99 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 14 Bibliografia - Anna Ranieri “Totem Tabù” (dispense 1° anno arti-terapie 2008-2009), Istituto MEME. - Bernie Warren “Arteterapia in educazione e riabilitazione” centro studi Erickson, 1995. - David Ogden-Jody Bergsman “Uccelli di Sogno” edizioni Il Punto d’incontro, 2010. - Carla Fleischi Caporale “La via del guerriero” edizioni Verdechiaro, 2003. - F. Nanetti ”La Via della Trasformazione Interiore dall'infanzia ferita alla responsabilità del divenire adulti“ edizione Pendragon, Bologna, 2010. - F. Nanetti “Superare i momenti di crisi” edizione Pendragon, 2006. - James Hillman ”Il Codice dell'Anima” edizione gli Adelphi Milano, 2010. - Kenneth Meadows ”I segni di nascita secondo i Nativi Americani” edizione Armenia, Milano, (1998). - Kenneth Meadows ”La Ruota di Medicina la via amerindiana alla conoscenza di sé” edizioni L’età dell’Acquario, 1997. - Levi Strass C., “Il totemismo oggi“ edizione Feltrinelli Milano, 1964. - Michela Balconi “Neuropsicologia delle emozioni“ edizione Carrocci Le bussole, 2004. - Nicola Ghezzani “Autoterapia. Guarire la propria psiche con strumenti personali“ edizione Le Comete, 2005. - Raffaella Molteni “L’Arteterapia” Xenia tascabili, 2007. 100 ISTITUTO MEME S.R.L. - MODENA ASSOCIATO UNIVERSITÉ EUROPÉENNE JEAN MONNET A.I.S.B.L. BRUXELLES SARA ALBERINI – SST IN ARTI TERAPIE – (SECONDO ANNO) A.A. 2011 – 2012 15 Sitografia - www.psyche.altervista.org/autoter_creat.htm - www.artecometerapia.it - www.animalitotem.wordpress.com/ - www.indianiamericani.it/animali_totem/ - www.cittadiluce.net/gli-animali-totem(http://spiritodellanatura.forumfree.it) - www.arteesalute.blogosfere.it/arte e salute/arteterapia/ - www.psicolab.net - www.benessere.com/psicologia/emozioni/emozioni.htm -http://arteesalute.blogosfere.it/2011/11/cinema-e-psichiatria-dacronenberg-a-polanski-quando-i-film-aiutano-la-cura.html -http://danilopicchiotti.blogspot.it/2009/02/arte-e-guarigione-nel-mondoantico.html 101